Aiuti di Stato - Commissione Ue, ok finanziamenti a Poste Italiane



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Aiuti di Stato - Commissione Ue, ok finanziamenti a Poste Italiane Marta Bonucci 04 Dicembre 2015 Notizie La Commissione europea approva le compensazioni riconosciute a Poste Italiane per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale I contratti per l'obbligo di servizio postale universale La società Poste Italiane è stata designata nel 1999 come prestatore di servizio postale universale per l'intero territorio italiano. Il 12 ottobre 2015 è stata lanciata un'offerta pubblica iniziale per la vendita di parte delle quote statali a investitori privati. Il 27 ottobre, è partita la negoziazione del 38,2% delle quote di Poste alla borsa di Milano, mentre lo Stato ha conservato il 61,8% rimanente. Il precedente contratto di servizio universale concluso tra l'italia e Poste Italiane copriva inizialmente il periodo 2009-2011, ed era alla base delle compensazioni per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale nel biennio in questione, approvate dalla Commissione europea nel novembre 2012. Non avendo potuto stipulare un nuovo contratto per il periodo 2012-2015, il contratto precedente è stato automaticamente rinnovato in base a una clausola di tacita proroga. Il contratto per il 2016-2019 non contiene più questa clausola, perché sarebbe incompatibile con il vincolo a limitare rigorosamente la durata dei contratti di servizio pubblico previsto dalle norme Ue in materia di aiuti di Stato relative alla compensazione degli obblighi di servizio pubblico. Il via libera della Commissione

La compensazione concessa dall'italia a Poste Italiane per l'adempimento della sua missione di servizio pubblico nei periodi 2012-2015 e 2016-2019, ha fatto sapere oggi la Commissione, risulta in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato. Nell'ottobre 2015 l'italia ha infatti comunicato che intendeva compensare Poste Italiane per l'adempimento del suo obbligo di servizio postale universale nel periodo 2016-2019, obbligo che comprende i servizi postali di base erogati in tutto il Paese a prezzi abbordabili e nel rispetto di certi requisiti minimi di qualità. In base al contratto concluso con l'italia, Poste Italiane riceverebbe un massimo di 1,05 miliardi di euro per il periodo 2016-2019 (262 milioni di euro all'anno). L'Italia ha inoltre informato Bruxelles circa le compensazioni già approvate ma non ancora pagate per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale nel periodo 2012-2015 in seguito alla proroga di un contratto precedente: la compensazione, in questo caso, ammonterebbe a un massimo di 1,34 miliardi di euro (335 milioni di euro all'anno). Conformemente alle norme Ue in materia di aiuti di Stato, le imprese possono ricevere una compensazione per i costi supplementari derivanti dalla prestazione di un servizio pubblico subordinatamente a certi criteri. Ciò consente ai Paesi Ue di concedere aiuti di Stato per l'erogazione di servizi pubblici evitando al tempo stesso sovracompensazioni a favore delle imprese cui sono affidati tali servizi, così da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e garantire un uso efficiente delle risorse pubbliche. Nel caso in esame, la valutazione della Commissione ha dimostrato che la compensazione concessa a Poste Italiane è basata su un metodo solido e prudente, che garantisce che la compensazione non superi il costo della missione di servizio pubblico. In particolare, secondo Bruxelles, il calcolo contiene una stima, e tiene debitamente conto, di tutti i vantaggi immateriali connessi allo status di prestatore incaricato dell'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, come le sinergie fra servizi postali e finanziari. Inoltre, l'ammontare degli aiuti concessi diminuisce considerevolmente col passare del tempo se si tiene conto del notevole miglioramento in termini di efficienza che si otterrà durante il periodo di conferimento dell'obbligo di servizio universale. Via libera Ue agli aiuti alle Poste. Roma sblocca fondi per 2,39 mld La Commissione europea non ha giudicato 'aiuto di Stato' i fondi versati dal governo a Poste per aver offerto servizi a prezzi calmierati Venerdì, 4 dicembre 2015-15:05:00

Non sono aiuti di Stato, via libera perciò a 1,05 miliardi di euro per il 2016-2019 e di 1,34 per il 2012-2015 da parte dello Stato Italiano. La Commissione europea ha infatti deciso che la compensazione concessa dall'italia a Poste per il suo ruolo di servizio pubblico non può essere considerata aiuto di Stato. La compensazione concessa a Poste Italiane, valuta l'esecutivo Ue, "è basata su un metodo solido e prudente, che garantisce che la compensazione non superi il costo della missione di servizio pubblico". In particolare, "il calcolo contiene una stima e tiene debitamente conto di tutti i vantaggi immateriali connessi allo status di prestatore incaricato dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico, come le sinergie fra servizi postali e finanziari". Inoltre, "l'ammontare degli aiuti concessi diminuisce considerevolmente col passare del tempo se si tiene conto del notevole miglioramento in termini di efficienza che si otterrà durante il periodo di conferimento dell'obbligo di servizio universale". Poste si è impegnata infatti a rendere disponibili in tutta Italia servizi di base a prezzi abbordabili e nel rispetto di certi requisiti minimi di qualità. In base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato relative alla compensazione degli obblighi di servizio pubblico, adottate nel 2011, le imprese possono ricevere una compensazione per i costi supplementari derivanti dalla prestazione di un servizio pubblico subordinatamente a certi criteri. Questo consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato per l'erogazione di servizi pubblici evitando al tempo stesso sovra-compensazioni a favore delle imprese a cui sono affidati tali servizi, in modo da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e da garantire un uso efficiente delle risorse pubbliche.

