GIOCHI, GINESTRA (ASSOSNAI): "AGENZIE IN CRISI: VIA LE TABACCHERIE SCOMMESSE DA BAR E ROMA - Razionalizzare la rete di scommesse in Italia che "non può sopportare più di 3 mila punti fisici (contro gli attuali 7mila, ndr), anche per evidenti problemi di controllo: non ci sono gli uomini per poter fare le verifiche e garantire un ambiente sano, sicuro e legale. E' quanto dichiara ad Agipronews Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, che ritiene fondamentale una razionalizzazione dell'offerta sul territorio, oltre a una presa di posizione dall'agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In caso contrario, sono pronte azioni all Antitrust e richieste d intervento al ministero dell Economia. "L'amministrazione non può limitarsi a fare da esattore, a chiedere il rispetto delle regole, senza usare la sua forza per far crescere la rete. Così non si garantisce la sopravvivenza delle agenzie - dice Ginestra - costrette a lottare metro su metro contro chi apre senza autorizzazioni potendo anche offrire giochi che non abbiamo. Stiamo ancora aspettando la partenza delle scommesse virtuali, mentre ormai l'ippica è ridotta al lumicino: gli eventi sono sempre di meno e chi scommette sui cavalli sta via via scegliendo altri prodotti". Se non arriverà una "scossa", la crisi del settore potrebbe presto portare ad una drastica riduzione dei punti legali. "Anche le 700 agenzie storiche, che conoscono bene il mercato, stanno soffrendo e non so se chi entra adesso, dopo il bando da 2000 nuovi punti, riuscirà a sopravvivere. Da chi amministra il settore vogliamo una posizione chiara che escluda chi non ha partecipato e tuteli gli operatori che hanno fatto investimenti e pagano le tasse. La soluzione di Ginestra è di limitare i punti "a chi può offrire il gioco in maniera professionale e disponendo dell'intero portafoglio di prodotti: non si può garantire alcun controllo se oggi le scommesse sono nei bar e nelle tabaccherie. Credo sia arrivato il momento di una rivoluzione nel settore, riorganizzando la rete con punti selezionati e disposizioni rigidissime: serve controllare chi entra e chi gioca, anche identificando le persone con codice fiscale e carta d'identità, come già avviene nelle agenzie per movimenti di gioco che superino i mille euro. Una procedura di controllo e identificazione che speriamo si applichi al più presto anche alle slot, in modo da predisporre sistemi per limitare il tempo di gioco". Il quadro è assai negativo, quindi, ma Ginestra resta ottimista: "Se l'agenzia aprirà un confronto con gli operatori può nascere qualcosa di costruttivo. Le domande le abbiamo fatte da mesi: se non riceveremo risposte, però, siamo pronti a chiedere l'intervento diretto del Ministero dell'economia e dell'antitrust". PG/Agipro
Scommesse, Assosnai: "Settore in ginocchio: Monopoli i maggiori responsabili, severi solo con rete legale" 15/10/2013 ROMA - L Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è "la causa principale della crisi della rete di raccolta specializzata scommesse". Lo afferma, senza mezzi termini, il sindacato Assosnai, che ha pubblicato sul proprio sito un "manifesto" con il quale chiede un "confronto urgente, aperto e costruttivo" con l'amministrazione "nell interesse delle imprese, dell erario e, soprattutto, dei cittadini che devono poter investire la propria passione per il gioco in reti autorizzate e controllate, mentre oggi le agenzie sono "costrette ad operare in continua rimessa ed a rischio chiusura". L'associazione denuncia la grave situazione della rete specializzata a causa dell immobilismo dell'agenzia delle Dogane e dei Monopoli che "non sta compiendo il proprio ruolo di regolatore del settore". Manca, ribadisce Assosnai, la "lotta strutturata agli operatori privi di concessione, non c'è armonizzazione del portafoglio giochi" mentre continuano i "ritardi nell emanazione di prodotti di gioco indispensabili