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Rapporto IV/2007 Negli ultimi tempi l'attenzione è centrata sul problema energetico e tutti abbiamo notato i prezzi del petrolio fuori controllo. Ma non è solo questo il problema: stanno aumentando i prezzi di tutte le materie prime, incluse quelle che costituiscono valide alternative al petrolio. Il rialzo del prezzo del greggio, che ha recentemente sfiorato i 130 Dollari al barile, sta contribuendo al preoccupante aumento del livello dei prezzi negli Usa, ma anche in Europa e in Svizzera dove l'inflazione in marzo ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 14 anni. Il rincaro dei prezzi non ha risparmiato neppure il Giappone, dove l'inflazione corre al passo più sostenuto degli ultimi dieci anni. Le ragioni principali dell'impennata del prezzo del greggio sono da ricercarsi nei meccanismi di funzionamento del mercati finanziari. In particolare, sull'aumento dei prezzi petroliferi ha inciso la crisi dei subprime, che ha portato al restringimento del credito e al deprezzamento dollaro. Un Dollaro debole tende a sostenere i prezzi del petrolio, in parte perché gli acquirenti utilizzano più valute, come l'euro o il Franco Svizzero e possono quindi permettersi di pagare di più per ogni barile. Oltre a ciò, gli investitori stanno acquistando petrolio ed altre materie prime come l'oro, (beni rifugio) per compensare l'aumento dell'inflazione americana. Il Fondo Monetario Internazionale prevede solo una lieve attenuazione del prezzo del greggio nel 2009, con prezzi attorno a 95 Dollari. In questo senso dovrebbe contribuire proprio il rallentamento della crescita economica globale che, stando alle stime della International Energy Agency, determinerà una riduzione del consumo di petrolio pari a 300 mila barili al giorno. Ma la stessa agenzia stima un incremento della domanda globale di greggio del 30% nei prossimi 5 anni, alimentato dalla crescente richiesta delle economie emergenti. ongiuntura

Contesto internazionale Svizzera Panorama Nel 2007, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l economia mondiale è cresciuta del 4.9%. Nell ultimo trimestre dell anno si è assistito ad un rallentamento della crescita economica nella Zona Euro e in modo più accentuato negli Usa come conseguenza della grave crisi del settore finanziario originata dallo scoppio della bolla immobiliare. Per il 2008 la dinamica congiunturale globale rallenterà il ritmo di crescita così come confermato dai dati del primo trimestre del 2008. Il FMI, sulla base dei recenti sviluppi, ha tagliato dello 0.3% le stime della crescita economica mondiale che nel 2008 dovrebbe attestarsi al 4.1%. A pesare oltre al rischio di una recessione negli Usa, anche il rallentamento in atto in Europa e in Giappone. Nel 2008 il Pil degli Usa si attesterà solo all 1.5% (2.2%nel 2007) mentre in Eurolandia attorno all 1.6%, dunque un punto percentuale un meno rispetto al 2007. Il ritmo di espansione dell economia elvetica rallenterà anche se le prospettive restano favorevoli. Le previsioni per l anno in corso indicano una crescita del Pil compresa tra l 1.5 e il 2%. L inflazione dovrebbe essere contenuta nella soglia del 2% e, in tali circostanze l attuale fascia di oscillazione del Libor a tre mesi, il tasso di riferimento della Banca Nazionale Svizzera, dovrebbe ritenersi adeguata. Nell ultimo trimestre del 2007 l economia elvetica ha proseguito a ritmo sostenuto il periodo di crescita congiunturale intrapreso già alla fine del 2003. Grazie alla sostenuta domanda di beni di consumo e al buon andamento delle esportazioni, il Pil reale è aumentato del 3.6% rispetto all anno precedente. Un tasso di crescita maggiore era stato registrato nel terzo trimestre del 2000. Per l intero 2007 risulta così una crescita economica del 3.1%. Nonostante la congiuntura abbia mantenuto il suo slancio fino a metà 2008, la crescita economica elvetica è destinata a rallentare a causa del rallentamento della congiuntura mondiale (1.9% e 1.5% la crescita del Pil rispettivamente per il 2008 e 2009). Pil Accellera il ritmo di crescita del Pil in Svizzera e in Giappone. Rallenta nella Zona Euro e frena bruscamente negli Usa. 3.0% 2.0% 1.0% -1.0% -2.0% Pil reale (variazione trimestrale destagionalizzata). Fonte: OCSE CH ZE US JP -3.0% IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/07 Il Pil reale ha registrato un aumento del 1% rispetto al trimestre precedente e del 3.6% rispetto al IV/06, in accelerazione dunque rispetto alla crescita del III/07. Dopo tre trimestri di notevole crescita, i consumi privati hanno subìto un leggero rallentamento (+0.4% rispetto al III/07). Gli investimenti globali, dopo la flessione del III/07, hanno registrato un aumento dello 0.4% in termini congiunturali. Sul fronte della produzione si è ancora confermata la progressione del valore aggiunto dei settori di fornitura di servizi e del settore finanziario. Con un aumento dello 0.3% congiunturale, le esportazioni hanno rallentato notevolmente ritmo di crescita (+2.3% nel III/07), mentre le importazioni sono aumentate del 2.5%, in accelerazione rispetto allo 0.4% del III/07. 2 Disoccupazione In aumento negli Usa e in Giappone, stabile nella Zona Euro e in lievissimo aumento ma su livelli storicamente bassi in Svizzera. 12.0% 1 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% Tasso di disoccupazione standardizzato. Fonte: OCSE, USTAT CH ZE US JP IV/02 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/07 La congiuntura favorevole ha continuato a favorire il mercato del lavoro. Nel 2007 il tasso di disoccupazione in Svizzera è sceso al 2.8%; un valore inferiore a questo risale al 2002 (2.5%). Nel IV/07 il tasso medio di disoccupazione è leggermene salito portandosi al 2.7% contro il 2.5% del III/07. Nel corso del 2007 è diminuita anche la disoccupazione giovanile (14-24 anni) che si è portata a fine anno al 3.2%. Nel IV/07 è proseguita la crescita dell impiego; il numero degli occupati e gli addetti sono aumentati rispettivamente del 2.5% e del 2.7% tendenziale. Il settore secondario e il terziario hanno contribuito in egual misura alla crescita dell occupazione. Gli indicatori di breve periodo segnalano ancora prospettive occupazionali favorevoli.

