Circolare n. 149 del 26 Ottobre 2018

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Circolare n. 149 del 26 Ottobre 2018 Contratti a termine: c è tempo fino al 31 ottobre 2018 per proroghe e rinnovi acausali Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che con la legge di conversione n. 96 del 09.08.2018 del DL n. 87 del 12.07.2018 il legislatore ha introdotto una deroga che consente, fino al prossimo 31.10.2018, di effettuare proroghe e rinnovi secondo le disposizioni precedenti all approvazione del DL n. 87/2018, con cui sono state reintrodotte le causali per alcune ipotesi di assunzione, proroga e rinnovo del rapporto. La disposizione di diritto transitorio, in particolare, consente di applicare, ai rapporti già instaurati alla data di entrata in vigore del DL n. 87/2018 il massimale di durata di 36 mesi, il regime di acausalità dei contratti ed il numero massimo di 5 proroghe. A decorrere dal 01.11.2018, invece, troveranno piena applicazione le disposizioni del DL, con cui è stata prevista: i) la riduzione della durata massima del rapporto a termine da 36 a 24 mesi; ii) la riduzione del numero di proroghe da 5 a 4; iii) la reintroduzione della causale per i rapporti a termine di durata rilevante (maggiore di 12 mesi) ed in ogni caso per i rinnovi. A seconda del termine previsto per proroga o rinnovo del rapporto, i datori di lavoro dovranno tenere in considerazione le diverse disposizioni applicabili fino al prossimo 31.10.2018 e a partire dal 01.11.2018. Specifichiamo che con riferimento ai rapporti di lavoro instaurati a decorrere dalla data di entrata in vigore del DL n. 87/2018 (14.07.2018) trovano applicazione per intero le disposizioni in materia di contratti a termine.

Premessa A partire dal prossimo 01.11.2018 cessa il periodo transitorio previsto per l applicazione delle nuove disposizioni in materia di contratti a termine introdotte dal DL n. 87 del 12.07.2018 e dalla successiva legge di conversione n. 96 del 09.08.2018. Per effetto di tali provvedimenti legislativi, infatti: viene superato il precedente regime attraverso l introduzione di limiti alle assunzioni a termine (riduzione del periodo massimo, proroghe e causale giustificativa del rapporto); viene previsto un regime transitorio applicabile ai contratti di lavoro a termine stipulati prima dell entrata in vigore del DL n. 87/2018 (14.07.2018) che consente l applicazione delle precedenti disposizioni. Secondo quanto previsto dalla legge di conversione del decreto, i datori di lavoro potranno applicare le previgenti disposizioni in materia di contratti a termine con riferimento ai rapporti stipulati prima del 14.07.2018, fino al prossimo 31.10.2018. REGIME TRANSITORIO Rapporti stipulati dal 14.07.2018 Rapporti stipulati precedentemente al 14.07.2018 Si applicano per intero le disposizioni limitative del DL n. 87/2018 convertito. Fino al 31.10.2018 i datori di lavoro possono provvedere a proroghe e rinnovi secondo le previgenti disposizioni (meno restrittive). Dal 01.11.2018 si applicano per intero le disposizioni limitative del DL n. 87/2018 convertito. Le modifiche in breve Con il DL n. 87 del 12.07.2018, in vigore dal 14.07.2018 il legislatore ha approvato alcune rilevanti modifiche in materia di contratti a termine, incentivi fiscali e somministrazione del lavoro. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 161 del 13.07.2018, prevede un incremento delle condizioni per poter accedere al contratto di lavoro a termine. Nel dettaglio: 1. con riferimento ai contratti di durata almeno pari a 12 mesi torna l obbligo di giustificazione del termine (anche per le successive proroghe). Per i contratti di durata inferiore, invece, non viene previsto l obbligo di causale del contratto; 2. viene ridotta la durata massima del rapporto a termine a 24 mesi; 3. viene ridotto il numero di proroghe da 5 a 4;

