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ACIDI NUCLEICI Biomolecole fondamentali per tutti gli organismi viventi Unici nella capacità di autoduplicazione Conservazione e trasmissione da una generazione all altra dell informazione genetica necessaria alla costruzione dei caratteri di una specie 2 tipi di acidi nucleici Dogma centrale della Biologia Monomero ac. ribonucleico (RNA) ac. deossiribonucleico (DNA) trascrizione traduzione DNA RNA PROTEINE trascrizione inversa (retrovirus) Gli acidi nucleici sono polimeri formati da unità monomeriche (nucleotidi) unite una all altra da legami covalenti. Nucleotide base purinica o pirimidinica zucchero + base azotata + gruppo fosfato Nucleoside gruppo fosfato pentoso

DIFFERENZE DNA-RNA DNA doppio filamento polimerico zucchero: deossiribosio basi azotate: adenina (A) guanina (G) citosina (C) timina (T) RNA singolo filamento polimerico zucchero: ribosio basi azotate: adenina (A) guanina (G) citosina (C) uracile (U)

BASI AZOTATE PIRIMIDINA PURINA citosina timina (DNA) uracile (RNA) adenina guanina

CATENA POLINUCLEOTIDICA Le unità monomeriche (nucleotidi) si legano una all altra in sequenza lineare (costituendo la catena polinucleotidica) e tale sequenza è detta struttura primaria dell acido nucleico considerato. I legami tra i nucleotidi lunga la catena sono legami fosfodiestere e si instaurano tra un residuo di fosfato attaccato all ossidrile del carbonio 5 di un nucleotide e il gruppo 3 ossidrilico del nucleotide successivo. legame fosfodiestere Gli acidi nucleici devono il loro nome al fatto che a ph fisiologico (intorno alla neutralità) i gruppi fosfati sono deprotonati e gli acidi nucleici hanno pertanto cariche negative sulle loro catene polinucleotidiche. Inizio della catena polinucleotidica 5 3 Fine della catena polinucleotidica

Nel DNA le due catene polinucleotidiche sono appaiate in maniera antiparallela (una in un verso e l altra in direzione opposta). Esempio : 5 -P-ATTACCGGTTAAATCGCCAT-3 -OH 3 -OH-TAATGGCCAATTTAGCGGTA-5 -P L impilamento delle basi azotate lungo la stessa catena polinucleotidica è stabilizzato anche dalle forze idrofobiche.

APPAIAMENTO DELLE BASI E attuato mediante legami ad idrogeno che si formano sempre tra una base purinica ed una base pirimidinica. Si ha, in particolare: A T (2 legami ad H) C G (3 legami ad H) Timina Adenina Guanina Citosina Lo spazio all interno della doppia elica è compatibile con l appaiamento di una base purinica con una pirimidinica. I dati sperimentali (dati diffrattometrici) sono incompatibili invece per appaiamenti purina-purina e pirimidina-pirimidina.

STRUTTURA DEL DNA Il DNA presenta una struttura tridimensionale regolare e ripetitiva, una doppia elica destrorsa che costituisce la cosiddetta struttura secondaria. Genoma umano circa 3 x 10 9 coppie di basi circa 30.000 geni Diffrazione dei raggi X prodotta dal DNA Forma B del DNA struttura elicoidale basi ricorrenti scanalatura minore scanalatura maggiore Il DNA può esistere in forme tridimensionali diverse. La forma B è quella più stabile ed è quella presente in condizioni fisiologiche. Modello a bastoncini Modello spaziale

Varianti strutturali del DNA Le diverse forme strutturali del DNA dipendono dalla conformazione dello zucchero, dalla conformazione del legame glicosidico e dalla rotazione dei legami dello scheletro di fosfodeossiribosio. sin-adenosina anti-adenosina anti-citidina Conformazione del legame glicosidico Rotazione dei legami dello scheletro forma A forma B forma Z C-3 endo C-2 endo C-3 eso C-2 eso Conformazione dello zucchero La forma A è favorita in condizioni di scarsità d acqua (non presente quindi in condizioni fisiologiche). La forma Z è invece presente, seppure in brevi tratti, nei procarioti ed eucarioti, e sembra possa svolgere un ruolo non ancora ben definito nella regolazione dell espressione di alcuni geni o nella ricombinazione genetica.

