Mi trovai bella come una mente libera. Breve cronaca di una lettura



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Transcript:

Comune di Torino Divisione Servizi educativi Centro Multimediale di Documentazione Pedagogica Mi trovai bella come una mente libera. Breve cronaca di una lettura A cura di Quinto Battista Borghi e Maria Luisa Puccini Documento realizzato in relazione al corso di formazione Il diritto a diventare persona condotto da Q. B. Borghi Centro Multimediale di Documentazione Pedagogica nov. 2008 marzo 2009

La metodologia di lavoro Un piccolo gruppo di educatori di asilo nido ed insegnanti di scuola dell infanzia si è fidato di una proposta senza dubbio un po atipica ed inconsueta: ha dedicato quattro incontri alla lettura di un capitolo su un tema dall apparenza poco pedagogico e privo di ricadute didattiche immediate. L argomento degli incontri concerneva il tema dei diritti fondamentali ed il testo preso in considerazione è stato un capitolo dal titolo Mi trovai bella come una mente libera 1. Nella scelta di affrontare questo argomento ha avuto una certa influenza anche un incontro seminariale sul tema dei diritti avvenuto presso la Biblioteca Nazionale il 3 dicembre 2008 all interno del Sottodiciotto Film Festival. Perché questo capitolo? Perché il titolo prometteva di parlare dei diritti delle persone e prendeva a riferimento le donne: si trattava di un argomento vicino ai propri vissuti e ci si poteva facilmente identificare. Lo scopo del lavoro è apparso, dopo un po di tempo duplice. Inizialmente si pensava di approfondire un aspetto interessante del complesso tema dei diritti (in riferimento soprattutto ai diritti umani riferiti alle donne), in seguito ci si è accorti che era necessario individuare criteri di lettura di un capitolo di un libro al fine di poterci confrontare e conseguire conclusioni condivise. Il risultato è stato perciò da un lato quello di guadagnare qualche idea in più (e più approfondita) su un tema affascinante e sconosciuto quale è quello dei diritti, dall altro quello di individuare una metodologia adeguata per leggere un capitolo complesso di un libro altrettanto complesso. La lettura è iniziata insieme, dopo una breve introduzione sull orientamento culturale e sugli scritti della sua autrice. Già dalle prime righe il testo proposto si è presentato nello stesso tempo accattivante e difficile. Accattivante perché toccava argomenti assai caldi e avvincenti attraverso una scrittura densa e quasi appassionata, ricca di punti di riferimento. Difficile per la vastità dell argomento, per la stessa lunghezza del testo, per le molte sfaccettature analizzate sul tema dei diritti delle persone (con particolare riferimento alle donne) e per le implicazioni messe in campo. Il metodo di lettura è stato perciò quello di affidarci alla lettura individuale e personale ed al confronto successivo con gli altri componenti del gruppo di discussione. È possibile affermare, in sintesi, che il lavoro di riflessione ha visto uno sviluppo articolato in tre fasi: a) L ambientamento (o avvicinamento al tema) b) L approccio etnografico (o espressivo-spontaneo) c) I contenuti educativi del testo 1 Il titolo completo del capitolo è Mi ritrovai bella come una mente libera : libertà delle donne e giustizia. Il testo è tratto da Martha Nussbaum, (2002), Giustizia sociale a dignità umana. Da individui a persone, Il Mulino, Bologna, pp. 51-103.

