PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE OPERATIVA TRA UPI E UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

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(Fonte MIUR: Ufficio III DGCSR -Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca, Dirigente Massimo Ghilardi)

Transcript:

PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE OPERATIVA TRA UPI E UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA Ferrara, 21 ottobre 2008

PREMESSO CHE: - UPI Emilia-Romagna svolge attività associativa e funzioni di rappresentanza degli interessi delle Province e costituisce un interlocutore autorevole e propositivo nei confronti del sistema regionale; - le Camere di commercio dell Emilia-Romagna, enti pubblici operanti in regime di autonomia funzionale, e la loro Unione regionale svolgono attività di per promuovere le economie locali e per il rafforzamento della competitività del sistema delle imprese; - un forte radicamento nello stesso ambito territoriale caratterizza sia la Provincia che la Camera di commercio: la prima come ente rappresentativo dell identità e della collettività provinciale, la seconda in quanto istituzione preposta allo sviluppo delle economie locali; - la collaborazione a livello nazionale tra l Unione delle Province italiane e l Unioncamere si è consolidata con la condivisione nell aprile 2006 del documento operativo Individuazione di possibili sinergie tra Province e Camere di commercio per sostenere la competitività dei sistemi territoriali, che implementa il Protocollo di intesa a carattere generale sottoscritto nel 1997; - i programmi e gli interventi pubblici rivolti al sistema delle imprese vanno impostati adottando il principio della sussidiarietà verticale e orizzontale e valorizzando il metodo della concertazione; - la crescita della competitività e della produttività del sistema economico regionale, a fronte dell intensificarsi della pressione competitiva correlata alla globalizzazione dei mercati, sollecita strategie e attività integrate di supporto, per garantire una nuova fase di sviluppo imperniata sulle filiere produttive e sull espansione dei gruppi d impresa; - la costruzione di un modello condiviso di relazioni fra Province e Camere di commercio è una delle condizioni per la progettazione e gestione efficace delle politiche di sviluppo locale, incluse le tematiche comunitarie; CONSIDERATO CHE UPI E UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA: - intendono potenziare le collaborazioni sul versante operativo, individuando e selezionando congiuntamente gli interventi strategici che contribuiscano ad elevare il livello di competitività del sistema economico emiliano-romagnolo e a rafforzarne la posizione in Europa, sulla base degli obiettivi fissati dalla rinnovata strategia di Lisbona; - considerano indispensabile sviluppare sistemi informativi integrati tra gli enti pubblici che consentano analisi e confronti per favorire la competitività e l innovazione nei diversi contesti territoriali, puntando sulla valorizzazione e sull estensione delle eccellenze locali; - giudicano positivamente il sistema di governance regionale basato sulla concertazione che ha ispirato la sottoscrizione del Patto per la qualità dello

sviluppo e sono disponibili a impostare linee di lavoro comuni e ricercare sinergie con la Regione, con i Comuni, con le associazioni di rappresentanza delle imprese e dei consumatori, con le forze sociali; UPI Emilia-Romagna, in rappresentanza delle Amministrazioni provinciali di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini, e Unioncamere Emilia-Romagna, in rappresentanza delle nove Camere di commercio, CONVENGONO QUANTO SEGUE Art. 1 (finalità generali) UPI e Unioncamere, richiamate le premesse del Protocollo, che ne sono parte integrante, intendono: - offrire un quadro di riferimento a livello provinciale per accrescere la convergenza strategica dei due sistemi istituzionali su qualificati obiettivi di sviluppo, estendendo i collegamenti operativi in materia di interventi finalizzati ad elevare la competitività dell economia regionale; - intensificare la collaborazione tra Camere di commercio e Province per promuovere le strategie comunitarie per lo sviluppo sostenibile e per l innovazione, in collaborazione con la Regione e gli enti locali; - estendere gli interventi di semplificazione amministrativa, al fine di concretizzare il ruolo delle istituzioni come facilitatori dello sviluppo locale, e promuovere l utilizzazione di strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, a cominciare dalla conciliazione, per contribuire a dare risposte rapide alla domanda di giustizia che esprimono le imprese e i cittadini; - impegnarsi per promuovere interventi integrati imperniati sulle risorse (economico-finanziarie, tecnico-organizzative e professionali) dei soggetti istituzionali operanti nel territorio dell Emilia-Romagna. Per il raggiungimento di tali obiettivi, le parti si impegnano a predisporre progetti e strumentazioni comuni (studi, convegni, osservatori) e iniziative di formazione congiunta finalizzate alla crescita delle competenze professionali del personale delle Province e delle Camere di commercio. Art. 2 (linee prioritarie di attività) In riferimento alle finalità indicate, le parti identificano come linee prioritarie di collaborazione i seguenti ambiti di attività:

