Sessualità, identità, differenze di genere e di orientamento sessuale, genitorialità. Costrutti e modelli per una teoria della tecnica educativa

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Corso di formazione: Le famiglie omogenitoriali in Italia: una realtà del nostro tempo. Bologna, 13 gennaio 2012. Sessualità, identità, differenze di genere e di orientamento sessuale, genitorialità. Costrutti e modelli per una teoria della tecnica educativa Formatore: prof. Alessandro Taurino Università degli Studi di Bari

SESSO PSICOLOGICO SESSO BIOLOGICO SESSO SOCIALE ORIENTAMENTO SESSUALE DIFFERENZE DI GENERE DIFFERENZA SESSUALE IDENTITÀ DI GENERE GENERE GENERI

CONTENUTI IDENTITA UGUAGLIANZA PARITA PLURALITA DIFFERENZA DIFFERENZE IDENTITÀ FLUIDE PROCESSI

Sesso biologico Sesso di nascita, appartenenza biologica (determinata dai cromosomi sessuali) al sesso maschile (maschio), femminile (femmina), oppure ad entrambi, come nel caso dell intersessualità (Kessler, 1996), da intendersi come la presentazione nello stesso individuo dei caratteri sessuali primari e secondari sia maschili sia femminili.

Sesso psicologico Include, per ogni soggetto, la percezione di sé come maschio, come femmina, oppure come maschio e femmina contemporaneamente (come nel caso del transgenderismo), a prescindere dalla congruenza con il sesso biologico di nascita.

Identità di genere Esperienza, da parte dell individuo, della percezione sessuata di se stesso e del proprio comportamento (Money, Erhardt, 1972), sia come l individuazione, l unità e la persistenza dell individualità personale come maschile, femminile, o in maggiore o minore grado ambivalente (trans), per come la si sperimenta attraverso il senso di sé o il comportamento (Money, 1978).

IDENTITÀ DI GENERE E l esito di un processo di costruzione socio-culturale Importanza dei fattori fattori sociali, culturali, politico-ideologici nella determinazione degli aspetti riferiti al maschile e al femminile. Dimensione processuale in continua correlazione con i cambiamenti sociali e culturali che coinvolgono i contesti di interazione in cui i soggetti vivono e sono inseriti. Essere uomo e/o essere donna non si configurano come caratteristiche intrinseche delle persone, ma sono l esito di processi di attribuzione di significati e significanti alla dimensione della mascolinità e della femminilità, attraverso tutto il sistema di attese intersoggettive che determinano non solo le caratteristiche dei contesti di interazione interindividuale, ma anche i sistemi di rappresentazione sociale del maschile e del femminile.

Sesso vs genere FATTORI BIOLOGICI/ FISIOLOGICI VS FATTORI SOCIALI E CULTURALI

RUOLO SESSUALE Aspettative sociali e dei ruoli culturalmente determinati relativi a come gli uomini e le donne o i/le trans si dovrebbero/devono comportare in una determinata società, cultura e in un dato periodo storico. Comportamenti e compiti storicamente attribuiti ai due sessi che variano al cambiare del contesto ORIENTAMENTO SESSUALE Attrazione fisica/erotica ed affettiva per persone del sesso opposto al proprio (eterosessualità), per persone del proprio stesso sesso (omosessualità) o, contestualmente, per persone sia del sesso opposto sia del proprio sesso (bisessualità) far riferimento all affettività serve per ribadire che il piano sessuale non è fondante di tutto l essere umano ed esaustivo del legame affettivo

SESSUALITA E CULTURA Il sesso non è semplicemente un fenomeno naturale, quanto più che altro una costruzione (Foucault, 1972, 1978, 1984a, 1984b). Il sesso si configura come un costrutto naturalizzato e non naturale. Non deve essere interpretato come un dato immediato, sensibile, un insieme di tratti fisici appartenenti ad un ordine naturale, quanto più che altro come la trascrizione socioculturale dei tratti fisici stessi, legando ad essi aspetti che sono il risultato di concezioni e sistemi di credenza prodotti da una determinata cultura o ideologia (Wittig, 1981).

