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LETTERING 1 LEZIONE 01 www.luceridesign.it/ied 2018_2019

1 4 7 Pittogrammi e ideogrammi 2 3 5 6 8 Testa bovina 1. Segno del neolitico 2. Segno preistorico 3. Segno del periodo megalitico Gufo/civetta 4. Geroglifico egiziano: questo tipo di scrittura è reso prevalentemente con tecniche d incisone 5. Versione ieratica (scrittura sacra dei sacerdoti) 6. Versione demotica (scrittura del popolo) 7. Dalla figura umana all immagine astratta: segni del neolitico 8. ldeogramma cinese col significato di uomo. Il segno astratto moderno è il risultato di diverse semplificazioni 1

La scrittura sillabica, cuneiforme e fenicia 1 Il passo successivo al sistema ideografico è costituito dalla scrittura fonetica di tipo sillabico. La scrittura cuneiforme attribuita ai Sumeri (3000 a.c.) e poi assimilata dagli Assiri e dai Babilonesi, è composta da 600 segni che tendono a una rappresentazione fedele dell oggetto e solo in seguito assumono forme astratte. Verso il 1300 a.c., grazie ai Fenici, si diffonde il primo sistema alfabetico composto da 22 grafemi (mancano le vocali) di forma astratta e semplice e con esclusiva valenza fonetica. I nuovi segni derivano da immagini stilizzate di oggetti e vengono utilizzati non con il loro significato figurativo bensì con quello fonetico corrispondente al suono dell iniziale della parola rappresentata. Ad esempio la prima lettera dell alfabeto non è altro che I immagine semplificata di una testa di bue; in fenicio bue si dice aleph, dunque quel segno sta ad indicare il suono della lettera a. 1. La scrittura cuneiforme si articola su cinque segni fondamentali: un tratto orizzontale, un tratto verticale, un segno triangolare semplice e due segni obliqui, uno dall alto verso il basso e uno dal basso verso l alto 2. Testa di bue: evoluzione dal pittogramma al segno cuneiforme assiro 3. L alfabeto fenicio con senso di lettura sinistrorso. Le lettere hanno scarso valore estetico: esse vengono tracciate rapidamente e le linee che le compongono si incrociano ad angolo acuto 4. lscrizione fenicia di Sapatba (XV sec. a.c.). Non viene ancora posta attenzione all aspetto compositivo generale 2 3 4 2

I greci riprendono I alfabeto fenicio adattandolo alla propria lingua. ll nuovo sistema, composto sia da consonanti che da vocali, raggiunge la forma completa di 24 lettere il cui nome collettivo di alfabeto deriva dalle prime due, Alpha e Beta. I Greci introducono un ulteriore importante cambiamento nel verso della scrittura che dal sistema sinistrorso fenicio passa dapprima a quello bustrofedico e poi definitivamente a quello destrorso. Queste innovazioni costituiscono I ultima grande tappa nella storia della scrittura; in futuro le trasformazioni interesseranno soltanto la struttura delle singole lettere e il loro aspetto formale. I canoni di simmetria e armonia che caratterizzano I intera produzione artistica greca vengono applicati anche al disegno delle lettere. I nuovi segni, rigorosamente perpendicolari alla linea di scrittura, assumono una forma piu geometrica e regolare sostituendo gli angoli retti agli angoli acuti delle lettere fenice. ln ltalia gli Etruschi utilizzano I alfabeto greco come base sulla quale costruire il loro sistema di scrittura. L alfabeto etrusco (400 a.c.) contiene 20 lettere, 16 consonanti di derivazione fenicia e 4 vocali di derivazione greca. ll loro disegno è molto simile a quello dei segni greci arcaici. 1 3 I primi alfabeti completi 1. lscrizione in greco arcaico ad andamento bustrofedico 2. L alfabeto greco classico. le lettere hanno aspetto regolare e geometrico 3. Alfabeto etrusco con senso di lettura sinistrorso. Le lettere possiedono ancora alcuni tratti che si incrociano ad angolo acuto 4. Ridisegno di un iscrizione etrusca del III sec. a.c.. I due punti indicano la separazione tra le parole 2 4 3

