Lezione del 27/03/2007. Premesse generali sull omicidio



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Lezione del 27/03/2007 Premesse generali sull omicidio L omicidio, (dal latino homo=uomo e cidium=caedes=uccisione), consiste nella morte di un uomo cagionata da altro uomo con dolo, colpa senza il concorso di cause di giustificazione. L interesse tutelato è il bene maggiore dell uomo, la vita, pertanto non si potrà avere omicidio se l oggetto dell azione lesiva non era vivo al momento del fatto. Il requisito della vita è sufficiente e necessario; infatti, se la persona su cui cade l azione fosse già morta, si avrebbe un caso di inesistenza dell oggetto dell azione. Oggetto materiale dell azione criminosa è un altro uomo, diverso dall agente, in quanto la legge italiana non punisce il suicidio. Il sesso, l età, la razza, la condizione sociale ecc della vittima sono indifferenti ai fini dell esistenza del reato; finchè non si verifica la morte la vita è tutelata, quindi risponde di omicidio chi uccide una persona affetta da malattia inguaribile prossima alla morte (eutanasia). L omicidio si configura come delitto contro la vita ed ha una duplice ed importante valenza, sia di tipo sociale che di tipo giuridico. In ambito sociale, inteso come collettività, esso rappresenta un avvenimento abnorme, che turba le normali relazioni tra i cittadini e che suscita pubblico allarme. In ambito giuridico, l omicidio è un fatto contrario al diritto e viola, la vita umana, bene essenziale, tutelato dalla legge. Lo studio del fenomeno omicidio, data la sua complessità per cause, modalità, dinamiche psicologiche e moventi, comporta un approccio di tipo interdisciplinare, che coinvolge differenti figure professionali, quali criminologi, psicologi, giuristi, ma soprattutto medici legali. 1

Attività del medico legale Le indagini che il medico legale deve compiere in caso di omicidio, richiedono un attività assai complessa, avente ad oggetto l ispezione esterna del cadavere, l esecuzione dell autopsia e la partecipazione al sopralluogo giudiziario (ispezione della scena del crimine). Attraverso l autopsia giudiziaria, (indagine medica post-mortem che consiste in un attento e dettagliato esame del cadavere in toto e dei relativi organi), il medico legale ricerca le cause, le modalità, le lesività che hanno provocato la morte del soggetto, stabilisce l epoca del decesso e chiarisce ogni altra circostanza rilevante per le indagini (modalità di esecuzione del delitto, la natura del mezzo letifero, le risultanze che confermano l omicidio o depongono per il suicidio). Il DL 28 luglio 1989 n.271 dispone: Se per la morte di una persona sorge sospetto di reato, il procuratore della Repubblica accerta la causa della morte e, se lo ravvisa necessario, ordina l autopsia secondo le modalità previste dall articolo 360 del c.p.p 1, ovvero fa richiesta di incidente probatorio 2 dopo avere compiuto le indagini occorrenti per l identificazione. Per l esecuzione dell autopsia il medico deve attenersi alle istruzioni sulla ricerca medico-legale delle autopsie giudiziarie che consta di tre parti: l ispezione esterna, che contiene la descrizione degli indumenti, i caratteri identificativi della persona, i fenomeni cadaverici ( primari e consecutivi) e le lesioni riscontrate; l esame interno, che consiste nell apertura del cranio, torace e dell addome con la descrizione degli organi ivi contenuti. la relazione peritale, che comprende la diagnosi anatomica delle alterazioni riscontrate e la diagnosi medico-legale, in relazione alla causa della morte ed ai quesiti posti dal magistrato. I quesiti posti al medico legale, non solo riguardano la causa, i mezzi di produzione e il tempo della morte ma si estendono ad ogni altra circostanza rilevante. 1 l autopsia è un accertamento tecnico non ripetibile perché compiuto sul cadavere, il cui stato è soggetto a modificazioni derivanti dai fenomeni post-mortali, con alterazione e degradazione dei reperti 2 art. 392 c.p.p meccanismo processuale previsto per introdurre un momento di anticipazione, sin dallo svolgimento delle indagini preliminari, di formazione della prova; tale meccanismo si giustifica per l esigenza di assicurare quelle fonti di prova che,per determinati motivi, rischiano di non pervenire al dibattimento o di pervenirvi in stato di inquinamento 2

