PARTE SPECIFICA PLESSO DE AMICIS

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Pagina di 76 DIREZIONE DIDATTICA STATALE DISTRETTO SCOLASTICO N. Via Santa Teresa a Chiaia 8-8 NAPOLI Tel.8-53 C.F.8699639 Cod.Mecc.NAEE3E E-Mail : naee3e@truzione.it (Artt. 7, 8, 8, 9 Decreto Legislativo 9 aprile 8, n. 8 aggiornato con le modifiche introdotte dal Decreto legislativo 3 agosto 9 n. 6) PLESSO DE AMICIS Personale che ha effettuato la valutazione dei rischi La valutazione dei rischi è stata effettuata dal Datore di Lavoro in col laborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il medico competente e con il Rappresentante dei lavoratori per la curezza. Firme DIRIGENTE SCOLASTICO Adelia Pelo RSPP Arch. Paola Mirabile MEDICO COMPETENTE RLS Emilia Gargiulo DATA CERTA PROT. DEL Data certa ai sen dell art. 8 com. D.Lgs. 8/8 come modificato dal D.Lgs. n. 6/9 Il documento di cui all'articolo 7, comma, lettera a), redatto a concluone della valutazione può essere tenuto, nel rispetto delle previoni di cui all articolo 53, su supporto informatico e deve essere munito anche tramite le procedure applicabili ai supporti informatici di cui all articolo 53, di data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento medemo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la curezza o del rappresentante dei lavoratori per la curezza territoriale e del medico competente, ove nominato. La valutazione dei rischi e il relativo documento saranno rielaborati: (Art. 9 D.Lgs. 8/8) in occaone di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro gnificative ai fini della salute e della curezza dei lavoratori, in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione, a seguito di infortuni gnificativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necestà.

Pagina di 76 Indice: PREMESSA... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. IDENTIFICAZIONE E RIFERIMENTI DELLA SCUOLA... DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. DESCRIZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO... LOCALIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE DEI LAVORATORI E ALUNNI... CLASSIFICAZIONE DELLA SCUOLA... ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA... PLANIMETRIE DELLA SCUOLA... DOCUMENTI STORICI, IGIENICO SANITARI E IMPIANTISTICI... PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO... 3 MODELLO NIOSH PER IL CALCOLO DEL LIMITE DI PESO RACCOMANDATO.... CALCOLO DELLO SFORZO MEDIANTE MODELLO N.I.O.S.H. DIPENDENTI MASCHI... CALCOLO DELLO SFORZO MEDIANTE MODELLO N.I.O.S.H. DIPENDENTI DONNE... 3 SPECIFICI... 58 AREE DI ACCESSO E TRANSITO ESTERNE ED INTERNE... 69 MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA... 7 ULTERIORI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI... 73 CONCLUSIONI GENERALI... 75

Pagina 3 di 76 PREMESSA L art. 7 comma lettera a) del D.Lgs. 8/8, stabilisce che al datore di lavoro spetta la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall'articolo 8. L art. 8 comma sottolinea l obbligo di valutare tutti i rischi per la curezza e la salute dei lavoratori. L art. 8 comma stabilisce che il documento di cui all'articolo 7, comma, lettera a), dev essere redatto a concluone della valutazione, deve avere data certa e contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la curezza e la salute durante l'attività lavorativa, nella quale ano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa (Sez. e 3); b) l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispotivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all'articolo 7, comma, lettera a) (Sez. e 3); c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di curezza (Sez. 9); d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri (in particolare Sez., 3, ); e) l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la curezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio (Sez..); f) l'individuazione delle manoni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità profesonale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento (eventualmente individuate in sez. 3). L art. 9 comma 3 stabilisce che la valutazione dev essere fatta in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente (comma ) previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la curezza (comma ) (Sez..). Infine la valutazione e il documento debbono essere rielaborati in occaone di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro gnificative ai fini della salute e della curezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni gnificativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necestà. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Alla luce di quanto citato, il datore di lavoro ha provveduto alla stesura del presente documento. Il Documento di Valutazione dei Rischi compone di due parti. Una prima parte con l individuazione delle persone esposte e dei relativi profilo di rischio. Una seconda parte con l anali dei rischi presenti nei diver luoghi di lavoro. La Valutazione dei rischi, l individuazione delle misure preventive e protettive e la programmazione sono state effettuate dal Dirigente Scolastico, dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Pagina di 76 IDENTIFICAZIONE E RIFERIMENTI DELLA SCUOLA DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA Scuola DIREZIONE DIDATTICA STATALE DISTRETTO SCOLASTICO N. Via Santa Teresa a Chiaia 8-8 NAPOLI Tel.8-53 C.F.8699639 Cod.Mecc.NAEE3E E-Mail : naee3e@istruzione.it Ples scolastici PLESSO DE AMICIS Ples scolastici PLESSO RAVASCHIERI Ente proprietario edificio Comune Dirigente scolastico Adelia Pelo ORGANIGRAMMA SICUREZZA ANNO SCOLASTICO 5/6 Dirigente Scolastico Adelia Pelo Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Sig. Antonio Alfano Medico Competente Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione Arch. Paola Mirabile ASSEGNAZIONE INCARICHI INCARICO FIGURA PLESSO DE AMICIS Emanazione ordine di evacuazione Coordinatore dell'emergenza Adelia Pelo Nunzia Seccia Diffuone ordine di evacuazione, suono intermittente della campanella e diffuone a voce Chiamata di soccorso ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell Ordine, al Pronto Soccorso e ad altri Organismi necessari Responsabile centro di raccolta esterno Interruzione energia elettrica acqua /gas Verifica giornaliera delle zone di raccolta e dei percor per raggiungerle, dello stato degli estintori, degli idranti. Controllo di apertura porte e cancelli sulla pubblica via ed interruzione del traffico Verifica contenuto menle delle cassette di Primo Soccorso. Collaboratori scolastici ai piani Personale di segreteria Collaboratori scolastici Collaboratori scolastici Collaboratori scolastici Non Docente Docente o Non Docente A.M.Acqua Collaboratori scolastici ai piani DSGA Asstenti amministrativi C. Brando G. De Luise A. Iacovelli M. Di Geronimo G. De Luise C.Brando Collaboratori scolastici Collaboratori scolastici ai piani g. Viscardi Giuseppe Ingesso Via Bausan Collaboratori dei piani

Pagina 5 di 76 Compilazione del Registro dei Controlli Periodici Addetto al controllo sul divieto di fumo Docente o Non Docente Staff di Direzione Alfano Antonio Lancia Clementina Incaricati per la lotta antincendio e gestione emergenza PLESSO DE AMICIS AREA DI INTERVENTO R. Ferrante C. Tufano F. Capezza M. Di Geronimo M. L. Gelato M. L. Manduca S. Porcaro M. R. Scaramuzzi S. Di Costanzo Piano Terra Primo Piano Secondo Piano Addetti al primo soccorso PLESSO DE AMICIS AREA DI INTERVENTO P. Ceccoli Piano Terra M. Cosentino A. Scafura M. Albore A. Tortora Primo Piano M. L. Gelato S. Porcaro G. Nardone Secondo Piano Controllo evacuazione PLESSO DE AMICIS AREA DI INTERVENTO Personale non Docente Piano Terra Tutto il Personale disponibile Personale non Docente Primo Piano Tutto il Personale disponibile Personale non Docente Secondo Piano Tutto il Personale disponibile Incaricati dell'asstenza ai portatori di handicap Ubicazione dei disabili Numero di disabili PLESSO DE AMICIS Incaricati alla loro asstenza PIANO TERRA 3 Docenti di sostegno, asstenti materiali PIANO PRIMO e collaboratori scolastici incaricati PIANO SECONDO 6

Pagina 6 di 76 LOCALIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE DEI LAVORATORI E ALUNNI PLESSO DE AMICIS Figure Numero Dirigente Scolastico DSGA Docenti 55 Personale ATA Alunni 65 Totale presenze 68 DESCRIZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO La sede della Scuola E. De Amicis è tuata alla Via Santa Teresa a Chiaia n 8 - Napoli. Tratta di due edifici (Sede centrale e succursale) con struttura in muratura portante. Per accedere alla scuola vi è un ingresso carrabile e altri escluvamente pedonali. Sia per il Il piano della scuola e raggi ungibile con due scale individuate in planimetria can A e B, ed e servito. inoltre, da un ascensore. La stemazione interna dei locali e la seguente: PLESSO DE AMICIS PIANO Piano terra Piano Primo Piano secondo DESTINAZIONE N. Aule N. 3 Depoti N. WC divi per sesso N. WC disabili N. WC Docenti N. 5 Aule N. Aula informatica Archivio Predenza N. Aule Segreteria N. WC divi per sesso N. WC Docenti N. Depoto N. Aule N. Sala riunioni N. Depoto Biblioteca N. WC divi per sesso N. WC Docenti Viabilità La Scuola "E. De Amicis" può essere raggiunta con facilità dalla Riviera di Chiaia dal Viale A. Gramsci e da Piazza Sannazzaro per arrivare ai due ingres. La scuola e tuata in centro e non estono importanti vie di comunicazione libere che possano consentire acces più veloci ed agevoli, in caso di emergenze, ai mezzi di soccorso, fatta

Pagina 7 di 76 eccezione per le importanti arterie cittadine quali la Riviera di Chiaia, Via Caracciolo e Corso Vittorio Emanuele.