alla sopravvivenza della rete specialistica", come per esempio "le scommesse su eventi virtuali". L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, denuncia Assosnai, si comporta ormai come un semplice "esattore" che controlla "con pignoleria l attività dei concessionari di Stato, concentrandosi solo a verificare procedure, irrogare penali, richiedere documentazione, senza comprendere le necessità degli operatori del settore, senza preoccuparsi di mettere in condizione le reti affidate in passato di incrementare la produttività a vantaggio di investimenti sulla tutela della salute pubblica e sulla costanza delle entrate". I gestori, poi, sono diventati praticamente invisibili e a nulla sono servite le richieste di "verifica dell effettiva applicazione di quanto previsto nelle nuove Convenzioni per l accettazione delle scommesse", visto che l'amministrazione non "ha mai fornito alcun riscontro alle circostanziate richieste di Assosnai", che adesso si rivolgerà "direttamente al Ministero delle Finanze e all Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per assicurarsi che i gestori non siano costretti ad operare in condizioni di squilibrio" contrattuale nei confronti dei grandi concessionari. Neanche la salute pubblica è tutelata, secondo Assosnai, con il dilagare di prodotti di gioco immessi nella rete generalista dei pubblici esercizi. "Il paradosso è che oggi c è un eccessiva offerta di gioco in locali dove non c è il divieto di accesso ai minori e dove il pubblico si reca per ragioni non legate al gioco". Sul bando per 2.000 concessioni assegnato di recente, Assosnai sottolinea che è stato "un clamoroso flop. Gli operatori privi di concessione non hanno partecipato al bando e continuano ad operare indisturbati operando una sleale concorrenza nei confronti dei concessionari di Stato. Quindi, oltre al danno la beffa: migliaia di CTD ancora attivi e diverse centinaia di nuovi negozi in apertura".
Se "il silenzio e l immobilismo di Adm dovesse perdurare", concludono, questa sarà l ennesima prova di quanto Assosnai sta denunciando e sarà inevitabile una protesta che avrà come protagonisti "tutti i piccoli e medi operatori del settore che Assosnai invita a farsi sentire, ad alzare la voce e a non continuare a mantenere una posizione di sudditanza nei confronti dell Amministrazione e dei grandi concessionari". L Associazione annuncia, infine, novità entro novembre quando si svolgerà l Assemblea degli associati nella quale sarà proposto, tra l altro, il cambiamento del nome, affiancata da un evento pubblico nel quale saranno invitati "tutti gli operatori del settore interessati ad unire le forze per produrre un reale cambiamento con l obiettivo di dare un futuro alle nostre imprese". RED/Agipro http://www.agipronews.it/notizia- 15_10_2013- Giochi%20e%20politica- Scommesse%2C+Assosnai%3A+%22Settore+in+ginocchio%3A+Monopoli+i+maggiori+responsabili%2C+seve ri+solo+con+rete+legale%22-104998.html
Assosnai: Raccolta specializzata scommesse in crisi a causa dell Adm 15 Ottobre 2013 Con un manifesto appena pubblicato sul proprio sito, Assosnai scende in campo a difesa della rete specializzata dei negozi di gioco per la raccolta delle scommesse, che ritiene essere allo stremo a causa dell immobilismo dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) che non sta compiendo il proprio ruolo di regolatore del settore: mancata lotta strutturata agli operatori privi di concessione, nessuna armonizzazione del portafoglio giochi, ritardi nell emanazione di prodotti di gioco indispensabili alla sopravvivenza della rete specialistica quali le scommesse su eventi virtuali. ESATTORE E NON REGOLATORE Nel manifesto, Assosnai, ritiene che l Adm non esercita più il proprio ruolo di governo e armonizzazione del comparto dei giochi pubblici, comportandosi come un esattore, questo senza comprendere le necessità degli operatori del settore, senza preoccuparsi