Circostanze rilevanti, in tutti i casi di omicidio, sono le concause preesistenti o simultanee o sopravvenute, dipendenti o indipendenti del colpevole; sono le modalità di esecuzione del delitto; sono la sopravvivenza per qualche tempo della vittima e le azioni coordinate e coscienti da essa compiute; sono la natura insidiosa del mezzo letifero o il suo impiego in modo tormentoso o crudele; sono le risultanze che confermano l omicidio o depongono per il suicidio spontaneo o istigato o fanno concludere per disgrazia accidentale; sono altresì, le condizioni fisiche della vittima, minorate o da ostacolare la difesa. Nel caso di omicidio da arma da fuoco, ad esempio, le circostanze rilevanti riguardano: l identificazione dell arma; la distanza di sparo; la direzione ed il numero dei colpi; la successione degli spari e quali di essi risultano mortali; il riconoscimento delle polveri usate; la posizione reciproca della vittima e dell omicida al momento del fatto; la causale dell omicidio. Nel caso di veneficio invece occorre stabilire: la natura della sostanza tossica responsabile della morte; la via di somministrazione, la quantità somministrata; il veicolo col quale il veleno è stato introdotto nell organismo, la via di eliminazione, il tempo e il luogo dove è avvenuta l assunzione del veleno. Nel caso di infanticidio si pongono problemi del tutto particolari che riguardano: la dimostrazione della vita del feto durante o dopo il parto; l accertamento e la durata della vita autonoma; la vitalità ed il grado di sviluppo del neonato; le cause della morte e quali siano state, in caso di morte violenta, i mezzi che l hanno provocata. Nel caso di incidenti stradali necessita accertare la dinamica dell incidente; identificare il veicolo investitore; stabilire il meccanismo della morte e quello delle singole lesioni riscontrate; reperire materiali biologici sul veicolo (sangue ) e materiali estranei sulla vittima (tracce di asfalto, di terra ); determinare il contenuto di alcool nel sangue del cadavere in relazione ad un eventuale stato di ubriachezza della vittima; accertare, infine, la presenza di processi morbosi che possano aver cagionato nella vittima un improvviso malore ed essere stati in tutto o in parte responsabili dell incidente. 3

L accertamento della causa della morte si basa sui risultati dell autopsia, interpretati alla luce delle nozioni dell anatomia patologica, della traumatologia, della tossicologia ( scienza che studia i veleni) e dell asfissiologia. Il medico si avvale altresì delle ricerche complementari di istologia ( scienza che studia i tessuti) e di tossicologia (scienza che studia i veleni) ed utilizza anche le risultanze del sopralluogo e dell istruttoria giudiziaria elaborando infine la sintesi conclusiva e la risposta ai diversi quesiti Definizioni: L omicidio in senso proprio è quello comune, doloso o colposo, quando non ricorrono circostanze aggravanti. L assassinio è l uccisione di un uomo mediante un azione vile, ed è sempre aggravato e punito con pene più severe. Si definisce veneficio l uccisione dolosa di una persona mediante il veleno e, per l insidiosità del mezzo utilizzato, è considerato un omicidio aggravato. Il termine parricidio, che inizialmente significava l uccisione del pater familias, più comunemente viene utilizzato per indicare l uccisione tra ascendenti o discendenti. L uccisione del coniuge è detta uxoricidio, quella del fratello o della sorella è detta fratricidio, mentre la criminologia attuale definisce come femicidio l uccisione di soggetto di sesso femminile e figlicidio l uccisione del figlio. Gli omicidi possono essere altresì definiti in base al numero di vittime coinvolte nell atto omicidiario. Si definisce omicidio singolo quando l omicida effettua un uccisione casuale o premeditata di una singola vittima, e nel caso in cui il soggetto compia un altro omicidio a distanza di tempo, per poterlo considerare ancora come atto singolo, non deve configurarsi alcun tipo di nesso (di movente, di causa etc.) con il primo evento delittuoso. Una classificazione degli omicidi multipli, che coinvolgono quindi più vittime, è stata proposta nel 1986 dall FBI (Federal Bureau of Investigation) e comprende: omicidio doppio: in cui ci sono due vittime nello stesso luogo, nello stesso tempo -omicidio triplo: in cui ci sono tre vittime coinvolte contemporaneamente nell atto delittuoso -mass murder: in cui ci sono quattro o più vittime, in identità di luogo e di tempo 4