Poste Italiane: il 15 dicembre Guidi e Caio firmano contratto di programma (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 04 dic - Dopo il via libera di oggi della Commissione europea alla compensazione concessa dall'italia a Poste Italiane per l'adempimento della missione di servizio pubblico, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e l'amministratore delegato del gruppo Francesco Caio firmeranno il contratto di programma relativo alle Poste il prossimo martedi' 15 dicembre al Mise alle ore 15,30. Lo rende noto, in un comunicato, il Ministero dello Sviluppo economico. com-amm (RADIOCOR) 04-12-15 15:23:41 (0349) 5 NNNN Poste: in 2016-19 servizio universale pagato 262,4 mln, si puo' arrivare a 350 Il contenuto del contratto di programma alla firma il 15/12 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 04 dic - Con il via libera della Ue che sancisce l'avvio del nuovo contratto di programma tra Poste Italiane e il ministero dello Sviluppo economico, il servizio universale per i periodo 2016-2019 sara' remunerato 262,4 milioni l'anno. Il taglio rispetto ai 360 milioni previsti in precedenza e' contenuto nella Legge di Stabilita' dell'anno scorso. Nel nuovo contratto viene tuttavia prevista anche la possibilita' di aumentare la remunerazione fino a 89 milioni l'anno, per un totale dunque di 351,4 milioni annui, previa la verifica di una serie di condizioni da parte dell'agcom. Il contratto di programma contempla, pur non citando specificamente la consegna della posta a giorni alterni, anche il piano di razionalizzazioni dei servizi voluto dall'amministratore delegato, Francesco Caio. Il piano che ha rivoluzionato il recapito

e' stato avviato, con i via libera regolatori previsti, a inizio ottobre scorso e sara' implementato gradualmente fino a prevedere la consegna a giorni alterni nel 25% del territorio italiano. Al momento e' in corso una moratoria per i giornali che, dopo la presa di posizione della Fieg e la trattativa a livello governativo, saranno consegnati tutti i giorni almeno fino a fine anno. Un capitolo a parte meritano le chiusure degli uffici. Prima di procedere alla razionalizzazione programmata, l'azienda si impegna infatti a valutare, partendo dal presupposto che la rete e' un asset di valore, se la chiusura impatti o meno sul potenziamento dei servizi e se non sia piu' conveniente per Poste, Regioni e Comuni tener invece aperta l'ufficio in discussione. Il Ministero e le Poste, si legge all'articolo 5 del contratto "si impegnano reciprocamente a valorizzare la rete capillare degli uffici postali, ed in particolare le potenzialita' e le caratteristiche degli stessi quali uffici di prossimita' al servizio degli utenti specialmente negli ambiti territoriali con scarsa densita' abitativa". Poste, in particolare, si impegna "a valutare prioritariamente eventuali iniziative degli enti ed istituzioni territoriali, pervenute entro il 30 settembre di ogni anno, che possano potenziare l'offerta complessiva dei servizi in specifici ambiti territoriali, anche al fine di valorizzare la capillarita' degli uffici postali" Dopo il via libera della Ue, il ministero dello Sviluppo economico ha annunciato oggi con una nota la firma definitiva del contratto di programma 2016-2019 tra Poste Italiane e Ministero per il prossimo 15 dicembre. Sim (RADIOCOR) 04-12-15 17:36:02 (0434) 3 NNNN Poste I.: ok Ue a finanziamento Servizio Universale 2016-19 13:50 ROMA (MF-DJ)--La Commissione europea ha concluso che la compensazione concessa dall'italia a Poste I. Per l'adempimento della sua missione di Servizio pubblico ("obbligo di servizio universale") nei periodi 2012-2015 e 2016-2019 e' in linea con le norme in materia di aiuti di Stato. E' quanto si legge in una nota pubblicata sul sito della Commissione. A ottobre scorso l'italia ha comunicato a Bruxelles che intendeva compensare Poste per l'adempimento del suo obbligo di servizio postale universale nel periodo 2016-2019. In base al contratto concluso con lo Stato, Poste riceverebbe un massimo di 1,05 mld di euro per il periodo 2016-2019 (262 mln all'anno). gug (fine) MF-DJ NEWS 0413:49 dic 2015

