Prefettura -Ufficio territoriale del Governo di Piacenza

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Prefettura -Ufficio territoriale del Governo di Piacenza PROTOCOLLO D'INTESA IN MATERIA DI PRIMA ACCOGLIENZA E ASSISTENZA DEI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE PRESENTI SUL TERRITORIO DEL COMUNE DI PIACENZA TRA PREFETTURA DI PIACENZA COMUNE DI PIACENZA QUESTURA DI PIACENZA AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE DI PIACENZA AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA (ASP) DI PIACENZA 1

VISTI il Decreto Legge 30 ottobre 1995, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla Legge 29 dicembre 1995, n. 563 ed il conseguente Regolamento di attuazione del Ministero Interno n. 233 del 2 gennaio 1996, il quale prevede all art. 3 che le Prefetture U.T.G., al fine di fronteggiare situazioni di emergenza connesse al verificarsi di sbarchi di immigrati irregolari possono disporre interventi di prima assistenza in favore degli stessi, da realizzarsi anche in collaborazione con soggetti pubblici o privati individuando le strutture con le caratteristiche ricettive ritenute idonee in base alle esigenze; il Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante il Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, e successive modificazioni; il Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, e successive modificazioni, recante il regolamento di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286; il Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 251, concernente attuazione della direttiva 2004/83/CE recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta, e successive modificazioni; la Legge 7 ottobre 2014, n. 154, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'unione europea - legge di delegazione europea 2013 - secondo semestre, che ha delegato il Governo a recepire le citate direttive 2013/33/UE e 2013/32/UE, comprese nell'elenco di cui all'allegato B della medesima legge; il Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 2015, n. 21, recante il regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale a norma dell'articolo 38, comma 1, del decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25; il Decreto Legislativo 18 agosto 2015 n. 142 di attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all accoglienza dei richiedenti protezione internazionale nonché della direttiva 2013/32/UE recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale; la Legge Regionale 24 marzo 2004, n. 5 Norme per l Integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2 ; CONSIDERATO CHE il Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione, Direzione Centrale dei Servizi Civili per l Immigrazione e l Asilo: con circolare prot. nr. 0044/003 del 17 dicembre 2014 ha invitato le Prefetture U.T.G. ad esplorare, in via prioritaria, la disponibilità degli Enti locali ad assicurare, mediante strutture proprie e/o convenzionate, i servizi di accoglienza e di assistenza dei cittadini richiedenti protezione internazionale presenti sui rispettivi territori, secondo quanto previsto dalle linee guida dello SPRAR ovvero di 2

rivolgersi al settore privato secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici; con circolare in data 23 novembre 2015, ha evidenziato la necessità che anche per il 2016 in assenza dei centri di accoglienza previsti dall art. 9 del Decreto Legislativo 142/2015 - si rende necessario fare ricorso al sistema di accoglienza straordinario disciplinato dall art. 11 del medesimo Decreto Legislativo, allo scopo di assicurare l accoglienza dei richiedenti asilo, nelle more del loro inserimento nel circuito dello S.P.R.A.R., disciplinato dall art. 14 del citato decreto legislativo. CONSIDERATO CHE l art. 8 del Decreto Legislativo 18 agosto 2015 n. 142 prevede che il complessivo sistema di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, anche per la parte relativa alle misure di accoglienza straordinaria, disciplinata dal citato art. 11, debba basarsi sulla leale collaborazione tra i livelli di governo interessati, secondo le forme di coordinamento nazionale e regionale di cui all'articolo 16 (forme di coordinamento, compresi i criteri di ripartizione); a seguito delle azioni di sensibilizzazione e di stimolo promosse dalla Prefettura U.T.G. di Piacenza al fine di garantire un più fattivo coinvolgimento degli Enti locali della Provincia in tali attività, il Comune di Piacenza è disponibile ad iniziare tale attività, assicurando mediante il coinvolgimento del proprio l Ente strumentale vocato anche a tali attività, rappresentato dall Azienda Speciale di Piacenza - la gestione dei servizi riguardanti il numero di profughi, presenti e futuri, che, sulla base della quota spettante alla provincia di Piacenza, verranno assegnati al Comune di Piacenza; l A.S.P. Città di Piacenza è l organismo di diritto pubblico, come individuato dall art. 25, comma 1, della Legge Regionale Emilia Romagna 12 marzo 2003, n. 2, che ha come finalità l organizzazione e l erogazione dei servizi sociali per il distretto Città di Piacenza, secondo le disposizioni della Legge 8 novembre 2000, n. 328, che riconduce in capo agli Enti Locali le funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali; lo svolgimento di tale attività, unitamente al Comune di Piacenza e all ASP, prevede il coinvolgimento anche delle altre istituzioni pubbliche nella gestione del fenomeno immigrazione, quali la Questura di Piacenza e l Azienda AUSL della Provincia di Piacenza, le quali si assumono mediante il presente protocollo, l impegno ad agire in maniera sinergica e coordinata; VISTA altresì la Deliberazione del Consiglio Comunale di Piacenza n. 3 dell 8 aprile 2015 che, nell approvare gli indirizzi per la definizione del Programma di riordino delle forme di gestione previsto dall'art. 8 della Legge regionale n. 12/2013 e la promozione del relativo Accordo di Programma (sottoscritto tra Comune e Ausl in data 20 aprile 2015), ha individuato nell ASP Città di Piacenza l'unica forma di gestione pubblica dei servizi sociali e socio-sanitari; RITENUTO CHE 3

