AZIONE 8 DEFINIZIONE DI TECNICHE E INDICATORI PER LO STUDIO E LA VALUTAZIONE DEI BENEFICI PRODOTTI DALL INTRODUZIONE DEI DMV

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AZIONE 8 DEFINIZIONE DI TECNICHE E INDICATORI PER LO STUDIO E LA VALUTAZIONE DEI BENEFICI PRODOTTI DALL INTRODUZIONE DEI DMV

Definizioni di tecniche e indicatori per lo studio e la valutazione dei benefici prodotti dall introduzione del DMV Cosa? (oggetti di studio) Tecniche (raccolta dati & analisi) Indicatori (Bio, Eco, Fis) Pertinenti o sensibili alla variazione delle condizioni idrauliche Ci = Vi * Di * Si 1 0.8 Suitability 0.6 0.4 0.2 0 0 10 20 30 40 Velocity (cm s 1 )

Definizioni di tecniche e indicatori per lo studio e la valutazione dei benefici prodotti dall introduzione del DMV Perchè? (scopi) Quadro normativo nazionale Specificità territoriale e di perturbazione Benthos (STAR ICMi) Diatomee (ICMi) Macrofite (IBMR) Fauna ittica (ISECI) Ambienti selettivi per i descrittori biologici Risposta biologica non specificatamente tarata su parametri idraulici Confronto con stato di riferimento Verifica delle specifiche condizioni locali di riferimento Giudizio di qualità

Definizioni di tecniche e indicatori per lo studio e la valutazione dei benefici prodotti dall introduzione del DMV Specificità territorali Quote Adda Madrasco Vegetazione Dell'Alpe

Definizioni di tecniche e indicatori per lo studio e la valutazione dei benefici prodotti dall introduzione del DMV Dove? (area di studio) ID Torrenti Quota sorgente (m) Quota fine (m s.l.m.) Lung h (km) Pendenza (%) Ordine fluviale LIR 2500 1910 3,7 15,0 4 SCA 2500 1670 2,8 29,0 5 MAS 2900 1030 7,3 25,0 3 MEL 2650 1040 7,2 22,0 4 MAL 2700 1640 5,2 20,0 3 SIS 2550 1640 4,5 20,0 4 LIV 2100 350 11,5 15,0 3 CER 2100 550 10 15,0 3 MAD 2370 350 10,8 18,0 3 TAR 2300 1500 3 26,0 3 ROA 3100 1300 11 16,0 4 BOR 2400 1980 5,2 8,0 3 DOS 2400 2120 3,5 8,0 3 VER 2600 2100 4,4 11,0 4 ALP 3010 2300 5,4 13,0 5

Definizioni di tecniche e indicatori per lo studio e la valutazione dei benefici prodotti dall introduzione del DMV Quando? (misure sperimentali)

Quali indicatori? MACROFITE FAUNA ITTICA NO NO Poche specie di muschi, briofite ed epatiche; condizioni idrauliche e di substrato non idonee generalmente rappresentata da 1 2 specie e fortemente condizionata da attività gestionali DIATOMEE BENTHOS NO Poco diversificate negli ambienti d alta quota e scarse relazioni con parametri idraulici

Quali metriche? METRICHE: AMBITI DI RIFERIMENTO & IDONEITÀ

Qualche problema? 30 25 16 14 2.4 2.3 2.2 n famiglie 20 15 10 n EPT 12 10 8 6 Shannon-Wiener 2.1 2 1.9 1.8 1.7 1.6 5 0 500 1000 1500 2000 2500 Quota (m s.l.m) 4 0 500 1000 1500 2000 2500 Quota (m s.l.m) 1.5 0 500 1000 1500 2000 2500 Quota (m s.l.m) Ruolo di descrittori idraulici e morfologici nel contesto alpino

AZIONE 8: DEFINIZIONE DI TECNICHE E INDICATORI PER LO STUDIO E LA VALUTAZIONE DEI BENEFICI PRODOTTI DALL INTRODUZIONE DEI DMV SECONDA PARTE: ASPETTI IDRAULICO MORFOLOGICI ANDREA ROMANÒ, GRAIA SRL

