I SERVIZI DI CONSERVAZIONE DIGITALE DEL POLO ARCHIVISTICO DELL EMILIA- ROMAGNA



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Transcript:

I SERVIZI DI CONSERVAZIONE DIGITALE DEL POLO ARCHIVISTICO DELL EMILIA- ROMAGNA

ParER: missione e obiettivi Missione Essere la struttura di riferimento della Pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna per la conservazione, l archiviazione e l accesso dei documenti informatici e in generale di ogni oggetto digitale. Obiettivi Garantire la conservazione, archiviazione e gestione dei documenti informatici e degli altri oggetti digitali Erogare servizi di accesso basati sui contenuti digitali conservati Fornire supporto, formazione e consulenza agli enti produttori

Perché un Polo archivistico il contenimento dei costi per funzioni particolarmente onerose per l'ente produttore evitando il moltiplicarsi di strutture di conservazione il presidio archivistico, tecnologico e organizzativo su attività che implicano professionalità, risorse e strutture adeguatamente formate e gestite 3

Un po di storia 2009: presso l Istituto dei Beni Culturali (IBC) viene costituito il Polo archivistico dell Emilia-Romagna dopo uno studio di fattibilità durato tre anni e condotto da un tavolo tecnico di esperti del settore e con la supervisione della Sovrintendenza archivistica. 2010: entra in esercizio con l avvio dei servizi di conservazione per la Regione Emilia-Romagna. 2011: vengono estesi i servizi ad altri enti (Province, Comuni, Università) e viene completato lo sviluppo del nuovo sistema di conservazione (SacER). 2012: sono avviati i servizi di conservazione per le aziende sanitarie (documentazione amministrativa e referti). 2013: Viene avviato il servizio di conservazione delle immagini diagnostiche ed estesa la conservazione a enti esterni all Emilia-Romagna. 2014-2015: è previsto il completamento delle funzionalità del sistema di conservazione, lo sviluppo di sistemi di accesso alla documentazione conservata e l insourcing dei servizi di data center. 4

Un po di numeri Enti produttori: 81 Documenti in conservazione: 25.425.919 Dimensione totale in byte: 47.139.738.718.657 (dati al 9 ottobre 2014) 5

Modello organizzativo

Modello organizzativo ParER opera secondo il modello organizzativo definito all art. 5, comma 2, lettera b) e comma 3 delle Regole tecniche (DPCM 3 dicembre 2013 Regole tecniche in materia di sistema di conservazione), il quale prevede che le pubbliche amministrazioni possano affidare i servizi di conservazione ad altri soggetti, a condizione che questi siano conservatori accreditati presso AgID. L accreditamento attesta il possesso dei requisiti di livello più elevato in termini di qualità e sicurezza (art. 44-bis del CAD). ParER ha presentato domanda di accreditamento e la procedura è attualmente in corso.

Ruoli e responsabilità PRODUTTORE UTENTE È l Ente produttore che trasmette a ParER i documenti da conservare, garantendone l autenticità e l integrità. I rapporti tra ParER ed Ente produttore sono regolati da Convenzione e Disciplinare tecnico MANAGEMENT È l IBACN che, stabilisce la politica globale di ParER, gli obiettivi di lungo termine e ne assicura il finanziamento È la Comunità di riferimento (enti pubblici e privati, ricercatori, cittadini) che accedono a ParER quale archivio di deposito e storico per finalità amministrative, scientifiche, di ricerca storica, ecc.

Come attivare i servizi Autorizzazione Sovrintendenza archivistica (per gli enti non dell Emilia-Romagna) Convenzione (servizi gratuiti) o Accordo di collaborazione (con pagamento di tariffa) Test Disciplinare tecnico Tutte le informazioni e la documentazione disponibili su: http://parer.ibc.regione.emilia-romagna.it/servizi/serviziconservazione

Oggetti sottoposti a conservazione

Articolo 3 delle Regole tecniche 1. [ ] il sistema di conservazione assicura, dalla presa in carico dal [ ] produttore fino all eventuale scarto, la conservazione, tramite l adozione di regole, procedure e tecnologie, dei seguenti oggetti in esso conservati, garantendone le caratteristiche di autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità, reperibilità: a) i documenti informatici e i documenti amministrativi informatici con i metadati ad essi associati; b) i fascicoli informatici ovvero le aggregazioni documentali informatiche con i metadati ad essi associati, contenenti i riferimenti che univocamente identificano i singoli oggetti documentali che appartengono al fascicolo o all aggregazione documentale. 2. Le componenti funzionali del sistema di conservazione assicurano il trattamento dell intero ciclo di gestione dell oggetto conservato nell ambito del processo di conservazione. 3. Il sistema di conservazione garantisce l accesso all oggetto conservato, per il periodo prescritto dalla norma, indipendentemente dall evolversi del contesto tecnologico.

