Le relazioni economiche tra l Italia e il Mediterraneo

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Transcript:

Sintesi dei principali numeri del Rapporto Struttura del Rapporto Il Rapporto sulle Relazioni economiche giunge quest anno alla sua 4 a edizione e propone, come di consueto, un analisi dei rapporti dell Italia con i paesi che si affacciano sulla sponda Sud e Sud Est del bacino del Mediterraneo e con un allargamento dell analisi all area del Golfo per la parte riferita alla finanza e sistemi bancari. La I parte dedicata all economia, al commercio e alle imprese si apre con un esame delle relazioni commerciali dell Italia e dei suoi principali competitor internazionali con l Area del Sud Mediterraneo e offre un quadro dei più recenti sviluppi economici di questi Paesi. Vi è poi un importante sezione dedicata all analisi sulla presenza delle imprese italiane in Egitto, Tunisia e Marocco a cui fa seguito un capitolo sulla situazione economico dei tre Paesi. La II parte del Rapporto la finanza e i flussi finanziari presenta un quadro dei sistemi bancari e finanziari sia dei Paesi del Sud Mediterraneo, sia del Golfo (Area MENA Middle East North Africa) soffermandosi in particolare su Egitto, Tunisia e Marocco. Lo sviluppo dei sistemi finanziari dell area MENA è stato costante negli ultimi anni, con performance di efficienza e redditività migliori rispetto alle banche europee. Un ulteriore capitolo affronta invece l analisi delle strategie d investimenti dei Fondi Sovrani Mediterranei e del Golfo con particolare riferimento alle potenzialità di investimento in Italia. La III parte le infrastrutture logistiche e le energie rinnovabili tratta due importanti temi di ricerca dell Osservatorio Mediterraneo di SRM e comprende un capitolo sulla competitività del nostro sistema logistico portuale e un contributo sullo sviluppo delle energie rinnovabili, con un focus sui progetti in corso e sugli investimenti necessari nei prossimi anni. Export e Interscambio L Italia è uno dei protagonisti del commercio mondiale con esportazioni pari a 390 miliardi di euro nell ultimo anno. Al di fuori dell area europea, dove è indirizzato il 67% dell export italiano, l export verso i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo ha toccato quota 29 miliardi a cui si sommano quasi 15 miliardi di export verso l area del Golfo per un totale di 43,8 miliardi di. La Regione MENA + Turchia copre quindi l 11,1% del totale dell export dell Italia, valore superiore alle esportazioni verso gli Stati Uniti (27 miliardi di ) e verso la Cina (9,9 miliardi). Osservando il trend di lungo periodo, da 2001 al 2013 l export dell Italia verso l Area Med è più che raddoppiato (+7,1%), toccando il valore di 29,1 miliardi di euro nel 2013. Il ritmo di crescita dell export italiano è stato superiore a quello di Stati Uniti (+58,6%) e Francia (+53,8%) e non lontano da quello della Germania (+138,7%). Le proiezioni a fine 2014 indicano una sostanziale tenuta dell export italiano ( 0,6% sul 2013), una performance migliore rispetto ai propri competitor europei. 1

Grafico 1: Export verso l Area Med: Italia e i suoi competitor internazionali, dati in miliardi di euro bn 45 40 35 30 25 19,0 20 16,3 15 14,7 14,0 * Expected values 40,5 41,7 35,1 32,0 30,1 29,8 29,1 28,9 25,0 26,0 24,2 24,0 5 0 4,2 3,8 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 20 2011 20 2013 2014* ITALY FRANCE CHINA UNITED STATES GERMANY GCC Passando ora all analisi dell interscambio commerciale (import + export), con 54,8 miliardi di euro di scambi commerciali con l Area (a fine 2013) l Italia è, dopo Stati Uniti (62 miliardi) e Germania (oltre 57 miliardi), il principale partner commerciale della sponda Sud del Mediterraneo. Da notare che il 2013 ha fatto registrare una contrazione ( 11,2% sul 20) dovuta essenzialmente al forte calo delle importazioni di petrolio dalla Libia ( 37,8% nel 2013). Questo dato ha portato l Italia nel 2013 al 3 posto nella classifica dei partner commerciali, dietro Stati Uniti e Germania. I dati relativi alla prima metà del 2014 confermano a seguito dei persistenti problemi di instabilità in Libia un significativo calo dell interscambio commerciale che si attesterà sul 5,8% per il 2014. Le proiezioni al 2016 indicano che l Italia, pur mantenendo una posizione di rilievo, scenderà al 4 posto tra i principali partner dell Area Sud Mediterraneo con un valore previsto dell interscambio pari a circa 57 miliardi di euro. 2

