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Registrazione presso il Tribunale di Torino n 5992 del 20.09.06 - Poste Italiane s.p.a Sped. in Abbonam. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO 2/2011 ANNO VI NUMERO 3 OTTOBRE 2011 Union Per le imprese un autunno in salita Giù le previsioni, regge l export BNL e Unionfidi per le PMI Dieci strumenti dedicati alle aziende Risparmio energetico ed energie rinnovabili Le agevolazioni e il ruolo di Finindustria UNIONFIDI idi.com

Union idi.com Sommario ANNO VI NUMERO 3 OTTOBRE 2011 Direttore responsabile Andrea Zaghi Redazione Laura Cassera Silvia Maria Ramasso Grafica e stampa AGIT Mariogros Industrie grafiche Beinasco (TO) 3 La lettera del Presidente 4 Per le imprese un autunno in salita Riviste al ribasso le previsioni, per ora regge l export Editore NEOS EDIZIONI Via Genova, 57, Rivoli (TO) Tel. e Fax 011 9576450 E-mail: info@neosedizioni.it - www.neosedizioni.it Registrazione presso il Tribunale di Torino n 5992 del 20.09.06 Poste Italiane s.p.a Sped. in Abbonam. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO 2/2011. 6 BNL e Unionfidi insieme per la crescita delle PMI Messi a punto 10 strumenti dedicati alle imprese 7 Risparmio energetico ed energie rinnovabili Le agevolazioni per le PMI Piemontesi e il ruolo di Finindustria Il presente è un messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Si invitano, pertanto, gli associati a fare riferimento ai fogli informativi contenenti le condizioni contrattuali, generali ed economiche, disponibili presso le nostre sedi e sul sito www.unionfidi.com.

Lettera del Presidente innanzitutto un ben ritrovati ai nostri Soci e lettori in genere, dopo la pausa estiva, peraltro quest anno connotata da eventi politico economici, di portata quasi universale, che forse non hanno concorso molto a favorire relax e distensione Su queste pagine, nel numero I del Febbraio Marzo scorso, evidenziavamo l importanza fondamentale, per non dire vitale, per Unionfidi come per i principali Confidi di poter essere iscritti da Banca d Italia nell elenco speciale degli intermediari finanziari vigilati ai sensi dell Art. 107 del Testo Unico Bancario TUB. Precisavamo allora che tale iscrizione non era né dovuta né gratuita, ma andava guadagnata con il soddisfacimento di specifici requisiti a carattere patrimoniale ed organizzativo. Ebbene, Unionfidi a fine Giugno scorso ha ottenuto formalmente tale iscrizione per cui da allora è un soggetto vigilato da Banca d Italia, con i connessi onori ed oneri. Tra gli onori, il primo in assoluto, che può parere ovvio ma in realtà non lo è, è costituito dal fatto che Unionfidi può così continuare la propria attività di rilascio garanzie, quale facilitatore dell accesso al credito dei suoi circa 14.000 Soci. Questo si sarebbe rivelato problematico in assenza dell iscrizione, con tutte le, ben immaginabili, conseguenze del caso. Tale accesso al credito dei nostri Soci potrà inoltre migliorare, e questo è un altro beneficio del 107 TUB, in termini di quantità e condizioni, per il maggior peso (o ponderazione, come si dice tecnicamente in materia) acquisito dalla nostra garanzia nei confronti delle banche finanziatrici, che vanno ad effettuare minori accantonamenti a fronte del rischio, e che quindi possono riversare tale beneficio alla PMI finanziata. In tale direzione Unionfidi cerca di accrescere ulteriormente l appeal della propria garanzia ricorrendo quasi sistematicamente a strumenti di controgaranzia sovrana, come il Fondo Centrale per le PMI, che comporta per la Banca finanziatrice un accantonamento medio molto contenuto. Tra gli oneri dobbiamo subito annoverare il rispetto dei requisiti patrimoniali previsti da Banca d Italia, in quanto se devono essere in regola al momento dell iscrizione, gli stessi vanno ovviamente mantenuti, e possibilmente migliorati, nel tempo, al fine di poter soddisfare sempre più la richiesta di rilascio di nuove garanzie. Questo, per i Confidi in generale, non è semplice né scontato, soprattutto tenendo conto del perdurare del difficile momento attraversato dall economia, caratterizzato, per i Confidi, da una sostenuta domanda di garanzie, ma anche da un elevato numero di crediti deteriorati che comportano maggiori accantonamenti contabili, ed escussioni pagate alle Banche. Al fine del rafforzamento patrimoniale, come anticipavamo nel numero di Febbraio Marzo, Unionfidi aveva quindi programmato o posto in essere una serie di interventi, anche con il supporto di Enti ed Istituzioni del Territorio, consci del prezioso ruolo svolto dal Confidi. Tra tali interventi figura altresì un aumento di capitale presso i Soci, deliberato dalle Assemblee tenutesi in primavera, operazione che sta procedendo, e terminerà a fine 2011. Desidero con l occasione sottolineare la assoluta rilevanza di tale operazione, che potrà essere dai Soci percepita come un sacrificio, seppure gli importi da sottoscrivere non siano in assoluto elevati, in quanto il suo successo avrà due significati: il primo, di sostanza, che Unionfidi ha un patrimonio adeguato e può quindi soddisfare le richieste di garanzia dei propri Soci; il secondo che i nostri Soci riconoscono il ruolo di supporto finanziario svolto a loro beneficio in tutti questi anni dal Confidi, riconoscimento che rappresenta un presupposto indispensabile per ottenere il supporto delle altre istituzioni. Grazie quindi fin da ora ai Soci che hanno già aderito all aumento di capitale, o che lo faranno nei prossimi giorni Sempre su queste pagine, a fine anno avremo modo di fare un bilancio complessivo, e un primo consuntivo dell attività da noi svolta nel 2011 Avv. Pietro Mulatero Presidente Unionfidi UNIONFIDI