1. Monitoraggio dell economia e strumenti di supporto alla programmazione territoriale Nella convinzione che lo sviluppo di nuove chiavi interpretative nell informazione statistico-economica possa arricchire gli strumenti conoscitivi per orientare la programmazione degli interventi pubblici a sostegno dell economia emilianoromagnola, le parti stabiliscono di: impostare un percorso di integrazione dei rispettivi archivi amministrativi con valenza informativa e delle banche dati, per elevare la completezza, affidabilità e tempestività dell analisi statistica; promuovere iniziative congiunte in materia di osservatori e di monitoraggio dell economia provinciale, di indagini strutturali e congiunturali, ricercando il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e associativi, per evitare sovrapposizioni e duplicazioni nelle iniziative; condividere in ambito regionale i risultati del progetto nazionale dell UPI di benchmarking territoriale denominato 100 indicatori per 100 province e verificare le possibilità di integrazione con le informazioni contenute negli archivi camerali. 2. Politiche comunitarie, ambiente e sviluppo del sistema delle imprese I temi della competitività energetica e della sostenibilità ambientale dello sviluppo costituiscono assi prioritari all interno della nuova programmazione 2007-2013 dei Fondi strutturali, del DPEF 2006-2009, del Piano Energetico Regionale e del Programma triennale per le attività produttive della Regione Emilia-Romagna. In questo quadro le Province e le Camere di commercio si propongono di: favorire un più efficace utilizzo da parte delle imprese delle opportunità e delle risorse comunitarie, anche in collaborazione con il consorzio SIMPLER aderente alla nuova rete comunitaria Enterprise Europe Network; incentivare l efficace applicazione delle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia ambientale, coinvolgendo le associazioni di rappresentanza delle imprese e gli enti specializzati competenti; avviare iniziative congiunte di formazione, trasferimento tecnologico e assistenza tecnica per le imprese, in particolar modo per quelle appartenenti ai settori della produzione, risparmio e utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili; incentivare l utilizzo dei rispettivi patrimoni informativi, a cominciare dai dati del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD), a fini di programmazione e di prevenzione; valorizzare il sostegno offerto dai Consorzi fidi per affrontare le sfide derivanti dall accordo di Basilea 2, particolarmente impegnative per le piccole e medie imprese e per l artigianato, attraverso iniziative congiunte, aperte alla collaborazione con la Regione e con le associazioni di categoria, finalizzate a contribuire alla costruzione di una rete efficiente e selezionata di strutture in grado di offrire garanzie e servizi sempre più efficaci e professionalizzati; accompagnare con interventi integrati il consolidamento dell imprenditoria femminile, l internazionalizzazione dei sistemi d impresa e l aggregazione tra aziende, che costituiscono dei fattori decisivi per lo sviluppo economico locale.

