La legislazione...2 Il caso specifico...3 Cripta del Santo Sepolcro - Piano di Conservazione Programmata e Preventiva 4

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Transcript:

INDICE PREMESSA...2 La legislazione...2 Il caso specifico...3 Cripta del Santo Sepolcro - 4 SCHEDE TECNICHE...5 1 Accessi esterni...6 2 - Superfici interne affrescate/decorate e intonacate...7 3 - Superfici in materiale lapideo naturale...9 4 Elementi in cotto.....10 5 Elementi in stucco...11 6 Pavimentazione....12 7 Elementi metallici...13 8 Statue...14 SCHEDE AZIONI MANUTENTIVE...15 1 Ispezione degli accessi esterni...16 2 Controllo a vista superfici interne...17 3 Pulitura e manutenzione delle superfici interne...18 4 Monitoraggio del quadro fessurativo e controllo dello stato tensionale dei tiranti...19 5 - Ispezione dei serramenti...20 6 - Pulitura e trattamento delle statue...21 LE AZIONI MANUTENTIVE IN SINTESI...22 1

Premessa La legislazione Art 38 DPR 207/2010 Piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti. Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l'attività di manutenzione dell'intervento al fine di mantenere nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. L elaborazione del, deriva dall obbligo di legge (Regolamento di attuazione 554/1999, poi ripreso nel successivo DPR 207/2010), che prevede la compilazione in sede di progettazione esecutiva, di un Piano di manutenzione, nel quale venga fornito un programma preciso delle azioni necessarie a mantenere alto il livello prestazione dell edificio. Parlando di livello prestazionale dell edificio, si può facilmente comprendere come tale dettame non possa essere direttamente applicato a quegli edifici, classificati come Beni Culturali in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004); risulta infatti necessario ridefinire i parametri di livello prestazione di tali Beni, per i quali non è possibile cancellare le tracce che il tempo ha lasciato sull edificio, a favore del ripristino della funzionalità dello stesso e quindi del raggiungimento del massimo livello prestazionale. Conseguentemente è stata condotta, nel corso di precedenti esperienze, una rielaborazione e allo stesso tempo semplificazione dei documenti che vanno a formare il Piano di manutenzione, tenendo conto della necessità di trovare una modalità di redazione del Piano di manutenzione che coniugasse l impostazione prestazionale dettata dal Regolamento, con una strategia operativa fondata sulle problematiche e sulle anomalie attese, intervenendo per la mitigazione del rischio di insorgenza di degrado. L elaborazione del presente ha tenuto conto delle Linee guida per la redazione del piano di conservazione, formulate dal Politecnico di Milano per conto della Regione Lombardia. 2

Il caso specifico Partendo dal presupposto che la conservazione programmata mira ad arginare le emergenze dei danni sui monumenti, scopo principale del è proprio quello di rallentare quanto più possibile la velocità dei processi di deterioramento, intervenendo in pari tempo e se necessario con trattamenti manutentivi appropriati ai vari tipi di materiali. (G. Urbani, Intorno al restauro, Milano 2000) Credendo fermamente nel metodo che predilige una continua azione manutentiva degli edifici, e dei beni tutelati in generale, rispetto all intervento di restauro massiccio e sporadico eseguito in emergenza, si considera parte integrante e necessaria del progetto la stesura del Piano di Conservazione Programmata e Preventiva (PCPP) e la sua applicazione nel corso dello sviluppo e realizzazione del progetto stesso. Il PCPP costituirà un valido strumento per contenere le spese ed evitare il continuo far fronte alle emergenze, razionalizzando e operando una corretta ed economica programmazione degli interventi. La realtà in cui si inseriscono i Lavori di restauro delle superfici decorate della Cripta della chiesa del Santo Sepolcro in Milano risulta abbastanza complessa: se da un lato l ambiente ipogeo risulta parte della Chiesa del Santo Sepolcro, dall altro afferisce al più ampio complesso conosciuto come Veneranda Biblioteca Ambrosiana, composto non solo da edifici di culto ma anche da sale museali, ambienti adibiti ad ufficio e sale della biblioteca. Se l intero complesso è sottoposto a vincolo diretto sulla scorta del combinato disposto degli articoli 10 e 12 del D.Lgs 42/2004, i diversi spazi si differenziano, però, sia sotto l aspetto funzionale che sotto l aspetto storico-artistico. Gli ambienti/sale ad uso della Pinacoteca Ambrosiana, sono già oggetto delle azioni manutentive e delle verifiche degli impianti regolarmente calendarizzate dall amministrazione della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Le finiture di questi ambienti, inoltre, sia dal punto di vista dei materiali che delle tecniche utilizzati possono essere classificate come a civile : anche se necessitano di adeguata manutenzione e controllo, non comportano l attuazione di un dettagliato protocollo come quello stilato per le superfici decorate e le decorazioni architettoniche presenti nella Cripta del Santo Sepolcro. Per quest ultima si ritiene, infatti, necessario redigere il specifico per questo tipo di realtà, in cui verranno analizzati i diversi elementi tecnici (superfici decorate, superfici intonacate, pavimentazione in cotto e in pietra di Verona, etc.) e le singole caratteristiche prestazionali degli stessi. 3