di mettere in condizione la rete di incrementare la produttività a vantaggio di investimenti sulla tutela della salute pubblica e sulla costanza delle entrate erariali. I Concessionari sono solo fastidi da gestire, non risorse da coadiuvare per garantire un futuro al comparto. I Gestori invece, che rappresentano il vero cuore della rete specialistica, per ADM sembrano non esistere: Assosnai ha chiesto più volte formalmente la verifica dell effettiva applicazione di quanto previsto nelle nuove Convenzioni per l accettazione delle scommesse, laddove nell articolo 15 prevede le condizioni minime che devono essere applicate dai Concessionari nei rapporti con i propri Gestori. IL RICORSO ALL ANTITRUST Secondo Assosnai Adm pur prendendo atto della delicatezza del tema trattato e dell impegno a valutare con urgenza i quesiti posti non ha mai fornito alcun riscontro alle circostanziate richieste di Assosnai, che adesso dovrà rivolgerle direttamente al Ministero delle Finanze e all Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per assicurarsi che i Gestori non siano costretti ad operare in condizioni di squilibrio verso la controparte con maggiore potere contrattuale. TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA O INCREMENTO DELLE ENTRATE ERARIALI? L unica logica operante nel comparto dei Giochi osserva ancora Assosnai - è quella di allargare l offerta con l immissione di nuovi prodotti e nuove formule di gioco per fare cassa, non per sottrarre il gioco alla criminalità o agli operatori privi di concessione. Lo sviluppo del portafoglio Giochi, incentrato unicamente su prodotti ad alta resa per lo Stato, dimostra che ADM è oramai interessata solo allo sviluppo delle entrate erariali, paradossalmente anche a scapito della sussistenza delle proprie reti di raccolta. Una dimostrazione lampante è il mancato avvio delle scommesse su eventi virtuali, previste fin dal Decreto Bersani del 2006 e ad oggi non ancora partite: con la continua flessione delle scommesse sportive ed il crollo di quelle ippiche, Adm avrebbe dovuto spingere al massimo sui tempi di avvio di questo prodotto di gioco, indispensabile per la sussistenza della propria rete e, per di più, presente nelle reti di raccolta parallele di soggetti privi di concessione. Neanche la salute pubblica è tutelata visto il dilagare di prodotti di gioco immessi nella rete generalista dei Pubblici Esercizi, dove il pubblico è meno protetto dalle offerte di gioco, con il paradosso che oggi c è un eccessiva offerta di gioco in locali dove non c è il divieto di accesso ai minori e dove il pubblico si reca per ragioni non
legate al Gioco, rispetto ai punti vendita specialistici dei Negozi, dove i minori non possono entrare e dove il personale di sala ha una maggiore sensibilità per la tutela della salute pubblica. Qual è la logica di polverizzare il Gioco in centomila esercizi dove è quasi impossibile un controllo, invece che concentrarli in due/tremila punti specializzati e facilmente controllabili?. LA LOTTA AGLI OPERATORI SENZA CONCESSIONE Assosnai torna inoltre a sollevare l attenzione sul bando per 2.000 concessioni assegnato di recente, ipotizzato come mezzo per regolarizzare le migliaia di punti vendita privi di concessione operanti in Italia, è stato un clamoroso flop: gli operatori privi di concessione non hanno partecipato al bando e continuano a offrire gioco indisturbati operando una sleale concorrenza nei confronti dei concessionari di Stato. Quindi, oltre al danno la beffa: migliaia di Ctd ancora attivi e diverse centinaia di nuovi negozi in apertura che si aggiungono alle migliaia attivati dallo Stato dal 2006 in poi, con il conseguente crollo della redditività per gli attuali Negozi. Cosa sta facendo Adm per tutelare la propria rete di raccolta? E cosa stanno facendo i grandi concessionari di Stato per difendere la propria attività dalla concorrenza sleale perpetuata alle loro