EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

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Transcript:

EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva LE MARCHE E LA STRATEGIA EUROPA 2020 AGGIORNAMENTO MAGGIO 2017 Segreteria Generale - P.F. Performance e Sistema Statistico

Fonte dei dati Eurostat ed ISTAT Per informazioni: Regione Marche Segreteria Generale - P.F. Performance e Sistema Statistico Via G. da Fabriano, 2/4 60125 Ancona Tel. 071-806.4470 Fax. 071-806.4480 http://statistica.regione.marche.it E-mail: funzione.performancestatistico@regione.marche.it Redazione ed elaborazioni statistiche: Cristina Carletti tel. 071-806.4473 E-mail: cristina.carletti@regione.marche.it

LA NUOVA STRATEGIA EUROPA 2020 Nel marzo del 2010 la Commissione Europea ha approvato la strategia Europa 2020 che sostituisce quella di Lisbona (definita nel 2000). Agevolare lo sviluppo per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva è la priorità della nuova strategia, per rilanciare l economia e consentire all Europa di uscire dalla crisi ed affrontare le sfide del prossimo decennio. Tre sono gli assi fondamentali, su cui si basa il progetto di crescita, che sono strettamente interconnessi fra loro e che si rafforzano a vicenda: 1. CRESCITA INTELLIGENTE (Smart Growth), per lo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza e sull innovazione; 2. CRESCITA SOSTENIBILE (Sustainable Growth), per un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; 3. CRESCITA INCLUSIVA (Inclusive Growth), con un'economia che abbia alla base un alto tasso di occupazione e che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. I progressi verso tale crescita sono monitorati sulla base di cinque target principali dell UE, che ciascuno Stato membro ha tradotto in obiettivi e percorsi nazionali, definiti in funzione delle rispettive situazioni di partenza, e comunque rivolti a guidare il processo di convergenza tra i diversi paesi. All UE spetta il coordinamento strategico degli obiettivi, che si fonda sul ciclo di programmazione del semestre europeo e sull allineamento, anche temporale, delle fasi di sviluppo, presentazione e discussione dei Programmi di Stabilità (PS), per la sorveglianza fiscale, e dei Programmi nazionali di riforma (Pnr), in cui ciascuno stato membro fissa i livelli di raggiungimento dei singoli obiettivi. I cinque target Ue riguardano ricerca e innovazione, istruzione, cambiamento climatico ed energia, occupazione, lotta alla povertà e inclusione sociale, che si sintetizzano in otto indicatori statistici che sono monitorati per valutare la crescita complessiva e convergente dell intera UE e l adeguatezza dei singoli Programmi nazionali di riforma. Rappresentano quindi non solo traguardi da raggiungere, ma sono strumenti di valutazione sull adeguatezza delle politiche nazionali di riforma, tanto più che la Commissione Europea ha la facoltà di dare raccomandazioni e/o censure, qualora gli obiettivi dei singoli stati membri non risultassero soddisfacenti. EUROPA 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA 1

GLI INDICATORI DELLA STRATEGIA EUROPA 2020 IN SINTESI Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020, sono stati individuati 5 obiettivi quantitativi per l'intera Unione europea. Questi sono stati tradotti in obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le circostanze specifiche di ogni Paese. Ecco i 5 obiettivi che l'ue è chiamata a raggiungere entro il 2020: Obiettivi e Indicatori Strutturali Obiettivo RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE Obiettivo UE 2020 Obiettivo Pnr Italia 2020 Marche Italia UE 28 Confronto Marche Italia Anno riferim. dati Spesa in R&S in % del Pil 3% 1,53% 0,9% 1,4% 2,0% 2014 Obiettivo ISTRUZIONE % Abbandono scolastico prematuro (popolazione 18-24 anni con livello istruzione primaria) % Giovani 30-34 anni con livello istruzione terziaria (ISCED 5-6) Obiettivo CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ENERGIA Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Var% emissioni dal 1990 al 2008) 10% 15-16% 11,0% 13,8% 10,7% 2016 40% 26-27% 32,3% 26,2% 39,1% 2016-20% (rispetto al 1990 prot. Kyoto) -13% (rispetto al 2005) n.d. -19% -23% 2014 Percentuale energia rinnovabile su consumi finali energia 20% 17% n.d. 17,5% 16,7% 2015 Attenzione non è lo stesso indicatore, ma per avere idea: Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili 27,6% 33,5% 28,8% 2015 Consumo di Energia Primaria -20% Consumo di Energia Finale -20% Obiettivo OCCUPAZIONE 158 Mtep - 20 Mtep/anno 126 Mtep - 15 Mtep/anno n.d -17,6% -10,7% 2015 n.d -15,1% -9,2% 2015 Tasso di occupazione 20-64 anni (%) 75% 67-69% 66,7% 61,6% 71,1% 2016 Obiettivo POVERTA' E INCLUSIONE SOCIALE Popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale % Popolazione in famiglie a rischio povertà o esclusione sociale 20 milioni di poveri in meno 2,2 milioni di poveri in meno 56 mila poveri in meno J L Confronto positivo Confronto negativo L J J L J J 23,0% 28,7% 23,7% 2015 EUROPA 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA 2