Zona Euro USA Giappone Nel corso del quarto trimestre del 2007 la crescita del Pil delle economie della Zona Euro ha rallentato ritmo di crescita. Complessivamente, nell'arco dei dodici mesi dell'anno passato, il Pil è cresciuto del 2,6 % mentre quello dell'ue è arrivato al 2,9%, dopo una crescita del 2006 rispettivamente del 2,8% e del 3,1%. Una performance quella dell'anno scorso, comunque miglioremigliore alla crescita degli Stati Uniti, che nel 2007 si è fermata al 2,2 %, e a quella del Giappone con il 2,1%. Le gravi turbolenze sui mercati finanziari e il degrado in atto dell economia mondiale produrranno un rallentamento della crescita economica della Zona Euro prevista all 1.4% nel 2008 e all 1% nel 2009. Il IV/07 ha evidenziato una brusca frenata della crescita economica statunitense dovuta alle conseguenze della grave crisi dei mercati finanziati, scoppiata a partire dall agosto 2007. Nell intero 2007, il Pil è cresciuto del 2.2%, il tasso più basso dal 2002. Nel IV/07 le spese legate alle nuove case hanno mostrato una flessione del 25.2%; si tratta del maggior calo dal 1981. Sempre nel IV/07, i profitti delle imprese sono diminuiti del 3.3% e le condizioni sul mercato del lavoro si sono deteriorate, con una disoccupazione in aumento e l occupazione in calo. Il Fondo Monetario Internazionale stima una crescita del Pil dello 0.6% nel 2008 e dello0.6% nel 2009. La crescita del Pil del Giappone nel IV/07 è stata sorprendentemente forte, ma il rallentamento della congiuntura globale e il rischio di una recessione negli Usa, stanno già provocando ripercussioni sull economia nipponica. I recenti dati congiunturali indicano un rallentamento delle esportazioni e della produzione aziendale.la percezione diffusa tra i produttori è peggiorato fino al minimo degli ultimi tre anni e le imprese hanno offerto per la prima volta in due anni, un numero di impieghi inferiore a quello dei richiedenti, un dato che potrebbe preludere un rallentamento della spesa dei consumatori. Nel 2007 il Pil è aumentato del 2.1%, ma nel 2008 la crescita rallenterà all 1.4% ed addirittura all 1% nel 2009. Nel IV/07 il Pil reale della Zona Euro è cresciuto dello 0.4% su base trimestrale, in decelerazione rispetto al +0.8% del trimestre precedente. La crescita tendenziale è stata del 2.3% (+2.7% nel IV/07), mentre nell intero 2007 il Pil ha mostrato un incremento del 2.7%. Il rallentamento ha interessato le maggiori economie, in particolare la Germania e la Francia (+0.3% la crescita congiunturale). Sia i servizi che il settore manifatturiero hanno mostrato segni di rallentamento. I consumi hanno registrato una significativa frenata (-0.1% rispetto al III/07), così come le esportazioni (+0.5% la crescita congiunturale), penalizzate dall apprezzamento dell euro e dal rallentamento della congiuntura statunitense. Nel IV/07 il Pil è aumentato dello 0.2% congiunturale, sensibilmente meno rispetto alla crescita dell 1.2% del III/07. La crescita tendenziale è stata dello 0.6% contro il 4.9% del terzo trimestre. Nell intero 2007 il Pil ha evidenziato una crescita del 2.2%. Le esportazioni di beni e servizi, sono aumentate in misura maggiore delle importazioni, pertanto le esportazioni nette hanno contribuito alla crescita. Il deficit delle partite correnti è calato di 172.9 mld di Dollari. I consumi hanno tenuto (+2.3% nel IV/07), ma a marzo la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi dall inizio degli anni 90, se si fa eccezione per un breve periodo nel 2003. Nel IV/07 il Pil reale ha registrato un aumento dello 0.9% su base trimestrale e del 3.5% su base annuale (3.7% la stima preliminare). La forte progressione del Pil deriva principalmente dalla crescita sostenuta degli investimenti aziendali e dal forte aumento, otre le attese, delle esportazioni nette. Il livello dei consumi privati, al contrario, è rimasto piuttosto basso con una crescita dello 0.5% rispetto al trimestre precedente. La crescita della produzione industriale ha rallentato il ritmo (+1.3% congiunturale) rispetto al +2.3% del III/07. Tuttavia, la crescita economica è destinata a rallentare a causa della congiuntura globale. Il Fondo Monetario Internazionale, stima una crescita per il Giappone dell 1.4% nel 2008. Nel III/07, il tasso di disoccupazione nella Zona Euro è salito leggermente rispetto al II/07, portandosi al 7.2%. Resta piuttosto elevato il tasso di disoccupazione tra i giovani minori di 25 anni (14.2%). La disoccupazione giovanile in Italia è tra le più alte d Europa, (20.2% nel III/07); vanno peggio solo la Grecia (22.6%), la Romania (21.6%) e la Polonia (20.5%). Agli ultimi posti troviamo invece l Olanda (5.4%) e l Austria (8.3%). Francia e Germania presentano livelli rispettivamente del 18.4% e del 10.8%. Nel III/07 è progredita ancora l occupazione, registrando un aumento dello 0.3% rispetto al trimestre precedente e del 1.9% rispetto all analogo periodo del 2006. In Marzo, l economia americana ha tagliato 80 mila posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è salito al 5.1%; si tratta del peggiore dato dal settembre 2005. L occupazione è ancora diminuita nei settori delle costruzioni, della manifattura e dei servizi, mentre i settori health care e dei generi alimentari hanno creato nuovi posti di lavoro. Nel IV/07 il tasso si disoccupazione era al 4.8%, in aumento rispetto al 4.6% del III/07. Il tasso di produttività si è attestato all 1.9% (6.3% nel III/07) mentre il costo del lavoro è aumentato del 2.6%. Nell intero 2007 il tasso di produttività ha segnato un aumento dell 1.8% mentre il costo del lavoro è salito del 3.1%. Il tasso di disoccupazione in febbraio è salito al 3.9%, la prima volta in cinque mesi e il rapporto tra posti disponibili e candidati è sceso allo 0.97, il valore più basso dal settembre 2005. Il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro giapponese sta scoraggiando un numero sempre più elevato di lavoratori che negli ultimi mesi stanno uscendo dalla forza lavoro. Inoltre, il numero di occupati sta calando e anche questo sta ad indicare che l economia sta decelerando il ritmo di crescita. Nell ultimo trimestre del 2007, tuttavia, il tasso di disoccupazione non ha subito incrementi restando al 3.8%. 3

Contesto internazionale Svizzera Prezzi Inflazione in rialzo in Svizzera, nella Zona Euro, negli Usa e in Giappone. 6.0% 4.0% 2.0% -2.0% CH ZE US JP -4.0% IV/02 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/07 Tassi d interesse Diminuisce il costo del denaro negli USA, invariato nelle restanti economie. 8.0% 7.0% 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% Tasso di variazione dei prezzi al consumo (var. trim. annual.). Fonte: OCSE Tasso di interesse a breve termine (medie trim.) (media trim.) Fonte: OCSE CH ZE US JP IV/02 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/07 A fine anno l inflazione ha accelerato il ritmo di crescita. A dicembre è risultato un rincaro su base annua del 2%, il livello più elevato dall ottobre 2005. Nel 2007 l inflazione media si è attestata allo 0.7%, mentre nel IV/07 il rincaro dei prezzi al consumo, su base annua, è stato dell 1.7%, ben superiore al dato del trimestre precedente (+0.6%). L aumento dei prezzi ha interessato quasi tutti i principali gruppi: in particolare i trasporti, gli alimentari, nonché il gruppo abitazione ed energia. Inoltre, l inflazione percepita dai consumatori risulta superiore a quella effettivamente misurata. Per il 2007 ci si attende un tasso d inflazione superiore a quello dello scorso anno (attorno all 1.5%). La Banca Nazionale Svizzera (Bns) si trova attualmente in una situazione alquanto complessa. Da una parte, infatti, sembra ormai certo che il rallentamento congiunturale globale e le turbolenze sui mercati finanziari rallenteranno la crescita economica anche in Svizzera; dall altra, stanno aumentando i rischi di spinte inflazionistiche. Dopo l aumento dei tassi direttori dello scorso settembre, la Bns ha lasciato la fascia di oscillazione del Libor a tre mesi al 2.25-3.25% e l obiettivo sui tassi fermo al 2.75%. Nel IV/07, il tasso di interesse sulle obbligazioni della Confederazione di durata decennale era al 3% e l offerta di moneta M3 è aumentata dell 1.6%, in accelerazione rispetto al III/07. 4 Cambi Il Dollaro si deprezza contro le principali valute mentre l'euro resta molto forte. Il Franco guadagna sul Dollaro e recupera sull'euro. Lo Yen ancora debole. 1.80 1.60 1.40 1.20 1.00 0.80 Tassi di cambio (medie trim). Fonte: OCSE 0.60 SFr/US$ Euro/US$ Yen/US$ IV/02 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/07 La moneta elvetica si è apprezzata nei confronti del biglietto verde. Dall inizio dell anno il dollaro ha perso 14 centesimi nei confronti del Franco svizzero, un anno fa valeva 1.25 Franchi. Inoltre, lo scorso marzo la valuta americana è scesa al minimo storico e per la prima volta il Dollaro valeva meno del Franco svizzero (0.9986 Franchi). Negli anni 70 un Dollaro valeva più di 4 Franchi. Le quotazioni medie dell ultimo trimestre del 2007 erano: Dollaro/Franco 1.1459, Euro/Franco 1.6597, mentre 100 Yen costavano 1.0133 Franchi.