imprese ed a quelle dei Gestori che lavorano per loro?. LE RICHIESTE - Assosnai rinnova la richiesta a Adm di confronto urgente, aperto e costruttivo nell interesse delle imprese, dell Erario e, soprattutto, dei cittadini che devono poter investire la propria passione per il Gioco in reti autorizzate, controllate e in grado di assicurare elevati standard per la tutela della salute pubblica e non, come oggi accade, costrette ad operare in continua rimessa e a rischio chiusura. http://www.gioconews.it/scommesse- 2/66- generale/38037- assosnai- raccolta- specializzata- scommesse- in- crisi- a- causa- dell- adm
Assosnai, Adm è la causa della crisi della rete di raccolta specializzata delle scommesse 15 ottobre 2013 La rete specializzata dei Negozi di Gioco per la raccolta delle scommesse è allo stremo a causa dell immobilismo dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che non sta compiendo il proprio ruolo di regolatore del settore: mancata lotta strutturata agli operatori privi di concessione, nessuna armonizzazione del portafoglio giochi, ritardi nell emanazione di prodotti di gioco indispensabili alla sopravvivenza della rete specialistica quali le scommesse su eventi virtuali. E quanto dichiara Assosnai, che sul proprio sito ha pubblicato un manifesto, analizzando le criticità del settore delle scommesse e chiedendo ancora una volta un confronto con l Adm. ADM non esercita più il proprio ruolo di governo e armonizzazione del comparto dei Giochi Pubblici continua il manifesto comportandosi come un esattore. L attività di ADM è ormai unicamente quella di controllare con pignoleria i concessionari di Stato, concentrandosi solo a verificare procedure, irrogare penali, richiedere documentazione, senza comprendere le necessità degli operatori del settore, senza preoccuparsi di mettere in condizione la rete di incrementare la produttività a vantaggio di investimenti sulla tutela della salute pubblica e sulla costanza delle entrate erariali. I Concessionari sono solo fastidi da gestire, non risorse da coadiuvare per garantire un futuro al comparto. I Gestori invece, che rappresentano il vero cuore della rete specialistica, per ADM sembrano non esistere: Assosnai ha chiesto più volte formalmente la verifica dell effettiva applicazione di quanto previsto nelle nuove Convenzioni per l accettazione delle scommesse, laddove nell articolo 15 prevede le condizioni minime che devono essere applicate dai Concessionari nei rapporti con i propri Gestori. ADM pur prendendo atto della delicatezza del tema trattato e dell impegno a valutare con urgenza i quesiti posti non ha mai fornito alcun riscontro alle circostanziate richieste di Assosnai, che adesso dovrà rivolgerle direttamente al Ministero delle Finanze e all Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per assicurarsi che i Gestori non siano costretti ad operare in condizioni di squilibrio verso la controparte con maggiore potere contrattuale. L unica logica operante nel comparto dei Giochi è quella di allargare l offerta con l immissione di nuovi prodotti e nuove formule di gioco per fare cassa, non per sottrarre il gioco alla criminalità o agli operatori privi di concessione. Lo sviluppo del portafoglio Giochi, incentrato unicamente su prodotti ad alta resa per lo Stato, dimostra che ADM è oramai interessata solo allo sviluppo delle entrate erariali, paradossalmente anche a scapito della sussistenza delle proprie reti di raccolta. Una dimostrazione lampante è il mancato avvio delle scommesse su eventi virtuali, previste fin dal Decreto Bersani del 2006 e ad oggi non ancora partite: con la continua flessione delle scommesse sportive ed il crollo di quelle ippiche, ADM avrebbe dovuto spingere al massimo sui tempi di avvio di questo prodotto di gioco, indispensabile per la sussistenza della propria rete e, per di più, presente nelle reti di raccolta parallele di soggetti privi di concessione.