4. nel caso di rinnovo del rapporto, viene incrementato del 0,5% il contributo addizionale sui contratti a termine (in occasione di ogni rinnovo); 5. il termine di contestazione dei contratti a termine passa da 120 a 180 giorni. In occasione della conversione in legge (n. 96 del 09.08.2018) del DL n. 87/2018, il legislatore ha introdotto alcune modifiche alla disciplina, con particolare riferimento ai seguenti elementi: 1. nel caso di mancata apposizione della giustificazione del rapporto, il rapporto si considera a tempo indeterminato dalla data di superamento del periodo di 12 mesi. Allo stesso modo, nel caso di mancata giustificazione della proroga o del rinnovo, il rapporto si considera a tempo indeterminato a decorrere dalla nuova proroga/rinnovo; 2. viene modificato il termine di entrata in vigore delle nuove disposizioni con riferimento a proroghe e rinnovi. Con riferimento alle causali che giustificano l apposizione del termine, la nuova disciplina individua le seguenti fattispecie: CAUSALI CONTRATTO A TERMINE I Esigenze temporanee e oggettive, estranee all'ordinaria attività, ovvero esigenze di sostituzione di altri lavoratori. II Esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell'attività ordinaria. Le nuove disposizioni trovano applicazione, in via generale, con riferimento ai nuovi contratti di assunzione a tempo determinato stipulati a partire dal 14.07.2018. Per effetto delle modifiche apportate in sede di conversione, le disposizioni contenute nel DL n. 87/2018 trovano applicazione nei confronti di proroghe e rinnovi solo successivamente al 31.10.2018. Proroghe contratti a termine disciplina applicabile Per effetto di quanto previsto dalla legge di conversione del decreto, alle assunzioni operate precedentemente alla data di entrata in vigore del DL n. 87/2018 trovano applicazione, fino al prossimo 31.10.2018, le precedenti disposizioni in materia di proroghe. Pertanto:

1. il numero di proroghe che possono essere effettuate è pari a 5; 2. il limite massimo di durata del rapporto di lavoro è 36 mesi; 3. le proroghe non devono indicare la causale (se il rapporto è superiore a 12 mesi). A partire dal 01.11.2018, invece, trovano piena applicazione le disposizioni previste dal DL n.87/2018 convertito, di seguito riassunte: 1. il numero di proroghe che possono essere effettuate è pari a 4; 2. il limite massimo di durata del rapporto di lavoro è 24 mesi; 3. le proroghe devono indicare una causale se la durata complessiva supera i 12 mesi (esigenze temporanee oggettive, incrementi non prevedibili, sostituzioni di lavoratori ecc.) PROROGHE DISCIPLINA APPLICABILE Data della proroga Caratteristiche Descrizione Numero 5 Entro il 31.10.2018 Durata 36 NESSUNA Numero 4 Dal 01.11.2018 Durata 24 NESSUNA se la durata complessiva è contenuta in 12 mesi CAUSALE se la durata complessiva supera i 12 mesi Rinnovi contratti a termine disciplina applicabile A differenza di quanto previsto per le proroghe, le nuove disposizioni in materia di rinnovi, prevedono l individuazione di una causale a prescindere dalla durata del rapporto di lavoro. Con riferimento ai rinnovi dei rapporti già stipulati alla data di entrata in vigore del DL n. 87/2018, fino al prossimo 31.10.2018 il datore di lavoro potrà: 1. disporre rinnovi senza limitazioni e senza causale; 2. applicare il limite di durata massima del rapporto di 36 mesi. A partire dal 01.11.2018, invece, il datore di lavoro dovrà rispettare i seguenti limiti: 1. i rinnovi restano illimitati, ma devono indicare la causa di giustificazione del rapporto di lavoro; 2. il limite di durata massima del rapporto passa a 24 mesi.

RINNOVI DISCIPLINA APPLICABILE Data del rinnovo Caratteristiche Descrizione Numero Illimitati Entro il 31.10.2018 Durata 36 NESSUNA Numero 4 Dal 01.11.2018 Durata 24 SEMPRE NECESSARIA I limiti numerici alle assunzioni a termine Secondo quanto previsto dalla disciplina del contratto a termine modificata dal DL n.87/2018, qualora la contrattazione collettiva non disponga diversamente, non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 01.01 dell anno di assunzione, con un arrotondamento del decimale all unità superiore qualora esso sia eguale o superiore a 0,5 (il limite complessivo di assunzioni a termine ed in somministrazione a tempo indeterminato, invece, è pari al 30% salvo diversa disposizione da parte della contrattazione collettiva). In caso di inizio dell attività nel corso dell anno, il limite percentuale si computa sul numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al momento dell assunzione. Per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti, invece, è sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. Sono esenti dal limite, nonché da eventuali limitazioni quantitative previste da contratti collettivi, i contratti a tempo determinato conclusi nelle seguenti ipotesi: ESENZIONI DAL LIMITE Contratti nella fase di avvio di nuove attività, per i periodi definiti dai contratti collettivi conclusi nazionali di lavoro anche in misura non uniforme con riferimento ad aree geografiche e comparti merceologici. da imprese start-up. nelle attività stagionali. per specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi. per sostituzione di lavoratori assenti. con lavoratori di età superiore a 50 anni.

Il limite percentuale non si applica, inoltre, ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati tra università pubbliche o private, istituti pubblici di ricerca ovvero enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere attività di insegnamento, ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa. In caso di violazione del limite percentuale, restando esclusa la trasformazione dei contratti interessati in contratti a tempo indeterminato, per ciascun lavoratore si applica una sanzione amministrativa: SANZIONE AMMINISTRATIVA 20% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a quindici giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti in Pari al.. violazione del limite percentuale non è superiore a uno. 50% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a quindici giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale è superiore a uno.