PIANO TRIENNALE PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE IN MATERIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (ART. 1, COMMA 8, LEGGE 6 NOVEMBRE 2012, N.



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PIANO TRIENNALE PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE IN MATERIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (ART. 1, COMMA 8, LEGGE 6 NOVEMBRE 2012, N. 190)

INDICE Premessa 1. La formazione: strumento di promozione della cultura della legalità ed intervento per la gestione del rischio corruzione 2. Il ruolo e la funzione della formazione nelle strategie di gestione del rischio corruzione. Misura di prevenzione e azione per il miglioramento del ciclo di gestione del rischio corruzione. 3. La formazione etica e la formazione specialistica 4. La formazione di base o di livello generale. 5. La formazione di livello specifico. 6. La formazione avanzata. 7. La programmazione delle azioni formative e il collegamento con il piano formativo

Premessa Ai sensi dell art 1, comma 8, della Legge n. 190/2012, il responsabile della prevenzione della corruzione definisce procedure appropriate per selezionare e formare, ai sensi del comma 10 dello stesso articolo, i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione. Il presente piano integra, per la parte relativa alla formazione in materia di prevenzione della corruzione, il piano annuale della formazione per l anno di riferimento. Definisce e completa le previsioni in materia, contenute nel Piano della Prevenzione della corruzione approvato dal Consiglio di Amministrazione dell Università nella seduta del 28 gennaio 2014. Costituisce parte integrante del Piano annuale di formazione di Ateneo, configurandosi la formazione in materia di prevenzione della corruzione come obbligatoria ai sensi della Legge n. 190/2012. Il presente piano si propone, inoltre, con espresso riguardo a quanto stabilito nel Piano annuale della formazione per l anno 2014, di proseguire ed incrementare gli interventi formativi già iniziati di concerto con le altre università siciliane. Tali iniziative erano state programmate nell ottica di diffondere la conoscenza in ordine ai rischi di infiltrazione mafiosa nella P.A. e di corruttela nei settori particolarmente a rischio: oggi costituiscono un importante momento di confronto tra gli Atenei in ordine alla progressiva attuazione delle prescrizioni introdotte dal dettato normativo. Nel corso del 2013 è stato avviato un processo formativo condiviso con le altre Università Siciliane con l organizzazione di corsi per il personale TAB (quattro moduli con videoconferenza) nonché per i dirigenti (quattro moduli con lezioni frontali). Inoltre nel corso del primo semestre 2014 si è svolto presso l Amministrazione Centrale a cura della SNA un corso sulla prevenzione della corruzione e gestione dei rischi istituzionali che è stato rivolto al responsabile della prevenzione e al suo staff ed ai responsabili dei settori a maggiore rischio di corruzione. Il presente piano tiene conto della complessità dell organizzazione dell Ateneo in cui operano personale contrattualizzato e personale in regime di diritto pubblico. Garantisce la formazione di tutti coloro che operano nei settori a più elevato rischio di corruzione, a prescindere dal ruolo di appartenenza. Assicura la trasparenza nella selezione del personale a cui sono rivolte le attività formative nonché la pubblicità del materiale didattico.