SESSO E CULTURA Il sesso è costruito come una norma dalla capacità performativa del discorso (Cavarero, 1996), Pratiche culturali e i sistemi o istituzioni sociali costruiscono, producono e determinano (performare=dare statuto di realtà) una specifica realtà sociale, come se questa fosse una regola/norma a cui la stessa realtà deve conformarsi. La stessa materialità del sesso prescinde pertanto dalla dimensione biologica per entrare nel campo delle tecnologie del sesso (Foucault, 1972, 1994), ossia dei dispositivi socio-culturali sulla base dei quali si definiscono i codici che regolano la sessualità, la differenza di sesso/ genere, così come il piacere, il desiderio e la stessa pratica sessuale come piacere e desiderio; il tutto filtrato da un idea di naturalità come criterio di riconoscimento e accettazione sociale.

SESSO E CULTURA Il corpo non è sessuato in alcun senso significativo prima della sua determinazione nel sistema sociale e culturale (discorso), essendo investito in tal modo dell idea di sesso naturale. Di conseguenza siamo costretti nel nostro corpo e nella nostra mente, all idea di natura che è stata fondata per noi (Wittig, 1981, p. 17).

SESSO E POTERE Foucault nella Volontà di Sapere (1976): categorie analitiche: - la relazione negativa: il potere non può dir nulla sul sesso e sul piacere, se non dir loro di no, attraverso la logica del rigetto, dell esclusione, del rifiuto, dell ostruzione; - l istanza della regola: il potere detta la sua legge al sesso. Questo vuol dire che il sesso viene sottoposto ad un regime binario: lecito ed illecito, permesso e vietato. Il potere agisce enunciando la regola; - la logica della censura: questo contenitore può essere riassunto nelle tre espressioni: affermare che non è permesso, impedire che sia detto, negare che esista. Si connette in tal modo l inesistente, l illecito e l indicibile in modo tale che ciascuno sia contemporaneamente principio ed effetto dell altro: di quel che è proibito non si deve parlare finchè non sia annullato nel reale; quel che è inesistente non ha diritto a nessuna manifestazione, nemmeno nell ordine del discorso che ne enuncia l inesistenza; e quel che va taciuto viene bandito dalla realtà come ciò che è vietato per eccellenza. - l unità del dispositivo: il potere sul sesso e sulla sessualità viene esercitato in modo pervasivo in ogni aspetto del vivere sociale, sia dal punto di vista concettuale/ ermeneutico, sia pratico-empirico.

POST-MODERNITÀ e QUEER STUDIES L approccio dei queer studies propone la destrutturazione del genere in quanto come categoria non eversiva, poiché radicata ed ancora all opposizione binaria maschile-femminile. Deflagrazione del genere nei generi, della differenza nelle differenze, dell identità nella molteplicità di dimensioni indentitarie possibili soggettività queer (Butler, 1993), nomade (Braidotti, 1995), cyborg (Haraway, 1991), eccentrica (De Lauretis, 1996), transgender (Rothblatt, 1995; Velena, 1998)

Identità QUEER Soggettività eccentriche (De Lauretis, 1999), interpretate come strane, bislacche, perverse; soggettività al confine, al limite; soggettività ibride che sconvolgono, attraverso una forma di simbolico nomadismo, il sistema delle opposizioni dicotomiche (Braidotti, 1995) innescando processi di radicale innovazione dei principi di interpretazione della realtà. Soggettività che definiscono una propria posizione in un percorso di continua e perenne oscillazione tra categorie contrapposte, oltrepassando i confini standardizzati, e mettendo profondamente alla prova logiche dualistiche, quali maschile/femminile, eterosessuale/ omosessuale, normale/patologico, etc. Si tratta di soggettività connotate da un identità in fieri, in divenire; identità liquide; soggettività flessibili che pongono continue interrogazioni sui significati e i significanti di una sessualità naturale, ovvia, lineare e scontata.

QUEER La performatività del discorso eterosessuale legittima tutta una serie sia di identificazioni sociali lecite (uomo e donna eterosessuali, mascolinità e femminilità eterosessuali) sia di contesti di esercizio di funzioni e ruoli legittimi (famiglia eterosessuale, coniugalità eterosessuale, genitorialità eterosessuale). Definisce nel contempo un contenitore di realtà che vengono estromesse dal logos sociale, facendo sì che esse si configurino come delle identificazioni/configurazioni illecite.