Grafico 2: Interscambio (Import + Export) con l Area Med: Italia e i suoi competitor internazionali, dati in miliardi di bn 80 * Expected values 70 60 50 40 30 20 41,7 33,3 29,8 29,1 7,4 64,6 62,0 62,6 57,3 59,7 56,6 54,8 52,6 50,3 49,3 46,4 40,1 0 5,3 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 20 2011 20 2013 2014* 2015* 2016* ITALY FRANCE CHINA UNITED STATES GERMANY GCC L incidenza dell Area Sud Mediterraneo sul totale del commercio estero dell Italia è stata pari al 7,3% nel 2013; una quota sensibilmente maggiore rispetto ai principali competitor dell Italia; per la Germania tale incidenza è del 2,9% e dell 1,7% per la Cina. Questo dato indica con chiarezza la specializzazione Mediterranea del commercio estero italiano. Specializzazione maggiormente marcata per il Mezzogiorno che (grazie alla vicinanza geografica e alla proiezione geo economica della sua economia) raggiunge un incidenza dell interscambio verso l area del Sud Mediterraneo doppia rispetto all Italia e pari al 14,6%. Valore che dipende anche dalla più marcata incidenza che l interscambio petrolifero ha da/verso le Regioni del Sud Italia. Infatti una quota rilevante dell interscambio dell Italia con i paesi dell Area è costituita proprio dal commercio di prodotti energetici che ha in alcune regioni del Mezzogiorno l area di arrivo di pipeline e gasdotti. Il valore dell interscambio energetico sul totale è pari al 40,3%, in calo rispetto al 20. Per i principali competitor dell Italia tale percentuale è sensibilmente più bassa e compresa tra il 9,4% della Cina e il 20,2% della Francia. Alcuni di questi Paesi si confermano essenziali per il nostro approvvigionamento energetico: da quest area arriva infatti oltre il 22% delle forniture italiane di prodotti energetici, una percentuale che per Francia e Germania è inferiore al %. 3

