TAVOLO REGIONALE PERMANENTE PER LE POLITICHE DI GENERE

Documenti analoghi
BANDI A SOSTEGNO DI PROGETTI RIVOLTI ALLA PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITÀ E AL CONTRASTO DELLE DISCRIMINAZIONI E DELLA VIOLENZA DI GENERE

Come accogliere le donne vittime di violenza? Kyriacoula Petropulacos Direttore generale Cura della persona, salute e welfare

REPORT DGR 335/2017. Novembre2018 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA OBIETTIVI. SUPPORTO alle scelte politiche future

1 REPORT DGR 335/2017. Novembre2018 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA OBIETTIVI AZIONI DI COMUNICAZIONE

Osservatorio Regionale sulla Violenza di Genere Bologna, 18 dicembre 2017

Le Pari Opportunità nell amministrazione regionale. Il piano triennale di azioni positive

Approfondimenti sulle politiche di genere: l esperienza italiana

Comitato di Sorveglianza

PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Divisione Decentramento, Giovani e Servizi /130 Area Giovani e Pari Opportunità GC 0/D CITTÀ DI TORINO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Il Comitato Unico di Garanzia

NORMATIVA NAZIONALE

CDR 8 Pari opportunità. MISSIONE 001: Organi Costituzionali a rilevanza Costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri

PIANO SOCIALE DI ZONA STATO DI ATTUAZIONE E SPESA SOCIALE

in puglia Art.18 Azioni positive per le pari opportunità. Approvazione del Piano triennale di azioni positive della Regione Puglia.

DELIBERAZIONE N. 46/22 DEL

Programma per migliorare lavoro/conciliazione in Veneto

Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale Programma Attuativo 2011

DECRETO N. 29 DEL

Art. 5 e 5 bis del testo coordinato (con la legge di conversione) del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93

PAP PIANO DI AZIONE POSITIVE

BOLLETTINO UFFICIALE. Atti della Regione PARTE I. della REGIONE CAMPANIA n. 65 del 26 ottobre 2009

Indice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63

Allegato A) alla deliberazione di Giunta n del PROVINCIA DI COSENZA

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere

RAPPORTO ANNUALE 2006 CONSIGLIERA DI PARITA PROVINCIA DI PIACENZA

Patti Sociali di Genere PROGETTO MAFALDA. Il principio di Pari Opportunità e Non Discriminazione nell attuazione del P.O.

PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2015/2017 (AI SENSI DELL ART.48 DEL D. LGS , N.198)

DELIBERAZIONE N X / 5969 Seduta del 12/12/2016

Paola Alessandri Direzione Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell Impresa

20. Pari opportunità, diritti ed integrazione

delle iniziative di cui al presente Piano troveranno copertura sui pertinenti capitoli del bilancio pluriennale

Rapporto Annuale di Esecuzione 2011

Incontro con il Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo

Delibera della Giunta Regionale n. 616 del 08/11/2016

Cristina Niutta. La violenza nelle relazioni di intimità tra adulti. 7marzo 2014

Informativa sulla valutazione Programma Operativo

Prevenzione e differenze di genere Nell ambito della salute e sicurezza sul lavoro

COMUNE DI NURAGUS PROVINCIA DI CAGLIARI

Lombardia. Milano. Italia. Fonte Unioncamere, ,0 108,3 110,0 104,0 104,3 103,1 103,2 107,1 104,0 105,2 102,6 103,2 105,0 101,0 100,0 99,1

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 87 del

Organismi di parità. 1. Le Pari Opportunità nella Regione Marche. 2. Il Bilancio di Genere nella Regione Marche

GLI OBIETTIVI DEL GENDER AUDIT

PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA

Questionario. a cura della Consigliera di Parità Avv. Maria Francesca Siclari

REGIONE LAZIO. Giunta Regionale. SEGRETERIA DELLA GIUNTA Roma, 7 dicembre Al Sig.Vice Presidente Ai Sigg.ri Assessori

Disuguaglianze di genere e strategie di intervento

Tavolo Conciliazione Vita Lavoro DG Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale

ALLEGATO 1) ATTUAZIONE DGR N. n /2016 CONTRIBUTI PER GLI ANNI 2016 e Contributo regionale quota pari al 30% Euro annualità 2016

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITA DEL LAZIO E C.G.I.L.- C.I.S.L.- U.I.L.- U.G

Pari Opportunità, Parità di genere e contrasto alla discriminazione di genere nei luoghi di lavoro.

