LA DONAZIONE DI SANGUE



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PERCHÉ DONARE? LA DONAZIONE DI SANGUE Il sangue umano è un prodotto naturale non riproducibile artificialmente, indispensabile alla vita. È un tessuto costituito da una parte liquida, il plasma e da una parte corpuscolata, rappresentata da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Nonostante i progressi tecnologici e scientifici, il sangue rappresenta ancora oggi una risorsa insostituibile nella terapia di molte malattie sia di pertinenza chirurgica sia di pertinenza medica. Ad esempio, costituisce un supporto indispensabile nei pazienti oncologici in chemioterapia o in quelli che hanno subito un trapianto di midollo osseo, in tutte le operazioni di trapianto d'organo, negli interventi di chirurgia ad alta specializzazione (cardiochirurgia, neurochirurgia ecc.). Donare sangue volontariamente e con consapevolezza permette di concretizzare la propria disponibilità verso gli altri, ma anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno. In Italia attualmente non è stato ancora raggiunto l'obiettivo dell'autosufficienza nazionale: esistono profondi squilibri tra le diverse regioni del nostro Paese, per cui il divario fra la raccolta e il reale bisogno non trova compensazione creando uno stato di emergenza e di carenza continuo. Per sanare questo divario, l'unica strada percorribile è quella di sensibilizzare fortemente i cittadini nei confronti della donazione volontaria e periodica del sangue e dei suoi emocomponenti. La donazione non comporta rischi di alcun genere per la salute, in quanto il sangue è una fonte di energia rinnovabile ed è quindi possibile privarsene in parte, senza che l'organismo ne risenta. Il donatore ha anche la possibilità di fare prevenzione controllando periodicamente il proprio stato di salute. Donare il sangue, anonimamente, gratuitamente,

volontariamente, periodicamente e responsabilmente, rappresenta oggi la maggior garanzia in termini di sicurezza trasfusionale. CHI PUÒ DONARE? Chiunque abbia un'età maggiore ai 18 anni, un peso corporeo non inferiore ai 50 Kg e sia in buono stato di salute, può presentarsi presso una qualsiasi sede AVIS e chiedere di iscriversi all'associazione per poter donare il proprio sangue. Una volta iscritto il possibile donatore verrà sottoposto a un colloquio preliminare (anamnesi) e a una visita medica completa per verificare se vi siano controindicazioni alla donazione. Successive analisi di laboratorio confermeranno l'effettiva idoneità all'attività donazionale. Tutte queste indagini sono volte a tutelare tanto la salute del donatore quanto quella del ricevente. Per il giudizio di idoneità esistono una serie di criteri, stabiliti da decreti ministeriali, raccomandazioni delle Società scientifiche, dell'unione Europea e dell'organizzazione Mondiale della Sanità. Tra questi ricordiamo quali cause di esclusione quelle indicate nel Decreto Ministero Sanità 3 Marzo 2005 - (G.U. n. 85 13/04/2005)"Protocolli per l'accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti", predisposto anche in attuazione della direttiva 2004/33/CE della Commissione del 22 marzo 2004. CRITERI DI ESCLUSIONE PERMANENTE E TEMPORANEA DEL CANDIDATO DONATORE AI FINI DELLA PROTEZIONE DELLA PROPRIA SALUTE Il candidato donatore affetto o precedentemente affetto da una delle sottoelencate patologie deve essere giudicato permanentemente non idoneo alla donazione di sangue o di emocomponenti per la tutela della propria salute: malattie cardiovascolari, ad eccezione delle malattie congenite completamente curate; malattie del sistema nervoso centrale;

neoplasie o malattie maligne, ad eccezione del carcinoma in situ con guarigione completa; tendenza anomala all'emorragia; diabete se in terapia insulinica; affezioni gastrointestinali, epatiche, renali, metaboliche, respiratorie ed immunologiche; epilessia: Può essere accettato come donatore solo se sono passati 3 anni dall ultima terapia anticonvulsiva senza avere ricadute; La gravidanza in atto costituisce motivo di inidoneità temporanea. CRITERI DI ESCLUSIONE PERMANENTE E TEMPORANEA DEL CANDIDATO DONATORE AI FINI DELLA PROTEZIONE DELLA SALUTE DEL RICEVENTE INIDONEITÀ PERMANENTE Il candidato donatore affetto o precedentemente affetto da una delle sottoelencate patologie o condizioni deve essere dichiarato permanentemente non idoneo alla donazione di sangue o di emocomponenti ai fini della protezione della salute del ricevente: malattie autoimmuni, con l eccezione della Malattia Celiaca, se il donatore segue una dieta senza glutine; neoplasie o malattie maligne, ad eccezione del carcinoma in situ con guarigione completa; glomerulonefrite e pielonefrite acute, se non sono passati almeno 5 anni dalla guarigione completa; malattie infettive: sono esclusi dalla donazione per almeno due settimane dopo la completa guarigione clinica. Sono invece escluse permanentemente le persone affette o precedentemente affette da: epatite B ed epatite C ad eccezione dei soggetti HBsAg negativi ed HBsAb positivi; epatite infettiva (ad eziologia indeterminata); HIV 1 e 2, (AIDS);

