Se chiedo aiuto mi porteranno via i bambini?



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Transcript:

Tribunale per i Minorenni dell Emilia Romagna Se chiedo aiuto mi porteranno via i bambini? Dialogo con le mamme che subiscono violenza in famiglia per conoscere l intervento della giustizia minorile

Indice: Se chiedo aiuto mi porteranno via i bambini? Se chiedo aiuto mi porteranno via i bambini?... 3 Ma se lo denuncio lui viene allontanato da casa o va in prigione per colpa mia?... 3 Chi può decidere l allontanamento dei miei figli?... 3 Il papà/il mio compagno non ha mai picchiato i bambini, se la prende solo con me... 4 Quali conseguenze può vivere un ragazzo o una ragazza cresciuto in una famiglia dove la mamma subisce violenza dal partner?... 4 Forse è colpa mia, forse sono io che lo provoco.... 4 Mio marito/il mio compagno è violento per l educazione che ha ricevuto. È convinto che un uomo, con la moglie/compagna, possa fare quello che vuole.... 5 A volte un uomo è violento non per colpa sua ma perché ha problemi psichiatrici, o perché fa uso di alcol, o droghe, o gioca d azzardo... 5 Mio marito/il mio compagno è violento da quando ha perso il lavoro e i soldi non bastano più.... 6 Che cosa fa il Tribunale per i Minorenni quando gli viene segnalata una famiglia dove la mamma è vittima di violenza?... 6 Ma i bambini soffrono senza il papà... 7 Sto pensando di ritirare la denuncia. Se io la ritiro, tutto ritornerà come prima.... 7 Se il Tribunale ha deciso di affidare i bambini al Servizio Sociale invece che a me, vuol dire che non mi considera una brava mamma?... 7 Cosa sono e a cosa servono gli incontri protetti tra il papà e i bambini?... 8 E se i bambini stanno male quando incontrano il papà, o se al contrario vogliono vederlo di più e più liberamente?... 8 Quindi il primo decreto del Tribunale per i Minorenni non è definitivo?... 9 Come faccio a spiegare al giudice il mio punto di vista?... 9 E se volessi riunire la mia famiglia?... 9 Ma mio marito/il mio compagno giura che non lo farà più e io gli credo.... 10 E come facciamo a dimostrare ai giudici che il periodo brutto è passato?... 10 Se va tutto bene il Tribunale e i Servizi consentiranno alla nostra famiglia di riunirsi?... 11 Se io e mio marito/il mio compagno decidessimo di separarci, o di non convivere più?... 11 Se chiedo aiuto mi porteranno via i bambini? No; se una mamma accudisce bene i suoi bambini e vuole proteggerli dalla violenza, il Tribunale per i Minorenni cerca di aiutarla. Ma se lo denuncio lui viene allontanato da casa o va in prigione per colpa mia? Non c è colpa nel dire la verità. Picchiare, minacciare, aggredire sono dei reati e chi commette un reato va incontro a delle conseguenze, tra cui la prigione, questa è la legge. Chi subisce violenza non è responsabile di questo. Chi può decidere l allontanamento dei miei figli? Lo decide il Tribunale per i Minorenni, se ritiene che i bambini siano a rischio o che stiano vivendo una situazione di forte sofferenza che gli adulti non riescono a fermare. Solo in casi molto gravi i bambini vengono allontanati con urgenza dalle Forze dell Ordine o dal Servizio Sociale, e comunque insieme alla mamma ogni volta che è possibile e utile per i bambini, e vengono inseriti in un luogo protetto. Il provvedimento urgente ha lo scopo di proteggere i bambini e deve essere esaminato dai giudici.

Il papà/il mio compagno non ha mai picchiato i bambini, se la prende solo con me Un bambino anche se molto piccolo si accorge di quello che succede tra gli adulti. Vede e sente molto più di quanto gli adulti non credano. Si accorge della tensione, della paura, della soggezione, dei segni sul corpo della mamma. Si preoccupa per la vita e la serenità dei suoi genitori/familiari. Se la mamma subisce violenza, il bambino soffre profondamente perché vorrebbe aiutarla e proteggerla. Quali conseguenze può vivere un ragazzo o una ragazza cresciuto in una famiglia dove la mamma subisce violenza dal partner? Ogni persona ha la propria storia, è difficile generalizzare. Quello che è certo, è che i figli maschi hanno maggiore probabilità di diventare, a propria volta, uomini violenti nelle loro relazioni d amore, mentre le figlie corrono il rischio di innamorarsi di uomini violenti e di rivivere la stessa esperienza della mamma. Scegliere di proteggere i bambini dalla violenza familiare fa bene al loro presente e al loro futuro. Forse è colpa mia, forse sono io che lo provoco. La vittima di maltrattamento non è causa della violenza che subisce. Discutere, litigare, avere opinioni diverse fa parte della quotidianità delle relazioni. Gli adulti dovrebbero superare il nervosismo, il disaccordo o il non amore parlando, discutendo, separandosi se necessario, ma senza ricorrere alla violenza. Una vita basata sul silenzio e sulla paura è una vita infelice: ci sono istituzioni pronte a dare aiuto per cambiarla. Mio marito/il mio compagno è violento per l educazione che ha ricevuto. È convinto che un uomo, con la moglie/compagna, possa fare quello che vuole. La violenza fa soffrire i bambini, qualunque sia l educazione o la cultura dei loro genitori. Per questo la legge pone dei limiti e prevede degli aiuti che valgono per tutte le famiglie. Chiede a tutti i genitori di riflettere sui loro comportamenti e di cambiarli. A volte un uomo è violento non per colpa sua ma perché ha problemi psichiatrici, o perché fa uso di alcol, o droghe, o gioca d azzardo I servizi sanitari e sociali esistono per aiutare le persone che hanno queste difficoltà. In alcuni casi il Tribunale può chiedere ai servizi di aiutare il papà/compagno e gli prescrive di farsi aiutare dal Servizio per le tossicodipendenze, se c è una dipendenza, o dal Centro di Salute Mentale se ha problemi psicologici o psichiatrici. Entrambi sono servizi pubblici delle Aziende USL della regione. In Emilia-Romagna esistono anche dei Centri specifici per uomini maltrattanti. Il Tribunale può chiedere agli uomini che hanno avuto comportamenti violenti di recarsi presso quei centri per farsi aiutare.

