00a_pp.ed :42 Pagina 5. Piero Marino. Le radici del tempo. Saggio sull umanità europea nel pensiero di Edmund Husserl.

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00a_pp.ed 15-07-2011 10:42 Pagina 5 Piero Marino Le radici del tempo Saggio sull umanità europea nel pensiero di Edmund Husserl Edizioni ETS

www.edizioniets.com Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Filosofia Antonio Aliotta dell Università degli Studi di Napoli Federico II Copyright 2011 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa info@edizioniets.com www.edizioniets.com Distribuzione PDE, Via Tevere 54, I-50019 Sesto Fiorentino [Firenze] ISBN 978-884672995-8

00a_pp.ed 15-07-2011 10:42 Pagina 7 a mio padre Enrico, mio primo maestro, e a Pietro, Francesco, Riccardo, Fabrizio, Simona, Maria Neve, Graziana, Marianna, Davide, Domenico, Federica, miei primi allievi.

00a_pp.ed 15-07-2011 10:42 Pagina 8

00a_pp.ed 15-07-2011 10:42 Pagina 9 «Non tutto quel che è oro brilla, Né gli erranti son perduti; Il vecchio ch è forte non s aggrinza E le radici profonde non gelano. Dalle ceneri rinascerà un fuoco, L ombra sprigionerà una scintilla, Nuova la lama ora rotta, E re quei ch è senza corona» [J.R.R. Tolkien]

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00b_prefaz_11 15-07-2011 10:44 Pagina 11 PREFAZIONE Per capire l intero lavoro husserliano degli anni Trenta, l insieme cioè delle sue riflessioni intorno alla crisi delle scienze e all idea di cultura europea, bisogna partire da una domanda. Perché, dopo aver articolato in forma compiuta e priva di lacune il metodo e l insieme tematico della fenomenologia trascendentale, Husserl rivolge l attenzione verso un ambito così sfrangiato e, per certi aspetti, sfuggevole come quello dell identità europea? Non si trattava di un esigenza di sistema, dettata dalla necessità di chiudere il cerchio della propria filosofia passando dal metodo, il campo più ristretto, alla teoria generale della cultura, il campo più esteso. La motivazione proveniva invece da una necessità intrinseca al nucleo metodico stesso, perché la fenomenologia trascendentale non è una costruzione idealistica, che può concettualizzare il soggetto indipendentemente dal mondo, ma è, al contrario, un progetto gnoseologico (ed etico) fondato sull esperienza trascendentale, nel quale l esperienza dell io può dispiegarsi solo in relazione alle condizioni di possibilità del senso e al valore fenomenico delle cose, e nel quale, dunque, il processo di costituzione del mondo non è un imposizione dell idea ma una concretizzazione dell idea nel mondo e una formazione del mondo stesso. Che di ciò si trattasse, è testimoniato anche dalle incursioni che Husserl compì, intorno al 1923, nel territorio della Kulturphilosophie, con i saggi sull etica, la cultura e il concetto di rinnovamento, oppure già con le lezioni del 1917 sull ideale fichtiano di umanità. Ecco perché possiamo dire che il chiarimento della civiltà europea come cultura sorta dalla ragione e, in senso ultimo e fondamentale, dalla filosofia è una tappa che il cammino della fenomenologia trascendentale non poteva eludere. Alla connessione fra riflessione fenomenologica e identità europea Husserl dedica gran parte dei suoi ultimi anni, con determinazione e coraggio. Lo dimostra la speranza, quasi ossessiva, con la quale, giunto alla soglia degli ottant anni, egli tenta di portare a termine il lavoro sulla Crisi: «l ultima resa dei conti con il lavoro della mia vita [ ], forse il frutto più maturo della mia esperienza di pensiero». In

