Consiglio Europeo del Pellet Guida per la Certificazione del pellet di legno da riscaldamento



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Consiglio Europeo del Pellet Guida per la Certificazione del pellet di legno da riscaldamento Ai sensi della UNI EN 14961-2 Rev. 0.1 del 11.04.2012

SOMMARIO 1 BACKGROUND E OBIETTIVI... 4 2 RIFERIMENTI NORMATIVI... 5 3 DEFINIZIONI DI TERMINI... 7 3.1 Proprietario della Licenza... 7 3.2 Associazioni Nazionali... 7 3.3 Concessionario della licenza... 7 3.4 Organismi di certificazione... 7 3.5 Organizzazione di supporto al sistema... 7 3.6 Organismi di ispezione e laboratori di prova... 8 3.7 Possessori del certificato... 8 4 SISTEMA DI CERTIFICAZIONE... 9 4.1 Panoramica... 9 4.2 Certificazione della produzione... 9 4.2.1 Mandato per il controllo della produzione... 9 4.2.2 Ispezione iniziale della produzione... 10 4.2.3 Emissione del certificato... 11 4.2.4 Ispezioni di sorveglianza... 12 4.3 Certificazione del commercio... 12 4.3.1 Procedura per la domanda... 12 4.3.2 Emissione del certificato... 13 4.4 Reclami... 13 4.5 Validità del certificato... 13 4.6 Cambiamenti di maggior entità... 14 4.7 Uso del marchio... 14 4.8 Etichettatura... 15 4.9 Interfacce... 15 4.10 Tracciabilità... 15 4.11 Numero d'identificazione... 16 4.11.1 Campioni di riferimento... 17 4.11.2 Audit ordinari e straordinari... 17 4.12 Reclami... 18 4.13 Costi... 18 5 QUALITA DEL PRODOTTO... 19 6 REQUISITI DI SOSTENIBILITA... 19 Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 2

7 GESTIONE DELLA QUALITA... 20 7.1 Produzione... 20 7.1.1 Attrezzatura tecnica e processi di funzionamento... 20 7.1.2 Relazione sulle quantità prodotte... 21 7.1.3 Responsabile della sicurezza della qualità... 21 7.1.4 Documentazione interna... 21 7.1.5 Ispezioni interne... 22 7.2 Commercio... 23 7.2.1 Attrezzatura tecnica e processi di funzionamento... 23 7.2.2 Responsabile sicurezza della qualità... 25 7.2.3 Documentazione interna... 25 7.2.4 Ispezioni interne... 26 8 ORGANISMI DI ISPEZIONE E LABORATORI DI PROVA... 27 8.1 Requisiti per la registrazione... 27 8.2 Presentazione della domanda... 27 9 REQUISITI DELLE MATERIE PRIME... 28 9.1 Requisiti per gli additivi... 28 9.2 Requisiti del pellet... 29 10 MARCHIO DI CERTIFICAZIONE... 30 Allegato 1: Metodi di controllo raccomandati per la campionatura interna e l assicurazione della qualità... 32 Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 3

Certificazione del pellet da riscaldamento 1 BACKGROUND E OBIETTIVI L'obiettivo del presente sistema di certificazione del pellet di legno è quello di assicurare il rifornimento di combustibile con qualità constante, chiaramente definita e adatta al riscaldamento. Al fine di garantire una regolare ed elevata qualità del pellet in distribuzione, sarà necessario certificare non soltanto il pellet, ma anche i processi necessari alla sua produzione, nonché la logistica di distribuzione. Gli aspetti della certificazione di un singolo prodotto saranno quindi combinati con quelli di tutto il sistema di certificazione. Con le classi ENplus-A1, ENplus-A2 e EN-B, si definiscono tre qualità diverse del pellet sulla base delle specifiche tecniche contenute nella norma europea UNI EN 14961-2, "Biocombustibili solidi. Specifiche e classificazione del combustibile" Parte seconda: Pellet per uso non industriale" 1 Il sistema di certificazione contiene i seguenti punti essenziali: Requisiti di produzione del pellet e sicurezza della qualità Requisiti del prodotto (UNI EN 14961-2) Requisiti per l etichettatura, la logistica e lo stoccaggio intermedio Requisiti di consegna al consumatore finale Le specifiche relative alla gestione della qualità interna garantiscono il mantenimento delle caratteristiche del prodotto. Sono stabiliti i requisiti riguardanti le attrezzature tecniche, le procedure e la documentazione. In questo modo i processi di funzionamento risultano trasparenti e orientati alla rapida localizzazione e risoluzione dei problemi. Tali specifiche si basano sulla ISO 9001 e sulla EN 15234-2. L'EPC, il Consiglio Europeo del Pellet, organizzato nell ambito di AEBIOM, l'associazione Europea delle Biomasse, ha ottenuto i diritti di licenza per il marchio ENplus tramite un contratto stipulato con il promotore del sistema, ovvero l'istituto del Pellet tedesco (DEPI). Questi trasferirà tale diritto di licenza alle associazioni nazionali, le quali si occuperanno dell introduzione di ENplus nelle nazioni o aree geografiche di competenza. L'indipendenza del sistema di certificazione sarà garantita dal coinvolgimento di organismi di certificazione accreditati secondo la UNI EN 45011. La certificazione ENplus può essere anche rilasciata come certificazione di gruppo con la supervisione di un organismo di certificazione accreditato. 1 Con la dicitura uso non industriale si intende l utilizzo del combustibile in apparecchi a bassa potenza, come nelle case o in edifici pubblici e commerciali di dimensione ridotta. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 4