Pagina 8 di 76 PLANIMETRIE DELLA SCUOLA Di seguito sono riportate le planimetrie della scuola in cui sono segnalate le aule, le scale, le uscite di emergenza, la pozione delle attrezzature antincendio (idranti, estintori, ecc.), le vie di fuga prescelte per ogni aula e l ubicazione delle aree di raccolta esterne (luoghi curi). Queste planimetrie sono stemate in ogni aula affinché gli alunni possano rilevare su di esse la pozione della loro classe e la via di fuga più vicina. Le planimetrie sono anche affisse nei corridoi e nelle zone comuni.

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Pagina di 76 PLESSO USCITA PUNTO DI RACCOLTA Lettera De Amicis Centrale Piazzetta Ascenone C De Amicis Laterale Piazzetta Ascenone C CLASSIFICAZIONE DELLA SCUOLA Le scuole vengono suddivise, secondo il D.M. 6 agosto 99 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica, in relazione alle presenze effettive contemporaneamente di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi: - tipo : scuole con numero di presenze contemporanee fino a persone; - tipo : scuole con numero di presenze contemporanee da a 3 persone; - tipo : scuole con numero di presenze contemporanee da 3 a 5 persone; - tipo 3: scuole con numero di presenze contemporanee da 5 a 8 persone; - tipo : scuole con numero di presenze contemporanee da 8 a. persone; - tipo 5: scuole con numero di presenze contemporanee oltre le. persone. L edificio scolastico in esame risulta clasficato di tipo 3, in relazione alle presenza effettiva contemporanea di alunni, personale docente e non docente. CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DELL EDIFICIO In attuazione del D.Lgs. 8/8, nonché al DM dei marzo 998 l'edificio scolastico in questione risulta clasficato a rischio dì incendio MEDIO in quanto: le attività lavorative previste nella scuola offrono scarse posbilità di sviluppo di principi d'incendio; in caso di sviluppo di principio di incendio la probabilità di propagazione dello stesso è da ritener limitata; nessuna persona presente sul luogo di lavoro, dipendente o non dipendente, è particolarmente esposta a rischio; è stato predisposto il divieto di fumo in tutte le aree dell edificio; sono previsti stemi di estinzione incendi portatili; sono presenti almeno due addetti alla lotta antincendio e gestione dell'emergenza;

Pagina di 76 il numero delle persone presenti risulta compreso tra le e le unità; i luoghi di lavoro risultano compre nell'allegato al DM 6 febbraio 98 e nelle tabelle A e B annesse al DPR 69/59; le sostanze presenti sono a basso tasso di infiammabilità. CLASSIFICAZIONE AZIENDA IN APPLICAZIONE AL D.M. N. 388/3 In riferimento all applicazione del D.M. n. 388/3 il Dirigente Scolastico, Datore di Lavoro, sulla base della presente valutazione del rischio, ha clasficato questa istituzione scolastica in CATEGORIA B.

Pagina di 76 DOCUMENTI STORICI, IGIENICO SANITARI E IMPIANTISTICI Art. 8 del D.Lgs. 8/8 comma 3: Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per ascurare, ai sen del presente decreto legislativo, la curezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all'amministrazione competente o al soggetto che ne ha l'obbligo giuridico. DOCUMENTAZIONE DI PERTINENZA DELL ENTE LOCALE DOCUMENTAZIONE ESISTENTE MODALITA' DI ACQUISIZIONE SI NO Certificato di idoneità statica. NO Richiesta all'ente Locale Certificato igienico sanitario. SI Richiesta ASL Certificato Prevenzione Incendi. NO Richiesta all'ente Locale Certificato di conformità degli impianti Richiesta all'ente Locale (DM 37/8 (ex L. 6/9)). Denuncia dell impianto di messa a terra e di protezione Richiesta all'ente Locale dalle scariche atmosferiche. Verifiche dell impianto di messa a terra e di protezione Richiesta all'ente Locale dalle scariche atmosferiche. Documentazione impianto riscaldamento centralizzato SI Richiesta all'ente Locale >3.8 kw o >3. kcal/h (libretto ISPESL). Planimetria con destinazione d uso dei locali. SI Per questa fase non è stato attribuito un valore al rischio legato all assenza o incompletezza di documentazione, in quanto l'eventuale tuazione di pericolo non è direttamente connessa all'assenza di certificazioni. Il relativo valore di rischio è stato attribuito, quando posbile, in sede di esame dei vari componenti oggetto delle certificazioni e in base alla tuazione realmente verificata. DOCUMENTAZIONE DI PERTINENZA DELL ISTITUTO SCOLASTICO DOCUMENTAZIONE ESISTENTE NOTE SI NO Documento di Valutazione dei Rischi (D.Lgs. 8/8) SI Nomina del Responsabile S.P.P. SI Nomina lavoratori addetti (antincendio, primo soccorso) SI Lettera di richiesta d intervento all Ente Locale. SI Piano di emergenza. SI Documentazione attività Formativa - Informativa SI Schede di curezza delle sostanze chimiche SI Verbali delle riunioni periodiche art. 35 D.Lgs. 8/8. SI Registro Infortuni vidimato DPR 57/55 SI Nomina Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza SI Verbali Prove di evacuazione SI Elenco del contenuto dei predi sanitari. SI La documentazione è conservata dalla direzione della scuola ed è sempre vionabile su autorizzazione del Dirigente Scolastico.

Pagina 3 di 76 PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO L individuazione delle misure di prevenzione e protezione ha conderato quanto indicato all art 5 Misure generali di tutela del D.Lgs. 8/8 ed in particolare ha fatto riferimento ai principi gerarchici della prevenzione dei rischi in esso indicati: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e curezza; b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell azienda nonché l influenza dei fattori dell ambiente e dell organizzazione del lavoro; c) l eliminazione dei rischi e, ove ciò non a posbile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquite in base al progresso tecnico; d) il rispetto dei principi ergonomici nell organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo; e) la riduzione dei rischi alla fonte; f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio; h) l utilizzo limitato degli agenti chimici, fici e biologici sui luoghi di lavoro; i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; l) il controllo sanitario dei lavoratori; m) l allontanamento del lavoratore dall espozione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l adibizione, ove posbile, ad altra manone; n)l informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; p) l informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la curezza; q) l istruzioni adeguate ai lavoratori; r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori; s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la curezza; t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di curezza, anche attraverso l adozione di codici di condotta e di buone pras; u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; v)l uso di segnali di avvertimento e di curezza; z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispotivi di curezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti. Di seguito è riportata la relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la curezza e la salute l'indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispotivi di protezione individuali adottati. Nei riquadri sono riportati alcuni articoli del D.Lgs 8/8 inerenti alle definizioni dei particolari rischi trattati. Legenda P = probabilità di accadimento D = magnitudo del danno P x D = R = fattore di rischio o livello di rischio

Pagina di 76 Rischi da interferenze (art. 6 D.Lgs. 8/8) All interno dell istituzione scolastica opera un unità operativa che svolge attività di refezione per il servizio mensa degli alunni. La ditta del servizio mensa è stata contattata per promuovere la cooperazione ed il coordinamento, in particolare è stato elaborato un unico documento di valutazione dei rischi [DUVRI] che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non é posbile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Rischio Presenza (Si/No) Affidamento ad impresa Rischio da interferenze esterna per la fornitura di servizi di pulizia. Verifiche a carico del datore di lavoro committente La ditta erogante il servizio mensa è stata prescelta dall Ente Competente ( Comune di Napoli ) e, pertanto, è stata verifica l'idoneità tecnico profesonale e la Si formazione in materia di curezza del personale da parte della Ditta appaltatrice dalla stazione appaltante Comune di Napoli. Vengono fornite agli appaltatori, informazioni relative ai rischi specifici estenti nell ambiente di lavoro in cui operano, a eventuali Si procedure a cui dovranno attener, a impianti, attrezzature che potranno essere utilizzate? Il datore di lavoro committente ha promosso la cooperazione ed il coordinamento ed ha elaborato un unico documento di valutazione dei Si rischi [DUVRI] che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non é posbile, ridurre al minimo i rischi da interferenze? Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Nella scuola la ditta della mensa è stata contattata per promuovere la cooperazione ed il coordinamento ed è stato elaborato il DUVRI per i Servizi di mensa svolti all'interno di ples scolastici.