Cripta della chiesa del Santo Sepolcro Nella redazione del PCPP si è perseguito l intento di fornire alla Proprietà uno strumento di immediata comprensione ed utilizzo, definito Manuale tecnico, organizzato come segue: - schede specifiche descrittive dei differenti elementi tecnici (superfici decorate, superfici intonacate, pavimentazione in cotto, etc), nelle quali vengono analizzate le problematiche e le anomalie attese; - schede specifiche in cui viene presentata sinteticamente l azione manutentiva programmata, specificando l elemento su cui si interviene, l operatore che deve eseguire tale controllo e la cadenza con la quale va ripetuta l azione descritta. Le informazioni raccolte nelle schede sopra descritte correlate al calcolo delle quantità delle superfici, derivante dal rilievo geometrico eseguito, permetteranno di elaborare uno schema riassuntivo della pianificazione delle azioni, il Prospetto degli oneri gestionali e manutentivi, in cui non solo verranno indicati l operatore che dovrà essere coinvolto nella sua realizzazione, la periodicità con la quale l azione dovrà essere ripetuta, i mezzi necessari ad attuarla, ma anche la stima del costo. In questo modo si giunge a stimare la spesa annua necessaria alla Proprietà per far fronte alla cura della Cripta del Santo Sepolcro: sarà così possibile programmare anche le risorse economiche necessarie. Ritenendo le informazioni riportate nel Manuale tecnico e nel Prospetto degli oneri gestionali e manutentivi sufficienti all applicazione del PCPP da parte della Proprietà (vengono infatti fornite informazioni sul tipo di azioni da condurre, sulla cadenza delle stesse e sugli operatori che dovranno essere coinvolti) l attuazione sulle superfici oggetto dei lotti di intervento già realizzati (ad oggi principalmente la pavimentazione e parte delle superfici intonacate) delle operazioni previste dal PCPP, fungerà da Manuale d uso dello stesso, in quanto la Proprietà verrà costantemente affiancata in questa fase dal Direttore Lavori, impegnato nel sovraintendere la realizzazione delle opere necessarie a completare l intero progetto di restauro. Se necessario e in base alle eventuali problematiche emerse nel corso dell applicazione del PCPP, al termine del periodo di rodaggio sarà possibile riportare per iscritto le indicazioni specifiche del progettista, eventuali modi d uso impropri rilevati e le note per l uso consapevole del manufatto. Dal momento che il viene elaborato in fase progettuale, dovrà essere necessariamente aggiornato a seguito dell esecuzione degli interventi di restauro conservativo, che verranno attuati secondo quanto previsto dal progetto. Il Piano dovrà ricevere, pertanto, durante l esecuzione dei lavori, tutte le opportune integrazioni e precisazioni da parte della Direzione Lavori, della Soprintendenza e del Coordinatore per la Sicurezza, così da conferire alle prescrizioni operative la massima efficacia di dettaglio. In particolare si rimanda alla fase di cantiere, ad opera della stessa Direzione Lavori, la definizione delle eventuali differenti modalità di intervento che si dovessero rendere necessarie. Va quindi sottolineato che il presente documento costituisce un Piano di Conservazione Programmata e Preventiva in fieri, a cui verrà data via via completezza in seguito all esecuzione del progetto di restauro delle superfici. 4

