RASSEGNA STAMPA SINDACALE Venerdì 13 settembre 2013
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Pagina: VI ECONOMIA L ad lascia dopo 4 anni. Un comitato, con dentro Girotto, al timone fino all assemblea Via Santel: Stefanel a un triumvirato Cambio al vertice per Stefanel. Luciano Santel ha dato le dimissioni da amministratore delegato e direttore generale del gruppo. Il suo posto, almeno per ora, verrà preso da un «triumvirato»: ieri il consiglio di amministrazione, infatti, nell'accettare il congedo del manager, ha costituito un comitato esecutivo. Ne fanno parte il presidente del gruppo Giuseppe Stefanel (che già condivideva le deleghe della gestione operativa) e i consiglieri Roberto Chemello (in passato ad di Luxottica per un ventennio) e Federico Girotto. Quest'ultimo, 43enne di Este, bocconiano, in Stefanel dal 2009, è vicepresidente «corporate», direttore finanziario e direttore delle risorse umane ed organizzazione: è stato nominato in cda nella medesima riunione. Santel, che lascia per approdare alla Monclair, si era insediato, a sua volta, nel 2009, proveniente da Geox. «Desidero ringraziare personalmente e a nome di tutti i consiglieri il dottor Santel - dice Giuseppe Stefanel - per il lavoro svolto e per la dedizione dimostrata alla guida del gruppo». Un periodo in cui, oltre che con la crisi generale, ha dovuto fare i conti con un riposizionamento del gruppo in una fascia di prodotto più alta rivelatosi molto più faticoso del previsto. Stefanel ha chiuso i primi sei mesi dell'anno con una perdita netta salita a 16 milioni di euro, ricavi a 84,3 milioni in calo del 12% e un Ebitda margine operativo lordo) negativo per 7,5 milioni. Mentre, allo stato, non paiono esserci prospettive per i 93 dipendenti (su 210 nella Marca) per i quali la cassa integrazione scade a febbraio. «Il cambio era nell'aria - commenta Andrea Misericordia della Femca Cisl - visti anche i risultati economici. Di sicuro "in rosso" resta il bilancio dei lavoratori. Stefanel può tornare una grande realtà ma forse bisogna puntare un pò meno ai conti e scommettere sui prodotti». Il cda ha fissato per il 22 (in prima convocazione) e per il 23 ottobre (in seconda) l'assemblea degli azionisti.
Pagina: VII Multe a chi prescrive esami inutili L'Usl di Treviso dà un altro giro di vite alle liste d'attesa mettendo in conto «multe» per i medici che prescrivono esami inutili e andando alla ricerca di doppioni da tagliare. La decisione di tenere aperti gli ospedali sino a mezzanotte e nei giorni festivi, in modo da accorciare le code, non è stata che il primo passo. Attraverso un nuovo piano, adottato nei giorni scorsi, l'azienda sanitaria ora punta a fare molto di più. Come? Istituendo un tavolo tecnico con il compito di monitorare l'erogazione delle prestazioni specialistiche. Tavolo che passerà al vaglio tutte le impegnative e che, sulla carta, potrà arrivare a proporre provvedimenti di tipo economico per i dottori che dovessero prescrivere ai pazienti esami non appropriati. Di più, in caso di recidivi, potrà proporre pure la sospensione del ricettario; cioè della possibilità di richiedere gli accertamenti. Il tutto, ovviamente, dopo aver condiviso i percorsi assistenziali definiti in schede che indicano la priorità da dare a determinate prestazioni. Ogni figura sanitaria è coinvolta; dai direttori agli specialisti. Ma in particolare lo sono i medici di famiglia in prima linea sul fronte delle prescrizioni. L'Usl non vuole lasciare nulla al caso. Tanto che sta studiando l'ipotesi di aprire un call center telefonico dalle 8 alle 20 per dare ai dottori di base la possibilità di consultarsi in presa diretta con gli specialisti degli ospedali. L'obiettivo è ridurre al massimo gli esami inutili per tagliare di netto lo spreco di soldi e, soprattutto, le perdite di tempo. Su questo solco si inserisce un secondo tavolo tecnico, dedicato alla valutazione degli esami prescritti ai pazienti per patologie che già rientrano nei programmi di screening. «Queste prenotazioni - viene chiarito nel piano dell'usl 9 - rappresentano in molti casi una duplicazione di visite ed indagini strumentali già effettuate o programmate all'interno dei programmi di screening. La loro riduzione è intesa a liberare posti utili per soddisfare le richieste dei cittadini». Così si cercherà di sforbiciare le liste d'attesa. Anche se i risultati, per la verità, sono già buoni. «Dai dati confermati nel report del primo trimestre del 2013 - sottolinea l'azienda sanitaria - risulta che l'usl 9 è in linea con gli obiettivi regionali per quanto riguarda il numero di prestazioni ambulatoriali: 3,05 per abitante (obiettivo Regione: 4 per abitante, ndr)». Ma si punta a fare ancora meglio.
