Progetti Carmen Murua Schizzo di studio. Nella pagina a fianco: particolare del fronte d ingresso (ovest). Il piccolo paese di Villanueva de la Cañada si trova nei dintorni di Madrid, inserito nel paesaggio montano della Sierra del Guadarrama,sulla antica strada che porta al monastero di San Lorenzo del Escorial, uno dei capolavori dell architettura spagnola del XVI secolo (Juan de Herrera), vero e proprio tempio di storia, di arte e di cultura con le sue 2.000 stanze distribuite intorno ai 16 cortili dell intera struttura. Il complesso del nuovo Centro culturale, progettato da Juan Navarro Baldeweg su incarico del Ministero della Cultura della Comunità autonoma di Madrid, utilizza il modello architettonico della juan navarro baldeweg Centro culturale a Villanueva de la Cañada, Madrid FOTOGRAFIE Marco Introini tipologia a corte, peraltro già presente nell area del centro storico della città (nei dintorni della chiesa e del municipio). Tale modello viene qui rivisitato in chiave moderna (si potrebbe dire miesiana ) e si traduce in un edificio compatto, dalla pianta a T, attorno al quale si organizzano tre patii con forme e dimensioni diverse. Le tre corti non obbediscono solo a un esigenza estetica, ma sono funzionali allo spazio d accoglienza (corte a nord-ovest, di forma quadrata) e di estensione all aperto di alcune attività svolte nell interno dell edificio (i due patii restanti disposti all estremità del corpo longitudinale). Il complesso è situato al confine con la campagna, ad est del paese, e contiene al suo interno varie attività e funzioni raggruppate nei due bracci della T. Rispettivamente, il tratto più lungo, disposto secondo la direttrice est-ovest, ospita i quattro laboratori, lo spazio espositivo, le due palestre con i relativi servizi e spogliatoi, mentre l altro alloggia un auditorium per 300 persone e la biblioteca. I diversi ambienti progettati - i laboratori, la biblioteca, l auditorium, i tre patii, ecc. - hanno una conformazione fisica propria e sono cinti da un muro cieco che li contiene in modo da creare una immagine esterna fortemente unitaria. Si tratta di un elemento unificatore concepito come un involucro che racchiude in un unico recinto tutte le attività eterogenee e con la sua materialità, tessitura e colore, fissa le diverse qualità di ogni spazio: si presenta con il lato esterno in laterizio e il lato interno intonacato bianco, una differenza di materiali visibile in alcuni punti del muro, al momento di attraversarlo. L interno dell edificio, dove sembra trasmettersi la continuità del muro esterno perimetrale, è caratterizzato da una struttura che amplia la fluidità tra i diversi ambienti. Lunghe travi prefabbricate in cemento armato scorrono longitudinalmente negli spazi dove si trovano i laboratori, la sala mostre e le palestre, poggiando sui portici strutturali ordinati in moduli di 15 x 2,5 m. Nel resto dell edificio, i setti sono disposti secondo il modulo di 7,5 x 6 m,tranne che nell auditorium (dimensionato con portici di 7,5 x 12 m) e nella biblioteca (su due livelli con una pianta quadrata di 12 x 12 m), progettata con pilastri disposti perimetralmente in modo da sostenere la rete di travi che disegna una copertura a forma di cassettoni. Inserita con grande naturalità nel contesto, armonizzata perfettamente con il paesaggio, la costruzione bassa, con un forte carattere di orizzontalità, interrotta soltanto dal volume della biblioteca - che emerge dal resto del complesso per affacciarsi sulla campagna circostante, dove sta per sorgere un parco - e dai lucernari delle coperture che spiccano con un gioco equilibrato e sottile, appare in modo lineare, astratto, con grande purezza formale, un ordine, una proporzione e un armonia propri del linguag- 20 CIL 93
gio classico ma, allo stesso tempo, con la forza della razionalità dell architettura moderna. In questo progetto, Navarro Baldeweg, pittore, oltre che architetto, riesce a conformare e modellare ambienti astratti molto suggestivi studiando in modo particolare le possibilità spaziali ed evocative di un elemento primario quale la luce.i suoi sono luoghi dominati da una illuminazione naturale zenitale canalizzata attraverso le lunghe travi del corpo longitudinale che, con la loro forma peculiare a V, permettono l entrata di una luce proveniente tanto da nord come da sud (per gli spazi destinati ai laboratori e alle palestre), mentre negli ambienti espositivi, dove non occorre la forte luce dal sud, le travi cambiano sezione (sono a diente de sierra) per lasciare l ingresso soltanto alla luce omogenea del nord. E con questo studio, anche la luce si trasforma in un elemento capace di espandere gli spazi, esagerando la sua continuità, senza evitare la definizione particolare di ogni ambiente. Pianta delle coperture. I fronti ovest ed est. Scheda tecnica Progetto: Juan Navarro Baldeweg Collaboratori: Veronica Scortecci, Christopher Guest, J. M. Churtichaga, J. Joaquín Lizasoain Urcola, Andrea Lupberger Computi: Joaquín Riveiro, Alejandro Climent Strutture: Juan de la Torre, H.C.A. D. L.: Juan Navarro Baldeweg con J. J. Lizasoain e J. M. Churtichaga Impresa: EMESA, Estructuras Mixtas y Edificaciones S.A. Cronologia: 1992, progetto; 1994-97 realizzazione 22 CIL 93
Prospetto sud. Sezione longitudinale (sulle palestre). 7 12 13 9 6 16 17 15 5 14 8 4 11 11 4 12 11 12 12 11 12 2 15 1 1 3 3 15 1 10 10 1 Pianta a quote diverse. Legenda: 1. laboratorio 2. spazio espositivo 3. palestra 4. spogliatoio 5. auditorium 6. camerini 7. cafeteria 8. amministrazione 9. ufficio di controllo 10. aula 11. bagno 12. deposito 13. guardaroba 14. locale tecnico 15. patio 16. archivio 17. sala di lettura Prospetto ovest. Prospetto est. Prospetto nord. Nella pagina a fianco: particolare del fronte sud ed il volume della sala di lettura. 24 CIL 93
Vedute del corridoio di distribuzione e degli spazi interni. 26 CIL 93
Il laterizio a vista negli interni. Assonometria dei lucernari a V. 27 PROGETTI