La Strategia di Lisbona al bivio:
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- Olimpia Arcuri
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1 La Strategia di Lisbona al bivio: riflessioni e proposte Jennifer Grisorio Agenzia Regionale per la Tecnologia e l Innovazione Bari, 21 aprile 2009
2 Lisbon Monitoring Platform La Regione Puglia aderisce alla Lisbon Monitoring Platform, i cui obiettivi sono: favorire lo scambio di informazioni tra i policy-makers regionali e locali sull attuazione della Strategia di Lisbona; identificare le criticità e gli ostacoli all attuazione della Strategia; proporre delle soluzioni per il suo miglioramento.
3 La Strategia di Lisbona Individuazione di tre pilastri: economico, sociale ed ambientale. Individuazione di obiettivi generali e di obiettivi settoriali (quantitativi e qualitativi) funzionali al raggiungimento degli obiettivi generali. Impegno da parti degli Stati membri a realizzare riforme strutturali in diversi ambiti (occupazione, innovazione, etc.).
4 L implementazione della Strategia Individuazione di Integrated Guidelines a livello comunitario. Elaborazione di Programmi Nazionali di Riforma (PNR). Valutazione di tali programmi da parte della Commissione Europea.
5 L implementazione della Strategia Presentazione di relazioni da parte degli Stati membri sull implementazione dei PNR. Presentazione di un Rapporto annuale da parte della Commissione.
6 Gli elementi distintivi della Strategia di Lisbona Intervento in aree nelle quali l Unione Europea non ha competenza diretta. Esternalità prodotte dalle riforme realizzate da ciascuno Stato (maggiore efficacia delle riforme se realizzate all unisono da tutti gli Stati membri). Metodo di coordinamento aperto.
7 Obiettivi generali della Strategia Crescita Tassodicrescitaannuadel PILal 3%. Occupazione tasso di occupazione(70%) occupazione femminile(60%) occupazione dei lavoratori con un età superiore ai 50 anni (50%)
8 Obiettivi generali della Strategia Ambiente Riduzione delle emissioni dei gas serra (riduzione dell 8% rispetto ai valori del 1990)
9 Obiettivi intermedi della Strategia Portare all 85% la quota di persone con un età compresa tra 20 e 24 anni in possesso almeno di un diploma di scuola secondaria. Ridurre al 10% la percentuale di persone che possiede meno di un diploma di scuola secondaria. Raggiungere una spesa in ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL(di cui 2/3 spesa del settore privato).
10 Obiettivi intermedi della Strategia Raggiungere il 33% di bambini con un età compresa tra 0 e 3 anni che usufruiscono di servizi per l'infanzia (90% di bambini di età superiore ai tre anni) Deficit pubblico(in rapporto al Pil) inferiore al 3% Debito pubblico(in rapporto al Pil) inferiore al 60% Elevare al 98,5 la percentuale di direttive recepite entro il termine di scadenza Complessiva riduzione degli aiuti di Stato
11 Il 2010èladataindicataperilraggiungimentodegli Obiettivi di Lisbona. Achepuntosiamo? Cosa fare? Abbandonare o riproporre la Strategia di Lisbona? Come migliorarla?