Pagina: XIX ECONOMIA È emerso da un indagine Confapi Piccole e medie imprese: «La crisi morde ancora» CONEGLIANO - Piccole e medie imprese del Coneglianese ancora in crisi: a confermarlo un'indagine dell'ufficio studi della Confapi Industria Veneto che ha messo a confronto i risultati del primo quadrimestre 2013 con quelli dell anno precedente. Sotto la lente le aziende di Conegliano, Susegana, Mareno, Santa Lucia e Orsago dei settori gomma-plastica, legno, servizi e meccanico. È aumentato del 14 per cento il ricorso alla cassa integrazione, si sono persi tra il 4 e il 5 per cento di posti lavoro, con un + 3,5 per cento di moria di imprese. Un altro dato allarmante? Oltre il 18 per cento di piccole imprese non ha portafogli ordini. Eppure fino a qualche anno fa nel Coneglianese la disoccupazione era quasi inesistente. Ma quei tempi sembrano molto lontani. «La situazione è difficile - spiega il direttore di Confapi Pier Orlando Roccato - ci auguriamo che le misure del Governo possano concretizzarsi altrimenti parlare di ripresa sembra molto azzardato. Ma bisogna fare presto». Roccato ribadisce è critico col mondo del credito: «Oggi le nostre banche sono impegnate a coprire i buchi di bilancio e non aiutano le imprese. Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti e le banche, anziché favorire lo sviluppo, si sono chiuse a riccio. La realtà del Coneglianese si è sviluppata - aggiunge - grazie alla piccola impresa: oggi non può essere lasciata da sola». A breve ci sarà un incontro con le associazioni di categoria del Coneglianese, sindacati e banche per promuovere un dialogo e favorire l apertura di credito alle aziende. Lorenzo Baldoni
Pagina: XX SUSEGANA I contratti di solidarietà possono aspettare Electrolux vola: 8 ore prorogate SUSEGANA - L'incontro doveva parlare del progetto aziendale della Electrolux per i lavoratori con ridotte attitudini lavorative, dagli handicap alle menomazioni dovute a malattie professionali, ma per i circa 1200 dipendenti dello stabilimento di Susegana la notizia è stata un'altra: anche a ottobre sarà prorogato l'orario pieno a 8 ore giornaliere. La direzione aziendale ha assicurato alle Rsu che per questo la prossima settimana convocherà un incontro: il fatto positivo è che i volumi rimangono sempre al di sopra delle previsioni. Un ulteriore segno di ripresa che i lavoratori accolgono con moderata soddisfazione. C'è sempre incombente il ritorno ai contratti di solidarietà con le 6 ore, ma l'autunno stavolta sarà meno caldo. Nell'incontro di ieri le Rsu hanno presentato un documento nel quale, ripercorrendo la storia dell'azienda, con la graduale riduzione di capacità produttiva in Italia, sostengono che diversi interventi di recupero di competitività sono stati attuati attraverso investimenti di processo e prodotto, e di maggiori carichi di lavoro per i dipendenti. «Il venir meno delle produzioni accessorie di componentistica, andate all'estero - dicono le Rsu - e adatte anche a collocare i lavoratori con ridotte capacità lavorative, che sono centinaia, colpiscono proprio questi che oltre ad aver subito la perdita della piena capacità lavorativa per lunghi anni di catena di montaggio, si vedono sottratte le residue possibilità di lavoro e senza così poter essere inseriti nel processo lavorativo rispondente alla loro condizione. Electrolux e il suo management devono rinunciare a questa scelta sbagliata». Fulvio Fioretti
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