1. La formazione: strumento di promozione della cultura della legalità ed intervento per la gestione del rischio corruzione Tra le finalità perseguite dal piano, in coerenza con l intento del legislatore, vi è certamente quella di promuovere la diffusione di buone prassi attraverso programmi di formazione sui temi dell etica e della legalità oltre che quella di organizzare attività di formazione per la conoscenza e la corretta applicazione del codice di comportamento generale di cui al D.P.R. n. 62 del 2013 e del codice di comportamento di Ateneo emanato con D.R. n.3187/2014. L approccio dell azione formativa, come suggerito dal PNA, si muoverà su tre diversi livelli. Il primo livello, generale, rivolto a tutti i dipendenti, afferente all aggiornamento delle competenze sui temi dell etica e della legalità e i codici di comportamento. Il secondo, specifico, relativo al personale che opera in ambiti particolarmente esposti al rischio di corruzione. Infine un livello più avanzato, rivolto al Responsabile della Prevenzione della corruzione, al suo staff, ai Referenti e ai componenti degli Organi di Controllo. Obiettivo è quello di formare il personale sui programmi e sugli strumenti da utilizzare per affrontare il complesso tema della corruzione all interno della pubblica amministrazione e di ridurre il rischio che l illecito sia commesso inconsapevolmente. Tutto ciò potrà avvenire sia attraverso la diffusione di una omogenea base di conoscenze mediante insegnamenti di principi di comportamento eticamente e giuridicamente adeguati, sia attraverso la trasmissione di specifiche competenze nelle aree operative a più alto rischio di corruzione, alla luce delle novità introdotte dalla normativa in materia di prevenzione della corruzione. Fondamentale nell impianto della legge n. 190/2012 è il principio delle trasparenza di cui ai commi 15 e 16 dell art.1. Infatti, dal rafforzamento della trasparenza dell azione amministrativa, intesa non solo come iter procedimentale ma anche come partecipazione e accessibilità totale, deriva una maggiore efficacia della prevenzione del fenomeno corruttivo. Da ciò la necessità di fornire agli operatori, soprattutto nelle aree di maggior rischio, le conoscenze e gli strumenti per garantire un corretto agere amministrativo. 2. Il ruolo e la funzione della formazione nelle strategie di gestione del rischio corruzione. Misura di prevenzione e azione per il miglioramento del ciclo di gestione del rischio corruzione. La gestione del rischio riguarda l insieme delle attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo l Amministrazione con riferimento al rischio corruttivo.

Si tratta di un fenomeno ampiamente complesso che non può essere circoscritto solo ad alcune aree della funzione amministrativa, considerato anche l ampio concetto di corruzione introdotto dalla legge n. 190/2012, che ricomprende le diverse situazioni in cui si riscontri l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenerne vantaggi privati. La lotta alla corruzione va condotta rinforzando le politiche di prevenzione dei comportamenti deviati, agendo contemporaneamente su dimensioni individuali (formazione) e di contesto (azioni organizzative). La formazione si pone, in quest ottica, come misura di trattamento del rischio corruttivo nell ambito di un più complesso processo organizzativo che presuppone l analisi del contesto. Tale attività richiede un processo di analisi e intervento, capace di cogliere le specificità del contesto interno ed esterno nel quale la singola Amministrazione opera, selezionando le aree, gli uffici o i processi organizzativi che fanno registrare un rischio più elevato e, conseguentemente, definire delle priorità di intervento in una logica razionale. Tutto ciò secondo la logica del risk management. Da qui l importanza di definire meccanismi di formazione di attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il rischio di corruzione e di programmare con cadenza annuale gli interventi organizzativi e le attività formative. Si tratta, come già detto, di creare un humus favorevole alla diffusione di valori attraverso percorsi di formazione sull etica e la legalità, con cadenza periodica anche attraverso la conoscenza e la diffusione dei codici di comportamento. L intento è quello di agire su un duplice fronte: generale, nei riguardi di tutti i dipendenti e coloro che a vario titolo hanno rapporti con l Amministrazione, specialistico, con riguardo a coloro che svolgono attività o funzioni rischiose al fine di fornire gli strumenti e le conoscenze in ambito civile, penale e amministrativo necessarie per arginare il fenomeno corruttivo. La pianificazione della formazione è preordinata ad offrire pari opportunità di formazione a tutto il personale con criteri di rotazione e di consentire strumenti, mediante i quali, i partecipanti alla formazione acquisiscano la capacità di assolvere alla propria funzione mettendo in pratica le disposizioni normative stabilite nel piano anticorruzione. I dipendenti formati dovranno avere maturato la capacità di applicare il piano anticorruzione e di individuare e successivamente evitare il rischio di adozione di comportamenti a rischio corruttivo. Il monitoraggio dell attività formativa sarà preferibilmente garantito dalla compilazione di questionari volti ad accertare oltre che le conoscenze acquisite dai discenti, anche le maggiori criticità riscontrate nell approccio ai temi proposti. A tale proposito, le verifiche effettuate serviranno per migliorare nel tempo le attività di formazione per indirizzarle verso la soluzione di casi concreti.