CRESCITA INTELLIGENTE «Crescita intelligente: un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione. Una crescita che si realizza mediante la promozione della conoscenza e dell innovazione come motori di sviluppo. Gli obiettivi dell'ue per la crescita intelligente comprendono: 1. RICERCA E INNOVAZIONE - livelli di investimento in Ricerca e Sviluppo (pubblico più privato) pari al 3% del PIL dell'ue; 2. ISTRUZIONE - migliori risultati scolastici, in particolare: riducendo gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; garantendo che almeno il 40% dei giovani 30-34enni abbia un'istruzione universitaria (o equivalente). (Fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). RICERCA E INNOVAZIONE Spesa in R&S in % del PIL Target 2020 EU28 3% Italia 1,53% Incidenza della spesa in R&S in % del Pil Anno 2015 (valori percentuali) CRESCITA INTELLIGENTE La sfida di portare la spesa in Ricerca e Sviluppo in percentuale del Pil al 3%, è rimasta inalterata rispetto al target fissato dalla strategia di Lisbona. Nel 2015 la media UE28 si attesta intorno al 2%. Come si può notare dalla mappa solo tre Paesi hanno raggiunto e superato l obiettivo: la Svezia (3,26%) l Austria (3,07%) e la Danimarca (3,03%) mentre è prossima al raggiungimento del target la Germania (2,87%). Nel Programma nazionale di riforma (Pnr), l Italia ha fissato come target nazionale da raggiungere entro il 2020 l 1,53%. Nel 2014 la spesa in R&S in Italia si attesta sull 1,4% del PIL, leggermente in aumento rispetto al 2013. Nelle Marche la spesa in R&S, nel 2014 era pari allo 0,9% del Pil, di poco superiore rispetto all anno precedente (0,8%). Nel 2014 sono stati investiti, nelle Marche 361.356 migliaia di euro in R&S, di cui il 55% finanziato dalle Imprese, il 41% dalle Università e solo il 4% dalle Istituzioni pubbliche. Rispetto al 2013 le Marche fanno registrare un incremento della spesa in R&S pari a +12,4%, al di sopra dell aumento registrato della media nazionale che si attesta su un +6,2%. Rispetto al 2005 la variazione percentuale della spesa in R&S è pari al 72%; tale variazione, segna un buon risultato, se confrontato all incremento registrato dall Italia (+42,9%) e dall UE (+41,6%). Composizione percentuale per settore istituzionale Marche e Italia - Anno 2014 Marche Italia Variazione % della spesa in R&S Anno 2014/2005 MARCHE 72,1% ITALIA 42,9% UE28 41,6% Fonte: Istat ed Eurostat 3