SCHEDE TECNICHE Individuati gli elementi tecnologici in cui si articola la Cripta del Santo Sepolcro, in seguito ad accurate analisi condotte in collaborazione con il restauratore e tenendo conto delle operazioni già condotte nel corso del lotto realizzato, per ciascuno elemento è stata elaborata una scheda: che descrive i materiali e le tecniche, le criticità e problematiche; che presenta le zone maggiormente a rischio, le anomalie attese e i controlli o attività preventive previsti. Sono state quindi elaborate schede specifiche descrittive dei differenti elementi tecnici, nelle quali vengono analizzate le problematiche e le anomalie attese: 1. Accesso esterno 2. Superfici interne affrescate/decorate e intonacate 3. Superfici in materiale lapideo naturale (colonne, capitelli, sarcofago) 4. Elementi in cotto 5. Elementi in stucco 6. Pavimentazione 7. Elementi metallici 8. Statue Si precisa che gli elementi afferenti le superfici esterne e l impianto di smaltimento delle acque meteoriche, la cui conservazione/manutenzione incide sullo stato di conservazione delle superfici interne della Cripta del Santo Sepolcro, non sono compresi nel presente studio, essendo già oggetto del Piano di manutenzione relativo all intero edificio della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. 5

1 Accesso esterno Descrizione materiale e tecniche L accesso alla Cripta del Santo Sepolcro dal Cortile Mantovani è caratterizzato da gradini in laterizio, muri di contenimento in mattoni faccia vista, aiuole a verde. L area è stata oggetto dell intervento realizzato di recente (2015), atto a riaprire la Cripta al pubblico, si presenta quindi in un buono stato di conservazione. Criticità e Problematiche Entrambi l ingresso è accessibile a piedi e, all occorrenza, con mezzi meccanici per diversamente abili, di ridotte dimensioni. Il cortile Mantovani presenta due principali criticità dal punto di vista della conservazione: in primo luogo le due aree a verde che fiancheggiano la scalinata di accesso sono generalmente interessate dal proliferare della vegetazione che, anche non generando problemi di tipo strutturale ai muri che fiancheggiano la scalinata, creano disordine; altra problematica riguarda la malta di allettamento dei laterizi, gli agenti atmosferici in generale possono provocarne l erosione e il dilavamento, minando alla stabilità delle strutture. Il convogliamento delle acque meteoriche risulta ad oggi efficace. La scarsa pulizia delle canalizzazioni di convogliamento, provocherebbe la fuoriuscita delle acque, danneggiando le strutture. Zone a rischio Sono identificabili come zone a rischio i muri e i gradini in laterizio. Anomalie attese Proliferazione della vegetazione e delle piante infestanti; dissesti nella pavimentazione. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista e rimozione delle piante infestanti, eventuale applicazione di diserbanti selettivi e successivi lavaggi ripetuti. Pulizia dei canali di scolo. Controllo a vista della pavimentazione, risarcendo e integrando le porzioni mancanti. Manutenzione costante e stagionale del verde. 6