Pagina 5 di 76 Rischi collegati allo stress lavoro-correlato (art. 8 D.Lgs. 8/8) Il rischio stress lavoro correlato è stato valutato in accordo alle indicazioni della Commisone consultiva emanate con nota del 8 novembre. La valutazione stress lavoro-correlato è stata suddivisa per tre gruppi di lavoratori con manoni omogenee: Docenti, Personale Amministrativo, Collaboratori Scolastici ed è stata redatta dal Dirigente Scolastico (Datore di Lavoro) con la collaborazione del R.S.P.P., del Medico Competente e del R.S.L. GRUPPO OMOGENEO: DOCENTI INDICATORI AZIENDALI INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato NOTE INDICI INFORTUNISTICI x ASSENZA PER MALATTIA (non maternità) 3 ASSENTEISMO % FERIE NON GODUTE 5 6 7 8 9 % ROTAZIONE DEL PERSONALE NON PROGRAMMATA CESSAZIONE RAPPORTI DI LAVORO/ TURNOVER PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARI RICHIESTE VISITE MED. STRAORDINARIE MEDICO COMPETENTE SEGNALAZIONI SCRITTE MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVORO ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO x x x x X - NO x - NO X x x - SI - SI TOTALE 6 INDICATORE No Si ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI x SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ALL APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO Gli indicatori aziendali sono riferiti all andamento negli ultimi 3 anni Esempio Indice Infortunistico: Anno 8 numero infortuni=. Anno 9 numero infortuni=5. Anno numero infortuni=. Media sui tre anni = 3. Stima andamento = Diminuito CONTESTO DEL LAVORO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N INDICATORE Si No CORREZIONE FINALE NOTE Presenza organigramma aziendale x

Pagina 6 di 76 Presenza di procedure aziendali 3 Diffuone delle procedure aziendali ai lavoratori Presenza di obiettivi aziendali x x x 5 Diffuone degli obiettivi aziendali ai lavoratori x 6 7 Presenza di un stema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, ordini di servizio.) Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori x x 8 Presenza di un piano formativo per lo sviluppo profesonale dei lavoratori x 9 Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale x TOTALE RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N INDICATORE Si No I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale I ruoli sono chiaramente definiti x x CORREZIONE FINALE NOTE 3 Vi è una sovrappozione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere x -... x -... TOTALE EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N INDICATORE Si No E presente un piano di sviluppo profesonale per tutti i lavoratori CORREZIONE FINALE x NOTE E presente un piano di sviluppo profesonale solo per i dirigenti x 3 Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera x Estono stemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di produzione x 5 Estono stemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di curezza x 6 Estono stemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi x TOTALE 5

Pagina 7 di 76 AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N INDICATORE Si No Il lavoratore può decidere l ordine di esecuzione dei compiti x CORREZIONE FINALE NOTE Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri x -... 3 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti x I lavoratori hanno a dispozione modalità di partecipazione alle decioni aziendali x 5 Sono predisposti strumenti di partecipazione decionale dei lavoratori alle scelte aziendali x TOTALE RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N INDICATORE Si No Posbilità di rivolger al dirigente superiore da parte dei lavoratori x CORREZIONE FINALE NOTE Momenti di aggregazione con tutto il personale x 3 Sono presenti rigidi protocolli di supervione sul lavoro svolto x -... TOTALE INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N INDICATORE Si No Posbilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale CORREZIONE FINALE NOTE x Non è previsto Posbilità di orario flesbile x Non è previsto 3 Posbilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici x TOTALE Se il risultato finale è uguale a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO inserisce il valore - Se il risultato finale è superiore a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO inserisce il valore CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N INDICATORE Si No Espozione a rumore sup. al secondo valore d azione CORREZIONE FINALE x -... NOTE Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) x -... 3 Rischio chimico x -...

Pagina 8 di 76 Microclima adeguato 5 Adeguata illuminazione x x 6 Inadeguata movimentazione manuale dei carichi x -... 7 Disponibilità DPI 8 Lavoro a rischio di aggresone fica 9 Cartellonistica chiara ed immediata x x x -... Espozione a vibrazione superiore al limite d azione x -... Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature x TOTALE PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N INDICATORE Si No Il lavoro subisce frequenti interruzioni CORREZIONE FINALE x -... NOTE La manone del lavoratore è chiaramente definita x 3 E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia x -... Lo svolgimento della manone richiede di eseguire più compiti contemporaneamente x -... 5 I compiti sono chiaramente pianificati x CARICO DI LAVORO RITMO DI LAVORO TOTALE N INDICATORE Si No I lavoratori hanno autonomia nell esecuzione dei compiti x CORREZIONE FINALE NOTE Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro x -... 3 Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo x -... E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività x -... 5 Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito, è prefissato x -... 6 Il ritmo di lavoro è determinato dalla macchina x -... 7 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina x -...

Pagina 9 di 76 8 I lavoratori devono prendere decioni rapide x -... TOTALE ORARIO DI LAVORO N INDICATORE Si No 3 5 E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore Viene abitualmente svolto lavoro straordinario E presente orario di lavoro rigido (non flesbile)? La programmazione dell orario varia frequentemente Le pause di lavoro non sono chiaramente definite 6 E presente il lavoro a turni x CORREZIONE FINALE x -. x -... -... x -... x -... x -... NOTE 7 E presente il lavoro a turni notturni x -... 8 E presente il turno notturno fisso o a rotazione x -... TOTALE FASE : IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO INDICATORI AZIENDALI BASSO MEDIO ALTO TOTALE INDICATORE 5% 5 5% 5 % PER INDICATORE DA A DA A DA A INDICATORI AZIENDALI * 6 6 8 TOTALE 6 5 CONTESTO DEL LAVORO INDICATORE BASSO MEDIO ALTO TOTALE 5% 5 5% 5 % PER INDICATORE DA A DA A DA A Funzione e cultura organizzativa 3 5 6 9 Ruolo nell ambito dell organizzazione 3 Evoluzione della carriera 5 3 5 6 Autonomia decionale controllo del lavoro 3 5 Rapporti interpersonali sul lavoro 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro* TOTALE 6 7 8 5 7 * se il punteggio totale dell indicatore Interfaccia casa lavoro è uguale a, inserire il valore -. se superiore a, inserire il valore INDICATORE CONTENUTO DEL LAVORO TOTALE PER INDICATORE BASSO MEDIO ALTO DA A DA A DA A Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 3 7 8 Pianificazione dei compiti 3 5 6 Carico di lavoro ritmo di lavoro 3 5 6 8 Orario di lavoro 3 5 6 8 TOTALE 8 9 7 5 33 I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio pozionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PER AREA

Pagina di 76 CONTESTO DEL LAVORO 6 CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI * TOTALE RISCHIO * Se il risultato del punteggio è compreso tra a, inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra e 6 inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra 8 e inserisce nella tabella finale il valore 5 DA A LIVELLO DI RISCHIO CONCLUSIONI RISCHIO BASSO 5% L anali degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, l organizzazione sarà monitorata mediamente ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). Per ogni condizione identificata saranno adottate le azioni di miglioramento mirate. GRUPPO OMOGENEO: PERSONALE AMMINISTRATIVO INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori aziendali sono riferiti all andamento negli ultimi 3 anni INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato NOTE INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità) 3 ASSENTEISMO % FERIE NON GODUTE 5 6 7 8 9 % ROTAZIONE DEL PERSONALE NON PROGRAMMATA CESSAZIONE RAPPORTI DI LAVORO/ TURNOVER PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARI RICHIESTE VISITE MED. STRAORDINARIE MEDICO COMPETENTE SEGNALAZIONI SCRITTE MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVORO ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO x x x x X - NO x - NO X x x x - SI - SI TOTALE 6 INDICATORE No Si ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI x SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ALL APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N INDICATORE Si No CORREZIONE FINALE NOTE

Pagina di 76 Presenza organigramma aziendale Presenza di procedure aziendali 3 Diffuone delle procedure aziendali ai lavoratori Presenza di obiettivi aziendali x x x x 5 Diffuone degli obiettivi aziendali ai lavoratori x 6 7 Presenza di un stema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, ordini di servizio.) Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori x x 8 Presenza di un piano formativo per lo sviluppo profesonale dei lavoratori x 9 Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale x TOTALE RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N INDICATORE Si No I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale I ruoli sono chiaramente definiti x x CORREZIONE FINALE NOTE 3 Vi è una sovrappozione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere x -... x -... TOTALE EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N INDICATORE Si No E presente un piano di sviluppo profesonale per tutti i lavoratori CORREZIONE FINALE x NOTE E presente un piano di sviluppo profesonale solo per i dirigenti x 3 Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera x Estono stemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di produzione x 5 Estono stemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di curezza x 6 Estono stemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi x TOTALE 5

Pagina di 76 AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N INDICATORE Si No 3 5 Il lavoratore può decidere l ordine di esecuzione dei compiti Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti I lavoratori hanno a dispozione modalità di partecipazione alle decioni aziendali Sono predisposti strumenti di partecipazione decionale dei lavoratori alle scelte aziendali x x x CORREZIONE FINALE -... x x NOTE TOTALE 3 RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N INDICATORE Si No Posbilità di rivolger al dirigente superiore da parte dei lavoratori x CORREZIONE FINALE NOTE Momenti di aggregazione con tutto il personale x 3 Sono presenti rigidi protocolli di supervione sul lavoro svolto x -... TOTALE INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N INDICATORE Si No CORREZIONE Posbilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale FINALE NOTE x Non è previsto Posbilità di orario flesbile x Non è previsto 3 Posbilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici x TOTALE Se il risultato finale è uguale a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO inserisce il valore - Se il risultato finale è superiore a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO inserisce il valore CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N INDICATORE Si No Espozione a rumore sup. al secondo valore d azione Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) CORREZIONE FINALE x -... x -... NOTE 3 Rischio chimico x -...