La metodologia prescelta, per la definizione dei percorsi didattici, ha come punto focale il concetto di competenza intesa come caratteristica soggettiva di un individuo che lo rende adatto a svolgere un determinato compito e quindi a raggiungere la performance richiesta. La performance individuale viene svolta attraverso un comportamento organizzativo che ha alla base determinate conoscenze e capacità. Quindi le risorse necessarie per il possesso della competenza sono, da un lato, il sapere che sostanzia il concetto di conoscenza, dall altro, il saper fare che sostanzia il concetto di capacità il tutto coordinato dall atteggiamento che è il collante delle altre due componenti ed esprime il saper essere di un soggetto. 3. La formazione etica e la formazione specialistica Gli obiettivi formativi che saranno oggetto delle azioni formative nel triennio 2014/16 sono volti al consolidamento delle competenze che i diversi attori (Responsabile della prevenzione, Dirigenti referenti, Responsabili degli uffici che curano i procedimenti a rischio come individuati nel presente Piano) devono possedere per raggiungere le performance richieste dalle tre fondamentali fasi del ciclo di gestione del rischio (Mappatura dei processi-valutazione del rischio trattamento del rischio). Gli interventi formativi in tema di anticorruzione si articolano in tre livelli: Formazione di livello generale o di base Formazione di livello specifico Formazione di livello avanzato 4. La formazione di base o di livello generale La formazione di base o di livello generale sarà rivolta a tutto il personale e verterà principalmente sui temi dell etica e della legalità, sui contenuti del Piano triennale della prevenzione della corruzione (con particolare riferimento al rispetto delle misure di prevenzione), del Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici emanato con D.P.R. n. 62/2013 e del Codice di Comportamento dell Università degli Studi di Palermo emanato con D.R. n.3187 del 2014. Le tematiche verranno trattate tramite l analisi di casi pratici tipici del contesto universitario per pervenire alla definizione di comportamenti eticamente adeguati da assumere in concreto per prevenire fenomeni corruttivi e attraverso focus group. Il personale coinvolto sarà quello tecnico-amministrativo a tempo indeterminato e determinato, compreso il personale universitario in servizio presso l Azienda

Ospedaliera Universitaria Paolo Giaccone, ed esperti e collaboratori linguistici. A questi si aggiungono i soggetti che a vario titolo collaborano con l Ateneo. La formazione avverrà in house tramite lezioni frontali tenute da dirigenti e funzionari dell Ateneo, esperti nelle specifiche competenze. L erogazione avverrà con incontri che riguarderanno un numero di unità di personale compatibile con la modalità di erogazione della formazione prescelta. Si potrà prevedere la somministrazione di questionari al fine di verificare il livello di apprendimento Sono previste diverse edizioni in numero variabile tra sei e otto per l anno 2015 e per l anno 2016. Verrà sottoposto a formazione per ciascun anno un congruo numero di unità di personale al fine di formare tutto il personale interessato entro il triennio 2014/2016. Nel 2014 l intervento formativo sarà rivolto prevalentemente a personale di categoria B a partire dall anno in corso e proseguirà con il personale di altre categorie a partire dagli anni successivi. Particolare rilievo assume la formazione di base rivolta al personale TAB di nuova assunzione, ivi compreso il personale che effettua passaggi di categoria o coinvolto in processi di mobilità. Verranno trattati i temi relativi alla normativa anticorruzione ed al Piano di Prevenzione, diritti ed obblighi del dipendente, nonché relativi al codice di comportamento. 5. La formazione di livello specifico La formazione di livello specifico verrà rivolta a tutto il personale che opera in ambiti particolarmente esposti al rischio di corruzione, tenendo conto del ruolo che esso è chiamato a svolgere, con approfondimento delle tematiche settoriali relative a detto ruolo. La finalità è quella di supportare il personale interessato nell individuazione o nella modifica delle modalità di lavoro che, anche in astratto, possono ingenerare comportamenti a rischio. Vengono individuati, in prima fase di attuazione, i responsabili amministrativi delle strutture decentrate, gli EP responsabili di Settori e Servizi, il Coordinatore delle Segreterie Studenti e tutti i responsabili delle singole Segreterie. L intervento formativo si concentrerà sul catalogo dei rischi elaborato dall allegato 3 del PNA. Le aree interessate sono quelle considerate a più alto rischio corruttivo (acquisizione e progressione del personale, affidamento di lavori, servizi e forniture, provvedimenti ampliativi della sfera giuridica con e senza effetti economici). In seguito, quando sarà completata la mappatura dei processi, sarà possibile implementare le attività formative in ragione dei rischi di corruzione che si saranno evidenziati in esito alla predetta attività. Per quanto concerne l oggetto della formazione si richiamano tutti i temi espressamente indicati nel Piano triennale della Prevenzione 2013-2016.

