LA BASE DELL INTEGRAZIONE EUROPEA: IL FEDERALISMO E IL FUNZIONALISMO

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Transcript:

LA BASE DELL INTEGRAZIONE EUROPEA: IL FEDERALISMO E IL FUNZIONALISMO Jacopo Perazzoli Scopo del Corso Le due lezioni si propongono di fare luce su due concezioni politiche, il federalismo e il funzionalismo, che rappresentano la base ideale dell integrazione europea. Verranno affrontati, nella seconda parte di ciascun incontro, i rispettivi teorici delle due correnti di pensiero, ovvero Altiero Spinelli e Jean Monnet.

L osservazione fredda e distaccata del corso degli avvenimenti mi mostrava che non c era altro potere fuorché quello dello Stato nazionale, e che questo, con le sue esigenze e la sua logica, era nella nostra epoca in Europa, salvo pochissime eccezioni, il fondamentale nemico della libertà. A. Spinelli

Nell estate del 1940 Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi si conoscono in una delle isole di confino del regime fascista.

Nei giorni della dichiarazione di guerra italiana alla Francia, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi iniziarono a frequentarsi in questa spiaggia dove si poteva fare il bagno sotto l osservazione delle guardie armate

Ad Altiero Spinelli, già iscritto al Partito Comunista d Italia, ed Ernesto Rossi, allievo del socialista federalista Gaetano Salvemini e vicino al movimento di Giustizia e Libertà, si deve aggiungere una terza fondamentale figura ovvero

un altro sostenitore di GL nonché esponente del Centro interno socialista del calibro di Eugenio Colorni, creando così una sorta di triumvirato che ebbe la funzione fondamentale di stimolo e di critica per la nascita del movimento federalista.

A) Esistenza dello Stato nazionale che aveva continuamente contraddistinto l intera storia europea; B) Superamento del concetto di sovranità statale illimitato mediante la nascita di una federazione europea; C) Individuazione di un nuovo discrimine tra conservatori e progressisti sulla maggiore o minore adesione al progetto dell unità europea su base federale. D) Costituzione di una nuova forza politica movimento federalista che sarebbe dovuta prescindere dalle diverse famiglie politiche, ma anche dalle appartenenze nazionali.

Era un vero programma di partito, giacché conteneva anche tutta una serie di riforme economico sociali [ ] corrispondenti a quelle che ho trovato nel programma di GL, scritto da te [ovvero Salvemini] nel 1932. La parte più importante e più diffusa del manifesto riguardava però il problema dell assetto internazionale, per il quale si sosteneva la necessità della rivoluzione federalista, indicando su quali forze occorreva far leva e come si doveva agire. Da P. Graglia, Altiero Spinelli, Il Mulino, Bologna, 2009, p. 149.

La percezione dell inadeguatezza dello stato nazionale sovrano a garantire la sicurezza dei propri cittadini e lo svolgimento di una vita democratica libera coincise con la richiesta della costituzione di una federazione europea.

Il 27 agosto 1944 a Milano viene fondato, alla presenza di Altiero Spinelli, Vittorio Foa, Ursula Hirschmann, Ernesto Rossi e Leone Ginzburg, il Movimento Federalista Europeo in casa di Mario Alberto Rollier. Adozione delle Tesi federaliste

A) Le tesi superavano la nozione del partito rivoluzionario federalista presentata dal Manifesto proponendo invece un attività di movimento e di infiltrazione nei confronti degli altri partiti, in particolare del Partito d Azione e del Partito socialista. B) Spariva anche ogni riferimento alle riforme interne da attuare su scala nazionale. C) La federazione europea avrebbe provocato, nelle ipotesi dei federalisti, la modificazione degli equilibri interni alla società nazionale portando a profonde riforme di struttura

A) Conferenza di Ginevra: incontro dei rappresentanti della resistenza europea che si concluse con l approvazione finale di un documento, elaborato da Spinelli, il cui contenuto ricalcava quello delle tesi federaliste approvate nella riunione costitutiva del Movimento Federalista Europeo in Italia; B) Conferenza di Parigi: alla presenza di George Orwell, venne fondato un comitato internazionale per la federazione europea.

A causa dell inaspettata evoluzione del secondo dopoguerra, Spinelli e Rossi decidono di abbandonare il Movimento Federalista Europeo, anche se a livello continentale il progetto federale procedeva

Io e i miei amici, dal 1945, ci siamo disinteressati al MFE non perché avessimo cambiato il nostro pensiero rispetto alle tesi approvate nel 1943 ma perché [ ] la situazione internazionale non dava alcuna speranza di presentare agli uomini politici il nostro programma come attuabile, e l urgenza dei problemi di politica interna (monarchia e repubblica) consigliava per il momento di stare zitti sui problemi di politica estera. Da P. Graglia, Altiero Spinelli, Il Mulino, Bologna, 2009, p. 298.

Il Congresso dell Aia: l incontro nella città olandese, dal 7 al 10 maggio 1948, vide riuniti i maggiori statisti dell Europa occidentale, come Konrad Adenauer, Walter Hallstein, Paul Henri Spaak, François Mitterand, insieme ai più importanti sostenitori dell idea federalista, ovvero Altiero Spinelli e Henry Brugmans. La riunione, che non si concluse con grandi risultati a causa delle differenze ideali in campo, si limitò a suggerire misure pratiche dirette a realizzare gradualmente la necessaria unione politica ed economica.