Le capitali romane L alfabeto romano, di 23 lettere, adatta alla lingua latina i segni etruschi, che dal punto di vista formale subiscono un evoluzione verso la monumentalità. ll rigore strutturale della maestosa architettura romana informa di sé anche l alfabeto; le lettere usate per le iscrizioni e conosciute col nome di capitali quadrate sono caraterizzate da una geometria che si fonda sulle forme semplici del quadrato, del cerchio e del triangolo. La regolarità delle lettere è determinata da rapporti di misura costanti: si è infatti rilevato che tutte sono inscrivibili in un quadrato. Agli estremi delle aste, con un tratto deciso, viene tracciata un armoniosa terminazione triangolare chiamata grazia. Le capitali romane definiscono così una forma compiuta che possiede tutti questi elementi la cui evoluzione traccerà nei secoli la storia del carattere. 4

Le scritture romane La capitale libraria, tracciata con il calamo su fogli di papiro, costituisce la versione calligrafica della capitale quadrata. È una scrittura elegante impiegata per testi importanti; viene adottata fino al X secolo per comporre titoli dei libri e per le grandi lettere decorate all inizio dei capitoli. Come la capitale quadrata anche la libraria ha altezza regolare e un forte contrasto fra lo spessore delle aste; presenta anch essa le caratteristiche grazie tracciate con un sol colpo di calamo. La capitale rustica si presenta invece come scrittura di uso pratico, veloce, adottata per gli atti pubblici dal I fino al Xl sec. È anch essa composta da sole maiuscole ma rivela un impostazione meno rigida: i tratti e le grazie sono obliqui e ondulati; l altezza delle lettere è costante ad eccezione di alcune (B, E, F, L, P) che talvolta rompono i limiti fissati. 5

1 2 3 Le scritture nazionali del medioevo ln ltalia la scrittura più diffusa in questo periodo è quella utilizzata dai monaci di Montecassino e denominata Beneventiana (1). Le lettere molto nere, con pochi contrasti di chiaroscuro, hanno tratti spezzati e alcuni ingrossamenti alle terminazioni delle aste che preannunciano la forma del gotico. Essa sarà adottata fino al Xlll secolo. La scrittura nazionale francese, la Merovingica (2), ha canoni formali assai variabili ed è caratterizzata da un aspetto fortemente decorativo che ne riduce il grado di leggibilità. I tratti delle singole lettere sono accentuati, le ascendenti e le discendenti si allungano in maniera sproporzionata e numerosi sono i legami tra due o più caratteri. Nei paesi anglosassoni si diffonde la scrittura irlandese (3); elaborata a partire dal semionciale ha un andamento chiaro e leggibile; la forma delle sue lettere si riconosce dalla tipica terminazione a triangolo. 6

La scrittura carolina Carlomagno con la creazione del suo grande impero restituisce unità politica e culturale all Europa. ll latino ritorna ad essere la lingua ufficiale e una nuova scritlura, chiara e leggibile, viene studiata appositamente perché si adotti in tutto l lmpero: la minuscola Carolina. Le lettere della scrittura carolina presentano poche ed essenziali legature, hanno ascendenti e discendenti contenute e un occhio che risulta ampio e leggibile pur non occupando molto spazio. Alcune minuscole, quali la a, la g e la r, assumono in questo momento della loro evoluzione la forma definitiva, riscontrabile poi nei caratteri tipografici. Anche la composizione dei testi è più curata: le parole vengono separate e le righe ben spaziate. Le iniziali maiuscole, che risaltano come elementi decorativi all interno della pagina, sostituiscono a volte le antiche forme romane con nuove lettere caratterizzate da originali terminazioni. 7

La scrittura gotica L anno Mille segna per I Europa una svolta molto importante: le Crociate aprono i mercati dell Occidente e insieme ai commerci si ampliano gli orizzonti culturali. In quest epoca di fermento culturale i libri sono considerati strumenti necessari e di uso comune. A causa di questa forte domanda gli scribi si esercitano a modificare le forme ampie della minuscola carolina restringendole e accorciandole così da impiegare minor tempo nell esecuzione e da occupare meno spazio sul foglio; la nuova scrittura gotica è nera, serrata e angolosa. La forma originale più antica, usata per codici e testi eleganti è chiamata Textura, nome giustificato dall aspetto di fitta trama che assumono le pagine scritte. Ha un impostazione estremamente rigorosa: moduli ripetitivi verticali fomano le singole lettere che si differenziano I una dall altra per pochi tratti caratteristici. 8