Pagina 3 di 76 Microclima adeguato 5 Adeguata illuminazione 6 Inadeguata movimentazione manuale dei carichi 7 Disponibilità DPI 8 Lavoro a rischio di aggresone fica 9 Cartellonistica chiara ed immediata x x x x x -... x -... Espozione a vibrazione superiore al limite d azione x -... Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature x TOTALE PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N INDICATORE Si No Il lavoro subisce frequenti interruzioni CORREZIONE FINALE x -... NOTE La manone del lavoratore è chiaramente definita x 3 E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia x -... Lo svolgimento della manone richiede di eseguire più compiti contemporaneamente x -... 5 I compiti sono chiaramente pianificati x CARICO DI LAVORO RITMO DI LAVORO N INDICATORE Si No 3 5 6 7 I lavoratori hanno autonomia nell esecuzione dei compiti Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito, è prefissato Il ritmo di lavoro è determinato dalla macchina Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina x TOTALE CORREZIONE FINALE x -... x -... x -... x -... x -... x -... 8 I lavoratori devono prendere decioni rapide -... NOTE

Pagina di 76 x TOTALE ORARIO DI LAVORO N INDICATORE Si No E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore Viene abitualmente svolto lavoro straordinario CORREZIONE FINALE x -... x -... NOTE 3 5 E presente orario di lavoro rigido (non flesbile)? La programmazione dell orario varia frequentemente Le pause di lavoro non sono chiaramente definite 6 E presente il lavoro a turni 7 E presente il lavoro a turni notturni x -... x -... x -... x -... x -... 8 E presente il turno notturno fisso o a rotazione x -... TOTALE FASE : IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO INDICATORI AZIENDALI BASSO MEDIO ALTO TOTALE INDICATORE 5% 5 5% 5 % PER INDICATORE DA A DA A DA A INDICATORI AZIENDALI * 6 6 8 TOTALE 6 5 CONTESTO DEL LAVORO INDICATORE BASSO MEDIO ALTO TOTALE 5% 5 5% 5 % PER INDICATORE DA A DA A DA A Funzione e cultura organizzativa 3 5 6 9 Ruolo nell ambito dell organizzazione 3 Evoluzione della carriera 5 3 5 6 Autonomia decionale controllo del lavoro 3 3 5 Rapporti interpersonali sul lavoro 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro* TOTALE 9 7 8 5 7 * se il punteggio totale dell indicatore Interfaccia casa lavoro è uguale a, inserire il valore -. se superiore a, inserire il valore CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORE TOTALE BASSO MEDIO ALTO PER INDICATORE DA A DA A DA A Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 3 7 8 Pianificazione dei compiti 3 5 6 Carico di lavoro ritmo di lavoro 3 5 6 8 Orario di lavoro 3 5 6 8 TOTALE 3 8 9 7 5 33 I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio pozionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PER AREA CONTESTO DEL LAVORO 3 CONTENUTO DEL LAVORO 9

Pagina 5 di 76 INDICATORI AZIENDALI * TOTALE RISCHIO * Se il risultato del punteggio è compreso tra a, inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra e 6 inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra 8 e inserisce nella tabella finale il valore 5 DA A LIVELLO DI RISCHIO CONCLUSIONI RISCHIO BASSO 5% L anali degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, l organizzazione sarà monitorata mediamente ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). Per ogni condizione identificata saranno adottate le azioni di miglioramento mirate. GRUPPO OMOGENEO: COLLABORATORI SCOLASTICI INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori aziendali sono riferiti all andamento negli ultimi 3 anni INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato NOTE INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità) 3 ASSENTEISMO % FERIE NON GODUTE 5 6 7 8 9 % ROTAZIONE DEL PERSONALE NON PROGRAMMATA CESSAZIONE RAPPORTI DI LAVORO/ TURNOVER PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARI RICHIESTE VISITE MED. STRAORDINARIE MEDICO COMPETENTE SEGNALAZIONI SCRITTE MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVORO ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO x x x x X - NO x - NO X x x x - SI - SI TOTALE 6 INDICATORE No Si ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI x CONTESTO DEL LAVORO SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ALL APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N INDICATORE Si No Presenza organigramma aziendale x CORREZIONE FINALE NOTE

Pagina 6 di 76 Presenza di procedure aziendali 3 Diffuone delle procedure aziendali ai lavoratori Presenza di obiettivi aziendali x x x 5 Diffuone degli obiettivi aziendali ai lavoratori x 6 7 Presenza di un stema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, ordini di servizio.) Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori x x 8 Presenza di un piano formativo per lo sviluppo profesonale dei lavoratori x 9 Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale x TOTALE RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N INDICATORE Si No I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale I ruoli sono chiaramente definiti x x CORREZIONE FINALE NOTE 3 Vi è una sovrappozione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere x -... x -... TOTALE EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N INDICATORE Si No E presente un piano di sviluppo profesonale per tutti i lavoratori CORREZIONE FINALE x NOTE E presente un piano di sviluppo profesonale solo per i dirigenti x 3 Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera x Estono stemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di produzione x 5 Estono stemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di curezza x 6 Estono stemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi x TOTALE 5 AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N INDICATORE Si No Il lavoratore può decidere l ordine di esecuzione dei compiti CORREZIONE FINALE x NOTE

Pagina 7 di 76 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri x -... 3 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti x I lavoratori hanno a dispozione modalità di partecipazione alle decioni aziendali x 5 Sono predisposti strumenti di partecipazione decionale dei lavoratori alle scelte aziendali x TOTALE RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N INDICATORE Si No Posbilità di rivolger al dirigente superiore da parte dei lavoratori x CORREZIONE FINALE NOTE Momenti di aggregazione con tutto il personale x 3 Sono presenti rigidi protocolli di supervione sul lavoro svolto x -... TOTALE INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N INDICATORE Si No Posbilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale CORREZIONE FINALE NOTE x Non è previsto Posbilità di orario flesbile x Non è previsto 3 Posbilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici x TOTALE Se il risultato finale è uguale a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO inserisce il valore - Se il risultato finale è superiore a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO inserisce il valore CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N INDICATORE Si No Espozione a rumore sup. al secondo valore d azione Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) 3 Rischio chimico CORREZIONE FINALE x -... x -... x -... NOTE Microclima adeguato 5 Adeguata illuminazione x x 6 Inadeguata movimentazione manuale dei carichi x -...