Le associazioni nazionali responsabili della gestione del marchio ENplus decideranno l'organizzazione di supporto al sistema (nel caso di certificazione di gruppo), nonché l'organismo di certificazione responsabile per ENplus nella propria nazione. Redigeranno, inoltre, una lista di tali organizzazioni pubblicata sul loro sito web e sul sito di EPC. Gli organismi di ispezione e i laboratori di prova - che verificano la conformità di produttori e rivenditori ai requisiti richiesti da ENplus - devono essere comunque sottoposti al vaglio dell'epc e inseriti nella lista ufficiale. 2 RIFERIMENTI NORMATIVI EN 14774-1, Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto di umidità - Metodo per essiccamento in forno - Parte 1: Umidità assoluta - metodo di riferimento EN 14774-2 Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto di umidità - Metodo per essiccamento in forno - Parte 2: Umidità totale - procedura semplificata EN 14775, Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto di ceneri FprEN 14778, Biocombustibili solidi - Campionamento pren 14780, Combustibili solidi - Preparazione dei campioni EN 14918, Biocombustibili solidi - Determinazione del potere calorifico EN 14961-1: 2010, Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Parte 1: Requisiti generali EN 14961-2: 2011, Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Parte 2: Pellet per uso non industriale EN 15103, Biocombustibili solidi - Determinazione della densità apparente FprEN15104, Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto totale di carbonio, idrogeno e azoto - metodo strumentale EN 15210-1, Biocombustibili solidi - Determinazione della durabilità meccanica del pellet - Parte 1: Pellet FprEN 15289, Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto totale di zolfo e cloro FprEN 15297 Biocombustibili solidi - Determinazione degli elementi minori - As, Cd, Co, Cr, Cu, Hg, Mn, Mo, Ni, Pb, Sb, V e Zn EN 15234-1, Biocombustibili solidi - Assicurazione della qualità del combustibile - Parte 1: Requisiti generali Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 5

EN 15234-2, Biocombustibili solidi - Assicurazione della qualità del combustibile - Parte 2: Pellet per uso non industriale pren 16127, Biocombustibili solidi - Determinazione della lunghezza e del diametro del pellet e delle bricchette cilindriche ISO/IEC 17025 (2005): Requisiti generali per i laboratori di prova e calibrazione EN ISO 9001 (2008): Sistemi Gestione Qualità - Requisiti EN 14588, Biocombustibili solidi - Terminologia, definizioni e descrizione EN ISO/IEC 17025, Criteri generali per le procedure di esecuzione dei diversi tipi di organizzazioni di controllo ISO 3310 (2001): Vagliatura - Requisiti tecnici e controlli EN 45011: Requisiti generali per organizzazioni che gestiscono sistemi di certificazione dei prodotti CEN/TS 15370: Biocombustibili solidi, Metodo per la determinazione del comportamento di fusione delle ceneri D.Lgs. 152/06: Norme in materia ambientale. Allegato X (sez. 6) parte V recante la lista delle biomasse combustibili Il presente regolamento non astiene le aziende operanti sul territorio italiano al rispetto di tutte le leggi nazionali in materia. [Norme nazionali su biocombustibili solidi, sullo stoccaggio o su requisiti per la produzione e l'utilizzo del pellet, che non sono in contrasto con le norme EN, possono essere aggiunte alla lista dei riferimenti normativi]. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 6

3 DEFINIZIONI DI TERMINI Per altri termini e descrizioni relativi al pellet si rimanda alla UNI EN 14588. 3.1 Proprietario della Licenza Il proprietario della licenza del marchio ENplus è AEBIOM, l'associazione Europea delle Biomasse. L'ente responsabile della gestione di ENplus è l EPC, il Consiglio Europeo del Pellet, organizzato all'interno dell'aebiom. 3.2 Associazioni Nazionali Le associazioni nazionali sono organizzazioni che rappresentano gli interessi del settore del pellet nelle nazioni o aree geografiche di competenza che hanno sottoscritto un contratto con AEBIOM al fine di concedere la licenza ENplus alle imprese certificate. 3.3 Concessionario della licenza Un produttore o un rivenditore di pellet può ottenere la licenza d'uso del marchio ENplus dall'associazione nazionale responsabile per il paese/nazione o area geografica in cui l'impresa gestisce la propria attività o i propri stabilimenti. Se non esiste un'associazione di riferimento, la licenza può essere emessa direttamente da AEBIOM. L EPC, il Consiglio Europeo del Pellet, rappresentato dal suo general manager, gestisce tutte le questioni in merito al rilascio di licenze per conto di AEBIOM. Se un'associazione nazionale cessa le proprie attività o perde i diritti di licenza di ENplus, i detentori della licenza di questo paese ottengono la licenza direttamente da AEBIOM, a meno che non venga riconosciuta la non conformità ai requisiti ENplus. 3.4 Organismi di certificazione Gli organismi di certificazione garantiscono l'indipendenza del sistema di certificazione e monitorano le procedure. Questi devono aderire ai requisiti della EN 45011 ed essere accreditati da un membro della Cooperazione Europea per l'accreditamento (EA), oppure possedere un accordo di riconoscimento reciproco con l'ea. Le associazioni nazionali possono scegliere di collaborare con organismi di certificazione specifici per la propria nazione o area geografica. Gli organismi di certificazione nazionali selezionati devono essere inseriti nella lista presente sul sito ufficiale dell'epc www.pelletcouncil.eu. 3.5 Organizzazione di supporto al sistema Se si costituisce una certificazione di gruppo, le dinamiche della certificazione saranno gestire da un'organizzazione di supporto al sistema. Tale organizzazione è controllata da un organismo indipendente e accreditato. L'organizzazione di supporto del sistema Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 7

selezionata e l'organismo di certificazione devono essere indicati nella lista pubblicata sul sito ufficiale di EPC/ENplus. 3.6 Organismi di ispezione e laboratori di prova Gli organismi di ispezione presenti nella lista devono essere accreditati secondo la EN ISO 17020 o EN 45011 e citati nel sito dell'epc nella homepage ufficiale. Lo scopo dell accreditamento deve essere accettato dall'epc. I laboratori di prova della lista devono essere accreditati secondo la EN ISO 17025 e le norme di analisi specificate nella UNI EN 14961-2. I laboratori di prova possono cooperare se non sono stati accreditati per tutte le norme di controllo vigenti. Soltanto gli organismi d'ispezione e i laboratori di prova riportati nell'elenco sono ammessi alla certificazione nel sistema ENplus. 3.7 Possessori del certificato I possessori del certificato sono aziende che producono o commercializzano elevate quantità di pellet e si sono impegnate, tramite un contratto con l'organismo di certificazione o l'organizzazione di supporto al sistema, a osservare i regolamenti del sistema di certificazione ENplus e sono stati certificati secondo le regole descritte in questa guida. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 8