Incidenza della spesa in R&S in % del PIL nelle regioni italiane Anno 2014 (valori percentuali) Fonte: Istat L obiettivo EU2020 del 3% è oggettivamente un obiettivo assai lontano dalle possibilità delle diverse regioni italiane ed anche della regione Marche. In questo indicatore le Marche distano 2,1 punti percentuali dal target fissato all Unione Europa e 0,6 punti rispetto all obiettivo fissato nel Pnr. Le regioni che hanno già raggiunto e superato l obiettivo nazionale (1,53%) e che sono più vicine all obiettivo EU2020 sono il Piemonte (-0,7), l Emilia Romagna (-1,3), il Friuli (-1,4) e il Lazio (-1,4). Tra le regioni italiane prossime al raggiungimento dell obiettivo nazionale troviamo la Liguria (-0,1), la Toscana (-0,2, la Lombardia (-0,2) e la Campania (-0,2). SPESA IN R&S IN % DEL PIL - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E DISTANZA DAGLI OBIETTIVI Graduatoria decrescente in base alla distanza dall obiettivo EU Anno 2014 Posizione Regioni Valori % Fonte: Istat e Eurostat Distanza dall'obiettivo EU Distanza dall'obiettivo del PNR 1 Piemonte 2,3-0,7 0,7 2 Emilia-Romagna 1,8-1,3 0,2 3 Friuli-Venezia Giulia 1,6-1,4 0,1 4 Lazio 1,6-1,4 0,1 5 Liguria 1,4-1,6-0,1 6 Toscana 1,4-1,6-0,2 7 Lombardia 1,3-1,7-0,2 8 Campania 1,3-1,7-0,2 9 Trentino-Alto Adige 1,3-1,7-0,3 10 Veneto 1,1-1,9-0,4 11 Sicilia 1,1-1,9-0,5 12 Puglia 1,0-2,0-0,5 13 Abruzzo 1,0-2,0-0,5 14 Umbria 1,0-2,0-0,6 15 Marche 0,9-2,1-0,6 16 Calabria 0,8-2,2-0,7 17 Sardegna 0,8-2,2-0,7 18 Molise 0,7-2,4-0,9 19 Basilicata 0,6-2,4-0,9 20 Valle d'aosta 0,4-2,6-1,1 ITALIA 1,4-1,6-0,1 UE28 2,0-1,0 CRESCITA INTELLIGENTE 4

Croatia Lithuania Slovenia Poland Luxembourg Greece Ireland Czech Republic Austria Denmark Slovakia Sweden Cyprus Finland Netherlands Belgium France Latvia Germany Estonia EU (28 countries) United Kingdom Hungary Bulgaria Italy Portugal Romania Spain Malta ISTRUZIONE Abbandono scolastico Target 2020 EU28 10% Italia 15-16% Uno dei target previsti, per monitorare la qualità dell istruzione in Europa, è ridurre gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%. Col termine «abbandono scolastico s intendono tutte le forme di abbandono dell istruzione e della formazione prima del completamento della scuola secondaria superiore o dei suoi equivalenti nella formazione professionale. Il tasso di abbandono scolastico prematuro (ossia la percentuale di giovani tra i 18 e 24 anni che possiede al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai 2 anni) nel 2016 in Italia è pari al 13,8%, quasi 4 punti percentuali distante dal valore UE28 (10,7%) e ancora piuttosto lontana dall obiettivo EU2020, che la pone, nella graduatoria degli stati membri, tra gli ultimi posti. Tuttavia rispetto al 2014, l Italia vede diminuire di poco il valore di tale indicatore passando dal 14,7% al 13,8%. Tasso di abbandono scolastico prematuro negli stati membri Anno 2016 (valori percentuali) CRESCITA INTELLIGENTE Tasso di abbandono scolastico prematuro negli stati membri Anno 2016 (valori percentuali) target EU2020 (10%) 4,8 4,9 5,2 5,5 6,2 6,3 6,6 6,9 7,2 7,4 7,4 7,7 7,9 8 8,8 8,8 10 10,2 10,910,7 11,2 12,4 13,8 13,8 14 19,6 19 18,5 La situazione tra gli stati membri è piuttosto eterogenea, e si va da un valore minimo dell indicatore di 2,8% relativo alla Croazia ad un massimo di 19,6% di Malta. Tra i paesi che presentano incidenze inferiori al 10 per cento, i più virtuosi sono la Lituania, la Slovenia, la Polonia e il Lussemburgo che si mantengono sotto al 6%. Nell ambito dei principali paesi dell Unione la Germania, l Estonia si trovano in una posizione prossima al raggiungimento dell obiettivo fissato dalla strategia europea. 2,8 5