- spree murder: caratterizzato da due o più vittime coinvolte in un unico evento criminale, anche se in luoghi diversi ed in un lasso di tempo breve (dell ordine di ore). -serial murder: caratterizzato invece da tre o più vittime, uccise attraverso atti delittuosi separati, correlato al fenomeno del cooling-off cioè il godimento psicologico dell omicida attraverso la fantasia compulsiva basata sui precedenti delitti.. I moventi più disparati spingono all atto omicidiario, tra i quali ricordiamo quelli di più frequente riscontro nelle cronache quotidiane quali l appropriazione di ricchezze (ad esempio in corso di rapina), il successo personale, l etero- aggressività o l istigazione da parte del branco, la vendetta, la gelosia, l odio, la pulsione sessuale non controllata i motivi ideologici o religiosi, le patologie psichiatriche o la difesa da un aggressione. La fenomenologia dell omicidio studia le distribuzione e la frequenza del delitto per territorio ed epoche di tempo,esamina le caratteristiche degli autori e delle vittime e i rapporti che li vincolano, inoltre analizza le motivazioni e le modalità di esecuzione materiale del fatto stesso. L omicidio nel diritto Come precedentemente ricordato, l omicidio è annoverato tra i delitti contro la vita e dal punto di vista dell elemento soggettivo di reato, il Codice penale ne distingue tre figure: l omicidio doloso, l omicidio preterintenzionale e l omicidio colposo. Altre fattispecie considerate, per la loro peculiarità sono: l infanticidio e feticidio, l omicidio del consenziente, la morte conseguente ad altro delitto, l istigazione al suicidio. L omicidio doloso o volontario è così sanzionato dal codice penale: Chiunque cagioni la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno (art. 575). Scopo della tutela è la vita umana e soggetto passivo del delitto è la persona vivente, quali che siano le sue qualità. Gli elementi costitutivi dell omicidio doloso sono tre ed in particolare 1. l intenzione di uccidere, 2. l uso di mezzi idonei per uccidere 3. l effetto letale con essi ottenuto. 5

L elemento psicologico di tale fattispecie delittuosa consiste nell intenzione di cagionare la morte altrui, come conseguenza preveduta e voluta della propria condotta (c.d. animus necandi). La volontarietà dell omicidio può essere altresì provata da una serie di elementi quali il tipo di arma utilizzata, la lesività verso parti vitali del corpo della vittima, le caratteristiche ed il numero delle lesioni. Il fatto materiale dell omicidio si compone di due elementi: l azione adeguata che può essere positiva (commissiva) o negativa (omissiva) e l evento. L omicidio si configura come un reato a forma libera poiché le modalità ed i mezzi impiegati possono essere di qualsiasi specie, purchè idonei da soli (idoneità assoluta) o in sinergismo con altre cause (idoneità relativa) a determinare l evento. I mezzi usati per commettere il delitto in questione possono essere materiali (armi bianche, da fuoco, asfissie ), morali (trauma psichico violento ad un soggetto cardiopatico), diretti o indiretti, a seconda che vengano usati per contatto immediato con la vittima o lasciati agire da sé.(es. provocare la morte di un minore esponendolo a basse temperature). La morte è l evento che segna il momento consumativo del delitto di omicidio la cui mancanza fa sussistere il reato di tentato omicidio. L omicidio risulta aggravato quando si agisce per motivi abietti o futili, quando si adoperano sevizie verso le persone, se vi è stata premeditazione, se il fatto è commesso contro l ascendente o il discendente, se si adopera un mezzo venefico o insidioso (art. 577c.p). In base all art.62 cp, si possono altresì applicare le circostanze attenuanti, qualora si abbia agito per moventi di elevato valore morale e sociale, per reazione in stato d ira, ed il concorso doloso della persona offesa. CIRCOSTANZE AGGRAVANTI Le circostanze aggravanti sono quelle comuni (art.61) e quelle speciali (artt.576-577) che riflettono l elemento psicologico del reato, la modalità dell azione, i mezzi usati, la connessione con altri reati, le qualità del reo, ed i rapporti del reo con la vittima. Le aggravanti speciali, vanno desunte dal coordinamento degli art.576-577cp; esse sussistono quando: si abbia agito per motivi abietti o futili, si abbia adoperato sevizie o agito con crudeltà verso le persone, vi è stata premeditazione, il fatto è commesso contro l ascendente o il discendente, sia stato adoperato un mezzo venefico o un altro mezzo insidioso, si è commesso il fatto per eseguirne o occultarne un altro, ovvero per conseguire il prodotto o il profitto ovvero l impunità di un altro reato, il fatto è commesso dal latitante per sottrarsi all arresto, alla cattura, o alla carcerazione, ovvero per procurarsi i mezzi durante la latitanza, il fatto è commesso dall associato a delinquere per sottrarsi all arresto, alla 6