4 SISTEMA DI CERTIFICAZIONE 4.1 Panoramica I componenti essenziali della certificazione sono: Ispezione e verifica della conformità del pellet agli standard europei, nonché del sistema logistico (fino alla consegna al cliente finale): entrambi i requisiti vanno considerati secondo quanto descritto in questo manuale. Specifiche per la gestione interna della qualità (attrezzature e processi produttivi del possessore della certificazione, qualifica dei dipendenti, requisiti per la documentazione, controllo qualità interno). Esecuzione dei controlli della certificazione e dei controlli esterni, rilascio e revoca della licenza, gestione dei reclami. 4.2 Certificazione della produzione La parte interessata inoltra una domanda di certificazione. L'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione è responsabile nella nazione/paese in cui il richiedente ha la sua sede (sede centrale). L'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione deve decidere in merito alla domanda entro 2 mesi. E' necessario presentare: domanda di approvazione contratto con un organismo d'ispezione presente nell'elenco relazione dell'ispezione e delle analisi eseguite a seguito della visita ispettiva iniziale. Se la domanda è presentata nel 2011, sarà possibile accettare, come relazione iniziale, anche una relazione di ispezione condotta secondo la DINplus. Inoltre, sarà necessario presentare un'analisi del punto di fusione delle ceneri risalente a una data non superiore ai 3 mesi. Entro 12 mesi dall'ottenimento della certificazione sarà necessario presentare all'ente di certificazione la relazione della visita ispettiva iniziale sulla base della presente procedura di certificazione. 4.2.1 Mandato per il controllo della produzione La parte interessata stipula un contratto con un organismo di ispezione accreditato contenuto nella lista dell'epc e lo incarica di eseguire le ispezioni iniziali presso i suoi stabilimenti produttivi. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 9

4.2.2 Ispezione iniziale della produzione L'organismo d'ispezione conduce una visita ispettiva iniziale presso il sito (-i) di produzione della parte interessata con cui dovrà verificare i seguenti punti: Materia prima: Classificazione delle fonti e dell'origine dei biocombustibili solidi in conformità alla UNI EN 14961-2 (Tabella 1, UNI EN 14961-1). Se la materie prima non proviene esclusivamente da una segheria affiliata, i fornitori e l'origine della materia prima dovranno essere specificati così come riportato nella UNI EN 14961-1 Tabella 1. Qualora utilizzati additivi 2 : Indicazione delle quantità, tipologia ed esatta descrizione (per es. coadiuvanti per la pressatura). Tipo e idoneità del magazzino per la materia prima. Impianto di produzione: adeguatezza delle attrezzature al fine di produrre pellet di elevata qualità. In particolare verificare gli strumenti per separare il particolato e i materiali estranei. Pulizia degli impianti. Tipo e idoneità del magazzino per il prodotto finito. Sistema di gestione della qualità (conforme al capitolo 7): manuale interno e/o indicazioni operative, formazione (esterna e interna), gestione di reclami e lamentele, ecc. Controllo interno della produzione, adeguatezza e condizioni dei dispositivi di controllo, gestione dei campioni di riferimento. Dichiarazione di prodotto (vedi capitolo 4.9): può essere utilizzato come modello quello riportato nell allegato A della EN 15234-2 (dichiarazione del prodotto). Durante la visita ispettiva iniziale, i verificatori (auditor) devono assolvere ai seguenti compiti: Campionamento dalla produzione/stoccaggio del pellet, descrizione, documentazioni fotografiche dei punti di campionamento il quale deve essere eseguito in conformità con la UNI EN 14778. Ispezione del campionamento interno all impianto per verificare la qualità interna; se necessario, corso di formazione sul campionamento rappresentativo e suggerimenti per il miglioramento (Nota: il campionamento per scopi di auto-valutazione non deve essere 2 Un additivo è un materiale che migliora la qualità del combustibile (es. le proprietà di combustione), riduce le emissioni o rende la produzione maggiormente efficiente Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 10

necessariamente conforme alla UNI EN 14778). Deve essere determinata la procedura di verifica più adatta per la valutazione interna. Esame del processo di produzione e documentazione della gestione qualità; l organismo di ispezione deve trattare confidenzialmente tali documenti e non è consentito inoltrarli a terzi (le eccezioni sono ammesse soltanto nel caso di indagini giustificate dall'organizzazione di supporto al sistema/ente di certificazione). Il verificatore deve aver accesso a tutte le parti dell'impianto e a tutta la relativa documentazione. Inoltre, il verificatore deve imballare e sigillare i campioni nonché gestire la loro consegna al laboratorio di prova. La relazione sulla visita ispettiva iniziale (compresi i risultati di laboratorio) deve essere inoltrata al richiedente e, in copia, all'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione. In caso di non-conformità di entità minore, rilevate dal laboratorio di prova o nel corso dell ispezione, l'organismo di ispezione stabilisce una scadenza entro la quale il richiedente deve provare concretamente la corretta applicazione delle misure correttive. Tale scadenza dovrà essere proporzionata ai provvedimenti correttivi richiesti. In caso di non-conformità di maggiore entità, è necessario condurre una nuova visita ispettiva dopo la correzione dei difetti. Le non-conformità di maggiore entità, che possono influenzare la qualità della produzione su basi sostenute, sono, per es. materie prime inadeguate o produzione e attrezzature per l'immagazzinamento difettose. Le nonconformità più rilevanti possono avere un impatto diretto o indiretto sulle prestazioni degli apparecchi termici che utilizzano il pellet. 4.2.3 Emissione del certificato L organismo di certificazione o l'organismo di supporto al sistema verifica la conformità alle linee guida della certificazione ENplus sulla base delle informazioni fornite: nella richiesta di approvazione nella relazione dell'organismo d ispezione (comprensiva dei risultati del test di laboratorio). Se la richiesta è approvata, il richiedente ne è informato e riceve sia un contratto di licenza sia una richiesta di anticipo per i diritti di uso del marchio. Al momento del pagamento dei costi di licenza e della restituzione del contratto firmato, la certificazione si attiva con l invio del certificato dotato di numero identificativo e del periodo di validità del certificato. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 11