2 Superfici affrescate/decorate e intonacate Descrizione materiali e tecniche Le superfici interne della Cripta del Santo Sepolcro si presentano in uno stato di conservazione definibile come critico. L ambiente presenta una pianta a croce latina triabsidata. La zona maggiormente ricca di decorazioni e porzioni dipinte è quella del presbiterio, mentre nell area della controfacciata, anche a causa di problemi conservativi maggiormente critici, le murature presentano una finitura ad intonaco privo di decorazione. Gli intonaci sono in grave stato di fatiscenza, con lacune e cadute di materia, distacchi e sollevamenti, efflorescenze saline e macchie di umidità, determinato, da un lato dalla presenza di infiltrazioni d acqua, dall altro da modifiche radicali attuate nel corso degli anni. In molte zone dove l'intonaco è caduto, si vedono i mattoni sottostanti che appaiono in alcuni casi completamente polverizzati a causa di formazioni saline (vedi zona absidale). Si possono anche notare porzioni di differenti stesure di intonaco; tra queste si distingue per elevata compattezza e resistenza meccanica, una stesura piuttosto antica dal caratteristico colore rosato, conferito dalla presenza di cocciopesto nell'impasto, rilevabile in più punti della zona absidale; i rappezzi cementizi in questa zona sono limitati: se ne notano solo alcuni sulle lesene. Nella zone B e C antistanti l'abside l'intonaco appare di composizione cementizia e si è parzialmente conservata una decorazione geometrica a finti conci. Le superfici dipinte e non, sono coperte da spessi strati di scialbo, ed in alcune zone da rifacimenti d intonaco. I dipinti murali in vista, appaiono con problemi conservativi dovuti soprattutto alla presenza di efflorescenze saline, alcuni sono interessati da picchettature e decoesione della materia pittorica, i dipinti collocati sulle pareti della scala d ingresso, sono inoltre stati oggetto di un intervento di restauro poco risolutivo, infatti sono completamente coperti da un velo di sali che imbianca le superfici. Criticità e Problematiche Le superfici interne della cripta presentavano notevoli problemi dovuti alla presenza di eccessiva umidità nelle murature proveniente da cospicue infiltrazioni di acque piovane e aggravati dalla mancanza di ventilazione degli ambienti. Le murature si presentano seriamente compromesse dall umidità persistente, causata anche dal terreno dei due cortili laterali, dove scaricano i pluviali del tetto della chiesa. 7

La realizzazione del primo lotto di intervento, comprendente gli interventi necessari alla riapertura di questo ambiente al pubblico, ha permesso di intervenire sulle murature e sulle condizioni ambientali in due modi: risanamento passivo radicale pulizia e verifica della rete di tubi pluviali e pozzetti di ispezione, il convogliamento in fognatura delle acque meteoriche negli ambienti ove era presente l intonaco cementizio, si è proceduto con la rimozione dello stesso (arrivando al vivo della muratura) fino a circa 2,50 metri di altezza. La muratura è stata lasciata priva di intonaco per diverse stagioni in modo da far traspirare l'umidità in eccesso. Il nuovo intonaco, che verrà realizzato nei lotti successivi di intervento, sarà macroporoso di tipo deumidificante; la cromia e la granulometria della malta verranno uniformati, una volta applicata ed essiccata, alle diverse sfumature cromatiche e caratteristiche tessiturali degli intonaci circostanti. risanamento attivo contemporaneamente all intervento sopra descritto è stato installato un sistema di deumidificazione a impatto molecolare, dotato di sonde inserite nello spessore della muratura per monitorare l'andamento dell'umidità. Zone a rischio Vengono segnalate come zone a rischio le superfici adiacenti le aperture, in corrispondenza delle quali si possono verificare infiltrazioni, e la porzione bassa delle superfici interne, fino a circa 1,5 2 metri, in particolare nell area di controfacciata. Anomalie attese Macchie; efflorescenze saline e disgregazione delle superfici; perdita di porzioni della pellicola pittorica; deposito superficiale. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura con pennelli morbidi, pulitura a secco delle efflorescenze saline con successiva asportazione. 8

3 - Superfici in materiale lapideo naturale (colonne, capitelli, sarcofago) Descrizione materiali e tecniche Sono in pietra naturale le colonne, i capitelli e il sarcofago costituente il sepulchrum. Gli elementi lapidei, tranne una colonna (colonne in parte costituite da elementi riadattati), che presenta delle vecchie cerchiature in ferro, appaiono in discreto stato di conservazione con presenza di deposito semicoerente. Gli elementi costituenti le colonne in molti casi sono fissati tra loro per mezzo di zanche metalliche e presentano cerchiature, che ne garantiscono la stabilità. Criticità e Problematiche Gli elementi in pietra naturale non presentano particolari problematiche conservative; gli elementi risultano inoltre facilmente accessibili per le operazioni conservative mediante l utilizzo di trabattello mobile. Viene segnalata unicamente la presenza di deposito semicoerente. Le zanche e le cerchiature metalliche ossidate possono generare macchie e ossidazione. Zone a rischio Vengono segnalate come zone a rischio i capitelli e i basamenti delle colonne, ove si evidenzia la maggior presenza di deposito. Anomalie attese Deposito superficiale e macchie da ossidazione degli elementi metallici. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura con pennelli morbidi, pulitura a secco. 9

