CAMERA PENALE DI ROMA VERBALE DEL DIRETTIVO DEL 26 OTTOBRE 2015



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CAMERA PENALE DI ROMA VERBALE DEL DIRETTIVO DEL 26 OTTOBRE 2015 In data 26.10.15, alle ore 19, previa convocazione, si è riunito presso la sede sociale il Direttivo della Camera Penale di Roma. Sono presenti il Presidente Tagliaferri e i Consiglieri Placanica, Tognozzi, Rebecchi, Comi, Caiazza, Merluzzi, De Federicis, Spinelli, De Cataldo e Gai. Il Presidente delega al Consigliere Gai il compito di redigere il verbale. Prende la parola il Presidente Tagliaferri che dà lettura dell articolato provvedimento adottato in data odierna dal Presidente della Decima Sezione Penale del Tribunale di Roma, che viene allegato al presente verbale quale parte integrante, con cui viene disposta la comunicazione al DAP della necessità di disporre e garantire la traduzione di tutti gli imputati del processo Mafia Capitale, in condizione di detenzione inframuraria, presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia N.C., per consentirne la partecipazione a tutte le udienze successive a quella del 5 novembre 2015 che si terrà in aula Occorsio, come già previsto, essendo venute meno, anche a seguito dei pareri ottenuti dalla Procura e dallo stesso DAP, le ragioni che avevano determinato il pregresso provvedimento con cui era stata disposta la loro partecipazione al giudizio tramite videoconferenza. Da tale disposizione vengono esclusi espressamente gli imputati Carminati, sottoposto al regime di cui all art. 41 bis L. 354/75, Buzzi e Brugia, qualificati come promotori e organizzatori della contestata associazione criminale di stampo mafioso, e Testa, qualora quest ultimo dovesse essere trasferito in altro carcere, essendo allo stato ristretto in Rebibbia e potendo pertanto partecipare personalmente alle udienze, come indicato espressamente nel provvedimento in esame; peraltro, per quanto non lo si espliciti nel provvedimento, le ragioni che hanno determinato il trasferimento del Testa a Rebibbia rendono estremamente verosimile la sua permanenza presso tale istituto penitenziario e quindi la sua presenza in aula per tutto il dibattimento. In definitiva, per gli imputati Brugia e Buzzi, il Tribunale ha ritenuto la sussistenza di specifiche esigenze atte a giustificare la loro partecipazione al giudizio tramite

videoconferenza, mentre - come detto - l attuale allocazione detentiva del Testa consentirà allo stesso di presenziare personalmente in aula. Il provvedimento in questione rappresenta una importante novità e si rende necessario quindi che il Direttivo esamini l attuale situazione anche per valutare l opportunità di revocare l astensione deliberata per le date del 9, 10, 11 e 12 novembre 2015, di cui si è ampiamente discusso nel corso della recente Assemblea del 21 ottobre 2015. Si apre quindi una vivace discussione in cui intervengono tutti i componenti del Direttivo. Il Consigliere Gai ritiene che vi siano i presupposti per procedere ad una revoca dell astensione in considerazione del risultato ottenuto, senza precedenti e dall alto significato politico, previa redazione di un documento atto a valorizzare la battaglia intrapresa e la decisione responsabile di revocare l astensione, convocando l assemblea per discutere di quanto accaduto. Il Consigliere Merluzzi ritiene il provvedimento orfano di un vero e proprio taglio giurisdizionale, essendo informato ai pareri della Procura e del DAP, mentre la norma di cui all art. 146 bis Disp. Att. c.p.p. imporrebbe una più incisiva e autonoma valutazione da parte del Presidente del Tribunale. Esprime comunque il proprio parere favorevole alla revoca dell astensione, ora che il provvedimento del Tribunale appare motivato secondo i canoni dell art. 146 bis Disp. Att. c.p.p.. Il Consigliere Caiazza evidenzia come con tale provvedimento, che ha preso atto delle legittime prese di posizione della CPR e delle altrettanto legittime iniziative intraprese, si sia attestata una volta per tutte, con un clamoroso revirement, l eccezionalità del processo a distanza mediante l utilizzo della videoconferenza, che nel precedente provvedimento sembrava essere assurto invece al rango dell ordinarietà. Suggerisce quindi di incassare il risultato processuale e politico ottenuto, dimostrare responsabilità, sostenere i difensori dei soggetti a cui resta deputato il compito in aula di sollevare legittime eccezioni sulle modalità di celebrazione del giudizio, e allo stesso tempo redigere articolato documento con il quale spiegare la scelta di procedere alla revoca dell astensione, criticando nel contempo il provvedimento nella parte in cui si sottrae ai compiti sanciti dall art. 146 bis Disp. Att. c.p.p., ovvero avalla pareri della Procura o del DAP. Ritiene comunque raggiunto un enorme risultato politico e di immagine, mai prima raggiunto a seguito di iniziative quali quella di deliberare un astensione, che deve essere adeguatamente valorizzato.