ABIEZIONE Zona di non senso che evoca la presenza fantasmatica di un esterno rifiutato e da rifiutare, quel campo dell impensabile, di ciò che è e deve restare al di fuori della simbolizzazione e del linguaggio; quel campo che ha come suo prodotto immanente l abietto. L abietto incarna quella realtà soggettiva che viene scagliata fuori (dal latino abicio) dal sistema convenzionale (discorso), ma che in verità, proprio per tale sua posizione al confine, definisce i limiti costitutivi del sistema che ha provveduto al suo rigetto. L abietto è il risultato di un processo di indicazione, ossia di un imposizione di categorie pervasive, persistenti e resistenti a meccanismi di modificazione interna che creano una sorta di congelamento/ipostatizzazione categoriale, determinando l instaurazione di credenze comuni, diffuse, condivise e stereotipicamente connotate, volte a sancire ciò che è normale e ciò che è anormale e in quanto tale patologico/fuorviante, ciò che è funzionale e ciò che è disfunzionale.

QUEER La soggettività queer è rappresentativa di una soggettività transgender (Butler, 1993; Lorber, 1994; Velena, 1998; Preciado, 2000). Il transgender, come indicato dalla radice del termine, è un costrutto esplicativo di una realtà soggettiva che supera/che va oltre (trans) il genere. Il transgender è un soggetto che nega l'ipotesi di una logica sessuale binaria, rifiutando l'idea che debba essere riconosciuto un legame indissolubile e necessario tra genitali (quindi maschile e il femminile), identità di genere (quindi uomo e donna) ed orientamento sessuale (eterosessuale ed omosessuale).

QUEER

QUEER

QUEER Le soggettività queer favoriscono nuove narrazioni delle marginalità sessuali, promuovendo, accanto a soggetti binari (uomini e donne, eterosessuali ed omosessuali), la necessità di individuare configurazioni identitarie trasversali più complesse e pluralizzate, strutture identitarie plurali, che intendono recuperare nuovi codici di significazione socio-culturale, ossia criteri alternativi in grado di proporre la valorizzazione della diversità come il punto di partenza della ri-costruzione di più complessi sistemi sociali, culturali, scientifici ed epistemologici centrati sul superamento/abolizione di logiche discriminanti.

Il costrutto di PLURALITA

PLURALITA DI CONFIGURAZIONI E MODELLI FAMILIARI DIFFERENZE PER NUCLEARITA : Famiglie nucleari, monogenitoriali, plurigenitoriali DIFFERENZE PER APPARTENENZA ETNICA: famiglie monoetniche, famiglie miste DIFFERENZE PER ORIENTAMENTO SESSUALE: famiglie eterosessuali e famiglie omosessuali

La cultura della differenza applicata allo studio delle dinamiche familiari costituisce l esito di un percorso di riflessione critica che passa attraverso: - l affermazione della depatologizzazione della diversità; - l individuazione dei punti di forza delle famiglie a struttura differente da quella nucleare tradizionale; - la sottolineatura delle specificità di forme familiari diverse

Genitorialità come capacità di provvedere all altro, di conoscerne l aspetto e il funzionamento corporeo e mentale in cambiamento, di esplorarne via via le emozioni garantire protezione, attraverso la costruzione di pattern interattivo-relazionali legati all adeguatezza dell accudimento e centrati sulla risposta al bisogno di protezione fisica e sicurezza entrare in risonanza affettiva con l altro garantire regolazione dare dei limiti, una struttura di riferimento, un impalcatura (format) prevedere il raggiungimento di tappe evolutive dell altro garantire una funzione transgenerazionale

Autonomia dei costrutti Orientamento sessuale Esercizio della funzione genitoriale American Academy of Child and Adolescent Psychiatry Gay, Lesbian, Bisexual, or Transgender Parents Policy Statement (2008).

Discontinuità tra genitorialità e - generatività: la genitorialità può essere adeguatamente espressa anche in assenza della generatività biologia (famiglie adottive, affidamento familiare, all affido sine die, case famiglia o comunità educativo-residenziali per minori; - coniugalità: la funzione genitoriale può essere esercitata anche in assenza della relazione coniugale, come nel caso della monogenitorialità (ragazze madri; ragazzi padri) o nelle situazioni di vedovanza - matrimonio: l esercizio della funzione genitoriale prescinde dal vincolo matrimoniale considerato come unico istituto che consente il riconoscimento legale/sociale della relazione coniugale (coppie di fatto con figli nati all interno di tale tipologia coniugale; separazione/divorzio in cui la rottura dell asse matrimoniale non determina di per sé l interruzione della capacità genitoriale; - unicità del nucleo familiare: l esercizio della funzione genitoriale non va necessariamente ancorata ad un unico nucleo familiare, dal momento che esistono strutture familiari, quali le famiglie allargate, ricomposte, ricostitutite, che si articolano su differenti nuclei intersecati fra loro; - differenze di genere e differenze di ruolo coniugale: le funzioni genitoriali possono essere esercitate anche in contesti familiari in cui i ruoli coniugali non sono necessariamente legati alla differenza di genere dei partners, come nel caso delle coppie/famiglie omosessuali.

