Progetto di piani di lottizzazione



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Windows XP, Vista, 7 Explorer 8 o superiori Marzo 2013 EDILIZIA altri titoli Progetto piani lottizzazione Contiene i fogli calcolo in excel per il mensionamento delle lottizzazioni uni-pluriproprietarie e per l effettuazione delle verifiche necessarie, la modulistica per la formazione dei piani lottizzazione e la normativa riferimento Giovanni Battista Iacino l'autore vai alla scheda del libro Progetto piani lottizzazione Esempi calcolo in Excel lottizzazioni uni-pluriproprietarie a destinazione multipla e fattispecie lotto intercluso Modulistica, programmi calcolo e normativa riferimento sul Cd-Rom allegato

Giovanni Battista Iacino Progetto piani lottizzazione Esempi calcolo in Excel lottizzazioni uni-pluriproprietarie a destinazione multipla e fattispecie lotto intercluso Modulistica, programmi calcolo e normativa riferimento sul Cd-Rom allegato

progetto DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE Pagine tratte da www.epc.it - Tutti i ritti riservati INDICE GENERALE INDICE GENERALE Presentazione... 17 PARTE I LA LOTTIZZAZIONE PRIVATA CAPITOLO 1 La natura giurica, lo jus varian e la convenzione quale accordo sostitutivo del provvemento 23 1.1. Piano lottizzazione e convenzione. La natura giurica... 23 1.2. Lo jus varian in materia urbanistica. I casi affidamento qualificato e l obbligo della puntuale motivazione... 26 1.3. La convenzione quale accordo sostitutivo del provvemento e la natura propter rem delle obbligazioni... 31 1.4. I presupposti e le modalità variazione della convenzione... 36 1.5. Il procemento lottizzatorio e i presupposti per la pianificazione dettaglio... 37 5

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE CAPITOLO 2 Le opere urbanizzazione: la tipologia, la natura giurica, le clausole convenzionali alternative e l obbligo all adempimento 45 2.1. La tipologia delle verse opere urbanizzazione... 45 2.2. La monetizzazione degli standard... 52 2.3. La ripartizione delle spese urbanizzazione... 52 2.4. La natura giurica degli oneri urbanizzazione... 53 2.5. La permuta quale clausola convenzionale alternativa... 57 2.6. Gli obblighi convenzionali e l inadempimento contrattuale... 59 2.7. L obbligo mantenimento delle aree a standard pubblico... 67 CAPITOLO 3 I termini valità del piano e i presupposti per l ultrattività 69 3.1. Inizio efficacia del piano e l obbligo trascrizione della convenzione... 69 3.2. I termini valità del piano e i presupposti per l ultrattività... 70 3.3. L istituto della proroga... 74 3.4. I presupposti per l ultrattività del piano scaduto... 75 CAPITOLO 4 L iter formazione del piano e delle varianti comportanti variazioni sostanziali o non sostanziali al psc 83 4.1. Premessa... 83 6

INDICE GENERALE 4.2. L obbligo del parere regionale e gli ambiti screzionali del comune... 85 4.3. Le mofiche ai piani lottizzazione non comportanti varianti urbanistiche al psc... 88 4.4. Le mofiche ai piani lottizzazione comportanti varianti urbanistiche al psc... 91 4.5. Il procemento formazione... 93 A. Piano lottizzazione con valore variante urbanistica al PSC tipo non sostanziale... 93 B. Piano lottizzazione con valore variante urbanistica al PSC tipo sostanziale... 98 4.6. Gli adempimenti a seguito della mofica del piano dopo l adozione... 102 4.7. Casistica delle varianti sostanziali e non sostanziali in ambiti regionali... 103 4.8. La valutazione del piano sotto il profilo paesistico-ambientale... 114 MODULISTICA FORMAZIONE DEL PIANO Mod. 1 Richiesta autorizzazione a lottizzare...123 Mod. 2 Richiesta integrazione documenti...125 Mod. 3 Richiesta nulla osta sismico...127 Mod. 4 Richiesta nulla osta paesaggistico...128 Mod. 5 Richiesta nulla osta igienico-sanitario...129 Mod. 6 Richiesta nulla osta del servizio geologico e fesa dai terremoti...130 Mod. 7 Richiesta parere del settore manutentivo...131 Mod. 8 Richiesta parere Italgas...132 Mod. 9 Richiesta parere Enel...133 Mod. 10 Schema convenzione...134 Mod. 11 Richiesta parere della commissione elizia comunale...158 Mod. 12 Verbale della commissione elizia...159 7

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE Mod. 13 Richiesta parere della commissione urbanistica comunale...160 Mod. 14 Verbale della commissione urbanistica...161 Mod. 15 Delibera adozione piano lottizzazione..162 Mod. 16 Delibera riadozione piano lottizzazione a seguito osservazioni...168 Mod. 17 Avviso deposito...174 Mod. 18 Richiesta pubblicazione al BUR...175 Mod. 19 Richiesta parere all assessorato regionale/provinciale all ambiente e territorio...176 Mod. 20 Parere sul piano lottizzazione della sezione urbanistica Regionale/Provinciale...179 Mod. 21 Delibera Consiglio Regionale/Provinciale (adeguamento per integrazioni/mofiche).180 Mod. 22 Parere...182 Mod. 23 Delibera Approvazione in via definitiva del piano lottizzazione...183 CAPITOLO 5 La lottizzazione abusiva 191 5.1. La lottizzazione abusiva: tipologie e presupposti... 191 5.1.1 Premessa... 191 5.1.2 Le forme tipiche lottizzazione abusiva... 195 5.1.2.1 La lottizzazione materiale... 196 5.1.2.2 La lottizzazione negoziale o cartolare... 202 5.1.2.3 La lottizzazione mista... 207 5.2. La natura giurica del reato e l inviduazione dei soggetti coinvolti... 208 5.3. La lottizzazione abusiva e le corresponsabilità dell acquirente... 210 5.4. Lottizzazione abusiva e visione eretaria... 213 8