L ambientamento Una prima lettura è servita per avvicinarci sull argomento. La parola diritti ha una molteplicità di significati e può riferirsi ad una molteplicità di aspetti della vita delle persone sia pubblica che privata. Si tratta anche di un termine ambiguo che nella realtà viene utilizzato da persone diverse con significati differenti. Come orientarci perciò in un argomento complesso come questo? Ci sono parse utili quattro modalità o espedienti. Primo: leggere ed interpretare il titolo del libro Il titolo del libro è Giustizia sociale e dignità umana. Da individui a persone : si tratta di un titolo complesso e nello stesso tempo chiaro nei suoi intenti. In particolare: - Il tema della giustizia richiama senza dubbio i diritti delle persone: i diritti sono dunque un fatto di giustizia che riguarda tutti. I diritti non sono solo qualcosa che riguarda se stessi: questo titolo ci fa pensare che ci riferiamo ai diritti degli altri, richiamando l umanità in generale e non solo le persone che sono a noi vicine o della nostra cerchia. - Il termine dignità è una parola importante perché fa riferimento ai diritti in un clima di attenzione e rispetto profondo. In questo senso i diritti non sono solamente qualcosa da applicare ma bisogna che ogni persona costruisca dentro di sé una sensibilità in relazione al rispetto dei diritti delle persone. E questo aspetto richiama una dimensione educativa. - Anche il sottotitolo si presenta importante, anche se immediatamente un po oscuro: che differenza c è fra individui e persone? Ci sembra di capire che un individuo è un numero (qualcuno non identificato), mentre una persona è qualcuno di riconoscibile e riconosciuto, dotato di una propria identità che ci è nota e che ci è possibile apprezzare. Secondo: leggere la quarta di copertina La quarta di copertina ci informa che: - I diritti vengono affrontati dal punto di vista filosofico; - L autrice si muove all interno di un progetto che vuole avere un carattere dal respiro etico, mentre si muove in una prospettiva politica; - L autrice si preoccupa per quelle persone nei confronti delle quali, nel mondo i diritti fondamentali non sono applicati a causa della loro debolezza e marginalità e si chiede come bisognerebbe esercitare ugualmente tali diritti (è evidente l interesse per noi di questo aspetto per le sue implicazioni anche educative);

- Si accenna al problema delle capacità delle persone ed è suggerita l idea che fornire le capacità significa mettere le persone in condizione di essere in grado di essere e di fare ciò a cui aspirano (anche su questo punto le implicazioni educative sono evidenti). Terzo: leggere ed interpretare l indice del libro L indice del libro è articolato in tre capitoli. Le parole significative che ci offrono un orientamento per la lettura sono: - Cura : è un diritto rispondere ai bisogni di cura. A questo proposito viene sottolineato che è necessario ridefinirne le regole. Poiché il lavoro di educatore e di insegnante consiste proprio nello sviluppare un rapporto di cura con i bambini per fornire le capacità commisurate alle potenzialità di ognuno, l argomento si rivela di sostanziale interesse. - Libertà : la libertà delle donne deve essere inteso come un fatto di giustizia. Libertà, giustizia e diritto sono parole che sono fra loro vicine. - Futuro : il diritto alle persone è garantito quando viene loro garantita la possibilità di guardare avanti, di permettersi un futuro. Quarto: leggere e interpretare i paragrafi del capitolo Anche in questo sono presenti termini utili per un orientamento concettuale al problemi dei diritti secondo la prospettiva sviluppata da Martha Nussbaum. La parola sviluppo richiama molto bene il lavoro che si svolge anche quotidianamente a scuola (il bambino ha il diritto di avere il meglio per potere crescere liberamente secondo le proprie potenzialità, compito della scuola è predisporre l ambiente il contesto al meglio per garantire il migliore sviluppo possibile). Anche la parola uguaglianza è importante: il diritto all uguaglianza ha a che fare con i diritti umani e coinvolge profondamente anche l educazione e la scuola. Si tratta di un termine che richiede senza dubbio un approfondimento: non è possibile l uguaglianza in generale o intesa in se stessa; occorre porsi la domanda, come fa A. Sen, uguaglianza in relazione a che cosa? Le parole capacità e cura stanno bene insieme. Il rapporto di cura, pensiamo al nido d infanzia, richiama qualcosa di passivo (è un compito dell adulto avere cura), mentre la parola capacità richiama qualcosa di attivo (è il bambino che si fa le sue conquiste). S è avuto occasione di affrontare il problema della capacità in occasione dell analisi dell ICF-CY: è però evidente che qui il termine assume un significato differente.