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITA DEL LAZIO E C.G.I.L.- C.I.S.L.- U.I.L.- U.G

BANCA D ITALIA. Normativa nazionale e politiche regionali

Conciliazione: azioni attivate in. Provincia di Lecco. tra passato, presente e futuro. Rete Territoriale Conciliazione Famiglia- Lavoro Lecco

REGIONE LAZIO. 16/11/ prot. 716 GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT Area: POL. SVIL. SOCIO-EC. COM., SERV. MIL. E UNIV. AGR.

FINANZIARIA 2007 Pari opportunità

PRESENTAZIONE DEL BILANCIO SULLE POLITICHE DI GENERE. -3 Marzo

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

PATTO METROPOLITANO PER IL LAVORO E LO SVILUPPO ECONOMICO SOCIALE 1 FOCUS APPENNINO 1 MARZO 2016

Consigliera di Parità della Regione Sardegna Luisa Marilotti. Azioni e progetti in tema di conciliazione tra i tempi di vita e tempi di lavoro

PIANO DI AZIONI POSITIVE (ART. 48, COMMA 1, D.LGS. 11/04/2006 N. 198)

Presentazione del Comitato Unico di Garanzia (CUG): organizzazione, compiti e finalità

Incontro on line con esperti internazionali e nazionali

Il COORDINAMENTO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA DELL'EMILIA- ROMAGNA celebra l 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.

COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Le politiche di inclusione Il quadro europeo e nazionale

GLI IMPEGNI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER L AGENDA SDGs

GLI STATI GENERALI DELLE PARI OPPORTUNITA. donne e uomini: un patto per la Toscana ISTITUZIONI DI PARITA E LORO FUNZIONI

PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE del Consiglio di Parità e del Comitato Unico di Garanzia dell Università degli Studi di Ferrara

Normativa Anziani - Puglia

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO 2018

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 74 del 28/05/2015

Piano Azioni Positive Triennio

PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P.)

Coordinamento Donne Cisl. «La Conciliazione tra lavoro e vita privata» Monfalcone, 03/07/2014. Intervento di Chiara Cristini

Bilancio di Genere. Assessore al Bilancio e Finanze Assessore al Lavoro e Welfare

Bilancio di genere, politiche, azioni e progettualità per le pari opportunità: la logica integrata dell Università di Bologna

Comitato di Sorveglianza Programma Operativo FSE 2007/2013

sostegno alla genitorialità, bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro

COMUNE DI LIVORNO. Articolo 1 Principi e Finalità

AZIONI PER LA PARITÀ DI GENERE, LE

Reti territoriali e Alleanze locali di conciliazione

VADEMECUM SULLE AZIONI POSITIVE

CITTÀ DI MONCALIERI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: PIANO DELLE AZIONI POSITIVE TRIENNIO

Comune di LOCOROTONDO Citta Metropolitana di Bari PIANO DELLE AZIONI POSITIVE TRIENNIO

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 47 del 27 luglio Atti della Regione PARTE I

PIANO TRIENNALE 2015/2017 DELLE AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITÀ

Seminario: Risultati e prospettive del Fondo Sociale Europeo: due programmazioni a confronto

COMUNE DI SERRONE PROVINCIA DI FROSINONE

Prof. Emmanuele Pavolini Università di Macerata Bologna

PIANO AZIONI POSITIVE

Piano di Azione Coesione (PAC) Calabria. SCHEDA Salvaguardia n. 19 Completamento interventi del POR Calabria FSE 2007/2013

Centro Ascolto Donne e azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Dati Bilancio Sociale - Anno 2016

COMUNE DI PONTREMOLI Prov. Massa Carrara

Il sostegno all inserimento lavorativo delle donne. Le pari opportunità di genere nel Fondo sociale europeo

COD. PRATICA: Regione Umbria. Giunta Regionale DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 19/11/2012

Transcript:

Assessorato al Bilancio, Riordino istituzionale, Risorse umane e Pari opportunità TAVOLO REGIONALE PERMANENTE PER LE POLITICHE DI GENERE Bologna - 12 giugno 2018 Regione Emilia-Romagna, sala Polivalente Guido Fanti

Tavolo permanente per le politiche di genere Organo consultivo fornisce un quadro unitario della dimensione di genere all'interno delle politiche regionali (art. 38 L.r. 6/14) presieduto dall Assessora regionale alle pari opportunità è invitato la/il Presidente della Commissione per la parità formato da Assessori/e pari opportunità Enti locali e da rappresentanze regionali di soggetti attivi nella rete di sostegno alla parità (DGR 336/17)