Pagina 8 di 76 7 Disponibilità DPI 8 Lavoro a rischio di aggresone fica 9 Cartellonistica chiara ed immediata x x x -... Espozione a vibrazione superiore al limite d azione x -... Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature x TOTALE PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N INDICATORE Si No Il lavoro subisce frequenti interruzioni CORREZIONE FINALE x -... NOTE La manone del lavoratore è chiaramente definita x 3 E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia x -... Lo svolgimento della manone richiede di eseguire più compiti contemporaneamente x -... 5 I compiti sono chiaramente pianificati x CARICO DI LAVORO RITMO DI LAVORO N INDICATORE Si No 3 5 6 7 I lavoratori hanno autonomia nell esecuzione dei compiti Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito, è prefissato Il ritmo di lavoro è determinato dalla macchina Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina 8 I lavoratori devono prendere decioni rapide x x TOTALE CORREZIONE FINALE x -... x -... x -... x -... x -... x -... -... NOTE TOTALE ORARIO DI LAVORO N INDICATORE Si No E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore CORREZIONE FINALE x -... NOTE

Pagina 9 di 76 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario 3 5 E presente orario di lavoro rigido (non flesbile)? La programmazione dell orario varia frequentemente Le pause di lavoro non sono chiaramente definite 6 E presente il lavoro a turni 7 E presente il lavoro a turni notturni x x -... -... x -... x -... x -... x -... 8 E presente il turno notturno fisso o a rotazione x -... TOTALE FASE : IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO INDICATORI AZIENDALI BASSO MEDIO ALTO TOTALE INDICATORE 5% 5 5% 5 % PER INDICATORE DA A DA A DA A INDICATORI AZIENDALI * 6 6 8 TOTALE 6 5 CONTESTO DEL LAVORO INDICATORE BASSO MEDIO ALTO TOTALE 5% 5 5% 5 % PER INDICATORE DA A DA A DA A Funzione e cultura organizzativa 3 5 6 9 Ruolo nell ambito dell organizzazione 3 Evoluzione della carriera 5 3 5 6 Autonomia decionale controllo del lavoro 3 5 Rapporti interpersonali sul lavoro 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro* TOTALE 7 8 5 7 * se il punteggio totale dell indicatore Interfaccia casa lavoro è uguale a, inserire il valore -. se superiore a, inserire il valore CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORE TOTALE BASSO MEDIO ALTO PER INDICATORE DA A DA A DA A Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 3 7 8 Pianificazione dei compiti 3 5 6 Carico di lavoro ritmo di lavoro 3 5 6 8 Orario di lavoro 3 5 6 8 TOTALE 8 9 7 5 33 I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio pozionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PER AREA CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI * TOTALE RISCHIO * Se il risultato del punteggio è compreso tra a, inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra e 6 inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra 8 e inserisce nella tabella finale il valore 5 DA A LIVELLO DI RISCHIO CONCLUSIONI RISCHIO BASSO 5% L anali degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al

Pagina 3 di 76 lavoro, l organizzazione sarà monitorata mediamente ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). Per ogni condizione identificata saranno adottate le azioni di miglioramento mirate. Dall anali è ottenuto che i tre gruppi omogenei hanno ottenuto un TOTALE RISCHIO corrispondente ad un RISCHIO BASSO. Non evidenziano quindi particolari condizioni organizzative che possano determinare la presenza di stress correlato al lavoro. In ogni caso l aggiornamento del DVR in merito al rischio stress lavoro-correlato, secondo quanto disposto dall art. 9 del D.Lgs 8/8 e s.m.i., verrà ripetuto entro un periodo di tempo non superiore a anni. Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di curezza Il Programma di miglioramento prevede iniziative di informazione/formazione finalizzate a creare la giusta consapevolezza del rischio pco-sociale al fine di fornire:. conoscenza del rischio oggettivo di usura pcofica per il personale scolastico, a seconda delle manoni e dei ruoli svolti (helping profeson). consapevolezza sul fatto che sul predetto rischio incidono variabili individuali da monitorare 3. condivione quale risposta potiva per diminuire l isolamento personale durante il disagio. cultura sulla giusta risposta e gestione dello stress lavoro correlato da parte di tutto il personale scolastico. Attraverso la conoscenza dei rischi pcosociali specifici della profesone il lavoratore potrà raggiungere una consapevolezza dei rischi profesonali e individuali, che gli/le consentiranno di effettuare un monitoraggio costante sui livelli di stress, affrontando lo stesso mediante condivione del disagio esperito anziché il ritiro sociale e l isolamento. La formazione quindi propone di mettere il personale scolastico in grado di riconoscere la specifica capacità reattiva individuale allo stress. Ciò consentirà a ciascun lavoratore di conoscere contestualmente i rischi specifici della helping profeson svolta, nonché il margine estente dalla propria soglia masma di restenza allo stress. Ulteriori importanti misure saranno attuate con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, attraverso: misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi lavorativi e il ruolo di ciascun lavoratore, di ascurare un sostegno adeguato da parte della predenza ai ngoli individui e ai team di lavoro, di garantire coerenza, responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l organizzazione, i proces, le condizioni e l ambiente di lavoro. l organizzazione del lavoro in modo da ascurare la masma trasparenza e, se posbile, condivione, dei compiti e dei ruoli assegnati, precisandone chiaramente i contenuti e le responsabilità, nell ottica di un organizzazione funzionale e flesbile anche alle specifiche egenze pur nel rispetto delle priorità istituzionali. l informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle pras. Rischi per le lavoratrici in stato di gravidanza (art. 8 D.Lgs. 8/8) Le lavoratrici in stato di gravidanza che svolgono lavori pericolo, fatico e insalubri, così come identificati dal D.Lgs 5/, sono per definizione temporaneamente non idonee a svolgere quelle lavorazioni.

Pagina 3 di 76 Rischio Lavoratrici in stato di gravidanza Presenza (Si/No) no Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Informazione resa ai sen del D.Lgs. 5/. In caso di lavoratrici in stato di gravidanza sono adottate le misure prevenzione e protezione come previsto dal D.Lgs 5/. Facendo seguito alla rilevazione tipologica dei posbili rischi, è proceduto all emanazione di una appota circolare per vietare l utilizzo di detto personale in tuazioni che possono comportare l espozione a: Virus della rosolia, Movimentazione manuale di carichi, Frequenza di spostamenti su scale e dislivelli, Attività richiedenti la stazione eretta, Attività ad alto affaticamento fico e mentale, Asstenza alunni con disturbi del comportamento, Manipolazione sostanze pericolose. Rischi correlati alla differenza di genere (art. 8 D.Lgs. 8/8) Per questa valutazione è tenuto conto della differenza di genere nella valutazione dei rischi dovuti a: movimentazione dei carichi, agenti chimici, problemi circolatori per le donne degli arti inferiori, ecc. Presenza Misure di prevenzione e di protezione attuate Rischio (Si/No) e DPI adottati Essendo presente personale femminile particolare attenzione è stata posta nella scelta dei compiti lavorativi inerenti alla movimentazione manuale dei carichi. Nello Correlati specifico il personale femminile è stato alle informato che il peso limite raccomandato di Si differenze kg. Oltre alle limitazioni per la di genere movimentazione, nelle manoni sono state conderate le maggiori problematiche circolatorie degli arti inferiori per il personale femminile, limitando lunghi periodi in piedi o in posture scomode. I Rischi correlati alle differenze di genere riguardano i compiti lavorativi inerenti alla movimentazione manuale dei carichi che, qualora assegnati a personale femminile, terranno in conderazione il peso limite raccomandato. Rischi correlati alla differenza di età (art. 8 D.Lgs. 8/8) Per questa valutazione è tenuto conto delle differenze di età in particolare di eventuali minori e persone più mature. Per gli ultra cinquantenni, pone curamente un problema di affinamento della valutazione nell uso dei videoterminali (prevista l intenficazione della sorveglianza sanitaria oltre i 5 anni) e soprattutto nella movimentazione manuale dei carichi, nelle attività che impongono eccesva stazione eretta o posture difficili, manoni logoranti, ecc. Presenza Rischio (Si/No) Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati

Pagina 3 di 76 Correlati alla differenza di età Non sono presenti minori ne lavoratori particolarmente maturi Durante la stesura del DVR, nella scuola oggetto della presente valutazione, non sono emerse particolari problematiche riguardanti la differenza di età. Rischi correlati alla Provenienza da altri pae (art. 8 D.Lgs. 8/8) I rischi correlati alla provenienza da altri pae è legato principalmente all eventuale insufficiente conoscenza linguistica. Le istruzioni possono essere mal comprese; gli allarmi verbali possono essere equivocati o non compre; la segnaletica può non essere capita o essere mal interpretata. Inoltre, ci possono essere rischi derivanti dal provenire da una cultura non industriale, che rende poco comprenbile l organizzazione del lavoro e l estenza dei rischi. Oppure, ci può essere l abitudine a standard di curezza molto più bas, per cui la percezione del rischio può essere inadeguata oppure possono essere sottovalutate le misure di curezza, l uso dei DPI, ecc. Possono esserci disagi legati alla religione (giorni festivi, orari particolari, ecc.), ai regimi dietetici (vedi Ramadan con il digiuno lungo in certi periodi, ecc.). Infine, possono esserci problemi nell interazione con i lavoratori di altre etnie. In base alla tuazione concreta, andranno attivate iniziative di misurazione dei disagi e rilevazione dei bisogni particolari. Rischio Presenza (Si/No) Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Provenienza Non sono presenti lavoratori da altri pae provenienti da altri pae Durante la stesura del DVR, nella scuola oggetto della presente valutazione, non erano presenti lavoratori provenienti da altri pae. Rischi connes ai luoghi di lavoro (art. 6 67) D.Lgs. 8/8) Articolo 6 - Definizioni. Ferme restando le dispozioni di cui al Titolo I, intendono per luoghi di lavoro, unicamente ai fini della applicazione del presente titolo, i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all interno dell azienda o dell unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell azienda o dell unità produttiva accesbile al lavoratore nell ambito del proprio lavoro.. Le dispozioni di cui al presente titolo non applicano: a) ai mezzi di trasporto; b) ai cantieri temporanei o mobili; c) alle industrie estrattive; d) ai pescherecci; d-bis) ai campi, ai boschi e agli altri terreni facenti parte di un azienda agricola o forestale. Rischio Presenza (Si/No) Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Connesso ai luoghi di lavoro. Si rimanda alla parte dei rischi specifici in cui è esposta una valutazione dettagliata dei ngoli ambienti di lavoro (aule, palestra, uffici, ecc.). Rischio da impiego di attrezzature di lavoro (art.li 69-73 D.Lgs. 8/8)