Tasso di abbandono scolastico prematuro nelle regioni italiane Anno 2016 (valori percentuali) target Pnr (15%) 13,6 12,4 12,7 13,8 10,9 11,0 11,1 11,3 11,4 11,5 target EU2020 (10%) 10,2 10,3 7,9 8,0 6,7 6,9 18,1 18,1 16,9 15,7 Nel 2016 le Marche, con un valore pari a 11%, hanno purtroppo fatto registrare un incremento di 1 punto percentuale rispetto al 2015 (10%), tornando al di sopra del target fissato dalla strategia europea. Tra le regioni italiane, quattro hanno raggiunto e superato l obiettivo del 10% fissato dalla strategia EU2020 : l Umbria, il Veneto la Provincia di Trento e il Friuli. Sono invece prossime a raggiungerlo il Piemonte (-0,2), il Molise (-0,3) e il Lazio (-0,9). Per quanto riguarda l obiettivo nazionale molte regioni l hanno raggiunto e superato e finalmente anche l Italia (13,8%) ; più prossime a raggiungerlo sono la Calabria (-0,7) e la Puglia (-1,9) mentre sono ancora molto lontane la Campania (-3,1), la Sardegna (-3,1) e la Sicilia (-8,5). 23,5 n.d. ABBANDONO SCOLASTICO - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E DISTANZA DAGLI OBIETTIVI Graduatoria decrescente in base alla distanza dall obiettivo EU Anno 2016 Distanza dall'obiettivo EU Distanza dall'obiettivo del PNR Posizione Regioni Valori % 1 Umbria 6,7 3,3 8,3 2 Veneto 6,9 3,1 8,1 3 Prov. Aut. di Trento 7,9 2,1 7,1 4 Friuli-Venezia Giulia 8,0 2,0 7,0 5 Piemonte 10,2-0,2 4,8 6 Molise 10,3-0,3 4,7 7 Lazio 10,9-0,9 4,1 8 Marche 11,0-1,0 4,0 9 Prov. Aut di Bolzano 11,1-1,1 3,9 10 Emilia-Romagna 11,3-1,3 3,7 11 Liguria 11,4-1,4 3,6 12 Toscana 11,5-1,5 3,5 13 Abruzzo 12,4-2,4 2,6 14 Lombardia 12,7-2,7 2,3 15 Basilicata 13,6-3,6 1,4 16 Calabria 15,7-5,7-0,7 17 Puglia 16,9-6,9-1,9 18 Campania 18,1-8,1-3,1 19 Sardegna 18,1-8,1-3,1 20 Sicilia 23,5-13,5-8,5 21 Valle d'aosta n.d Italia 13,8-3,8 1,2 UE28 10,7-0,7 CRESCITA INTELLIGENTE 6

ISTRUZIONE Giovani 30-34enni Target 2020 EU28 40% con istruzione Italia 26-27% terziaria Il secondo indicatore individuato per monitorare il miglioramento dell istruzione è il livello di istruzione terziaria superiore (corrispondente al livello europeo ISCED 5-6 della classificazione dei titoli di studio) della popolazione di 30-34 anni. Per il 2020 il target fissato per l EU28 è raggiungere il 40%. Nel 2016, come è visibile dalla mappa sottostante, oltre la metà dei paesi europei (21 su 28) hanno già raggiunto o superato tale obiettivo. La media dell UE28 si attesta intorno al 39,1% (+0,4 rispetto al 2015), mentre l Italia ha un valore pari a 26,2% con un incremento di +0,9 punti percentuali rispetto all anno precedente. Purtroppo il nostro paese rimane agli ultimi posti tra gli stati membri collocandosi al penultimo posto nella graduatoria decrescente tra gli stati. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario negli stati membri Anno 2016 (valori percentuali) L Italia nel 2016 raggiunge il target fissato nel Pnr (26-27%); rispetto al 2005 l indicatore ha visto un incremento di oltre 9 punti percentuali, passando da 17,1% a 26,1%, tuttavia è estremamente lontana dal target della strategia europea. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane Anno 2016 (valori percentuali) CRESCITA INTELLIGENTE Fonte: Istat 7

Le regioni italiane mostrano valori molto bassi rispetto alla strategia EU2020. Nel 2016, la percentuale di giovani 30-34enni con istruzione terziaria nelle Marche è pari al 32,3%, con un incremento di 3,5 punti rispetto all anno precedente e di quasi 13 punti percentuali rispetto al 2005. Risulta quindi raggiunto e superato il target Pnr. Ben 11 regioni hanno raggiunto e superato il target nazionale, ed è inoltre prossima a raggiungerlo la Valle d Aosta (-0,8). GIOVANI 30-34 ANNI CON ISTRUZIONE TERZIARIA - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E DISTANZA DAGLI OBIETTIVI Graduatoria decrescente in base alla distanza dall obiettivo EU Anno 2016 Distanza Distanza dall'obiettivo dall'obiettivo Posizione Regioni Valori % EU del PNR 1 Molise 32,6-7,4 6,6 2 Marche 32,3-7,7 6,3 3 Umbria 31,7-8,3 5,7 4 Lazio 31,5-8,5 5,5 5 Lombardia 30,8-9,2 4,8 6 Emilia-Romagna 29,6-10,4 3,6 7 Veneto 29,6-10,4 3,6 8 Trentino-Alto Adige 29,4-10,6 3,4 9 Toscana 29,2-10,8 3,2 10 Basilicata 27,4-12,6 1,4 11 Abruzzo 26,9-13,1 0,9 12 Valle d'aosta 25,2-14,8-0,8 13 Piemonte 24,5-15,5-1,5 14 Calabria 23,8-16,2-2,2 15 Liguria 23,0-17,0-3,0 16 Friuli-Venezia Giulia 22,2-17,8-3,8 17 Sardegna 20,3-19,7-5,7 18 Puglia 20,3-19,7-5,7 19 Campania 19,7-20,3-6,3 20 Sicilia 18,0-22,0-8,0 Italia 26,2-13,8 0,2 UE28 39,1-0,9 Il differenziale per genere è favorevole alle femmine in tutte le regioni italiane. Particolarmente accentuato il divario in Umbria e in Trentino Alto Adige dove il valore registrato dalle donne è superiore al dato maschile rispettivamente di +20, +19 punti. Le Marche mostrano per i maschi un valore pari a 23,2% e per le femmine un valore pari a 41,3% con un gap elevato di 18 punti percentuali. Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane Anno 2016 (graduatoria decrescente in base al valore femminile) Fonte: Istat CRESCITA INTELLIGENTE Fonte: Istat 8

