COMUNE DI FABBRICHE DI VERGEMOLI Prov. di Lucca

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COMUNE DI FABBRICHE DI VERGEMOLI Prov. di Lucca Sede legale: Loc. Campaccio 2 55020 Fabbriche di Vallico -Tel. 0583 761944 Fax 0583 761762 Uffici distaccati: Via del Giardino 21 55020 Vergemoli - Tel. 0583 764716 Fax 0583 764771 SCAVO ARCHEOLOGICO CHIESACCIA INQUADRAMENTO GEOGRAFICO QUADRO ECONOMICO, TEMPI DI REALIZZAZIONE. DICEMBRE 2017 Codice fiscale 02335530461 Partita I.V.A. 02335530461

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Posizione della struttura all'interno del Parco delle Alpi Apuane. La struttura è sita nel comune di Stazzema. Quadro Economico Quadro economico CHIESACCIA COMPENSO PERSONALE RESTAURO STRUTTURE E MATERIALI MESSA IN SICUREZZA E RESTAURO STRUTTURE DELL EDIFICIO ALLOGGIO TRASPORTO DOCUMENTAZIONE DI SCAVO RILIEVO GPS SICUREZZA TOTALE 7.000,00 2.003,00 9953,20 400,00 300,00 1.200,00 200,00 1.000,00 22.100,00 L intervento è coperto con risorse presenti nel bilancio comunale di Fabbriche di Vergemoli nel 2017 per l importo di 12.103. Si richiede contributo pari a 9953,20.

TEMPI DI REALIZZAZIONE E OBIETTIVI Conseguiti I lavori di scavo archeologico sono stati eseguiti nel periodo giugno agosto 2017. La Chiesaccia e l area circostante non sono mai state oggetto di alcun tipo di indagine archeologica; ad ostacolare tale tipo di ricerca ed il successivo restauro che ne consegue, è stato - ed è ancora - il notevole recente interro portato dall esondazione del torrente Turrite di Gallicano, che ha colpito l edificio durante l alluvione del 19 giugno 1996. Il primo degli obiettivi di questa campagna di scavo è stato quello di riportare l attenzione e l interesse su questo edificio che si trovava in uno stato di totale abbandono e degrado ben prima dell alluvione del 1996. Il secondo intento, realizzato prima di iniziare lo scavo, è stato quello di eliminare il maggior fattore di rischio per l edificio, consistente nella presenza di alberi, anche di grandi dimensioni, all interno e immediatamente a ridosso del corpo di fabbrica; l abbattimento degli alberi si è reso necessario per evitare che la caduta di uno di essi potesse provocare ulteriori crolli delle strutture murarie e mettere in pericolo l incolumità degli operatori. Al momento dell inizio dei lavori infatti, sulla facciata principale era addossato il tronco di un albero che ne ha provocato in parte il crollo, aprendo una breccia sul lato sinistro del portale. Anche l'area intorno all edificio risultava circondata da arbusti nonché dai tronchi caduti negli anni, nascondendo la Chiesa agli escursionisti che raggiungono la sommità del Monte Forato. Oltre ad aver provveduto ad una ripulitura dell area circostante all edificio, che ha reso visibile la Chiesaccia ai visitatori, si è colta l occasione di tagliare i tronchi caduti e sistemare il sentiero CAI n. 6, la vecchia via Ducale, che da valle porta alla Chiesaccia. Lo scavo archeologico nella Chiesaccia ha previsto la realizzazione di un saggio di indagine delle dimensioni di 3,5x3,5 m., situato nella parte sud del vano B, nell angolo tra il muro sud ed il muro nord dell ambiente, ovvero nel punto in cui le strutture erano conservate per un altezza minore (fig. 1). Il saggio è stato poi ampliato nella fase terminale dello scavo, in direzione nord, fino a raggiungere le dimensioni di 3,5x4,95 m. ed arrivando ad esplorare il vano fino al muro perimetrale nord. Tale scelta è stata fatta per cercare di indagare in modo migliore le stratigrafie individuate al limite del saggio e la cui scoperta ha cambiato completamente i risultati dell indagine. Per prolungare lo scavo, durato altri 5 giorni lavorativi, sono stati impiegati i fondi della voce RESTAURO STRUTTURE E MATERIALI ; ciò a causa della scarsa presenza di reperti mobili rinvenuti, attuando l eventualità già preventivamente ipotizzata nel piano economico e di programmazione consegnato nella documentazione.

Fig. 1 - La pianta dell edificio con la numerazione dei vani. Lo scavo è stato eseguito nel vano B Da conseguire Le strutture murarie della Chiesaccia necessitano di importanti lavori di restauro e conservazione per mantenerne l integrità ed evitarne ulteriori crolli. In particolar modo si rende urgente un primo intervento di restauro delle creste dei muri e di reintegrazione del paramento delle strutture ove lacunoso. La tecnica edilizia con cui l intero edificio è stato costruito, è la tecnica muraria a sacco, che prevede dapprima la costruzione del paramento interno ed esterno della struttura con l utilizzo di grandi pietre squadrate legate da malta di calce; lo spazio tra i due paramenti viene poi riempito con pietre di pezzatura minore, scaglie di pietra e abbondante malta di calce usata come legante. Allo stato attuale, la parte sommitale delle murature, è esposta alle intemperie e agli agenti atmosferici, che hanno provocato nel corso dei secoli - e continuano a provocare la disgregazione della malta, l elemento di coesione delle pietre, provocandone il crollo. Tale processo distrugge un filare dopo l altro. La soluzione per evitare l ulteriore distruzione delle strutture è il reintegro di malta di calce tra le pietre delle creste dei muri, di modo da evitare ulteriore perdita di coesione tra le pietre ed il conseguente crollo. Tale tipo di intervento consiste in un lavoro di conservazione. Un intervento di restauro conservativo si rende invece necessario per reintegrare le pietre non più presenti in alcuni tratti dei paramenti delle murature; il crollo di alcune di esse ha infatti lasciato a vista il riempimento a sacco, una parte della struttura molto più fragile e a rischio, la cui perdita interesserà anche il paramento opposto, provocando la perdita di grandi tratti dell alzato. Nella figura sottostante (fig. 2). si riporta, ad esempio del tipo di integrazione necessaria, il muro perimetrale nord dell edificio, dove risulta assente il paramento interno (evidenziato in rosso). Nelle integrazioni verranno adoperate le pietre originarie recuperate durante lo scavo archeologico e ordinatamente accumulate in prossimità dell edificio. La malta di calce adoperata nel restauro sarà per composizione e colore il più possibile similare a quella originaria, mentre un piccolo cordolo non impattante per l edificio definirà le parti delle murature che

verranno reintegrate. I lavori di conservazione e restauro saranno svolti sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara. Non si intende proporre anastilosi nel restauro, aggiungendo nelle strutture ulteriori filari di pietre al di sopra di quelli esistenti. I tempi di realizzazione previsti per la gli interventi di conservazione e restauro sono previsti tra aprile e ottobre 2018. Fig 2- Il muro perimetrale nord dell edificio con, evidenziato in rosso, il tratto del paramento che necessita dell intervento di restauro conservativo.