Pagina 33 di 76 Articolo 69 - Definizioni a) attrezzatura di lavoro: quala macchina, apparecchio, utenle o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro; b) uso di una attrezzatura di lavoro: quala operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, quale la messa in servizio o fuori servizio, l'impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, il montaggio, lo smontaggio; c) zona pericolosa: quala zona all'interno ovvero in prosmità di una attrezzatura di lavoro nella quale la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la curezza dello stesso; d) lavoratore esposto: quala lavoratore che trovi interamente o in parte in una zona pericolosa; e) operatore: il lavoratore incaricato dell'uso di una attrezzatura di lavoro. Le attrezzature presenti nella scuola sono: PC, stampanti, telefono-fax, distruggi documenti, TV, videoproiettore. Rischio Impiego delle attrezzature di lavoro. Rischio legato all utilizzo della fotocopiatrice. Rischio legato alla manutenzione e sostituzione toner. Presenza (Si/No) Si Si Si Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Nell impiego di macchine da ufficio è necessario; leggere attentamente le istruzioni del costruttore; leggere il libretto di istruzioni che descrive la funzione e l uso della macchina, le cautele da osservare in caso di anomalie e riporta la dichiarazione del fabbricante della rispondenza ai requiti essenziali di curezza previsti dalle direttive CEE di riferimento. È necessario inoltre: evitare che i cavi di alimentazione arrotolino disordinatamente o comunque rimangano volanti in mezzo agli ambienti o ai passaggi; segnalare quala abraone o fessurazione nei cavi di alimentazione elettrica evitandone l uso finché non ano stati riparati o sostituiti; non eseguire modifiche o collegamenti di fortuna alle spine di alimentazione delle macchine né usare prolunghe inadatte; staccare le spine dalle prese, agendo sulle spine stesse e non sul cavo di alimentazione; disattivare l alimentazione ad ogni macchina dopo l uso e comunque al termine di ogni giornata lavorativa. Porre la fotocopiatrice in locale areato e provvedere ad un frequente ricambio d aria. Evitare spandimenti e lavar le mani al termine delle operazioni, nel maneggio del toner delle fotocopiatrici o di parti in contatto con esso. Indossare opportuni DPI per la sostituzione del toner. Fare in modo che nell ambiente dove è posta la fotocopiatrice il personale allontani per il

Pagina 3 di 76 tempo necessario all operazione sostituzione toner. DPI guanti monouso, mascherina per polvere. Rischio per interferenze con No altre attrezzature di lavoro in uso. Nella scuola non estono attrezzature che espongono i lavoratori a rischi particolarmente elevati. Si rimanda allo specifico punto per la valutazione dei rischi dovuti agli impianti. Rischio dei dispotivi di protezione individuale (art.li 7 79 D.Lgs. 8/8) Articolo 76 - Requiti dei DPI. I DPI devono essere conformi alle norme di cui al decreto legislativo dicembre 99 n. 75, e sue succesve modificazioni.. I DPI di cui al comma devono inoltre: a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; b) essere adeguati alle condizioni estenti sul luogo di lavoro; c) tenere conto delle egenze ergonomiche o di salute del lavoratore; d) poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necestà. 3. In caso di rischi multipli che richiedono l'uso multaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso multaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti. Sulla base della valutazione dei rischi, in relazione alle specifiche manone ed attività correlate, è emersa l utilità dell adozione dei dispotivi di protezione individuale di seguito riportati. Manone Attività interessata Dispotivi Protezione Individuale Piccola manutenzione Guanti in crosta Tuta da lavoro Calzature da lavoro Movimentazione manuale dei carichi Guanti in crosta Calzature da lavoro Collaboratore scolastico Pulizie Guanti in gomma Guanti monouso Viera paraschizzi Grembiule Calzature da lavoro Asstenza disabili Guanti monouso Grembiule Addetto servizi Sostituzione materiali consumo Guanti monouso amministrativi Addetto alle emergenze (toner, cartucce inchiostro etc) Primo soccorso Mascherina per polveri Guanti monouso Viera paraschizzi La tipologia dei dispotivi di protezione individuale indicati è stata valutata in base allo specifico grado di protezione e concordata con il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Rischio Presenza Misure di prevenzione e di

Pagina 35 di 76 (Si/No) protezione attuate e DPI adottati Rappresentato dai dispotivi di No protezione individuale I dispotivi di protezione individuali utilizzati nella scuola oggetto non comportano di per sé un rischio maggiore. Anche nell utilizzo multaneo, tali DPI sono tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso multaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti. Rischio elettrico (art.li 8 87 D.Lgs. 8/8) Articolo 8 - Obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori ano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica connes all impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici mes a loro dispozione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplooni; e) fulminazione diretta ed indiretta; f) sovratenoni; g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma, tenendo in conderazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell'ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. 3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispotivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in curezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di curezza raggiunto con l'adozione delle misure di cui al comma. 3-bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 ano predisposte ed attuate tenendo conto delle dispozioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche. Rischio Rischio per contatti elettrici diretti, indiretti, innesco e propagazione di incendi e di ustioni per sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni, innesco di esplooni, sovratenoni. Presenza (Si/No) Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Richieste di periodici controlli secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica per verificare lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della curezza degli impianti elettrici, oltre ai normali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Informazione e formazione del personale e alunni.

Pagina 36 di 76 Mancato periodico di terra. controllo dell impianto Rischi da elettrocuzione Sono state inoltrate all ente locale richieste per le verifiche periodiche dell impianto di terra secondo le dispozioni del DPR 6/. Controllare che ano eseguiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Leggere attentamente le etichette sulle macchine. Le macchine devono essere utilizzate escluvamente da personale istruito all uso. Limitare l'uso delle prolunghe elettriche. Non usare una presa dove già é collegato altro utilizzatore. Evitare l'uso di riduttori, spine multiple o prese multiple. Per ogni intervento sulle macchine, anche di pulizia, è indispensabile togliere l'alimentazione. Non staccare le spine dalla presa tirando il cavo. Non lasciare cavi sul pavimento in zone di passaggio. Informazione e formare tutti i lavoratori sui rischi elettrici. Nella scuola oggetto della presente valutazione este un impianto elettrico ed è quindi presente il relativo rischio elettrico. L impianto elettrico presenta in buone condizioni. È comunque richiesta l osservanza delle norme generali di tutela sopra riportate. Per aspetti particolari di tale impianto rimanda alla parte relativa ai rischi specifici. Rischi da Movimentazione manuale dei carichi (art.li 67 7 D.Lgs. 8/8) D.Lgs. 8/8 art. 67 - Campo di applicazione. Le norme del presente titolo applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.. Ai fini del presente titolo, s intendono: a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari; b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari. I collaboratori scolastici sono potenzialmente esposti al rischio inerente la movimentazione manuale di carichi per le attività di pulizia, movimentazione di secchi, sacchi dei rifiuti, spostamento di banchi e arredi, trasporto di attrezzature e materiale didattico, asstenza di allievi portatori di handicap. Tali operazioni non sono evitabili ricorrendo ad attrezzature meccaniche, per la particolarità del lavoro e per gli ambienti in cui svolge.