INDICE GENERALE 5.5. Lottizzazione abusiva e sanatoria elizia... 213 5.5.1 Sanatoria per accertamento conformità... 213 5.5.2 Sanatoria per condono... 216 Giurisprudenza... 217 5.6. Le sanzioni... 219 5.6.1 Le sanzioni amministrative... 219 5.6.2 Le sanzioni civili... 221 5.6.3 Le sanzioni penali... 222 Giurisprudenza... 228 CAPITOLO 6 I criteri mensionamento del piano 233 6.1. Normativa riferimento per il mensionamento del piano... 233 6.2. Formule calcolo delle grandezze generali... 242 6.3. Dimensionamento delle lottizzazioni uniproprietarie... 244 6.3.1 Calcolo a ince fabbricabilità fonario omogeneo... 244 6.3.1.1 Lottizzazione a ince fonario omogeneo con fissazione delle superfici fonarie lotto Afi... 244 6.3.1.2 Lottizzazione a ince fonario omogeneo con fissazione dei volumi lotto Ki... 246 6.3.2 Calcolo a inci fabbricabilità fonari fferenziati... 248 6.3.2.1 Lottizzazione a inci fabbricabilità fonari fferenziati con fissazione delle superfici fonarie lotto Afi e degli inci ifi... 249 6.3.2.2 Lottizzazione a inci fabbricabilità fonari fferenziati con fissazione dei volumi lotto Ki e degli inci ifi... 251 6.3.2.3 Lottizzazione a inci fabbricabilità fonari fferenziati con fissazione delle superfici fonarie Afi e dei volumi lotto Ki... 254 9

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE 6.4. Esempi calcolo lottizzazioni uniproprietarie... 256 6.4.1 Esempi calcolo lottizzazioni uniproprietarie a ince fabbricabilità fonario omogeneo... 256 6.4.1.1 Fissazione preventiva del numero dei lotti e del valore delle superfici fonarie Afi... 256 6.4.1.2 Fissazione preventiva del numero dei lotti e del valore dei volumi lotto Ki... 263 6.4.2 Esempi calcolo lottizzazioni uniproprietarie a inci fabbricabilità fonari fferenziati... 268 6.4.2.1 Fissazione preventiva del numero dei lotti, del valore delle superfici fonarie Afi e degli inci fonari ifi... 268 6.4.2.2 Fissazione preventiva del numero dei lotti, dei volumi lotto Ki e degli inci fonari ifi... 273 6.4.2.3 Fissazione preventiva del numero dei lotti, delle superfici fonarie Ai e dei volumi lotto Ki... 278 6.5. Dimensionamento delle lottizzazioni a destinazioni miste... 282 6.5.1 Calcolo incrementale degli standards per lottizzazioni miste residenziali e commerciali... 282 6.5.2 Calcolo incrementale degli standards per lottizzazioni miste residenziali e artigianali... 286 6.5.3 Calcolo incrementale degli standards per lottizzazioni miste residenziali, commerciali, artigianali... 291 6.6. Esempi calcolo degli standards per lottizzazioni a destinazioni miste... 292 6.6.1 Calcolo degli incrementi/decrementi degli standards urbanistici per la presenza volumi commerciali... 292 6.6.2 Calcolo degli incrementi/decrementi degli standards urbanistici per la presenza volumi artigianali... 294 10

INDICE GENERALE 6.6.3 Calcolo degli incrementi/decrementi degli standards urbanistici per la presenza volumi commerciali e artigianali... 296 6.7. Dimensionamento delle lottizzazioni pluriproprietarie... 296 6.7.1 La perequazione urbanistica... 296 6.7.2 Lottizzazione a inci fonari fferenziati con fissazione delle superfici fonarie Afi lotto... 297 6.8. Esempi calcolo lottizzazioni pluriproprietarie... 303 6.8.1 Lottizzazione a inci fonari fferenziati con fissazione delle superfici fonarie lotto Afi... 303 CAPITOLO 7 I programmi calcolo 317 7.1. Illustrazione dei programmi calcolo... 317 7.2. Calcolo automatico lottizzazioni uniproprietarie... 318 7.2.1 Lottizzazioni UNIPROPRIETARIE a ince fonario OMOGENEO con fissazione preventiva delle superfici fonarie Afi... 318 7.2.2 Lottizzazioni UNIPROPRIETARIE a ince fonario OMOGENEO con fissazione preventiva dei volumi Ki... 335 7.2.3 Lottizzazioni UNIPROPRIETARIE a ince fonario DIFFERENZIATO con fissazione preventiva delle superfici fonarie Afi... 335 7.2.4 Lottizzazioni UNIPROPRIETARIE a ince fonario DIFFERENZIATO con fissazione preventiva dei volumi Ki... 340 7.2.5 Lottizzazioni UNIPROPRIETARIE a ince fonario DIFFERENZIATO con fissazione preventiva delle superfici fonarie e dei volumi Ki... 345 11

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE 7.3. Calcolo automatico lottizzazioni pluriproprietarie... 345 7.3.1 Lottizzazioni PLURIPROPRIETARIE a ince fonario DIFFERENZIATO con fissazione preventiva delle superfici fonarie Afi... 346 7.3.2 Esempio procedura calcolo automatico una lottizzazione pluriproprietaria... 352 7.3.3 Esempio procedura calcolo automatico una lottizzazione pluriproprietaria con numero lotti maggiore 60... 367 PARTE II IL LOTTO INTERCLUSO CAPITOLO 8 La fattispecie lotto intercluso 381 8.1. Premessa... 381 8.2. I presupposti e le conzioni necessarie per gli interventi retti in zona C... 382 8.3. Il lotto intercluso nelle zone completamento... 392 8.4. Incazioni tecniche per gli interventi retti in zona c e d... 393 CAPITOLO 9 Il programma calcolo 403 9.1. Premessa... 403 9.2. Il lotto intercluso in zona C... 404 9.3. Il lotto intercluso in zona D... 425 12

INDICE GENERALE PARTE III LE MODALITà DI ESECUZIONE DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE CAPITOLO 10 Il quadro normativo previgente alla sciplina attuale 433 10.1. La normativa sulle opere a scomputo antecedente la sentenza della corte europea n. 399/2001... 433 10.2. La sentenza della corte europea n. 399/2001 e la natura giurica delle opere urbanizzazione... 436 10.3. Gli sviluppi normativi dopo la sentenza della corte europea n. 399/2001... 440 10.4. La scplina del coce dei contratti tra il susseguirsi dei decreti correttivi... 442 CAPITOLO 11 La scplina delle opere urbanizzazione attualmente in vigore 459 11.1. Le procedure affidamento in relazione agli importi... 459 11.2. Il regime transitorio tra il susseguirsi dei decreti correttivi... 472 11.3. Problematiche applicative... 481 CAPITOLO 12 Problematiche specifiche 493 12.1. I presupposti per la frazionabilità delle opere urbanizzazione ai fini dell affidamento... 493 12.2. La partecipazione dei titolari del piano urbanistico alle gare appalto. I casi esclusione... 495 12.3. Il contenuto del contratto... 496 13