L andamento dell economia: crescita moderata ma costante La crescita media del Pil dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo prima della lunga fase di turbolenza originata dalla crisi finanziaria internazionale nel 2009 e dalle tensioni politiche derivanti dalle cosiddette Primavere Arabe si attestava al 5,5% medio annuo. Un ritmo poi sceso all attuale 2,3% nelle previsioni per l anno corrente. Valore comunque previsto di nuovo in ripresa al 3,6% nel 2015 e al 4% nel 2016. I rivolgimenti politici intervenuti dal 2011, hanno avuto, tuttavia, ripercussioni differenziate nei singoli paesi in relazione alla diversa intensità con cui si sono manifestati. In Marocco, Paese solo sfiorato dalle proteste del 2011, il PIL è cresciuto nel 2013 del 4,4%, trainato dallo sviluppo del settore agricolo (+20,2% la produzione nel 2013), mentre in Tunisia ed Egitto paesi direttamente colpiti dai rivolgimenti istituzionali l andamento del PIL ha invece rallentato nel 2013 al 2,3% nel primo caso (dal 3,9% nel 20) e all 1,6% nel secondo (dal 3,3% nel 20). Le imprese italiane presenti in quei mercati Le positive prospettive di sviluppo a medio termine fanno crescere l interesse delle imprese italiane per questi paesi, come testimonia il trend della loro presenza nell area. All interno del volume viene presentata una sintesi di tre lavori realizzati da SRM sul business italiano in Egitto, Tunisia e Marocco. SRM ha analizzato e stimato il numero, le dimensioni e i settori di attività delle imprese italiane nei paesi dell Area Med, analizzando anche le performance di bilancio di un campione di imprese comparandolo con un altro campione di imprese di nazionalità francese. Con l espressione imprese italiane si intende definire le imprese che operano nei singoli Paesi con la natura giuridica e sede legale locale e una quota rilevante di capitale e azionisti italiani. Complessivamente, le imprese italiane così definite e che operano in modo stabile in questi 3 paesi sono circa 1.800. L Egitto è il Paese più grande tra i 3 (quasi 90 milioni di abitanti) e quello che ha registrato la maggiore crescita degli Investimenti Esteri nel corso dell ultimo decennio: +30% circa l aumento medio annuo tra il 2003 e il 2013; il Paese ospita 880 imprese italiane che realizzano un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro annui (stima SRM). La Tunisia è il Paese con il più alto reddito pro capite tra i 3 presi in esame e con il livello più elevato di Investimenti Esteri pro capite; sono circa 750 le imprese italiane che operano nel Paese e producono un fatturato stimato in 3 miliardi di euro annui. Il Marocco si segnala per la migliore performance di crescita nel 2013 tra i 3 paesi analizzati, con un Pil in crescita del 4,4%; tuttavia la presenza di imprese italiane (circa 150, con fatturato stimato inferiore a 1 miliardo di euro annui) ha ampi margini di crescita visto il favorevole clima di affari del Paese. 4

Grafico 3: Il numero di imprese italiane e francesi in Egitto, Tunisia e Marocco 1.400 1.296 1.200 1.000 800 880 750 1.000 600 635 400 200 150 0 Egypt Tunisia Morocco ITALY FRANCE Banche e settore finanziario, con una sguardo allargato al Golfo (regione MENA) La crescita dei sistemi finanziari nei paesi della regione MENA risulta costante ma il loro grado di sviluppo non raggiunge ancora gli standard europei; il numero di società quotate nei diversi mercati di borsa della regione è cinque volte inferiore rispetto al numero di società quotate nelle borse europee e il valore di mercato è nove volte più basso. Tuttavia, le performance delle banche dell area MENA nel corso degli ultimi anni sono state migliori rispetto a quelle delle banche europee: in termini di efficienza, il Cost/Income ratio è risultato mediamente del 59,5% nel 20 contro il 72,8% medio delle banche europee; per quanto concerne la redditività, il Net interest margin è stato di 3,2% per le banche della regione MENA e del 2,1% per quelle europee. Migliore anche la qualità del credito, grazie soprattutto al migliore andamento economico del Pil di questi Paesi rispetto all area Euro. Infatti l incidenza dei prestiti problematici risulta inferiore per la banche MENA rispetto a quelle europee, a causa del costante peggioramento di questo indicatore per queste ultime a partire dal 2009. Mentre per la Regione MENA tale incidenza dopo una crescita tra il 2008 (3,51%) e il 20 (4,20%) ha registrato una riduzione al 3,50% nel 20, per il settore bancario dell Unione Europea il trend nel periodo 2008 20 è risultato costantemente in crescita, dall 1,75% al 3,75%. 5