CRESCITA SOSTENIBILE «Crescita sostenibile promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e piùcompetitiva Crescita sostenibile significa costruire un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse, sostenibile e competitiva, sfruttare il ruolo guida dell'europa per sviluppare nuovi processi e tecnologie, comprese le tecnologie verdi, accelerare la diffusione delle reti intelligenti che utilizzano le TIC, sfruttare le reti su scala europea e aumentare i vantaggi competitivi delle nostre imprese, specie per quanto riguarda l'industria manifatturiera e le PMI, e fornire assistenza ai consumatori per valutare l'efficienza sotto il profilo delle risorse. In tal modo si favorirà la prosperità dell'ue in un mondo a basse emissioni di carbonio e con risorse vincolate, evitando al tempo stesso il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e l'uso non sostenibile delle risorse e rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale.» (Fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Gli obiettivi dell'ue per la crescita sostenibile che riguardano principalmente CLIMA E L ENERGIA sono : 1. ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 (se si presentano le condizioni favorevoli anche del 30%). 2. aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili nei consumo finali di energia; 3. aumentare del 20% l'efficienza energetica. Variazione % delle emissioni di gas effetto serra negli stati membri 2014/1990 60 40 20 0-20 -40-60 -80-59 -56-56 -37-39 -47-45-45-27-27-26 -23-23-21-19 -19-16 -15-13 -11-9 -3-2 6 9 18 44 51 target EU2020 (-20%) CRESCITA SOSTENIBILE CLIMA ED ENERGIA Ridurre emissioni Target 2020 EU28-20% prot. Kyoto gas serra Italia - 13% rispetto al 2005 Nel 2014 l Ue ha raggiunto e superato il target della riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990. Differenti e variegate sono le situazioni dei vari paesi europei. L Italia ha registrato, rispetto al 1990, una diminuzione del 19% delle emissioni e quindi si sta avviando a raggiungere l obiettivo fissato dalla strategia europea. Tra gli stati membri, ben 13 paesi hanno raggiunto o superato l obiettivo europeo; alcuni stati hanno registrato addirittura una riduzione di oltre il 50% delle emissioni : la Lituania (-59 %), la Romania (-56%) e la Lettonia (- 56%). Solo l Irlanda (+6), il Portogallo (+9), la Spagna (+18), Cipro(+44) e Malta (+51) registrano aumenti delle emissioni. L indicatore non è disponibile a livello di regioni italiane. 9