Il Consigliere Rebecchi concorda pienamente con le opinioni di Caiazza e Merluzzi. Il Consigliere Tognozzi evidenzia come in questa occasione non si presterà a giochi di cordate e certamente non è sua intenzione coltivare una battaglia sostanzialmente per le sole posizioni di Buzzi e Brugia per i quali il provvedimento, sebbene non adeguatamente motivato e con alcuni passaggi che non sono esenti da critiche e censure, può ritenersi quantomeno che ora risponda ai criteri dettati dall art. 146 bis Disp. Att. c.p.p.. Sosterrà, ove condivise, le eventuali iniziative che i difensori di tali imputati intenderanno porre in essere per garantire la partecipazione dei loro assistiti al giudizio, ma ritiene che tali iniziative siano di loro esclusiva competenza. Valorizza il risultato ottenuto, ma allo stesso tempo chiede che sia informata l Assemblea dei soci del contenuto di tale provvedimento, che potrebbe anche comportare la revoca dell astensione, ma che il Direttivo potrà certamente adottare con maggiore serenità e ponderazione, dopo aver reso edotti i soci degli sviluppi della vicenda. Il Consigliere Spinelli si dichiara invece contrario alla revoca dell astensione, che potrà eventualmente essere rimodulata, alla luce del provvedimento del Tribunale, ritenendo che si tratterebbe di un clamoroso passo indietro a fronte dell avvenuto scoperchiamento del vaso di pandora, che ha consentito di disvelare la clamorosa deriva che renderà ineluttabile il costante ricorso alla videoconferenza ogni qualvolta verranno motivate, anche in via pretestuosa o soltanto sulla scorta della mera contestazione, esigenze di tutela o salvaguardia tali da legittimare le rilevanti esigenze di cui all art. 146 bis Disp. Att. c.p.p.. Il Vicepresidente Placanica ritiene che la norma di cui all art. 146 bis Disp. Att. c.p.p. sia permeata da discrezionalità e che il provvedimento sia in qualche modo motivato sul punto. Ritiene però doveroso che prima di deliberare la revoca dell astensione, cui non sarebbe contrario ed anzi è sua intenzione sollecitare, si valutino le iniziative da adottare in assemblea. Si tratta difatti di scelta delicata che impone di fornire ai soci una doverosa informativa su quanto occorso e di sondare anche gli umori dell elettorato proprio nel rispetto della democrazia. Il Presidente Tagliaferri si dichiara contrario alla revoca dell astensione, giudicando il provvedimento insufficiente ed inadeguato rispetto alle legittime proteste avanzate dalla CPR, per il rispetto del fondamentale principio del diritto degli imputati di partecipare personalmente al dibattimento; tali proteste hanno ottenuto consensi e segnali di solidarietà da moltissime Camere Penali Territoriali e

dalla stessa Unione. Ritiene peraltro che la decisione da assumere sia talmente rilevante da imporre, nel rispetto della democrazia associativa, lo svolgimento di un Assemblea sul punto, soprattutto ove si tenga presente che essa ha sostenuto all unanimità e con convinzione l iniziativa del Direttivo, per cui deve ora essere posta necessariamente a conoscenza degli sviluppi della vicenda, auspicando la condivisione delle successive iniziative del Direttivo. Il Consigliere Comi si dichiara favorevole alla revoca dell astensione. Il risultato, sotto il profilo rigorosamente politico, è stato raggiunto e non si deve entrare nel merito del provvedimento, che appare comunque motivato. Occorre invece coltivare il tema con ulteriori iniziative, redigere un documento articolato sul punto e quindi presentarlo all Assemblea dei soci, valorizzando i risultati della battaglia intrapresa. Il Consigliere De Cataldo è dell idea che, prima di assumere qualsivoglia decisione, sia opportuno tenere un Assemblea, in cui rendere edotti i soci di quanto occorso, criticando il provvedimento nelle parti motive che demandano al DAP decisioni proprie dell organo giurisdizionale o prendono atto di pareri assunti dalla Procura, essendosi in tal modo il Tribunale sottratto ai compiti esclusivamente di sua stretta competenza. Il Consigliere De Federicis si palesa contrario alla revoca dell astensione. Evidenzia come mai si sia dato tanto risalto politico alle iniziative della CPR e che quella che si è intrapresa è una battaglia di principio, legittima, condivisa dal Foro e di alto lignaggio. Ritiene non sia giustificabile l adozione del provvedimento per soli 15 degli imputati sulla scorta delle motivazioni addotte e ritiene che sia doveroso comunque convocare l Assemblea prima di deliberare sulla revoca dell astensione, informando i soci dei contenuti del provvedimento. Il Consigliere Spinelli chiede che, ove il Direttivo intenda oggi adottare una delibera sulla revoca o meno dell astensione, ciò avvenga con decisione unanime, come accaduto quando si è deliberata l astensione, altrimenti è opportuno che si sondi la volontà dei soci in Assemblea, valutando anche la possibilità di ridurre i giorni di astensione a due o addirittura uno. Il Consigliere Caiazza rivendica l autonomia del Direttivo nell assumere delibere di revoca o meno dell astensione. Rientra infatti nei compiti istituzionali del Direttivo assumere tali responsabilità per poi confrontarsi con l Assemblea vista l importanza dell argomento, redigendo quindi un documento che