4 - Elementi in cotto Descrizione materiali e tecniche Apparati decorativi plastici realizzati in cotto sulle superfici interne: trabeazione, capitelli. Questi sono ancorati all elemento portante mediante l utilizzo di malta. Criticità e Problematiche Per quanto concerne gli elementi decorativi in cotto. Molte sono le porzioni disgregate e lacunose; alcuni elementi sembrerebbero frutto di passati interventi di reintegrazione. L'ossidazione dei perni metallici di ancoraggio ha inoltre causato sia macchie sia dannose spinte interne alla muratura, dovute all'aumento del volume. Il controllo dello stato di conservazione di tali elementi è facilmente eseguibile mediante l utilizzo di trabattello mobile. Zone a rischio Vengono segnalate come zone a rischio le porzioni in aggetto e quelle in adiacenza alle murature maggiormente soggette a umidità. Anomalie attese Scagliatura, disgregazione, alterazione cromatica, efflorescenze, rotture, mancanze. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura con pennelli morbidi, pulitura a secco con eliminazione dei sali eventualmente presenti. 10

5 - Elementi in stucco Descrizione materiali e tecniche Apparati decorativi in plastici realizzati in stucco sulle superfici interne: trabeazione, capitelli, cornici ed elementi decorativi. Questi sono ancorati all elemento portante mediante perni metallici. Gli elementi che compongono la trabeazione, sono invece, ancorati al supporto mediante l utilizzo di malta. Criticità e Problematiche Per quanto concerne gli elementi modellati in stucco: molte sono le porzioni disgregate e lacunose; alcuni elementi sembrerebbero frutto di passati interventi di reintegrazione. L'ossidazione dei perni metallici di ancoraggio ha inoltre causato sia macchie sia dannose spinte interne alla muratura, dovute all'aumento del volume. Il controllo dello stato di conservazione di tali elementi è facilmente conducibile mediante l utilizzo di trabattello mobile. Zone a rischio Vengono segnalate come zone a rischio le porzioni in aggetto e quelle in adiacenza alle murature maggiormente soggette a umidità. Anomalie attese Polverizzazione, alterazione cromatica, efflorescenze, rotture, mancanze. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura con pennelli morbidi, pulitura a secco con eliminazione dei Sali eventualmente presenti. 11

6 Pavimentazione Descrizione materiale e tecniche Il pavimento della Cripta è in gran parte realizzato con lastre di marmo di Verona, provenienti dal Foro romano, ricollocate; solo modeste parti della pavimentazione sono realizzate in cotto ed appaiono come integrazioni successive Attualmente la pavimentazione, grazie all intervento di restauro da poco concluso, si presenta in buone condizioni conservative. Criticità e Problematiche La superficie pavimentale, prima dell intervento di restauro conservativo condotto, risultava fortemente soggetta all azione dell umidità da risalita. La forte presenza di umidità da risalita capillare causa il degrado degli elementi della pavimentazione, in particolare del cotto, delicato e poroso, ma anche del marmo e delle aree cementizie che si disgregano e fessurano. Avendo realizzato un importante intervento di risanamento sia attivo che passivo, è stato possibile eliminare la principale causa di degrado; ciò nonostante risulta di fondamentale importanza il monitoraggio e l analisi periodica dei dati raccolti dalle sonde installate all interno dell ambiente; questo permetterà infatti di verificare l efficacia dei dispositivi e, nel caso, di tararne l azione agendo sulle frequenze degli impulsi che vengono inviati. Zone a rischio Vengono segnalate come zone maggiormente a rischio le porzioni in cotto. Anomalie attese Affioramento di sali solubili, rotture, mancanze. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura con pennelli morbidi, pulitura a secco con eliminazione dei sali eventualmente presenti. 12