Come già rilevato precedentemente, nel corso del 2013 e del primo semestre 2014, si svolti due percorsi formativi distinti per i dirigenti e per il personale tecnicoamministrativo nell ambito del piano generale di condivisione della formazione in materia di prevenzione della corruzione con le altre università siciliane. Sono stati espletati, con la modalità della lezione frontale, numero quattro moduli per i dirigenti (normativa anticorruzione e norme collegate, modelli e sistemi di gestione aziendale del rischio di corruzione, politiche di gestione delle risorse umane e sviluppo dell integrità del personale, normativa riguardante l attività del provveditorato). Per il personale tecnico amministrativo si sono svolti quattro moduli con la modalità della video conferenza (D.Lgs n.165/2001, codice di comportamento, responsabilità amministrativo contabile, disciplinare e penale, D.Lgs n.163/2006, D.Lgs n.196/2003 e D.Lgs n.33/2013, Legge n.241/1990, codice penale dopo la legge n.190/2012). Il personale è stato individuato, in prima applicazione, tenendo conto della titolarità di posizione organizzative, sia nell ambito dell amministrazione Centrale sia delle strutture decentrate, al fine di consentire la massima diffusione della conoscenza in ordine alle tematiche d interesse. Nel periodo di riferimento verrà erogata un ulteriore formazione specifica di natura tecnico-professionale nonché una formazione di tipo generale su trasparenza, incompatibilità di incarichi, conflitto di interessi e anche sull inquadramento delle problematiche di natura penalistica, rivolta al personale che sarà individuato dal responsabile della Prevenzione sulla base delle indicazioni fornite dai referenti. I referenti dovranno, infatti proporre l elenco dei nominativi del personale interessato, scelti sulla base della qualifica rivestita e dell attività svolta. Considerato che i criteri di scelta del personale da destinare a tale intervento formativo sono quelli sopra indicati, con la pubblicazione del presente piano sono assolti tutti gli obblighi di pubblicità previsti dalla normativa al riguardo. Quando sarà completata la fase di mappatura dei processi in atto, sarà possibile evidenziare le diverse criticità e conseguentemente indirizzare le azioni formative verso quei settori e attività che, a prescindere dalla previsione normativa, evidenzino possibili criticità corruttive. In coerenza con i risultati ottenuti sarà possibile individuare i settori maggiormente sottoposti a rischio, ed, in maniera sequenziale, predisporre la formazione in quegli ambiti specifici di intervento. Quanto alle modalità di erogazione si privilegerà quella delle lezioni frontali e della videoconferenza. Per quel che riguarda infine i soggetti che erogheranno la formazione, si ricorrerà a docenti universitari, dirigenti e funzionari esperti nelle materie oggetto della formazione, che abbiano conoscenza approfondita delle norme, del contesto organizzativo, e capacità di ricondurre a tali aspetti proposte di prevenzione dei rischi di corruzione nonché a