Congiuntura 4 Per le imprese un autunno in salita Riviste al ribasso le previsioni di crescita, ci si consola con l export. Ma anche qui l aria cambierà in fretta Ancora una volta, di buono c è solo il vento che soffia dall estero. In questo inizio d autunno, tra una manovra al centro di un interminabile gestazione e una sforbiciata dopo l altra alle previsioni di crescita, l Italia si ritrova a consolarsi con le esportazioni: nella prima metà dell anno sono cresciute del 15,8% su base annua, vale a dire sullo stesso periodo del 2010. Vista la domanda sempre tiepida che si registra sul mercato nazionale, è una buona notizia. Che però, rispetto ai mesi scorsi, assume un sapore vagamente più amaro. Per due motivi: se è vero che nel secondo trimestre anche l export ha iniziato a dare segnali di rallentamento (alla crescita del 16,2% del I trimestre è seguito un aumento più contenuto, pari al 13,3%, nel periodo aprile-giugno), soprattutto cresce il numero di chi teme che la vampata sia destinata a trasformarsi a breve in un fuoco di paglia, visto che anche le altre economie mondiali, i nostri tradizionali acquirenti, hanno imboccato una spirale pseudo - recessiva molto simile a quella italiana. Morale: fino alla fine dell anno, agevolato da un confronto con un anno di magra come il 2010, l indicatore dell export crescerà ancora, ma dal 2012 è lecito aspettarsi una contrazione. D altronde il clima è pesante per tutti. A metà settembre l Istat ha diffuso cifre che confermano le stime preliminari: l Italia ha archiviato il secondo trimestre con una crescita del Pil pari a +0,3% su base trimestrale e +0,8% su base annuale; la crescita acquisita per il 2011, in caso di variazioni nulle nei prossimi due trimestri, risulta pari a +0,7%. Le prospettive però restano poco rassicuranti, a causa del rallentamento dell economia mondiale, dell intensificarsi della crisi del debito sovrano e degli effetti restrittivi della manovra-bis da oltre 50 miliardi, che agirà per il 75% sul lato delle entrate e dunque priverà il motore dell economia italiana di ulteriore benzina. «Rispetto a maggio, la situazione è molto peggiorata», ha denunciato a settembre Pier Carlo Padoan, capo-economista e vice-segretario generale dell Ocse, secondo il quale per la Penisola le cause del rallentamento sono da un lato legate a una caduta dell attività industriale, dall altro al calo del grado di fiducia di famiglie e imprese: «Sono questi i due elementi che interagiscono e che si accumulano alle cause globali dello stallo economico». Già detto dell Istat, per l Italia l Ocse prevede crescita zero nel secondo semestre (-0,1% nel terzo trimestre, +0,1% nel quarto), il Fondo Monetario Internazionale ha già tagliato la stima del 2011 a +0,5%, mentre Confindustria e Bankitalia vedono il Pil sotto l 1%. Di fronte a questa situazione, nei distretti si vive alla giornata. Come accennato, il balzo in avanti delle espor-

