LA SALUTE DELL OSSO. Come sostenere la salute delle ossa nella terza età

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LA SALUTE DELL OSSO Come sostenere la salute delle ossa nella terza età Con il supporto non condizionante di Iniziativa promossa da

INDICE INDICE IL PERICOLO DELLE CADUTE E DELLE FRATTURE 4 Le ossa dell anziano 4 Il pericolo delle fratture 5 80.000 fratture di femore ogni anno 6 I costi elevati delle fratture 6 Il pericolo è dietro la porta di casa 7 Prevenzione del rischio di cadute 7 CONOSCERE L OSTEOPOROSI 9 Come è fatto un osso 9 Le ossa sono vive 9 Il rimodellamento dell osso 10 Una malattia silenziosa 11 Il rischio di osteoporosi aumenta con l età 11 Altri fattori di rischio per l osteoporosi 12 Principali esami utili per diagnosticare l osteoporosi 12 Quali sono i sintomi? 15 PREVENZIONE E CURA DELL OSTEOPOROSI 16 Calcio e vitamina D 16 Attenzione al peso 19 Evitare alcool e fumo 20 Attività fisica 21 Cura dell osteoporosi 23 3

Le ossa si rinnovano continuamente ma purtroppo, con il passare degli anni, vanno comunque incontro a una maggiore fragilità che predispone al rischio di fratture. Questo pericolo è particolarmente rilevante nella persona anziana, perché è anche a maggior rischio di cadute. Purtroppo con l età non solo aumenta il rischio di fratturarsi, ma anche la gravità delle fratture, con possibili conseguenze gravi sia per la qualità di vita (possibile invalidità e ridotta autonomia) sia per la salute generale (aumentato rischio di mortalità). IL PERICOLO DELLE CADUTE E DELLE FRATTURE LE OSSA DELL ANZIANO Le ossa della persona anziana (dopo i 65 anni di età) subiscono una naturale evoluzione - in buona parte dovuta essenzialmente all età - che le rendono meno solide ed elastiche. In definitiva, le ossa della persona anziana sono meno resistenti agli urti e al sostegno del peso del corpo. La ridotta resistenza agli urti è particolarmente evidente a livello del femore, che può andare facilmente incontro a una frattura a seguito di una caduta, e a livello delle vertebre che, soprattutto a seguito di un trauma ma anche spontaneamente, tendono a schiacciarsi. La notevole variazione di resistenza delle ossa di un anziano rispetto a quelle di un giovane è ben evidenziata dal grafico che segue, dove la capacità di resistenza dell osso è misurata in Newton, che esprime la capacità dell osso di sopportare un determinato peso. La situazione di minore resistenza dell osso, e quindi di maggiore fragilità, è una condizione conosciuta con il termine di osteoporosi, che descriveremo meglio più avanti. 4

IL PERICOLO DELLE CADUTE E DELLE FRATTURE LA RESISTENZA OSSEA COMPLESSIVA DIMINUISCE SENSIBILMENTE CON L ETÀ Resistenza ossea complessiva (Newtons) 10000 8000 6000 4000 2000 0 Femore (caduta laterale) giovane anziano 10000 8000 6000 4000 2000 0 Vertebra lombare (compressione) giovane anziano Courtney et al. Bone Joint SurgAm 1995; 77: 387-95 Mosekilde. Technology and Health Care 1998; 6: 287-97 IL PERICOLO DELLE FRATTURE Il rischio di frattura a cui può andare incontro la persona anziana non dipende solo dalla minore resistenza delle ossa. All aumentata perdita di massa ossea tipica dell età si associa infatti una ridotta risposta ai farmaci specifici e un maggiore rischio di cadute. Su quest ultimo aspetto si concentrano i consigli di prevenzione (vedi avanti), per evitare il più possibile questo evento che può avere conseguenze drammatiche, compromettendo gravemente sia la quantità sia la qualità di vita. Purtroppo, infatti, con l età non solo aumenta il rischio di fratturarsi, ma anche la gravità delle fratture stesse, che in alcuni casi possono provocare un invalidità permanente e in altri aumentare persino il rischio di decesso. Nei soggetti adulti sono per esempio più frequenti le fratture di polso (che sono anche le meno pericolose), mentre nell anziano la più frequente è la frattura di femore, più temibile e pericolosa. 5

SEDI PIÙ FREQUENTI DI FRATTURA NELLE ETÀ TRA 50 E 54 ANNI E TRA 85 E 89 ANNI, RISCONTRATE IN DONNE SVEDESI Età 50-54 anni 27% 4% 39% 15% 15% Età 85-89 anni 33% 36% Femore Polso Vertebre Omero Altro 10% 11% 10% Aerch Osteoporos 2013; 8: 136 80.000 FRATTURE DI FEMORE OGNI ANNO Complessivamente, in Italia, ogni anno si registrano circa 80.000 fratture di femore, il 90% delle quali è conseguente a una caduta. Osteporos Int 2006; 17: 237-44 L incidenza delle fratture raddoppia nelle donne a partire dai 65 anni di età (osteoporosi conseguente alla menopausa), mentre negli uomini questo fenomeno si osserva al di sopra dei 75 anni (osteoporosi conseguente all età). I COSTI ELEVATI DELLE FRATTURE Le fratture sono un evento molto grave e possono determinare un importante diminuzione della sopravvivenza, diversa a seconda del tipo di frattura. Basti pensare che i pazienti con una frattura del collo del femore (la parte del femore che si collega al bacino) presentano, entro un anno dalla frattura, un tasso di mortalità del 15-30%. 6

