Centro Missionario Diocesano l Trento. Progetto Missionario Annuale 2012-2013 I.R. Con i bambini Rom in Albania Con gli anziani in Moldavia



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Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.09 Pagina 1 Centro Missionario Diocesano l Trento I.R. Progetto Missionario Annuale 2012-2013 Con i bambini Rom in Albania Con gli anziani in Moldavia

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 2 Albania IL MISSIONARIO F r. Luciano Levri, marianista, originario di Fiavè, dopo aver lavorato per molti anni in un centro giovanile in Calabria, da dieci si trova in Albania a Lezhe, dove porta avanti un esperienza di integrazione con le comunità rom ed egiptians. IL PROGETTO SCOLARIZZAZIONE E INTEGRAZIONE DEI BAMBINI ROM DI LEZHE DESCRIZIONE DELLA REALTÀ La regione di Lezhe è situata a Nord-Ovest dell Albania, è una delle regioni più povere del Paese, con un alto tasso di disoccupazione. Lezhe conta 20.000 abitanti, tra questi circa 3.000 appartengono alla comunità rom ed egiptians. Questi abitano soprattutto nel quartiere Skenderbeg, sono quasi tutti stanziali e cittadini di Lezhe. Vivono lungo il fiume Drin in abitazioni fatiscenti spesso prive dei servizi essenziali (acqua, luce e bagno). I rom e gli egiptians risentono maggiormente della crisi economica, molti sono disoccupati dato che non hanno né istruzione né un lavoro proprio. Sono molto poveri e fanno i lavori più umili che gli altri rifiutano. Tra loro è molto diffuso l analfabetismo, l abbandono scolastico e l accattonaggio. Le madri con i figli raccolgono le lattine nella spazzatura, i figli più piccoli chiedono l elemosina. Le famiglie non avendo soldi a sufficienza per sfamare i figli, smettono di mandarli a scuola o addirittura neppure li iscrivono. Vivono una situazione di marcata emarginazione rispetto al resto della città, anche se in questi ultimi anni, soprattutto grazie al nostro tentativo di scolarizzare tutti i bambini rom ed egiptians, ci sono stati grandi progressi. Nei rapporti con i bianchi, i Rom soffrono ancora di una forte emarginazione sociale, discriminazione e rifiuto. OBIETTIVO GENERALE Iscrivere i bambini rom a scuola è importante ma non sufficiente. È necessario sostenere la loro frequenza scolastica e per farlo aiutiamo le famiglie in diversi modi, coinvolgendole nello sforzo educativo e dando ogni mese un pacco di viveri. Tutti i genitori dei bambini iscritti a scuola firmano il Patto per tuo figlio. Noi promettiamo

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 3 di aiutare i loro figli nel cammino scolastico e loro si impegnano a mandarli a scuola tutti i giorni, a non obbligarli a chiedere l elemosina e ad essere presenti agli incontri formativi che organizziamo per loro. Questa responsabilizzazione produce risultati insperati: stanno aumentando le famiglie rom che incominciano a seguire l attività scolastica dei figli e ogni anno diminuiscono i giorni di assenza a scuola. In questo modo non sosteniamo solo il bambino rom perché possa crescere con gli altri e frequentare la scuola ma aiutiamo anche la sua famiglia a uscire dal degrado e a riscattarsi dalla condizione di miseria in cui si trova. OBIETTIVI CONCRETI 1. Per realizzare l integrazione e la scolarizzazione di 70 bambini rom nel tessuto sociale di Lezhe e prepararli al loro ingresso nella scuola statale, chiediamo al Centro Missionario di Trento che ci aiuti a: w contribuire a pagare le rette mensili dei bambini, w procurare il materiale didattico per le scuole materne e l asilo nido, w organizzare riunioni formative per i genitori con degli esperti, w pagare un educatore part-time che curi i rapporti tra scuola materna, famiglie e noi del Centro S. Maria. 2. Per sostenere l impegno delle famiglie e il desiderio di 190 bambini rom di frequentare la scuola primaria fino alla 9ª classe (= la 3ª media italiana), chiediamo al Centro Missionario di Trento che ci aiuti a: w garantire ai bambini il doposcuola con insegnanti impiegati part-time per aiutare ibambini afare i compiti, w procurare ai bambini il materiale didattico, w dare la possibilità ai bambini sia rom che bianchi di poter partecipare ad attività sportive, corsi di lingua e di computer, w organizzare momenti formativi per i genitori (gestione, sostegno alla famiglia e ai loro bambini che vanno a scuola), w dare a tutti i bambini che frequentano la scuola un pacco viveri mensile per sostenere la famiglia.