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE 12.4. I ritti sulle somme da ribasso d asta... 498 12.5. Opere a scomputo e opere fuori scomputo. L obbligo gara... 502 12.6. La giuriszione competente in caso controversie... 503 MODELLI PROTOTIPO DI REGOLAMENTO COMUNALE FORMULE PER L AFFIDAMENTO DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE Regolamento e Modelli...507 PROTOTIPO DI REGOLAMENTO COMUNALE...507 MODELLI PER L AFFIDAMENTO DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE Mod. 1 Dichiarazione intenti a procedere all affidamento delle opere...537 Mod. 2 Nomina del progettista...538 Mod. 3 Lettera invito alla gara procedura negoziata...539 Mod. 4 Domanda partecipazione...541 Mod. 5 Offerta in termini ribasso percentuale allegato alla lettera invito...550 Mod. 6 Richiesta documenti...552 CAPITOLO 13 Bibliografia - Elenco sentenze 555 Bibliografia... 555 Elenco sentenze riportate nel testo... 557 Elenco sentenze citate nel testo, in orne visualizzazione...566 14

INDICE GENERALE - Legge 17 agosto 1942, n. 1150 PARTE IV APPENDICE LEGISLATIVA (riportata solo sul CD-Rom allegato) - Legge 29 settembre 1964, n. 847 Autorizzazione ai Comuni e loro consorzi a contrarre mutui per l acquisizione delle aree ai sensi della legge 18 aprile 1962, n. 167 - Legge 6 agosto 1967, n. 765 Moficazioni ed integrazioni alla Legge Urbanistica 17 Agosto 1942, n. 1150 - Circolare ministero dei lavori pubblici 28 ottobre 1967 n. 3210 Istruzioni per l applicazione della legge 6 agosto 1967, n. 765, recante mofiche ed integrazioni alla legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150 - Decreto del ministero dei lavori pubblici n. 1444 del 2 aprile 1968 Limiti inderogabili densità elizia, altezza, stanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli inseamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare al fini della formazione dei nuovi strumenti urbanisti o della revisione quelli esistenti, ai sensi dell art. 17 della legge 5 agosto 1967, n. 765 - Circolare ministero dei lavori pubblici 13 gennaio 1970 n. 227 Elettrificazione delle aree quale opera urbanizzazione primaria: art. 8, legge 6 agosto 1967, n. 765 - Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 2015 del 31 marzo 1972 Legge 6 agosto 1967, n. 765 Articolo 8. Lottizzazioni Opere urbanizzazione - Impianti telefonici - Decreto Ministeriale Sanità 5 Luglio 1975 Moficazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896, relativamente all altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali abitazione - Legge 27 gennaio 1977, n. 10 Norme in materia eficabilità dei suoli - Legge 28 febbraio 1985, n. 47 Norme in materia controllo dell attività urbanistico-elizia. Sanzioni amministrative e penali - Legge 24 marzo 1989, n. 122 Disposizioni in materia parcheggi, programma triennale per le aree urbane maggiormente popolate, nonché moficazioni alcune norme del testo unico sulla sciplina della circolazione stradale 15

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE - Legge 28 febbraio 1990, n. 38 Conversione in legge, con moficazioni, del decreto-legge 28 cembre 1989, n. 415, recante norme urgenti in materia finanza [...] - Legge 30 aprile 1999, n. 136 Norme sostegno e rilancio dell elizia residenziale pubblica - D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle sposizioni legislative e regolamentari in materia elizia - Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Coce dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 - Legge 28 novembre 2005, n. 246 Semplificazione e riassetto normativo per l anno 2005 - Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Coce dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle rettive 2004/17/CE e 2004/18/CE - D.P.R. 5 ottobre 2010 Regolamento esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Coce dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle rettive 2004/17/CE e 2004/18/ CE». - Legge 12 luglio 2011, n. 106 Conversione in legge, con moficazioni, del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70 - Semestre Europeo - Prime sposizioni urgenti per l economia - Legge 22 cembre 2011, n. 214 Conversione in legge, con moficazioni, del decreto-legge 6 cembre 2011, n. 201: Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento dei conti pubblici 16

obblighi sicurezza nei rapporti Pagine tratte da lavoro www.epc.it atipici - Tutti i ritti riservati Presentazione Il testo è una trattazione della sciplina relativa alla pianificazione urbanistica dettaglio con particolare riferimento ai piani lottizzazione iniziativa privata. Si presenta come una valida guida per progettisti, responsabili dei procementi enti pubblici, studenti corsi universitari e per chiunque abbia necessità affrontare in modo completo ed esaustivo la pianificazione dettaglio nel pieno rigore della legge. Il testo prende in considerazione tutte le problematiche connesse alla lottizzazione, dalla formazione del piano fino all approvazione e, successivamente, le fasi affidamento e realizzazione delle opere urbanizzazione. Ogni argomento è affrontato con rigorosità ponendo, a supporto dei contenuti esposti, la normativa settore e una corposa giurisprudenza coi passi salienti delle determinazioni adottate in riferimento ad ogni specifica problematica. La prima parte del testo analizza la natura giurica del piano e della convenzione, i presupposti per la pianificazione dettaglio, lo ius varian dell amministrazione in relazione alle posizioni qualificate dei privati, le conzioni per la variazione della convenzione, la natura propter rem delle obbligazioni. Successivamente viene affrontato il tema della natura e delle tipologie delle opere urbanizzazione, della monetizzazione o della permuta come clausole convenzionali alternative, degli obblighi convenzionali e delle problematiche connesse all inadempimento contrattuale. Il testo prosegue con l analisi dei termini valità del piano, dei presupposti per l efficacia (trascrizione) e delle conzioni per l ultrattività dopo la decadenza. Un importante parte è decata al procemento formazione del piano con evidenziazione dei casi obbligatorietà dell approvazione regionale; viene altresì affrontato il problema relativo all approvazione delle mofiche al piano attraverso l introduzione varianti fferenziando quelle 17

