Asbesto. Principali materiali contenenti amianto e loro rilascio di fibre di amianto. Elevato



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Asbesto Note in materia di valutazione del rischio ed obblighi di legge 1 Definizione... 1 2 Utilizzo... 1 3 Tossicità... 2 4 Valori limite... 2 5 Obblighi... 2 6 Intervento di bonifica... 3 6.1 Valutazione del rischio... 3 6.2 Metodi di bonifica... 4 6.3 Restituibilità dell ambiente bonificato... 4 6.4 Analisi di laboratorio... 4 6.5 Imballaggio ed etichettatura... 5 7 Interventi di manutenzione in emergenza... 5 1 Definizione L amianto, detto anche asbesto, è il nome generico di una serie di materiali fibrosi naturali molto diffusi in natura; le tipologie più diffuse sono la crocidolite (amianto blu), l amosite (amianto bruno) e il crisotilo (amianto bianco). L amianto ostacola la trasmissione di suoni e calore, resiste alle alte temperature e protegge dalle fiamme, è facilmente filabile (adatto per creare tessuti), leggero e resiste all attacco corrosivo degli acidi. 2 Utilizzo In virtù di tali qualità, l amianto ha trovato vastissimo impiego nella produzione di numerosi manufatti ad uso industriale e civile (il 75% di tutto l'amianto usato in Italia è stato impiegato nel settore edilizio) quale isolante acustico, termico, anticondensa. Nel settore edile l amianto è stato largamente usato per la produzione di lastre ondulate in pasta di cemento, conosciute come "Cemento-Amianto" e quindi con il nome commerciale di Eternit (dal nome della tristemente famosa fabbrica che li produceva a Casale Monferrato). L amianto è stato altresì utilizzato nella produzione di tubazioni per acquedotti e fogne, nella fabbricazione dei tessuti (attrezzature da pompiere e tute da lavoro), come isolante termico nelle carrozze ferroviarie, nelle autovetture (pastiglie dei freni, frizione), ecc. Principali materiali contenenti amianto e loro rilascio di fibre di amianto Materiale Ricopertura a spruzzo e rivestimenti isolanti termoacustici Rivestimenti isolanti di tubazioni e caldaie Funi, tessuti Cemento-amianto in edilizia Prodotti bituminosi (es. su autostrade), mattonelle e pavimenti vinilici, PVC e plastiche, vernici, sigillanti Rilascio di fibre Elevato Elevato rilascio di fibre se i rivestimenti non sono ricoperti con strato sigillante Possibilità di rilascio di fibre Possono rilasciare fibre se tagliati, abrasi, perforati, oppure se deteriorati col tempo o da agenti atmosferici Improbabile rilascio di fibre durante l uso normale. Possibilità di rilascio di fibre se tagliati o abrasi 1

3 Tossicità La produzione, l importazione, il commercio, l utilizzazione di materiali contenenti amianto e l estrazione dell amianto stesso sono stati vietati in Italia (Legge 27 marzo 1992, n. 257). L amianto è cancerogeno per inalazione. L esposizione anche a poche fibre, persistendo la sostanza all interno dei polmoni, può provocare anche a distanza di decenni cancro e malattie respiratorie. In particolare, l amianto provoca:! asbestosi: malattia professionale, tipica dei lavoratori esposti per molti anni a estrazione o lavorazione di amianto; fortemente invalidante, causa indurimento del tessuto polmonare con conseguente difficoltà respiratoria cronica e dolore al torace; potrebbe essere sintomo di tumore;! mesotelioma: la localizzazione più frequente è nella pleura (tessuto polmonare); questo tumore, che è altamente maligno e consente una breve sopravvivenza, si presenta come una complicanza dell asbestosi. 4 Valori limite I valori limite di concentrazione di amianto nei luoghi di lavoro sono quelli definiti dall art. 31 del D.Lgs. 277/91 (modificati dalla Legge 257/92):! 0,6 fibre/cm³ per il crisotilo! 0,2 fibre/cm³ per le altre forme. In base all art. 24 del D.Lgs. 277/91, se comunque le concentrazioni di amianto superano 0,1 fibre/cm³, il datore di lavoro dovrà adempiere alle disposizioni previste in tale articolo. 5 Obblighi A prima vista tali limiti possono apparire contraddittori con il divieto di produzione e lavorazione dell amianto. Il legislatore vuole di fatti regolamentare:! quelle attività, quali demolizioni, bonifica di siti contaminati e imprese di smaltimento dell amianto, ove, se mal condotte, possono rappresentare fonti di inquinamento;! le imprese soggette a rischio amianto derivante dallo stato di conservazione dei capannoni, delle lastre in cemento-amianto, dei macchinari o dei prodotti contenenti amianto che, in caso di rilascio di fibre di amianto nell aria, potrebbero arrecare un danno al lavoratore esposto. Ove vi sia rischio amianto, gli obblighi del datore di lavoro sono sintetizzati nella seguente tabella: Concentrazione di fibre di amianto : < 0,1 fb/cm³ > 0,1 fb/cm³ > 0,6 fb/cm³ per crisotilo > 0,2 fb/cm³ per altre forme Controllo esposizione Informazione ai lavoratori Dotazione mezzi Controllo dell esposizione ogni 3 anni Controllo dell esposizione ogni 3 mesi. (Per le attività a carattere saltuario il controllo dell esposizione è di 1 volta all anno) Informazione triennale ai Informazione ai lavoratori, con lavoratori sul rischio, sui risultati cadenza annuale, delle e sulle misure di protezione concentrazioni e dei limiti di esposizione Nuovi controlli dell esposizione dopo aver adottato i provvedimenti necessari a riportare la concentrazione di amianto nell aria al di sotto di tale limite massimo Immediata informazione ai lavoratori del superamento Dotazione di idonei mezzi di Uso dei mezzi di protezione protezione individuali (maschere individuali messi in dotazione respiratorie, guanti, tute) (solo per il tempo strettamente Dotazione di servizi igienici necessario) adeguati, provvisti di docce Compartimenti separati per indumenti da lavoro e per abiti civili 2