L approccio etnografico Usiamo qui il termine etnografico nel senso attribuito ad una ricerca che si sta svolgendo in questo periodo in alcuni nidi torinesi 2. Diamo qui a questo termine il significato di espressione spontanea e diretta, di manifestazione dei propri punti di vista tenendo conto e senza controllare consapevolmente le proprie spinte emotive. Nel linguaggio comune ci si riferisce al parlare di pancia. In questo senso, gli incontri che hanno seguito le letture 3 hanno evocato alcuni spunti e portato alla luce alcune considerazioni delle quali riportiamo, fra le molte altre, le seguenti. Sui diritti: - è una questione di pensiero e non si tratta solamente di cose pratiche. Non sempre si sanno (e si pensa) i diritti che si hanno. Si dà piuttosto per scontato che una situazione sia un dato non modificabile. Invece pensare ai diritti significa costruire le premesse per cambiare, quando necessario. - Ci sono diritti che sono tali ma non sempre si considerano tali, come andare a teatro, a vedere mostre, ecc. - Vengono dati per scontati e quindi non ci si pensa e non si effettuano analisi. - È importante costruire la consapevolezza dei diritti. Essere consapevoli significa cercare di guardare avanti e sapere dove andare. - Occorre evitare e diffidare dai comportamenti paternalistici perché sembrano quasi volerci esentare dalla consapevolezza che abbiamo dei diritti e ci portano a ritenere che certe cose non sono dei diritti e ma regali o concessioni. - In alcuni paesi come ad esempio la Polonia, il mio paese d origine, c era il diritto al lavoro ed al reddito: era una cosa importante, tutte le famiglie erano aiutate a raggiungere un minimo garantito. - La persona lavorando diventa una persona diversa perché fa qualcosa per gli altri e gli altri che lavorano fanno qualcosa per lei. - Nessuno deve essere maestro degli altri in democrazia. Non c è una sola strada per la democrazia. Non esiste un campione in democrazia allo stesso modo per cui non esiste un campione in natura. - C è anche il diritto ad un buon nido e ad una buona scuola dell infanzia. 2 Per un analisi più approfondita si rimanda a Tobin J., Wu Y. H., Davidson Dana H., 2000) Infanzia in tre culture: Giappone, Francia e Stati Uniti, Cortina, Milano; tit. or. (1989) Preschool in Three Cultures, Yale University Press. Si veda anche Mantovani S. Bambini e genitori immigrati nelle scuole dell infanzia in cinque paesi, in Educazione Interculturale, Erickson, Trento, n. 3, ottobre 2007, pp. 323-339 e Bove C., Metodologie visuali e contesti dialogici, in Educazione Interculturale, Erickson, Trento, n. 3, ottobre 2007, pp. 341-358. 3 Si è trattato di 3 incontri in occasione di ognuno dei quali avevamo il compito di rileggere in tutto o in parte lo stesso capitolo.

Sulle differenze: - Le differenze non sono mai uguali, ma nel bene e nel male tendiamo a renderle uguali. In realtà la comunanza delle varie differenze è quella di riferirsi alle persone che hanno in comune il fatto di essere deboli o carenti. - Quando mai le donne potranno raggiungere la vera parità? Sull educazione: - In fondo educare può voler dire lavorare sulle condizioni per garantire i diritti delle persone a partire dai bambini. Occorre essere pienamente consapevoli che molti sono in situazioni di non piena possibilità di accesso ai diritti (che pur rimangono diritti). In questo senso l educazione rappresenta una sfida importante. - Non sempre i bambini riescono a dare voce ai loro problemi ed alle loro paure. È importante che l adulto sappia leggerle bene. Bisogna confidare sul fatto che coloro che fanno la scuola e che sono educatori siano persone sagge. - È importantissimo fermarsi a riflettere, fare un educazione pensata. È anche importante parlare e discutere e portare avanti un educazione che sia il frutto della riflessione e della condivisione. Sulle capacità: - Le capacità sono le potenzialità di base e vale la pena costruire la consapevolezza su di esse, sia nel senso di rafforzare le capacità che vediamo nei bambini, sia di costruirci una sensibilità come adulti per prestare attenzione accurata a questo aspetto. - È interessante pensare che ci sono delle capacità esterne (come il saper fare una cosa) e capacità interne (è la forza che sta dentro, che è la nostra molla per farci affrontare determinati problemi). Sulla cura: - Prendersi cura degli altri significa anche prendersi cura di se stessi: si diventa più consapevoli di ciò che è bene per tutti e perciò bene anche per sé. - L assistenza e la cura è un lavoro tipicamente attribuito alle donne. Questo spesso è un problema: dai agli altri e non hai in cambio Sulle preferenze: - È interessante l idea che alcuni diritti sono uguali per tutti ma c è anche il diritto alle preferenze che possono essere diverse per ognuno. È il diritto alla libertà. - Le preferenze sono rivolte al cercare la felicità. E la felicità non è solo data dalle cose materiali e non è nemmeno uguale per tutti.