Le lettere classiche rinascimentali ln ambito artistico il Rinascimento segna il ritorno ai canoni classici di composizione: si studiano accuratamente le proporzioni e il rigore geometrico delle grandi opere dell antichità che diventano il modello di riferimento. Anche I alfabeto latino, nella forma delle Capitali quadrate, è oggetto di analisi da parte di artisti e matematici al fine di scoprirne gli schemi costruttivi. I nuovi alfabeti ideali non trovano applicazioni concrete in tipografia, ma sono un riferimento importante per i disegnatori di lettere che, nel progettare i caratteri da stampa, si ispirano a queste teorie. 9

1 2 Francesco Griffo e Claude Garamond Nell Italia del XV l adozione della rivoluzionaria tecnica della stampa separa definitivamente le strade lungo le quali, d ora in avanti, si evolveranno la calligrafia e il disegno dei caratteri tipografici. Nonostante ciò il fascino del libro scritto a mano non svanisce, cosi che i primi disegnatori progettano le nuove lettere da adottare nella stampa ispirandosi alla Littera Antiqua, la scrittura impiegata dagli scrittori umanisti. A Venezia, nella tipografia di Aldo Manuzio, lavora Francesco Griffo (1450-1518) incisore di diversi caratteri fra cui un tondo romano e un corsivo. Il primo, chiamato Bembo e utilizzato nel 1495 per i testi del famoso libro De Aetna, si ispira per il maiuscolo alle capitali romane e per il minuscolo alle lettere umanistiche. Il secondo, conosciuto col nome di Aldino, viene disegnato appositamente per la stampa di una collana di classici latini e si rifà ai manoscritti del Petrarca. Il carattere Bembo è preso a modello in Europa dai più importanti disegnatori di lettere del tempo: Tory, Colines e Garamond. Claude Garamond (1480-1561) nel 1531 disegna per la tipogralla francese degli Estienne un carattere tondo, completo di numeri e segni d interpunzione, dove le nuove lettere veneziane, cosi chiamate per la leggera curvatura delle terminazioni tipica anche del Bembo (cfr. fig. 2), migliorano le loro proporzioni e in generale la loro leggibilità grazie a un disegno che cura minuziosamente i contrasti fra pieni e vuoti e i rapporti fra gli spessori delle aste. 3 1. Franceso Griffo Carattere Bembo e corsivo Aldino L occhiello motto stretto della a minuscola del tondo è un segno caratteristico ripreso anche da Garamond 2. Garamond A maiuscola tonda 3. Garamond Minuscolo corsivo 10

4 Francesco Griffo e Claude Garamond 4. Garamond Composizione di lettere 5. Rigo grafico e schema delle altezze dei caratteri Bembo e Garamond; le ascendenti in entrambi i casi superano le maiuscole; il Garamond è caratterizzato da ascendenti e discendenti molto lunghe, di altezza pari all occhio medio del carattere 5 11

La scrittura barocca Lo spirito barocco, riconoscendo movimento e forza come proprietà fondamentali di tutte le cose, si contrappone ai sistemi chiusi e perfettissimi e al rigore formale del Rinascimento. Le arti visive, e pertanto anche la grafica, si pongono come espressione di questi principi; I ordine della pagina rinascimentale, calibrato sulle proporzioni armoniche e sui contrasti equilibrati delle lettere, viene rotto da una decorazione sovrabbondante che riempie le superfici e soffoca la parte scritta. Lo sviluppo dell arte calligrafica, che tra il XVI e il XVlll secolo raggiunge forme di sontuosa elaborazione, è favorito dall invenzione della calcografia, una nuova tecnica di stampa, e nella scrittura dall utilizzo del pennino a punta sottile e flessibile che facilita i liberi movimenti della mano. 12

Esercitazione 01 13

Una frase con un carattere FINALITÀ DELL ESERCITAZIONE Rappresentare cinque frasi usando un font che ne esalti il senso. MODALITÀ DI ESECUZIONE Scrivere ogni frase in colore nero su un foglio bianco formato A4 orizzontale. Utilizzare un unico font per ogni frase, senza distorcerlo né modificarlo. Posizionare la frase al centro del foglio, in una dimensione congrua rispetto al formato. Scrivere il nome del font utilizzato in basso a destra del foglio, in Helvetica corpo 10. 14

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