00b_prefaz_11 15-07-2011 10:44 Pagina 12 12 Le radici del tempo esso infatti si condensano tutti i problemi particolari del pensiero fenomenologico, portati ora sul piano generale di una filosofia della cultura europea. L anziano filosofo si pone dunque un ultimo obiettivo, difficile da raggiungere ma decisivo per il completamento del proprio percorso, tanto da scrivere in una lettera a Rudolf Pannwitz del 1937: «forse un Dio scioglierà dunque la mia lingua, in modo che io possa ancora dire ciò che in me, e in così tanti anni, è cresciuto e maturato [ ]. Purtroppo sono molto invecchiato, e non sarà forse in sé una hybris, a settantanove anni sfidare il destino con tali obiettivi? Ma come potrei altrimenti trovare pace [ ], a prescindere completamente se ciò significhi o meno qualcosa per gli altri». L ultimo progetto husserliano non verrà mai realizzato pienamente, perché la Crisi resterà un opera incompiuta. Nel caso dell identità europea, non vengono infatti sviluppate analisi riguardo al ruolo della tradizione e della storia delle idee nella formazione della realtà storica, né vengono evidenziate le svariate implicazioni che la filosofia può avere sulle articolazioni concrete della società. Tuttavia, la precisione teoretica con cui Husserl diagnostica il decadimento della civiltà europea e delinea l itinerario per conseguire quello che potremmo chiamare un supplemento di coscienza, rende la sua ultima opera (con tutti i numerosi manoscritti ad essa collegati) un capolavoro di concretezza fenomenologica in particolare e di chiarezza filosofica in generale. Un elemento di fondamentale rilevanza per la comprensione di questo ampio riquadro della ricerca fenomenologica risiede nel fatto che in esso la teoria della conoscenza trascendentale si completa con la teoria della coscienza culturale, unite tramite la questione etica. Perciò suscita particolare apprezzamento il lavoro di Piero Marino, in quanto analizza la meditazione husserliana sull Europa alla luce di un ipotesi etica: l idea di umanità può coincidere con quella di umanità europea, poiché se il carattere peculiare dell esistenza umana è il vivere secondo ragione, e se il fondamento originario dello spirito europeo risiede non solo nella scoperta del logos ma anche in quella dell ethos, allora la nascita della civiltà europea coinciderebbe con una più generalizzata nascita dell umanità in generale. Nel campo degli studi su Husserl, l approfondita indagine di Marino va dunque a coprire un ben determinato e non ancora pienamente esplorato settore, quello del rapporto fra etica e teoria della cultura, ovvero fra le indagini sull etica e le tesi sull identità europea. Collocando la nascita dell Europa in un preciso spazio geoculturale e in una precisa epoca storica, nella Grecia del VI secolo, Husserl non fissa soltanto il luogo originario della civiltà europea, ma ne trac-

00b_prefaz_11 15-07-2011 10:44 Pagina 13 Prefazione 13 cia anche la linea evolutiva, lo sviluppo storico futuro, perché, meditando sull Europa, egli trova le condizioni di possibilità per rinvigorire quel momento originario riproponendo, sempre di nuovo e ogni volta in differenti circostanze storiche, il fondamento primigenio della nostra civiltà, cioè l atteggiamento propriamente filosofico, che è teoretico ed etico al tempo stesso. Da ciò si ricava la tesi che la storicità europea, ma anche la storicità in quanto tale, non è concepibile senza l eticità. Consapevole di questo presupposto teorico, Marino ripercorre e mette in luce tutta la complicata trama su cui si articola il progetto husserliano, mostrando come il telos della cultura europea sia un telos gnoseologico che si nutre però del «perfezionamento etico». Con l attestazione etica, la ragione si innesta nella storia. Pertanto, in una prospettiva storico-genetica, anche il fondamento spirituale che porta alla nascita dell Europa non è a-storico, perché esso si produce in un preciso tempo storico e, soprattutto, perché si ri-produce sempre di nuovo rinnovandosi nella storia. Da qui scaturisce la dinamica fra l assolutezza dell atteggiamento filosofico e la storicità della filosofia, che genera la considerazione storica del pensiero filosofico e, quindi, la filosofia fenomenologica della storia. L idea di rinnovamento, a cui Marino dedica molta attenzione, è il motore della cultura europea e grazie ad esso si dislocano, nel flusso del tempo, tutte le forme particolari della nostra cultura. Dialogando con la tradizione, lo spirito del rinnovamento crea l ambito comune della Lebenswelt europea, nel quale si formano e cooperano le culture particolari. Quello spazio che Gadamer chiama «l oikoumene europea» delinea dunque il campo di interazione fra le culture del nostro continente, fra le loro diversità e le loro affinità, lo spazio di ciò che potremmo definire l interculturalità europea. Proprio perché getta una sonda teoretica nell origine profonda del pensiero, l interpretazione husserliana della storia va sempre coordinata con la sua interpretazione della storia della filosofia, perché la teoria fenomenologica della storicità è intrinsecamente connessa con la comprensione della filosofia che si compie e si sedimenta nell elaborazione della fenomenologia trascendentale. Perciò, giustamente Marino sottolinea come la teoria husserliana della cultura europea non sia una filosofia della storia in senso classico e tuttavia sia un tentativo, forse il più poderoso di tutta l epoca moderna, di fondare una teoria trascendentale della storicità. Rinnovamento e conservazione rappresentano i poli del dinamismo che Husserl assegna alla storia: ad essi corrispondono, sul piano della formazione culturale, la creazione e la tradizione. Il movimento

00b_prefaz_11 15-07-2011 10:44 Pagina 14 14 Le radici del tempo storico si rafforza dunque su quella piattaforma culturale in cui riescono a mantenersi in equilibrio la conservazione e la trasformazione, la tradizione e la progettualità, il passato e il futuro. Tale equilibrio è però possibile soltanto all interno di quella «coscienza del tempo» che pone al centro la soggettività trascendentale, con le sue operazioni di coscienza e con la sua costituzione di senso, nella concentrazione del presente, nel presente vivente. In esso, inteso come autocomprensione del soggetto trascendentale, la storia, la cultura, la filosofia e l etica trovano il baricentro del loro movimento. Renato Cristin