L'impresa sarà inserita in un registro con tutti gli altri possessori del certificato, che deve essere pubblicato sul sito web dell'associazione nazionale e di EPC. 4.2.4 Ispezioni di sorveglianza Ogni sito di produzione deve essere sottoposto a un controllo annuale da parte dell'organismo di ispezione, in conformità ai requisiti stabiliti nel paragrafo 4.2.2. L'ispezione di sorveglianza può essere condotta a sorpresa. I miglioramenti e i cambiamenti del sistema di certificazione (norme, gestione della qualità, ecc.) devono essere portati all'attenzione del responsabile della gestione della qualità nell'impianto di produzione di pellet da parte del concessionario della licenza (associazione nazionale o EPC). Quando si rilevano mancanze o inadempienze al regolamento ENplus nell'impianto o nel test di laboratorio nel corso dell'ispezione periodica, l organismo d ispezione accreditato deve informare immediatamente il possessore del certificato. Nel caso di inadempienze di minore entità, l organismo d ispezione accreditato può stabilire un periodo di moratoria (massimo di 10 settimane), durante il quale il possessore del certificato deve verificare che siano state messe in atto delle misure correttive. L'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione non deve essere necessariamente informato. Se si verificano inadempienze maggiori, l'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione deve essere immediatamente informato dall organismo d ispezione. L'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione è responsabile della messa a punto di una nuova ispezione di monitoraggio dopo la correzione delle inadempienze. Le inadempienze di maggiore entità che possono influenzare la qualità della produzione in modo prolungato sono, in particolare, la presenza di materie prime inadeguate, produzione scorretta e locali di stoccaggio difettosi. 4.3 Certificazione del commercio Ogni rivenditore deve essere certificato secondo le linee guida ENplus. Si escludono i commercianti di pellet in sacchi e i rivenditori ai consumatori finali qualora la consegna fisica sia comunque effettuata da commercianti certificati. Gli spedizionieri e le imprese di stoccaggio, che operano per conto delle imprese certificate secondo ENplus, non devono essere certificate. Tuttavia, i rivenditori devono registrare i veicoli di consegna e i magazzini di stoccaggio presso l'organizzazione di supporto al sistema/ente di certificazione. 4.3.1 Procedura per la domanda La parte interessata presenta una richiesta di certificazione all organismo che emette la licenza per l uso del marchio (EPC o associazione nazionale) e dichiara di voler osservare i regolamenti del sistema di certificazione. L'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione decide sulla domanda entro 2 mesi. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 12

Qualora sia presa una decisione positiva in merito alla domanda, il richiedente stipula un contratto con l'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione in base al quale, se necessario, autorizza l'esecuzione di un'ispezione da parte di un organismo d ispezione elencato nel sito di EPC. 4.3.2 Emissione del certificato Sulla base delle informazioni contenute nella domanda di certificazione, l'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione decide in merito alla conformità al sistema di certificazione. Se la richiesta viene approvata, il richiedente ne viene informato. Appena ricevuto il pagamento di anticipo per i costi di concessione del marchio all'associazione nazionale o all'epc e il contratto di licenza firmato, la certificazione viene attuata con la spedizione del certificato completo di numero d'identificazione e di periodo di validità del certificato. Inoltre, il possessore del certificato verrà inserito in un registro che riporta tutti gli altri possessori della certificazione, che sarà pubblicato sul sito dell'epc e dell'associazione nazionale (se possibile). 4.4 Reclami I richiedenti e i possessori del certificato possono inviare un reclamo scritto all'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione per le seguenti decisioni: Rifiuto della certificazione Richiesta di ulteriori ispezioni di monitoraggio, o di ispezioni straordinarie (vedi 4.11) Richiesta di ispezioni più frequenti per i controlli interni Sospensione e cancellazione del certificato/licenza (vedi 4.5) Reclami resi pubblici (vedi 4.5). Il reclamo è possibile solo quando il richiedente o il possessore del certificato attesti che la decisione violi i suoi diritti. Entro due settimane, una commissione per la gestione dei reclami, appositamente convocata dall'associazione nazionale/dall'epc, delibererà in forma scritta in merito. Nessuna delle persone direttamente interessate dalla delibera di reclamo può partecipare al processo decisionale. 4.5 Validità del certificato L'associazione nazionale/epc e l organismo di certificazione determinano la validità del certificato. Quando si verificano violazioni consapevoli del sistema di certificazione o se si evidenziano non-conformità ripetute malgrado si sia cercato più volte di porvi rimedio, Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 13

l'associazione nazionale/epc deve sospendere la licenza d'uso del marchio per un periodo di tempo limitato, o porre fine al contratto di utilizzo del marchio e richiedere all'organismo di certificazione di revocare il certificato. Se il possessore del certificato ha diversi siti produttivi, la licenza può essere sospesa solo per il sito in cui le inadempienze sono state rilevate, fino al momento della loro correzione. Il pellet prodotto in altri siti produttivi del medesimo possessore del certificato può essere ancora considerato come bene certificato. Nel caso in cui sia la licenza sia il certificato siano revocati, l'ex possessore della licenza può richiedere la certificazione e la licenza dopo un anno. Inoltre, l'associazione nazionale/epc è autorizzata a rendere pubblici i reclami su internet, in maniera appropriata, e di menzionare il possessore di certificato interessato. 4.6 Cambiamenti di maggior entità Il possessore del certificato deve immediatamente comunicare all'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione cambiamenti rilevanti. I cambiamenti di maggior entità sono: cambiamenti dell'attrezzatura tecnica nonché dei processi operativi o strutturali dell azienda e le regole che devono essere comunicate durante il procedimento di richiesta di ENplus. 4.7 Uso del marchio Al momento dell emissione del certificato, il possessore acquisisce il diritto d'uso del marchio per la classe di qualità corrispondente, al fine di etichettare i propri prodotti e di utilizzarlo per scopi di pubblicità. Il marchio può essere utilizzato esclusivamente in relazione diretta al prodotto certificato e/o al servizio certificato (trasporto, magazzino). I possessori del certificato che producono o commerciano beni (pellet) certificati o non certificati non devono dare l'impressione che tutta la produzione e le quantità in commercio siano certificate. Il marchio ENplus può apparire soltanto sulle fatture quando queste siano emesse per i beni certificati. Le fatture per il pellet certificato ENplus e per quello non certificato devono essere emesse separatamente. Il marchio di certificazione sarà legato al numero di identificazione del possessore. L'utilizzo del marchio non in combinazione con il numero di identificazione è possibile soltanto in seguito all autorizzazione dell'associazione nazionale/epc. I commercianti che non sono certificati in conformità alle linee guida di ENplus e che materialmente non gestiscono pellet certificato ENplus, non sono autorizzati a disporre del marchio di certificazione. Il commercio di pellet in sacchi con etichetta ENplus è tuttavia ammissibile senza certificazione. In combinazione con il numero di identificazione di un pre-fornitore certificato ENplus, il commerciante non certificato può dichiarare i beni come ENplus sulla bolla e sul DDT per iscritto. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 14