cattura o alla carcerazione, il fatto è commesso nell atto di compiere violenza sessuale, il fatto è commesso contro il coniuge, il fratello o la sorella, il padre o la madre adottivi, il figlio adottivo o contro un affine in linea retta. La pena per l omicidio doloso semplice è dai 21ai 24 anni; La pena è della reclusione dai 24 a 30 anni se il fatto è commesso contro il coniuge,il fratello o la sorella, il padre o la madre adottivi, o il figlio adottivo. Si applica la pena dell ergastolo se il fatto è commesso: contro l ascendente o il discendente,con mezzo insidioso, con premeditazione. Tra tutte le aggravanti quelle che riguardano più da vicino la medicina legale sono la premeditazione e l uso di mezzi venefici o insidiosi. La premeditazione: è un aggravante soggettiva che riguarda l elemento psicologico dell omicidio ed esprime la maggiore intensità del dolo. La premeditazione consiste nel meditare, nel preparare l uccisione di un uomo prima di effettuarla e si ha quando il reo ha dimostrato continuità e perseveranza nel proposito criminoso (elemento ideologico) e quando è intercorso un lasso di tempo apprezzabile tra risoluzione ed attuazione, nell attesa o nella ricerca del momento più opportuno per realizzare l intento (elemento cronologico); tale durata in termini minimi non è determinabile con esattezza, in quanto si richiede che il reo, nell intervallo tra determinazione ed esecuzione del delitto, abbia avuto modo di riflettere (sez.i 91/ 188000). La premeditazione presuppone un accurata preordinazione dei mezzi del delitto (macchinazione); non occorre invece la freddezza del calcolo o la pacatezza d animo, come ritenevano i classici. Secondo la Suprema Corte sono necessari entrambi gli elementi,(ideologico e cronologico) i quali, completandosi ed arricchendosi reciprocamente, concorrono a concretare la particolare intensità e qualità del dolo richiesto per la premeditazione, (sez.i 87/176340). In tema di premeditazione, per la ricorrenza dell elemento cronologico è necessario che tra l insorgenza e l attuazione del proposito criminale sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo. 7

Uso di mezzi venefici o insidiosi Mezzo venefico: è ogni sostanza dotata di azione tossica; esso è potenzialmente insidioso, poiché avendo la proprietà di essere solubile, può essere somministrato di nascosto con cibi e bevande traendo in inganno la vittima. Gli altri mezzi insidiosi impiegati per l omicidio sono le colture di batteri o di virus patogeni propinate con cibi o bevande; l uso di trabocchetti, esplosivi occultati, armi di fantasia, e così via. L insidiosità dipende non tanto dalla natura del mezzo usato, quanto dalle modalità fraudolente dell impiego, tali da sorprendere la vittima senza darle modo di difendersi e agevolare così il conseguimento del fine criminoso. Fatti aggravanti, perché dotati d insidiosità o perché denotano premeditazione, sono l agguato, ossia l attesa della vittima in un luogo per il quale essa dovrà passare; la prodizione, cioè l attirare la vittima in un luogo opportuno carpendone la buona fede, e il mandato, che consiste nel dare ad altri l incarico di uccidere in propria vece. 8