con tale protocollo è possibile indirizzare l'azione amministrativa, nel territorio del comune di Piacenza, al fine di realizzare un sistema integrato di interventi e servizi sociali per la gestione dell accoglienza e dell assistenza rimuovendo gli ostacoli al pieno inserimento sociale, culturale ed economico e promuovendo la partecipazione dei cittadini stranieri alla vita pubblica locale attraverso progetti di lavoro socialmente utile per valorizzare la consapevolezza dei diritti e dei doveri connessi alla condizione di cittadino straniero richiedente protezione internazionale; TUTTO CIO PREMESSO LE PARTI CONVENGONO che il presente Protocollo d Intesa è indirizzato a garantire un sistema territoriale di accoglienza rivolto ai richiedenti protezione internazionale già presenti nel territorio del Comune di Piacenza e di quelli che verranno assegnati durante il biennio 2016/2017, sulla base della quota determinata in misura percentuale alla popolazione residente, definendo nel contempo le funzioni di ciascun sottoscrittore nell ambito delle proprie competenze di seguito specificate: Prefettura Ufficio Territoriale del Governo: trasmette il piano di riparto dei migranti inviato dalla Prefettura - U.T.G. di Bologna all AUSL e alla Questura per gli adempimenti di rispettiva competenza; assegna i migranti all ASP di Piacenza in base alla quota spettante affinchè gli stessi vengano accolti nelle strutture adibite a tale scopo; trasmette quotidianamente al nucleo sbarchi della Prefettura U.T.G. di Bologna e al Ministero dell Interno Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione rispettivamente il foglio presenze dei migranti presenti sul territorio e il foglio presenze dei migranti possibili destinatari delle procedure di relocation (eritrei, siriani e iracheni); segnala nell immediato nel sistema S.P.R.A.R. i richiedenti asilo, sia nel corso dell istruttoria dell istanza di riconoscimento della protezione internazionale, che al termine del percorso di accoglienza; presiede il Nucleo di monitoraggio delle strutture temporanee di accoglienza, preposto al controllo dei servizi di accoglienza temporanea e all osservanza, da parte degli enti gestori, degli adempimenti prescritti dalle singole convenzioni stipulate; Comune di Piacenza Assessorato al Nuovo welfare e sostegno alle Famiglie: è titolare a livello locale delle attività di erogazione dei servizi sociali, alcuni dei quali esercitati attraverso l Azienda Servizi alla Persona (A.S.P.) Città di Piacenza ; partecipa ad incontri e collabora con la rete dei servizi territoriali nella 4

progettazione di interventi sul tema; garantisce la collaborazione con la rete dei servizi territoriali attraverso il proprio Servizio sociale e, in particolare, i Progetti di cui è titolare afferenti l accoglienza di immigrati in particolari situazioni di vulnerabilità, quali Progetto Oltre la strada e Progetto S.P.R.A.R; e componente dell Organismo di Valutazione delle strutture di accoglienza temporanee presieduto dalla Prefettura U.T.G. di Piacenza con funzioni di monitoraggio e controllo delle prestazioni rese dai gestori delle strutture temporanee di accoglienza nella città capoluogo; Azienda Servizi alla Persona ASP Città di Piacenza: garantisce l accoglienza integrata, cioè la messa in atto di interventi materiali di base (vitto e alloggio) e la contestuale erogazione di servizi a supporto di percorsi di inclusione sociale, fornendo una serie di servizi minimi garantiti di seguito indicati: 1. gestione amministrativa (ricevimento degli ospiti all arrivo sul territorio H24, registrazione degli ospiti, controllo e verifica della piena funzionalità dell efficienza degli impianti della struttura) 2. assistenza generica alla persona (orientamento generale sulle regole comportamentali della struttura, assistenza ove necessario ai bambini e ai neonati componenti il nucleo familiare, lavanderia, trasporto) 3. pulizia e igiene ambientale (pulizia giornaliera e periodica dei locali e arredi, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e deblattizzazione, raccolta dei rifiuti) 4. erogazione dei pasti; 5. fornitura di beni (effetti letterecci, prodotti per l igiene personale e vestiario, erogazione del pocket money nella misura di euro 2,50 pro capite/prodie, fino ad un massimo di euro 7,50 per nucleo familiare 6. servizi per l integrazione (assistenza linguistica e culturale, informazione sulla normativa concernente l immigrazione, i diritti e doveri e condizione dello straniero, assistenza per la stesura della domanda di asilo, sostegno socio psicologico, assistenza sanitaria, orientamento al territorio, informazione ed assistenza nei rapporti con la Questura, altri servizi rivolti a favorire percorsi di autonomia e integrazione come ad esempio corsi di italiano). A.U.S.L. di Piacenza: garantisce gli interventi volti ad assicurare la tutela della salute e l assistenza sanitaria ai migranti inseriti nei flussi programmati nell ambito territoriale della provincia di Piacenza; ricevuti dalla Prefettura U.T.G. di Piacenza gli elenchi degli arrivi, 5