Negli anni 2011 e 2012, i rivenditori possono raggruppare fino al 30% di pellet con certificazione DINplus con un minimo di pellet ENplus pari al 70% e dichiarare tutti i loro beni come beni certificati ENplus. 4.8 Etichettatura Ogni partita di pellet certificata venduta deve essere etichettata con le seguenti specifiche: "Pellet di legno", con la classe di qualità corrispondente (ENplus-A1, ENplus-A2, EN-B) Marchio di certificazione (per materiale imballato) Numero d'identificazione del certificato (vedi 4.10.1; per pellet in sacchi, il numero del produttore o, a scelta, il numero generale del rivenditore, deve essere indicato) Peso (in kg o tonnellate) Diametro (6 mm o 8 mm) Nota: Conservare in un luogo asciutto Nota: Utilizzare soltanto in impianti di combustione approvati e appropriati Per il pellet sfuso deve essere documentato il numero della targa del veicolo di consegna in possesso di certificazione. 4.9 Interfacce Ogni attore della filiera di produzione e di distribuzione garantisce la qualità del pellet certificato nel proprio ambito di responsabilità. Quando i fornitori sono inseriti nella filiera, è la parte contraente che si assume la responsabilità di aderire ai regolamenti di questo sistema di certificazione. Lo strumento che funge da "interfaccia" con il consumatore finale non è altro che il tubo di insufflaggio e di aerazione del pellet situato nel magazzino del cliente. 4.10 Tracciabilità Il sistema di tracciabilità aiuta a garantire la qualità e funge da sistema di auto-controllo per rilevare eventuali errori nella catena di distribuzione, ovvero per individuare partite non rispondenti alle specifiche. Tramite il numero di identificazione e l'analisi della documentazione interna, è possibile rintracciare l origine dei difetti della qualità nella catena di distribuzione. Se necessario, i campioni di riferimento archiviati dal produttore/fornitore devono essere analizzati da un laboratorio di prova e, se ritenuto opportuno, devono essere confrontati con un campione presentato dal querelante. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 15

4.11 Numero d'identificazione Tramite un sistema di numeri di identificazione unico, ogni consegna dovrebbe poter essere tracciata attraverso i vari collegamenti nella catena logistica, risalendo dal consumatore finale fino al produttore. Con la domanda di certificazione, il possessore del certificato accetta la partecipazione a questo sistema. Se un produttore ha diversi siti di produzione o se un rivenditore compra pellet da diversi produttori o rivenditori, la rispettiva azienda può richiedere un numero generale. Ciò significa che il pellet certificato proveniente da diverse fonti può essere mescolato. Tuttavia, il sistema di documentazione interna dovrebbe permettere la rintracciabilità delle consegne con problemi di qualità e di individuare la fonte di un problema dai campioni di riferimento archiviati. I rivenditori non certificati che non detengono né una capienza di magazzino adeguata né veicoli di trasporto propri devono collaborare con i fornitori certificati in base a questo sistema. I rivenditori certificati possono dichiarare capienze di magazzino e veicoli di imprese non certificate come di loro proprietà. Se un produttore di pellet stipula un contratto di pellettizzazione, usa il numero di identificazione singolo di ogni cliente certificato. Il possessore del numero d'identificazione deve dichiarare il produttore di pellet contraente come se si trattasse di un sito di produzione proprio. In caso di pellet in sacchi, il numero d'identificazione del produttore o il numero generale del commerciante deve essere indicato sull'imballaggio. Per il pellet in sacchi, il numero del produttore (o, in alternativa, il numero generale del rivenditore) sarà stampato sull'imballo. In caso di reclami, il consumatore finale può rivolgersi all'associazione nazionale. Se avviene la consegna, il numero di identificazione delle imprese coinvolte nella catena di distribuzione di tale consegna è indicato assieme al numero d'identificazione della consegna. Questo numero sarà indicato sulla bolla di consegna per rintracciare il percorso del prodotto consegnato. Se non è possibile conservare in maniera sequenziale un archivio delle spedizioni, il numero completo d'identificazione della sequenza inizia con il numero del rivenditore che ha mescolato il pellet (numero generale). Ogni numero d'identificazione ha cinque caratteri che specificano se il possessore del certificato è un rivenditore o un produttore e da quale Paese proviene. I primi due spazi indicano la nazione di produzione del pellet e la sede dei siti di produzione o commercio del pellet. I codici nazionali sono utilizzati come specificato dall'iso 31-66-alpha-2. Le imprese che hanno eseguito la certificazione con la DEPI nel 2010 possono adoperare i codici numerici proposti nella guida tedesca ENplus fino alla fine del 2014. I gruppi di cinque cifre saranno separati l'uno dall'altro tramite spazio bianco. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 16

