DOCUMENTO COMITATO ESECUTIVO SUI RINNOVI CONTRATTUALI

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Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori LA SEGRETERIA GENERALE DOCUMENTO COMITATO ESECUTIVO SUI RINNOVI CONTRATTUALI Il Comitato Esecutivo della CISL, riunito a Roma l 8 giugno 2012, dopo aver esaminato il contesto in cui si svolgeranno i rinnovi dei contratti nazionali in scadenza tra la fine del 2012 e l inizio del 2013, caratterizzato da una perdurante crisi economica e sociale, aggravata in questo periodo dalla recessione, che non viene contrastata con adeguate politiche per la crescita,ha definito le seguenti priorità in termini di linee di indirizzo da attuare nel corso della tornata contrattuale : 1) nel quadro di criticità occupazionale delineata, i rinnovi contrattuali devono caratterizzarsi in via prioritaria per scelte a sostegno e a tutela dell'occupazione, per favorire l'occupabilità e, più in generale, per ricercare soluzioni in grado di fare della contrattazione un fattore di sviluppo a livello aziendale, territoriale e settoriale ; 2) L'accordo interconfederale con Confindustria del 21 settembre 2011 e quelli di natura analoga siglati nei mesi scorsi con le altre organizzazioni imprenditoriali rappresentano un riferimento per le organizzazioni sindacali confederali su temi fondamentali come la rappresentanza, le regole di validazione degli accordi, i criteri condivisi sul ruolo del contratto nazionale e sui rapporti tra primo e secondo livello di contrattazione, il tema delle deroghe finalizzate a gestire situazioni di crisi e/o a favorire opportunità di sviluppo. E ora necessario in questa stagione contrattuale dare piena attuazione ai contenuti di tali accordi in tema di rappresentanza e validazione delle intese e sviluppare con decisione i criteri generali relativi alla struttura della contrattazione con l obiettivo di una piena e definitiva valorizzazione del secondo livello di contrattazione. Con queste finalità va realizzata con le parti datoriali un Intesa Interconfederale Quadro che, superando il carattere di sperimentazione dell Accordo del 2009 permetta di: rafforzare le linee guida per il rinnovo dei contratti nazionali ; individuare criteri attuativi delle materie assegnate alla contrattazione dalla riforma del mercato del lavoro ; formulare un Avviso Comune al Governo per un forte sostegno al secondo livello di contrattazione mediante la definizione in via strutturale della decontribuzione e della detassazione degli accordi di produttività, recuperando immediatamente i tagli del recente decreto ministeriale. Via Po 21, 00198 Roma T +39 06 8555646 F+39 06 8473314 Segreteria.generale@cisl.it www.cisl.it Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati

LINEE GUIDA PER I CCNL Il ruolo del contratto nazionale va riposizionato e riqualificato, in funzione del pieno sviluppo del secondo livello di contrattazione. Occorre presidiare attraverso i contratti nazionali una logica di sistema delle relazioni industriali come punto di forza della specificità italiana in alternativa ai rischi di frammentazione del sistema contrattuale con conseguente indebolimento del ruolo di governance delle Federazioni di categoria e delle Confederazioni. In questa logica va riformato il ruolo del contratto nazionale che dovrà essere meno centro di costo e più centro regolatore del sistema contrattuale a livello di settore. Vanno in questa direzione rafforzati attraverso la bilateralità e il welfare contrattuale gli istituti di interesse generale e di solidarietà di sistema, finalizzati a garantire un quadro omogeneo di riferimento sia per quanto attiene alle tutele occupazionali e sociali dei lavoratori che riguardo alle regole di esercizio dell attività delle imprese. Vanno, viceversa, attenuati e trasferiti alla contrattazione di secondo livello gli istituti contrattuali che definiscono nel dettaglio in termini indifferenziati normative che devono, piuttosto, in modo naturale trovare un loro ambito di definizione nella dimensione di impresa o di territorio, in relazione alle oggettive caratteristiche e specificità sul piano della prestazione lavorativa, della produttività, dell organizzazione del lavoro. I contratti nazionali che usciranno da questa stagione contrattuale dovranno pertanto contenere in misura prevalente normative generali e linee guida con apposite sezioni di rinvio alla contrattazione di secondo livello per le normative specifiche e di dettaglio. FILONI CONTRATTUALI DA SVILUPPARE LAVORO E OCCUPABILITA In linea di principio vanno assunte la tutela dell occupazione, l occupabilità e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro come priorità assoluta, in relazione alla fase di recessione, in un contesto di priorità e di equilibrio generale dei risultati contrattuali. Tre sono le aree assegnate dalla riforma del lavoro alla contrattazione collettiva: - le politiche di accesso al lavoro, in particolare la necessità che i contratti collettivi valorizzino fortemente le potenzialità dell apprendistato, in 2

