17 maggio 2011 la Repubblica Bologna
19 maggio 2011 Modena Qui Modena Qui "Per creare un'ottima impresa non serve essere studenti da 110 e lode" «Per creare unottima impresa non serve essere studenti da 110 e lode» Lo ha detto Dario Braga, prorettore delluniversità di Bologna, presentando la StartCup «Per fare nascere una nuova azienda serve una buona idea, ma soprattutto persone adatte, e non è detto che per esserlo si debba essere studenti da 110 e lode». Ne è convinto il prorettore alla Ricerca delluniversità di Bologna, Dario Braga, che ha argomentato tale tesi ieri, alla presentazione del Premio StartCup-Spinner. In breve, si tratta di un bando con cui lateneo felsineo, assieme a quelli di Modena e Parma e alla Regione Emilia-Romagna, mette in palio dei finanziamenti a fondo perduto alle aziende di nuova costituzione, o addirittura costituende, che abbiano una spiccata vocazione nelle nuove tecnologie. I contributi massimi sono di 8mila euro a impresa: che non saranno gran cosa, ma per cominciare una nuova attività non sono nemmeno niente male. Quello che conta, però, non sono tanto i tecnicismi del bando, quanto quello che ha raccontato ieri Braga, 58enne professore di Chimica. E stato lui, in prima persona, a fondare nel 2005 la Polycristalline, classico spin-off accademico che dal gennaio 2007 è però diventata completamente autonoma dalluniversità. Sede a Medicina, nel mezzo dellinfinita pianura bolognese, ma sito rigorosamente in inglese, la Polycristalline dà lavoro a giovani laureati e dottori di ricerca, che per conto di aziende nazionali ed estere svolgono analisi chimiche su farmaci solidi. Ebbene: tra quei ricercatori, ha detto Braga, cè anche «un ragazzo che per laurearsi ci ha messo 10 anni». Ma che, nonostante la carriera da fuoricorso, assieme agli altri ragazzi coinvolti nel progetto, «si è reso conto che il suo futuro era nelle sue mani». Ora lazienda «ha superato perfino lo tsunami della crisi, cresce e assume». Il mercato sarà di nicchia, insomma, ma dal capitale iniziale di 10mila euro, insomma, gli zeri si sono moltiplicati, anche se Braga ieri non ha parlato di bilanci. «In Italia uno studente universitario paga 1 e costa alla collettività 4», ha invece ricordato il prorettore, carica che, nelle gerarchie degli atenei sostanzialmente corrisponde a quella dellassessore nelle giunte comunali. «Questo (litalia, ndr) è un paese stolto dove spesso non ci si occupa del destino di questo prodotto finito. In questa Regione (lemilia-romagna, ndr), grazie alla convergenza di Regione, Atenei, incubatori, stiamo cercando di fare un buon lavoro. Cè una convergenza di risorse e cerchiamo di indirizzarle nel verso giusto». Parole certo importanti, soprattutto se pronunciate il giorno dopo la ricerca del Censis, che ha svelato come litalia abbia perso 2 milioni di giovani tra i 15 e i 34 anni; di quelli che rimangono, ben l11,2% non studia né lavora. Coraggio, dunque. Non è necessario essere dei «secchioni» sui banchi, quindi, per diventare degli imprenditori di successo, o anche solo dei buoni manager di aziende altrui. Una verità del resto vecchia come il mondo. Peraltro, spostandosi di non molti chilometri da Bologna, tra gli addetti ai lavori era ben noto come una notissima azienda alimentare di Parma non vedesse di buon occhio i laureati con lode, con largomentazione che «quelli sanno solo studiare». Ora una piccola conferma viene addirittura da un professore. Professore-imprenditore, anzi.
19 maggio 2011 Il Resto del Carlino Bologna BOLOGNA CRONACA pag. 13 Baby imprese in gara sui nuovi prodotti Riservata alle migliori iniziative hi tech delle aziende appena partite CONCORSI APERTO IL BANDO PER L'EDIZIONE DI STARTCUP-SPINNER 2013 IL BANDO La presentazione della Starcup-Spinner 2013 Da sinistra, Paolo Bonaretti, Simone Ferriani, Alessandro Santo e Bruno Iafelice IDEE imprenditoriali nuove, ad alto contenuto tecnologico, cercansi: è ufficialmente aperto il bando della nuova edizione di «StartCup-Spinner 2013». La business plan competition, sponsorizzata da Carisbo, per le migliori iniziative di impresa hi-tech, torna per il secondo anno a far gareggiare le migliori energie al servizio della modernità per le aziende emiliano romagnole. In palio non ci sono solo contributi in denaro a fondo perduto (4.000 euro al primo classificato, 3.000 al secondo e mille al terzo), 6 mesi di supporto alle neo imprese (la cosiddetta incubazione) e la possibilità di partecipare al Premio Nazionale per l'innovazione di Torino; oltre a ciò «StartCup-Spinner 2013» rappresenta un vero trampolino di lancio verso quelle reti di conoscenze che nell'economia moderna sono strategiche per pianificare qualsiasi futuro imprenditoriale. A capitanare l'iniziativa, oltre a Carisbo, anche l'università di Bologna, Almacube, e Consorzio Spinner. «Abbiamo bisogno di nuove idee, nuovi prodotti e processi produttivi sintetizza il presidente della Cassa di Risparmio, Filippo Sassoli de Bianchi. Questo è ciò che serve allo sviluppo del sistema economico a Bologna ed in regione». DA IERI e fino al 19 giugno, possono dunque iscriversi alla competizione (sul sito startcup.spinner.it) due categorie di attori, siano essi singoli o in gruppo: da un lato i business plan di future imprese; dall'altro le start-up costituite dopo l'1 gennaio 2011. Unici requisiti richiesti: avere la propria sede operativa in regione ed essere marcatamente orientati all'innovazione. Ciò avviene in un'area geografica in cui, ricorda Simone Ferriani, docente di strategie d'impresa all'unibo, «si riscontra una forte tendenza in ascesa sul fronte imprenditoriale giovanile». «StartCup-Spinner 2013» si giova, da un lato, della decennale esperienza di StartCup Bologna (primogenita in Italia tra le gare accademiche di progetti imprenditoriali nascenti), dall'altro di Spinner 2013, vale a dire il programma della Regione Emilia-Romagna nato per preparare i giovani negli ambiti della ricerca e dell'innovazione tecnologica. PAOLO Bonaretti, presidente del Consorzio Spinner, non ha dubbi sul potenziale della sfida: «Il nostro tessuto imprenditoriale ha bisogno di giovani in grado di sostenere l'innovazione, traducendo i risultati della ricerca in nuovi prodotti e nuove iniziative. Il bene dell'impresa ha concluso è il bene di un'intera comunità». Daniele Passeri
19 maggio 2011 Corriere di Bologna