Neanche la salute pubblica è tutelata visto il dilagare di prodotti di gioco immessi nella rete generalista dei Pubblici Esercizi, dove il pubblico è meno protetto dalle offerte di gioco, con il paradosso che oggi c è un eccessiva offerta di gioco in locali dove non c è il divieto di accesso ai minori e dove il pubblico si reca per ragioni non legate al Gioco, rispetto ai punti vendita specialistici dei Negozi, dove i minori non possono entrare e dove il personale di sala ha una maggiore sensibilità per la tutela della salute pubblica. Qual è la logica di polverizzare il Gioco in centomila esercizi dove è quasi impossibile un controllo, invece che concentrarli in due/tremila punti specializzati e facilmente controllabili? Il bando per 2.000 concessioni assegnato di recente, ipotizzato come mezzo per regolarizzare le migliaia di punti vendita privi di concessione operanti in Italia, è stato un clamoroso flop: gli operatori privi di concessione non hanno partecipato al bando e continuano a offrire gioco indisturbati operando una sleale concorrenza nei confronti dei concessionari di Stato. Quindi, oltre al danno la beffa: migliaia di CTD ancora attivi e diverse centinaia di nuovi negozi in apertura che si aggiungono alle migliaia attivati dallo Stato dal 2006 in poi, con il conseguente crollo della redditività per gli attuali Negozi. Cosa sta facendo ADM per tutelare la propria rete di raccolta? E cosa stanno facendo i grandi concessionari di Stato per difendere la propria attività dalla concorrenza sleale perpetuata alle loro imprese ed a quelle dei Gestori che lavorano per loro? Assosnai rinnova la richiesta a ADM di confronto urgente, aperto e costruttivo nell interesse delle imprese, dell Erario e, soprattutto, dei cittadini che devono poter investire la propria passione per il Gioco in reti autorizzate, controllate e in grado di assicurare elevati standard per la tutela della salute pubblica e non, come oggi accade, costrette ad operare in continua rimessa e a rischio chiusura. Il silenzio e l immobilismo di ADM, ove dovesse perdurare, sarà l ennesima prova di quanto Assosnai sta denunciando e comporterà la necessità di un organica forma di protesta da parte di tutti i piccoli e medi operatori del settore, Concessionari e Gestori, che Assosnai invita a farsi sentire, ad alzare la voce e a non continuare a mantenere una posizione di sudditanza nei confronti dell Amministrazione e dei grandi Concessionari. L Associazione sta cambiando pelle: entro il mese di novembre si svolgerà l Assemblea degli Associati nella quale sarà proposto, tra l altro, il cambiamento del nome affiancata da un evento pubblico nel quale saranno invitati tutti gli operatori del settore interessati ad unire le forze per produrre una reale trasformazione con l obiettivo di dare un futuro alle nostre imprese. lp/agimeg http://www.agimeg.it/?p=25327
Assosnai: L ADM è la causa della crisi della rete di raccolta specializzata scommesse 15 ottobre 2013 (Jamma) La rete specializzata dei Negozi di Gioco per la raccolta delle scommesse è allo stremo a causa dell immobilismo dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che non sta compiendo il proprio ruolo di regolatore del settore: mancata lotta strutturata agli operatori privi di concessione, nessuna armonizzazione del portafoglio giochi, ritardi nell emanazione di prodotti di gioco indispensabili alla sopravvivenza della rete specialistica quali le scommesse su eventi virtuali. ADM SI COMPORTA COME ESATTORE. NON DOVREBBE REGOLARE IL MERCATO? ADM non esercita più il proprio ruolo di governo e armonizzazione del comparto dei Giochi Pubblici, comportandosi come un esattore. L attività di ADM è ormai unicamente quella di controllare con pignoleria i concessionari di Stato, concentrandosi solo a verificare procedure, irrogare penali, richiedere documentazione, senza comprendere le necessità degli operatori del settore, senza preoccuparsi di mettere in condizione la rete di incrementare