L omicidio preterintenzionale L omicidio preterintenzionale viene così sancito dall art.584 cp chiunque con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli artt.581 (percosse) 3 e 582 (lesione personale) 4, cagiona la morte di un uomo. Esso consiste perciò nell uccisione non voluta di un uomo cagionata da atti volontari di percosse o lesioni personali.(es. a seguito di una rissa un uomo cade a terra colpendo la testa e muore). E un delitto punito con la reclusione dai 10 ai 18 anni. Differiscono dall omicidio doloso l elemento soggettivo e la condotta, poiché in quello preterintenzionale la volontà è solo quella di percuotere o di ledere. Per la sussistenza del reato occorrono due condizioni: Una condotta diretta a commettere il delitto di percosse o di lesione personale Un rapporto di causalità tra la morte della persona e gli atti diretti a percuotere o ledere. Ne consegue che l indagine sugli atti compiuti e sui mezzi adoperati deve dimostrare, da un lato, che vi era stata l intenzione di ledere o di percuotere, dall altro il nesso causale con i mezzi adoperati peraltro non idonei a cagionare la morte(pugno). Occorre tenere distinto l omicidio preterintenzionale dalla morte conseguente ad altro delitto (art586) poiché questa deriva da un delitto diverso dalle percosse o dalla lesione personale. Il delitto si consuma nel luogo e nel momento in cui avviene la morte della vittima. Il tentativo di omicidio preterintenzionale non è possibile perché, non verificandosi la morte, il colpevole risponde solo del delitto meno grave (percossa o lesione). Il delitto è aggravato (at.585) quando ricorre alcuna delle circostanze previste per l omicidio doloso (art.576-577) e quando il fatto è commesso con armi, con sostanze corrosive, o con materiali esplodenti. E altresì aggravato quando ricorrono le aggravanti comuni dell art.61 in quanto applicabili. 3 Art 581- Percosse- Chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a 309. Tale disposizione non si applica quando la legge considera la violenza come elemento costi- tutivo o come circostanza aggravante di un altro reato. 4 Art. 582- Lesione personale Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni. Se la malattia ha una durata non superiore a venti giorni e non concorre alcuna delle circostanze aggravanti previste negli artt. 583 e 585 c.p, il delitto è punibile a querela della persona offesa 9

L omicidio colposo Consiste nel cagionare, per colpa, la morte di una persona (art.589c.p). Questo delitto si riscontra sempre più frequentemente, soprattutto correlato con casi di malpractice in campo medico. L elemento psicologico è la volontarietà della condotta colposa, dovuta a imprudenza o negligenza oppure alla trasgressione di norme statuite, da cui deriva l evento mortale non voluto, sebbene prevedibile ed evitabile con una diversa condotta. La condotta colposa si manifesta in numerose forme delle attività umane, in particolare, violando i regolamenti del traffico stradale o le norme di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, oppure compiendo errori nell esercizio delle attività professionali specialmente in quelle sanitarie. La pena statuita dal Codice per l omicidio colposo, che è la reclusione da 6 mesi a 5 anni, è stata aumentata da 1 a 5 anni quando il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (legge 11 maggio1966 n.296). L omicidio colposo è aggravato quando ricorrono le circostanze aggravanti comuni, purchè applicabili, dell art.61, tra cui quella particolare dell aver agito nonostante la previsione dell evento (colpa cosciente). E chiaro che all omicidio colposo non si possono estendere le aggravanti degli artt.576-577 che riguardano solo l omicidio doloso. 10

