3 CORSO BASE PER ASPIRANTI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE



Documenti analoghi
SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO

Il SERVIZIO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE 15 NOVEMBRE Dott. Elvezio Galanti Direttore Ufficio Relazioni Istituzionali

Il Volontariato di Protezione Civile Italiano. Massimo La Pietra

PROTEZIONE CIVILE A.N.A. PROTEZIONE CIVILE

La protezione civile questa sconosciuta

IL VOLONTARIATO IL RUOLO DEL VOLONTARIATO NEL SERVIZIO NAZIONALE

Terralba, 31 gennaio 2014 IL MODELLO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE

Laboratori per la gestione associata di funzioni e servizi

Il Volontariato di Protezione Civile nella Regione Lazio

IL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE. Roma, 26 febbraio 2014

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO

I l Sist e m a N a ziona le di Prot e zione Civile

NORMATIVA e PIANIFICAZIONE. Protezione Civile. - Formazione per Operatore di Protezione Civile - Daniele Lucarelli

IL SISTEMA DI. Corso base di Protezione Civile

COMUNE DI MIRANO REGOLAMENTO

Inquadramento del volontario ai sensi del D. Lgs.81/08. Expo - Sabato 4 aprile 2014 Dott. Massimo Lombardi

INTRODUZIONE ALLA PROTEZIONE CIVILE! LEGISLAZIONE in MATERIA di PROTEZIONE CIVILE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE DI FOSSOMBRONE A.P.S. AREA 3 Attività Emergenza

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

P R O V I N C I A D I NOVARA

COMUNE DI MONTECATINI TERME Viale Verdi, Provincia di Pistoia - Tel. 0572/ Fax 0572/ REGOLAMENTO

Soccorso in sicurezza: la tutela della salute e della sicurezza dei volontari. della Protezione Civile

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE

Il percorso della sicurezza per i volontari di protezione civile

LA PIANIFICAZIONE E LA GESTIONE DEL TERRITORIO PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO E GEOLOGICO

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

Salute e sicurezza sul lavoro per il volontariato di protezione civile la formazione gli standard minimi il collegamento con l elenco territoriale

PROTEZIONE CIVILE E SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI

R E G O L A M E N T O

5 MODELLO DI INTERVENTO

COMUNE DI CASALE LITTA - Piano di emergenza comunale

PROTEZIONE CIVILE. sistema. funzione. Gli obiettivi dell attività di PC. La pianificazione di emergenza La ripartizione dei compiti

PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Provincia di Avellino REGOLAMENTO COMITATO PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE

Il Servizio Nazionale di protezione civile. Massimo La Pietra

UNIONE DEI COMUNI LOMBARDA DELLA VALLETTA Provincia di Lecco. Regolamento del Gruppo Intercomunale di Volontari di Protezione Civile della Valletta

Regolamento per la gestione associata delle funzioni di Protezione Civile tra i Comuni dell Unione Coros

REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Provincia di Padova Servizio di Protezione Civile. Il soccorso in acque fluviali: L esperienza della Provincia di Padova

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

IL CONSIGLIO COMUNALE

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA COMUNALE STRUTTURA E FUNZIONI DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) Comune di: ATESSA

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA

Gli Uffici/Enti che possono intervenire nelle ricerche di persone scomparse con le proprie risorse disponibili:

ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DELL EMERGENZA/URGENZA. Dott. Mirio Camuzzi

LEGGE REGIONALE 19 DICEMBRE 1995 N 39. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 26 aprile 1998, n. 14 concernente

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PIACENZA Protezione Civile

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

Presentazione Formazione Professionale

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI PROVINCIALI

Art.1 Costituzione Art.2 Obiettivi Art.3 Ammissione Art.4 Dirigenti Art.5 Addestramento Art.6 Struttura Art.7 Emergenza Art.8 Doveri Art.

