LAVAGGIO DELLE MANI 1
Piccoli cenni storici Per secoli il lavaggio delle mani con acqua e sapone è stato considerato una misura di igiene personale, mentre la connessione con la trasmissione delle malattie è stata stabilita solo negli ultimi 200 anni. Alla metà del 1800 gli studi di Ignaz Semmelweis, a Vienna, e di Oliver Wendell Holmes, a Boston, stabilirono che le infezioni contratte in ospedale, che ora sappiamo essere causate da agenti infettivi, venivano trasmesse attraverso le mani del personale sanitario. 2
Piccoli cenni storici Il 1980 ha rappresentato un anno essenziale nell'evoluzione del concetto di igiene delle mani in ambito sanitario. Le prime Linee Guida nazionali sull'igiene delle mani furono pubblicate negli anni '80, seguite da molte altre in tempi più recenti. Queste Linee Guida sono state diffuse principalmente nei Paesi dell'emisfero settentrionale, inclusi gli USA, il Canada e alcuni Paesi europei. È quindi evidente la notevole evoluzione del concetto di igiene delle mani negli ultimi Vent'anni. 3
NUOVE FRONTIERE Più di recente, le linee guida CDC/HICPAC pubblicate nel 2002 hanno definito la frizione delle mani con prodotto a base alcolica lo standard per le pratiche di igiene delle mani in ambiente sanitario. Le pubblicazioni OMS sulle misure di controllo delle infezioni, volte a ridurre la diffusione dei patogeni nelle strutture sanitarie, hanno enfatizzato il ruolo dell'igiene delle mani come misura fondamentale. Le raccomandazioni sulla tecnica da usare per l igiene delle mani non hanno tuttavia ancora classificato la frizione delle mani come standard di riferimento rispetto al lavaggio con acqua e sapone. 4
DOGMI SUL LAVAGGIO Quello che risulta orami certo ed assodato oggi è che LE MANI sono il mezzo in cui l'uomo entra in contatto con il proprio corpo, con quello degli altri, e con il mondo che lo circonda; POSSONO DIVENIRE FONTE DI INFEZIONE E SONO RITENUTE VEICOLO PRINCIPALE DI TRASMISSIONE delle infezioni ospedaliere. 5
DOGMI SUL LAVAGGIO IL LAVAGGIO DELLE MANI È UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI MISURE PER PREVENIRE LA TRASMISSIONE DEGLI AGENTI PATOGENI IN AMBITO OSPEDALIERO 6
ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLA PELLE 7
FILIOLOGIA DELLA PELLE La funzione principale della cute è ridurre la perdita d'acqua, proteggere dall'azione abrasiva e dai microrganismi e, più in generale, rendere impermeabile il corpo rispetto all'ambiente. La cute è una struttura dinamica. La funzione protettiva non deriva semplicemente dalla morte, dalla degenerazione e dal compattamento dell'epidermide sottostante; i processi di corneificazione e desquamazione sono infatti strettamente correlati, poiché la sintesi dello strato corneo avviene alla stessa velocità della desquamazione corneificazione e desquamazione sono infatti strettamente correlati, poiché la sintesi dello strato corneo avviene alla stessa velocità della desquamazione. 8