OBBLIGHI DI SICUREZZA NEI RAPPORTI DI LAVORO ATIPICI comportanti varianti urbanistiche da quelle comportanti unicamente varianti al piano lottizzazione. L illustrazione del procemento formazione è condotto nelle due ipotesi piano attuativo con valore variante sostanziale ovvero variante non sostanziale al piano sovraornato. Il testo continua con l analisi della lottizzazione abusiva e tutte le problematiche ad essa connesse, quali le forme tipiche, l elemento soggettivo del reato, le corresponsabilità degli acquirenti, la visione eretaria, la sanabilità ex post per accertamento conformità o per condono, la confisca giuziale. Un ampia trattazione è decata al mensionamento delle lottizzazioni, con illustrazione della normativa settore e delle formule calcolo adottate. Viene affrontato sia il mensionamento delle lottizzazioni uniproprietarie che multiproprietarie. Il calcolo è condotto sia a ince fonario omogeneo che a inci fonari fferenziati, assumendo come grandezze note le superfici dei lotti ovvero i volumi da realizzare. Lo stuo è condotto in riferimento a lottizzazioni a sola destinazione residenziale e a lottizzazioni miste, a duplice o triplice destinazione (residenziale, commerciale, produttiva/artigianale). In particolare per le destinazioni miste, il calcolo degli standard è condotto secondo una metodologia che consente conoscere, in riferimento ad un volume commerciale o artigianale, il fabbisogno standard suppletivo rispetto al medesimo volume a destinazione residenziale. La trattazione culmina con la presentazione un valido programma calcolo costituito da alcuni fogli calcolo in excel che consentono mensionare, con pochi passaggi, lottizzazioni qualunque tipo e mensioni superficiarie notevolmente elevate. Il programma consente il calcolo agevole delle grandezze generali della lottizzazione (volume, superficie fonaria, superficie a servizi, viabilità, parcheggi privati, ince fonario) e, per ciascun lotto, la determinazione delle grandezze urbanistico-elizie, degli standard pertinenti ciascun lotto, fino agli scarti degli standard per le destinazioni commerciali e artigianali calcolati rispetto alla destinazione residenziale. Particolare attenzione è rivolta alle lottizzazioni pluriproprietarie con una metodologia calcolo che consente salvaguardare i ritti dei singoli proprietari lottizzanti in relazione alla versificata cessione, a carico degli stessi, delle aree da destinare a standard pubblici. In tale ottica, il calcolo è svolto in applicazione dei principi della perequazione urbanistica per cui vengono determinati, i volumi perequativi bilanciamento delle superfici proprietà versamente sottratte ai proprietari. 18

PRESENTAZIONE Nella procedura calcolo è anche prevista la possibilità operare trasferimenti cubature a titolo oneroso tra lotti appartenenti a proprietari versi, nonché la possibilità spostare l eficazione spettante a un lottizzante in altra parte della lottizzazione per collocare opportunamente le aree a servizio della collettività. Viene, altresì, affrontato il calcolo della spesa necessaria per la realizzazione delle opere urbanizzazione sopra soglia comunitaria, attraverso l analisi economica condotta a mezzo del quadro economico delle opere da appaltare. Per le lottizzazioni pluriproprietarie, in particolare, viene determinata la spesa pro-capite proporzionalmente ai volumi proprietà. La seconda parte del testo si occupa della fattispecie del lotto intercluso nelle zone completamento e nelle zone C e D. Vengono analizzate dettagliatamente le motivazioni che sottendono alla necessità della preventiva redazione dello strumento attuativo, e i casi in cui è possibile ovviare alla pianificazione dettaglio e procedere per interventi retti. Vengono, altresì, fornite le incazioni tecniche per eseguire le verifiche densità elizia al contorno al fine determinare il grado urbanizzazione delle zone che delimitano l area residuale che si presume possa avere le caratteristiche lotto intercluso. A supporto delle verifiche da effettuare al contorno vengono forniti alcuni fogli calcolo in excel che consentono valutare compiutamente il grado urbanizzazione della zona. Il calcolo, unitamente alle verifiche sul luogo per l accertamento relativo alla presenza delle opere urbanizzazione e degli standard urbanistici, consente poter assumere determinazioni in merito alle possibilità o meno eseguire interventi retti. L ultima parte del testo prende in esame la problematica relativa alle modalità affidamento ed esecuzione delle opere urbanizzazione. Dopo una ricostruzione della normativa che si è susseguita nel tempo e che ha visto le opere urbanizzazione oscillare tra la sciplina della legge Merloni, del coce dei contratti e delle norme della comunità europea, viene illustrata la sciplina attualmente in vigore anche alla luce dell ultima norma intervenuta in materia (la legge n. 214/2011) che, ha ricondotto le opere urbanizzazione primaria sotto soglia comunitaria, ancora una volta, all esecuzione retta da parte delle tte lottizzanti. A supporto degli argomenti trattati, è posta un adeguata modulistica riportata anche su CD in formato.doc che permette presporre tutti gli atti necessari per la formazione del piano e per l affidamento delle opere urbanizzazione in ossequio alla normativa sull appalto delle opere pubbliche. 19

OBBLIGHI DI SICUREZZA NEI RAPPORTI DI LAVORO ATIPICI Fa parte della citata modulistica anche lo schema convenzione facilmente adattabile ad ogni particolare pianificazione dettaglio. Infine viene proposto un esempio regolamento comunale sciplinante l esecuzione delle opere urbanizzazione che funge da guida per gli operatori degli enti pubblici che quotianamente gestiscono concretamente le iniziative dei privati mirate alla pianificazione dettaglio. Giovanni Battista Iacino 20

progetto piani lottizzazione - parte I Pagine tratte da www.epc.it - Tutti i ritti riservati 6 I criteri mensionamento del piano 6.1. Normativa riferimento per il mensionamento del piano I parametri necessari per il mensionamento degli standards urbanistici interesse generale, nonché dei parcheggi privati e degli ambienti interni sono sciplinati dalle norme seguito riportate. Tali norme sono quelle che regolano la sciplina urbanistico-elizia da osservarsi nella redazione un piano lottizzazione. Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 Limiti inderogabili densità elizia, altezza, stanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli inseamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare al fini della formazione dei nuovi strumenti urbanisti o della revisione quelli esistenti, ai sensi dell art. 17 della legge 5 agosto 1967, n. 765. 1. Campo applicazione - Le sposizioni che seguono si applicano ai nuovi piani regolatori generali e relativi piani particolareggiati e lottizzazioni convenzionate; ai nuovi regolamenti elizi con annesso programma fabbricazione e relative lottizzazioni convenzionate; alle revisioni degli strumenti urbanistici esistenti. 2. Zone territoriali omogenee -Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli effetti dell art. 17 della legge 5 agosto 1967, n. 765: A) le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e particolare pregio ambientale o da porzioni essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi; B) le parti del territorio totalmente o parzialmente eficate, verse dalle zone 233