Deliberazione legislativa n. 87/ Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Fondamenti Giuridici

l esperienza degli artigiani

COMUNE DI COSIO VALTELLINO (PROVINCIA DI SONDRIO) Regolamento comunale dei Volontari della Protezione Civile

LA DIFESA CIVILE ERA SOLO IL SISTEMA PAESE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Pianificazione sanitaria territoriale per l attuazione di procedure ed interventi in occasione di eventi di protezione civile e/o pandemici

SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/ NUMERO VERDE U.R.P

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO

Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE. Pagina 1 di 6

5.SEGRATE ANCORA PIU SICURA

Un'altra difesa è possibile

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

C O N V E N Z I O N E TRA IL COMUNE DI TERNO D'ISOLA E GRUPPO NAZIONALE PREVENZIONE ONLUS. L anno duemilaquindici, il giorno.del mese di in Terno TRA

tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Consorzio di Bonifica. per lo svolgimento di attività

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

Provincia di Cremona

PROTOCOLLO D INTESA PER LA DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE DA ADOTTARE NELLE EMERGENZE IDRAULICHE TRA

ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO PER SCOPI DI PROTEZIONE CIVILE

Le figure della protezione civile a livello comunale

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

provincia di mantova L'esperienza e gli sviluppi della Colonna Mobile Provinciale in provincia di Mantova

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Applicazione alle Associazioni Sportive Dilettantistiche e alle Associazioni di Promozione Sociale

OSSERVATORIO PER LA SICUREZZA NAZIONALE

Comune di Marigliano Provincia di Napoli

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI MILANO. Piano Comunale di Protezione Civile Redazione: Novembre 2013

Transcript:

3 CORSO BASE PER ASPIRANTI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE Comune di Terni Ufficio Protezione Civile Lunedì 20 gennaio 2014 Terni, 1^ Circoscrizione Est

PERCHÉ SIAMO QUI

La generosità, la professionalità, la disponibilità e la preparazione degli uomini che costituiscono il sistema della PROTEZIONE CIVILE, sono le risorse più importanti che consentono di fronteggiare efficacemente calamità e disastri. Oggi e sempre di più in futuro, la risorsa aggiuntiva che permetterà al sistema di protezione civile nazionale di fronteggiare in maniera adeguata gli eventi calamitosi e le catastrofi, è il volontariato organizzato, vuoi per la riduzione delle risorse pubbliche disponibili e comunque non economicamente sostenibili per la collettività (pensate se si dovessero mantenere sempre operative strutture che possono efficacemente fronteggiare eventi calamitosi di grande entità). Se fino agli anni '80 del secolo scorso il volontariato organizzato rappresentava una componente ausiliaria delle forze in campo, negli ultimi anni ha messo a disposizione nelle situazioni di emergenza più del 50% delle risorse umane impiegate, formate, specializzate e addestrate.

Si è passati dalle esperienze generose e disorganizzate di volontariato spontaneo, come gli "angeli del fango" intervenuti nell'alluvione di Firenze del 1966, a forme organizzate dell associazionismo che hanno saputo incanalare la generosità e la solidarietà di tanti italiani. Oggi il Volontariato, organizzato su base regionale è cresciuto in numero di volontari disponibili in capacità operative, preparazione, competenza, esperienza e dotazione di mezzi tecnici e strumenti operativi.

COMUNE DI TERNI Anche il Comune di Terni intende dare il suo contributo per far crescere questo sistema di solidarietà a servizio della collettività. A tale scopo, a fine 2011 il Consiglio Comunale ha deliberato la costituzione del GRUPPO COMUNALE VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE CIVITAS INTERAMNA. Per rendere operativo il Gruppo Comunale è necessario in primo luogo formare ed informare gli aspiranti volontari sui principali compiti ed attività che dovranno affrontare per fregiarsi del titolo di Volontario di Protezione Civile. Anche se qualcuno di voi non se la sentirà di diventare un volontario di protezione civile, speriamo che quanto diremo durante questi incontri lo renderà più consapevole dei rischi presenti nel nostro territorio e su come affrontarli in caso di evento calamitoso.