Il delitto tentato L iter criminis che porta alla risoluzione criminosa è caratterizzato dal susseguirsi di diverse fasi: la fase dell ideazione, la fase dell esecuzione la fase della consumazione e realizzazione dell evento. Nei reati di evento ( omicidio), la consumazione presuppone, oltre al compimento dell azione, anche la produzione dell evento; nel caso di omicidio la fattispecie ricorrerà solo nel momento in cui si verifica la morte di un uomo. Sul piano penale il delitto tentato rappresenta un delitto di minor grado, ma ma costituisce un titolo autonomo di reato, essendo un delitto perfetto dal punto di vista strutturale. Nel delitto tentato l evento finale non si realizza o circostanze indipendenti dalla volontà del soggetto agente (delitto tentato), oppure l azione giunge a compimento senza però produrre l evento richiesto per la sussistenza di reato. (delitto mancato) Il Codice vigente all art.56 sancisce: Chi compie atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare un delitto, risponde del delitto tentato, se l azione non si compie o l evento non si verifica (art.56). Atto è l impiego del mezzo, ad un mezzo in astratto idoneo può corrispondere un atto inidoneo o viceversa; ad esempio uno spillo può risultare idoneo a uccidere se applicato ad un emofiliaco. Univocità degli atti:secondo la concezione soggettiva, indicherebbe l esigenza che in sede processuale sia raggiunta la prova del proposito criminoso. Gli elementi costitutivi del delitto tentato sono due: quello psicologico, rappresentato dall intenzione di commettere il delitto, e quello materiale, estrinsecato da un azione imperfetta, incompleta o incompiuta messa in atto per raggiungere lo scopo prefissato. I requisiti che contraddistinguono il tentativo di reato sono rappresentati dalle caratteristiche dell azione che deve essere: univoca e diretta in modo non equivoco a commettere il delitto tipica e conforme al modello legale previsto per ciascun delitto, idonea a produrre l evento e siano posti in opera atti o mezzi che fanno prevedere come certa o probabile la realizzazione dell evento. Si ha inidoneità assoluta quando l azione è di per sé incapace di produrre l evento; l inidoneità assoluta esclude il tentativo punibile e fa sussistere il reato impossibile (es.somministrare una sostanza innocua credendola veleno). Si ha inidoneità relativa quando l azione avrebbe attitudine a produrre l evento, ma questo manca per circostanze che hanno fatto fallire il successo; l inidoneità relativa lascia sussistere il tentativo punibile. 11

Il Codice penale prevede il tentativo solo per i delitti, escludendo che possa esservi il tentativo di contravvenzione; lo prevede unicamente per i delitti dolosi data l impossibilità logica del tentativo colposo o preterintenzionale, in quanto la colpa si connota per l assenza della volontà delittuosa, mentre nel delitto preterintenzionale se il soggetto passivo sopravvive, la responsabilità rimane circoscritta al delitto di lesione o percosse. PERICOLOSITA DEGLI ATTI: è un elemento ulteriore che integra e meglio caratterizza l azione del tentativo, la quale diventa pericolosa quando siano posti in opera atti o mezzi che fanno prevedere come certa o probabile la realizzazione dell evento. 12

Il nostro codice contempla forme attenuate di omicidio doloso, che considera come figure autonome di reato; esse sono: Infanticidio o feticidio in condizioni di abbandono morale o materiale art. 578 c.p. Omicidio del consenziente art.579 c.p (eutanasia) Istigazione o aiuto al suicidio art. 580 c.p. La normativa penale dell infanticidio L art.578 del Codice penale, che prevedeva l infanticidio per causa d onore( l azione doveva essere compiuta al fine di evitare il disonore causato dalla notorietà della gravidanza illegittima ), è stato così modificato dalla legge 5 agosto 1981, n.442, sotto la rubrica di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da 4 a 12 anni. Trattasi di un delitto contro la vita, ma diverso dall omicidio, costituito dai seguenti elementi: L intenzione di uccidere L avere agito in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto (letteralmente significa lo stato della persona lasciata sola, priva di aiuto, bisognosa di soccorso e di assistenza.entrambe le condizioni devono sussistere al momento del fatto, essendo presupposto del reato. L avere usato mezzi idonei a produrre la morte del neonato o del feto L essersi verificata la morte del prodotto del concepimento in conseguenza dei mezzi adoperati. Si distinguono due forme: L INFANTICIDIO che consiste nell uccisione del neonato immediatamente dopo il parto;per neonato s intende l essere umano completamente espulso, anche se unito ancora alla madre dal cordone ombelicale. IL FETICIDIO che consiste nella soppressione del feto durante il parto, prima che egli abbia iniziato la vita extrauterina. Il soggetto attivo è soltanto la madre, che uccide il figlio appena nato o mentre sta nascendo, perciò si tratta di un reato esclusivo o proprio, che non può essere commesso da altre persone, ad esempio da un prossimo congiunto della donna, che risponderebbe di omicidio comune. 13