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 4 Scheda Albania Il paese Il paese balcanico si affaccia sul Mare Adriatico. Il territorio è in gran parte ricoperto di boschi, nelle pianure si coltiva cotone, tabacco e granturco e nelle valli riso, olivo e grano. La zona interna è montuosa, con un suolo arido propizio all allevamento. Il paese è ricco di giacimenti di rame, nichel, ferro e petrolio. Nel 2009 il governo albanese ha presentato una domanda di adesione all Unione europea. La popolazione Il paese conta 3,6 milioni di abitanti, la capitale è Tirana. La percentuale di popolazione urbana è tra le più basse in Europa. Esiste un forte contrasto tra la comunità rurale che, ancora oggi, si rifà al codice tradizionale del Kanun (la vendetta) per risolvere i disaccordi, e la realtà urbana dove lo stile di vita è simile a quello delle grandi città europee. È il paese europeo con la maggiore omogeneità etnica, gli albanesi rappresentano più del 95% della popolazione, esiste tuttavia una importante divisione tra i Geg nel nord e i Tosk nel sud. Ci sono inoltre minoranze rom, greche e bulgare. Religioni Dal 1967 al 1989, durante il governo comunista di Hoxha, i culti religiosi furono proibiti. La maggioranza della popolazione è musulmana con circa il 70%. I cristiani si dividono in ortodossi (20%) e cattolici (10%). Situazione economica Da qualche anno l economia è in miglioramento ma è tuttora in una fase di transizione verso un mercato più aperto e moderno e dipende in gran parte dagli aiuti internazionali e dalle rimesse degli emigrati, particolarmente da Italia e Grecia (6,7 miliardi di euro nel 2009). Le forme di economia illegale e informale sono estese e riguardano emigrazione clandestina, contrabbando, prostituzione e traffico di armi e droga. Ci sono importanti insufficienze nei campi della sanità e dei servizi sociali, dei trasporti, dell energia. Emigrazione I maggiori flussi emigratori sono iniziati dopo la fine del regime comunista. Nel 1990, una forte crisi politica ed economica provocò una prima ondata emigratoria che vede il suo culmine nel marzo 1991 quando più di 22mila albanesi arrivarono a Brindisi a bordo di navi e altre 17mila in agosto. Nel 1997 la crisi delle piramidi finanziarie fu all origine della seconda fase emigratoria e infine nel 1999 la guerra nel Kossovo e il conflitto in Macedonia alimentarono un terzo periodo di emigrazione. Da allora l emigrazione albanese verso l Italia è costante ma i numeri degli anni 90 non sono più stati raggiunti. Si spostano soprattutto i giovani. Alla fine del 2005, il 25% della popolazione viveva fuori dei confini nazionali. Immigrazione (Dati Dossier Statistico Immigrazione 2012, a cura della Caritas) Provincia di Trento Gli stranieri regolari sono 52mila, di cui 7.144 originari dall Albania (18,5%): i cittadini albanesi costituiscono la seconda comunità di immigrati nella provincia di Trento. Italia A livello nazionale i residenti albanesi sono 491mila, il 13,5% del totale dei residenti stranieri. L Albania è al secondo posto tra i paesi di provenienza degli immigrati in Italia, subito dopo il Marocco. Nel primo periodo di immigrazione erano soprattutto gli uomini a venire in Italia, mentre da qualche anno si registra una femminilizzazione degli arrivi. L immigrazione albanese è inoltre caratterizzata da una forte presenza di minori, tra i quali non pochi di seconda generazione. I dati a disposizione rivelano lo sforzo positivo fatto dagli albanesi, grazie anche all associazionismo, per farsi accettare in Italia, dove desiderano fortemente di inserirsi anche se sono spesso vittime di pregiudizi. Tendono a insediarsi in modo stabile e ad inserirsi con successo sia nel mondo lavorativo che in quello della scuola.