La nascita del Consiglio d Europa: sull onda dell incontro olandese, il 5 maggio 1949, a Londra, nasceva l assemblea europea con la denominazione di Consiglio d Europa. All inizio vi parteciparono dieci paesi ovvero Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia e Svezia. Questo era un organismo consultivo il cui scopo era di conseguire una più stretta unione fra i suoi membri da raggiungere con la discussione di questioni di comune interesse, con accordi e mediante un azione comune nei campi economico sociale culturale scientifico. Un risultato, secondo i federalisti, che avrebbe dovuto portare alla rinuncia della sovranità da parte dello Stato per attribuirla all Ente sovranazionale, a un governo europeo legittimato dalla rappresentatività popolare e con il quale gli Stati nazionali avrebbero accettato di federarsi.

A) Nell ottobre 1951 il capo della delegazione italiana alle trattative per la fondazione della CED (Comunità Europea di Difesa) Ivan Matteo Lombardo mise a punto un memorandum che venne sottoposto alle altre delegazioni delle diverse nazioni europee (Belgio, Lussemburgo, Olanda, Francia, Germania, Gran Bretagna); B) Il documento aveva una netta impronta federalista C) Una struttura politica fondata sull Assemblea parlamentare, i cui rappresentanti sarebbero stati eletti a suffragio universale diretto.

La proposta di Lombardo, come ricorda un importante storico quale Mammarella, anticipava di ventotto anni la nascita del Parlamento europeo ed [ ] era evidentemente influenzata dal Movimento federalista, e in particolare da un Altiero Spinelli molto vicino a De Gasperi [all epoca anche Ministro degli Esteri, ndr] in quel periodo Così la commentò Spinelli stesso Senza un unione federale europea che cosa potrebbe essere una forza armata europea? Non una cassa comune, perché manca l organo fiscale europeo; non ci sarebbero che contributi dei singoli Stati che potrebbero venire meno non appena uno Stato non avesse più voglia di versarli. Non soldati europei, perché i soldati resterebbero soggetti alla sovranità dello Stato nazionale, cui dovrebbero obbedire in ultima istanza, e non potrebbero essere addestrati e organizzati in modo da fare un corpo militare omogeneo ed efficace tanto in pace che in guerra.

L articolo 38 intendeva assegnare all Assemblea che avrebbe dovuto affiancare l esercito il mandato di studiare: A) La costituzione di un organo rappresentativo eletto su basi democratiche; B) I poteri che sarebbero ad esso conferiti; C) Le modifiche da apportare alle disposizioni del Trattato per porlo in sintonia con le altre istituzioni della Comunità, nell intento di garantire un adeguata rappresentanza.

In seguito ad un dibattimento lungo sostanzialmente tre anni, a causa della mancata ratifica del parlamento francese del trattato della CED poiché contrario alla dotazione della Germania con un proprio esercito. Questo risultato coincideva con una chiara sconfitta per il federalismo europeo e così la commentava Spinelli: Può darsi che il federalismo europeo, dopo essere stato per alcuni anni una forza politica operante, ridiventi per un certo tempo quel che si chiama comunemente un utopia, cioè un progetto politico che non ha immediata possibilità pratica di attuazione perché non ci sono forze politiche sufficienti che vogliano realizzarlo.

Il 9 luglio 80 Spinelli consegnò una lettera agli eurodeputati a lui vicini, in cui proponeva di avviare un dibattito per varare una grande riforma istituzionale. Grazie alla loro iniziativa e alle loro pressioni fu costituita una commissione ad hoc per ridefinire poteri e competenze in seno alla Comunità.

Il 9 luglio 1981, il Parlamento approvò la creazione di una Commissione istituzionale di 37 membri incaricata di mettere a punto le necessarie riforme. Un anno dopo, il 16 luglio 1982, l Assemblea plenaria di Strasburgo accolse una proposta, firmata da Spinelli, per conferire alla Commissione istituzionale il mandato di approfondire i punti relativi al nuovo equilibrio tra le istituzioni e studiare una diversa ripartizione dei poteri in un nuovo Trattato. Anche se il progetto di riforma venne di fatto ignorato dal Consiglio Europeo di Fontainebleau nel giugno 1984, esso tracciò una rotta ideale per l Unione Europea ancora attuale nei nostri giorni:

Commento illustrativo di Spinelli: Il nostro progetto fa della Commissione un vero esecutivo politico, mantiene un ruolo legislativo e di bilancio per il Consiglio dell Unione, ma lo definisce e lo limita, dà al Parlamento un vero potere legislativo e di bilancio, che esso divide con il Consiglio dell Unione. Il nostro progetto riconosce l esistenza di una sfera di problemi che saranno trattati dal Consiglio europeo con il metodo della cooperazione. Ma, da un lato esso vieta al metodo intergovernativo di invadere il campo dell azione comune e, da un altro lato, apre una porta che rende possibile il passaggio dalla cooperazione all azione comune.