I tre numeri dopo il codice nazionale forniscono il numero del possessore di certificato nella nazione di riferimento. I numeri 001 e 300 saranno assegnati rispettivamente ai produttori, mentre i numeri da 301 a 999 ai rivenditori. Il seguente esempio di un numero d'identificazione di consegna indica che il pellet è stato fabbricato dal produttore austriaco 012 e consegnato dal rivenditore tedesco 344. A T 0 1 2 D E 3 4 4 4.11.1 Campioni di riferimento Durante ogni fase di consegna del pellet al consumatore finale, nel corso dell'operazione di carico del veicolo di trasporto nell'ultimo punto possibile, il possessore del certificato deve prelevare un campione di riferimento per un'eventuale ispezione successiva della durabilità meccanica. È necessario archiviare almeno 1,2 kg al giorno della quantità consegnata. A condizione che più di 3 veicoli al giorno consegnino pellet, le stesse quantità possono essere ridotte di almeno 0,5 kg a veicolo e 1,5 kg al giorno (devono essere campionati almeno 3 veicoli al giorno). E' necessario documentare la data, la qualità del pellet, la dimensione della consegna e il numero di targa del veicolo dotato di licenza. I campioni devono essere archiviati per almeno 9 mesi in condizioni appropriate. 4.11.2 Audit ordinari e straordinari I produttori di pellet devono sottoporsi ad una visita ispettiva annua obbligatoria. Inoltre, visite ispettive straordinarie possono essere eseguite su richiesta dell'organismo di certificazione, dell'organizzazione di supporto al sistema o dell'associazione nazionale, per es. se è giunta una quantità consistente di reclami. I rivenditori sono oggetto di visita ispettiva durante il primo anno dopo la certificazione e successivamente almeno una volta ogni cinque anni. Inoltre, è possibile eseguire visite straordinarie se sono stati sollevati dubbi sulla qualità. Se si verificano non-conformità rilevanti, l'organismo di ispezione deve informare immediatamente il possessore del certificato e l'organismo di supporto al sistema/organismo di certificazione. In tal caso, l'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione è autorizzato a ordinare un'ulteriore ispezione dopo aver individuato i difetti. Le inadempienze di maggiore entità che possono avere un impatto sulla qualità della produzione su base sostenuta sono, in particolare, materie prime inadeguate o produzione difettosa e siti di stoccaggio. Quando si verificano violazioni consapevoli, sono applicati i regolamenti del punto 4.5. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 17

4.12 Reclami Se i clienti o gli attori subordinati presentano dei reclami, l'organizzazione di supporto al sistema/organismo di certificazione o l'associazione nazionale li perseguirà sulla base della catena di custodia documentata dal numero di identificazione. Durante il processo, sarà ispezionata la documentazione interna degli attori coinvolti. I reclami saranno riconosciuti se i magazzini del pellet sono progettati in modo adeguato per evitare danni al pellet durante la fase di riempimento. È necessario prendere in considerazione i riferimenti normativi per i siti di stoccaggio del pellet, qualora disponibili. I requisiti nazionali per gli spazi di stoccaggio del pellet devono essere specificati dalle associazioni nazionali che ricevono una licenza ENplus. Inoltre, deve essere soddisfatta almeno una delle seguenti precondizioni: Un campione, estratto alla presenza di tutte le parti coinvolte (cliente/rivenditore di pellet/installatore/tecnico per l assistenza), esaminato da un laboratorio di prova presente nella lista, è risultato non conforme ai valori fisici e chimici caratteristici (vedi capitolo 9). La quantità media di materiale fine 3 presente in magazzino è superiore all'8%. Il magazzino è stato completamente svuotato al momento dell'ultimo riempimento; da allora, una percentuale massima pari al 20% di pellet è stata rimossa. 4.13 Costi La tabella dei costi di uso del marchio ENplus è stabilita dalle associazioni nazionali. I costi comprendono: costi di partecipazione, costi per la quota di pellet messo in commercio, costi per le attività di marketing o altro. Inoltre, vi sono costi per le attività di ispezione e di controllo del pellet, che saranno determinati direttamente tra l'organismo di ispezione e il possessore di certificato. Se i produttori di pellet vendono direttamente al consumatore finale, devono pagare sia la quota per la licenza di produzione sia per la licenza come commercianti. Devono, inoltre, essere certificati come rivenditori. I rivenditori privi di veicoli propri e di capienze di magazzino che non partecipano al sistema di certificazione possono offrire prodotti ENplus a condizione che si adoperi il numero di identificazione del possessore del certificato di trasporto o del rivenditore che esegue l'attività di logistica. Altri regolamenti sono elencati nel paragrafo 4.7. 3 Tutte le particelle di dimensioni inferiori a 3,15 mm. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 18

5 QUALITA DEL PRODOTTO Questo sistema certifica tre qualità di pellet che si differenziano sia per le materie prime impiegate sia per le caratteristiche intrinseche del pellet. Queste corrispondono in sostanza alle classi della UNI EN 14961-2. ENplus-A1 ENplus-A2 EN B I rispettivi parametri di qualità, i valori soglia corrispondenti e le specifiche delle materie prime da adoperare sono elencati nel capitolo 9. La certificazione ENplus si differenzia dalla UNI EN 14961-2 nei seguenti punti: la materia prima, ovvero il legno trattato chimicamente non è ammesso nella classe B della certificazione EN e vale quanto riportato nel D.Lgs. 152/06 la determinazione del punto di fusione delle ceneri è obbligatoria (facoltativo nella UNI EN 14961-2). Le ceneri utilizzate per determinare la temperatura di deformazione delle ceneri (DT) devono essere prodotte a 815 C. Il pellet della classe EN-B non può essere venduto come pellet in sacchi. 6 REQUISITI DI SOSTENIBILITA I produttori certificati devono documentare l'origine della materia prima e informare l'organismo di ispezione nel corso della visita ispettiva annuale in merito alla quantità di materia prima di origine certificata (FSC, PEFC o i sistemi equivalenti). L'organismo d'ispezione integra queste informazioni nella relazione della visita ispettiva. In vista dell'importanza della mitigazione dei gas serra, da gennaio 2012 i produttori di pellet devono essere in grado di dichiarare la quantità di gas serra emessa a seguito della produzione di pellet. A tal fine possono essere adoperati i valori di default pubblicati da EPC. Altrimenti, un'analisi può essere condotta sulla base dell'energia consumata dall'impianto di produzione del pellet. In tal caso, la visita ispettiva annuale comprenderà una verifica delle emissioni di CO 2 per tonnellata di pellet prodotto, dichiarate. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 19