andrà illustrato in sede assembleare. I Consiglieri Rebecchi, Merluzzi e Comi, condividono il pensiero di Caiazza, ritenendo inaccettabile che il Direttivo si sottragga ad un compito cui è deputato istituzionalmente. Il Vicepresidente Placanica ribadisce che la delicatezza dell argomento e della decisione da assumere impongono invece l adozione della delibera dopo una consultazione informativa nell Assemblea dei soci, anche a rischio di essere sfiduciati. Precisa che è sua intenzione intervenire nell Assemblea, per esplicitare le ragioni che lo inducono a ritenere opportuna la revoca dell astensione. Il Consigliere Tognozzi condivide la proposta di Placanica, ritenendo che l Assemblea non deve esprimere alcun voto sulla delibera di astensione, ma deve essere esclusivamente il luogo e l occasione di un sereno confronto, all esito del quale il Direttivo deciderà se revocare o meno l astensione. Il Consigliere Gai condivide la soluzione prospettata da Placanica e Tognozzi. I Consiglieri Caiazza, Comi, Rebecchi e Merluzzi chiedono espressamente che si voti immediatamente in relazione alla revoca o meno dell astensione. Il Vicepresidente Placanica ribadisce come sia opportuno votare dopo l Assemblea e tale soluzione viene condivisa anche da De Federicis. Ha quindi luogo una vivacissima discussione, a cui prendono parte tutti i Consiglieri presenti, e in particolare Merluzzi, Placanica, Tagliaferri, Rebecchi, Caiazza e Comi. Il Consigliere Caiazza ribadisce l assurdità di rimettere all Assemblea una decisione che è di esclusiva competenza del Direttivo e della quale il Direttivo deve assumersi la responsabilità, valutando eventualmente anche la possibilità di rassegnare le proprie dimissioni. Il Consigliere Rebecchi condivide quanto sostenuto da Caiazza. Il Presidente Tagliaferri, ritiene che l informativa all Assemblea, unitamente alla discussione ed al confronto sul punto siano la massima espressione della democrazia associativa, si dice pronto a rassegnare le proprie dimissioni ove oggi venga adottata, senza tale confronto preventivo, una delibera di revoca dell astensione, che non condivide e che quindi non è disposto a sostenere in Assemblea. Il Direttivo invita il Presidente a rivedere tale presa di posizione che non risponderebbe assolutamente ai criteri di democrazia e sereno confronto che hanno sempre informato le decisioni del Direttivo, assunte sempre a maggioranza.

Il Presidente accede all invito, pur rappresentando che l eventualità da lui prospettata non avrebbe alcun rilievo rispetto ai criteri di democrazia interna al Direttivo. Il Consigliere Tognozzi ribadisce che l Assemblea non sarà chiamata a votare ma solo a tenere un sereno confronto con il Direttivo, dopo essere stata informata adeguatamente dei contenuti del provvedimento del Tribunale e una volta illustrati gli aspetti salienti di tale provvedimento. Il Direttivo - a maggioranza dei presenti, con il voto contrario dei Consiglieri Comi, Merluzzi, Caiazza e Rebecchi, evidenziando gli ultimi due di non essere nemmeno intenzionati a parteciparvi - delibera di convocare l Assemblea dei soci per le ore 11,30 del 29 ottobre 2015, presumibilmente presso l aula 17 del Tribunale di Roma, ove alle 12,30 si terrà la riunione del Miur, onde fornire ai soci una dettagliata informativa sui contenuti del provvedimento adottato dal Tribunale di Roma in relazione alle problematiche che hanno determinato la delibera di astensione. All esito del dibattitto che ne seguirà, il Direttivo è immediatamente convocato in sede per decidere in ordine alla revoca o al mantenimento della delibera di astensione per le giornate del 9, 10, 11 e 12 novembre 2015. Il Presidente e il Segretario Spinelli cureranno attraverso CPR News e ogni altro strumento possibile, con estrema solerzia, la divulgazione della notizia della convocazione dell Assemblea. Non essendovi null altro da deliberare il verbale viene chiuso alle ore 21, 55. Il Presidente Il Segretario