Blocco attività N.B.: Concentrazione di fibre di amianto : < 0,1 fb/cm³ > 0,1 fb/cm³ > 0,6 fb/cm³ per crisotilo > 0,2 fb/cm³ per altre forme Se dopo 90 giorni, nuove misurazioni confermano il superamento dei limiti, l attività non può proseguire Le misurazioni ambientali e le relative analisi per la determinazione di amianto nell aria possono essere effettuate solo da laborator i autori zzati dal Ministero della Sanità (art. 30 D.Lgs. 277/91). Le incombenze stabilite dal D.M. 6 settembre 1994 sono le seguenti:! nomina di una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possano interessare i materiali di amianto;! predisporre idonea documentazione da cui risulti l ubicazione dei materiali contenenti amianto (sulle installazioni soggette a frequenti interventi manutentivi (come ad es. le tubazioni) dovranno essere poste avvertenze allo scopo di evitare che l amianto venga inavvertitamente frantumato e disperso;! garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manutentivi e in occasione di qualsiasi evento che potrebbe causare frantumazione e dispersione dell amianto. A tal fine dovrebbe essere predisposta una specifica procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione; di tutti gli interventi effettuati deve essere conservata una documentazione verificabile;! fornire una corretta informazione agli occupanti di un edificio sulla presenza di amianto, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare;! provvedere a fare ispezionare i materiali friabili contenenti amianto almeno una volta l anno, da personale in grado di valutare lo stato di conservazione dei materiali, redigendo un rapporto, meglio se corredato di fotografie, da trasmettere in copia all ASL competente la quale potrebbe prescrivere un monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse. La vigilanza sul rispetto dei limiti di concentrazione spetta alle ASL. Presso le ASL è istituito un registro nel quale vengono riportati tutti gli edifici, pubblici e privati, che presentano amianto libero (il cui rilascio di fibre nell aria è già in atto) o in matrice friabile (cioè materiali talmente deteriorati che sono riducibili in polvere con manipolazione manuale). A tal fine i proprietari degli immobili devono comunicare alle ASL (pena sanzione) i dati relativi alla presenza di tali materiali contenenti amianto libero o in matrice friabile (art. 12 Legge 257/92). 6 Intervento di bonifica Tale registro tenuto presso le ASL consente alle imprese di manutenzione e bonifica di acquisire informazioni sugli edifici contaminati. Hanno priorità di bonifica gli edifici pubblici, le scuole, gli ospedali. L intervento è ripartito nelle seguenti fasi: 6.1 Valutazione del rischio La presenza di materiali contenenti amianto non implica di per sé condizione di pericolo per gli occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso è certamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Sempre a norma del D.Lgs. 277/1991 i lavoratori ovvero i loro rappresentanti devono essere consultati prima dell effettuazione della valutazione del rischio e devono essere informati dei risultati. Per valutazione della potenziale esposizione alle fibre di amianto sono utilizzabili due tipi di criteri:! l esame delle condizioni dell installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre;! la misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse. Nel corso della valutazione occorre altresì fornire indicazioni circa la possibilità (eventuale) che l amianto possa deteriorarsi o essere danneggiato nel corso delle normali attività. I materiali contenenti amianto saranno così classificabili in: 3