L elemento psicologico richiede un dolo generico, consistente nella coscienza e nella volontà della madre di sopprimere il proprio neonato o il proprio feto nascente, essendo consapevole di trovarsi in una condizione di abbandono materiale e morale. Il fatto materiale si estrinseca con una condotta commissiva od omissiva e con l impiego di mezzi idonei, che possono essere di varia natura. Secondo un autorevole dottrina si è ritenuto che l infanticidio, nella nuova formulazione, sia da considerare non già un delitto a sé stante, bensì una specie di omicidio volontario e ciò per due motivi: la soppressione della causa d onore la pena prevista per il concorrente, pari a quella dell omicidio volontario. Tuttavia, l autonomia dell infanticidio resta caratterizzata dalla diversa rubrica del reato, dallo stato di abbandono della madre e dall azione delittuosa vincolata ad un preciso momento, cioè in circostanza del parto. La consumazione del delitto coincide con la morte del feto nascente o del neonato. Rispetto all infanticidio, che è la forma più comune di soppressione dolosa del prodotto di concepimento, il feticidio è un evento raro e limitato a quei casi in cui la madre uccida il feto appena questi ha disimpegnato la testa, mediante traumi inferti al cranio o con la costrizione esercitata sul collo, prima che sia completata la sua espulsione. Per l infanticidio, invece, occorre, che l uccisione avvenga immediatamente dopo il parto. Di solito, la madre cerca di liberarsi subito del figlio, ma può accadere che essa, rimasta priva di sensi, a seguito del travaglio del parto, uccida il neonato qualche tempo dopo la sua espulsione, appena ripresa la conoscenza. Occorre precisare che l immediatezza riguarda l azione e non l evento, perciò sussiste l infanticidio anche quando la morte del neonato accada a distanza di tempo dalla nascita, se questo ad esempio venga chiuso in uno spazio confinato appena partorito e venga a morte più tardi per asfissia lenta. Il c.p. all articolo 578 c.p regola il concorso di persone nel reato, distinguendo due ipotesi: per coloro che concorrono nel fatto si applica la reclusione non inferiore ad anni 21, pena identica a quella comminata per l omicidio doloso comune; per coloro che hanno agito allo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da un terzo a due terzi, che nel minimo può scendere a 7 anni di reclusione. Il diverso trattamento è basato sulla cooperazione prestata all infanticida, secondo che il concorrente abbia agito disinteressatamente per favorire la madre in stato abbandono, ovvero abbia concorso per un motivo diverso, ad esempio a scopo di lucro. 14

All infanticidio non si applicano le circostanze aggravanti stabilite dall art.61 c.p (motivi abietti o futili, sevizie o crudeltà, infante privo di difesa) e ciò per espressa disposizione di legge. Non si applicano neppure quelle speciali contemplate dagli articoli 576 e 577 c.p, perché l infanticidio è un delitto autonomo rispetto all omicidio. Sono ammesse le attenuanti comuni e generiche che siano compatibili con la fattispecie delittuosa in esame. L infanticidio può concorrere col delitto di soppressione o di occultamento del cadavere del neonato (art.411 e 412, c.p.). Vitalità del neonato Nel reato di infanticidio, assume notevole importanza sia in campo medico-legale e di conseguenza giuridico, la dimostrazione della vitalità del neonato quindi dell eventuale durata della vita autonoma e delle cause della morte. L elemento sostanziale che definisce il reato di infanticidio è, la vitalità del neonato cioè l attitudine del nato al proseguimento della vita autonoma, dopo il completo distacco dall organismo materno. Dal punto di vista medico-legale, in caso di sospetto di infanticidio, risulta di primaria importanza la ricerca nel nato dei segni o prove di vita autonoma, le cosiddette docimasie (termine di origine greca che significa dimostro, sono appunto delle dimostrazioni della vita autonoma del nuovo nato che è appena iniziata. Mediante l ispezione dei polmoni.) La funzione primariamente indagata è quella respiratoria, che inizia alcuni secondi dopo la nascita, immediatamente dopo un breve periodo di apnea fisiologica. Gli accertamenti medico-legali effettuati in sede di autopsia hanno il fine di accertare l avvenuta respirazione da parte del nato, possono essere diretti (docimasie respiratorie polmonari) 5 o indiretti 5 Le docimasie respiratorie polmonari sono caratterizzate dell esame dei polmoni del neonato, sia dal punto di vista macroscopico esterno ed interno che microscopico, effettuato con tecniche differenti. --Docimasia radiologica: consiste nel sottoporre il cadavere del neonato, a torace chiuso, ad un esame radiologico dei campi polmonari, per evidenziare alcune modificazioni caratteristiche dell avvenuta respirazione (es. trasparenza ed espansione polmonare, abbassamento del diaframma ) -Docimasia ottica: consiste nella minuziosa osservazione della superficie polmonare effettuata ad occhio nudo o con l ausilio di una lente di ingrandimento. Il polmone che ha respirato ha un colorito roseo, una consistenza soffice, di aspetto espanso con superficie vescicolare per la presenza di bollicine di aria negli alveoli; il taglio del tessuto produce un rumore crepitante e determina la fuoriuscita di liquido schiumoso bianco rosaceo. Contrariamente, il polmone del neonato che non ha respirato, si presenta di colorito rosso scuro, di consistenza compatta, di aspetto 15