Soggetti attivi nella rete di sostegno alla parità Assessori e assessore competenti in materia di pari opportunità degli Enti Locali; Rappresentanze di ANCI, UPI e Città metropolitana di Bologna; Organizzazioni sindacali confederali; Organizzazioni imprenditoriali; Associazioni femminili Coordinamento dei Centri antiviolenza Università e istituti di ricerca presenti nel territorio regionale; CUG della Regione Emilia-Romagna Consigliere di parità regionali; Organi regionali di garanzia

Promozione delle pari opportunità e contrasto alla violenza contro le donne Attuazione L.R. 6/2014 Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere Integrazione della dimensione di genere nelle politiche regionali Diffusione di una cultura della parità e nel contrasto agli stereotipi di genere Prevenire e contrastare la violenza contro le donne e sostenere le donne vittime di violenza e i/le loro figli/e

Diffusione cultura di genere e contrasto agli stereotipi di genere «Primo passo educare» «Madri della Res publica» per il 70 anniversario del diritto di voto alle donne «Linee guida sulla comunicazione di genere» Due bandi pari opportunità e contrasto violenza (2016-2017 e 2018)

Bandi per promozione pari opportunità e contrasto violenza di genere 2 BANDI rivolti a Enti Locali e Terzo settore 2016-2017 2018 1 milione di Euro per ciascun bando 2 OBIETTIVI: 1) rafforzare le politiche regionali di contrasto alla violenza 2) promuovere cultura attenta al rispetto delle differenze Nel 2 bando valorizzati progetti realizzati in zone montane e basso ferrarese, e attenzione al contrasto di fenomeni di emarginazione sociale

Esiti del primo bando 2016-2017 Target Persone coinvolte Scuola N. scuole Dell infanzia 4 Primaria 18 Secondaria di 1 grado 36 Studenti/studentesse delle 14.205 scuole Studenti/studentesse 45 universitari Ragazzi che frequentano 63 attività sportive Insegnanti 605 Genitori 380 Operatori 1.618 Donne vittime di 1.497 violenza/a rischio di subire violenza Cittadinanza 6.279 TOTALE 24.692 Secondaria di 2 grado 83 TOTALE 141

3.951 donne si sono rivolte ai Centri Antiviolenza in Regione (2017) (in costante crescita rispetto agli anni precedenti) 2013 donne accolte hanno con sé i figli (2017 Emilia Romagna) Hanno subito violenze fisiche nel 64,2% dei casi (1832 donne); violenze psicologiche nel 89,6% (2555 donne); violenze economiche nel 40,1% (1145 donne); violenze sessuali nel 14,1% (412 donne) (2017 Emilia Romagna). 12 femicidi (2016) 9.000 denunce di violenza da parte di donne (2014) 659 donne vittime di stalking (2014) Violenze non denunciate Violenza sulle donne di recente immigrazione Violenze non intercettate dai Centri Antiviolenza Altre forme di violenza.

I Centri Antiviolenza in Emilia Romagna 19 Centri Antiviolenza 14 Centri fanno parte del Coordinamento dei Centri Antiviolenza 5 Centri non fanno parte del Coordinamento dei Centri Antiviolenza + 2 Nuovi Centri in fase di avvio 35 Case rifugio (+ 4 di prossima apertura)

Strumenti di intervento per contrastare la violenza contro le donne Legge regionale n. 6/14, Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, (il capo V è dedicato alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere) 4 Aree di intervento: - PREVENZIONE - PROTEZIONE - TRATTAMENTO AUTORICOMPORTAMENTI VIOLENTI -AZIONI DI SISTEMA Piano Regionale contro la violenza di genere (DAL 69/2016) Contiene le Linee di indirizzo per l accoglienza delle donne vittime di violenza (DGR 1677/13)

Finanziamenti Nazionali Riparto e programmazione dei fondi nazionali per il contrasto alla violenza di genere, ex. Artt. 5 e 5bis L. 119/2013 DPCM 2016 - Fondi impiegati nelle annualità 2017-18 Euro 1.826.835 Euro 115.572 Trasferiti agli EE.LL. per il funzionamento di Case Rifugio e Centri anti Violenza e istituzione di Nuove Case e Centri (due terzi e un terzo) Finanziamento centri per trattamento uomini autori di violenza LDV (Modena, Parma, Bologna, Romagna) DPCM 2017 Fondi da impiegare nelle annualità 2018-2019 Euro 1.055.762 Trasferiti agli EE.LL. per il funzionamento di Case Rifugio e Centri anti Violenza e istituzione di Nuove Case e Centri (due terzi e un terzo) DPCM 2018 (intesa del 10/05/2018)- Fondi da impiegare entro 2020 Euro 1.778.000 Trasferiti agli EE.LL. per il funzionamento di Case Rifugio e Centri anti Violenza e istituzione di Nuove Case e Centri (due terzi e un terzo)