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 5 Moldavia LA MISSIONARIA S r. Rosetta Benedetti, missionaria delle Suore della Provvidenza, originaria di Segonzano, nell aprile del 1992 parte per la Romania ad Adjudeni, per occuparsi dei bambini, dei giovani e degli ammalati. Dal settembre 2009 si trova a Chisinau in Repubblica Moldova dove con sr. Betty e sr. Mihaela porta avanti una mensa per gli anziani della città e ha aperto un centro per bambini in età prescolare. IL PROGETTO Noi suore della Provvidenza ci troviamo in Moldavia dal 2000. Ci è stato affidata la responsabilità di un Centro Sociale, voluto dal Vescovo di Chisinau Mons. Anton Cosa. Il Centro risponde a diverse necessità: una mensa per anziani poveri; un centro diurno per gli stessi; un Poliambulatorio e servizio dei poveri a domicilio portando una volta al mese una borsa spesa; un dopo-scuola per i bambini dai sette ai 14 anni; una scuola materna (centro) per bambini dai quattro ai sette anni. La Repubblica Moldova è piccola e povera: conta quattro milioni di abitanti; dei quali si calcola che un milione è emigrato all estero in cerca di lavoro. Anziani soli, bambini abbandonati, disoccupazione, prostituzione, corruzione è il quadro che ci si presenta. Per dare una risposta ad alcuni di questi bisogni, dal gennaio 2003 siamo partite con la mensa per i poveri. C è un bisogno estremo! Purtroppo qui la parola fame è una realtà per molti: bambini, giovani, adulti ed anziani. Attualmente accedono alla mensa dai 100 anziani in su, arriviamo anche a 115 presenze, che si iscrivono ogni mese.

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 6 È inimmaginabile per noi che un professore o un insegnante, un cantante..., dopo una vita di lavoro e di successo, debba essere ridotto a mendicare un piatto di minestra. Oltre a questo servizio, da alcuni anni abbiamo aperto anche un dopo scuola per una ventina di bambini di famiglie vulnerabili, offriamo loro il pranzo, l assistenza nel fare i compiti e prima che tornino a casa, una merenda. Sono seguiti da una giovane assistente sociale e da volontari stranieri e moldavi che offrono un periodo del loro tempo. Da maggio 2010 accogliamo anche una cinquantina di bambini dai 4 ai 7 anni, cerchiamo di offrire un ambiente sereno ed educativo. Il programma del centro va dal mattino alle 7,30 fino alla sera alle 18,30 per dare ai genitori la possibilità di lavorare. All infuori della scuola materna nella quale i genitori pagano una retta che va secondo le possibilità di ciascuno, la mensa degli anziani, il personale che vi lavora, il dopo scuola, le borse spesa, sono sostenuti da donazioni e offerte di persone generose. Se queste si fermano, anche il nostro Centro dovrà chiudere le porte. Tuttavia siamo certe e confidiamo con grande fiducia nella Provvidenza che come una buona Mamma non lascerà mancare ai suoi figli più deboli il Suo aiuto. Pertanto il frutto della vostra generosità ci permetterà di assicurare gli alimenti alla mensa e preparare un ambiente caldo nelle rigide giornate d inverno attraverso il riscaldamento. Qui l inverno dura sempre 5-6 mesi, con temperature che vanno ben al di sotto dello zero. Queste due spese ci preoccupano tanto, ma confidiamo nell aiuto del Signore e nella vostra generosità. Contiamo anche sulle vostre gocce, per donare un mare di pace, e soprattutto di speranza ai nostri fratelli moldavi. Da parte nostra vi assicuriamo il ricordo nella preghiera, la nostra stima ed il nostro rispetto.