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE - PARTE I a): si considerano parzialmente eficate le zone in cui la superficie coperta degli efici esistenti non sia inferiore al 12,5 % (un ottavo) della superficie fonaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore ad 1,5 mc/mq; C) le parti del territorio destinate a nuovi complessi inseativi, che risultino ineficate o nelle quali l eficazione preesistente non raggiunga i limiti superficie e densità cui alla precedente lettera b); D) le parti del territorio destinate a nuovi inseamenti per impianti industriali o ad essi assimilati; E) le parti del territorio destinate ad usi agricoli, escluse quelle in cui - fermo restando il carattere agricolo delle stesse - il frazionamento delle proprietà richieda inseamenti da considerare come zone c); F) le parti del territorio destinate ad attrezzature ed impianti interesse generale. 3. Rapporti massimi, tra gli spazi destinati agli inseamenti residenziali e gli spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi - Per gli inseamenti residenziali, i rapporti massimi cui all art. 17 - penultimo comma - della legge n. 765sono fissati in misura tale da assicurare per ogni abitante, inseato o da inseare, la dotazione minima, inderogabile, mq. 18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle se viarie. Tale quantità complessiva va ripartita norma, nel modo appresso incato: a) mq 4,50 aree per l istruzione: asili nido, scuole materne e scuole d obbligo; b) mq 2,00 aree per attrezzature interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi, ed altre; c) mq 9,00 aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con l esclusione fasce ver lungo le strade; d) mq 2,50 aree per parcheggi (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall art. 18 della legge n. 765): tali aree, in casi speciali, potranno essere attribuite su versi livelli. Ai fini dell osservanza dei rapporti suincati nella formazione degli strumenti urbanistici, si assume che, salvo versa mostrazione, ad ogni abitante inseato o da inseare corrispondano meamente 25 mq superficie lorda abitabile (pari a circa 80 mc vuoto per pieno). Per le destinazioni non specificamente residenziali ma strettamente connesse con le residenze (negozi prima necessità, servizi collettivi per le abitazioni, stu professionali, ecc.). 4. Quantità minime spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi da osservare in rapporto agli inseamenti residenziali nelle singole zone territoriali omogenee - La quantità minima spazi definita al precedente articolo in via generale è soggetta per le verse ZTO, alle articolazioni e variazioni come espresso stabilite in rapporto alla versità situazioni obiettive. 1. Zone A): l Amministrazione comunale, qualora mostri l impossibilità - per mancata sponibilità aree idonee, ovvero per ragioni rispetto ambien- 234

I CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEL PIANO tale e salvaguara delle caratteristiche, della conformazione e delle funzioni della zona stessa - raggiungere le quantità minime cui al precedente articolo 3, deve precisare come siano altrimenti sodsfatti i fabbisogni dei relativi servizi ed attrezzature. 2. Zone B): quando sia mostrata l impossibilità - detratti i fabbisogni comunque già sodsfatti - raggiungere la predetta quantità spazi su aree idonee, gli spazi stessi vanno reperiti entro i limiti delle sponibilità esistenti nelle aacenze immeate, ovvero su aree accessibili tenendo conto dei raggi influenza delle singole attrezzature e della organizzazione dei trasporti pubblici. Le aree che verranno destinate agli spazi cui al precedente art. 3 nell ambito delle zone A) e B) saranno computate, ai fini della determinazione delle quantità minime prescritte dallo stesso articolo, in misura doppia quella effettiva. 3. Zone C): deve essere assicurata integralmente la quantità minima spazi cui all art. 3. Nei Comuni per i quali la popolazione prevista dagli strumenti urbanistici non superi i 10 mila abitanti, la predetta quantità minima spazio è fissata in mq 12 dei quali mq 4 riservati alle attrezzature scolastiche cui alla lett. a) dell art 3. La stessa sposizione si applica agli inseamenti residenziali in Comuni con popolazione prevista superiore a 10 mila abitanti, quando trattasi nuovi complessi inseativi per i quali la densità fonaria non superi 1 mc/mq. Quando le Zone C) siano congiunte o in retto rapporto visuale con particolari connotati naturali del territorio (quali coste marine, laghi, lagune, corsi d acqua importanti, nonché singolarità orografiche rilievo) ovvero con preesistenza stonico-artistiche ed archeologiche che, la quantità minima spazio cui al punto c) del precedente art. 3 resta fissata in mq 15: tale sposizione non si applica quando le zone siano contigue ad attrezzature portuali interesse regionale. 4. Zone E): la quantità minima è stabilita in mq 6, da riservare complessivamente per le attrezzature ed i servizi cui alle lettere a) e b) del precedente art. 3. 5. Zone F): gli spazi per le attrezzature pubbliche interesse generale - quando risulti l esigenza prevedere le attrezzature stesse - debbono essere previsti in misura non inferiore a quella appresso incata in rapporto alla popolazione del territorio servito: 1,5 mq/abitante per le attrezzature per l istruzione superiore all obbligo (istituti universitari esclusi); 1 mq/abitante per le attrezzature sanitarie ed ospedaliere; 15 mq/abitante per i parchi pubblici urbani e territoriali. 5. Rapporti massimi tra gli spazi destinati agli inseamenti produttivi e gli spazi pubblici destinati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi - l rapporti massimi cui all art 17 della legge n 765, per gli inseamenti produttivi, sono definiti come appresso: 1. nei nuovi inseamenti carattere industriale o ad essi assimilabili compresi nelle zone D) la superficie da destinare a spazi pubblici o destinata ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi (escluse le se viarie) non può essere inferiore al 10% dell intera superficie destinata a tali inseamenti; 2. nei nuovi inseamenti carattere commerciale e rezionale, a 100 mq superficie lorda pavimento efici previsti, deve corrispondere la quantità 235

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE - PARTE I minima 80 mq spazio, escluse le se viarie, cui almeno la metà destinata a parcheggi (in aggiunta a quelli cui all art. 18 della legge n. 765); tale quantità, per le zone A) e B) è ridotta alla metà, purché siano previste adeguate attrezzature integrative. 6. Mancanza aree sponibili - l Comuni che si trovano nell impossibilità, per mancanza aree sponibili, rispettare integralmente le norme stabilite per le varie zone territoriali omogenee dai precedenti articoli 3, 4 e 5 debbono mostrare tale insponibilità anche agli effetti dell art 3, lett. d) e dell articolo 5, n. 2 della legge n. 765. 7. Limiti densità elizia - I limiti inderogabili densità elizia per le verse zone territoriali omogenee sono stabiliti come segue: 1) Zone A): - per le operazioni risanamento conservativo ed altre trasformazioni conservative, le densità elizie zona e fonarie non debbono superare quelle preesistenti, computate senza tener conto delle soprastrutture epoca recente prive valore storico-artistico; - per le eventuali nuove costruzioni ammesse, la densità fonaria non deve superare il 50% della densità fonaria mea della zona e, in nessun caso, i 5 mc/mq; 2) Zone B): le densità territoriali e fonarie sono stabilite in sede formazione degli strumenti urbanistici tenendo conto delle esigenze igieniche, decongestionamento urbano e delle quantità minime spazi previste dagli artt. 3, 4 e 5. Qualora le previsioni piano consentano trasformazioni per singoli efici meante demolizione e ricostruzione, non sono ammesse densità fonarie superiori ai seguenti limiti: - 7 mc/mq per comuni superiori ai 200 mila abitanti; - 6 mc/mq per comuni tra 200 mila e 50 mila abitanti; - 5 mc/mq per comuni al sotto dei 50 mila abitanti. Gli abitanti sono riferiti alla situazione del Comune alla data adozione del piano. Sono ammesse densità superiori ai predetti limiti quando esse non eccedano il 70% delle densità preesistenti. 3) Zone C): i limiti densità elizia zona risulteranno determinati dalla combinata applicazione delle norme cui agli artt. 3, 4 e 5 e quelle cui agli artt. 8 e 9, nonché dagli inci densità fonaria che dovranno essere stabiliti in sede formazione degli strumenti urbanistici, e per i quali non sono posti specifici limiti. 4) Zone E): è prescritta per le abitazioni la massima densità fonaria mc 0,03 per mq. 8. Limiti altezza degli efici - Le altezze massime degli efici per le verse zone territoriali omogenee sono stabilite come segue: 1) Zone A): - per le operazioni risanamento conservativo non è consentito superare le altezze degli efici preesistenti, computate senza tener conto soprastrutture 236

I CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEL PIANO o sopraelevazioni aggiunte alle antiche strutture; - per le eventuali trasformazioni o nuove costruzioni che risultino ammissibili, l altezza massima ogni eficio non può superare l altezza degli efici circostanti carattere storico-artistico; 2) Zone B): - l altezza massima dei nuovi efici non può superare l altezza degli efici preesistenti e circostanti, con la eccezione efici che formino oggetto piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planovolumetriche, sempre che rispettino i limiti densità fonaria cui all art.7. 3) Zone C): - contigue o in retto rapporto visuale con zone del tipo A): le altezze massime dei nuovi efici non possono superare altezze compatibili con quelle degli efici delle zone A) predette. 4) Efici ricadenti in altre zone): le altezze massime sono stabilite dagli strumenti urbanistici in relazione alle norme sulle stanze tra i fabbricati cui al successivo art. 9. 9. Limiti stanza tra i fabbricati - Le stanze minime tra fabbricati per le verse zone territoriali omogenee sono stabilite come segue: 1) Zone A): per le operazioni risanamento conservativo e per le eventuali ristrutturazioni, le stanze tra gli efici non possono essere inferiori a quelle intercorrenti tra i volumi eficati preesistenti, computati senza tener conto costruzioni aggiuntive epoca recente e prive valore storico, artistico o ambientale. 2) Nuovi efici ricadenti in altre zone: è prescritta in tutti i casi la stanza minima assoluta m 10 tra pareti finestrate e pareti efici antistanti. 3) Zone C): è altresì prescritta, tra pareti finestrate efici antistanti, la stanza minima pari all altezza del fabbricato più alto; la norma si applica anche quando una sola parete sia finestrata, qualora gli efici si fronteggino per uno sviluppo superiore a ml 12. Le stanze minime tra fabbricati - tra i quali siano interposte strade destinate al traffico dei veicoli (con esclusione della viabilità a fondo cieco al servizio singoli efici o inseamenti) - debbono corrispondere alla larghezza della sede stradale maggiorata : - ml. 5,00 per lato, per strade larghezza inferiore a ml. 7; - ml. 7,50 per lato, per strade larghezza compresa tra ml. 7 m e ml 15; - ml. 10,00 per lato, per strade larghezza superiore a ml. 15. Qualora le stanze tra fabbricati, come sopra computate, risultino inferiori all altezza del fabbricato più alto, le stanze stesse sono maggiorate fino a raggiungere la misura corrispondente all altezza stessa. Sono ammesse stanze inferiori a quelle incate nei precedenti commi, nel caso gruppi efici che formino oggetto piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planovolumetriche. Dunque, riassumendo, le dotazioni minime spazi pubblici in funzione delle zone urbanistiche, sono quelle riportate nella tabella che segue. 237

PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE - PARTE I Tab. 6.1 ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A) Centri e zone particolare pregio storico B) Zone totalmente o parzialmente eficate (Ac>=12,5%, It>=1,5 mc/mq) DOTAZIONI MINIME La metà quelle previste per le zone C La metà quelle previste per le zone C C) Zone espansione residenziale - Comuni >10.000 ab: 18 mq/ab così sudvisi: 4,50 per istruzione e assistenza all infanzia; 2,00 per attrezzature interesse collettivo; 9,00 per verde, parchi, giarni, sport; 2,50 per parcheggi pubblici (+1/10 del volume costruito, per parcheggi privati da ubicare nei lotti eficabili ai sensi della legge n. 122/1989); - Comuni <10.000 ab e zone residenziali con If<=1mc/mq: 12 mq/ab. con 4,00 mq/ab. per istruzione; In zone paesaggisticamente delicate la dotazione verde aumenta a 15,00 mq/ab.; D) Zone destinate all industria Una superficie >= 10% della superficie territoriale va destinata ad attività collettive, verde e parcheggi; E) Zone agricole 6,00 mq/ab. per attività collettive ed istruzione; F) Zone per attrezzature interesse generale 1,50 mq/ab per istruzione superiore; 1,00 mq /ab per attrezzature sanitarie; 15,00 mq /ab per parchi urbani e territoriali; 238

