BISFOSFONATI E VITAMINA D: RAZIONALI D'USO. 18 aprile 2015 Hotel Gran Milan Saronno (Varese)



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Transcript:

BISFOSFONATI E VITAMINA D: RAZIONALI D'USO 18 aprile 2015 Hotel Gran Milan Saronno (Varese) Ble Consulting srl id. 363 numero ecm: 119072 Responsabile scientifico: Dr. Gandolini Giorgio Destinatari dell attività formativa: medici chirurghi (tutte le specializzazioni) Obiettivi formativi e area formativa: procedure protocolli e linee guida Orario di inizio e di fine: 9.00 17.30 Ore formative: 7 Numero dei crediti assegnati: 8,8 crediti

Programma 09.00 Registrazione ECM 09.15 Quale razionale per l uso dei Bisfosfonati nella terapia dell osteoporosi? Giorgio Gandolini SESSIONE I Il trattamento farmacologico del paziente osteoporotico Moderazione: Maurizio Bevilacqua 09.30 Come gestire il paziente osteoporotico? Lavoro in piccoli gruppi: compilazione di un questionario sulla gestione del paziente Giorgio Gandolini 10.00 Le scelta terapeutica nel trattamento dell osteoporosi - Matteo Longhi 10.30 Confronto complessivo interattivo tra i relatori e discenti 10.45 Coffee break

SESSIONE II Pratica Clinica : Sviluppo e confronto di case studies Tutor : Giorgio Gandolini Facilitatori : Maurizio Bevilacqua Matteo Longhi 11.00 Distribuzione del materiale didattico,spiegazione del metodo e dei razionali alla diagnosi e terapia dell osteoporosi - Giorgio Gandolini 11.10 Analisi del primo caso clinico : lavoro dei partecipanti in gruppi 11.40 Role play : confronto interattivo con i partecipanti 12.30 Analisi del secondo caso clinico : lavoro dei partecipanti in gruppi 13.00 Role play : confronto interattivo con i partecipanti 13.50 Colazione di lavoro SESSIONE III Pratica Clinica: Gestione ambulatoriale del paziente con osteoporosi Moderazione: Matteo Longhi 14.45 Analisi delle problematiche diagnostiche e terapeutiche del paziente osteoporotico. Lavoro in piccoli gruppi: confronto interattivo sui questionari raccolti. 15.45 Appropriatezza terapeutica : sicurezza, maneggevolezza e aderenza alla terapia - Giorgio Gandolini 16.15 Ruolo e importanza della Vit. D - Maurizio Bevilacqua 16.45 Confronto complessivo interattivo tra i relatori e discenti

17.00 Condivisione ed analisi delle tematiche congressuali - Giorgio Gandolini 17.15 Valutazione formativa ECM 17.30 Chiusura del corso Razionale L osteoporosi e la piu comune malattia metabolica del tessuto osseo e colpisce circa 200 milioni di persone in tutto il mondo. tale malattia e spesso clinicamente silente fino al manifestarsi della sua più grave complicanza: la frattura. Le fratture osteoporotiche rappresentano una delle piu importanti cause di disabilita e costituiscono una delle principali voci nel bilancio della spesa sanitaria di molti paesi del mondo. Per una donna di 50 anni, il rischio di andare incontro ad una frattura di femore nel restante arco della vita e piu elevato rispetto a quello di sviluppare il carcinoma della mammella o dell endometrio. Le fratture femorali, vertebrali e del polso rappresentano le fratture osteoporotiche più tipiche e più frequenti. Le fratture di femore rappresentano l evento più drammatico ed invalidante: ad un anno dalla frattura di femore solo il 20% dei pazienti torna alla condizione precedente la frattura, mentre la parte restante presenta un netto incremento degli indici di mortalità. La prevenzione, la diagnosi precoce ed una idonea terapia rappresentano le armi più efficaci a disposizione della classe medica per combattere tale patologia così altamente invalidante.