Viceversa, la diffusione di sportelli bancari è, seppur in crescita, sensibilmente più bassa nella regione MENA (15,3 sportelli per 0mila adulti) che nell Unione Europea (37,4), con Marocco e Tunisia che registrano dati superiori alla media dell area. Sempre in tema di finanza, un ruolo importante per finanziare la crescita dei singoli paesi è svolto dei Fondi Sovrani (FoS). Quelli dell area MENA sono tra i più ricchi al mondo, con asset che toccano i 2.700 miliardi di dollari, il 40% del valore totale dei Fondi Sovrani mondiali. L Europa è la meta privilegiata degli investimenti dei FoS MENA: nel 2013 il 31% dei loro investimenti esteri si è diretto nel nostro continente; considerando stime prudenziali di crescita, il valore medio degli investimenti dei FoS MENA in Europa sarà di circa 30 miliardi di dollari annui di qui al 2020. Grafico 4: Capitale gestito dai principali Fondi Sovrani mondiali, dati in migliaia di miliardi di dollari e crescita % $ thousands of billions 6,8 MENA SWF: $ 2,7 K bn 40% 6,8 20% 18% 6,3 16% 5,8 14%,6% % 5,3 % 4,8 8% 4,3 6% 4% 3,8 2% 3,3 Mar Jun Sep Dec Mar 11 Jun 11 Sep 11 Dec 11 Mar Total 4,1 4,1 4,2 4,4 4,6 4,7 4,8 4,8 5,0 5,0 5,1 5,2 5,4 5,5 6,0 6,1 6,4 6,6 6,8 Growth rate 7,5% 7,8% 5,8% 9,2% 11,3%13,7%14,6% 8,7% 9,2% 6,0% 6,0% 7,1% 7,8% 8,5% 15,5%15,1%15,6%17,6%,6% Jun Sep Dec Mar Jun 13 Sep 13 Dec 13 Mar 14 Jun 14 Sep 14 0% In anni recenti l Italia è riuscita ad attrarre una quota marginale di tali investimenti, compresa tra il 5% e l 8% del totale dei FoS MENA destinati in Europa; è legittimo attendersi che nel corso dei prossimi anni il nostro Paese possa intercettare investimenti per un valore annuo compreso tra 1,5 e 2,5 miliardi di dollari. 6

Portualità, logistica ed energia All interno del Bacino del Mediterraneo transita il 19% del traffico mondiale di merci, una quota in crescita dal 15% di fine anni 90. Tra il 2000 e il 2013 i transiti di navi dal Canale di Suez sono più che raddoppiati, con una crescita media di circa l 8% all anno. Nonostante la cristi economica e i problemi politici in molti dei paesi della sponda Sud, il Mediterraneo resta al centro del commercio mondiale; tuttavia, si stanno ridisegnando le mappe dei traffici. Infatti, l accresciuta competitività dei porti del Sud Mediterraneo costituisce una sfida per l efficienza del nostro sistema della portualità. I porti hub della sponda Sud (con particolare riferimento a Tanger Med) guadagnano costantemente quote di mercato a discapito dei porti europei e italiani; in particolare: tra il 2005 e il 2013 la quota di mercato dei porti italiani nel trasporto container è scesa dal 28% al 16%, a tutto vantaggio dei porti della sponda Sud la cui quota è passata nello stesso periodo dal 18% al 27%. Grafico 5: Le quote di mercato dei porti hub del Mediterraneo, 2005 e 2013 Pireo % Tanger Med % Malta 11% Cagliari 3% 8% 4% 9% 0% 20% Gioia Tauro % 2013 16% 2005 % Port Said 14% Valencia 17% 8% 4% 20% Damietta 3% Taranto 1% Algeciras 17% 7

Le ragioni di queste performance negative sono riconducibili principalmente a infrastrutture meno avanzate e ad una burocrazia più farraginosa, fattori che impattano sull efficienza dei servizi offerti: in Italia i tempi medi per l espletamento delle procedure di export ammontano a 19 giorni, contro tempi compresi tra gli 11 e i 13 giorni per i porti di Egitto, Tunisia e Marocco. Il settore delle Energie Rinnovabili è un altro comparto che attira l interesse degli investitori: la Banca Mondiale stima il fabbisogno di investimenti nel settore energetico della regione MENA in 30 miliardi di dollari annui di qui al 2040. Questi ed altri dati sono contenuti nel 4 Rapporto sulle relazioni economiche che verrà presentato il prossimo 14 Novembre a Napoli presso la sede del Banco di Napoli in Via Toledo 177. A partire dalle ore :00 del 14 Novembre il Rapporto, sia nella versione in italiano che in quella in inglese, sarà disponibile sul sito dell Osservatorio Mediterraneo di SRM: www.srm med.com 8