5 Congiuntura tazioni - nel I semestre 2011 ha coinvolto tutte le ripartizioni territoriali, risultando più intenso per l Italia insulare (+20,8%), mentre le regioni nord-occidentali (+15,5%) nord-orientali (+15,4%) e meridionali (+15,3%) consentirà alle imprese di mettere un po di fieno in cascina, ma le previsioni non possono che essere pessimistiche. Uno spaccato che vale per tutta Italia e di fatto anche per il Piemonte, dove le attese per l ultima parte dell anno non sono certo all insegna della crescita. Da Torino, il presidente dell Api, Fabrizio Cellino, segnala che «per il secondo semestre dell anno le imprese prevedono un rallentamento dell attività economica, complice la contenuta raccolta degli ordini nella prima parte dell anno». Dati alla mano, pur con saldi previsionali positivi, i livelli attesi su produzione, ordini e fatturato appaiono decisamente in contrazione (in media di 10 punti percentuali), rispetto ai risultati realizzati fino a giugno. «Certamente però quanto è accaduto nelle ultime settimane, complica ulteriormente la situazione», avverte Cellino, pur ricordando che oltre il 50% delle imprese prevede, comunque, di mantenere livelli di performance simili a quelli già conseguiti nella prima parte dell anno; per il 17-18% del campione le attese sono in flessione. Segnali confermati dalle indagini di Confindustria, con la previsionale di Confindustria Piemonte diffusa in estate che per il terzo trimestre evidenzia un generale rallentamento della congiuntura, che interessa in particolare i settori e le imprese che operano solo o prevalentemente sul mercato interno, ancora stagnante. Non a caso a Torino, l ultima indagine dell Unione industriale dice chiaramente che a soffrire sono i settori che operano per lo più in Italia, dove prevalgono attese pessimistiche e il tasso di utilizzo della capacità produttiva si ferma al 65%, quasi 5 punti al di sotto della media. Questa, a sua volta, rimane al di sotto del 70%, indietro di cinque punti rispetto ai valori tipici dei periodi di crescita.

Servizi Finanziari 6 BNL e Unionfidi insieme per la crescita delle PMI Messi a punto 10 strumenti dedicati alle imprese E una strategia in dieci mosse quella che Unionfidi e BNL-Paribas hanno costruito per sostenere le Piccole e Medie Imprese nella difficile ma necessaria risalita dalla crisi. Fra il confidi delle PMI e BNL, infatti, è stato firmato recentemente un importante accordo Finanziamenti a sostegno delle Imprese che fornisce in un colpo solo un ampio ventaglio di strumenti a disposizione degli imprenditori sia per far fronte alle necessità finanziarie immediate, sia per l export che per gli investimenti. Proprio per arrivare a toccare le imprese più piccole, il pacchetto di prodotti è dedicato in particolare alle PMI con un fatturato fino a 5 milioni di euro. Ecco, qui di seguito, una sintesi di quanto è possibile fare. Smobilizzo crediti. Si tratta di un prodotto che consente di avere un fido per l anticipo fatture oppure un finanziamento a breve termine per lo smobilizzo di portafoglio commerciale tutto per coprire fabbisogni di capitale circolante. La garanzia Unionfidi arriva fino al 60% dell importo. Anticipo transato POS. E un finanziamento revolving a breve termine per le aziende dotate di un POS, ed ha l obiettivo di anticipare le esigenze di liquidità aziendale connessa al ciclo produttivo. L importo del finanziamento è pari all 80% dei volumi POS-BNL. Anche in questo caso la garanzia arriva al 60%. Prestito Business Ciclo Produttivo. Questo intervento riguarda un finanziamento chirografario a medio termine per esigenze di capitale circolante e di liquidità. Anticipo export. Si tratta di un fido sulle esportazioni aziendali, può essere in euro oppure in valuta estera, ed è utilizzabile per i beni o servizi da vendere oltre confine. Finanziamento export. In questo caso la BNL attiva un finanziamento di scopo attraverso cui l azienda può disporre dei fondi per acquistare materie prime e semilavorati esteri da metter nel ciclo produttivo. Leasing immobiliare. Il prodotto attiva finanziamenti a medio-lungo termine per l acquisto di immobili necessari per l attività produttiva. Il leasing ha durata fissa a 18 anni e che si avvale di una garanzia Unionfidi pari al 60%. Leasing strumentale. Al pari dell altro prodotto, questo eroga leasing a medio termine per l acquisto di macchinari necessari alla crescita dell attività produttiva; la durata però varia da 3 a 7 anni. CreditAzienda Unionfidi Piemonte. E un finanziamento assistito dalla garanzia del Fondo PMI ed è dedicato a micro, piccole e medie imprese finanziariamente ed economicamente sane per la reintegrazione del capitale circolante. L iniziativa è suddivisa in tre sottoprodotti che rispondono alle principali esigenze finanziarie dell impresa. BNL Mutui immobiliari. Si trattta dell erogazione di un muto ipotecario per l acquisto o la costruzione o ristrutturazione di immobili per esigenze aziendali; può avare durata da 5 a 15 anni. Il gruppo Ubi Banca ha siglato una nuova convenzione tassi che beneficia della nostra recente discrezione al 107 T.U.B., offrendo ai nostri associati condizioni migliorative che scontano il minor assorbimento di capitale bancario. Maggiori informazioni tecniche sui singoli prodotti possono essere richieste ad Unionfidi.