Nella pratica quotidiana, l osteoporosi rappresenta una delle più frequenti problematiche cliniche che lo specialista deve affrontare. La crescente richiesta da parte dei pazienti dello sviluppo di strategie preventive, diagnostiche e terapeutiche volte a ridurre il rischio di una frattura si scontra spesso con una evidente difficoltà gestionale. Sulla base di queste premesse l obiettivo di questo progetto prevede la realizzazione di tre sessioni scientifiche; la prima tratterà le ultime novità inerenti l approccio gestionale e terapeutico a tale patologia, sviluppando le problematiche legate alla sicurezza ed alla aderenza alla terapia; la seconda sessione fornirà indicazioni pratiche ed organizzative ai partecipanti attraverso la valutazione e la discussione di casi clinici appositamente creati con un confronto imterativo fra partecipanti e facilitatori; ta terza sessione sarà interamente dedicata alla discussione delle problematchde diagnostiche, cliniche e terapeutiche evidenziate nela sessione precedente. Seguirà una tavola rotonda che avrà come argomento la presentazione e la revisone critica degli ultimi algortmi comparsi in letteratura con successiva discussione in plenaria sulla reale utilità del loro utilizzo nella pratica clinica quotidiana.

Matteo Longhi Studi Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Pavia 1985 votazione 110/110 e lode Specializzazioni Reumatologia (Università di Ferrara 70/70 e lode - 1989) Medicina interna (Università di Pavia 50/50 e lode - 1995) Pubblicazioni Arthritis Rheum 29:1532-3,1986 Haematologica 73:375-8,1988 Clin. Exp. Rheumatol. 7:5-11,1989 Haematologica 74:195-204,1989 Varie Responsabile U.F. di Reumatologia presso l'istituto Ortopedico Galeazzi. Già responsabile di U.O. di Reumatologia Istituto Clinico S. Siro di Milano (1999-2000) Stages: Corso di management in Reumatologia - Gardone 1997; Corso su terapia medica e chirurgica dell'artrite reumatoide - S. Miniato (PI) 1987 Corso residenziale di capillaroscopia - S. Margherita Ligure (GE) 1994 International advanced course in rheumatology - New York 1999 Tecniche medico-chirurgiche di interesse rilevante: terapie biologiche; principali tecniche bioptiche di interesse reumatologico (biopsia ghiandole salivari minori - biopsia arteria temporale, etc.) Ricerche a carattere scientifico in atto di interesse rilevante: studio osservazionale ANTARES sulla terapia dell'artrite reumatoide con anticorpi monoclonali anti-tnf alfa

