UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell informazione, della comunicazione e dell editoria TESI DI LAUREA IN Sociologia della comunicazione culturale La comunicazione sindacale in Italia: il caso SNFIA Relatore: Laureando: Chiar.ma Prof.ssa Alex Fadda Francesca Vannucchi Matr. 0183814 Correlatore: Chiar.mo Prof. Giuseppe Federico Mennella Anno accademico 2013/2014
Introduzione Questo studio nasce da un intuizione di Marino D Angelo, il segretario nazionale del sindacato dei funzionari delle imprese assicuratrici (SNFIA). Il presente lavoro si propone di descrivere dettagliatamente l analisi di D Angelo, secondo il quale, la disattenzione nei confronti della comunicazione ha creato una perdita di fiducia delle masse nei sindacati. I rappresentanti dei diritti dei lavoratori non comprendono più le esigenze di chi lavora. In una società in continuo mutamento, anche i bisogni dei lavoratori cambiano. Oggi l individuo non chiede più solo una retribuzione adeguata al datore di lavoro, ma bensì anche la possibilità di lavorare in un ambiente sereno che gli offra la opportunità di realizzare se stesso. Al fine di raggiungere questo obiettivo, la persona deve trovare una sorta di equilibrio tra la vita personale e la vita professionale. Questa particolare stabilità, in ambito di psicologia del lavoro si chiama work-life balance1. Questo tipo di necessità Marino D Angelo l ha compresa grazie alla sua attenzione nei confronti del continuo feedback dalla base, del quale egli è costantemente alla ricerca. L attenzione del segretario dello SNFIA nei confronti delle esigenze degli iscritti al sindacato (e non), si manifesta negli incontri-evento organizzati dal sindacato, a cui tutti possono partecipare, dove l argomento sindacale funge solo da contorno alle arti pittoriche e musicali. 1 Per approfondimenti sul concetto Cfr. Guglielmo Faldetta, Corporate family responsability e work-life balance, s.l, Franco Angeli Editore, 2009.
È particolarmente interessante il paragone proposto dal Segretario dello SNFIA, che sostiene che arte e managerialità presentano molti punti di contatto, alcuni dei quali sono: la capacità di cambio del punto di vista, la capacità di persuasione e il talento di chi opera. Attraverso un approfondito studio della comunicazione e un ripensamento critico del ruolo delle organizzazioni sindacali, D Angelo promuove un riavvicinamento del sindacato alla propria base. L uso di un linguaggio idoneo e di un utilizzo appropriato delle tecnologie offerte da internet sono le chiavi che il Segretario del Sindacato delle Alte Professionalità adotta per compiere il suo obiettivo di colmare il difetto di rappresentanza che si è creato da qualche anno da parte del sindacato nei confronti degli iscritti. Un altro scopo dell argomentazione contenuta in questo testo consiste nel fornire la basi per avviare un esame della comunicazione attuata dai sindacati oggi. Questi strumenti sono contenuti attraverso una dettagliata ricostruzione della storia del movimento sindacale, utile per contestualizzare l attuale situazione delle organizzazioni sindacali in Italia. Come la struttura e l organizzazione che i vari sindacati hanno mutato nel tempo spinti dal corso degli eventi, anche le forme comunicative che questi hanno utilizzato hanno subito dei cambiamenti. Il presente lavoro si prefissa anche l obiettivo di essere esauriente per quanto riguarda la spiegazione dei fattori sociali (condizioni economiche, politiche e tecnologiche),che hanno partecipato all evoluzione della comunicazione sindacale. Dalle prime elementari forme di comunicazione sindacale basate sullo stretto contatto tra gli interlocutori e genericamente sul
tipo di relazione faccia a faccia tra operatore sindacale e lavoratore, si è giunti nell era dei new media ad un tipo di comunicazione mediata dai mezzi tecnologici. Questo accade attraverso varie trasformazioni socio-politiche che hanno modificato il contesto in cui si svolgono le relazioni tra sindacato e cittadini. Una periodizzazione indicativa in cui sono individuate le evoluzioni delle tecniche e dei canali di comunicazione utilizzati dalle organizzazioni sindacali è stata elaborata da Massimo Gibelli, il portavoce del Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso. Secondo Gibelli i mutamenti accaduti durante i vari decenni di storia sindacale hanno fatto si che il legame di valori e ideologie sulle quali era basato il rapporto