12 Tasso di crescita annuo del PIL Slovakia 8 Distanza dall'obiettivo o di Lisbona (2007) 6 Lithuania Slovenia 4 Poland Czech Republic Romania Cyprus 2 Greece Belgium Latvia Ireland Bulgaria Estonia Finland Luxembourg Spain Austria Netherlands 0 UK Germany Sweden France Denmark Portugal -2 Italy Hungary -4 Distanza dall'obiettivo di Lisbona (2000)
13 Tasso di occupazione (%) 10 i Lisbona (2007) Distanza dall'obiettivo di Netherlands 5 Finland Sweden Austria Cyprus UK Estonia 0 Latvia Germany -5 Ireland Bulgaria Italy Spain Lithuania Greece Slovakia Poland Hungary Slovenia France Belgium Romania Portugal Czech Republic -5 Luxembourg Malta Distanza dall'obiettivo di Lisbona (2000) -20
14 Tasso di occupazione femminile 15 Lisbona (2007) Distanza dall'obiettivo di Sweden 10 Netherlands Finland Estonia UK Latvia 5 Austria Cyprus Germany Slovenia Lithuania Ireland Portugal 0 France Luxembourg Czech Republic Bulgaria -5 Belgium Spain Slovakia Denmark Romania Poland -10 Hungary Greece Italy -15 Distanza dall'obiettivo di Lisbona (2000) -20
15 Percentuale di popolazione(20-24 anni) in possesso almeno di un diploma di scuola superiore isbona (2007) Distanza dall'obiettivo di Li 10 Slovenia Poland Lithuania 5 Sweden Slovakia Ireland Finland 0-45,00-35,00-25,00-15,00 Bulgaria Cyprus Austria -5,00 5,00 Belgium 15,00 Latvia France-5 UK Estonia Italy Hungary Romania -10 Netherlands Germany Greece Luxembourg Denmark Spain -25 Malta Portugal -30 Distanza dall'obiettivo di Lisbona (2000) -35
16 Spesa in ricerca e sviluppo (% Pil) 1,00 Sweden di Lisbona (2006) 0,50 Finland 0,00-3,00-2,50-2,00-1,50-1,00-0,50 0,00 0,50 Distanza dall'obiettivo Czech Republic Austria Denmark France UK Belgium Netherlands Slovenia Luxembourg Germany -0,50-1,00-1,50 Estonia Portugal Latvia Spain Hungary Lithuania Ireland Italy -2,00 Cyprus Romania Bulgaria Poland Slovakia Distanza dall'obiettivo di Lisbona (2000) -2,50-3,00
17 Emissioni di gas serra (in CO 2 equivalenti) 60,00 40,00 Bulgaria Estonia Lithuania Latvia Deviazione dall'obiettivo di Lisbo ona (2006) Slovakia Romania 20,00 Czech Republic Germany Sweden UK Hungary Poland Belgium 0,00 Netherlands France -60,00-40,00-20,00 0,00 20,00 40,00 60,00 80,00 Denmark Luxembourg Italy -20,00 Finland Slovenia Austria Ireland Greece -40,00 Portugal Malta -60,00 Spain Cyprus -80,00 Deviazione dall'obiettivo di Lisbona (2000)
18 Distanza dagli obiettivi di Lisbona: interpretazione È possibile individuare tre gruppi di paesi: Best performers ; Catchingup ; Worst performers.
19 Distanza dagli obiettivi di Lisbona: interpretazione Con riferimento al target relativo al tasso di crescita del PIL, i grandi Paesi dell'europa continentale appaiono"in ritardo". Positiva performance dei Paesi nuovi entranti. Il conseguimento dell'obiettivo relativo a questa variabile dipende dai "risultati" delle altre variabili?
20 Distanza dagli obiettivi di Lisbona: interpretazione Esiste una relazione positiva fra raggiungimento degli obiettivi occupazionali complessivi e quelli relativi all occupazione delle donne e degli anziani. Con particolare riferimento all occupazione femminile si evidenziano le performance di un numero elevato di Stati che partendo da valori bassi hanno raggiunto l obiettivo. Di contro, l Italia ha fatto registrare progressi più modesti.
21 Distanza dagli obiettivi di Lisbona: interpretazione Paesi del Nord Europa e dell Europa dell Est hanno raggiunto l obiettivo di Lisbona in termini di istruzione. Progressi modesti degli altri Paesi. Risultati ancora più deludenti per quello che riguarda l abbandono prematuro degli studi.
22 Distanza dagli obiettivi di Lisbona: interpretazione Diversa l interpretazione dei risultati riferiti alla riduzione di emissioni di gas serra e all incremento della spesa in R&S. Deludenti i risultati in entrambi i casi.
23 In sintesi Con riferimento agli obiettivi relativi al mercato del lavoro e all istruzione sembrano emergere problemi dei singoli Stati nel loro conseguimento che, però, non mettono in discussione la validità stessa della Strategia. Scarsa efficacia delle politiche volte ad incrementare la spesa in ricerca e sviluppo(scarsità di risorse?). Apparente difficoltà nel coniugare obiettivi ambientali ed economici.
24 Questioniaperte Gli obiettivi, i pilastri e le priorità della Strategia sono idonei a soddisfare le esigenze europee in fatto di crescita sostenibile? Occorre rivedere la numerosità degli obiettivi? Su quali obiettivi occorrerebbe concentrare in via prioritaria la Strategia?