CAPITOLO 6 I CRIITERI DI DIMENSIONAMENTO DEL PIANO CAPITOLO 6 I CRIITERI DI DIMENSIONAMENTO DEL PIANO PROGETTO DI PIANI DI LOTTIZZAZIONE - PARTE I. FORMULE DI CALCOLO DELLE GRANDEZZE GENERALI. FORMULE 6.2. DI Formule CALCOLO DELLE calcolo GRANDEZZE delle grandezze GENERALI generali se ai parametri riportati nelle norme sopra elencate, il mensionamento un compart ase atorio ai avviene parametri In base attraverso ai riportati parametri la nelle seguente riportati norme espressione: nelle sopra norme elencate, sopra elencate, il mensionamento il mensionamen- un compar [1] zatorio avviene to un attraverso comparto la lottizzatorio seguente espressione: avviene attraverso la seguente espressione: [1] AAAA = AAAA AAAA RR AAAA = AAAA AAAA RR [1] : dove: è la superficie Af è la fonaria, superficie pari fonaria, alla somma pari alla delle somma superfici delle superfici dei singoli dei lotti singoli eficabili; lotti eficabili; è la la superficie fonaria, territoriale, pari alla coincidente somma delle con superfici la superficie dei singoli complessiva lotti eficabili; del compart lottizzatorio; è la superficie At è la superficie territoriale, territoriale, coincidente coincidente con con la la superficie complessiva del del compar comparto lottizzatorio; superficie lottizzatorio; totale a servizi pubblici cui all art. 3 del D.M. Lavori Pubblici 2 aprile 1968, n 1444; superficie As totale superficie a servizi totale pubblici a servizi pubblici cui all art. cui 3 all art. del D.M. 3 del D.M. Lavori Lavori Pubblici Pubbli- 2 aprile 1968, superficie 1444; delle ci 2 strade aprile 1968, e della n. 1444; viabilità comparto esterna ai lotti eficabili, comprensiva d marciapie superficie R delle e superficie piste strade ciclabili; delle e della strade viabilità e della viabilità comparto comparto esterna esterna ai lotti ai eficabili, lotti efi- comprensiva marciapie e cabili, piste comprensiva ciclabili; marciapie e piste ciclabili; nsi del citato art. 3 del D.M. Lavori Pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, si assume: nsi del citato Ai art. sensi 3 del del D.M. citato Lavori art. 3 Pubblici del D.M. 2 Lavori aprile 1968, Pubblici n. 1444, 2 aprile si 1968, assume: n. 1444, tazione unitaria si assume: volumetrica k per abitante pari a: otazione unitaria dotazione volumetrica unitaria k volumetrica per abitante k pari per a: abitante pari a: k = 100 [mc/ab] k = 100 [mc/ab] tazione unitaria dotazione superficiaria unitaria superficiaria servizi pubblici servizi per abitante pubblici pari per a : abitante pari a: otazione unitaria superficiaria servizi pubblici per abitante pari a : d = 18 [mq/ab] cui: d = 18 [mq/ab] : i: mq 4,50 per l istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell obbligo; mq 4,50 per mq l'istruzione: 2,00 per attrezzature asili nido, scuole interesse materne e comune: scuole dell'obbligo; religiose, culturali, sociali, mq 4,50 2,00 per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo; mq 2,00 assistenziali, attrezzature per sanitarie, interesse attrezzature amministrative, comune: religiose, interesse comune: per pubblici culturali, religiose, servizi, sociali, culturali, ed assistenziali, sociali, altre; sanitarie amministrative, per pubblici servizi, ed altre; assistenziali, sanitari mq amministrative, 9,00 per mq spazi 9,00 per pubblici per spazi attrezzati servizi, pubblici ed a parco altre; attrezzati e per il a gioco parco e e lo per sport, il gioco con l esclusione e lo sport, con fasce ver lung le mq strade; 9,00 per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, con l esclusione fasce ver l esclusione fasce ver lungo le strade; lung mq le strade; 2,50 per parcheggi pubblici (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall'art. 18 della legge n 765. mq 2,50 18 della per mq legge parcheggi 2,50 n. per 765) pubblici parcheggi in aree (in aggiunta pubblici comparto alle (in esterne superfici aggiunta ai lotti. a alle parcheggio superfici previste a parcheggio dall'art. 18 della legge 765. 18 della legge n. 765) in aree comparto esterne ai previste dall art. 18 della legge n. 765. 18 della lotti. legge n. 765) in aree nerale il parametro nerale il comparto d parametro esterne 2 d assume 2 ai lotti. valori versi presso i vari enti, che possono prevedere valo iori in pendenza dell entità assume della valori popolazione versi presso residente. i vari Pertanto enti, che si possono considerano prevedere i seguen valo giori parametrizzati: in pendenza dell entità della popolazione residente. Pertanto si considerano i In generale il parametro d seguen i (2) assume valori versi presso i vari enti, che parametrizzati: mq c per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo; mq z c per 2. per Il attrezzature parametro l'istruzione: d, asili presso interesse nido, i versi scuole comune: comuni, materne può religiose, assumere e scuole culturali, valori dell'obbligo; maggiori sociali, minimo assistenziali, imposto attrezzature dalla per normativa pubblici nazionale. interesse servizi, In ed tal comune: caso altre; la sudvisione religiose, culturali, tra le verse sociali, aliquote assistenziali, servi- sanitari sanitarie amministrative, mq z per mq amministrative, zi pubblici può v per spazi pubblici per essere pubblici fatta attrezzati servizi, proporzionalmente a ed parco altre; a quella stabilita dall art. 3 del D.M. Lavori e per il gioco e lo sport, con l esclusione fasc ver mq Pubblici v lungo per 2 aprile spazi le strade; 1968, n. pubblici 1444. Per un attrezzati valore a d parco = 27 e mq/ab, per il p.e., la gioco sudvisione e lo sport, avviene con nel l esclusione fasc mq ver p lungo per parcheggi le strade; pubblici (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall'art. 18 dell mq p per parcheggi 242 legge n. 765. 18 della pubblici legge n. (in 765) aggiunta in aree alle comparto superfici esterne a parcheggio ai lotti. previste dall'art. 18 del legge n. 765. 18 della legge n. 765) in aree comparto esterne ai lotti.