Mio marito/il mio compagno è violento da quando ha perso il lavoro e i soldi non bastano più. I problemi economici incidono sicuramente sulla vita familiare ma non autorizzano ad avere un comportamento violento. Un uomo che si comporta in questo modo soffre, fa soffrire gli altri, e ha bisogno di essere aiutato. Per questo è importante riuscire a chiedere aiuto e che, nei casi più gravi, intervenga il Tribunale per i Minorenni. Che cosa fa il Tribunale per i Minorenni quando gli viene segnalata una famiglia dove la mamma è vittima di violenza? In Tribunale quattro giudici esaminano la situazione e emettono un decreto. A seconda della gravità, il decreto decide quale percorso attivare. Alcuni esempi possono essere: Chiedere al Servizio Sociale di capire che cosa sta succedendo attraverso incontri con i genitori, con i bambini e con i loro insegnanti, il pediatra per poi inviare una relazione al Tribunale; Affidare i bambini al Servizio Sociale, cioè incaricare gli operatori di: incontrare la famiglia in ufficio e a casa, vigilare sulla situazione, dare indicazioni sul rapporto con i bambini o su come risolvere alcuni problemi personali e familiari (es. smettere di bere, ecc.), partecipare alle decisioni familiari più importanti e poi riferire ai giudici; Imporre al papà di uscire di casa per un certo periodo di tempo e di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dai figli; Allontanare i bambini insieme alla mamma, in un luogo accogliente e protetto che possa aiutarli. Se il giudice ha deciso che l allontanamento è necessario per interrompere le violenze e la mamma non accetta, i bambini vengono comunque inseriti in protezione. Ma i bambini soffrono senza il papà Si, è vero. Ma soffrono ancora di più vivendo tra le violenze degli adulti. Bisogna tenere conto che l allontanamento è temporaneo: interrompe la situazione di crisi e favorisce il cambiamento. Sto pensando di ritirare la denuncia. Se io la ritiro, tutto ritornerà come prima. Non è così. Il ritiro della denuncia influisce sulla punizione che lui può ricevere per quello che ha fatto. Il Tribunale per i Minorenni, però, non si ferma. Continuerà ad interessarsi della sua famiglia fino a che non avrà le prove che i figli vivono in un atmosfera serena. Se il Tribunale ha deciso di affidare i bambini al Servizio Sociale invece che a me, vuol dire che non mi considera una brava mamma? Soprattutto in una fase iniziale, affidare i bambini al Servizio Sociale è un modo per proteggerli. Questo serve anche a diminuire le occasioni di contrasto nella coppia introducendo figure esterne, cioè professionisti esperti come assistenti sociali, psicologi, educatori. Quando il papà viene allontanato dai bambini, per vederli inizialmente dovrà rivolgersi al servizio (incontri protetti). Non serve a niente che se la prenda con la mamma.