la produttività a vantaggio di investimenti sulla tutela della salute pubblica e sulla costanza delle entrate erariali. I Concessionari sono solo fastidi da gestire, non risorse da coadiuvare per garantire un futuro al comparto. I Gestori invece, che rappresentano il vero cuore della rete specialistica, per ADM sembrano non esistere: Assosnai ha chiesto più volte formalmente la verifica dell effettiva applicazione di quanto previsto nelle nuove Convenzioni per l accettazione delle scommesse, laddove nell articolo 15 prevede le condizioni minime che devono essere applicate dai Concessionari nei rapporti con i propri Gestori. ASSOSNAI FARA RICORSO ALL ANTITRUST ADM pur prendendo atto della delicatezza del tema trattato e dell impegno a valutare con urgenza i quesiti posti non ha mai fornito alcun riscontro alle circostanziate richieste di Assosnai, che adesso dovrà rivolgerle direttamente al Ministero delle Finanze e all Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per assicurarsi che i Gestori non siano costretti ad operare in condizioni di squilibrio verso la controparte con maggiore potere contrattuale. TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA O INCREMENTO DELLE ENTRATE ERARIALI? L unica logica operante nel comparto dei Giochi è quella di allargare l offerta con l immissione di nuovi prodotti e nuove formule di gioco per fare cassa, non per sottrarre il gioco alla criminalità o agli operatori privi di concessione. Lo sviluppo del portafoglio Giochi, incentrato unicamente su prodotti ad alta resa per lo Stato, dimostra che ADM è oramai interessata solo allo sviluppo delle entrate erariali, paradossalmente anche a scapito della sussistenza delle proprie reti di raccolta. Una dimostrazione lampante è il mancato avvio delle scommesse su eventi virtuali, previste fin dal Decreto Bersani del 2006 e ad oggi non ancora partite: con la continua flessione delle scommesse sportive ed il crollo di quelle ippiche, ADM avrebbe dovuto spingere al massimo sui tempi di avvio di questo
prodotto di gioco, indispensabile per la sussistenza della propria rete e, per di più, presente nelle reti di raccolta parallele di soggetti privi di concessione. Neanche la salute pubblica è tutelata visto il dilagare di prodotti di gioco immessi nella rete generalista dei Pubblici Esercizi, dove il pubblico è meno protetto dalle offerte di gioco, con il paradosso che oggi c è un eccessiva offerta di gioco in locali dove non c è il divieto di accesso ai minori e dove il pubblico si reca per ragioni non legate al Gioco, rispetto ai punti vendita specialistici dei Negozi, dove i minori non possono entrare e dove il personale di sala ha una maggiore sensibilità per la tutela della salute pubblica. Qual è la logica di polverizzare il Gioco in centomila esercizi dove è quasi impossibile un controllo, invece che concentrarli in due/tremila punti specializzati e facilmente controllabili? E quanto afferma in una nota l associazione delle imprese di giochi e scommesse, Assosnai. A che punto e la lotta agli operatori privi di concessione? Il bando per 2.000 concessioni assegnato di recente, ipotizzato come mezzo per regolarizzare le migliaia di punti vendita privi di concessione operanti in Italia, è stato un clamoroso flop: gli operatori privi di concessione non hanno partecipato al bando e continuano a offrire gioco indisturbati operando una sleale concorrenza nei confronti dei concessionari di Stato. Quindi, oltre al danno la beffa: migliaia di CTD ancora attivi e diverse centinaia di nuovi negozi in apertura che si aggiungono alle migliaia attivati dallo Stato dal 2006 in poi, con il conseguente crollo della redditività per gli attuali Negozi. Cosa sta facendo ADM per tutelare la propria rete di raccolta? E cosa stanno facendo i grandi concessionari di Stato per difendere la propria attività dalla concorrenza sleale perpetuata alle loro imprese ed a quelle dei Gestori che lavorano per loro? Assosnai rinnova la richiesta