Oggetti sottoposti a conservazione Documenti informatici (e relativi metadati) (inclusi documenti amministrativi informatici) Aggregazioni documentali informatiche (e relativi metadati) (fascicoli e serie)

Modello di ordinamento dell archivio

Unità archivistiche e unità documentarie UNITÀ ARCHIVISTICA UNITÁ DOCUMENTARIA UNITÁ DOCUMENTARIA UNITÁ DOCUMENTARIA DOCUMENTO [Principale] DOCUMENTO [Allegato] DOCUMENTO [Annesso] DOCUMENTO [Annotazione] Componente Compo -nente Compo -nente Compo -nente Compo -nente Compo -nente Compo -nente Compo -nente

Formati Formati idonei: sono i formati che per le loro caratteristiche di standardizzazione, di apertura, di sicurezza, di portabilità, di immodificabilità, di staticità e di diffusione sono reputati idonei alla conservazione a lungo termine, quali ad esempio quelli elencati al punto 5 dell Allegato 5 alle Regole tecniche; Formati gestiti: sono i formati non ritenuti idonei per la conservazione a lungo termine ma che possono essere opportunamente migrati in formati idonei, con le procedure di cui al comma 1, lettera j, dell art. 9 delle Regole tecniche per la produzione delle copie informatiche di documento informatico; Formati deprecati: sono formati ritenuti non idonei per la conservazione a lungo termine e che al contempo non possono essere migrati in formati idonei, per i quali, quindi, non è possibile assicurare la conservazione a lungo termine. Formati ammessi: sono i formati, concordati con ogni Produttore, che il Sistema può accettare da ogni Produttore e per ogni tipologia documentaria gestita.

Metadati Metadati di identificazione: identificano univocamente le Unità documentarie e archivistiche. Includono i dati identificativi del Produttore e i dati di registrazione originari, nonché gli identificativi specifici di ogni elemento dell Unità documentaria (Documenti e Componenti); Metadati di struttura: descrivono la struttura dell Unità archivistica o documentaria, indicando nell'ultimo caso il numero e la tipologia di Documenti che la compongono, nonché, per ognuno di essi, il numero e la tipologia dei Componenti; Metadati di profilo archivistico: descrivono il fascicolo e più in generale la collocazione dell Unità documentaria nel contesto dell archivio del Produttore. Comprendono anche i metadati che collegano l Unità documentaria ad altre Unità documentarie conservate nel sistema (Collegamenti);

Metadati Metadati di profilo generali: individuano gli elementi descrittivi essenziali comuni a tutte le tipologie di Unità archivistiche, Unità documentarie e relativi elementi; Metadati di profilo specifici: individuano elementi descrittivi ulteriori rispetto a quelli previsti nel profilo generale. Sono definiti per ogni tipologia di Unità archivistica e documentaria e per ogni Produttore; Metadati di conservazione: sono generati dal Sistema nel corso del processo di conservazione e attengono tanto all analisi e alle verifiche effettuate sugli oggetti conservati, che alla descrizione delle attività svolte dal Sistema. Includono anche i metadati provenienti da altri sistemi di conservazione.

Pacchetti informativi Gli oggetti sottoposti a conservazione, siano essi Aggregazioni documentali informatiche, Documenti informatici, o metadati, sono trasmessi dal Produttore, memorizzati e conservati nel Sistema e distribuiti agli Utenti sotto forma di pacchetti informativi. Il pacchetto informativo, a seconda sia utilizzato per versare, conservare o distribuire gli oggetti sottoposti a conservazione, assume la forma, rispettivamente, di: Pacchetto di versamento (DIP); Pacchetto di archiviazione (AIP); Pacchetto di distribuzione (DIP).