OBIETTIVI DEL CORSO FORNIRE CONOSCENZE DI BASE SU: le Leggi e le Norme che regolano l attività di PC e del volontario; l organizzazione della PC nel Sistema Italia ; il ruolo del Volontariato nel Sistema di Protezione Civile; i Rischi; la gestione dell emergenza; la comunicazione in emergenza; la sicurezza; il primo soccorso; la logistica e l allestimento di un campo.

STRUTTURA DEL CORSO 14 lezioni teoriche - dalle ore 21.00 alle 23.00 (per un totale di 28 ore di formazione); 1 esercitazione pratica, dalle ore 9.00 alle 12.00; 1 esercitazione pratica e Test finale presso il Centro Regionale di Protezione Civile con rilascio attestato se promossi; Frequenza obbligatoria per l 75% del monte ore previsto;

L ESIGENZA Perché nasce l esigenza della protezione civile? Per tutelare l integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l ambiente

L ESIGENZA NASCE DALLA NECESSITÀ Dal 1943 ad oggi: Circa 8.000 vittime per eventi di tipo naturale 13 eventi sismici rilevanti 39 eventi a carattere idrogeologico rilevanti 3 eventi vulcanici rilevanti Dal 1970 ad oggi: Circa 30.000 incendi Circa 1.800.000 ha percorsi dal fuoco

Preistoria Per questioni di difesa, i Nuclei familiari diventano Comunità. Antichi Greci, Antichi Romani Allo scopo di evitare il propagarsi degli incendi, soprattutto nei porti e nelle città, già gli antichi Greci e gli antichi Romani organizzavano piccole squadre di intervento.

1287 Ferrara Lo statuto della Città prevedeva che i Capifamiglia delle zone rurali tenessero pronti una vanga, un rastrello ed un badile per fronteggiare l eventuale rottura degli argini del Po. Medioevo Italia Nascita delle Confraternite della Solidarietà che col tempo daranno prima origine alle Misericordie (di stampo religioso), poi alle Società di Mutuo Soccorso (di stampo laico) ed infine alle Pubbliche Assistenze (1900)

XVIII Secolo - Impero Austro-Ungarico Riconoscimento formale dei Brentani (precursori dei nostri VdF), dei Nottin (pattuglie che avvisavano della nascita e/o della presenza di incendi) e dei Saltari (precursori delle Guardie Forestali). 1864 Ginevra Nascita del Movimento della Croce Rossa a cura di J. Henry Dunant. 1926 Regno di Italia R.D.L. n. 2389 legge (n. 883) nel 1928: La competenza del soccorso alle popolazioni viene affidata al Ministero dei Lavori Pubblici

Periodo 1935 1961 Regno e Repubblica Italiana Con diversi passaggi normativi, la legislazione viene modificata fino alla creazione su base nazionale dei Servizi Antincendi (legge 469/61) presso il Ministero degli Interni. Vajont (1963) Alluvione di Firenze (1966)

Dicembre 1970 Legge 966/70 Norme sul soccorso e l assistenza alle popolazioni colpite da calamità Terremoto dell Irpinia con sfuriata di Pertini (1980) Tragedia di Vermicino (1981) DPR 66/81 Approvazione del regolamento attuativo della legge 966/70 (Errori nelle competenze, poco coordinamento, nella maggior parte dei casi inattesa o inapplicata).

LEGGE 225/92 Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile. 1997 Terremoto Marche Umbria; 1998 Alluvione Sarno; 2002 Terremoto del Molise; 2009 Terremoto dell Abruzzo 2012 Terremoto in Emilia Romagna

LA PROTEZIONE CIVILE

LA PROTEZIONE CIVILE NON È UN SOLO CORPO GERARCHIZZATO, MA UN INSIEME COORDINATO DI NUMEROSI ORGANISMI SPECIALIZZATI CHE AL PROPRIO INTERNO HANNO: SPECIFICI LINGUAGGI, DETERMINATE PROCEDURE E SPICCATO SENSO DI APPARTENENZA.