2018 Realizzazione dell Elenco Regionale dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio Le attività previste dal Piano Regionale contro la violenza per il triennio 2016-2018 Creazione di un sistema informativo sulla violenza di genere

Bilancio di genere Azione chiave per l applicazione del gender mainstreaming in Regione Realizzate 2 edizione dall approvazione della L.R. 6/14 Rendicontate azioni a impatto diretto e indiretto sulle pari opportunità 2016 Per un importo di circa 686 milioni 2017 Per un importo di circa 786 milioni Realizzate Linee guida per la realizzazione del bilancio di genere nei Comuni

Emilia-Romagna: una regione a misura di donna 2,3 milioni di donne residenti Lavoro Imprenditoria femminile Diritto allo studio 176 milioni Welfare Salute Contrasto violenza donne 590 milioni Dati emersi dai Bilanci di genere realizzati

Occupazione femminile Tasso occupazione femminile tra i più elevati in Italia IV trimestre del 2017 occupazione femminile in Emilia-Romagna pari al 61,1% (la media italiana è del 49,2%) in connessione con politiche per l istruzione e la formazione professionale, politiche per l infanzia e di welfare attente alla conciliazione dei tempi vita e lavoro

Aree di criticità Segregazione orizzontale Differenziali retributivi Sottorappresentanza delle donne nelle posizioni apicali Persistere della divisione dei ruoli in base al genere Difficoltà di conciliare impegni di lavoro e di cura

Affermare la parità tra uomini e donne nell accesso al lavoro, nella sua qualificazione, nello sviluppo dei percorsi di carriera e nelle retribuzioni Patto per il lavoro

Conciliazione tempi di vita e di lavoro Le politiche per sostenere il work-life balance sono strategiche per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo economico e occupazionale dell Unione Europea La conciliazione dei tempi è uno degli ostacoli principali all accesso e alla permanenza delle donne nel mercato del lavoro Tema trasversale che coinvolge diversi aspetti, attori e politiche, e presuppone un approccio integrato e di sistema

Le politiche di welfare in Emilia-Romagna La Regione Emilia-Romagna si è sempre distinta nel contesto nazionale per attenzione alle tematiche sulla conciliazione dei tempi di cura e di lavoro Articolata rete di servizi per la prima infanzia, riconosciuti come tra i più qualificati e diffusi In Regione 37,5% di posti disponibili rispetto ai bambini residenti al di sotto dei 3 anni (decisamente al di sopra della media italiana)

Le politiche di welfare in Emilia-Romagna Oltre 33 milioni di Euro Nuovo programma triennale (2018-2020) fascia d età 0-6 da trasferire ai Comuni per gestione servizi educativi prima infanzia 13 milioni del FSE per il biennio 2018-2019 per garantire una maggiore partecipazione degli alunni e delle alunne e ai servizi e iniziative estive 435 milioni circa nel 2017 per interventi finanziati attraverso il FRNA per aiuto e sostegno a persone anziane e disabili e alle loro famiglie

Responsabilità sociale di impresa Carta dei principi di Responsabilità sociale d impresa Premio ER.Rsi Innovatori responsabili: Premio GED Gender Equality and Diversity Label assegnato alla migliore buona pratica relativa ad azioni positive per le pari opportunità, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro Laboratori territoriali e le azioni per l Agenda 2030

Welfare aziendale Nonostante l impegno delle Istituzioni, permangono ancora criticità Negli ultimi anni in Italia e nel nostro territorio stanno assumendo sempre più rilevanza e si stanno diffondendo buone pratiche e progetti di welfare aziendale flessibilità nell organizzazione del lavoro misure a sostegno della genitorialità supporti per la facilitazione al lavoro altre misure di sostegno ai lavoratori e alle famiglie smart working, ecc. È importante creare sinergie tra tutti gli attori coinvolti nel pubblico e nel privato

Possibili piste di lavoro Buone pratiche Work-life balance Responsabilità sociale di impresa Family friendly Welfare aziendale Tavolo permanente politiche di genere