7 GESTIONE DELLA QUALITA In questo capitolo si stabiliscono le linee guida per la gestione della qualità interna. La modalità di implementazione di queste linee guida è deliberata dai possessori del certificato. Una volta che la EN 15234-2 sarà pubblicata, i requisiti in essa contenuti saranno integrati nel sistema ENplus. Fino ad allora, la UNI EN 15234-1 fungerà da linea guida. In alternativa, è possibile stabilire un sistema di gestione della qualità sulla base dello standard ISO 9001. 7.1 Produzione 7.1.1 Attrezzatura tecnica e processi di funzionamento I siti di produzione devono soddisfare i seguenti requisiti: Il possessore del certificato deve disporre di attrezzature tecniche adeguate per la produzione, il caricamento e l eventuale imballaggio del pellet. Il funzionamento e le condizioni di queste apparecchiature dovranno essere controllate regolarmente. Quando le materie prime provengono da nuovi fornitori è necessario controllare la loro conformità (ispezione dei beni in ingresso), per esempio tramite la certificazione del produttore o tramite un'ispezione individuale (es. controllo del contenuto di ceneri e di azoto, punto di fusione delle ceneri). Contaminazioni della materia prima da materiali esterni come terra, pietre e cereali, così da escludere la possibile contaminazione del pellet che ne deriverà. Le zone di manipolazione, i silo e le attrezzature di trasporto devono essere regolarmente controllate per individuare eventuali contaminazioni e, se necessario, pulite. Ciò si applica ad ogni carico dei veicoli esterni, ma non considera i veicoli speciali per l'esclusivo trasporto del pellet. Prima di caricare il pellet per consegnarlo all'utente, è necessario provvedere alla separazione delle polveri fini tramite un'apparecchiatura che funzioni perfettamente e sulla quale si esegua una manutenzione costante. Il pellet deve essere setacciato fino a un massimo dell'1% in peso di materiale fine (è possibile stipulare ulteriori accordi bilaterali con i rivenditori). Il pellet non deve assorbire acqua, per es. attraverso il contatto diretto con vapore acqueo, pioggia o neve. La formazione di condensa deve essere, per quanto possibile, evitata. Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 20

Il mescolamento di pellet di qualità differente (ENplus-A1, ENplus-A2, ENplus B, pellet non certificato) deve essere evitato attraverso una pianificazione consapevole delle procedure di funzionamento e la possibilità di avere un magazzino suddiviso. In caso di malfunzionamenti nel processo di produzione, è necessario verificare le quantità di pellet difettato fino all individuazione del malfunzionamento. Questo pellet non potrà essere messo in commercio come pellet certificato. Dopo il completamento delle attività di riparazione e manutenzione, il pellet prodotto deve essere sottoposto a un'ispezione interna della qualità. Tutti i dipendenti coinvolti devono ricevere una formazione annuale da parte del responsabile della qualità in merito ai requisiti necessari per la garanzia di qualità. Il possessore del certificato deve dotarsi di appropriati strumenti di controllo, nonché di mezzi di verifica così come le conoscenze necessarie per ispezionare il pellet prodotto. 7.1.2 Relazione sulle quantità prodotte Per fini statistici, sulla base delle condizioni stabilite dall'associazione nazionale o da AEBIOM/EPC, il secondo venerdì di ogni mese, il produttore deve dichiarare la quantità di pellet prodotto nel corso del mese precedente per ciascuna categoria qualitativa. 7.1.3 Responsabile della sicurezza della qualità Le questioni relative alla certificazione devono essere gestite da un dipendente qualificato con mansioni di responsabile dell assicurazione della qualità. Questa persona deve garantire il regolare aggiornamento della documentazione interna ed essere responsabile del prelievo dei campioni di riferimento, nonché delle ispezioni interne, se necessarie. Il dipendente incaricato deve conoscere gli effetti dei diversi processi sulla qualità del pellet prodotto e provvedere a una formazione adeguata degli altri dipendenti nei loro specifici ambiti di azione. Inoltre, è l'interlocutore per i colleghi nel caso di malfunzionamenti nel processo produttivo. Il responsabile della qualità può delegare compiti di monitoraggio individuale e di documentazione ad altri dipendenti. In tal caso, deve informare il dipendente responsabile e monitorare la regolare esecuzione di tali compiti. 7.1.4 Documentazione interna Il responsabile della qualità deve assicurare l ordinaria documentazione e la valutazione dei processi operativi che influenzano la qualità del pellet prodotto. Nel dettaglio, la documentazione deve comprendere i seguenti punti: Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 21

Ricezione della materia prima e degli additivi (data, quantità e nome del fornitore; per gli additivi: tipo di materiale). Beni in uscita (data, classe di qualità, quantità e nome del cliente), i veicoli o gli spedizionieri esterni impiegati e l'ultimo carico trasportato dal veicolo, poiché non sarà utilizzato alcun veicolo esclusivo per il trasporto del pellet, così come una descrizione dei rispettivi campioni di riferimento. Aggiunta di coadiuvanti per la pressatura o di altri additivi (tipo: scheda tecnica con la composizione chimica e il dosaggio). Produzione di pellet certificato e non (periodo, qualità, quantità) Malfunzionamenti del processo produttivo (data, tipo di malfunzionamento, misure intraprese per ovviare al problema, quantità e posizione del pellet che non è possibile certificare). Riparazioni e manutenzioni più approfondite che potrebbero modificare la qualità del pellet (data, tipo di lavoro eseguito). Formazione dei dipendenti in merito all'effetto dei diversi fattori della produzione sulla qualità del pellet (data, partecipanti, contenuti). Ambiti di responsabilità individuali dei dipendenti Ispezione interna (documentazione e valutazione dei risultati) Lamentele dei clienti (data, esiti dei rilevamenti, provvedimenti intrapresi per riparare i difetti, se necessario). La documentazione deve essere continuamente aggiornata e presentata regolarmente alla gestione. A tal fine, si raccomanda di tenere un quaderno aggiornato dei turni. I difetti rilevati devono essere immediatamente riferiti ai dipendenti responsabili ed essere riparati. 7.1.5 Ispezioni interne Il produttore deve controllare regolarmente la qualità del pellet prodotto per verificare che soddisfi i requisiti ed evitare la produzione di ampie partite difettose. I parametri della seguente tabella devono essere controllati almeno una volta al giorno. In caso di dubbi ragionevoli in merito alla qualità del pellet, gli organismo di ispezione accreditati possono eseguire ispezioni più frequenti, o ispezioni straordinarie. La frequenza dei controlli può essere calcolata sulla base della seguente formula (EN 15234-2): Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 22