tra organizzazioni politico-sindacali e popolazione civile nella prima metà del Novecento, sia indebolito e in alcuni casi sostituito da un altro tipo di relazione filtrata dai mass media. Al pensiero di Massimo Gibelli si unisce Marino D Angelo. Il segretario generale del sindacato nazionale funzionari imprese assicuratrici critica il modo con cui nell era del web i sindacati ancora non abbiano imparato ad utilizzare il mezzo tecnologico per comunicare con la propria base. L excursus storico del primo capitolo racconta come le prime elementari forme di associazionismo operaio di metà Ottocento, le Società di Mutuo Soccorso, si evolvono nel mezzo del processo di industrializzazione del paese dando vita alle prime sigle sindacali nei primi del Novecento. Il riassunto spiega come gli eventi storici hanno contribuito a formare l attuale modello di sindacato esistente in Italia. È risultato necessario, al fine di maggior chiarezza, un approfondimento sulla comunicazione sindacale, dove viene data
una definizione al concetto e vengono descritti i vari tipi di comunicazione. Oltre all esposizione del caso SNFIA, è stato utile dedicare alcune pagine all organizzazione della comunicazione della maggiore centrale sindacale in Italia, la CGIL, e al linguaggio del suo Segretario Generale. Nel terzo capitolo del testo è ampiamente definita la parabola di sviluppo della comunicazione sindacale sino all era del web 2.0, e del progetto Sindacato 2.0 pensato e sviluppato dalla azienda IBM di Vimercate in provincia di Monza-Brianza. Il progetto consiste in una iniziativa riguardante un nuovo modo di pensare il sindacato, con lo scopo di trascinare i giovani di tutto il mondo verso una partecipazione attiva alle dinamiche del mondo del lavoro. C è anche lo spazio per spiegare quali sono i canali, le forme comunicative, e gli strumenti con i quali il sindacato si mette in contatto con gli immigrati. Per primi i sindacati, considerata l assenza di una chiara regolamentazione legislativa, hanno affrontato il tema dell immigrazione e insieme alle associazioni volontaristiche hanno aiutato gli stranieri ad inserirsi nella società. Per svolgere questo compito il sindacato ha dovuto dotarsi di nuovi strumenti e dedicare nuovi dipartimenti interni interamente alla risoluzione dei problemi dei migranti. Le soluzioni adottate dagli enti, in tema di strumenti comunicativi utili alla comunicazione con gli stranieri, hanno raggiunto un livello qualitativamente discreto. L argomentazione è sviluppata attraverso un intenso lavoro di ricerca bibliografica e grazie alla partecipazione di vari professionisti del mondo sindacale quali: Massimo Gibelli Capo Ufficio Stampa della CGIL, Massimo Mascini, Direttore Responsabile del
quotidiano on-line Il Diario del Lavoro, Bruno Ugolini, giornalista de l Unità e Lorenzo Mazzoli, ex Segretario Nazionale della Funzione Pubblica nella CGIL. I sindacati i Italia non devono effettuare un ripensamento totale del loro ruolo, che deve necessariamente rimanere sempre quello di tutelare i dei diritti dei lavoratori, ma è doveroso che ripensino a come guadagnare la fiducia ed il consenso di chi lavora, soprattutto. Ciò può accadere dedicando maggiore attenzione all aspetto comunicativo, e cercando di raggiungere anche la fetta di popolazione più giovane utilizzando forme di linguaggio più vicine anche ai nativi digitali, ormai vicini alla maggiore età e quindi prossimi all accesso nel mondo del lavoro. Sarebbe utile a questo scopo implementare il numero e la qualità dei servizi offerti dalla rete, aumentando la possibilità degli utenti di fornire un feedback e quindi partecipare in maniera più attiva alla vita sindacale. Il lavoro di studio del web e della comunicazione attraverso i new media non deve però far dimenticare al sindacato il suo compito di presenza sul territorio e di contatto diretto con i lavoratori. L iniziativa sindacale locale, gli scioperi e le manifestazioni, rimangono utili strumenti di lotta che il sindacato deve continuare ad utilizzare per affiancare e valorizzare le varie vertenze e per mantenere alto il livello di partecipazione degli iscritti, che attraverso il web sono certamente più informati e partecipi rispetto alle dinamiche politiche, ma senza dubbio si sentono meno coinvolti a livello di legame ideologico e di valori rispetto allo scendere in piazza al fianco di lotta per gli stessi diritti agitando una bandiera di egual colore.