% Energia rinnovabile Target 2020 EU28 20% su consumi finali energia Italia 17% Il secondo obiettivo della strategia EU2020 prevede l impegno, per la comunità europea, di coprire il 20% dei consumi finali di energia con energie rinnovabili. Ciascuno stato ha fissato poi una quota obiettivo, per contribuire a incrementare i consumi finali lordi coperti da energie rinnovabili dell UE; quota che per l Italia è del 17%. L ultimo dato disponibile, riferito al 2015, mostra la media europea sul 16%, e mostra altresì una situazione eterogenea tra gli stati membri che va da un valore massimo di 53,9% della Svezia fino ad un valore minimo del 5% di Malta. In Italia, nel 2015, il 17,5% del consumo finale di energia era coperto da fonti rinnovabili. Rispetto al 2004 il nostro paese ha incrementato di ben 11,2 punti percentuali la quota coperta da fonti rinnovabili, trend che si è confermato sempre in crescita e fa registrare finalmente il raggiungimento dell obiettivo del fissato dal Pnr. rinnovabili; b) del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento; c) del consumo finale di energia da fonti energetiche rinnovabili nei trasporti. La quota di energia da fonti rinnovabili è calcolata dividendo il consumo finale lordo di energia da fonti energetiche rinnovabili per il consumo finale lordo di energia da tutte le fonti energetiche, espressa in percentuale. Non disponendo di tale indicatore complessivo a livello regionale, si può analizzare una delle sue componenti principali (lettera a del precedente paragrafo) ossia il consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche rinnovabili. Percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul consumo interno lordo serie storica anni 2010-2015 CRESCITA SOSTENIBILE Percentuale di energia rinnovabile rispetto al consumo finale di energia negli stati membri Anno 2015 61 53,9 51 41 39,3 37,6 31 21 11 33 30,8 29 28,6 28 25,8 24,8 22 target EU2020 (20%) 18,2 17,5 target Pnr (17%) 16,7 16,2 15,4 15,2 15,1 12,9 14,6 14,5 11,8 9,4 9,2 7,9 5,8 5 5 Fonte: dato Marche Istat, Italia e UE28 Eurostat 1 Il consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili è calcolato come somma: a) del consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche La regione Marche, negli ultimi anni, presenta un notevole incremento nel consumo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili : con quasi 17 punti percentuali in più rispetto al 2010. Nel 2015 si registra tuttavia un lieve decremento (-0,2) rispetto all anno precedente. 10

Consumo di energia Target 2020 EU28-20% primaria (PEC) Italia riduzione a 158 Mtep -20 Mtep/anno Per "consumo di energia primaria" (PEC) si intende il consumo interno lordo escludendo ogni utilizzo non energetico dei vettori energetici (ad esempio gas naturale non utilizzata per la combustione, ma per la produzione di prodotti chimici). Questa quantità è rilevante per misurare l'effettivo consumo di energia e per confrontarlo con gli obiettivi di Europa 2020. La "percentuale di risparmio" è calcolata utilizzando i valori del 2005 e le sue previsioni per il 2020 nella direttiva 2012/27/EU; l'obiettivo Europa 2020 è considerato raggiunto quando questo valore raggiunge il livello del 20%. L Italia, nel programma nazionale di riforma, ha fissato come suo target di portare i consumi di energia primaria a 158 Mtep al 2020, e ridurre i consumi di energia primaria di 20 Mtep/anno. In Italia il consumo di energia primaria, nel 2005, si attestava intorno alle 180 tonnellate di petrolio equivalente, nel 2015 tale valore è sceso a 145. Il nostro paese ha dunque raggiunto e superato l obiettivo fissato nel Pnr. Inoltre la riduzione è abbastanza elevata e pone l Italia tra i primi paesi, con una variazione percentuale di quasi -18% rispetto al 2005, ben più al alta della media UE28 (-10,7%). Consumo di energia Target 2020 EU28-20% finale (FEC) Italia riduzione a 126 Mtep -15 Mtep/anno Per "Consumo di energia finale" (FEC) si intende tutta l'energia fornita per industria, trasporti, famiglie, dei servizi e dell'agricoltura (esclude le consegne al settore della trasformazione dell'energia e delle stesse industrie energetiche). Questa quantità è rilevante per misurare il consumo di energia al luogo di destinazione finale del consumo di energia e per il confronto agli obiettivi di Europa 2020. La "percentuale di risparmio" è calcolata utilizzando i valori del 2005 e le sue previsioni per il 2020 nella direttiva 2012/27/EU; l'obiettivo Europa 2020 viene raggiunto quando questo valore raggiunge il livello del 20%. Nel 2005 in Italia il consumo di energia finale era di circa 134 tonnellate di petrolio equivalente, nel 2015 tale valore è sceso a 116. Questa riduzione, come si evidenzia nel grafico sottostante, è piuttosto elevata e pone l Italia tra i primi paesi, con una variazione percentuale di -15,1% rispetto al 2005, variazione ben più alta della media UE28 (-9,2%). Variazione % del consumo di energia finale negli stati membri - Anni 2015/2005 CRESCITA SOSTENIBILE Variazione % del consumo di energia primaria (PEC) negli stati membri - Anni 2015/2005 49,7 14,3-27,3-21,1-22,7-8 -11-10,7-10,3-8,8-13,4-13 -12,2-17,6-14,8-14,3-13,8-13,1-12,5 2,7-6,8-8 -6-5,3-5,3-4,8-4 -3,3-7,7 target EU2020 (-20%) -21,6-17,7-3,9-2,9-2,2-1,7-15,6-11,4-11 -10,9-10,7-10,5-15,1-10,9-10,2-10 -9,5-9,2-9 -8,4-6,7-5,6-5,4-4,3-4 4,2 6,5 target EU2020 (-20%) Entrambi gli indicatori, sia quello relativo al consumo di energia primaria che quello relativo al consumo di energia finale non sono disponibili a livello regionale. 11