RNA rrna (RNA ribosomiale) mrna (RNA messagero) trna (RNA transfer) STRUTTURA DELL RNA RNA scoperti di recente snrna (piccoli RNA nucleari) mirna (micro RNA) sirna (piccoli RNA interferenti) rrna (RNA ribosomiale) L rrna rappresenta circa il 75-80 % dell RNA totale. La sua funzione è verosimilmente quella di impalcatura per le proteine ribosomiali per costituire i ribosomi, macchine sopramolecolari deputate alla sintesi proteica. subunità minore subunità maggiore rrna ribosoma completo

mrna (RNA messagero) Associazione mrna-ribosomi e sintesi proteica polipeptide in crescita direzione di traduzione 5-10 % dell RNA totale; (500-100.000 nucleotidi di lunghezza). E lo stampo necessario per la sintesi proteica, trasferendo l informazione genetica dal nucleo al citoplasma. Amplifica l informazione genetica. Svolge un ruolo addizionale nella regolazione dei processi cellulari. E sintetizzato secondo i bisogni della cellula e viene rapidamente degradato dopo aver svolto la sua funzione.

trna (RNA transfer) 10 15 % dell RNA totale. Trasportano amminoacidi fungendo da adattatori nella traduzione del codice genetico in proteine. Sono costituiti da 74 93 nucleotidi. Presentano nell ansa D e nell ansa T C purine o pirimidine insolite. Presentano una tripletta (anticodone) complementare ad una tripletta (codone) dell mrna. Ogni trna è specifico per un amminoacido; esistono più trna per un amminoacido. ansa T C ansa dell amminoacido mrna 5 anticodone Struttura secondaria a trifoglio estremità dove si lega l amminoacido specifico per il corrispondente anticodone codone 3 Ansa D (10-25 residui) ansa anticodone Rappresentazione schematica di trna di lievito anticodone Modello tridimensionale di trna di lievito

RNA scoperti di recente mirna (micro RNA) Piccoli molecole di RNA (20-22 nucleotidi); essenziali nella crescita e nello sviluppo dell organismo condizionando l espressione genica. Sono in grado di inibire la traduzione dell mrna in proteine favorendo la degradazione dell mrna. In alcuni casi al contrario, possono stimolare la produzione di proteine. snrna (piccoli RNA nucleari) Si trovano nel nucleo delle cellule eucariotiche; sono complessati con proteine a formare le ribonucleoproteine nucleari ( snurps ) che sono coinvolte nei processi di maturazione dell RNA messagero (splicing). I ribozimi sono la parte costituita dall RNA (parte non proteica) delle snurps necessari al meccanismo catalitico presente nello splicing. sirna (piccoli RNA interferenti) Piccoli molecole di RNA (20-22 nucleotidi); possono esercitare un notevole controllo sull espressione genica, rappresentando un meccanismo di protezione, in quanto possono sopprimere l espressione indesiderata di geni, ad esempio quelli responsabili di una proliferazione indesiderata. La loro azione consiste nel degradare specifiche molecole di mrna.

ATP e sua idrolisi A ph = 7 l ATP è per il 50% sotto forma di ATP 4- e per il restante 50% sotto forma di ATP 3- estere adenina anidride anidride AMP ciclico, camp adenina Adenosin 3, 5 -monofosfato ciclico messaggero intracellulare (2 messaggero)

Perché vi è una grande variazione di energia libera associata all idrolisi dell ATP? 1. Idrolisi, con rimozione della repulsione tra le cariche 2. Stabilizzazione per risonanza 3. Ionizzazione 4. Maggiore grado di solvatazione dei prodotti (ADP e P i ) rispetto all ATP