Maurizio Bevilacqua Vitae Maurizio Bevilacqua nasce a Milano il 5 giugno 1951. Si laurea in Medicina e Chirurgia presso l Università degli Studi di Milano nel 1976 con la tesi Ruolo delle prostaglandine nella regolazione dell aldosterone, tesi che poi pubblica su Acta Endocrinologica. Si specializza in Endocrinologia e Malattie Metaboliche presso l Università di Pavia e successivamente in Medicina Interna presso l Università di Genova. E assunto nel 1979 dall Ospedale Luigi Sacco ove percorre la carriera ospedaliera fino ad approdare a Dirigente Medico di II livello presso il Servizio di Endocrinologia e Diabetologia del medesimo ospedale dal 1/7/2002. Nel campo della regolazione idrosalina ha scoperto la regolazione dopaminergica dell aldosterone e della vasopressina. Ha identificato un sistema di regolazione a livello del sistema nervoso centrale dell ormone natriuretico atriale (ANP) eseguendo valutazioni ormonali ed emodinamiche su pazienti portatori di Atrofia Multisistemica e di PAF (Pure Autonomic Failure). Ha identificato uno specifico disturbo della regolazione della sensazione dipsogena (sete) e della vasopressina negli stessi pazienti e in altri pazienti con ectopia ipofisaria e con malattia di Gitelman. Collabora strettamente col gruppo di ricerca sulle malattie cardiovascolari dell Istituto Farmacologico M. Negri, e in tale contesto ha recentemente pubblicato su Circulation i dati relativi ai livelli dell ormone natriuretico B-type (BNP) negli oltre 4000 pazienti con scompenso cardiaco congestizio dello studio ValHeft identificando i principali determinanti clinici di questa alterazione. Nel campo del sistema nervoso autonomo simpatico ha identificato per primo la presenza di recettori beta 2 adrenergici nel tessuto perianeurismatico del ventricolo sinistro umano, ha identificato per la prima volta i recettori alfa 1 adrenergici nel miocardio umano dimostrando la fetalizzazione del cuore portatore di cardiomiopatia dilatativa (diminuzione di recettori beta adrenergici ed aumento dei recettori alfa 1 adrenergici) pubblicando tali dati su Circulation Research. Ha dimostrato per la prima volta che lo stesso meccanismo di regolazione reciproca dei recettori adrenergici è presente nel carcinoma epatocellulare umano (altro esempio di fetalizzazione ) e ha pubblicato tali dati su Cancer. Nel campo dell ipertensione arteriosa umana ha sottoclassificato in imidazolinici e alfa2 adrenergici i recettori sulle piastrine umane, dimostrandone l utilità come modello per lo studio dei farmaci anti-ipertensivi ad azione centrale. Ha inoltre caratterizzato per primo sul miocardio umano sano e patologico le caratteristiche recettoriali del carvedilolo. Ha studiato l attività dei recettori alfa1 adrenergici sulle arterie mammarie umane in collaborazione col Dr C. Antona. Nel campo della lotta contro l AIDS, in collaborazione col Prof. M. Moroni e col Dr.Galli, ha identificato per la prima volta la presenza, in alcuni pazienti portatori di AIDS, di una sindrome da resistenza acquisita ai glucocorticoidi, caratterizzata da insolite e specifiche alterazioni immunologiche. Su queste basi, in collaborazione col Prof. M. Clerici, ha proposto una nuova strategia terapeutica di questa disfunzione immunitaria (pubblicando i dati su Lancet) e ha delineato l importanza della resistenza acquisita ai glucocorticoidi in altre patologie di interesse internistico, contribuendo a chiarire il ruolo dei glucocorticoidi nello switch da sistema T-helper 1 a T-helper 2. Nel campo delle malattie metaboliche dell osso ha effettuato uno screening sulla popolazione femminile di Milano,

precisando l entità del deficit di calcidiolo e dell iperparatiroidsimo secondario (dati pubblicati su Osteoporosis International), ha confrontato l effetto di tre tipi di terapia antiriassorbitiva ossea sui markers di attività osteoblastica ed osteoclastica e ha partecipato al primo trial dose-finding di una bisfosfonato nella malattia di Paget. Ha documentato in collaborazione con il Prof. L. Sinigaglia la possibilità di curare l algodistrofia riflessa con un bisfosfonato e ha studiato col Prof. G. Bianchi- Porro la specificità del coinvolgimento osseo nella malattie croniche infiammatorie intestinali. Sempre in collaborazione col Prof.G.Bianchi-Porro ha pubblicato il primo studio mondiale sui rapporti tra gastrina e ipercalciuria. Nel campo delle problematiche infiammatorie ha scoperto per primo la specificità per la cicloossigenasi di tipo 2 (COX-2) di nimesulide e ha completamente elucidato il meccanismo che conduce alla inibizione della produzione di anioni superossido da parte di tale farmaco, effetto che contraddistingue nimesulide da tutti gli altri farmaci antiinfiammatori non steroidei. In campo diabetologico dimostrava già nel 1978 (pubblicando su Diabetes) l effetto positivo dell aspirina sulla secrezione di insulina e glucagone, effetto che è stato recentemente ridimostrato e rivalutato da importanti ricercatori. Sempre in campo diabetologico, in collaborazione col Prof. MR Caccia, ha dimostrato la possibilità di ottenere in vivo nell uomo in maniera non invasiva una mappatura delle varie fibre nervose sia di tipo sensitivo che motorio individuando la selettività della perdita di alcuni tipi di fibre nervose nella neuropatia diabetica. Collabora attivamente con numerose industrie farmaceutiche ai fini di sviluppo e registrazione di farmaci: in particolare ha condotto vari trials clinici relativi alla registrazione di alendronato (Merck,Sharp & Dohme, files registrativi ai fini FDA, U.S.A.). di risedronato (Procter & Gamble), di ipoglicemizzanti orali (Abiogen), sibutramine (Abbott, ex Knoll), nateglinide (Novartis), Growth Hormone (Novo Nordisk), irbesartan (Bristol Meyers Squibb), valsartan (Novartis). Tale attività di Clinical Research consente il mantenimento di 2 medici e l acquisizione di nuove attrezzature diagnostiche. Attualmente dirige la Struttura semplice dipartimentale di Endocrinologia dell Ospedale L.Sacco-Polo Universitario, U.O. che è inserita nel Dipartimento di Medicina Specialistica (diretto dal Prof. G. Bianchi-Porro). Nel contesto di tale U.O., Maurizio Bevilacqua coordina una intensa attività ambulatoriale in campo endocrinologico, diabetologico e di malattie metaboliche dell osso. Le attrezzature a disposizione comprendono tre letti di Day-Hospital per la diagnostica endocrinologica-diabetologica, un Densitometro Delphi e un ecografo Achilles in ambito di patologia ossea, tre apparecchi per Holter pressorio e un analizzatore Doppler pulsato per l analisi dell onda pressoria radiale (per lo studio della patologia cardiovascolare in ambito diabetologico). E responsabile di un reparto di 12 letti, nello studio sperimentale nell uomo di innovative tecniche di stimolazione nervosa transcutanea, a frequenza e ad intensità variabili, per la cura di alcuni tipi di neuropatia (inclusa la neuropatia diabetica), del piede diabetico e di varie affezioni dolorose di tipo neuropatico. Da questa attività si è già evidenziato come la terapia di neuromodulazione provochi il rilascio a livello sistemico di Vascular Endothelial Growth Factor, potente fattore di rigenerazione vascolare. Dal dicembre 2002 svolge il ruolo ufficiale di ricercatore principale del neocostituito (con delibera dell Ente) Centro di Studi Lorenz, centro che prosegue le ricerche in materia biomedica attorno a queste metodiche di neuromodulazione e che vede nel board illustri ricercatori come il Prof. Emanuele Bosi (Ospedale S. Raffaele).