CRESCITA INCLUSIVA Tasso occupazione 20-64 anni negli stati membri Anno 2016 «Crescita inclusiva un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale Crescita inclusiva significa rafforzare la partecipazione delle persone mediante livelli di occupazione elevati, investire nelle competenze, combattere la povertà e modernizzare i mercati del lavoro, i metodi di formazione e i sistemi di protezione sociale per aiutare i cittadini a prepararsi ai cambiamenti e a gestirli e costruire una società coesa. L'Europa deve sfruttare appieno le potenzialità della sua forza lavoro per far fronte all'invecchiamento della popolazione e all'aumento della concorrenza globale. Occorreranno politiche in favore della parità fra i sessi per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in modo da favorire la crescita e la coesione sociale.» (fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Per il raggiungimento di una crescita inclusiva gli obiettivi fondamentali della Strategia sono : 1. OCCUPAZIONE - l obiettivo è di innalzare al 75% il tasso di occupazione della fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni; 2. POVERTA ED ECLUSIONE SOCIALE - il target è diminuire il numero di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione sociale. OCCUPAZIONE Tasso occupazione Target 2020 EU28 75% 20-64 anni Italia 67-69% L obiettivo occupazione è un obiettivo fondamentale perché strettamente interconnesso con quelli relativi all istruzione e alla riduzione della povertà. Migliorare l occupazione contribuisce infatti a ridurre i rischi di povertà e migliori risultati scolastici contribuiscono ad aumentare l integrazione nel mercato del lavoro. La Strategia EU2020 ha scelto come target chiave per l obiettivo occupazione, il tasso di occupazione delle persone in età compresa tra 20-64 anni, fissando come valore da raggiungere il 75%; l Italia nel Pnr, vista la sua situazione di partenza nel 2010 (61%) ha fissato come target per il 2020 il 67-69%. Nel 2016 l indicatore per l UE28 è pari al 71,1%, in leggera crescita rispetto al 2015 (70,1%) ma ancora abbastanza distante dall obiettivo del 75%. La cartina mostra come vi siano ampie disparità tra gli stati membri: solo alcuni paesi quali la Danimarca, la Germania, i Paesi Bassi, la Svezia, la Repubblica Ceca, l Estonia e la Lituania hanno già raggiunto o superato il target 2020, diciassette paesi presentano un tasso tra il 66% e il 75%, e solo 4 paesi hanno un tasso inferiore al 66%, tra questi anche l Italia (61,6%). Il nostro paese ha visto aumentare il valore di tale indicatore, dal 2000 al 2008 in linea con la media europea, seppur con valori inferiori; dal 2009 al al 2014 si registra un flessione, mentre negli ultimi due anni si registra un incremento raggiungendo nel 2016 un valore di 61,6%. Il gap rispetto al target fissato nel Pnr è pari a -5,6 punti percentuali. Se si osserva la graduatoria decrescente di tale indicatore tra i 28 stati membri (grafico seguente), l Italia è al terzultimo posto. CRESCITA INCLUSIVA 12