7 - Elementi metallici Descrizione materiale e tecniche Sono in metallo i serramenti di tutte le finestre e le inferriate, come anche i tiranti presenti all imposta di alcuni archi. Criticità e Problematiche Gli elementi metallici all interno della Cripta risultano facilmente accessibili per il controllo periodico. La mancata manutenzione degli elementi metallici ne causa col tempo l ossidazione, che genera il degrado del metallo e può provocare macchie di ossido a carico delle superfici limitrofe. La mancata verifica periodica dello stato tensionale dei tiranti può generare, potenzialmente, problematiche di tipo strutturale all edificio. Zone a rischio Parti vetrate, infissi in ferro, tiranti. Anomalie attese Rotture, ossidazione. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura o piccole riparazioni; trattamento passivante degli elementi ossidati. 13

8 Statue Descrizione materiale e tecniche Le statue presenti all interno della Cripta sono due, precisamente una raffigurante San Carlo e l altra il Cristo deposto dalla Croce. Entrambe le statue sono state realizzate in terracotta dipinta. Criticità e Problematiche L umidità da risalita capillare riscontrata ha causato il degrado localizzatodella terracotta costituente le statue, portando al distacco di elementi, alla perdita di piccole parti e spesso a cadute della pellicola pittorica. Risulta quindi di rilevante importanza il controllo costante dei valori dell umidità sia ambientale che presente nelle murature, onde prevenire eventuali ulteriori danni a carico delle statue. Zone a rischio La parte basamentale delle statue, a contatto con la pavimentazione e le porzioni delle stesse a contatto con la muratura perimetrale. Anomalie attese Mancanze, distacchi, cadute della pellicola pittorica, alterazioni cromatiche, efflorescenze saline. Accorgimenti: controlli e/o attività preventive Controllo a vista; pulitura a secco con asportazione di sali; ricollocazione degli elementi staccati; stuccatura ed eventuale integrazione pittorica. 14

SCHEDE AZIONI MANUTENTIVE Il manuale tecnico viene completato dalle schede specifiche in cui viene presentata sinteticamente l azione manutentiva programmata, specificando l elemento su cui si interviene, l operatore che deve eseguire tale controllo e la cadenza con la quale va ripetuta l azione descritta. Le schede sono state organizzate come segue: 1. Ispezione degli accessi esterni 2. Controllo a vista superfici interne 3. Pulitura e manutenzione delle superfici interne 4. Monitoraggio del quadro fessurativo e controllo dello stato tensionale dei tiranti 5. Ispezione dei serramenti 6. Pulitura e trattamento delle statue 7. Manutenzione dell impianto elettrico e di illuminazione 15

1 Ispezione degli accessi esterni Descrizione operazione Questa attività manutentiva prevede due tipologie di azione: l ispezione con osservazione visiva e interventi di piccola manutenzione. Si prevede infatti una ispezione generale del cortile di accesso, da condurre mensilmente, affidata al custode/gestore, atta a rilevare eventuali problematiche. Parallelamente, con cadenza semestrale, sono previsti interventi di piccola manutenzione, quali la rimozione della vegetazione infestante, la potatura degli arbusti, la verifica dei muretti che delimitano la scalinata di accesso e l eventuale ripristino di porzioni distaccate o mancanti dei gradini in cotto, la pulizia dei pozzetti di ispezione. Normativa o istruzioni di riferimento Nell organizzazione ed espletamento delle azioni manutentive sarà necessario attenersi ai principi e alle misure generali di tutela previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. In particolare si segnala che l area di intervento dovrà essere idoneamente recintata e segnalata per evitare l ingresso a terzi nell area di lavoro; gli operatori dovranno essere dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale. Operatore Ispezione visiva: custode/gestore Potatura: giardiniere Interventi di piccola manutenzione: operaio specializzato Materiali/supporti Ispezione visiva: mappatura mediante supporto fotografico. Interventi manutentivi: malta, prodotto diserbante e prodotto biocida. Attrezzature necessarie Attrezzi di uso comune. Frequenza/periodicità Ispezione del viale: mensile Potatura: semestrale, da eseguirsi in primavera e a fine autunno Interventi di piccola manutenzione: annuale 16