a ADM di confronto urgente, aperto e costruttivo nell interesse delle imprese, dell Erario e, soprattutto, dei cittadini che devono poter investire la propria passione per il Gioco in reti autorizzate, controllate e in grado di assicurare elevati standard per la tutela della salute pubblica e non, come oggi accade, costrette ad operare in continua rimessa e a rischio chiusura. Il silenzio e l immobilismo di ADM, ove dovesse perdurare, sarà l ennesima prova di quanto Assosnai sta denunciando e comporterà la necessità di un organica forma di protesta da parte di tutti i piccoli e medi operatori del settore, Concessionari e Gestori, che Assosnai invita a farsi sentire, ad alzare la voce e a non continuare a mantenere una posizione di sudditanza nei confronti dell Amministrazione e dei grandi Concessionari. L Associazione sta cambiando pelle: entro il mese di novembre si svolgerà l Assemblea degli Associati nella quale sarà proposto, tra l altro, il cambiamento del nome affiancata da un evento pubblico nel quale saranno invitati tutti gli operatori del settore interessati ad unire le forze per produrre una reale trasformazione con l obiettivo di dare un futuro alle nostre imprese. http://www.jamma.it/associazioni/assosnai- ladm- e- la- causa- della- crisi- della- rete- di- raccolta- specializzata- scommesse- 40057
Assosnai. L Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è la causa della crisi della rete scommesse 15 ottobre 2013 (Jamma) La rete specializzata dei Negozi di Gioco per la raccolta delle scommesse è allo stremo a causa dell immobilismo dell Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che non sta compiendo il proprio ruolo di regolatore del settore: mancata lotta strutturata agli operatori privi di concessione, nessuna armonizzazione del portafoglio giochi, ritardi nell emanazione di prodotti di gioco indispensabili alla sopravvivenza della rete specialistica quali le scommesse su eventi virtuali. E quanto si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale di Assosnai. L Associazione imprese scommesse e giochi in un manifesto ha analizzato le varie criticità del settore chiedendo ancora una volta un confronto urgente con l Adm. Nel manifesto si legge: ADM SI COMPORTA COME ESATTORE. NON DOVREBBE REGOLARE IL MERCATO? ADM non esercita più il proprio ruolo di governo e armonizzazione del comparto dei Giochi Pubblici, comportandosi come un esattore. L attività di ADM è ormai unicamente quella di controllare con pignoleria i concessionari di Stato, concentrandosi solo a verificare procedure, irrogare penali, richiedere documentazione, senza comprendere le necessità degli operatori del settore, senza preoccuparsi di mettere in condizione la rete di incrementare la produttività a vantaggio di investimenti sulla tutela della salute pubblica e sulla costanza delle entrate erariali. I Concessionari sono solo fastidi da gestire, non risorse da coadiuvare per garantire un futuro al comparto. I Gestori invece, che rappresentano il vero cuore della rete specialistica, per ADM sembrano non esistere: Assosnai ha chiesto più volte formalmente la verifica dell effettiva applicazione di quanto previsto nelle nuove Convenzioni per l accettazione delle scommesse, laddove nell articolo 15 prevede le condizioni minime che devono essere applicate dai Concessionari nei rapporti con i propri Gestori. ASSOSNAI FARA RICORSO ALL ANTITRUST ADM pur prendendo atto della delicatezza del tema trattato e dell impegno a valutare con urgenza i quesiti posti non ha mai fornito alcun riscontro alle circostanziate richieste di Assosnai, che adesso dovrà rivolgerle direttamente al Ministero delle Finanze e all Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per assicurarsi che i Gestori non siano costretti ad operare in condizioni di squilibrio verso la controparte con maggiore potere contrattuale. TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA O INCREMENTO DELLE ENTRATE ERARIALI? L unica logica operante nel comparto dei Giochi è quella di allargare l offerta con l immissione di nuovi prodotti e nuove formule di gioco per fare cassa, non per sottrarre il gioco alla criminalità o agli operatori privi di concessione. Lo sviluppo del portafoglio Giochi, incentrato unicamente su prodotti