TRATTI DI STUDIO Tratti con diverse caratteristiche idrologiche, morfologiche e geografiche g T. Liro T. Viola T. Bondone T. Belviso Principali caratteristiche idrologiche, morfologiche e geografiche dei tratti di studio Parametro T. Liro a Vho T. Viola ponte Val Verva T. Bondone sopra Bondone Bacino imbrifero sotteso alla presa(km 2 ) 130.24 39.83 4.0 Dell'Alpe Soglia di misura Portata media annua naturale alla presa (l/s) 6440 1439 160 DMV (l/s) 489 125 16 Altitudine media del tratto rilevato (m s.l.m.) 915 1846 1283 Distanza del tratto rilevato dall opera di presa (m) 1300 2000 1100 Larghezza media alveo non vegetato bankfull width (m) 7-8 4-6 1.8-2.7 Pendenza thalweg (%) 1.40 1.96 3.30 Portate rilasciate per i rilievi (l/s) 489 750-1000 250 630-900 20-120 Invaso Edison

ATTIVITÀ SPERIMENTALI T. Liro T. Viola T. Bondone Attività in campo: Rilievi topografici della forma dell alveo e della quota dei peli liberi dell acqua mediante stazione totale, GPS e aste metrate Misure di portata e di velocità di corrente mediante correntometro Rilievo della granulometria del substrato di fondo (Pebble count) Dell'Alpe

SEZIONE DI MISURA SUL T. BELVISO La Società Edison ha realizzato sul T. Belviso una soglia per la misurazione delle portate in località S. Paolo. È stato così possibile avviare la misurazione giornaliera delle portate fluenti nel tratto di T. Belviso compreso tra l Invaso l di Frera e l invaso l di Ganda, permettendo di ampliare il set di dati idrologici relativi ai piccoli corsi d acqua d della Provincia di Sondrio. Dell'Alpe

ATTIVITÀ MODELLISTICA Applicazione dei seguenti modelli idraulico / ecologici: Il modello PHABSIM (PHYSICAL HABITAT SIMULATION, sviluppato dallo U.S. Geological Service) Il modello CASIMIR (COMPUTER AIDED SIMULATION SYSTEM FOR INSTREAM FLOW REQUIREMENTS, sviluppato da Institute for Hydraulic Engineering di Stoccarda e SJE Ecological Engineering, GmbH) Il modello Hec Ras (River Analysis System, sviluppato dallo U.S. Army Corps of Engineers ) Curve di preferenza Trota fario adulta Dell'Alpe

RISULTATI Analisi della variabilità delle grandezze idrauliche in funzione della portata «Q» La funzione che lega le grandezze idrauliche B [m], hm [m] e Vm [m/s] alla portata Q [m 3 /s] èdel tipo: W=aQ b (Leopold and Maddock, 1953) B = larghezza media alveo bagnato v m velocità di corrente media h m = altezza media tirante idrico Incremento medio percentuale delle grandezze idrauliche al variare della portata Parametro T. Liro T. Bondone T. Viola Incremento % Incremento % Incremento % Portata Q [l/s] 104 500 260 Larghezza B [m] 13 123 62 Profondità h m [m] 16 51 78 Velocità v m [m/s] 60 172 43 Dell'Alpe Q 1 = 20 l/s Q 2 = 120 l/s La grandezza che varia maggiormente in funzione della portata è risultata la velocità di corrente

RISULTATI Considerazioni sulla modellizzazione idraulica ed ecologica di ambienti ad elevata eterogeneità morfologica, quali i torrenti montani: Occorre utilizzare da un minimo di 6 106 transetti per tratti dalla geometria semplice, fino ad un massimo di 18 20 in alvei complessi; posizionandoli in modo da rappresentare con sufficiente dettaglio le variazioni sensibili di pendenza e i punti di controllo idraulico La scelta del modello da utilizzare dipende dalle caratteristiche e del corpo idrico da analizzare, dalle risorse disponibili e dagli obiettivi finali; non c èc un modello ideale a priori per tutte le situazioni. E preferibile eseguire set di misure del profilo del pelo libero rispetto alla portata,, anche per i modelli come HEC RAS (per i quali non sono indispensabili), al fine di una migliore calibrazione. E E consigliabile non estrapolare i risultati per portate troppo diverse da quelle di calibrazione. In alvei molto complessi,, i modelli come HEC RAS e CASIMIR che sono in grado di creare sezioni interpolate, possono rappresentare più fedelmente la realtà. Si può suggerire in 20 l/s la portata minima per le simulazioni idraulico morfologiche, al di sotto della quale i modelli non sono applicabili e/o gli scostamenti dei valori dei parametri idraulico morfologici, misurati a diversi deflussi, rischiano di essere dello stesso ordine di grandezza degli errori i di misura in campo. Il risultato della modellizzazione ecologica dipende strettamente dalle «curve di preferenza» dell organismo target utilizzato; tali curve dovrebbero essere il più possibile sitospecifiche.