tutte tre le articolazioni, come veicolo principale per l ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Riguardo ai contratti a termine e somministrati si potranno negoziare forme di semplificazione nel loro utilizzo con accelerazione dei tempi della stabilizzazione lavorativa - la costituzione dei fondi bilaterali di solidarietà per i settori non coperti dalla Cig per quanto riguarda la tutela in costanza di rapporto di lavoro e di analoghi fondi per la protezione dei lavoratori anziani che prevedano prioritariamente il riutilizzo dal 2017 della contribuzione oggi destinata al finanziamento dell indennità di mobilità. In questo ambito vanno rivisitati anche i fondi di settore esistenti entro giugno 2013 - le politiche attive del lavoro in particolare per rendere effettivo il reimpiego dei lavoratori coinvolti dalle crisi e dalle ristrutturazioni impegnando le parti datoriali al sostegno specifico e diretto in concorso con l azioni di soggetti pubblici/privati. In questo ambito vanno sperimentate politiche di solidarietà tra giovani ed anziani dando attuazione a forme di part time in uscita intrecciate con l ingresso al lavoro di giovani. Particolare attenzione nelle politiche di reimpiego va dedicata alla disoccupazione femminile, ai disoccupati di lunga durata, agli over 50. In questo modo si realizzerà una sorta di flexsecurity contrattuale che preveda altresì l'utilizzo razionale, diffuso ed integrato di tutti gli strumenti di formazione permanente e continua, a partire da una maggiore capacità di gestione contrattata dei Fondi Interprofessionali. La nuova formulazione dell articolo 18 nella parte relativa alla procedura di conciliazione in caso di licenziamento per motivi economici apre spazi per un rafforzamento contrattuale ad esempio introducendo forme di arbitrato. PARTECIPAZIONE: va potenziata la strumentazione partecipativa a partire dai diritti di informazione e consultazione. Le prime parti dei contratti vanno attualizzate alla luce delle opportunità offerte dalle direttive europee degli ultimi anni. Vanno codificati nuovi diritti in materia di trasparenza finanziaria e di assetti societari teoricamente già agibili in base al diritto comunitario ed allo stesso Codice Civile, ma di fatto non agiti perché non conosciuti e non tradotti sul piano contrattuale. Va recuperato il concetto di informazione e consultazione preventiva rispetto alle decisioni che consenta al sindacato di interagire con le strategie d impresa. Occorre aprire uno spazio alla partecipazione finanziaria che definisca una griglia di concetti da affidare alla contrattazione di secondo livello per la loro attuazione concreta. 3

Il DDL di riforma del mercato del lavoro, recentemente approvato dal Senato, apre nuovi spazi alla contrattazione. Secondo questa proposta, infatti, la legge definirebbe le forme partecipative e sarebbe la contrattazione ad attivarle a livello aziendale. WELFARE CONTRATTUALE BILATERALITA' SICUREZZA Il welfare contrattuale presenta una duplice valenza: coniugabile sia nella dimensione nazionale (interesse generale e solidarietà di sistema) sia in quella decentrata di azienda o territorio in relazione ad esigenze e situazioni specifiche nonché alle specificità di genere, etnico linguistiche etc. Sul piano dell impostazione strategica vanno definite le materie da trattare nella dimensione nazionale interconfederale, in quella nazionale di categoria e nel secondo livello di contrattazione. A titolo esemplificativo andrebbero collocati nella dimensione nazionale la previdenza complementare, i fondi interprofessionali, l assistenza sanitaria integrativa, i fondi per la gestione della crisi. La bilateralità presenta aspetti concettualmente analoghi a quelli del welfare con cui si interfaccia. La strumentazione bilaterale va coniugata nella duplice dimensione: a) partecipativa in relazione alla costituzione di osservatori, gruppi di progetto, aree di lavoro integrate, formazione mirata compresa quella finalizzata ai percorsi di carriera e/o al reingresso nel mercato del lavoro (ad esempio dopo periodi di disoccupazione, maternità o di cura come previsto dall Avviso Comune del 07.03.2011, Borsa Lavoro, ecc); b) di servizio rispetto all'attivazione di fondi di sostegno al reddito, prestazioni sociali, sostegno finalizzato alle imprese, misure per favorire la conciliazione vitalavoro ecc.). In questo ambito va dato nuovo impulso ai temi della sicurezza sul lavoro, come fattore essenziale di qualificazione della responsabilità sociale dell impresa e di valorizzazione del fattore umano. Vanno favoriti gli investimenti di adeguamento e potenziamento dei sistemi di sicurezza, va potenziato il ruolo degli RLS e RLST, vanno rese strutturali le attività di formazione utilizzando le strutture ed il patrimonio di esperienza della bilateralità. ORARIO, ODL, INQUADRAMENTO E il terreno tipico su cui potenziare il secondo livello attraverso norme di rinvio corredate (soprattutto per le imprese di piccole dimensioni) da linee guida definite dalle parti sociali nazionali. Va valorizzata l applicazione delle misure di detassazione a tutti i fattori contrattuali che contribuiscono a migliorare la competitività delle imprese, includendo, quindi, aspetti di tipo organizzativo legati all organizzazione del lavoro, agli orari, alle flessibilità. 4

Più in generale il rafforzamento per diffusione e qualità del secondo livello di contrattazione va assunto come uno degli obiettivi centrali dei rinnovi contrattuali. E', infatti, nelle realtà aziendali e territoriali che la contrattazione può diventare un fattore di sviluppo favorendo l'innovazione e la ricerca della qualità attraverso interventi mirati sull'organizzazione del lavoro e costruendo un clima di governabilità delle imprese che valorizzi il lavoro e la professionalità, creando le condizioni per attrarre investimenti sia dall'interno che dall'estero. SALARIO Il nostro sistema contrattuale può dirsi sostanzialmente in linea con quella che la CES definisce la regola aurea della contrattazione: inflazione + produttività. Il nuovo modello contrattuale sta sostanzialmente in questo ambito con una definizione molto più chiara rispetto all accordo del 23 luglio 1993 rispetto ai ruoli del contratto nazionale e del secondo livello: l inflazione al primo e la produttività al secondo. Occorre, quindi, fare riferimento (in modo formale o sostanziale) all IPCA. Va potenziata l iniziativa per aprire maggiori spazi di contrattazione salariale al secondo livello, attraverso la definizione ancora più articolata di linee guida per la contrattazione decentrata. In questo quadro il Comitato Esecutivo della CISL valuta importante mantenere una fase di monitoraggio e di coordinamento continuo in relazione allo svolgimento della fase dei rinnovi contrattuali prevedendo appositi momenti di incontro e di valutazione con le categorie. Approvato all unanimità Roma 8 giugno 2012 5