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 7 Scheda Moldavia Il paese La Moldavia è un piccolo paese situato a nord-est del Mar Nero, tra la Romania e l Ucraina. È costituito da altopiani non molto elevati che si estendono ai piedi dei Carpazi. La popolazione La popolazione è di 4,3 milioni di abitanti. A causa dei frequenti cambiamenti di confine conosciuti dal Paese, la popolazione è composta da vari gruppi, i Moldavi sono la maggioranza (64%). I gagauzi (3%) e gli slavi (27%), gruppo eterogeneo con radici russe, ucraine e bulgare, sono minoranze nazionali. La Moldavia è una Repubblica indipendente dall URSS dal 1991, non fa parte dell Unione Europea. La capitale, Chisinau, conta meno di 800mila abitanti. Religioni I cristiani ortodossi rappresentano il 90% della popolazione, i cattolici lo 0,5%. Situazione economica Subito dopo l indipendenza, gli anni 1991-2000 furono cruciali per l economia: il passaggio dalle nazionalizzazioni sovietiche ad un economia di mercato generò una crisi gravissima. Tuttora il livello di vita dei moldavi è tra i più bassi in Europa: una famiglia moldava dispone in media di 150 euro al mese. La povertà è dilagante con conseguenze sulla qualità della vita: alimentazione, salute, istruzione, infanzia, assistenza, vita media... La situazione dei minori La vita dei bambini è tragica: sono le prime vittime della povertà, dell abbandono da parte dei genitori, della denutrizione, della mancanza d istruzione, del traffico di esseri umani e del turismo sessuale. Emigrazione In seguito alla grave crisi economica degli anni 90, un gran numero di moldavi emigrò per cercare lavoro all estero. Si stima che circa un quarto della popolazione lavora al di fuori del proprio stato, principalmente in Russia, Italia, Ucraina e Romania. Mentre gli uomini emigrano verso i paesi situati all est, le donne si spostano verso ovest. L importanza delle rimesse inviate dai lavoratori emigrati all estero verso il proprio paese è essenziale per l economia del Paese. Le rimesse sono utilizzate sia per migliorare la qualità della vita dei moldavi rimasti in patria che per acquistare case. Immigrazione (Dati Dossier Statistico Immigrazione 2012, a cura della Caritas) Trentino: Il numero complessivo di stranieri regolari nella Provincia di Trento è di 52mila persone. Di queste, 2.875 (7,4%) sono originarie dalla Moldavia. Italia: A livello nazionale i residenti moldavi sono 147mila (4,1%). In Italia l immigrazione moldava è rappresenta soprattutto dalle donne che trovano lavoro nel settore dell assistenza agli anziani. La conseguenza più drammatica dell emigrazione femminile è l abbandono degli anziani e dei bambini. Si stima che circa il 80 per cento dei bambini ospitati negli orfanotrofi non siano orfani ma che i loro genitori si trovino all estero per lavoro.

Opuscolo A5_Progetto missionario 2012-2013:Layout 1 13/11/2012 17.10 Pagina 8 Centro Missionario Diocesano Trento Progetto Missionario Annuale 2012-2013 Per l accoglienza dei bambini Rom in Albania Per l assistenza degli anziani in Moldavia SE VUOI CONTRIBUIRE poi versare la tua offerta direttamente al Centro Missionario Diocesano Via S. Giovanni Bosco, 7/1 38122 Trento oppure tramite conto corrente postale n. 13870381 Cassa Rurale Valle dei Laghi Sarche Iban: IT 56 A 08132 34442 000120300338 Intestare a : Opera Diocesana Pastorale Missionaria Per i privati che usufruiscono della DETRAZIONE IRPEF: conto corrente postale n. 30663371 Cassa Rurale Valle dei Laghi Sarche Iban: IT 98 C 08132 34442 000120311172 Intestare a: Opera Diocesana Pastorale Missionaria sezione ONLUS SPECIFICARE SEMPRE E SOLO LA CAUSALE: ALBANIA - MOLDAVIA