CHE COSA È LA PROTEZIONE CIVILE? NON è UN UFFICIO NON è UN ENTE NON è UN CORPO MILITARE È UN SISTEMA COMPLESSO NON è UN ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

CONFIGURAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE Carattere multilivello materia CONCORRENTE (Stato; Regioni; ( Comuni REGIONI STATO ENTI LOCALI ENTI LOCALI

LEGGE N. 225 DEL 24.02.1992 Con la legge n. 225/92 viene istituito il Servizio Nazionale di protezione civile La struttura che ha i compiti di indirizzo e coordinamento di tale Servizio è il Dipartimento della protezione civile posto alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei Ministri (l. 401/2001). Questa Legge fondamentale per la P.C., è stata modificata in maniera sostanziale solo nel 2012: Legge 12 luglio 2012, n.100. Il modello consolidatosi negli anni, prevedeva la disponibilità di risorse straordinarie senza limitazioni sia quantitative, che nelle tipologie degli interventi urgenti e di durata temporale. Nuova fase, in cui è necessario fare i conti con la limitatezza dei fondi e la drastica riduzione della tipologia di opere ammissibili nella prima fase dell'intervento in emergenza, oltre che tempistica ristretta definita.

IL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE Il DPC in attuazione alle norme vigenti provvede a coordinare tutte le amministrazione dello Stato,le Regioni, le Provincie, i Comuni, le Comunità Montane e i Consorzi di Bonifica, e può avvalersi di Enti Pubblici, di Istituti e di Gruppi di Ricerca Scientifica con finalità di Protezione Civile, nonché ogni altra Istituzione Pubblica o Privata.

Il DPC coordina nelle attività di Protezione Civile i gruppi di volontariato civile riconosciuti, nonché gli Ordini ed i Collegi Professionali.

Il DPC è il braccio operativo del Presidente del Consiglio quando si tratta di affrontare i problemi della tutela delle persone e dei beni del Paese, sottoposti a particolari minacce e/o pericoli che derivano da rischi naturali, ambientali o antropici.

Comitato Operativo della Protezione Civile RID CNMCA ANAS Autostrade Trenitalia MAE Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Capo Dipartimento Protezione Civile Forze Armate ENEL Corpo Forestale dello Stato Ente Poste Forze di Polizia Capitanerie di Porto Telecom Croce Rossa Italiana Ministero della Salute Corpo Nazionale del Soccorso Alpino Vodafone APAT Wind CNR Conferenza unificata Stato/Regioni/Città ed autonomie locali ENEA Organizzazioni di volontariato INGV Tim RFI RAI ENAC

Il DPC è organizzato in 8 uffici generali e 43 servizi, e costituisce il fulcro del Sistema Nazionale di Protezione Civile in caso di Calamità Nazionale al fine di ridurre al minimo il danno alle persone o cose e ha i compiti di: orientamento legislativo, promozione, formazione, coordinamento, sostegno alle strutture periferiche, intervento diretto, ordinanze.

CHI FA PARTE DELLA PROTEZIONE CIVILE? art. 6 la Legge n. 225 del 24.02.1992 - amministrazioni componenti Ministeri Regioni Province Prefetture Comuni Comunità Montane Aziende private Ordini professionali...... MA LA PRIMA AUTORITA DI PROTEZIONE CIVILE E

E QUALI SONO LE STRUTTURE OPERATIVE DELLA PROTEZIONE CIVILE? Vigili del Fuoco Forze Armate Forze di Polizia Carabinieri Corpo Forestale dello Stato Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica Guardia di Finanza Croce Rossa Italiana Strutture del Servizio Sanitario Nazionale Organizzazioni di Volontariato Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico

Ma allora, che differenza c è tra un intervento dei Vigili del Fuoco, del 118, del 113, ecc. e un operazione di Protezione Civile?? Un operazione è definibile di Protezione Civile non per il numero delle persone coinvolte o per l estensione territoriale, ma per il numero elevato di specializzazioni che prendono parte ad un evento e che debbono essere coordinate.