Tasso occupazione 20-64 anni negli Stati membri Anno 2016 (valori percentuali) 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 81,2 78,7 77,4 77,1 76,7 76,6 75,2 A livello regionale, la regione Marche nel 2016 registra un tasso di occupazione 20-64 anni pari a 66,7 %, che la colloca all 11 posto nella graduatoria decrescente tra le regioni italiane. Rispetto al 2015 il tasso risulta in crescita in tutte le regioni, ad eccezione dell Umbria (-0,4). Tasso occupazione 20-64 anni nelle regioni italiane Anno 2016 (valori percentuali) 80,0 75,0 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 e Istat 74,8 73,4 73,2 71,5 71,1 70,7 70,6 70,3 70,1 70 69,8 69,6 69,3 68,8 67,7 67,7 66,3 63,9 61,6 61,4 56,2 74,8 73,0 71,3 71,1 69,9 69,5 69,2 69,0 67,2 67,1 66,7 64,2 61,6 59,7 55,7 target EU2020 (75%) target EU2020 (75%) target Pnr (67-69%) 54,3 53,6 48,0 44,9 TASSO OCCUPAZIONE 20-64 ANNI - CONFRONTO TRA REGIONI ITALIANE E DISTANZA DAGLI OBIETTIVI Graduatoria decrescente in base alla distanza dall obiettivo EU Anno 2016 Distanza dall'obiettivo EU Distanza dall'obiettivo del PNR Posizione Regioni Valori % 1 Trentino Alto Adige 74,8-0,2 7,8 2 Emilia-Romagna 73,0-2,0 6,0 3 Valle d'aosta 71,3-3,7 4,3 4 Lombardia 71,1-3,9 4,1 5 Toscana 69,9-5,1 2,9 6 Veneto 69,5-5,5 2,5 7 Friuli-Venezia Giulia 69,2-5,8 2,2 8 Piemonte 69,0-6,0 2,0 9 Umbria 67,2-7,8 0,2 10 Liguria 67,1-7,9 0,1 11 Marche 66,7-8,3-0,3 12 Lazio 64,2-10,8-2,8 13 Abruzzo 59,7-15,3-7,3 14 Molise 55,7-19,3-11,3 15 Basilicata 54,3-20,7-12,7 16 Sardegna 53,6-21,4-13,4 17 Puglia 48,0-27,0-19,0 18 Campania 44,9-30,1-22,1 19 Sicilia 43,5-31,5-23,5 20 Calabria 42,9-32,1-24,1 Italia 61,6-13,4-5,4 UE28 71,1-3,9 La situazione tra le regioni italiane mostra, anche in questo caso, un quadro differenziato a livello territoriale. Mentre alcune regioni del Nord e del Centro, hanno già raggiunto e superato il target del 67% fissato dal Pnr (Trentino, Emilia-Romagna, Valle d Aosta, Lombardia, Toscana, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Liguria), le Marche sono prossime al raggiungimento del target, mentre le regioni meridionali presentano tutte un valore sotto la media nazionale (61,6%) e fortemente distanti dal target Pnr e ancor più dall obiettivo della strategia europea. CRESCITA INCLUSIVA 13

POVERTA ED INSCLUSIONE SOCIALE Persone a rischio di povertà Target 2020 EU28-20 milioni di poveri Italia -2,2 milioni di poveri Il secondo obiettivo relativo alla crescita inclusiva, si propone la riduzione, nell arco di un decennio, della popolazione a rischio di povertà o di esclusione sociale. L UE ha fissato il suo target nella riduzione, in valore assoluto, fino a 20 milioni di poveri in meno; mentre l Italia a 2,2 milioni di poveri in meno. L indicatore scelto per il monitoraggio di questo obiettivo, che è la sintesi di altri tre indicatori, è la popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione. Popolazione in famiglie a rischio di povertà ed esclusione sociale Anno 2015 (valori percentuali) Nel 2015, in Italia la percentuale della popolazione in famiglie a rischio di povertà è pari al 28,9%, quasi 5 punti percentuali al di sopra della media europea EU28 (23,7%) ed è in aumento rispetto all anno precedente (+0,4). Tra i paesi europei, mostrano una situazione migliore per la Repubblica Ceca (14%), la Svezia (16%) e i Paesi Bassi (16,4) e in generale nei paesi del Nord Europa, mentre la situazione è assai critica nei paesi dell Europa dell Est in particolare in Romania, Bulgaria e in Grecia. Rispetto al 2014 la percentuale è di poco aumentata passando da 28,3% a 28,7%. Popolazione in famiglie a rischio di povertà ed esclusione sociale nelle regioni europee Anno 2015 (valori percentuali) CRESCITA INCLUSIVA 14

Se passiamo all osservazione del fenomeno a livello regionale, nel 2015 la percentuale di popolazione in famiglie a rischio di povertà nella regione Marche è pari a 23%, purtroppo in aumento rispetto al 2014 (+3,4). Tale valore pone la nostra regione al 10 posto nella graduatoria crescente tra le regioni. A livello territoriale, le differenze appaiono assai rilevanti. Nel meridione si evidenziano i più alti tassi di povertà, con la Sicilia che registra il valore più elevato (55,4%); mentre al nord, e in particolare nel nord-est, le percentuali scendono molto al di sotto della media italiana. Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale nelle regioni italiane Anno 2015 (valori percentuali) CRESCITA INCLUSIVA 15