25 È necessaria una Strategia europea dopo il 2010? A favore del mantenimento gioca l effetto delle esternalità prodotte dalle politiche dei singoli Stati Due i fattori chiave: Maggiore determinazione degli Stati nell introdurre le necessarie riforme strutturali Valore aggiunto della dimensione comunitaria della Strategia
26 Suggerimenti Occorre pensare a delle modifiche sostanziali: la sfida per la nuova Strategia consiste nel garantire una coerenza sostanziale e non formale delle diverse politiche comunitarie (ad esempio, fra politica di coesione e politica delle reti transeuropee).
27 Suggerimenti Tra le aree prioritarie un peso maggiore dovrebbe essere attribuito alla tutela ambientale: bene pubblico con forti esternalità; stretti legami con l attività di ricerca e sviluppo.
28 Suggerimenti Particolare attenzione ai mercati finanziari: importante fattore di crescita; notevole impatto sulla crescita europea di una maggiore integrazione dei mercati finanziari (Guiso et al. 2004); necessità di un coordinamento sovranazionale.
29 Suggerimenti Coniugare meglio gli obiettivi di crescita e di coesione: più attenzione all interno della Strategia dovrebbe essere riservato alla riduzione delle disparità in termini di reddito pro capite e all inclusione sociale.
30 Suggerimenti Riduzione degli obiettivi intermedi: 1. individuare quelli che possono rappresentare delle variabili di rottura; 2. privilegiare quelli sui quali l Unione Europea può esercitare un reale controllo; 3. avere ben chiaro il legame tra gli obiettivi intermedi e quelli finali.
31 Suggerimenti Le singole politiche comunitarie devono fare propri i tre pilastri della Strategia di Lisbona. All interno delle singole politiche occorre privilegiare, nella selezione dei singoli interventi, quelli in grado di meglio contribuire contemporaneamente ai diversi obiettivi.
32 Esempio1: Politiche per l innovazione Anche all interno di una stessa politica, la scelta tra diversi interventi non è neutrale in termini di risultati (se il riferimento finale è agli obiettivi generali della Strategia). Esempio: introduzione di innovazioni di tipo organizzativo nel lavoro che sono coerenti con gli obiettivi di coesione sociale (inserimento delle donne e delle categorie svantaggiate). Introduzione di innovazioni demand driven.
33 Esempio 2: Politiche per l istruzione L istruzione non rappresenta una priorità centrale all interno della Strategia di Lisbona. Politiche per l istruzione possono, invece, favorire il raggiungimento degli obiettivi occupazionali della Strategia.
34 Esempio 2: Politiche per l istruzione Esse rappresentano uno strumento per rendere coerenti l obiettivo dell economia della conoscenza e quello dell aumento dell occupazione. Interventi che aumentino il livello dell istruzione, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, possono incidere sulla crescita e sui tassi di occupazione garantendo al tempo stesso minori disuguaglianza sociali.
35 Suggerimenti L impostazione qui proposta non implica la necessità di modifiche sostanziali alla governance della Strategia di Lisbona. Se si condivide l importanza della Strategia, però, occorre una maggiore attenzione da parte delle Regioni alla sua attuazione.
36 Suggerimenti Quale il possibile ruolo per le Regioni? 1. Un contributo maggiore, attraverso il Comitato delle Regioni, nella definizione delle politiche cardine per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona.
37 Suggerimenti 2. Declinazione territoriale delle politiche. Le regioni europee sono diverse e, dunque, bisogna calibrare le politiche sulla base della loro specifica struttura economico-sociale (si pensi, ad esempio, alle politiche per l innovazione che devono essere pensate in funzione delle caratteristiche degli attori, e delle relazioni fra loro esistenti, che compongono il SIR).
38 Suggerimenti 3. Declinazione nel breve periodo degli obiettivi di Lisbona. Tradurre tali obiettivi (per loro natura di lungo periodo) in interventi concreti realizzabili nel breve periodo. 4. Avvicinare la Strategia agli attori locali, esplicitando gli effetti delle riforme strutturali innescate dalla Strategia a scala locale.
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