IL MORIRE: IL VISSUTO DELLA PERSONA MALATA ED E I SUOI FAMILIARI



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Transcript:

RIVA DEL GARDA, 14 NOVEMBRE 2013 IL MORIRE: IL VISSUTO DELLA PERSONA MALATA ED E I SUOI FAMILIARI Dott.ssa Mara Marchesoni Hospice Amedeo Bettini Medico

Da soli o insieme

Tutte le persone sono diverse tra loro, individui unici, ognuno dei quali ha una propria storia ed un proprio modo di interpretare e vivere quanto gli accade anche uno stesso evento come la malattia Non seppellite la vostra unicità, perché altrimenti diventate un altra pecora del gregge e sarete morti ancor prima di morire, date vita alla vostra unicità, difendetela e siatene fieri, siate orgogliosi di essere voi stessi, unici e irripetibili, affinché quando la fine dei vostri giorni arriverà, voi non morirete mai, perché la vostra unicità vivrà in eterno Valentina Osuna

CONFRONTO CON LA MALATTIA ED IL MORIRE L esperienza del limite L esperienza della perdita L esperienza del lasciar andare CHE COSA È IMPORTANTE PER ME? CHI SONO IO ADESSO? CHI NON SONO PIÙ? COSA VORREI LASCIARE? COME VORREI ESSERE RICORDATO?

Morire è un processo relazionale, una questione di rapporti: con noi stessi, con le persone che amiamo e con chi incontriamo anche occasionalmente sul nostro cammino. Il compito che ha la persona (malata o familiare) è quello di prepararsi a lasciar andare, processo che viene chiamato di elaborazione del lutto anticipatorio. Vedersi come persona è possibile solo negli occhi dell altro

RICERCA DI UN NUOVO ADATTAMENTO NEGAZIONE Non possiamo guardare il sole continuamente, non possiamo affrontare la morte continuamente ( E. Kubler Ross) RABBIA Forse saremo arrabbiati anche noi se all improvviso tutte le attività importanti della nostra vita venissero interrotte ( E. Kubler Ross)

IL PATTEGGIAMENTO come desiderio di guadagnare altro tempo, di morire tranquillo, facendo qualcosa di importante per sè LA DEPRESSIONE Per le perdite già avvenute e quelle che la persona si prepara ad avere

ACCETTAZIONE Il riposo finale prima del lungo viaggio ( E. Kubler Ross, La morte ed il morire ) Nel momento in cui la morte è vicina, in cui predominano tristezza e sofferenza, ci possono essere ancora vita, gioia, moti dell animo di una profondità e di un intensità talvolta mai vissute prima - Marie de Hennezel-

Il mio grande desiderio è di non morire da sola. Quella è l unica cosa che mi auguro che il Signore mi ascolti. Io vorrei avere qualcuno, un mio familiare e se non posso un amico mano nella mano. Avere un contatto umano, per darmi appunto la possibilità di dirmi: non sei sola, non ti abbiamo abbandonato, nessuno, siamo qui con te. E lo saremo sempre.

Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo. Il paese delle lacrime è così misterioso! Antoine De Saint-Exupery Da Il Piccolo Principe Non ci sono vissuti, esperienze, pensieri, emozioni più giusti di altri La persona fa il meglio che può con le risorse e la storia che ha per elaborare il cambiamento e tenere sotto controllo la paura.

DAL DOLORE ALLA PERSONA CON UNA SOFFERENZA TOTALE insicurezza percezione di perdere l autocontrollo. Delusione dei propri sogni. Difficoltà a trovare un senso alla propria vita. Solitudine. Sensazione del non poter condividere i propri vissuti con gli altri, ecc Il dolore non si supera, si può solo viverlo ed esserne trasformati (F. Ostaseski, 2006)

e in tutto questo viaggio rimane LA SPERANZA

il malato che sta morendo ha bisogno di sentirsi collegato, di trovare un senso alla sua vita anche nel momento del morire, di vedere un futuro, di sentirsi in una storia che continua e di trovare una risposta al suo desiderio di immortalità. La sua sofferenza più grande è quella di essere lasciato solo, scollegato e, piano piano abbandonato. (Luciano Sandrin)

IL POTERE DELLA NARRAZIONE Mentre narro la mia storia io non sto solo esprimendo qualcosa che è avvenuto, ma sto anche dando forma a me stessa mentre parlo. - Sarah J Mann -

La mia vita è cambiata, cambiata perché forse prima non guardavo la qualità di vita ma guardavo forse l interesse della vita, che è un po diverso, tralasciando hobby, tralasciando rapporti personali -interpersonali e dedicandomi quasi completamente al lavoro, con poche attività extralavorative tipo il volontariato, che adesso ho capito sono fondamentali, perché ho capito possono aiutare gli altri.

Non potendo pensare la morte, sembra che ci restino due sole soluzioni: o pensare sulla morte; oppure pensare a qualcos altro dalla morte, ad esempio alla vita (Vladimir Jankèlèvitch)

Morte, non essere troppo orgogliosa, se anche qualcuno ti chiama terribile e possente Tu non lo sei affatto: perché quelli che pensi di travolgere in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me. Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini, deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da Te, con cui proprio i nostri migliori se ne vanno, per primi, tu che riposi le loro ossa e ne liberi l'anima. Schiava del caso e del destino, di re e disperati, Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità, l'oppio e l'incanto ci fanno dormire ugualmente, e molto meglio del colpo che ci sferri. Perché tanta superbia?trascorso un breve sonno, eternamente, resteremo svegli, e la morte non sarà più, sarai Tu a morire. -- John Donne Bruno Lucchi