04/12/2015 14:04 di FIRSTonline Ue a Italia: compensazioni a Poste non violano norme aiuti di Stato Secondo Bruxelles, la compensazione concessa dall'italia a Poste Italiane per l'obbligo di servizio universale non viola le norme Ue sugli aiuti di Stato - Si tratta di 1,05 miliardi di euro per il 2016-2019 e di 1,34 miliardi per il 2012-2015. La Commissione europea ha stabilito che la compensazione concessa dall'italia a Poste Italiane per lo svolgimento del servizio pubblico ( obbligo di servizio universale ) nei periodi 2012-2015 e 2016-2019 è in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. Si tratta di 1,05 miliardi di euro per il 2016-2019 e di 1,34 miliardi per il 2012-2015. Secondo la Commissione, la compensazione concessa a Poste Italiane è basata su un metodo solido e prudente, che garantisce che la compensazione non superi il costo della missione di servizio pubblico, scrive l Esecutivo comunitario. In particolare, il calcolo contiene una stima e tiene debitamente conto di tutti i vantaggi immateriali connessi allo status di prestatore incaricato dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico, come le sinergie fra servizi postali e finanziari. Inoltre, l'ammontare degli aiuti concessi diminuisce considerevolmente col passare del tempo se si tiene conto del notevole miglioramento in termini di efficienza che si otterrà durante il periodo di conferimento dell'obbligo di servizio universale. Nell'ottobre 2015 l'italia ha comunicato alla Ue che intendeva compensare Poste Italiane per l'adempimento del suo obbligo di servizio postale universale nel periodo 2016-2019. Quest'obbligo comprende i servizi postali di base erogati in tutto il Paese a prezzi abbordabili e nel rispetto di certi requisiti minimi di qualità. In base al contratto concluso con l'italia, Poste Italiane riceverebbe un massimo di 1,05 miliardi di euro per il periodo 2016-2019 (262 milioni di euro all'anno). L'Italia ha inoltre informato la Commissione di compensazioni già approvate ma non ancora pagate

per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale nel periodo 2012-2015 in seguito alla proroga di un contratto precedente. La compensazione per il periodo 2012-2015 ammonterebbe a un massimo di 1,34 miliardi di euro (335 milioni di euro all'anno). In base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato relative alla compensazione degli obblighi di servizio pubblico, adottate nel 2011, le imprese possono ricevere una compensazione per i costi supplementari derivanti dalla prestazione di un servizio pubblico subordinatamente a certi criteri. Questo consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato per l'erogazione di servizi pubblici evitando al tempo stesso sovracompensazioni a favore delle imprese a cui sono affidati tali servizi, in modo da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e da garantire un uso efficiente delle risorse pubbliche. DDL CONCORRENZA/ Agcom: anomalia il monopolio delle Poste sulle multe Interrogati dai senatori sulle regole che la stessa Agcom, d intesa con il ministero della Giustizia, dovrà seguire per il rilascio delle autorizzazioni alle imprese che vorranno svolgere questo servizio, i dirigenti dell Autorità hanno risposto: «l interesse pubblico sotteso a queste autorizzazioni sarà interpretato nel senso più rigido. Cercheremo di chiedere maggiore serietà, insieme all attestazione di requisiti prima non richiesti, come ad esempio l applicazione del contratto collettivo di lavoro del settore postale e le verifiche in materia previdenziale». I dirigenti dell Agcom hanno infine sottolineato come attualmente in Italia ci sia «una situazione assolutamente anomala» dal punto di vista del numero di titoli abilitativi nel settore postale «ce ne sono circa 4000, mentre in Francia e Germania ci sono invece solo 150 operatori, l estrema frammentarietà rende anche più difficile l attività di vigilanza».

Poste Italiane: "Nessuna cessione di Poste Mobile" LA SMENTITA Il gruppo smentisce la notizie di stampa: "Il processo di semplificazione non prevede dismissioni della nostra controllata" di F.Me Non c'è nessun piano per la dismissione di Poste Mobile, né per la chiusura di Poste Tributi. E' quanto chiarisce Poste italiane in una nota per smentire notizie di stampa in merito. "Con riferimento ad alcune notizie di stampa pubblicate oggi, Poste Italiane informa che il processo di semplificazione della struttura societaria, avviato da tempo, non include allo stato piani per la dismissione di Poste Mobile, nè per la chiusura di Poste Tributi", si legge nel testo. Il Corriere della Sera scrive che il board di Poste Italiane il prossimo 11 dicembre discuterà il trasferimento del ramo della telefonia fissa da PosteMobile alla capogruppo. Una riorganizzazione propedeutica alla vendita della controllata presieduta da Barbara Poggiali. La vendita di Poste Mobile - secondo il CorSera - sarebbe stata decisa perche' l'ad di Poste Italiane, Francesco Caio, non ritiene più strategica la società. I numeri segnalano del resto un calo dei risultati e dei margini. L'utile netto è risultato dimezzato, passando da 15,8 milioni a 7,8 mln. In flessione pure l'arpu, il parametro utilizzato per indicare il ricavo medio per utente. Nel 2014 è sceso di quasi il 20% attestandosi a 5,7 euro al mese. Tra le riorganizzazioni predisposte da Caio - precisa il quotidiano - figura anche la chiusura di Poste Tributi. venerdì, dicembre 4th, 2015