Pagina 37 di 76 METODO NIOSH Per la valutazione del rischio da MOVIMENTAZIONE MANUALE può essere utilizzato il metodo NIOSH (National Institute of Occupational Safety and Health). Il modello proposto dal NIOSH (993) è in grado di determinare, per ogni azione di sollevamento, il coddetto RWL (recommended weight limit) o limite di peso raccomandato attraverso un equazione che, dato un peso masmo sollevabile in condizioni ideali, condera eventuali elementi sfavorevoli cui viene assegnato un determinato fattore demoltiplicativo che può assumere valori compre tra, per le condizioni ottimali, e per le peggiori. Tale ultimo valore rappresenta un caso estremo che comporta l azzeramento del limite di peso raccomandato. Il NIOSH nella sua proposta parte da un peso ideale di 3 kg che viene conderato protettivo per il 99% dei maschi adulti e per il 75-9% delle donne. In Italia, sulla base anche dei dati estenti in letteratura, preferisce partire da un peso ideale di 3 kg per i maschi adulti e kg per le femmine adulte; in tal modo protegge circa il 9% delle rispettive categorie. Il limite per la classe di età 5-8 anni è, rispettivamente, di 5 kg e kg. La formula proposta tiene evidentemente conto dei soli fattori oggettivi presenti nella movimentazione manuale dei carichi; poiché le caratteristiche pcofiche del lavoratore sono parimenti importanti per calcolare il limite di peso raccomandato, è utile che il medico competente conosca e utilizzi la suddetta formula. Il modello NIOSH è applicabile quando ano presenti le seguenti condizioni: il sollevamento dei carichi è svolto in pozione eretta; il sollevamento è eseguito con due mani; il sollevamento avviene sul piano sagittale (direttamente di fronte al corpo) senza toroni; le dimenoni del carico non sono eccesve; este una buona posbilità di presa; il movimento avviene in meno di secondi; este posbilità di riposo tra un operazione e l altra; eventuali altre attività di movimentazione manuale (trasporto, spingere o tirare) sono minime; este un adeguata frizione tra piedi e pavimento (suole o pavimento non scivolo); i gesti di sollevamento sono eseguiti in modo non brusco; il carico non è estremamente freddo, caldo, contaminato o con il contenuto instabile; il lavoro è eseguito in spazi non ristretti; il lavoratore è in buone condizioni di salute; il lavoratore è stato addestrato al lavoro; le condizioni microclimatiche sono ottimali (TEC = 9-3 C in estate o 7- C in inverno). Infine, dopo aver estrapolato il limite di peso raccomandato, occorre calcolare l indice di movimentazione (in precedenza indicato come indice di rischio) che è dato dal rapporto tra peso effettivamente sollevato e peso limite raccomandato. Il rischio è minimo per valori inferiori a ; è invece tanto maggiore quanto il valore è superiore a. METODO SNOOK E CIRIELLO Per quanto riguarda le azioni TRAINO e SPINTA sono state utilizzate le tabelle proposte da Snook S.H. e Ciriello V.M.. Queste tabelle tengono conto dei seguenti fattori: sesso; forza iniziale; forza di mantenimento; distanza di spostamento; frequenza di azione; altezza delle mani da terra. Con le suddette tabelle di Snook e Ciriello forniscono per ciascun tipo di azione, per sesso, per diver percentili di protezione della popolazione sana, nonché per varianti interne al tipo di

Pagina 38 di 76 azione (frequenza, altezza da terra, distanza di trasporto, ecc.) i valori limite di riferimento del peso (azioni di trasporto) o della forza esercitata (in azioni di tirare o spingere, svolte con l intero corpo) rispettivamente nella fase iniziale e poi di mantenimento dell azione; le due azioni elementari di spinta e mantenimento in cui è stata scomposta. Nelle tabelle specifiche sono riportati i relativi valori rispettivamente per azioni di spinta, di traino e di trasporto in piano; sono indicati unicamente i valori che tendono a proteggere il 9% delle rispettive popolazioni adulte sane, maschili e femminili. Individuata la tuazione che meglio rispecchia il reale scenario lavorativo in esame, in relazione al fatto che voglia proteggere una popolazione solo maschile o anche femminile, estrapola il valore raccomandato (di peso o di forza) e rapportandolo con il peso o la forza effettivamente azionati ponendo questa al numeratore (il valore raccomandato al denominatore) ottiene così un indicatore di rischio del tutto analogo a quella ricavato con la procedura di anali di azioni di sollevamento. FI = Forza iniziale FM = Forza di mantenimento INDICE DI RISCHIO (IR) F applicata IR = --------------------------- F raccomandata L IR va calcolato a per la F iniziale che per la F di mantenimento. Lettura e interpretazione dell indice di espozione L indice di sollevamento rappresenta l indicatore ntetico del rischio derivante dal rapporto tra il peso (la forza) effettivamente movimentato (sollevato o trainato) e il peso (la forza) raccomandato per quell azione nello specifico contesto lavorativo. Sotto il profilo pratico il metodo non applica a carichi di peso inferiore a 3 Kg e ad azioni di movimentazione svolte in via occaonale. Gli Indici ottenuti collocano in una griglia di valori; sulla scorta del risultato ottenuto è posbile delineare conseguenti comportamenti in funzione preventiva: Indice <.75 AREA VERDE La tuazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento. Indice compreso tra.75 e AREA GIALLA La tuazione avvicina ai limiti, occorrono cautele nei confronti di soggetti particolari anche se non è necessario uno specifico intervento. Congliabile l attivazione della formazione del personale. Il personale può essere, a richiesta, sottoposto a sorveglianza sanitaria specifica. Laddove è posbile, è congliato di procedere a ridurre ulteriormente il rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell area verde. Indice > AREA ROSSA La tuazione può comportare un rischio e pertanto richiede un intervento di prevenzione. Attivare inoltre la sorveglianza sanitaria periodica del personale esposto. La movimentazione manuale dei carichi può costituire un rischio in relazione a: A) Caratteristiche del carico: è troppo pesante; è ingombrante o difficile da afferrare; è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostar; è collocato in una pozione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torone o inclinazione del tronco;

Pagina 39 di 76 può, a motivo della struttura esterna e/o della constenza, comportare leoni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. B) Sforzo fico richiesto: è eccesvo; può essere effettuato soltanto con un movimento di torone del tronco; può comportare un movimento brusco del carico; è compiuto con il corpo in pozione instabile. C) Caratteristiche dell ambiente di lavoro: lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta; il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore; il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad un'altezza di curezza o in buona pozione; il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivello che implica la manipolazione del carico a livelli diver; il pavimento o il punto di appoggio è instabile; la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate. D) Egenze connesse all attività: sforzi fici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; periodo di riposo fiologico o di recupero insufficiente; distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore. E) Fattori individuali: inidoneità fica alla manone; indumenti, calzature o effetti personali inadeguati; insufficiente o inadeguata conoscenza e formazione. Come organizzare allora il lavoro durante la giornata Evitare di eseguire tutte le attività di movimentazione con ritmi troppo elevati; Alternare periodi con movimentazione manuale, ogni ora, con lavori leggeri riducendo in questo modo la frequenza con periodi recupero frequenza di sollevamento e usufruendo di periodi di recupero; Cambiare spesso pozione; Nei gesti ripetuti di sollevamento eseguiti anche in posti di lavoro ben progettati, per evitare l affaticamento e i danni alla schiena, è necessario rispettare il rapporto ideale previsto tra peso sollevato e frequenza di sollevamento. Peso del carico Frequenza di sollevamento Maschi Femmine Tutta la giornata 8 Kg Kg. volta/5 minuti 5 Kg Kg volta/minuto Kg 8 Kg volte/minuto 6 Kg Kg 5 volte/minuto

Pagina di 76 Modello NIOSH per il calcolo del limite di peso raccomandato. Uno dei metodi per definire un limite per il carico masmo movimentabile, è stato presentato nel 993 dalla NIOSH e definito modello per il calcolo del limite di peso raccomandato. Per l applicazione del metodo NIOSH, per azioni di movimentazione del tipo sollevare o abbassare un carico svolte in condizioni ottimali, devono essere rispettate le seguenti condizioni: sollevamento di carichi svolto in pozione in piedi, in spazi non ristretti; sollevamento di carichi eseguito con due mani; altre attività di movimentazione manuale (trasportare, spingere, tirare, ecc.) minimali; adeguata frizione tra piedi (suola) e pavimento (coeff. di frizione statica >,); gesti di sollevamento eseguiti in modo non brusco; carico non estremamente freddo, caldo, contaminato o con il contenuto instabile; condizioni microclimatiche favorevoli. Lo schema sottoriportato rappresenta il metodo di calcolo NIOSH per il limite di peso raccomandato. CP = peso masmo raccomandato in condizioni ottimali di sollevamento; A = altezza da terra delle mani all inizio del sollevamento; B = distanza verticale di spostamento del peso tra inizio e fine del sollevamento.