FILIOLOGIA DELLA PELLE La funzione principale della cute è ridurre la perdita d'acqua, proteggere dall'azione abrasiva e dai microrganismi e, più in generale, rendere impermeabile il corpo rispetto all'ambiente. La cute è una struttura dinamica. La funzione protettiva non deriva semplicemente dalla morte, dalla degenerazione e dal compattamento dell'epidermide sottostante; i processi di corneificazione e desquamazione sono infatti strettamente correlati, poiché la sintesi dello strato corneo avviene alla stessa velocità della desquamazione corneificazione e desquamazione sono infatti strettamente correlati, poiché la sintesi dello strato corneo avviene alla stessa velocità della desquamazione. 9
BATTERI PRESENTI SULLA CUTE FLORA BATTERICA TRANSITORIA Sono gli organismi più spesso associati alle infezioni Spesso viene acquisita durante il contatto con i pazienti o le superfici È DI FACILE RIMOZIONE CON IL LAVAGGIO DELLE MANI FLORA BATTERICA RESIDENTE Ostacola la moltiplicazione di germi patogeni Si fissa su strati più profondi della cute PIÙ RESISTENTE ALLA RIMOZIONE MA MENO ASSOCIATA A INFEZIONI 10
CATENA DELLA TRASMISSIONE Organismi presenti su pazienti o superfici contaminate vengono trasferiti sulle mani degli operatori Organismo contaminante deve essere in grado di sopravvivere qlc minuto sulle mani dell'operatore Il lavaggio o l'anisepsi delle mani non vengono eseguiti o vengono eseguiti con modalità e detergenti inaproppiati 11
CATENA DELLA TRASMISSIONE Le mani contaminate dell'operatore vengono a contatto diretto con un altro paziente o con oggetti e superfici che verranno a contatto con il paziente stesso L'intensità della contaminazione delle mani dipende fortemente dalla durata delle attività assistenziali 12
ATTENZIONE SEBBENE IL LAVAGGIO IGENICO DELLE MANI COSTITUISCA LA MISURA PREVENTIVA PIÙ EFFICACE E MENO COSTOSA, È ANCHE UNA DELLE MENO SEGUITE E LE RACCOMANDAZIONI NON SONO RISPETTATE TANTO SUL PIANO QUNATITATIVO CHE SU QUELLO QUALITATIVO. 13
ATTENZIONE I PATOGENI OSPEDALIERI POSSONE ESSERE RACCOLTI NON SOLO SU FERITE INFETTE O PURULENTE, MA ANCHE FREQUENTEMENTE DA ZONE DI CUTE INTEGRA COLONIZZATA, QUINDI ANCHE OPERAZIONI PULITE CONTAMINANO IN MANIERA SIGNIFICATIVA LE MANI. 14
TIPOLOGIE DI LAVAGGIO MANI LAVAGGIO SOCIALE LAVAGGIO ANTISETTICO LAVAGGIO E DISINFEZIONE CHIRURGICA 15
LAVAGGIO SOCIALE 16
LAVAGGIO SOCIALE/IGIENICO INIZIO E FINE TURNO MANI VISIBILMENTE SPORCHE O CONTAMINATE( SANGUE, LIQUIDI CORPOREI, ECC.) RACC IA CONTATTO CON LIQUIDI SECREZIONI MUCOSE MEDICAZIONI IA PRIMA E DOPO CONTATTO DIRETTO CON PAZIENTE IB PRIMA DI MANGIARE E DOPO AVER USATO LA TOILETTE IB DOPO ESSERSI TOLTI I GUANTI IB DOPO CONTATTO CON OGGETTI O SUPERFICI POSTI NELLE VICINANZE DEL PAZIENTE II PRIMA DI DISTRIBUZIONE DI ALIMENTI IC QUANDO CI SI SPOSTA DA UN DISTRETTO ALL'ALTRO DI UN PAZIENTE II 17
LAVAGGIO SOCIALE/IGIENICO L'USO DEI GUANTI NON SOSTITUISCE IL LAVAGGIO DELLE MANI 18
TECNICA TOGLIERE ANELLI OROLOGI E BRACCIALETTI PRIMA DEL LAVAGGIO BAGNARSI LE MANI E APPLICARE DOSE CONSIGLIATA DEL PRODOTTE DETERGENTE SFREGARE VIGOROSAMENTE LE MANI IN MODO CHE TUTTE LE SUPERFICI ENTRINO A CONTATTO CON IL PRODOTTO IL TEMPO DIPENDE DAL TIPO DI PRODOTTO MA NON DEVE MAI ESSERE INFERIORE AI 15 SECONDI RACCOMANDATO 1 MIN RISCIAQUARE BENE E ASCIUGARSI CON SALVIETTE MONOUSO 19
LAVAGGIO ANTISETTICO PRIMA E DOPO PROCEDURE INVASIVE CHE NON RICHIEDANO LAVAGGIO E DISINFEZIONE CHIRURGICA BII PRIMA DI UN CONTATTO DIRETTO CON PAZIENTI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA O IMMUNODEPRESSI O CON LESIONI ALLA CUTE AII PRIMA E DOPO L'ESECUZIONE DELLE MEDICAZIONI DOPO DECONTAMINAZIONE MICROBICA IMPORTANTE AII PRIMA E DOPO AVER ASSISTITO UN PAZIENTE INFETTO O COLONIZZATO DA GERMI RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI AII 20