provvede nel piu breve tempo possibile a programmare le visite dei migranti nel rispetto delle indicazioni della Regione Emilia Romagna; provvede, in riferimento alla circolare regionale dell 11 agosto 2014 con oggetto Indicazioni operative alle Aziende sanitarie per l organizzazione di modalità omogenee ed adeguate di assistenza sanitaria alle persone straniere-programma nazionale Mare nostrum, ad eseguire presso l Ambulatorio Immigrati, ospitato all interno della U.O. Malattie Infettive dell Ospedale di Piacenza, secondo precisi e definiti protocolli aziendali, un appropriata valutazione sanitaria, distinta in: visita di I Istanza (qualora non eseguita presso l Hub di Bologna), rivolta ad escludere malattie immediatamente diffusive e radiografia del torace; visita di II Istanza rivolta a: o valutare eventuali e urgenti bisogni di salute del migrante; o eseguire esami di screening per escludere malattie infettive non diffusive e o avviare il programma di vaccinazioni secondo il calendario regionale per i minori e per tutti i migranti (come prevede l Allegato 2 della circolare regionale dell 11 agosto 2014). Le vaccinazioni sono eseguite presso l Ambulatorio Vaccinazioni del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Ausl di Piacenza; affianca al medico infettivologo, in caso di necessità, nelle visite svolte presso l Ambulatorio Immigrati, la figura di uno psicologo, così come quella di un mediatore culturale. Questura di Piacenza provvede nel piu breve tempo possibile, al momento dell arrivo dei migranti assegnati alla Provincia di Piacenza, a svolgere le attività di foto segnalamento, qualora non eseguita dalla Questura di Bologna o da altre Questure del territorio nazionale, e alla convocazione dei migranti per la compilazione del modulo C3; trasmette telematicamente alla Prefettura U.T.G. e all Asp di Piacenza gli esiti dei colloqui di convocazione presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Bologna e rilascia il permesso di soggiorno e il titolo di viaggio ai migranti aventi diritto. Per quanto riguarda le modalità di attivazione e di gestione dei servizi di 6

accoglienza integrata si rinvia per quanto compatibili - al Manuale operativo per l attivazione e la gestione dei servizi di accoglienza e integrazione per richiedenti e titolari di protezione internazionale, di seguito denominato Manuale operativo SPRAR e al Manuale unico di rendicontazione (a cura del Servizio Centrale, disponibili sul sito web: http://www.serviziocentrale.it). L affidamento del servizio di accoglienza integrata sarà regolato da apposita convenzione da stipularsi fra Prefettura U.T.G. di Piacenza e A.S.P. Città di Piacenza. Il numero massimo di migranti da accogliere da parte dell ASP sarà correlato alla percentuale del rapporto tra il totale della popolazione residente in provincia (290.966) e il totale dei residenti del Comune capoluogo (35,61%), secondo l ultimo censimento. Il numero complessivo non potrà in alcun modo superare le 200 unità, intese come soglia massima, finché l equità di distribuzione territoriale non sarà dimostrata anche per gli altri Comuni della provincia, in forma singola o associata in Unione. Si conviene inoltre che il presente Protocollo potrà essere rinnovato, a condizione della persistenza delle assegnazioni dei richiedenti asilo alla Prefettura U.T.G. di Piacenza e delle risorse ministeriali dedicate alle iniziative oggetto dello stesso, con dichiarazione espressa delle parti mediante scambio di corrispondenza ai sensi dell'art. 1341 del Codice Civile. LE PARTI SI IMPEGNANO a sviluppare ed integrare la presente intesa ai fini di rafforzare e migliorare il percorso di accoglienza, assistenza, tutela ed effettiva integrazione del richiedente protezione internazionale sulla base dell esperienza maturata. a verificare ogni tre mesi le attività del presente Protocollo. Il presente Protocollo ha durata di due anni dalla sua sottoscrizione con possibilità di revisione dello stesso durante la sua vigenza ovvero di rinnovo tra le Parti alla scadenza. Piacenza, PREFETTURA DI PIACENZA COMUNE DI PIACENZA QUESTURA DI PIACENZA AZIENDA USL DI PIACENZA ASP CITTA DI PIACENZA 7