ad alta resa per lo Stato, dimostra che ADM è oramai interessata solo allo sviluppo delle entrate erariali, paradossalmente anche a scapito della sussistenza delle proprie reti di raccolta. Una dimostrazione lampante è il mancato avvio delle scommesse su eventi virtuali, previste fin dal Decreto Bersani del 2006 e ad oggi non ancora partite: con la continua flessione delle scommesse sportive ed il crollo di quelle ippiche, ADM avrebbe dovuto spingere al massimo sui tempi di avvio di questo prodotto di gioco, indispensabile per la sussistenza della propria rete e, per di più, presente nelle reti di raccolta parallele di soggetti privi di concessione. Neanche la salute pubblica è tutelata visto il dilagare di prodotti di gioco immessi nella rete generalista dei Pubblici Esercizi, dove il pubblico è meno protetto dalle offerte di gioco, con il paradosso che oggi c è un eccessiva offerta di gioco in locali dove non c è il divieto di accesso ai minori e dove il pubblico si reca per ragioni non legate al Gioco, rispetto ai punti vendita specialistici dei Negozi, dove i minori non possono entrare e dove il personale di sala ha una maggiore sensibilità per la tutela della salute pubblica. Qual è la logica di polverizzare il Gioco in centomila esercizi dove è quasi impossibile un controllo, invece che concentrarli in due/tremila punti specializzati e facilmente controllabili? A CHE PUNTO E LA LOTTA AGLI OPERATORI PRIVI DI CONCESSIONE? Il bando per 2.000 concessioni assegnato di recente, ipotizzato come mezzo per regolarizzare le migliaia di punti vendita privi di concessione operanti in Italia, è stato un clamoroso flop: gli operatori privi di concessione non hanno partecipato al bando e continuano a offrire gioco indisturbati operando una sleale concorrenza nei confronti dei concessionari di Stato. Quindi, oltre al danno la beffa: migliaia di CTD ancora attivi e diverse centinaia di nuovi negozi in apertura che si aggiungono alle migliaia attivati dallo Stato dal 2006 in poi, con il conseguente crollo della redditività per gli attuali Negozi. Cosa sta facendo ADM per tutelare la propria rete di raccolta? E cosa stanno facendo i grandi concessionari di Stato per difendere la propria attività dalla concorrenza sleale perpetuata alle loro imprese ed a quelle dei Gestori che lavorano per loro? Assosnai rinnova la richiesta a ADM di confronto urgente, aperto e costruttivo nell interesse delle imprese, dell Erario e, soprattutto, dei cittadini che devono poter investire la propria passione per il Gioco in reti autorizzate, controllate e in grado di assicurare elevati standard per la tutela della salute pubblica e non, come oggi accade, costrette ad operare in continua rimessa e a rischio chiusura. Il silenzio e l immobilismo di ADM, ove dovesse perdurare, sarà l ennesima prova di quanto Assosnai sta denunciando e comporterà la necessità di un organica forma di protesta da parte di tutti i piccoli e medi operatori del settore, Concessionari e Gestori, che Assosnai invita a farsi sentire, ad alzare la voce e a non continuare a mantenere una posizione di sudditanza nei confronti dell Amministrazione e dei grandi Concessionari. L Associazione sta cambiando pelle: entro il mese di novembre si svolgerà l Assemblea degli Associati nella quale sarà proposto, tra l altro, il cambiamento del nome affiancata da un evento pubblico nel quale saranno invitati tutti gli operatori del settore interessati ad unire le forze per produrre una reale trasformazione con l obiettivo di dare un futuro alle nostre imprese. http://www.jamma.it/associazioni/assosnai- lagenzia- delle- dogane- e- dei- monopoli- e- la- causa- della- crisi- della- rete- scommesse- 40087