Sulla condivisione: - Si tratta di temi importanti che ci spingono alla necessità di ripensare l educazione e l organizzazione dei nostri servizi. Come esportare le idee per la realizzazione di un buon nido e una buona scuola dell infanzia? I contenuti educativi del testo Al di là della tesi specifica portata avanti nel capitolo dalla Nussbaum (il problema dei diritti delle donne), alcuni temi toccati fanno riferimento all educazione e possono costituire spunto per alcune riflessioni e per il lavoro a scuola. Innanzi tutto si tratta di temi di grande respiro e rivolgono l attenzione all intera umanità. Un primo punto importante sta proprio qui: riuscire ad avere uno sguardo sui grandi temi e sui grandi principi permette di guardare più lontano ossia muoverci su prospettive di grande portata e muovere i nostri passi pedagogici e didattici con un respiro ampio. Uguaglianza (non solo) di genere I problemi sollevati da Nussbaum sono di portata universale. Questo non esclude l importanza e l urgenza di prestare attenzione fin dall età del nido e della scuola dell infanzia ai problemi dell identità e dell uguaglianza di genere, anche se questo appare come un punto positivo, nel senso che il rapporto di cura praticato nei nostri servizi non svantaggia un genere rispetto all altro. Su questo punto non va dimenticato il principio, espresso dalla Nussbaum della libertà di scelta. Le preferenze non riguardano solamente gli aspetti connessi con l identità di genere: il discorso si fa invece molto più ampio, arrivando a toccare il principio della pluralità delle intelligenze (Gardner) ed il discorso sulle emozioni. Il punto cruciale è che ognuno sia considerato degno di rispetto in relazione al proprio modo di essere e di esistere. L approccio delle capacità È il tema cruciale del capitolo letto. A questo proposito i punti focali di discussione e approfondimento sono: - L idea che incentrare (anche) l azione educativa sulle capacità individuali (su ciò che le persone sono effettivamente in grado e sanno fare) sia un fatto che rientri nei diritti umani fondamentali. C è una soglia di livello per ogni capacità al di sotto della quale non si può andare (su questo punto l ICF può rappresentare un possibile aiuto al fine di definire il lavoro dell educatore o insegnante). - Alcune capacità sono da intendersi come fondamentali, ossia rappresentano indistintamente un diritto per tutti perché sono capacità importanti per ciascuno indipendentemente dalle proprie origini o dalle proprie condizioni personali e/o

sociali di vita. Questo significa che alcune capacità sono universali e nessuno ne deve essere escluso. Significa anche che vi sono altre capacità non fondamentali e questo ci fa pensare al diritto di ognuno alla propria individualità / specificità / diversità. - Interessante l idea di una lista delle capacità. Alcune esulano dal lavoro educativo a scuola (il diritto alla vita, alla salute, all integrità fisica). Altre però sono degne di essere prese in considerazione e rappresentano una sorta di nuovo indirizzo: la capacità di immaginazione e pensiero, i sentimenti, la ragion pratica, il gioco, l attenzione all ambiente ecc. possono essere oggetti di sviluppo specifico nell azione educativa: è possibile organizzare un architettura educativa basata su alcune capacità principali che l educatore e l insegnante debbono sostenere nella crescita di ognuno. - Le capacità sono legate al funzionamento: ognuno le ha dentro di sé e deve essere messo in grado di usarle. L idea di funzionamento ci fa pensare al bambino che ha dentro di sé le proprie risorse e al quale bisogna però offrire gli strumenti giusti per poterle tirare fuori. La cultura Ci sono norme di vita differenti basate sulla cultura. In una prospettiva multiculturale ed interculturale la scuola deve prestare attenzione, per quanto possibile, ai valori culturali delle singole culture, nel senso di cercare un consenso per intersezione, vale a dire ricavare quegli aspetti che sono da intendersi come condivisibili da tutti. In questo senso, almeno, la diversità può essere intesa come un bene. L individualizzazione Bisogna offrire risorse ed opportunità ad ogni singola persona, pensando a ogni singola persona come dotata di una linea di diritto di una propria dignità. Nel nostro caso dobbiamo avere in mente ogni singolo bambino e bambina e non solo il bambino in generale, poiché ognuno è portatore di qualcosa di specifico. C è qui anche il riferimento alle capacità interne e al rispetto per ognuno.