Risparmio energetico ed energie rinnovabili 7 Agevolazioni La Regione Piemonte ha destinato, attraverso il POR 2007-2013 e le diverse leggi regionali, consistenti risorse per lo sviluppo del settore energetico piemontese. Intendendo con questo non solo le Fonti Energetiche Rinnovabili, FER, (solare termico, fotovoltaico, eolico,..), ma anche gli investimenti in efficienza energetica degli edifici che consentono un notevole risparmio di energia consumata, per poi agevolare anche la produzione di componenti/prodotti appartenenti alla filiera del risparmio energetico (per esempio: ingranaggi per i rotori delle pale eoliche, infissi, mattoni, inverter, batterie, cavi a bassa dispersione, ecc.). Le agevolazioni vengono concesse alle imprese sotto forma di finanziamenti a tasso agevolato e/o contributi a fondo perduto, e consentono così di avere le risorse sufficienti per finanziare l investimento e in seguito anche di rimborsare parte dei costi sostenuti. E innegabile che in una fase di mercato finanziario in cui il tasso d interesse, pagato dalle imprese (euribor + spread), si sta velocemente alzando, il finanziamento agevolato che la Regione propone diventerà ancora più conveniente per le Imprese Piemontesi. Finindustria, società controllata da Unionfidi, operante nel settore della finanza agevolata con decennale esperienza, è in grado di verificare gratuitamente con l imprenditore, la migliore forma d agevolazione (presente e/o futura) riguardo al progetto d investimenti che questi desidera fare. Per avere maggiori informazioni o per verificare a quale tipo d agevolazioni potete accedere in base al vostro progetto d investimento, potete tranquillamente contattare il Vostro Consulente Unionfidi di riferimento, o se lo desiderate telefonare allo 011.22.72.411 oppure scrivere un e-mail al info@unionfidi.com e vi fisseremo prontamente un appuntamento con un nostro specialista. Le agevolazioni per le PMI Piemontesi e il ruolo di Finindustria A questo proposito, la disponibilità dei fondi pur se cospicua è, purtroppo, limitata; diventa quindi importante presentare le domande in tempo utile e soprattutto fornire progetti ben dettagliati degli investimenti che si vogliono realizzare, evitando così di essere esclusi per futili motivi.

UNIONFIDI Alessandria Via Lombroso 6 Tel. 0131-68.864 Fax 0131-31.40.17 Brescia Piazzale Garibaldi 5 Tel. 030-83.60.96 Fax 030-37.51.065 Genova Via Fieschi 10/3 Tel. 010-86.86.064 Fax 010-86.85.927 Rho Via San Martino 3 Tel. 02.36541362 Fax 02.36541500 Asti Piazza Medici 4 Tel. 0141-43.69.65 Fax 0141-59.46.44 Biella Via Bertodano 11 Tel. 015-35.51.39 Fax 015-24.31.510 Casale M.to Via G. Mameli 10 Tel. 0142-44.43.18/319 Fax 0142-44.43.67 Cuneo Via Bersezio 4 Tel. 0171-69.33.69 Fax 0171-60.04.34 Ivrea Corso Nigra 2 Tel. 0125-42.47.48 Fax 0125-42.43.89 Novara Via Solferino 2/c Tel. 0321-33.16.52 Fax 0321-39.06.77 Verbania Via Sironi 5 Tel. 0323-40.24.46 Fax 0323-58.16.04 UNIONFIDI S.C. Sede Centrale: Via Nizza 262/56 10126 Torino Tel. 011-22.72.411 Fax 011-22.72.455 info@unionfidi.com www.unionfidi.com