DESCRIZIONE CASI CLINICI CASO CLINICO 1 SESSO: femmina ETA : 67 anni STORIA CLICNICA: da cinque anni riferisce dolore latero cervicale sin; è una donna molto attiva che si dedica alla cura dei nipoti ed all assistenza della madre molto anziana e non autosufficiente. Da circa 12 mesi comparsa di algia alla radice dell arto inf. dx. che è peggiorato negli ultimi 10 giorni e che ha determinato una significativa compromissione della sua qualità di vita Sintomatologia attuale: La paziente riferisce recrudescenza della sintomatologia algica inguinale specialmente durante il carico ed all inizio della deambulazione; riferisce difficoltà alla salita di 6 gradini di una scala che le permette di accedere alla propria abitazione. Riferisce anche comparsa di un dolore dorsolombare, rapportabile in una scala VAS da 1 a 10 al valore di 5, di tipo sordo e profondo ad andamento cronico STRATEGIA TERAPEUTICA: Lansoprazolo saltuariamente per brevi periodi in caso di pirosi o epigastralgia, Bromazepam occasionalmente la sera; Ossicodone 5 mg 1 cp ogni 12 ore per 2 settimane; Paracetamolo 500 mg da solo al bisogno CASO CLINICO 2 SESSO: uomo ETA : 65 anni STORIA CLINICA: Anamnesi familiare positiva per frattura di femore (padre) Anamnesi fisiologica e patologica remota senza note particolari Non fumatore, normopeso (BMI 25), svolge regolarmente attività fisica, Non comorbidità né uso di altri farmaci. Paziente è giunto con diagnosi di osteoporosi, formulata nel 2000 sulla scorta di densitometria ossea; Riferiti dolori sporadici al rachide lombo-sacrale, con minima dolenzia alla pressione sul passaggio lombo-sacrale

STRATEGIA TERAPEUTICA: Clodronato 100 mg i.m. alla settimana dal 2000 al 2003; Alendronato per os 10 mg/die, poi 70 mg/sett dal 2003 al 2009;Ranelato di stronzio dal 2009 ad osservazione