Pagina di 76 L altezza da terra delle mani (A) è misurata verticalmente dal piano di appoggio dei piedi al punto di mezzo tra la presa delle mani. Gli estremi di tale altezza sono dati dal livello dei suolo e dall altezza masma di sollevamento (pari a 75 cm). Il livello ottimale con A = è per un altezza verticale di 75 cm. (altezza nocche). Il valore di A diminuisce allontanando (in alto o in basso) da tale livello ottimale. E comunque indicato procedere alla valutazione del rischio da movimentazione dei carichi se il peso è almeno di 3 kg. movimentato almeno una volta all ora per 8 ore. Il modello è in grado di determinare per ogni azione di sollevamento il limite di peso raccomandato, attraverso un calcolo (equazione) che, partendo da un peso ideale sollevabile in condizioni ideali, condera l eventuale estenza di elementi sfavorevoli con appoti fattori di demoltiplicazione. Sulla scorta del risultato ottenuto è posbile definire posbili interventi in funzione preventiva, secondo i seguenti orientamenti:. l indice ntetico di rischio è uguale o inferiore a.75: la tuazione è accettabile e non è richiesto alcun intervento specifico;. l indice ntetico di rischio è compreso tra.75 e : la tuazione avvicina ai limiti. Una quota della popolazione può essere non protetta e pertanto occorrono cautele anche se non è necessario uno specifico intervento. Si può congliare di attivare la formazione del personale addetto; 3. l indice ntetico di rischio è maggiore di. La tuazione può comportare un rischio per quote crescenti della popolazione lavorativa e pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l indice. E necessario intervenire immediatamente per tuazioni con indice maggiore di 3. Strategie di prevenzione La prevenzione basa su 3 livelli di intervento:. informazione e formazione del personale: i lavoratori addetti alla movimentazione manuale di carichi devono ricevere una adeguata formazione e informazione circa il modo di prevenire i danni, in particolare alla schiena, derivanti dal loro lavoro. Le persone devono essere coinvolte attivamente ad assumere atteggiamenti ed abitudini di lavoro e di vita adatte a prevenire i disturbi alla colonna vertebrale e alle altre articolazioni;. sorveglianza sanitaria dei lavoratori: va attivata per i soggetti per i quali è stato calcolato un indice superiore a.75, ad intervalli stabiliti dal medico competente; 3. interventi di tipo ergonomico ed organizzativo nell ambiente di lavoro: ricorrere, ove posbile, alla meccanizzazione dei proces o alla messa a dispozione e utilizzo di auli meccanici; intervallare l uso di attrezzi ed utenli con attività non gravose per la schiena; effettuare sollevamenti e spostamenti in due operatori; ruotare il personale addetto alla movimentazione.

Pagina di 76 CALCOLO DELLO SFORZO MEDIANTE MODELLO N.I.O.S.H. DIPENDENTI MASCHI ETÀ MASCHI FEMMINE maggiore di 8 anni 5 CF= 5 X ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL INIZIO DEL SOLLEVAMENTO altezza (in cm.) fattore 5 5 75 5 5 >75,77,85,93,,93,85,78, A=,93 X DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO dislocazione (in cm.) fattore 5 3 5 7 7 >75,,97,93,9,88,87,86, B=,97 X DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO TRA LE CAVIGLIE (DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA) distanza (in cm.) fattore 5 3 5 55 6 >63,,83,63,5,5,, C= X DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO Dislocazione in gradi Fattore 3 6 9 35 >35,,9,8,7,5,57, D=,9 X GIUDIZIO SULLA PRESA DEL CARICO Giudizio BUONO SCARSO Fattore,,9 E=

Pagina 3 di 76 X FREQUENZA IN GESTI (N DI ATTI AL MINUTO ) IN RELAZIONE ALLA DURATA frequenza continuo meno di ora continuo da a ore continuo da a 8 ore, 6 9 5,,9,8,75,5,37,,95,88,7,5,3,,,85,75,5,7,5,, F=,95 (peso limite = 3 x,93 x,97 x x,9 x x,95 = 9,8) Kg Kg di peso effettivamente sollevato peso limite raccomandato 9,8 Kg / 9,8 =,5 INDICE DI SOLLEVAMENTO Valutazione dell indice di sollevamento VALORE SITUAZIONE PROVVEDIMENTI inferiore a,75 accettabile Nessuno tra,75 e,5 superiore a,5 livello di attenzione rischio attivare la sorveglianza sanitaria (biennale) - controlli periodici - formazione e informazione del personale interventi di prevenzione attivare sorveglianza sanitaria ravvicinata (semestrale) - formazione e informazione del personale CALCOLO DELLO SFORZO MEDIANTE MODELLO N.I.O.S.H. DIPENDENTI DONNE ETÀ MASCHI FEMMINE maggiore di 8 anni 3 5 CF=5 X ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL INIZIO DEL SOLLEVAMENTO altezza (in cm.) fattore 5 5 75 5 5 >75,77,85,93,,93,85,78, A=,93

Pagina di 76 X DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO dislocazione (in cm.) fattore 5 3 5 7 7 >75,,97,93,9,88,87,86, B=,97 X DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO TRA LE CAVIGLIE (DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA) distanza (in cm.) fattore 5 3 5 55 6 >63,,83,63,5,5,, C= X DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO Dislocazione in gradi Fattore 3 6 9 35 >35,,9,8,7,5,57, D=,9 X GIUDIZIO SULLA PRESA DEL CARICO Giudizio BUONO SCARSO Fattore,,9 E= X FREQUENZA IN GESTI (N DI ATTI AL MINUTO ) IN RELAZIONE ALLA DURATA frequenza continuo meno di ora continuo da a ore continuo da a 8 ore, 6 9 5,,9,8,75,5,37,,95,88,7,5,3,,,85,75,5,7,5,, F=,95 (peso limite = 5 x,93 x,97 x x,9 x x,95 = 5,)

Pagina 5 di 76 7 Kg di peso effettivamente sollevato peso limite raccomandato,56 7 /,56 =,6 INDICE DI SOLLEVAMENTO Valutazione dell indice di sollevamento VALORE SITUAZIONE PROVVEDIMENTI inferiore a,75 accettabile Nessuno tra,75 e,5 superiore a,5 livello di attenzione rischio attivare la sorveglianza sanitaria (biennale) - controlli periodici - formazione e informazione del personale interventi di prevenzione attivare sorveglianza sanitaria ravvicinata (semestrale) - formazione e informazione del personale Rischio Movimentazio ne manuale dei carichi Presenza (Si/No) Si I collaboratori scolastici nelle attività di pulizia, possono movimentare secchi e sacchi dei rifiuti, qualche volta spostano banchi e arredi, raramente trasportano attrezzature e materiale didattico, solo alcuni asstono allievi portatori di handicap. Misure di prevenzione e di protezione attuate e DPI adottati Ogni volta che dovranno maneggiare carichi di peso superiore a 3 è necessario attener a quanto segue: Nel sollevare i carichi deve mantenere il tronco eretto, piegando le gambe anziché la schiena, il carico deve essere tenuto il più posbile vicino al corpo e devono evitare toroni del busto; Per evitare di assumere pozioni pericolose per la schiena è congliabile spostare oggetti nella zona compresa tra l altezza delle spalle e quella delle nocche delle mani (braccia distese lungo i fianchi); Se deve porre in alto un oggetto, bisogna evitare di inarcare la schiena; in tal caso va utilizzato un idoneo sgabello o una scaletta; Non devono essere utilizzati mezzi di fortuna (sedie, cataste di pacchi) per riporre o prelevare materiali dagli scaffali, ma appote scale che ano rispondenti alla norma; Per pe eccesvi e lunghi percor, devono essere utilizzati idonei carrelli, adeguati al peso da trasportare; Se posbile, il peso va equamente ripartito tra le due mani;

Pagina 6 di 76 In caso di trasporto di carichi tramite più persone, i movimenti devono essere coordinati; Quando trasportano materiali di particolare lunghezza a spalla, accertar di avere sempre la visuale libera e tenere la parte anteriore del carico sollevata oltre l altezza d uomo; Si devono usare idonee calzature; Si deve sempre verificare che il pavimento a stabile ed uniforme. Non superare mai i limiti di (5 Kg per gli uomini, Kg per le donne). DPI Scarpe antiscivolo Le scale portatili devono essere della giusta lunghezza e le estremità inferiori e superiori delle barre laterali vanno muniti di dispotivi antiscivolo. Utilizzare calzature atte a garantire una perfetta Si stabilità e pozionamento. Non L utilizzo di scale non salire/scendere sulla scala a piedi nudi, è richiesto nelle con scarpe a tacchi alti, con ogni tipo di normali operazioni di sandalo, ecc. Non salire/scendere sulla lavoro. scala con abbigliamento inadatto, ad Occaonalmente, su Utilizzo di esempio con lacci che possano autorizzazione del scale portatili impigliar o finire sotto le scarpe. D.S., sotto controllo di per operazioni Controllare che non ci ano pericoli altri collaboratori di pulizia e di potenziali nella zona di attività, a in scolastici può essere stoccaggio di alto vicino al luogo di lavoro che nelle attuato. materiali immediate vicinanze. Controllare che lo Per tale eventualità ai spazio davanti e ai lati della scala deve collaboratori scolastici essere libero da ogni ostacolo. sono distribuite delle Maneggiare lo scala con cautela, per appote linee guida evitare il rischio di schiacciamento delle per l utilizzo delle mani o degli arti. Movimentare la scala scale. con cautela, conderando la presenza di altri lavoratori, onde evitare di colpirle accidentalmente. Informazione e formazione dei lavoratori DPI Scarpe antiscivolo Le operazioni di pulizia effettuate sono svolte secondo le misure di prevenzione sopra esposte e secondo quanto sotto riportato: bassa frequenza (masmo una volta al giorno)