Speaker:Dott.ssa Marcella Di Criscienzo-ricercatrice (precaria) di INAF Parlo a nome dei ricercatori precari dell Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF): Tempi Determinati (TD), Assegnisti di Ricerca (AdR), Co.co.co, e borsisti INAF e riconosciuto come ente di ECCELLENZA dal nostro sistema di valutazione nazionale (Anvur). Tale eccellenza si basa per il 40% sul lavoro di ricercatori con contratti precari: 600 personale scientifico/tecnologo a tempo indeterminato s vs 400 precari. Questi 400 con contratti a tempo vengono usati per svolgere ATTIVITA ISTITUZIONALE dell ente e non attivita temporanee. All assemblea all ISTAT il Senatore W.Tocci ha definito questa pratica come un attivita che si regge su un FALSO IN ATTO PUBBLICO. Secondo noi e un immagine ad effetto, che rende molto bene l idea: ci si abitua al fatto che lo stato italiano possa dichiarare il falso per funzionare!! Perche siamo cosi tanti? Il blocco delle assunzioni dal 2001 e quello del turn-over in vigore dal 2009 si e fatto uso di questi contratti per sopperire alla mancanza di forza lavoro nell ente. Molte di queste forme di retribuzione sono state pensate per la collaborazione ad attivita di ricerca,
mentre le borse di Studio sono state concepite come supporto al percorso formativo di uno studente meritevole. In INAF (cosi come in altri enti )esse rappresentatno la forma piu diffusa di retribuzione di un ricercatore precario e paragonato ad un contratto di ricerca. Facciamo una fotografia di questi precari: abbiamo di recente condotto un autocensimento dal quale emerge che: *il 46% di noi ha piu di 5 anni di esperienza dopo una laurea in fisica e un dottorato in astrofisica, ossia dopo 8 anni di alta formazione. *30-35% di noi sono idonei a svolgere il ruolo da ricercatore o perche TD o perche in graduatorie attive per posti da ricercatore che non vengono utilizzate. *solo il 16% di noi ha un TD gli altri sono retribuiti con assegni di ricerca, borse di studio e CoCoCo (che non sono contratti di lavoro!!) Concludendo:IL nostro istituto conduce un attivita di ricerca con una ricaduta tecnologica e sull economia italiana enorme! Grazie anche all attivita di noi precari, l INAF e leader di importanti progetti italiani e internazionali che fanno rientrare sull industria una parte del budget investito dal nostro paese in Europa.
La nostra proposta: siamo nell ente da tanti anni, ne siamo parte integrante e necessaria comunque, l ente deve trovare il modo di tutelarci (e tutelarsi) e assumerci. Con l aiuto del governo chiediamo un piano di assunzioni straordinario in cui sia valutato merito ed esperienza lavorativa, perche e chiaro che un semplice innalzamento al 100% del TurnOver non risolverebbe la situazione del precariato cronico e strutturale degli EPR e di INAF in particolare. Riteniamo quindi sia necessario e urgente un cospicuo stanziamento di fondi straordinari dedicato all assunzione di tutti quei lavoratori che lavorano da tanti anni nelle piu svariate forme contrattuali. Significherebbe davvero dire all ITALIA che da oggi in poi investiamo sulla ricerca perche investiamo su quelle persone che la ricerca la fanno di mestiere e che possono rilanciare il Paese. Inoltre per non cadere di nuovo in tentazione e tutelare le nuove generazioni chiediamo a gran voce: 1)l abolizione di tutti i contratti atipici nella Ricerca 2) un percorso unico post-formazione di accesso alla carriera del ricercatore (anche se non vogliamo l abolizione della figura ricercatore di III livello come avviene nelle universita dalla riforma Gelmini) Perche ci vuole chiarezza per i giovani che istruiamo che avrebbero desiderio di lavorare in questo ente, e non illusioni!
In merito ai contratti TD, la legge 125/2013 permette la loro proroga oltre il limite dei 5 anni imposto dal vigente CCNL del comparto, previa riserva di una percentuale anche minima (comunque sotto il 50%) dei posti banditi a tempo indeterminato entro il 2016. Tale legge si configura come una possibilità per gli EPR di far fronte alle limitazioni nel numero di assunzioni introdotte dal blocco del turnover, tutelando e valorizzando il lavoro svolto dai ricercatori con contratto a tempo determinato. Questa la motivazione della deroga alla scadenza quinquennale dei contratti TD che viene protratta fino allo sblocco totale del turnover. L'applicazione di tale legge è, pero', di fatto lasciata al libero arbitrio degli EPR: mentre è stata ben recepita da enti quali INGV e CNR, non è stata adottata per esempio dall'inaf. Nel caso dell'inaf, da un lato il numero esiguo (una decina) di posizioni di ricercatore che saranno verosimilmente banditi nel prossimo triennio lascerà inalterata la situazione attuale del precariato, dall'altro la non applicazione della legge 125/2013 avrà come conseguenza la perdita di competenze all'interno dell'ente. Al fine di evitare ulteriori disparità tra EPR, auspichiamo che qualsivoglia legge o decreto che miri alla tutela dei diritti dei ricercatori precari non sia in futuro lasciata all'arbitrio dei vertici degli enti
Infine chiediamo che questa progettualita e programmazione sia presente anche nell accesso ai fondi nazionali: chiediamo di lavorare a piani di finanziamento più stabili per la ricerca italiana, come accade nella maggior parte dei paesi europei, con programmi definiti, che prevedano bandi con scadenza annuale e non siano legati solo alla disponibilità di fondi dell anno in corso. Cordiali Saluti Marcella Di Criscienzo