Zona Euro USA Giappone Nella Zona Euro restano alti i rischi per la stabilità dei prezzi. Nel mese di marzo l inflazione ha registrato un tasso record, +3.5% l aumento tendenziale. Nel IV/07 l inflazione era al 3%. Tra le varie componenti dell indice hanno registrato i maggiori rincari i prezzi di carburanti per i mezzi di trasporto, dell olio da riscaldamento, dell istruzione, degli alimenti e dei trasporti. Il costo del lavoro ha subito un incremento annuo del 2.7% (2.5% nel III/07). La Banca Centrale Europea continua a sottolineare che l inflazione rimane un problema serio e che è importante impedire effetti di secondo livello sull inflazione connessi alla possibilità di una crescita salariale più robusta del previsto. Il tasso di inflazione a marzo ha registrato un sensibile aumento, +0.6% su base mensile e +2.8% su base annua. Nell'intero 2007, l'inflazione annua si è attestata al 4,1%, il livello più alto dal 1990, mentre nel 2006 l'inflazione era stata pari al 2,5%. L impennata dei prezzi è da ricondursi al forte aumento dei prezzi petroliferi, dei generi alimentari e delle commodities (materie prima come ferro, zinco, rame, alluminio). Inoltre, il deprezzamento del Dollaro ha contribuito alla crescita dell inflazione poichè ha reso molto più cari i beni di importazione. Nel VI/07 l indice dei prezzi al consumo è aumentato del 4%. L andamento dell inflazione in Giappone è stato negli ultimi anni molto diverso da quello dell UE e degli USA. A dicembre l inflazione core è aumentata dello 0.8%, il tasso più elevato di crescita dal marzo 1998. Per la seconda economia mondiale, che da anni combatte contro la deflazione, il ritorno dell inflazione non è necessariamente una buona notizia dato che essa è dovuta soprattutto al forte rincaro del prezzo del petrolio, delle materie prime e degli alimenti, cosa che rende difficile la vita ai consumatori e alle imprese. Nell ultimo trimestre del 2007 l indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0.5% rispetto all analogo periodo dell anno precedente. La Banca Centrale Europea (Bce) ha deciso di lasciare i tassi d interesse direttori invariati ritenendo questa scelta necessaria per garantire la stabilità dei prezzi nel medio termine. Il tasso di rifinanziamento principale sulle operazioni pronti contro termine resta fermo al 4%, quello marginale al 5% e quello sui depositi overnight al 3%. L offerta di moneta nella Zona Euro resta elevata nonostante l inasprimento delle condizioni di concessione del credito. Nel IV/07 l offerta di moneta M3 è cresciuta di oltre il 12%. Tuttavia la Bce non potrà ignorare i rischi di un rallentamenti economico combinato con nuovi massimi storici di Euro e petrolio. La Federal Reserve (Fed) ha in più riprese abbassato il costo del denaro, portando i tasso sui Fed Funds al 2.25% e il tasso di scontro al 2.5%. La banca centrale ha anche approvato una serie di nuove misure per concedere credito alle banche di investimento. Tali istituti infatti prima non potevano ricevere direttamente denaro dalla Fed. Queste nuove azioni di politica monetaria, insieme a quelle intraprese precedentemente, incluse quelle per favorire la liquidità sui mercati, dovrebbero promuovere una crescita moderata nel tempo e attenuare i rischi per l attività economica. Nel IV/07 il tasso sui Federal Founds era al 4.25% e il tasso di sconto al 4.5% mentre l offerta dell aggregato monetario M3 è aumentata del 6%. La nomina di Shirakawa a capo della Banca Centrale del Giappone è arrivata in tempo perché potesse annunciare, da governatore a tutti gli effetti, la decisione di lasciare inalterati allo 0,5% i tassi di interesse anche per il mese di aprile. Gli analisti, alla luce della preoccupante situazione economica, si attendono un taglio dei tassi direttori entro fine anno. Nel IV/07 l offerta dell aggregato monetaro M3 è aumentata del 3.8%. L Euro ha continuato ad apprezzarsi nei confronti delle principali valute. La moneta unica si è rafforzata nei confronti del biglietto verde, un cambio Euro/Dollaro superiore a 1.50 Dollari è giustificabile da una serie di ragione: la crisi dell edilizia e le turbolenze sui mercati finanziari, i timori di una recessione, gli interventi della Fed sui tassi a fronte di un atteggiamento attendista della Bce. L Euro forte ha un effetto di calmiere sui prezzi delle commodities, ma ciò non ha evitato i forti recenti rincari. D altro canto, una valuta forte penalizza l export. Nel IV/07 le quotazioni medie erano: Euro/Dollaro 1.4483, Euro/Franco svizzero 1.6597, infine Euro/Yen 163.84. Continua la debolezza del Dollaro nei confronti dell Euro. La divisa ha perso terreno anche contro il Franco svizzero scendendo lo scorso marzo brevemente sotto la soglia psicologica della parità. Sempre in marzo il Dollaro ha toccato un minimo da oltre 12 anni contro lo Yen dopo la pubblicazione dei dati del forte calo della fiducia dei consumatori statunitensi. Il biglietto verde è così scivolato a 99.59 yen. In media, nel IV/07, il cambio Euro/Dollaro era 1.4483, Dollaro/Yen 113.05 e Dollaro/Franco 1.1459. La divisa nipponica si è indebolita nei confronti di quella europea e del Franco svizzero ma si è apprezzata nei confronti del Dollaro, anche se negli scambi più recenti sulla piazza asiatica il biglietto verde ha evidenziato una lieve risalita dai minimi degli ultimi 13 anni sullo Yen, restando comunque fortemente vulnerabile. Infatti, è probabile che il Dollaro stia cominciando una discesa nei confronti dello Yen, avvicinandosi al cambio in area 101.60, the key level. Nel IV/07 un Euro era scambiato contro 163.84 Yen, il cambio medio Dollaro/Yen era 113.05, mentre 100 Yen costavano in media 1.0133 Franchi svizzeri. 5