2 Controllo a vista: superfici interne Descrizione operazione Controllo a vista dello stato di conservazione degli apparati decorativi interesserà affreschi, decorazioni ed elementi plastici in aggetto quali trabeazione, capitelli, colonne e le pavimentazioni con eventuale segnalazione dell insorgenza di macchie, parti incoerenti, polveri, depositi, efflorescenze, fessurazioni o cavillature, rigonfiamenti o distacchi. Normativa o istruzioni di riferimento Per l eventuale rappresentazione grafica delle annotazioni dei fenomeni di degrado riscontrati, si rimanda alle convenzioni grafiche previste dalla Uni Normal 1-88. La documentazione fotografica andrà archiviata segnalando il mese e l anno di riferimento. Operatore Ispezione visiva: custode/gestore. Materiali/supporti Ispezione visiva: mappatura mediante supporto fotografico. Attrezzature necessarie Binocolo, macchina fotografica. Frequenza/periodicità L ispezione visiva è da condurre con cadenza semestrale, in concomitanza con le operazioni di controllo a vista delle superfici esterne. 17

3 Pulitura e manutenzione delle superfici interne Descrizione operazione Si prevede di intervenire sulle superfici interne (dipinte o intonacate, modanatura e pavimentazione) con lo scopo di rimuovere il deposito superficiale che nel corso dell anno si è depositato sulle stesse. Tutti i depositi incoerenti verranno rimossi con l ausilio di pennelli morbidi; le polveri verranno recuperate per mezzo di aspiratori. Normativa o istruzioni di riferimento Nell organizzazione ed espletamento delle azioni manutentive sarà necessario attenersi ai principi e alle misure generali di tutela previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Gli operatori dovranno essere dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale. Operatore Le operazioni da eseguire sulle superfici dovranno essere necessariamente affidate ad un restauratore qualificato. Materiali/supporti Per la pulizia delle superfici da depositi o efflorescenze saline: pennelli morbidi e aspiratori. Attrezzature necessarie Trabattello. Frequenza/periodicità Gli interventi di piccola manutenzione verranno condotti con cadenza annuale. 18

4 Monitoraggio del quadro fessurativo e controllo dello stato tensionale dei tiranti Descrizione operazione La verifica visiva del quadro fessurativo mediante l ausilio di binocolo e l eventuale documentazione fotografica dello stesso sono affidate al custode/gestore; suo compito sarà verificare a vista l eventuale formarsi di nuove fessurazioni. Si fa presente che ad oggi non sono state rilevate situazioni allarmanti dal punto di vista strutturale. Nel caso venga rilevato un evidente quadro fessurativo verrà condotto il monitoraggio delle fessure tramite misurazione relativa, impiegando estensimetri su capisaldi applicati a cavallo delle fessure, ponendo particolare attenzione alla precisa registrazione temporale della misurazione eseguita. Verifica dello stato tensionale dei tiranti metallici. Normativa o istruzioni di riferimento Nell organizzazione ed espletamento delle azioni manutentive sarà necessario attenersi ai principi e alle misure generali di tutela previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Durante le operazioni di monitoraggio delle fessure e dello stato tensionale dei tiranti nelle zone non raggiungibili da terra, dovendo impiegare trabattelli; gli operatori dovranno essere dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale. Per l eventuale rappresentazione grafica delle annotazioni dei fenomeni di degrado riscontrati, si rimanda alle convenzioni grafiche previste dalla Uni Normal 1-88. La documentazione fotografica andrà archiviata segnalando il mese e l anno di riferimento. Operatore Ispezione visiva: custode/gestore. Ispezione di monitoraggio delle fessurazioni e dello stato tensionale dei tiranti: operaio specializzato. Materiali/supporti Ispezione visiva: mappatura mediante supporto fotografico. Ispezione di monitoraggio: mappatura del quadro fessurativo su supporto grafico. Attrezzature necessarie Binocolo, macchina fotografica. Fessurimetro digitale o estensimetri di alta precisione. Accelerometri. Frequenza/periodicità L ispezione visiva è da condurre con cadenza semestrale. L ispezione di monitoraggio del quadro fessurativo è effettuarsi con cadenza annuale. La verifica dello stato tensionale dei tiranti è da effettuarsi ogni tre anni. 19