TECNICA TOGLIERE ANELLI BRACCIALE E OROLOGI SCIACQUARE CON ACQUA COORENTE UTILIZZARE SAPONE ANTISETTICO IN SOLUZIONE SAPONOSA STROFINARE ACCURATAMENTE FACENDO ATTENZIONE A SPAZI INTERDIGITALI, SOTTOUNGUEALI E DORSO MANI RISCIAQUARE CON ACQUA CORRENTE ASCIUGARE CON SALVIETTE MONOUSO AII UTILIZZARE ULTIMA SALVIETTA PER CHIUDERE RUBINETTO IB 21
FRIZIONE IDROALCOLICA Secondo le nuove linee guida della CdcP la frizione con soluzione a base alcolica è da PREFERIRE in tutte le situazioni elencate: Prima e dopo contatto con il paziente Dopo la rimozione di guanti Prima di manipolare un dispositivo invasivo per l'assistenza al paziente 22
LAVAGGIO CHIRURGICO Lo scopo del lavaggio chirurgico delle mani: Prevenire le infezioni ospedaliere Rimuovere la flora transitoria di unghie, mani e avambracci Ridurre al minimo la flora residente Inibire la rapida crescita di microorganismi 23
LAVAGGIO CHIRURGICO La corretta esecuzione della procedura descritta è applicata da parte di tutta l équipe chirurgica prima di interventi chirurgici. 24
LAVAGGIO CHIRURGICO I medici e gli infermieri devono tenere le unghie corte e ben curate, senza smalto e non devono indossare né orologi o altri monili. La cute delle loro mani deve essere integra e non presentare ferite ed escoriazioni. La temperatura dell acqua consigliata è di 37 c poiché a temperature inferiori si ha un vaso costrizione e un restringimento dei pori che impediscono la penetrazione dell antisettico; Viceversa, temperature superiori possono provocare irritazione cutanea nonché il passaggio in superficie di germi residenti in profondità. In caso di accidentale contatto con superfici o oggetti non sterili durante il lavaggio delle mani, è indispensabile ripetere la procedura dall inizio. Gli erogatori di antisettico devono essere a muro e provvisti di apposita leva per funzionamento a gomito: quando vuoti, se riutilizzabili, devono essere lavati e sterilizzati prima del successivo riempimento. Asciugare le mani tamponandole e non strofinandole. Scegliere prodotti, tra quelli consigliati, in base alla sensibilità individuale. L uso delle creme dermo protettive è consigliato solo fuori dell orario di servizio perché i contenitori delle stesse potrebbero essere contaminati e, pertanto, aumentare la flora batterica residente delle mani. 25
TECNICA A) Togliere anelli, orologi e braccialetti prima di iniziare la pulizia B) Bagnare uniformemente le mani e gli avambracci; in assenza di rubinetto a fotocellula aprire l'acqua con il gomito C) Pulire sotto le unghie usando l'apposito pulisci-unghie sotto acqua corrente D) Versare sulle mani il prodotto antisettico attraverso la leva sempre con il gomito E) Sfregare la mani e gli avambracci per il tempo consigliato dal produttore di regola da 2 a 6 minuti F) Risciacquare prima le mani e poi gli avambracci avendo cura di tenere le mani sollevate rispetto al gomiti G) Spazzolare le unghie con lo spazzolino sterile imbevuto di soluzione antisettica H) Ripetere il punto F I) Ripetere i punti D E F J) Asciugare le mani con telo sterile sempre partendo dalle dita verso il gomito 26
TECNICA 27
Materiali 28