3. Assetto infrastrutturale e project financing Consapevoli che le infrastrutture costituiscono un fattore decisivo per la competitività del territorio emiliano-romagnolo e che le relative carenze frenano lo sviluppo economico, riducono l attrattività di investimenti e ostacolano la libera iniziativa imprenditoriale, le Camere di commercio e le Province convengono di: elaborare analisi finalizzate ad identificare gli assetti ottimali e le criticità, a vagliare soluzioni a livello provinciale e valutare l impatto degli investimenti necessari allo sviluppo delle infrastrutture; impegnarsi a sostenere il potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali, tenendo conto delle aspettative del sistema produttivo e del fabbisogno di servizi di logistica delle aziende che devono movimentare le merci; promuovere un crescente ricorso al partenariato pubblico-privato e alla cultura del project financing per la realizzazione delle opere di pubblica utilità, anche attraverso il monitoraggio degli interventi realizzati in ambito regionale. 4. Turismo Le parti condividono la necessità di: promuovere iniziative e progetti congiunti, capaci di legare più organicamente patrimonio culturale, offerta turistica e prodotti tipici, che condensano efficacemente lo stile, il gusto (in particolare dei prodotti enogastronomici) e le eccellenze produttive dei territori dell Emilia-Romagna, trasformati ormai in brand di successo e riconosciuti a livello mondiale; sviluppare congiuntamente, anche attraverso una rete coordinata di osservatori provinciali collegata con quello regionale, analisi approfondite su dinamiche, potenzialità e criticità dei segmenti di offerta nei quali si articola il settore turistico dell Emilia-Romagna. 5. Semplificazione amministrativa e strumenti di risoluzione alternativa delle controversie Le Camere di commercio e le Province si impegnano a elaborare congiuntamente soluzioni per costruire un più efficace rapporto tra imprese e pubblica amministrazione. Le parti concordano di: perseguire la semplificazione degli adempimenti e delle procedure amministrative attraverso la dematerializzazione degli adempimenti, con l estensione dell utilizzo dei sistemi telematici, della firma digitale, della posta elettronica certificata, della comunicazione unica prevista dalla legge n. 40/2007, determinando riduzione dei costi e incremento della rapidità di risposta agli utenti; avanzare proposte comuni di snellimento procedurale della normativa e dare impulso allo sviluppo dell esperienza degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP) e alla trasmissione telematica di informazioni fra i vari enti pubblici; collaborare per promuovere l utilizzo dei metodi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, con particolare riferimento alla conciliazione, sviluppando le opportune relazioni con gli operatori istituzionali della giustizia, con gli ordini professionali e con le associazioni di rappresentanza dei consumatori e delle imprese;

6. Formazione professionale La promozione della connessione e del raccordo sistematico tra scuola, mondo del lavoro e imprese, anche attraverso esperienze di alternanza scuola-lavoro, costituisce una leva competitiva per l economia regionale. Di conseguenza, le Parti riconoscono la necessità di: condividere iniziative nell ambito delle formazione professionale, formazione continua e formazione superiore, nel rispetto dell'autonomia e delle competenze istituzionali riconosciute dalle norme nazionali e regionali, allo scopo di accrescere i livelli qualitativi del sistema di istruzione e formazione dei giovani e degli adulti, mettendo in connessione le esigenze delle persone con i fabbisogni formativi del mondo del lavoro; valorizzare gli strumenti di analisi sull evoluzione del mercato del lavoro, coordinando e armonizzando i sistemi di monitoraggio dei fabbisogni occupazionali e dell offerta formativa e favorendo lo scambio delle informazioni; potenziare le reciproche competenze all interno delle Conferenze Provinciali per l istruzione e la formazione, che hanno la responsabilità della programmazione sul territorio. In riferimento alla graduale introduzione del sistema di certificazione delle competenze acquisite dalle persone, varato dalla Regione, le parti si impegnano a collaborare con l amministrazione regionale e si propongono quali soggetti in grado di garantire l applicazione rigorosa delle procedure di valutazione, documentazione e registrazione sul territorio. Art. 3 (attuazione del Protocollo) Nel rispetto delle finalità generali definite all articolo 1, Unioncamere e UPI Emilia- Romagna si impegnano a: - avviare un attività di informazione reciproca, finalizzata a perseguire gli scopi del Protocollo e a favorire una crescente sintonia tra i rispettivi percorsi decisionali e operativi; - istituire un gruppo di lavoro paritetico per l impostazione di un programma congiunto di attività relativamente agli ambiti prioritari di attività identificati all articolo 2. Il presente protocollo entra in vigore dalla data della stipula ed ha durata triennale. Esso si intende tacitamente rinnovato, per un eguale periodo di tempo, salvo disdetta scritta di una delle parti, da comunicarsi all'altra con almeno tre mesi di preavviso. Ferrara, 21 ottobre 2008

Letto, approvato e sottoscritto Per UPI Emilia-Romagna Il Presidente Pier Giorgio Dall Acqua Per Unioncamere Emilia-Romagna Il Presidente Andrea Zanlari