esperti formatori inseriti nell albo dell Ateneo. Si potrà ricorrere inoltre alla formazione esterna con particolare riferimento ai corsi organizzati dalla SNA. Particolare attenzione deve essere riservata ai processi formativi tendenti a garantire la necessaria preparazione nelle ipotesi di rotazione dei funzionari che ricoprono le posizioni a più alto rischio corruttivo. Questa misura determina la necessità di attuare azioni formative dirette a quei dirigenti e funzionari che trovandosi a ricoprire funzioni o esercitare responsabilità diverse, debbano possedere conoscenze specifiche nel nuovo incarico ricoperto. Per tale intervento formativo sono previste 20 ore di formazione di cui 16 dedicate a lezioni frontali e 4 alla verifica dell apprendimento individuale mediante la somministrazione di appositi test di valutazione 6. La formazione avanzata Formazione tecnica ed avanzata è diretta al Responsabile della Prevenzione della corruzione, al suo staff, ai soggetti indicati nel Piano Triennale quali Referenti, ai componenti degli Organi di controllo. Avrà l obiettivo di formare i suddetti soggetti sui programmi e sugli strumenti utilizzati per affrontare il complesso tema della corruzione all interno delle pubbliche amministrazioni. Quindi verranno trattati i temi del risk management in ambito pubblico, nonché le problematiche correlate all analisi, studio ed approfondimento delle norme, riguardanti anticorruzione e trasparenza, nonché dei ruoli e degli adempimenti. In dettaglio di seguito si riportano i principali argomenti la cui trattazione appare necessaria: 1) strategie e modelli di prevenzione della corruzione; 2) azioni da eseguire e programmare sulla base del Piano Triennale della prevenzione della corruzione; 3) disposizioni organizzative, precettive e penali in materia di anticorruzione; 4) ruolo e responsabilità dei soggetti coinvolti; 5) tecniche di risk management in ambito pubblico: mappatura del rischio, analisi trattamento e valutazione del rischio, applicazione delle misure facoltative ed obbligatorie; 6) misurazione e valutazione dell efficacia e dell impatto delle misure di prevenzione; 7) trasparenza, codici di comportamento, whistleblower; 8) rapporti e interazione tra piano triennale della prevenzione della corruzione, piano triennale per la trasparenza e strumenti di misurazione e valorizzazione della performance della pubblica amministrazione. Inoltre, in particolare per i Dirigenti delle aree a rischio, dovrà essere previsto un modulo concernente le singole aree di competenza con trattazione delle tematiche specifiche