HTLV I/II; lebbra; babesiosi; leishmaniosi; febbre Q; sifilide; tripanosomiasi. soggetti senza dimostrabili marcatori di epatite virale ma implicati in più di un caso di sospetta epatite post-trasfusionale; il donatore che risulti essere stato l'unico ad aver donato sangue a un paziente successivamente risultato affetto da epatite post trasfusionale deve essere escluso; non comporta esclusione la presenza di HBsAb; Encefalite spongiforme trasmissibile (TSE o morbo della mucca pazza) somministrazione di ormoni ipofisari di origine umana (es.: ormone della crescita e/o gonadotropine); trapianto di cornea/dura madre; alcolismo cronico; comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive, comprese le persone che hanno avuto rapporti sessuali in cambio di denaro o di droga. Uso non prescritto dal medico di sostanze farmacologiche, stupefacenti, steroidi od ormoni anche a scopo di culturismo fisico, per via venosa od intramuscolo, od altra via in grado di trasmettere gravi malattie infettive. ESCLUSIONE TEMPORANEA Rinvio di 5 anni Glomerulonefrite acuta (dopo la guarigione definitiva).

Rinvio per 3 anni Persone che abbiano vissuto per 5 anni in zone malariche se asintomatiche. Possono donare plasma solo se inviato al frazionamento industriale, a condizione di adottare misure atte ad evitarne l uso clinico. Rinvio di 2 anni Tubercolosi (dopo la guarigione definitiva). Osteomielite (dopo la guarigione definitiva). Reumatismo articolare acuto, dopo la guarigione definitiva ed in assenza di cardiopatia cronica. Brucellosi (dopo la guarigione definitiva). Rinvio di 6 mesi Malattia di Lyme (dopo la guarigione). Mononucleosi (dopo la guarigione). Toxoplasmosi Rinvio di quattro mesi dall ultima esposizione al rischio Esame endoscopico con strumenti flessibili. Trasfusione di emocomponenti o somministrazione di emoderivati. Tatuaggio e body piercing. Agopuntura, se non eseguita da personale qualificato con ago usa e getta. Intervento chirurgico maggiore. Rapporti sessuali occasionali a rischio di trasmissione di malattie infettive. Rinvio di tre mesi Persone che abbiano viaggiato in zone endemiche per malattie tropicali Vaccinazioni Rinvio per 4 settimane, se asintomatici

Somministrazione di vaccini costituiti da virus o batteri viventi attenuati, quali BCG, antivaiolo, antipolio (orale), antimorbillo, antiparotite, antirosolia, antifebbre gialla. Rinvio per 48 ore, se asintomatici La somministrazione di vaccini costituiti da virus, batteri, rickettsie uccisi o inattivati o da tossoidi (tetano, difterite, pertosse, febbre tifoide e paratifoide, colera, febbre delle Montagne Rocciose, influenza, poliomielite (iniezione), peste, ecc) contro epatite B, e rabbia (somministrazione profilattica), se non vi è stata esposizione Rinvio per periodi di tempo di durata variabile I soggetti che hanno vissuto in aree malariche per i primi cinque anni della loro vita hanno acquisito, presumibilmente, uno stato di immunità che può renderli portatori asintomatici del parassita. Essi possono essere accettati come donatori se è trascorso un periodo, privo di sintomi, di almeno tre anni dall'ultima visita nell'area di endemia. Se asintomatici, possono donare il plasma, da usare esclusivamente per il frazionamento industriale, dopo aver lasciato da almeno sei mesi l'area endemica. Tutti i soggetti che hanno visitato una zona a endemia malarica possono essere accettati quali donatori di plasma da inviare al frazionamento, se non hanno sofferto di episodi febbrili durante la visita o dopo il ritorno. Chi ha, invece, sofferto di episodi febbrili può essere accettato sei mesi dopo essere divenuti asintomatici e dopo la cessazione della terapia. Può donare sangue intero soltanto dopo un periodo minimo di tre anni dal ritorno dalla zona endemica; Soggetti che abbiano sofferto di malaria, diagnosticamene accertata, devono essere sospesi dalla donazione sino alla scomparsa dei sintomi e sino al termine del trattamento terapeutico. Per i primi tre anni, essi possono donare solo plasma da