N = 10 tonnellate dì 10 N = numero di campioni in 24 ore dì= giorni di lavoro annuali tonnellate quantità annua di pellet (t) Esempio N=10/220* 50 000/10 = 3 volte in 24 ore I parametri che devono essere ispezionati nel corso delle ispezioni interne della qualità sono elencati di seguito. Parametro Momento del Test Frequenza Densità apparente (BD) Dopo la produzione, prima dello stoccaggio Contenuto idrico (M) Dopo la produzione, prima dello stoccaggio Durabilità meccanica (DU) Dopo la produzione, prima dello stoccaggio Lunghezza (L) Dopo la produzione, prima dello stoccaggio Almeno una volta a turno Almeno una volta a turno Almeno una volta a turno Almeno una volta a turno Particelle fini (F) All ultimo momento possibile prima dello stoccaggio Almeno una volta a turno Le analisi di laboratorio devono essere condotte secondo gli standard elencati nella UNI EN 14961-2. In alternativa, possono essere applicate procedure equivalenti in riferimento agli standard EN. 7.2 Commercio 7.2.1 Attrezzatura tecnica e processi di funzionamento I seguenti requisiti devono essere assolutamente soddisfatti durante le fasi di stoccaggio e consegna al consumatore finale. Il possessore del certificato deve disporre di attrezzature tecniche adeguate per la conservazione e/o il trasporto di pellet di elevata qualità. Il funzionamento e le condizioni di tali apparecchiature deve essere regolarmente controllato. Le zone di movimentazione, i silo e i veicoli di trasporto devono essere regolarmente sottoposti a supervisione per evitare contaminazioni e, se necessario, sottoporli a pulizia. Questo riguarda anche il carico di veicoli Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 23

esterni per quanto non includa veicoli speciali per il trasporto esclusivo di pellet di qualità delle classi ENplus-A1 e ENplus-A2. Il possessore del certificato che consegna il pellet è responsabile dell'ispezione. Tuttavia, è possibile regolare la questione a livello contrattuale in modo differente. Il pellet non deve assorbire umidità, per esempio attraverso il contatto con condensa, pioggia o neve. La formazione di condensa deve essere evitata per quanto possibile. Il mescolamento di pellet di qualità differente (ENplus-A1, Enplus-A2, EN- B, pellet non certificato) va evitata tramite la coscienziosa pianificazione delle procedure di funzionamento e/o la possibilità di immagazzinamento in magazzini separati o trasporti suddivisi. Se il pellet sarà consegnato direttamente all'utente finale dal magazzino, questo dovrà essere dotato di un'apparecchiatura per separare le particelle fini prima di riempire il veicolo di trasporto. Dopo il processo di separazione, le particelle fini dovranno ammontare a un massimo dell 1% in peso. È vietato ricaricare camion o rimorchi di consegna senza questa vagliatura. La temperatura del pellet caricato non deve superare i 40 C (EN 15234-2). Durante il processo di caricamento, il guidatore del veicolo di consegna deve assicurarsi della qualità del pellet eseguendo un'ispezione visiva. I campioni di riferimento devono essere presi quando il pellet è consegnato al consumatore finale (vedi 4.10.2). Le autobotti per il trasporto ai clienti privati devono essere dotate di un sistema di pesatura a bordo. Inadempienze individuali a questa regola possono essere concordate tra l'associazione nazionale e i possessori del certificato per un periodo massimo di 3 anni. Tali inadempienze devono essere dichiarate all'epc, tuttavia, possono essere rimosse se si ricevono continue lamentele da parte dei clienti. Il veicolo di trasporto deve essere dotato di un sistema di pompaggio/suzione a bassa abrasione - ovvero, il tubo di mandata dovrebbe essere rivestito per ridurre l'attrito e il collegamento tra i tubi non dovrebbe avere estremità taglienti che possano sporgersi verso il flusso di pellet. Le autobotti devono essere dotate di un dispositivo automatico per estrarre l'aria immessa dal magazzino durante l'attività di pompaggio. Le associazioni nazionali possono accettare altre soluzioni che impediscano Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 24

l immissioni di polveri all interno del silo del cliente. EPC deve essere informato sulle eventuali ulteriori soluzioni accettate. Quando si effettua la consegna al cliente finale, i dispositivi di trasporto e di stoccaggio devono essere verificati per rilevarne eventuali irregolarità (per es. se mancano coperture di protezione o estremità angolari dei tubi poco consone). Il livello di capienza del silo va stimato prima del procedimento di riempimento. Anche difetti scontati del magazzino o accumuli di polvere vanno segnalati nel documento di consegna e devono essere confermati dal cliente, qualora presenti. Quando avviene la consegna al cliente, è necessario redigere una checklist che riporti tutti i dettagli importanti per la qualità della consegna (come stabilito dall'associazione nazionale). Gli autisti che hanno contatti diretti con i consumatori finali devono seguire un corso di formazione interno almeno una volta all anno. 7.2.2 Responsabile sicurezza della qualità Il titolare del certificato deve nominare un dipendente come rappresentante della qualità. Questa persona deve garantire regolarmente la documentazione interna ed è responsabile sia dell'esecuzione delle ispezioni interne sia della conservazione dei campioni di riferimento. Il dipendente incaricato deve conoscere gli effetti che differenti processi possono avere sulla qualità del pellet e formare gli altri in maniera conforme. Gli autisti che consegnano il pellet all'utente finale sono inoltre responsabili del contatto con il cliente e devono essere a tal fine adeguatamente istruiti. Il responsabile della sicurezza della qualità può delegare compiti di monitoraggio individuale e di documentazione ad altri dipendenti. In tal caso, deve informare il dipendente responsabile e monitorare l'esecuzione regolare di questi compiti. Inoltre, il rappresentante di assicurazione della qualità deve, almeno una volta, partecipare ad un corso di formazione esterno per la garanzia della qualità. 7.2.3 Documentazione interna Il responsabile della qualità deve garantire la regolare documentazione e valutare i processi che influenzano la qualità del pellet messo in commercio. Nel dettaglio, la documentazione deve comprendere i seguenti punti. Materiali ricevuti (data, qualità del pellet - ENplus-A1, ENplus-A2 or EN-B-, quantità e nome del fornitore). Beni in uscita (data, qualità del pellet - ENplus-A1, ENplus-A2 or EN-B -, quantità, nome del cliente, il magazzino da cui derivano, i veicoli utilizzati o Rev. 0.1 del 11/04/2012 Pagina 25