Contesto interregionale Ticino Panorama Nel quarto trimestre, il quadro congiunturale delle economie analizzate resta positivo, a conferma che il 2007 è stato un anno di crescita economica. È confermato, inoltre, che le performances delle due economie elvetiche sono state superiori a quelle delle province lombarde. Nei due catoni gli impulsi positivi sono arrivati sia dal versante della domanda, sia dal lato dell offerta. L evoluzione positiva sul mercato del lavoro svizzero ha portato a un netto aumento dell'occupazione con ripercussioni sul reddito a disposizione delle famiglie, circostanza questa che ha sostenuto e dovrebbe continuare a sostenere le spese di consumo anche nei prossimi mesi. In Lombardia, invece, gli operatori del commercio lamentano ancora una situazione difficile. La performance complessiva per il 2007 ha segnato un arretramento della cifra d affari nella quasi totalità del territorio regionale. Il deterioramento dei dati lombardi interessa maggiormente il lato della spesa dato che sia l industria manifatturiera sia l export hanno continuato a fungere da motori di crescita e Milano si è confermata essere la prima provincia esportatrice in termini assoluti. Pil Prosegue la decisa fase di espansione economica nei due cantoni elvetici. Segnali di rallentameto nelle province lombarde. Pil reale (variatione annuale%). Fonte: BAK Basel Economics, Istituto Tagliacarne * Stime provvisorie. I dati dell ultimo trimestre confermano un 2007 decisamente molto positivo per l economia ticinese. Le stime del Pil reale cantonale fornite dall Istituto Bak Basel Economics indicano per il 2007 una crescita del 3.2%. Nell ultimo trimestre, i motori della crescita sono stati i consumi, la produzione industriale e l export. Il 2007 è stato un anno favorevole per il settore turistico ticinese, soprattutto per quanto riguarda gli alberghi. Il settore delle costruzioni anche nel quarto trimestre ha proseguito nel suo trend di crescita. Il tasso di disoccupazione è leggermente salito negli ultimi tre mesi dell anno ma nel 2007 la disoccupazione è scesa al 4.3% dal 4.9% registrato nel 2006. Nel 2007 il Pil del Canton Ticino ha registrato una robusta crescita. La crescita economica è stata trainata dall accelerazione dei consumi privati e dalla domanda estera. Nonostante il rallentamento rispetto al trimestre precedente, le esportazioni nette hanno infatti dato un significativo contributo al buon andamento della congiuntura cantonale. Sul fronte della produzione, si è registrato un nuovo aumento dei livelli produttivi e lo sfruttamento delle capacità tecniche ha raggiunto nuovi livelli record. Per il 2008 l Istituto Bak Basel Economics stima una crescita del Pil in rallentamento, attorno all 1.9%. 6 Produzione Molto bene l'industria manifatturiera di Zurigo e del Canton Ticino. Prosegue, anche se a ritmo rallentato, la crescita della produzione nelle province lombarde. Aumento Diminuzione Andamento affari (TI-ZH) e produzione industriale (CO/VA, MI) Fonte: KOF, Unioncamere Lombardia Stazionario TI CO/VA MI ZH IV/02 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/07 Il 2007 è stato un anno di crescita per l industria manifatturiera ticinese. Anche nel IV/07, l indicatore sintetico degli affari ha continuato a stazionare nella zona positiva, confermando le attese. Le ordinazioni e la produzione hanno registrato incrementi annui mentre i dati in termini congiunturali sono meno favorevoli. La produzione è aumentata, specialmente per aziende attive sul mercato interno che mantengono un livello di attività che supera le aziende operanti sul mercato interno. Il grado di utilizzo delle capacità tecniche si mantiene su livelli molto elevati (86%). La situazione reddituale è migliorata mentre l occupazione si mantiene adeguata. Le previsioni a breve restano prevalentemente positive.

Como e Varese Milano Zurigo Il quadro congiunturale che emerge conferma che lo scorso anno è stato un anno di crescita per le due province lombarde. È stata soprattutto la domanda estera a trainare l economia, nonostante l apprezzamento dell Euro. Il 2007 si chiude con un bilancio positivo per gli scambi internazionali; le esportazioni sono aumentate dell 8.5% e dell 11% per Varese e per Como rispettivamente. Il bilancio dell intero 2007 della produzione industriale è stato positivo per tutte le province lombarde ma la performance di Como è risultata tra le meno brillanti ed inferiore alla media lombarda. La domanda interna non ha raggiunto livelli soddisfacenti e le previsioni degli operatori restano nel complesso pessimistiche. Le indicazioni che emergono dai dati mostrano una congiuntura positiva ma debole e poco sostenuta dalla spesa per i consumi. Sul lato della produzione, nel IV/07 il confronto tra Italia, Zona Euro e provincia di Milano vede una netta diversità di performance: netto calo per l Italia, rallentamento per la Zona Euro e debole crescita per l area Milanese. Il 2007 si chiude con una buona crescita dell export trainata in modo particolare dalle esportazioni del settore metalmeccanico. Ad ogni modo, il dato annuale per il 2007 evidenzia una performance inferiore al dato annuale della Lombardia. Le aspettative formulate dagli imprenditori anticipano una situazione congiunturale in rallentamento. I dati del quarto trimestre confermano che il 2007 è stato un anno molto positivo per l economia zurighese. L istituto Bak Basel Economics stima per il 2007 una progressione del Pil reale cantonale pari al 3.7%, nettamente superiore al dato nazionale. La congiuntura molto favorevole ha favorito miglioramenti sul mercato del lavoro, riducendo il tasso di disoccupazione nel corso dell anno e aumentando l occupazione. La domanda estera, d altra parte, ha contribuito in modo significativo alla crescita, visti gli elevati livelli delle esportazioni, favorite anche da un Franco debole nei confronti dell Euro. Le previsioni a brave indicano una crescita consolidata ma attenuata rispetto allo scorso anno. Gli indicatori congiunturali relativi al quarto trimestre mostrano segni positivi e di crescita per le due province lombarde. La produzione industriale ha contribuito alla crescita economica, anche se nella seconda parte dell anno ha rallentato ritmo di crescita. I consumi stentano a decollare e il settore commerciale ha continuato ad accusare una situazione nel complesso difficile sfociata anno fine anno in un arretramento della cifra degli affari. Le esportazioni di merci e servizi hanno invece continuato a contribuire alla crescita del Pil anche nell ultimo trimestre del 2007. Le stime indicano per il 2007 una crescita del Pil lombardo del 2.2%. I quadro congiunturale dell ultimo trimestre indica ancora una fase di crescita ma in rallentamento. L attività manifatturiera