(docimasie respiratorie extrapolmonari) 6,volte ad evidenziare le differenze tra la struttura e l aspetto dei polmoni che hanno respirato e quelli che non hanno respirato. Cause di morte del feto o neonato: Nel reato di infanticidio si considerano soprattutto le cause delittuose, rappresentate in massima parte da traumi violenti (traumi cranici, lesioni da precipitazione, ferite penetranti), da asfissia indotta come nei casi di strangolamento, strozzamento, soffocamento o annegamento, o da abbandono del neonato a condizioni atmosferiche sfavorevoli. parenchimatoso ; il taglio del tessuto non determina alcun rumore e sovente si ha la fuoriuscita di sangue contenuto nei capillari. - Docimasia idrostatica: consiste nel prelevare in toto, il complesso cuore-polmoni, dopo avere effettuato la legatura della trachea, ed immergerlo in acqua, quindi osservare il fenomeno di galleggiamento. I polmoni che hanno respirato, insufflati di aria, galleggiano nell acqua, avendo un peso specifico inferiore a quest ultima, contrariamente ai polmoni fetali parenchimatosi che tendono ad affondare. Successivamente, si ripete l esame sui polmoni separati e su parti di essi. Esistono tuttavia alcune circostanze che possono alterare il risultato dell indagine stessa, come ad esempio la ventilazione assistita in corso di manovre rianimatorie (che peraltro esclude il delitto di infanticidio) o il fenomeno postmortale della putrefazione che induce un aumento di gas, determinando galleggiamento anche in polmone fetale. - Docimasia istologica: l esame microscopico di sezioni tissutali polmonari è di fondamentale importanza, potendo evidenziare nel polmone che ha respirato, la dilatazione delle cavità alveolari, con i setti di divisione sottili e distesi, l appiattimento delle cellule epiteliali oltre che la completa apertura del lume bronchiale. Nel polmone fetale, invece, le cavità alveolari, non distese dall insufflazione di aria presentano un aspetto a fessura, con setti molto spessi e cellule epiteliali di rivestimento di forma cubico-cilindrica, inoltre sono presenti detriti cellulari amorfi nel lume ristretto delle vie aeree. 6 Le docimasie respiratorie extrapolmonari si basano sulla dimostrazione dell aria inspirata nello stomaco e nell intestino (docimasia gastro-intestinale), e nell orecchio medio a livello della cavità del timpano (docimasia auricolare). Possono essere eseguite altre prove, che tuttavia possono assumere un significato, a volte, incostante: -Docimasia alimentare: consiste nella ricerca nel tubo digerente del neonato di alimenti ingeriti o digeriti; -Docimasia batteriologica:consiste nel ricercare, a livello intestinale, sterile nella vita fetale, la presenza di colonie del battere Escherichia Coli. -Docimasia renale: consiste nel ricercare, a livello tubulare renale, cristalli di acido urico. 16