Position Statements APA (1974) L'omosessualità non implica di per sé impedimenti nel giudizio, stabilità, affidabilità, o in generale nelle capacità sociali o professionali. APA (2005) "Nell'interesse di mantenere e promuovere la salute mentale, l'american Psychiatric Association sostiene il riconoscimento legale del matrimonio civile omosessuale con tutti i benefici, diritti e responsabilità conferiti dal matrimonio civile, e si oppone ad ogni forma di restrizione di tali diritti, benefici e responsabilità.

Support of Legal Recognition of Same-Sex Civil Marriage Le coppie omosessuali sperimentano vari tipi di discriminazione perpetrati dallo Stato che possono influenzare negativamente la stabilità delle loro relazioni e la loro salute mentale. [ ] Nell interesse di mantenere e promuovere la salute mentale, l American Psychiatric Association sostiene il riconoscimento legale del matrimonio civile omosessuale con tutti i benefici, diritti e responsabilità conferiti dal matrimonio civile, e si oppone ad ogni forma di restrizione di tali diritti, benefici e responsabilità. APA, Support of Legal Recognition of Same-Sex Civil Marriage, Position stamement, 2005

Omogenitorialità: stereotipi e pregiudizi (tratto da Lingiardi, V. Citizen Gay. Milano: il Saggiatore, 2007) I figli devono avere una mamma e un papà! Una coppia omosessuale che desidera un figlio non ha fatto i conti con i limiti imposti dalla natura Lesbiche e gay non sono in grado di crescere un figlio Il figlio di due gay avrà un sacco di problemi e lo prenderanno tutti in giro! Una lesbica non ha istinto materno Le relazioni omosessuali sono meno stabili di quelle eterosessuali e non offrono garanzia di continuità familiare I figli di omosessuali hanno più problemi psicologici di quelli di eterosessuali I figli di persone omosessuali diventano omosessuali

Qual è l interesse del bambino? È nell interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all orientamento sessuale (American Psychoanalytic Association, 2002). È nell'interesse del bambino che gli adulti che se ne occupano siano coscienziosi e capaci di fornire cure, che siano uomini o donne, etero o omosessuali (American Accademy of Pediatrics, 2006)

AIP, 2011 L Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale sul rapporto fra relazioni familiari e sviluppo psicosociale degli individui. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico-sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori - adottivi o no che siano - a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne deriva

Segue: In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso. I bambini hanno bisogno di adulti in grado di garantire loro cura e protezione, insegnare il senso del limite, favorire tanto l esperienza dell appartenenza quanto quella dell autonomia, negoziare conflitti e divergenze, superare incertezze e paure, sviluppare competenze emotive e sociali. L Associazione Italiana di Psicologia invita i responsabili delle istituzioni politiche, sociali e religiose del nostro paese a tenere in considerazione i risultati che la ricerca scientifica ha prodotto sui temi in discussione.

Bibliografia di riferimento Taurino A. (2005), Psicologia della differenza di genere, Carocci, Roma. Taurino, A., (2003), Identità in transizione. Dall analisi critica delle teorie della differenza ai modelli culturali della mascolinità, Unicopli, Milano. Bastianoni P., Taurino A. (2007), Famiglia e genitorialità oggi. Nuovi significati e prospettive, Unicopli, Milano. Taurino A., Bastianoni P., De Donatis S. (2008), Scenari familiari in trasformazione. Teorie, strumenti e metodi per la ricerca clinico- dinamica e psicosociale sulle famiglie e le genitorialità, Aracne, Roma. Taurino A., (2010), Per un epistemologia della clinica applicata alla sessualità, in Revista Europeia de Etnografia da educaçao, n- 7-8. Taurino A. (2008), La pratica clinica nella consultazione su questioni di genere: una riflessione sulla teoria della tecnica, in Codisposti O., Bastianoni P., Taurino A., Dinamiche relazionali ed interventi clinici. Teorie, contesti e strumenti, Carocci, Roma, pp. 259-278.