della provincia di Milano si è mantenuta ancora su livelli positivi nonostante i primo segnali di rallentamento del ciclo inoltre le previsioni per il primo trimestre del 2008 indiano un ulteriore rallentamento dell attività industriale. Il 2007 si chiude con un ulteriore flessione dei volume d affari a conferma di una domanda domestica piuttosto debole. Un contributo significativo è invece ancora una volta giunto dalla domanda estera, l interscambio milanese si è confermato essere vivace. La fase di espansione congiunturale del Canton Zurigo è proseguita anche nel IV/07. Le esportazione continuano a godere di ottima salute, come dimostra la crescita di quasi il 14% realizzata nel periodo ottobre-dicembre. I dati della indagini congiunturali segnalano una fase di crescita della domanda di consumi delle econome domestiche che ha contribuito in modo significativo alla progressione del Pil nel 2007. La crescita economica dovrebbe mantenersi su buoni livelli anche nel 2008, anche se questa volta, in vista del rallentamento economico globale, si dovrebbe trattare dei una crescita più contenuta. Il Bak Basel Economics stima per il 2008 una crescita del Pil pari all 1.9%. Il bilancio dell intero 2007 della produzione industriale è stato positivo per tutte le province lombarde (+2.2% il dato regionale). La crescita tendenziale nel 2007 è stata del 2.2% nella provincia di Varese e dell 1.4% nella provincia di Como. Nel IV/07 la produzione è aumentata dell 1.1% e del 2% tendenziale rispettivamente per Como e Varese. Gli ordinativi e il fatturato sono risultati in crescita e il tasso di utilizzo degli impianti è stato del 74% per Varese e del 68% per Como. Le aspettative a breve degli imprenditori varesini restano per lo più positive ad eccezione del calo previsto della domanda interna e dell occupazione, mentre gli imprenditori comaschi sono piuttosto pessimisti. Nel IV/07 la produzione industriale ha evidenziato un incremento dello 0.1% rispetto al III/07 ed un aumento tendenziale dello 0.6%. Nell intero 2007 la produzione è aumentata del 1.7%, una crescita inferiore rispetto al dato medio regionale ( +2.2%). L attività produttiva è aumentata soprattutto nei settori della meccanica, della chimica e dell editoria. I settori del tessile e dell abbigliamento hanno invece segnato un arretramento. Il fatturato ha registrato una flessione e nel corso del 2007 l indice è diminuito dello 0.6%. Il calo atteso della domanda spinge ancora verso il basso le aspettative degli imprenditori. I dati dell indagine congiunturale dell industria del Canton Zurigo indicano una crescita vigorosa anche nell ultimo trimestre dello scorso anno. La produzione, il fatturato e l entrata di ordinativi sono risultati tutti in crescita e l indicatore sintetico dell andamento degli affari dell industria manifatturiera staziona nella zona positiva. Il grado di utilizzo della capacità tecnica è ulteriormente aumentato rispetto al trimestre precedente, portandosi su livelli da record (89%). Le aspettative per i mesi a venire restano positive, tuttavia nel secondo semestre dell anno in corso queste prospettive positive potrebbero offuscarsi a causa del recente apprezzamento del franco e dell attesa flessione della domanda globale. 7

Contesto interregionale Ticino Consumi Perdono slancio nelle province lombarde. Consumi sostenuti nei due cantoni elvetici. 6.0 4.0 2.0 0.0-2.0-4.0 Andamento vendite Commercio al dettaglio (var. % ann.) Fonte: KOF, CCIAA di MI TI MI ZH -6.0 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/077 Il commercio al dettaglio ticinese chiude il 2007 con una performance nel complesso positiva. Nel IV/07 la grande maggioranza degli imprenditori segnalava una situazione giudicata soddisfacente se non buona. L afflusso della clientela si è mantenuto su livelli elevati e sono aumentai gli utili e la cifra d affari (+1.3% rispetto al IV/06), mentre l occupazione è leggermente regredita. Le prospettive per il primo trimestre del 2008 sono improntate alla stabilità riguardo la cifra d affari. Meno ottimistiche sono le previsioni formulate dalle piccole imprese, che lamentano ancora difficoltà e si attendono una nuova contrazione della cifra d affari. Esportazioni Rallenta il ritmo di crescita delle esportazioni soprattutto nelle province lombarde. Esportazioni in valore (variazione annuale). Fonte: USTAT, ISTAT 3 25.0% TI CO/VA MI ZH 2 15.0% 1 5.0% -5.0% -1-15.0% IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/077 Alla fine del 2007, sulla scia dell indebolimento della dinamica congiunturale nei principali mercati di sbocco, l export cantonale ha perso leggermente slancio. L andamento del commercio estero è stato sicuramente molto favorevole durante il 2007 e le esportazioni hanno difatti ricoperto un ruolo di primo piano per la crescita cantonale e dalla Svizzera più in generale. Nel IV/07 le esportazioni sono aumentate del 12.5% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in rallentamento rispetto alla robusta crescita del terzo trimestre (+18.1%). Le importazioni, che hanno rallentato il ritmo di crescita nell ultimo trimestre, hanno segnato una crescita tendenziale del 10.7%. 8 Disoccupazione Lieve aumento della disoccupazione in Ticino e nel Canton Zurigo. In Lombardia nel 2007 tasso di disoccupazione al 3.4%. 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% Tasso di disoccupazione (destagionalizzato, medie trimestrali) Fonte: USTAT, ISTAT. Elaborazione IRE 1.0% TI CO/VA MI ZH IV/02 IV/03 IV/04 IV/05 IV/06 IV/077 Negli ultimi tre mesi del 2007, il tasso di disoccupazione è salito dal 3.9% registrato nel III/07 al 4.5%. La disoccupazione colpisce maggiormente le donne ed è più elevata nel settore dei servizi. Nel 2007, il tasso medio di disoccupazione è stato del 4.5%, in lieve calo dunque rispetto al 4.7% dell'anno precedente. D altro canto l impiego, con un aumento su base annua del 4.2%, ha fatto registrare il maggiore incremento di tutta la Svizzera. I nuovi posti di lavoro si sono creati maggiormente nel settore secondario. Per quanto riguarda le prospettive a breve, l indice dei posti liberi è progredito (+5.1% su base annua), mentre l indicatore delle prospettive di impiego mostra un segno negativo.

