PRINCIPALI DATI E TREND DI CRESCITA DELLE ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT IN ITALIA Anna Italia Fondazione CENSIS Bologna, 24 gennaio 2015
Le funzioni storiche dell economia sociale in Italia Coprire i bisogni di tutela che il welfare tradizionale non riesce a soddisfare TRADIZIONE INNOVAZIONE PERSONALIZZAZIONE Costruire reti di relazionalità sul territorio MOLECOLARIZZAZIONE RELAZIONE
Il no profit in Italia: una realtà in crescita 301.191 Istituzioni +66.000 rispetto al 2001 201.004 Associazioni non riconosciute (+66,7%) 68.349 Associazioni riconosciute (+22,7%) 11.264 Cooperative sociali (+3,7%) 6.220 Fondazioni (+2,1%) 14.354 Altro (+4,8%) Le Istituzioni con dipendenti sono 41.744 (il 13,9%) Fonte: Istat, Censimento 2011
Le diverse opportunità territoriali del no-profit Istituzioni no-profit per 10.000 abitanti Valle d Aosta 104,1 Trentino Alto Adige 100,0 Friuli Venezia Giulia 82,1 Umbria 70,7 Marche 69,3 Toscana 65,1 Liguria 60,3 Piemonte 59,5 Veneto 59,5 Sardegna 58,7 Molise 57,9 Emilia Romagna 57,8 Basilicata 56,0 Abruzzo 55,6 Lombardia 47,6 Lazio 43,4 Calabria 40,7 Sicilia 39,7 Puglia 37,3 Campania 25,1 Italia 50,7 In Valle d Aosta 104 istituzioni ogni 10mila abitanti, in Trentino 100, in Friuli 82 I valori più bassi sono in Campania (25 ogni 10mila abitanti), Puglia (37), Calabria (39) e Sicilia (40) Il 52,2% delle Istituzioni si trova al Nord Il 15,3% è in Lombardia Il 9,6% in Veneto L 8,3% in Emilia Romagna
La pluralità delle attività svolte v.a. Val.% Cultura, sport e ricreazione 195.841 65,0 Assistenza sociale e protezione civile 25.004 8,3 Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 16.414 5,4 Istruzione e ricerca 15.519 5,2 Sanità 10.696 3,6 Sviluppo economico e coesione sociale 7.458 2,5 Tutela dei diritti e attività politica 6.822 2,3 Religione 6.782 2,3 Ambiente 6.293 2,1 Filantropia e promozione del volontariato 4.847 1,6 Cooperazione e solidarietà internazionale 3.565 1,2 Altro 1.637 0,5 Totale 301.191 100,0 61,8% di pubblica utilità 38,2% mutualistiche
La dimensione economica del no-profit Totale entrate di bilancio 64 miliardi di euro 65% da fonti private 35% da fonti pubbliche Il 67,5% delle Istituzioni no-profit ha un volume di entrate che non supera i 30 mila euro annui Il 4,5% (13.566) ha entrate che superano i 500mila euro, per un totale di oltre 53 milioni di euro, pari al 81,8% del settore Il 69,4% delle istituzioni svolge attività economica di natura NO MARKET. La quota è particolarmente alta nei settori FILANTROPIA ecooperazione e SOLIDARIETA INTERNAZIONALE Il 30,6% delle istituzioni (92.132) svolge attività MARKET. La quota è particolarmente alta nei settori di SVILUPPO ECONOMICO e SANITA
La forza del Terzo Settore 5.710.202 OPERATORI Retribuiti: 951.580(il 16,7%) +39,4% rispetto al 2001 Volontari: 4.758.622(l 83,3%) +43,5% rispetto al 2001 680.811 dipendenti 270.769 collaboratori esterni + 5.544lavoratori temporanei
Identikit del volontario GENERE Più uomini che donne: i maschi sono il 62% del totale ETA Più giovani che anziani:la quota maggiore (43,2%) ha tra i 30 ed i 54 anni il 20% meno di 30 anni, gli over 64 sono il 14,8% TITOLO DI STUDIO Prevale la scolarità medio-alta: il 50% ha il diploma di scuola superiore il 29,4% è laureato CONDIZIONE PROFESSIONALE Prevalgono gli occupati: il 55,4% è occupato il 27,8% è pensionato, il 16,8% è in altra condizione (studente, casalinga,...) I volontari di cittadinanza non italiana sono 60.585, pari all 1,3% del totale
Andamento del no-profit tra gli ultimi due censimenti Istituzioni Regioni no- profit Volontari Dipendenti Valle d Aosta 17,8 54,3 9,4 Trentino Alto Adige 4,1 125,1 38,6 Friuli Venezia Giulia 29,1 37,3 43,6 Umbria 32,3 45,4 34,5 Marche 37,1 44,8 30,8 Toscana 30,3 44,2 42,7 Liguria 29,2 36,1 33,1 Piemonte 25,7 28,8 24,7 Veneto 37,6 31,9 53,8 Sardegna 17,7 3,9 38,0 Molise 35,7 45,9-5,0 Emilia Romagna 27,2 38,5 68,3 Basilicata 41,5 64,3 49,6 Abruzzo 32,5 35,6 24,8 Lombardia 37,8 56,9 60,7 Lazio 33,5 137,0 27,4 Calabria 22,9 39,1 3,8 Sicilia 19,3 34,1 21,3 Puglia 24,5 4,2 2,3 Campania 11,2 2,4 24,7 Italia 28,0 43,5 39,4
Negli anni della crisi Aumentano i bisogni (nuove povertà, disoccupazione, immigrazione) Si riducono le risorse Si esaspera la asimmetria tra welfare tradizionale e no profit MA IL SISTEMA NO-PROFIT REGGE
Nonostante il «malaffare» Sono 2 milioni 800 mila le famiglie che dichiarano di aver avuto qualche forma di aiuto dai soggetti dell economia sociale nel corso del 2014 Oltre l 80% degli italiani dichiara di avere fiducia negli organismi di volontariato
In prospettiva Riconoscere che le organizzazioni del no-profit sono un tassello fondamentale della nostra comunità Necessità di andare oltre un outsourcing povero, basato solo sull abbattimento dei costi Premiare le istituzioni che sono state capaci di fare innovazione, sopravvivere senza abdicare alla propria mission, creare relazioni sul territorio