mq 4,50 per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo; mq 2,00 per attrezzature interesse comune: religiose, culturali, sociali, as amministrative, Pagine tratte per pubblici da www.epc.it servizi, - Tutti ed altre; i ritti riservati mq 9,00 per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, con l esclusion le strade; I CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEL PIANO mq 2,50 per parcheggi pubblici (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dal 765. 18 della legge n. 765) in aree comparto esterne ai lotti. possono prevedere valori maggiori in pendenza dell entità della popolazione In generale residente. il parametro Pertanto d si 2 considerano assume valori i seguenti versi valori presso parametrizzati: i vari enti, che posson maggiori mq c per in l istruzione: pendenza asili dell entità nido, scuole della materne popolazione e scuole residente. dell obbligo; Pertanto si cons valori parametrizzati: mq z per attrezzature interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, mq c per sanitarie, l'istruzione: amministrative, asili nido, scuole per pubblici materne servizi, e scuole ed dell'obbligo; altre; mq v mq per z spazi per attrezzature pubblici attrezzati interesse a parco comune: e per il religiose, gioco e lo culturali, sport, con sociali, ass amministrative, per pubblici servizi, ed altre; l esclusione fasce ver lungo le strade; mq v per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, con l e mq p ver per parcheggi lungo le strade; pubblici (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste mq dall art. p per parcheggi 18 della legge pubblici n. 765. (in aggiunta 18 della legge alle superfici n. 765) a in parcheggio aree previs comparto legge esterne n. 765. ai 18 lotti. della legge n. 765) in aree comparto esterne ai lotti. Inoltre si definiscono le seguenti grandezze: CALCOLO AUTOMATICO DI LOTTIZZAZIONI UNIPROPRIETARI KK = iiii AAAA volume CALCOLO massimo AUTOMATICO ammissibile realizzabile DI LOTTIZZAZIONI nel nel comparto UNIPROPRIETAR PLURIPROPRIETARIE DESTINAZIONI MULTIPLE lottizzatorio lottizzatorio E [mc]; PLURIPROPRIETARIE A DESTINAZIONI MULTIPLE [m CALCOLO AUTOMATICO CALCOLO AUTOMATICO DI LOTTIZZAZIONI DI LOTTIZZAZIONI UNIPROPRIETARIE UNIPROPRIETA [2] 2 NN Il parametro KK/kk E PLURIPROPRIETARIE d, popolazione presso i versi E PLURIPROPRIETARIE totale comuni, inseabile A può DESTINAZIONI assumere nella nella valori lottizzazione A DESTINAZIONI MULTIPLE maggiori del [ab]; [ab]; minimo MULTIPLE [3] imposto dalla n NN tal = caso KK/kk la sudvisione popolazione tra le totale verse inseabile aliquote nella servizi lottizzazione pubblici può essere [ab]; rr dotazione unitaria ad abitante perla viabilità comparto, fatta esterna proporzionalm ai lott rr dall art. 3 del D.M. dotazione Lavori Pubblici unitaria 2 ad aprile ad abitante abitante 1968, perla n. perla 1444. viabilità Per viabilità un valore comparto, d comparto, = 27 mq/ab, esterna p.e., ai la lot = KK/kk popolazione iiii su NN = KK/AAAA KK/kk totale ince popolazione territoriale definito dallo strumento urbanistico generale [mc/mq]; iiii modo KK/AAAA seguente: ince esterna inseabile territoriale ai lotti totale nella [mq/ab]; inseabile lottizzazione nella [ab]; lottizzazione [ab]; [3 definito dallo strumento urbanistico generale [mc/mq] dotazione rr unitaria dotazione ad abitante unitaria perla ad viabilità abitante perla comparto, viabilità esterna comparto, ai lotti [mq/ab]; esterna ai lo Esplicitando - c = mq 6,75 per grandezze l'istruzione: in asili funzione nido, scuole dei materne parametri e scuole noti dell'obbligo; = KK/AAAA ince iiii it ed At, si ottiene: Esplicitando - = territoriale z = KK/AAAA mq 3,00 ince ince le definito per grandezze attrezzature territoriale territoriale dallo in strumento funzione interesse definito definito comune: dei dallo urbanistico dallo parametri strumento strumento generale religiose, noti culturali, urbanistico urbanistico it ed [mc/mq]; sociali, At, si generale generale [mc/mq]; sanita ottiene: assistenziali, [mc/mq pubblici servizi, ed altre; plicitando le Esplicitando grandezze in - v = mq 13,50 le funzione per grandezze dei spazi pubblici in parametri funzione attrezzati noti a dei it parco, parametri ed At, si ottiene: per il gioco noti e lo it sport, ed At, con si l esclusione ottiene: ottiene: r r K/k r/k it At r% it At [4 fasce - p = mq 3,75 per parcheggi pubblici (in R aggiunta = r N = alle r K/k superfici = r/k a parcheggio it At = r% previste it At [4] dall'art. 18 del legge n. 765). R = r N = r K/k R = r/k r N it = At r K/k = r% = it r/k At it At = r% it At R, come già specificato, rappresenta la viabilità pubblica totale da cedere al com R, già la viabilità usualmente come già specificato, posto pari rappresenta 7-10 mq/ab. la viabilità Tuttavia pubblica in 165 pubblica totale da cedere al com sede totale istruttoria da cedere dei al piani lo usualmente è posto pari a 7-10 mq/ab. Tuttavia in sede istruttoria dei piani lo come già specificato, comune. facoltà R, al Il responsabile del procemento poter stabilire un valore maggiore in facoltà come al già rappresenta parametro r usualmente responsabile specificato, la del rappresenta viabilità pubblica è posto pari procemento la viabilità totale a 7-10 da poter pubblica cedere mq/ab. stabilire totale Tuttavia comune. in un valore da cedere Il parame maggiore al coin ualmente è posto sede esigenze usualmente pari istruttoria a pubblico 7-10 transito. esigenze pubblico è posto mq/ab. dei piani pari Tuttavia lottizzazione, transito. a 7-10 mq/ab. in sede Tuttavia è istruttoria data facoltà in sede dei al piani responsabile istruttoria lottizzazione, dei piani è coltà al responsabile del procemento facoltà al del responsabile procemento poter stabilire del procemento poter un stabilire valore maggiore un poter valore in stabilire maggiore pendenza un valore in delle La esigenze superficie fonaria data: pendenza maggiore d igenze pubblico esigenze transito. pubblico transito. La superficie pubblico fonaria transito. è data: superficie fonaria La superficie è data: fonaria è data: As it At d% it At As = d N = d K k = d [5 modo seguente: it At = d% it At = C + Z + V + P - c = mq 6,75 per l istruzione: asili k Tale superficie As = totale d N = d K nido, servizi As, può essere ripartita nelle verse aliquote determ Tale superficie totale a servizi k As = d scuole materne = As, d N può d K e essere V, relativi all intera lottizzazione: k = d scuole dell obbligo; - z = mq 3,00 per attrezzature interesse it At comune: = d% religiose, it At = C culturali, + Z + V sociali, + P assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici k servizi, ed altre; it ripartita At = d% nelle it At verse = C + aliquote Z + V + determ P k - v = mq 13,50 per spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e lo sport, con l esclusione V, P relativi all intera lottizzazione: le superficie fasce totale ver a servizi lungo le As, strade; può essere ripartita nelle verse aliquote determinando i totali C Tale superficie totale a servizi As, può essere ripartita nelle verse aliquote deter P relativi all intera - p = mq lottizzazione: 3,75 parcheggi area per pubblici asili (in nido, aggiunta scuole alle materne superfici a parcheggio scuole dell'obbligo; previste dall art. 18 V, C della = P c relativi N legge n. all intera 765. area 18 della lottizzazione: per legge asili n. nido, 765). scuole materne e scuole dell'obbligo; area totale per attrezzature interesse generale; Z = z N area totale per attrezzature interesse generale; = c N area per asili nido, area scuole totale per materne spazi e pubblici scuole attrezzati; dell'obbligo; V v totale per spazi pubblici attrezzati; C = c N area area totale per asili per nido, parcheggi scuole pubblici. materne e scuole dell'obbligo; = z N area totale per attrezzature interesse generale; 243 Z P = z p N area totale per parcheggi attrezzature pubblici. = v N area totale per spazi pubblici attrezzati; interesse generale; V = v N area totale per spazi pubblici attrezzati;