settoriali (acquisizione e progressione del personale, affidamento di lavori, servizi e forniture, provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari, con e senza effetto economico diretto ed immediato per il destinatario). Dovranno essere inoltre svolte esercitazioni pratiche sull analisi e valutazione dei rischi (individuazione dell evento, valutazione, individuazione delle misure, monitoraggio e valutazione dell efficacia delle misure). In proposito si richiama l attività formativa svolta nell ambito del piano generale di condivisione della formazione in materia di prevenzione della corruzione con le altre università siciliane sulle tematiche specifiche settoriali. Si evidenzia, altresì, che nel corso del primo semestre 2014 si è svolto, presso l Amministrazione Centrale a cura della SNA, un corso sulla prevenzione della corruzione e gestione dei rischi istituzionali rivolto al responsabile della prevenzione e al suo staff ed ai responsabili dei settori a maggiore rischio di corruzione. I temi trattati hanno riguardato le tematiche sopra evidenziate. Quanto alle modalità di erogazione della formazione si farà ricorso anche in futuro in primo luogo ai corsi organizzati dalla SNA. Si procederà poi all organizzazione di corsi tenuti da docenti dell Ateneo, per la trattazione dei temi relativi al risk management nonché a quelli specifici in materia penalistica e tecnico professionale per quella settoriale. 7. La programmazione delle azioni formative e il collegamento con il piano formativo La formazione costituisce strumento strategico di prevenzione della corruzione oltre che mezzo di promozione e diffusione della cultura della legalità. Obiettivo è quello di formare il personale, a diverso livello, sui programmi e sugli strumenti da utilizzare per affrontare il complesso tema della corruzione all interno della pubblica amministrazione. Posto l obiettivo fondamentale, una formazione adeguata in materia deve svolgersi sulla base di queste direttrici e finalità: -diffusione dei valori di legalità ed etici attraverso l insegnamento dei principi di comportamento eticamente e giuridicamente corretti; -contestualizzazione delle ipotesi di rischio connesse alle attività svolte dall Università attraverso il confronto tra i gli operatori universitari afferenti alle diverse strutture; -conoscenza e condivisione degli strumenti di prevenzione e consolidamento delle competenze specifiche, già in possesso degli operatori ai fini del corretto svolgimento della propria attività nelle aree a maggior rischio di corruzione.si riportano qui di seguito nella seguente tabella le ipotesi di interventi formativi per il triennio 2014/2016 diversificati in relazione ai soggetti coinvolti a vario titolo nel processo formativo:

FORMAZIONE AVANZATA DESTINATARI: Referenti per l attuazione del piano anticorruzione/ componenti degli Organi di controllo DURATA : 6 ore FORMATORE: personale docente interno/esterno PROGRAMMA: legge n. 190/2012, codice etico e di comportamento, aggiornamento in materia penale con particolare riguardo ai reati tipici, i temi del risk management in ambito pubblico, nonché le problematiche correlate all analisi, studio ed approfondimento delle norme, riguardanti anticorruzione e trasparenza, nonché dei ruoli e degli adempimenti EDIZIONI: N.1 nel 2015 e N.1 nel 2016 MODALITA esercitazioni pratiche sull analisi e valutazione dei rischi OBIETTIVO contestualizzazione delle ipotesi di rischio connesse ai diversi settori ed aree di intervento. FORMAZIONE SPECIFICA DESTINATARI: personale individuato dal responsabile della Prevenzione sulla base delle indicazioni fornite dai referenti personale soggetto a rotazione DURATA : 20 ore FORMATORE: interno/esterno PROGRAMMA: legge n.190/2012, codice etico e di comportamento, inquadramento delle problematiche di natura penalistica, formazione di tipo generale su trasparenza, incompatibilità di incarichi, conflitto di interessi nonché una formazione specifica di natura tecnico-professionale relativa all ambito di competenza. EDIZIONI: N.3 nel 2015 e N. 3 nel 2016 MODALITA : lezioni frontali e trattazione di casi pratici OBIETTIVO: conoscenza e condivisione degli strumenti di prevenzione ai fini del corretto svolgimento della propria attività nelle aree a maggior rischio di corruzione. FORMAZIONE GENERALE DESTINATARI: tutto il personale in particolare i nuovi assunti ed ove possibile tutti i soggetti che a vario titolo collaborano con l Ateneo, DURATA : 6 ore FORMATORE: interno PROGRAMMA: formazione generale su etica e legalità con particolare riferimento al codice di comportamento generale e d Ateneo e informativa generale sulla normativa in materia di anticorruzione legge n. 190/2012. EDIZIONI: n. 6/8 nel 2015 e n. 6/8 nel 2016 MODALITA : focus group, trattazione di casi pratici OBIETTIVO: diffusione dei valori di legalità ed etici attraverso l insegnamento dei principi di comportamento eticamente e giuridicamente corretti; Il Responsabile del Settore F.to Dott.ssa Chiara Terranova Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione F.to Dott. Sergio Casella