usare esclusivamente per il frazionamento industriale; in seguito, possono donare sangue intero. Malattie tropicali (altre non precedentemente nominate). Epatite A. Assunzione di farmaci: il medico trasfusionista decide a seconda del tipo di farmaco e della patologia in atto Altre esclusioni temporanee 1 settimana in caso di intervento chirurgico minore ( 4 settimane per un intervento maggiore) 48 ore per cure di minore entità (ad es. ablazione del tartaro) da parte del dentista od ortoigenista ( 4 mesi in caso di estrazione, devitalizzazione ed altri interventi analoghi) Possono sussistere ulteriori ragioni per il rinvio temporaneo di un donatore ai fini della protezione dei riceventi la donazione. La decisione relativa alla durata del periodo di rinvio spetta al medico responsabile della selezione. In base alla L.107/90 art.13: I donatori di sangue ed emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l intera giornata in cui effettuano la donazione conservando la normale retribuzione per l intera giornata lavorativa. IL PRELIEVO La tecnica più consolidata consiste nel prelevare il sangue intero in appositi contenitori di plastica (sacche). La durata di tale prelievo è di circa 10 minuti. Successivamente i suoi elementi (plasma, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) vengono separati attraverso un procedimento detto "frazionamento". Ormai da diversi anni si sono diffuse altre tecniche (aferesi) che permettono, attraverso l'uso di particolari macchinari, i separatori cellulari, di ottenere dal sangue del donatore soltanto quella componente ematica di cui si ha necessità, restituendogli contemporaneamente gli altri elementi. Ciascun separatore cellulare è in grado di

centrifugare o filtrare istantaneamente il sangue che defluisce dal braccio del donatore trattenendo l'elemento ematico necessario, restituendo al tempo stesso il rimanente. Si parla pertanto di plasmaferesi, se si raccoglie solo plasma; citoaferesi, se si raccolgono le cellule e in particolare di piastrinoaferesi, se si raccolgono le piastrine. In tal modo è possibile disporre di maggior quantità di plasma da inviare al frazionamento o di concentrati piastrinici qualitativamente migliori per pazienti particolari (leucemia, trapianto di midollo osseo, ecc.). La procedura per un prelievo in aferesi è semplice e innocua, anche se richiede un tempo maggiore. Mediante separatori cellulari è inoltre possibile effettuare la raccolta di uno o più emocomponenti da un singolo donatore: - donazione di globuli rossi + plasma (eritroplasmaferesi) - donazione di globuli rossi + piastrine (eritropiastrinoaferesi) - donazione di plasma + piastrine (plasmapiastrinoaferesi) - donazione di piastrine in aferesi raccolte in due sacche Sia nel caso di prelievo di sangue intero, che in quello in aferesi, il materiale utilizzato è monouso (viene usato cioè una volta sola), è nuovo di fabbrica, sterilizzato e mantenuto tale in confezioni sottovuoto. In tal modo è evidente l'assoluta mancanza di rischio di contagio per il donatore, poiché il sangue passa esclusivamente in circuito chiuso. La quantità di sangue che mediamente viene sottratta durante il prelievo è fissata per Decreto Ministeriale in circa 450 centimetri cubi ±10%, quantità che non deve superare il 13% del sangue presente nell'organismo umano. L'intervallo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell'uomo e a 2 nelle donne in età fertile. INTERVALLI TRA DUE DONAZIONI - SANGUE INTERO - SANGUE INTERO 90 GIORNI (4 volte/anno massimo per l'uomo, 2 volte/anno massimo per la donna in età fertile) - PLASMAFERESI-PLASMAFERESI 14 GIORNI - PLASMAFERESI- SANGUE INTERO 14 GIORNI

Punti di raccolta sangue della provincia di Pordenone Dove Telefono Giorni di apertura Orari Ospedale di 0434-399273 da lunedì a sabato 8.00-10.30 Pordenone Ospedale di 0434-736223 Mercoledì, giovedì e 3 sabato 8.00-10.30 Sacile del mese Ospedale di 0434-841316 da lunedì al venerdì e il 2 e 4 8.00-9.00 San Vito al T. se c è il 5 sabato Ospedale di 0427-595503 1, 3 eventuale 5 lunedì, tutti i 8.00-9.30 Spilimbergo martedì e venerdì, 1 sabato del mese Ospedale di 0427-735221 2 e 4 lunedì del mese 8.00-10.00 Maniago C.R.O. di Aviano 0434-659380 da lunedì a venerdì e il 2 sabato del mese 8.00-10.00 N.B. Telefonare dopo le 11.00 per motivi organizzativi.