Quindi il primo decreto del Tribunale per i Minrenni non è definitivo? Normalmente è un decreto provvisorio e dev essere verificato nel tempo. Ci sarà più avanti un altro decreto, definitivo, che terrà conto dell evoluzione della situazione familiare. Cosa sono e a cosa servono gli incontri protetti tra il papà e i bambini? Gli incontri protetti sono importanti per mantenere il rapporto padre-figli in un contesto sicuro, grazie alla presenza di altri adulti. Il Tribunale si avvale degli incontri protetti anche per approfondire la relazione tra il papà e i bambini. Gli operatori presenti hanno il compito di osservare se i bambini stanno bene con il padre, se hanno paura di lui, se si sentono strumentalizzati dal papà per avere notizie della mamma. Chi assiste ha anche il compito di supportare il papà e di intervenire se succede qualcosa che mette in difficoltà i bambini. E se i bambini stanno male quando incontrano il papà, o se al contrario vogliono vederlo di più e più liberamente? Il Tribunale decide caso per caso. Se i bambini soffrono per gli incontri con il papà, il Tribunale può incaricare i Servizi Sociali di rallentare o fermare gli incontri. Viceversa, quando gli incontri si svolgono serenamente e sono positivi per i bambini, il Tribunale può autorizzare i Servizi ad aumentarli di frequenza, o durata, o a renderli progressivamente meno vigilati. Come faccio a spiegare al giudice il mio punto di vista? Dopo una decisione urgente, o ancora prima di intervenire con un decreto, il giudice convoca i genitori, spesso separatamente, per ascoltare da loro ciò che sta succedendo in famiglia. Dai 10-11 anni in su anche i bambini vengono ascoltati, è un loro diritto. Inoltre il papà o la mamma, se vogliono, possono nominare un avvocato difensore, prendere visione degli atti e presentare memorie e documenti. Chi è in grave difficoltà economica può chiedere di essere seguito da un avvocato a spese dello Stato (gratuito patrocinio). E se volessi riunire la mia famiglia? Attenzione. Se il decreto tiene lontano il papà/compagno dai bambini - o perché lo ha fatto uscire di casa, o perché ha allontanato la mamma con i bambini - la famiglia non può tornare unita fino a che il Tribunale non acconsente. Se poi la mamma è in comunità con i bambini e non si trova bene, o vuole tornare con il marito/compagno che è stato violento con lei, lei può uscire dalla comunità in qualsiasi momento ma i figli devono rimanere lì fino a nuova decisione del Tribunale per i minorenni.

Ma mio marito/il mio compagno giura che non lo farà più e io gli credo. Il Tribunale sa che le persone possono cambiare e sa però che cambiare è molto difficile. Tante famiglie si riuniscono sulla base di una promessa che non viene mantenuta e i bambini si trovano a vivere altre violenze. Il Tribunale è cauto perché vuole evitare che questo succeda, perciò chiede che il cambiamento sia concreto e stabile nel tempo. E come facciamo a dimostrare ai giudici che il periodo brutto è passato? Gli adulti devono mettere al primo posto l interesse dei bambini garantendo loro di vivere in una famiglia serena dove i litigi non diventano violenza: questo è il primo passo. Che vuol dire anche andare agli incontri con gli operatori, seguire le indicazioni sugli incontri protetti, partecipare con impegno ai percorsi terapeutici col Servizio per le Tossicodipendenze, o con il Centro di Salute Mentale se ce n è bisogno. Periodicamente il Tribunale per i Minorenni riceve aggiornamenti dai Servizi. Le loro relazioni, insieme alle udienze e alle informazioni che arrivano dai genitori/familiari (memorie, documenti ), diventano la base per prendere nuove decisioni. Se va tutto bene il Tribunale e i Servizi consentiranno alla nostra famiglia di riunirsi? Sì. Quando è sicuro che le violenze non ci sono più e che le relazioni familiari sono serene, il Tribunale archivia il procedimento e restituisce ai genitori/familiari la possibilità di organizzare in modo autonomo la loro vita insieme ai bambini. Qualche volta il Tribunale ha il dubbio che il nuovo equilibrio sia davvero molto fragile e chiede al Servizio Sociale di continuare ad aiutare la famiglia e a vigilare sulla situazione. Se io e mio marito/il mio compagno decidessimo di separarci, o di non convivere più? Sia i genitori sposati sia quelli conviventi si separano davanti al Tribunale Ordinario. Dal momento in cui inizia la separazione legale, e fino alla sentenza, è il Tribunale Ordinario a decidere a chi affidare i bambini e come regolare il rapporto dei figli con il genitore non convivente. Può anche assegnare compiti al Servizio Sociale, o prescrivere ad un genitore di iniziare una terapia proprio come fa il Tribunale per i Minorenni. Prima che incominci la separazione, o dopo la sentenza, è il Tribunale per i Minorenni a prendere decisioni a tutela dei bambini.

Priority mom Cosa posso fare per interrompere subito la violenza? rivolgiti alle Forze dell Ordine o al Servizio Sociale più vicino chiedi aiuto al Centro Antiviolenza: gli indirizzi e tutte le informa zioni sui Centri presenti in Emilia Romagna si trovano su: www.comecitrovi.women.it chiama il Numero Verde Antiviolenza: Numero Verde Rete Antiviolenza 1522 Altri link utili: www.regione.emilia-romagna.it/parita http://salute.regione.emilia-romagna.it/ http://sociale.regione.emilia-romagna.it/ Testi Elena Buccoliero Grafica e illustrazioni Giulia Boari arte e design Opuscolo ideato nell ambito del progetto Violenza di genere e rete locale, coordinato dal Comune di Ferrara e partecipato da Centro Donna Giustizia, Centro di ascolto uomini maltrattanti di Ferrara, Movimento Nonviolento.