Como e Varese Milano Zurigo Nel corso del 2007 il settore del commercio nelle due province ha perso slancio. I dati del IV/07 vedono la provincia di Como precipitare agli ultimi posti della graduatoria lombarda, con una flessione del volume d affari dell 1.8% rispetto al IV/06. Come di consueto, le piccole aziende hanno lamentato la situazione più difficile. L occupazione ha registrato un tasso di ingresso del 3.6% a fronte di un tasso di uscita del 4.2% (quasi 800 addetti in meno). Una flessione della cifra d affari si è registrata anche nella provincia di Varese (-0.8%), dove gli operatori ribadiscono una situazione non soddisfacente. Nel IV/07, il volume d affari ha registrato un incremento congiunturale del 5.1%, ma ha subìto un ulteriore flessione su base annua (-0.7%). La flessione conferma il trend negativo che ha caratterizzato il commercio milanese nel corso del 2007 che si chiude con un arretramento dello 0.3% riflettendo pertanto l andamento regionale. La flessione ha interessato sia il comparto food che il non food. Nel IV/07, le piccole imprese hanno registrato una pesante flessione delle vendite (-2.4%) confermando il trend negativo che ha caratterizzato l intero 2007. Nonostante un anno negativo, gli imprenditori prevedono per i prossimi mesi un miglioramento della situazione. Nel 2007 la domanda domestica ha dato un notevole impulso alla crescita economica del Canton Zurigo e della Svizzera più in generale. Nel periodo ottobre-dicembre i consumi hanno evidenziato uno sviluppo vivace; la cifra d affari è ulteriormente progredita, aumentando del 2.3% rispetto all analogo periodo del 2006. La progressione delle vendite ha interessato tutti i principali gruppi di merci. L evoluzione positiva sul mercato del lavoro ha portato a un netto aumento dell'occupazione, migliorando pertanto la situazione reddituale della famiglie, circostanza questa che dovrebbe sostenere le spese al consumo nei prossimi mesi. In tutto il 2007 è stata soprattutto la domanda estera a trainare la produzione, nonostante l apprezzamento dell Euro rispetto alle principali valute. Il saldo della bilancia commerciale della provincia di Varese chiude con un risultato positivo ed in crescita rispetto al 2006. La composizione delle esportazioni vede per Varese la prevalenza del settore macchine e apparecchi meccanici seguito dalla chimica-gomma e del settore tessile per Como. L Unione Europea resta il primo partner commerciale anche se le esportazioni verso la Cina hanno registrato un forte incremento. Nel IV/07 le esportazioni sono aumentate del 2.2% e dello 0.23% rispettivamente per Como e Varese. Il 2007 si chiude con una buona crescita dell export milanese (+7%), trainata in modo particolare dalla performance del settore metalmeccanico. Lo scorso anno è stato caratterizzato dalla forte crescita delle esportazioni verso la Cina (+26.9%) e l India (+30.1%). Sono invece diminuite le esportazioni verso l Unione Europea (+3.7%) e verso gli USA a causa dell apprezzamento della moneta unica nei confronti del Dollaro. La bilancia commerciale della provincia di Milano registra un sensibile aumento del deficit causato dal notevole aumento delle importazioni (+14.7%). Nel IV/07, le esportazioni hanno registrato una variazione tendenziale del 2.1%, in netta diminuzione rispetto ai dati dei trimestri precedenti. Nonostante nel quarto trimestre le esportazioni di merci e servizi in Svizzera siano cresciute decisamente meno rispetto ai trimestri precedenti, il Canton Zurigo ha concluso l anno con un ottima performance dell export. Le esportazioni sono aumentate del 13.8% rispetto all analogo periodo del 2006, in accelerazione rispetto al già notevole incremento del terzo trimestre (+8.9%). Le importazioni sono progredite del 7.3% tendenziale, in linea con il dato del trimestre precedente. Nel IV/07, 2.834 persone si sono rivolte ai centri per l impiego della provincia di Como perché in cerca di occupazione, di cui il 54% donne e il 46% uomini (oltre il 40% appartenenti alla fascia d età 25-67). Nel IV/07 i nuovi contratti di lavoro sono risultati ancora in crescita, 19.322 il numero di avviamenti, di cui il 54.7% di uomini e il restante 45.3% donne. Il maggior numero di avviamenti si è registrato nel settore dei servizi sociali e personali, seguito dal settore attività immobiliari. Le cessazioni di lavoratori sono state 15.527, in aumento rispetto al III/07. Da notare che le più numerose cessazioni si sono registrate nei medesimi settori che hanno evidenziato il maggior numero di avviamenti. I dati dell Osservatorio provinciale del mercato del lavoro di Milano indicano che nel periodo ottobredicembre 2007 sono stati avviati al lavoro 221.262 nuovi lavoratori, di cui il 52.4% erano maschi e il 47.6% femmine. Il 56.7% dei nuovi avviamenti si riferiva a contratti a tempo determinato e il 24.9% a tempo indeterminato e il maggior numero di avviamenti si sono registrati nella città di