E IL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE QUANDO INTERVIENE?!? Le emergenze sono classificate in 3 diverse tipologie (art. 2 l. 225/92) EVENTI DI TIPO A : Possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili da singoli enti in via ordinaria: COMUNE EVENTI DI TIPO B : per loro natura ed estensione comportano l intervento coordinato di più enti in via ordinaria : PROVINCIA/REGIONE EVENTI DI TIPO C : per intensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari: STATO/Dipartimento della Protezione Civile

IL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE L INTERVENTO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE AVVIENE DUNQUE SOLO QUANDO COMUNE, PROVINCIA E REGIONE NON RIESCONO DA SOLE AD AFFRONTARE UN EMERGENZA. E QUESTO UN ESEMPIO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA. SINDACO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PRESIDENTE DELLA REGIONE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

COME SI FA PROTEZIONE CIVILE? ATTRAVERSO 4 ATTIVITA FONDAMENTALI: 1) PREVISIONE 2) PREVENZIONE 3) SOCCORSO 4) SUPERAMENTO DELL EMERGENZA

PREVISIONE ATTIVITA CHE HANNO LO SCOPO DI INDENTIFICARE GLI SCENARI DI RISCHIO E OVE POSSIBILE AL PREANNUNCIO, AL MONITORAGGIO, ALLA SORVEGLIANZA E ALLA VIGILANZA IN TEMPO REALE DEGLI EVENTI E DEI CONSEGUENTI LIVELLI DI RISCHIO ATTESI 3-bis. Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico

PREVENZIONE ATTIVITA FINALIZZATE A RIDURRE AL MINIMO LA POSSIBILITA CHE SI VERIFICHINO DANNI A SEGUITO DI UN EVENTO CALAMITOSO La prevenzione dei diversi tipi di rischio si esplica in attività non strutturali concernenti l'allertamento, la pianificazione dell'emergenza, la formazione, la diffusione della conoscenza della protezione civile nonché l'informazione alla popolazione e l'applicazione della normativa tecnica, ove necessarie, e l'attività di esercitazione

SOCCORSO Il soccorso consiste nell'attuazione degli interventi integrati e coordinati diretti ad assicurare alle popolazioni colpite ogni forma di prima assistenza

SUPERAMENTO DELL EMERGENZA INIZIATIVE VOLTE A RIMUOVERE TUTTI GLI OSTACOLI ALLA RIPRESA DELLE NORMALI ATTIVITA PRECEDENTI L EVENTO Il superamento dell'emergenza consiste unicamente nell'attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie e indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita (L. 100/12.

In caso di emergenza nazionale questo compito aspetta al DPC, mentre la responsabilità della decisione è assunta direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri. A livello Regionale la responsabilità è assunta dal Presidente della Giunta Regionale e a livello Locale è il Sindaco che deve assumere la responsabilità e la consapevolezza delle iniziative e delle attività a cui va data priorità e coordinare le forze in campo.

STRUTTURA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini Direzione Programmazione, innovazione e competività dell Umbria Direttore: Dott. Lucio Caporizzi Ambito Territorio, infrastrutture e mobilità Coordinatore: Arch. Diego Zurli Servizio Protezione Civile Dirigente: Ing. Sandro Costantini

Regione Umbria SEZIONE 1 Servizio Protezione Civile... domani Servizio Protezione Civile S.O.U.R. - Emergenze Maurizio Tesorini SEZIONE 2 Centro Funzionale Nicola Berni

GRAZIE INFINITE PER LA PAZIENZA.