Pacchetti di versamento (SIP) SIP di un Unità archivistica: è utilizzato per versare le Aggregazioni documentali informatiche (tipicamente Fascicoli). Contiene i metadati descrittivi dell Unità archivistica e l elenco delle Unità documentarie in esso contenute; SIP di un Unità documentaria: è utilizzato per versare un Unità documentaria completa in tutti gli elementi presenti nei sistemi del Produttore al momento del versamento; SIP di un Documento: è utilizzato per aggiungere un singolo Documento e i relativi metadati a un Unità documentaria già presente nel Sistema; SIP di Metadati: è utilizzato per versare nel Sistema esclusivamente informazioni, tipicamente metadati, per integrare, modificare o sostituire quelle già presenti nel Sistema.

Processo di conservazione

Logiche di conservazione Il processo di conservazione si basa su una logica di conservazione caratterizzata dal versamento da parte dei Produttori degli oggetti da conservare (Documenti informatici e Aggregazioni documentali informatiche) in due fasi: Versamento anticipato Versamento in archivio

Versamento anticipato Versamento di singoli Documenti informatici che possono trovarsi ancora nella fase attiva del loro ciclo di vita. Avviene in un momento il più possibile prossimo a quello di effettiva produzione del documento. E finalizzato a mettere in sicurezza l oggetto, mettendo in atto le misure necessarie alla sua conservazione a lungo termine, ovvero: - la produzione di copie informatiche (con le procedure di cui al comma 1, lettera j, dell art. 9 delle Regole tecniche) per migrare i formati dei file in Formati idonei alla conservazione; - il mantenimento della validità legale delle firme elettroniche e digitali eventualmente apposte sul documento; - la rilevazione di eventuali anomalie o errori nella produzione dei documenti, anche al fine di segnalare al Produttore le opportune contromisure per la loro risoluzione

Versamento in archivio E il versamento nel Sistema dei SIP che contengono le Aggregazioni documentali informatiche nella loro forma stabile e definitiva (Fascicoli chiusi e Serie annuali complete). E assimilabile al versamento dall archivio corrente all archivio di deposito Il SIP dell Unità archivistica, oltre ai dati di classificazione ed ai metadati descrittivi, contiene: - gli identificativi di tutte le Unità documentarie che fanno parte dell Aggregazione documentale informatica versata; - i metadati definitivi delle Unità documentarie già presenti nel Sistema qualora si renda necessario integrare o aggiornare quelli esistenti.

Fasi del processo 1. Pre-acquisizione: ricezione e normalizzazione dei SIP 2. Acquisizione: versamento dei SIP normalizzati 3. Verifica: ente produttore, conformità SIP, univocità identificativi, consistenza metadati, firme, formati, coerenza e consistenza aggregazioni documentali 4. Rifiuto o accettazione: in base all esito delle verifiche 5. Presa in carico e generazione del Rapporto di versamento: memorizzazione nel Sistema dei SIP presi in carico 6. Generazione del Pacchetto di archiviazione: a partire dai SIP presi in carico 7. Gestione del pacchetto di archiviazione: l AIP può essere aggiornato o scartato 8. Gestione del pacchetto di distribuzione: produzione di DIP ai fini di accesso amministrativo, esibizione, interoperabiltà, ecc.

Versamento dei SIP Il Sistema accetta solo il versamento di SIP normalizzati, esclusivamente mediante l utilizzo di web service in HTTPS tramite tecnologie ReST (Representational State Transfer), mentre il trasferimento asincrono utilizza tecnologie FTPS. Per effettuare il versamento di SIP normalizzati il Produttore deve interfacciare i propri sistemi. Non è prevista la trasmissione di SIP su supporti fisici. In alternativa, ma solo per versamenti sporadici di pochi documenti, è possibie utilizzare un client di versamento manuale, messo a disposizione da ParER. Il versamento di SIP non normalizzati deve essere concordato caso per caso con ParER.