# materiali non suscettibili di danneggiamento; # materiali integri suscettibili di danneggiamento; # materiali danneggiati. 6.2 Metodi di bonifica Si possono citare:! Decoibentazione: rimozione dei materiali contenenti amianto. E' il metodo di bonifica più utilizzato in quanto elimina il problema alla radice. Produce però rifiuti comportando costi di smaltimento abbastanza elevati. L elevato inquinamento che causa nell ambiente di lavoro, durante la bonifica, richiede personale altamente specializzato e tecnologie adeguate.! Incapsulamento: copertura del materiale che contiene amianto con prodotti penetranti e inglobanti così da determinare una pellicola protettiva tra l'ambiente e la fibra di amianto. Non produce rifiuti e il rischio per i lavoratori addetti è generalmente minore rispetto alla rimozione. Il principale inconveniente è che il materiale contenente amianto rimane nell edificio, e ne consegue la necessità di un programma di controllo e manutenzione costante.! Confinamento = creazione di una barriera che separa il materiale contenente amianto dalla parte abitata dell edificio. Il costo è più contenuto rispetto ai precedenti. Il rilascio delle fibre avviene all interno del confinamento. Rispetto all incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. Occorre un programma di controllo e manutenzione costante, al fine di mantenere la barriera installata sempre in buone condizioni. DECOIBENTAZIONE INCAPSULAMENTO CONFINAMENTO Cos è Rimozione completa del Copertura con prodotto Barriera tra materiale e ambiente materiale aderente al materiale abitato Costi Elevati Contenuti Molto contenuti Il problema amianto viene eliminato definitivamente Risultati Produzione di rifiuti Si (smaltimento a carico dell impresa di bonifica) Richiede costante controllo e manutenzione (le fibre di amianto sono bloccate dalla pellicola aderente) No Richiede costante controllo e manutenzione (il rilascio di fibre d amianto continua all interno del confinamento) No 6.3 Restituibilità dell ambiente bonificato Al termine dei lavori di bonifica, la ASL dovrà, a spese di chi commissiona i lavori, valutare la restituibilità dell area (valutare cioè se la zona è stata bonificata correttamente e non presenta amianto libero nell aria). Le procedure da seguire per la certificazione di restituibilità sono: ispezione visiva al fine di accertare l assenza di residui di cemento-amianto nell area bonificata; campionamento dell aria al fine di accertare l assenza di fibre di amianto aerodisperse. 6.4 Analisi di laboratorio Un intervento di bonifica, ove correttamente eseguito, identifica 3 fasi di analisi di laboratorio delle fibre di amianto:! Prima dell intervento, per valutare lo stato dei materiali (se vi è rilascio di fibre di amianto nell ambiente);! Durante l intervento, per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e dell ambiente circostante da fibre di amianto aerodisperse in misura eccessiva;! Dopo, al fine di valutare la restituibilità del sito bonificato. 4

6.5 Imballaggio ed etichettatura Durante la bonifica, i materiali contenenti amianto vanno raccolti in doppi contenitori ed imballando separatamente i materiali taglienti. L uso del doppio contenitore è molto importante perché, mentre il primo contiene materiale rimosso all interno del cantiere, il secondo non deve mai essere portato all interno dell area di lavoro (così da non consentire alle fibre di amianto attaccate all esterno del primo contenitore di disperdersi nell ambiente). Per quanto riguarda l'etichettatura, tutti i contenitori devono essere muniti dell etichetta come riportata di fianco. 7 Interventi di manutenzione in emergenza Ai sensi del DM 6 settembre 1994, dal momento in cui è rilevata la presenza dei materiali contenenti amianto in un edificio è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l esposizione degli occupanti. Tale programma implica il mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto e intervenire correttamente quando si verifica un rilascio. Sempre secondo il decreto le operazioni di manutenzione possono essere raggruppate in tre categorie:! interventi che non comportano il contatto diretto con l amianto;! interventi che possono accidentalmente interessare i materiali contenenti amianto;! interventi che disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto. Lavori di somma urgenza possono pertanto essere effettuati da persone abilitate ai sensi dell art.10, L.257/1992. E esclusa la formazione a mezzo di procedure interne. 5