PROGETTO Alternativa mobile, percorsi di mobilità lenta per bimbi e genitori del basso mantovano nei percorsi casa-scuola PIEDIBUS AZIONE PILOTA nell ambito del PIANO TERRITORIALE DEGLI ORARI dei Comuni di Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Quistello e Roncoferraro (L.R. n. 28 del 28 ottobre 2004) Suzzara, 24 ottobre 2009
Per fare movimento Imparare a circolare Esplorare il proprio quartiere Diminuire traffico e inquinamento Insieme per divertirsi Bambini più allegri e sicuri di sé Un buon esempio per tutti Svegliarsi per bene e arrivare belli vispi a scuola
COS E IL PIEDIBUS? PIEDIBUS è un autobus umano formato da una carovana di bambini in movimento accompagnati da due adulti, con capolinea, fermate, orari e un suo percorso prestabilito. I bambini sono i passeggeri, gli adulti sono gli autisti e i controllori.
COS E IL PIEDIBUS? È il più nuovo, sicuro divertente e salutare modo per andare e tornare da scuola. Ha un adulto autista sul davanti e un adulto controllore nella parte posteriore. I bambini vanno a scuola in gruppo seguendo un percorso stabilito e raccogliendo passeggeri alle fermate del bus predisposte lungo il cammino. Viaggia col sole e con la pioggia e ciascuno indossa un gilet rifrangente. Lungo il percorso i bambini possono chiaccherare con i loro amici, apprendere utili abilità nella sicurezza stradale e guadagnare un po di indipendenza. Ogni PIEDIBUS è diverso! Ciascuno cambia per adattarsi alle esigenze dei bambini e dei genitori. Può nascere in ogni scuola compatibilmente alla disponibilità di volontari.
Sei buone ragioni per organizzare il PIEDIBUS MOVIMENTO SICUREZZA EDUCAZIONE STRADALE SOCIALIZZAZIONE AMBIENTE RESPIRARE MEGLIO
Organizzazione e soggetti coinvolti AMMINISTRAZIONE COMUNALE: Assessorati alle politiche scolastiche, alla mobilità e all ambiente; Polizia municipale; Direzioni didattiche. GRUPPO DI LAVORO PIEDIBUS Genitori Associazioni ambientaliste Federazione medici pediatri Volontariato COORDINAMENTO OPERATIVO PIEDIBUS SCUOLA xxyy PIEDIBUS SCUOLA xxyy PIEDIBUS SCUOLA xxyy PIEDIBUS SCUOLA xxyy
Linee guida e progetto di massima Costituzione del gruppo di lavoro PIEDIBUS Campagna di promozione e sensibilizzazione rivolta a bambini/genitori/insegnanti Individuazione della scuola/e dove far partire il PIEDIBUS Redazione e sottoscrizione di un protocollo d intesa fra il coordinamento dei Comuni del progetto e la/e scuola/e individuata/e Ricerca e coinvolgimento di un responsabile del progetto (possibilmente un genitore) Elaborazione e distribuzione dei questionari sulla mobilità casa-scuola-casa (indagine preliminare) Analisi dei questionari Analisi del territorio e individuazione degli itinerari possibili Costituzione del gruppo degli accompagnatori Dotazione al PIEDIBUS dei supporti operativi Inaugurazione del PIEDIBUS Iniziative collaterali a sostegno e diffusione del PIEDIBUS
IL PIEDIBUS e l UFFICIO TEMPI SOVRACOMUNALE Il PIEDIBUS verrà realizzato in via sperimentale in ognuno dei Comuni appartenenti all Ufficio Tempi Sovracomunale. In ogni Comune, il PIEDIBUS potrà essere realizzato con una o più classi appartenenti alle scuole elementari e/o medie, a seconda dell opportunità.
I BENEFICI DEL PIEDIBUS È un iniziativa innovativa e promozionale, che attraverso la partecipazione di bambini, genitori, insegnanti e amministratori: coinvolge attivamente i bambini, educandoli e stimolandoli alla mobilità sostenibile; promuove l autonomia dei bambini nei loro spostamenti quotidiani e nei processi di socializzazione tra coetanei; consente uno sviluppo psico-fisico armonico dei più piccoli; favorisce il ricorso al lavoro socialmente utile di anziani (nonni) e volontari per vigilare e accompagnare i bambini durante il percorso;
I BENEFICI DEL PIEDIBUS favorisce la nascita di una rete di genitori; migliora il livello di fruibilità e di accessibilità per l infanzia del territorio e delle aree verdi in particolare; stimola l intervento delle istituzioni pubbliche a livello urbanistico (piste ciclabili, percorsi pedonali e aree verdi accessibili, forme di controllo e protezione solidale); riduce gli inquinanti atmosferici; riduce il rischio di patologie da esposizione a fattori inquinanti; elimina la fase delle emergenze ambientali sviluppando progetti per una mobilità sostenibile.
PREMESSE GENERALI L OMS chiama l inquinamento atmosferico il killer silenzioso ; Con il Progetto Città Sane l OMS ha lanciato una sfida alle comunità locali e alle Amministrazioni Comunali, quella di riorientare le proprie politiche in direzione dell uguaglianza, della promozione della salute e della prevenzione; Le Città Sane si sforzano di migliorare continuamente l ambiente fisico e sociale ponendo la salute dei cittadini al centro delle politiche locali; Una Città Sana consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute ed è una città che si impegna a lavorare in direzione del miglioramento del suo stato di salute.
PREMESSE GENERALI Il progetto Città Sane prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti sul territorio (istituzioni, associazioni e categorie economiche) e la partecipazione attiva della comunità; I singoli cittadini sono soggetti attivi e responsabili. Essi determinano lo stato di salute della città attraverso le proprie scelte di stili di vita e l uso che fanno dei servizi; Pensare globalmente e agire localmente: i grandi cambiamenti avvengono sempre con le piccole azioni di ciascuno; È necessario promuovere attività di educazione e informazione dei cittadini/bambini per rendere il loro ruolo davvero decisivo nella protezione dell ambiente.
L.R. N. 28 DEL 28 OTTOBRE 2004, Politiche regionali per il coordinamento e l amministrazione dei tempi delle città Regione Lombardia riconosce l importanza delle politiche di PARI OPPORTUNITA ; R.L. ha predisposto strumenti di conciliazione tra vita familiare e professionale come condizione per una stabile presenza delle donne nel mondo del lavoro; Le politiche dei TEMPI URBANI rappresentano un importante strumento per promuovere la qualità della vita e le pari opportunità attraverso il coordinamento degli orari delle città; Il mancato coordinamento/la rigidità degli orari rappresentano, in particolare per le donne, una delle principali cause di abbandono o mancato ingresso nel mercato del lavoro;
L.R. N. 28 DEL 28 OTTOBRE 2004, Politiche regionali per il coordinamento e l amministrazione dei tempi delle città La conciliazione dei tempi di vita delle persone dipende da un ampia strategia di coordinamento, che comprende: gli orari dei servizi; le modalità di accesso dell utente ai servizi; la localizzazione e la sicurezza dei percorsi urbani; i sistemi di trasporto; la qualità ambientale. La legge 28 promuove quindi l adozione del PTO (Piano Territoriale degli Orari) da parte dei Comuni. Il PTO è, infatti, uno strumento di indirizzo strategico che favorisce l armonizzazione dei tempi urbani.
Grazie per l attenzione! PIEDIBUS GARCIA consulting