Il sistema di conservazione

Schema logico

Infrastruttura tecnologica Il sistema è progettato e realizzato in maniera da fornire un elevata continuità di servizio, garantire l integrità degli oggetti conservati, gestire grandi volumi di dati, mantenere performance stabili indipendentemente dai volumi di attività ed assicurare la riservatezza degli accessi. Il Sistema è sviluppato con tecnologie di larga diffusione open source o comunque di libero utilizzo, a parte il Data Base, che, per ragioni di sicurezza e di performance, è proprietario ma standard SQL, e il sistema di gestione dello storage su cassetta, che è legato alla tecnologia della tape library. Il Sistema è realizzato su due siti a circa 200 chilometri l uno dall altro: un sito primario, installato presso il Data Center Telecom Italia a Bologna, ed un sito secondario, installato presso il Data Center di Telecom Italia a Rozzano (Milano), che ha lo scopo di subentrare come sito di Disaster recovery nel caso di caduta irreparabile del sito primario

Infrastruttura tecnologica La replica dei dati sul sito secondario è garantita da diverse tecnologie: il Data Base viene sincronizzato da Oracle tramite Data Guard con modalità di physical standby e maximum availability; il file system su disco viene allineato tramite SCP; l archivio su cassette viene mantenuto aggiornato da Tivoli in maniera indipendente tra i sue siti tramite opportune politiche di schedulazione; l area FTP non viene replicata. L applicativo controlla periodicamente la corretta sincronizzazione dei file system e degli archivi su cassette tra i due siti.

Infrastruttura generale

Infrastruttura sito primario Gli accessi al sistema avvengono esclusivamente passando da firewall tramite protocolli sicuri (HTTPS e FTPS). Nell ambito del sito primario i cluster sono tutti di tipo active/active, tranne il Data Base, che è di tipo active/passive Lo storage su disco è ospitato su uno storage array ed è costituito da un area di storage primario con dischi ad alta velocità e da un area di storage secondario con dischi a media velocità. È suddiviso in tre categorie: Data Base Oracle File system Area FTP Lo storage su nastri magnetici si basa su un sistema a cassette (tape library), completamente governato da Tivoli.

Infrastruttura sito primario

Sacer, il sistema di conservazione Il software SACER (Sistema per l Archivio di Conservazione dell Emilia-Romagna) è stato progettato e sviluppato da ParER. Valore aggiunto della scelta make : Proprietà Controllo completo Indipendenza dal singolo fornitore di prodotto Valutazione dell'utilizzo di prototipi esistenti Possibilità di riuso e sviluppo condiviso 33

Schema tecnologico

Integrità degli oggetti conservati Replica dei dati sul sito secondario Procedure di backup: incrementale giornaliero e full backup a caldo settimanale, sia sul sito primario che sul sito secondario. Sul sito secondario è prevista la produzione di una seconda copia del backup conservata in un sito di vault Controllo dell integrità degli oggetti memorizzati sul Data Base sfruttando funzionalità intrinseche di Oracle Controllo dell integrità degli oggetti memorizzati su nastri magnetici sfruttando le funzionalità intrinseche del modulo di archiving In caso di anomalie sono previste procedure applicative di ripristino basate sulla migrazione dei supporti e/o sulla replica e il backup dei dati 35

Leggibilità e reperibilità nel tempo Individuazione della Comunità di riferimento di ogni archivio, in accordo con i Produttori; Analisi delle caratteristiche archivistiche e tecnologiche dei documenti conservati; Attivazione di un osservatorio tecnologico sulla conservazione per sperimentazioni sulle tecnologie disponibili, con particolare riguardo alle tecnologie open source ed ai progetti nazionali ed internazionali nell area della conservazione; Collaborazione attiva con le autorità e le istituzioni preposte alla definizione del quadro normativo e delle regole operative per la conservazione documentale e con le autorità di sorveglianza. 36

Riuso del Sistema L Istituto Beni Culturali Polo archivistico dell Emilia-Romagna - concede in riuso, secondo le modalità previste dalle norme vigenti, il proprio sistema di conservazione Attualmente il sistema di conservazione è stato concesso in riuso a Regione Liguria e Regione Marche Accordi di riuso in corso con Regione Puglia e Provincia di Trento A luglio 2013 è stato stipulato un accordo con l Archivio Centrale dello Stato e Agenzia Italia Digitale (Agid) per condividere l esperienza del Parer e per conservare i documenti informatici della PA centrale (ministeri e Agenzie governative) e di Agid 37

Il sito di ParER: http://parer.ibc.regione.emilia-romagna.it 38

GRAZIE PER L ATTENZIONE Cristiano Casagni mail: ccasagni@regione.emilia-romagna.it tel. 051 527 3319