Milano (59.2%). Sempre nel IV/07, si sono registrate 172.297 cessazioni di contratti di lavoro, di cui quasi il 60% per fine rapporto a termine. Il 2007 è stato un anno particolarmente favorevole per il mercato del lavoro del Canton Zurigo. Il tasso medio annuo è sceso al 2.8% dal 3.3% registrato nel 2006. Nel IV/07 il tasso di disoccupazione si è attestato al 2.6%. Il buon andamento congiunturale ha continuato a favorire l occupazione anche in chiusura d anno, il numero di addetti è aumentato del 2.6% rispetto al quarto trimestre del 2006, in linea con il dato nazionale. I nuovi impieghi si sono registrati soprattutto nel settore terziario. Gli indicatori a breve indicano che la crescita dell impiego dovrebbe proseguire: sia l indice dei posti liberi che l indicatore delle prospettive d impiego sono progrediti (+7.4% e +1.7%). 9

Descrizione dati. Dati relativi al contesto internazionale e nazionale. La fonte principale è l OCSE. I dati sono inoltre integrati con le informazioni fornite dai differenti istituti di statistica nazionale. Le serie presentate nelle tabelle così come i commenti si riferiscono, salvo indicazioni differenti a dati destagionalizzati (ad esclusione del tasso di cambio e del tasso d interesse). Le variazioni (serie PIL, prezzi), dove non indicato esplicitamente, sono rispetto al trimestre precedente. Per il tasso di disoccupazione, d interesse e di cambio, si sono usati i valori medi nel trimestre. Di ciascuna serie in tabella si fornisce una breve descrizione: PIL: tasso di variazione trimestrale del PIL calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Disoccupazione: tasso di disoccupazione standardizzato valore medio trimestrale. Prezzi: tasso di variazione dei prezzi calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati annualizzati e destagionalizzati. Tassi d interesse: tasso d interesse a corto termine (media trimestrale). Per la Svizzera è il tasso sugli Euro-depositi a 3 mesi, per gli Stati Uniti e il Giappone è il tasso sui certificati di deposito e per i paesi della zona Euro è l EURIBOR a 3 mesi. Dati relativi al contesto regionale. Le serie presentano un livello di difformità maggiore, anche se è possibile il confronto interregionale. Per il contesto italiano, si presenta la serie disponibile con gli incrementi annui (ISTAT). L indicatore sulla produzione industriale (fonte KOF per il versante svizzero e fonte UNIONCAMERE per il versante italiano) pur fornendo un dato qualitativo, presenta una buona confrontabilità. L andamento dei consumi é stato realizzato a partire da dati sull immatricolazione di nuove autovetture. Il dato sul tasso di disoccupazione presenta una certa disomogeneità poiché in Svizzera e in Italia si utilizzano differenti metodologie. Tuttavia un confronto sulle tendenze è più che accettabile. Si è previsto, a partire dai prossimi numeri, di procedere a standardizzazione. Si fornisce di ciascuna serie in tabella una breve descrizione: PIL: tasso di variazione annuale. Dati reali. Produzione: dato trimestrale, variazioni rispetto al periodo precedente (indicatore qualitativo). Consumi: variazioni percentuali delle vendite del commercio al dettaglio, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Medie trimestrali per Ticino e Zurigo, dato trimestrale per Milano. Esportazioni: tasso di variazione trimestrale calcolato rispetto al trimestre dell anno precedente. Disoccupazione: tasso di disoccupazione, valore medio trimestrale destagionalizzato. Impiego: nuova statistica federale dell impiego (STATIM) a partire dal II/2000. Sigle: CH ZE US JP TI ZH CO VA MI SFr US$ Y M1 M2 M3 Svizzera Zona Euro Stati Uniti Giappone Cantone Ticino Cantone Zurigo Provincia di Como Provincia di Varese Provincia di Milano Franco svizzero Dollaro USA Yen giapponese Euro massa monetaria composta da banconote e moneta detenute in valuta nazionale dal pubblico, da depositi a vista detenuti in valuta nazionale nelle banche e in Posta dai residenti M1 + depositi di risparmio (esclusi i fondi di previdenza del II e III pilastro) M2 + depositi a termine Ultime previsioni disponibili: PIL regionale al 10.04.2008 Responsabile: Siegfried Alberton Redazione rapporto: Debora Colarusso Forniture statistiche, dati relativi alla Svizzera, Cantone Ticino, Cantone Zurigo: USTAT, BAK, KOF. Forniture statistiche, dati relativi alla provincia di Milano, Como e Varese: UNIONCAMERE, ISTAT, ACI, Servizio studi della CCIAA di Milano(dati Istat per il commercio estero). Per ulteriori informazioni: Debora Colarusso e-mail: debora.colarusso@lu.unisi.ch tel: +41 (0) 58 666.4661 fax: +41 (0) 58 666.4662 Abbonamento: Fr. 80.--, annui. 11

Università della Svizzera italiana Facoltà di scienze economiche Istituto di ricerche economiche IRE CODE, Centro per l osservazione delle dinamiche economiche via Maderno 24, 6900 Lugano tel. 41(0) 58 666.4661 / Fax 41(0) 58 666.4662 mail: info.ire@lu.unisi.ch web: http://www.code.ire.eco.unisi.ch