5 Ispezione dei serramenti Descrizione operazione Manutenzione delle finestre e degli organi meccanici dei serramenti. È previsto il controllo della corretta movimentazione nell apertura di cancelletti e serramenti e la tenuta all acqua di questi ultimi. Verranno controllate e pulite a secco tutte le inferriate; verranno sostituiti i vetri rotti. In presenza di ossidazione degli elementi in ferro, si opererà una leggera carteggiatura delle parti, applicando successivamente un prodotto convertitore di ruggine e lo smalto protettivo. Normativa o istruzioni di riferimento Nell organizzazione ed espletamento delle azioni manutentive sarà necessario attenersi ai principi e alle misure generali di tutela previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Gli operatori dovranno essere dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale. Operatore La revisione dei serramenti viene affidata al custode/gestore. Materiali/supporti Per la revisione e pulizia dei serramenti metallici si renderanno necessari prodotti lubrificanti, spazzola metallica, prodotto convertitore di ruggine, smalto ferro micaceo. Attrezzature necessarie Trabattello. Frequenza/periodicità La revisione e pulizia dei serramenti verrà eseguita con cadenza biennale, preferibilmente dopo il periodo invernale. 20

6 Pulitura e trattamento degli elementi in terracotta (statue) Descrizione operazione Asportazione a secco, tramite pennelli morbidi, dei depositi incoerenti, compresa l asportazione dei sali, impiegando aspiratori per evitare la dispersione di polveri nell ambiente. Ricollocazione degli elementi distaccati. Eventuale stuccatura e integrazione pittorica delle cadute. Sarà necessario verificare la stabilità delle statue. Normativa o istruzioni di riferimento Nell organizzazione ed espletamento delle azioni manutentive sarà necessario attenersi ai principi e alle misure generali di tutela previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Gli operatori dovranno essere dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale. Operatore Restauratore qualificato. Materiali/supporti Pennelli morbidi e aspiratori. Perni in acciaio o vetroresina e collanti per la riadesione degli elementi distaccati. Stucco, pigmenti e tinte naturali per l integrazione pittorica. Attrezzature necessarie Aspiratore, pennelli morbidi, spatoline, attrezzi da restauratore. Frequenza/periodicità Semestrale: per la spolveratura. Annuale: per la riadesione degli elementi e l integrazione pittorica. 21

LE AZIONI MANUTENTIVE IN SINTESI Oggetto di intervento Azione manutentiva Operatore Attrezzature necessarie Accessi ispezione con osservazione visiva custode/gestore macchina fotografica mensile verde potatura giardiniere - semestrale pavimentazione intervento di piccola operaio - annuale manutenzione specializzato pulizia pozzetti intervento di piccola operaio - annuale manutenzione specializzato muri e scale intervento di piccola operaio - annuale manutenzione specializzato Superfici interne ispezione con custode/gestore macchina semestrale osservazione visiva fotografica Superfici interne intervento di piccola restauratore trabattello annuale manutenzione Quadro fessurativo ispezione con custode/gestore macchina semestrale osservazione visiva fotografica fessure ispezione di monitoraggio tecnico specializzato Serramenti metallici tiranti Statue pulitura a secco riadesione/integrazione ispezione di monitoraggio intervento di piccola manutenzione intervento di piccola manutenzione intervento di piccola manutenzione fessurimetro digitale o estensimetro di alta precisione Frequenza/Periodicità annuale (se necessario) tecnico accelerometri triennale specializzato custode/gestore trabattello biennale restauratore restauratore semestrale annuale 22