VITAMINE Sono molecole organiche a basso peso molecolare (<1500 Da) che non sono sintetizzate dall organismo umano o che lo sono in quantità insufficiente al fabbisogno, pertanto devono provenire da fonti esogene (dieta, integrazione con farmaci vitaminici per via orale o parenterale). Le vitamine rivestono un ruolo centrale nel metabolismo in quanto essenziali in piccole quantità per la normale crescita e sviluppo dell organismo umano. Funzioni delle vitamine (o derivati): coenzimi ormoni agenti antiossidanti VITAMINE Vitamine idrosolubili ( B 1, B 2, PP, B 5, B 6, B 12, C, Biotina, Acido folico ) Vitamine liposolubili ( A, D, E, K ) Le vitamine idrosolubili non possono essere immagazzinate nel nostro organismo; sono consumate con una certa frequenza e pertanto devono essere reintegrate in maniera continua. Le vitamine liposolubili possono essere in parte immagazzinate nel nostro organismo, ma concentrazioni elevate possono avere al contrario un effetto tossico bloccando l azione di altre vitamine.

Malattie legate a stati di deficit di alcune vitamine Tiamina (B 1 ) Niacina (B 3 ) Beriberi: neuropatia periferica caratterizzata da ridotta sensibilità delle braccia e delle gambe alla temperatura, al contatto. Atrofia e debolezza dei muscoli. Pellagra: stato patologico accompagnato da sintomi quali dermatite, diarrea, demenza. In casi gravi può sopravvenire il decesso. Cobalamina (B 12 ) Anemia perniciosa: malattia che dipende non dalla scarsa assunzione della vit. B 12 ma dalla incapacità di assorbirla. Disordini morfologici negli elementi figurati del sangue. Atassia e parestesia. Può essere letale. Acido ascorbico(vit.c) Scorbuto: patologia in cui compaiono malformazioni a carico dello scheletro, legate ad anormalità del collagene. Possono sopravvenire emorragie, debolezza, gonfiore delle gengive e perdita dei denti. Vitamina D Vitamina A Vitamina K Rachitismo e osteomalacia: patologia a carico delle ossa che non adeguatamente mineralizzate diventano molli e flessibili. Cecita notturna e xeroftalmia: deficienza nella visione e cheratinizzazione della cornea. Disordini della coagulazione.

ENZIMI catalizzatori proteici altamente specifici per il substrato agiscono abbassando l energia di attivazione presentano un sito attivo dove avviene la reazione con il substrato il sito attivo spesso presenta una parte non proteica (coenzima o gruppo prostetico)

Modelli per l interazione enzima-substrato Adattamento indotto nell esochinasi Legame del D-Glucosio

CICLO CATALITICO sito di legame sito catalitico enzima substrato enzima substrato complesso legame scindibile

COFATTORI E COENZIMI La maggior parte degli enzimi richiede, per svolgere la propria attività catalitica, oltre che della parte proteica (apoenzima), anche di una parte non proteica detta cofattore. I cofattori possono essere o ioni inorganici ( ad es. Mg 2+, Fe 2+, Mn 2+ ), oppure complesse molecole organiche o metallorganiche (coenzimi). Un coenzima o uno ione inorganico legato covalentemente alla proteina enzimatica è chiamato gruppo prostetico. apoenzima + coenzima (o ione metallico) apoenzima (non attivo) oloenzima (attivo) oloenzima (cataliticamente attivo) coenzima apoenzima oloenzima

COENZIMA NAD + centro redox attivo NAD + (forma ossidata) NADH (forma ridotta) (in pratica al centro redox attivo si è legato uno ione idruro H - ) adenina nell NADP + questo gruppo ossidrilico è esterificato con un gruppo fosfato

COENZIMA FAD anello isoallossazinico FMN centri redox attivi FADH. (FMNH. ) (semichinone) FADH 2 (FMNH 2 ) (completamente ridotto) FAD flavin-adenin-dinucleotide (FAD) e flavin-mononucleotide (FMN)

ISOENZIMI Forme molecolari diverse di un enzima che catalizzano però la stessa reazione sono dette isoenzimi o isozimi. Es.: Lattico deidrogenasi (LDH) (proteina tetramerica con due differenti tipi di subunità: M ed H) 5 isoenzimi Nella diagnostica clinica, la composizione isoenzimatica del siero è indicativa del tessuto responsabile del rilascio degli isoenzimi trovati; inoltre l andamento dei livelli isoenzimatici fornisce informazioni sull efficacia della terapia seguita. Isoforme della lattico deidrogenasi separate mediante elettroforesi