IL PERICOLO DELLE CADUTE E DELLE FRATTURE Oltre ai costi in termini di vite, le fratture osteoporotiche hanno importanti implicazioni sociali ed economiche. L anziano che subisce una frattura può infatti rischiare una condizione di invalidità, di peggioramento della salute e della qualità di vita, che inevitabilmente ricadrà sui familiari e sulla necessità di una maggiore assistenza sanitaria. JAMA 2001; 285: 320-3 IL PERICOLO È DIETRO LA PORTA DI CASA È interessante notare che il 94% dei casi di cadute avviene in ambiente domestico. Il medico di famiglia potrà aiutarvi a scoprire le varie situazioni di pericolo (per esempio: luci basse, ostacoli a terra, come cavi elettrici volanti, tappeti ) che possono essere prevenute. Dentro casa, gli ambienti a maggior rischio sono: la cucina (25%) la camera da letto (22%) le scale interne ed esterne (20%) il bagno (13%) http://www.epicentro.iss.it/problemi/domestici/rischicaduteanziani.asp PREVENZIONE DEL RISCHIO DI CADUTE Per prevenire il rischio delle cadute, oltre all importanza del movimento e dell attività fisica, soprattutto all aria aperta, sono importanti alcune precauzioni, sia in casa sia fuori. 7

Alcuni consigli: In casa Fare attenzione che vi sia una buona illuminazione (no luci basse) Non usare tappeti e scendiletto: è facile scivolare! Usare scarpe morbide, con suola di gomma Non usare ciabatte, ma pantofole chiuse (aderiscono meglio al piede) Evitare di flettere il dorso per raccogliere qualcosa o sollevare un peso da terra: è preferibile piegarsi sulle ginocchia Usare tappetini antiscivolo in gomma nella vasca da bagno o nella doccia Applicare una maniglia sul muro della doccia o del bagno per sorreggersi meglio Fuori Usare scarpe comode, ausili (per esempio: bastone) e non dimenticare gli occhiali Evitare le strade sconnesse o i percorsi accidentati 8

CONOSCERE L OSTEOPOROSI CONOSCERE L OSTEOPOROSI COME È FATTO UN OSSO La struttura di un osso ha una superficie esterna dura e compatta che riveste un tessuto spugnoso e più leggero. La parte compatta costituisce quasi l 80% del totale ed è maggiormente rappresentata nelle ossa lunghe, come il femore; l osso spugnoso è circa il 20% del totale ed è particolarmente presente nella parte interna dei corpi vertebrali. La struttura compatta è composta da piccoli cilindri di tessuto osseo (denominati osteoni), fittamente accostati l uno all altro. La parte spugnosa dell osso ha invece una struttura formata da lamine intrecciate, dette trabecole, e spazi vuoti. Questa composizione rende l osso allo stesso tempo leggero e robusto. Infatti, le trabecole, seppur sottili, hanno una particolare disposizione che offre comunque un elevata resistenza alle pressioni e alle torsioni. LE OSSA SONO VIVE Anche nell età anziana, le ossa non sono inerti e senza vita, ma sono ricche di vasi sanguigni e nervi, e contengono cellule che permettono loro di rigenerarsi continuamente. Abbiamo già visto che gli osteoni (ossia gli elementi base della parte più compatta dell osso) si presentano come piccoli cilindri: al centro di ognuno di essi c è un canale dove scorre un vaso sanguigno. A ridosso di questo canale vivono due tipi particolari di cellule, chiamate osteoblasti e osteoclasti. Osteoblasti e osteoclasti sono come muratori con due diverse specializzazioni. Gli osteoclasti (pieni di vescicole contenenti un acido) rimuovono il tessuto vecchio, quindi hanno una funzione demolitrice; gli osteoblasti ricostruiscono il tessuto nuovo, quindi hanno una funzione rigeneratrice. 9

Nervo Osteocita OSTEONE Osteoblasta Osteoclasta Canale centrale Arteria Vaso Vena Lamelle linfatico 10 IL RIMODELLAMENTO DELL OSSO La competizione tra l azione demolitrice degli osteoclasti e quella rigeneratrice degli osteoblasti è denominata rimodellamento osseo. Questo processo si svolge con una sequenza prestabilita: prima gli osteoclasti producono una piccola cavità di riassorbimento; quindi la cavità viene riempita dagli osteoblasti con nuovo tessuto osseo. Questa operazione è molto importante per la salute dell osso, perché rimuovendo il tessuto osseo più usato e sostituendolo con tessuto nuovo di zecca, le ossa si mantengono giovani ed efficienti. Purtroppo, come molti altri meccanismi fisiologici, col passare del tempo anche il rimodellamento osseo diventa via via meno efficiente. In tal modo non avremo più un pareggio tra uscite (riassorbimento osseo) ed entrate (neoformazione ossea). In altre parole, la funzione demolitrice degli osteoclasti tende a prevalere e le ossa tendono a invecchiare e a divenire più fragili e quindi più esposte al rischio di frattura. Questa situazione è conosciuta come osteoporosi (le ossa appaiono internamente meno dense e più porose ), ed è caratterizzata da una riduzione della massa ossea e un alterazione della microarchitettura dell osso stesso.

CONOSCERE L OSTEOPOROSI BILANCIO NEGATIVO TRA RIASSORBIMENTO E NEOFORMAZIONE DELL OSSO NELL OSTEOPOROSI UNA MALATTIA SILENZIOSA L osteoporosi si sviluppa silenziosamente. Le ossa che divengono più fragili non danno inizialmente alcun sintomo. Poi, all improvviso, a seguito di un trauma - anche di poco conto - o addirittura spontaneamente, può avvenire una frattura ossea, che si presenta con un forte dolore. Le ossa più soggette alle fratture sono l anca, le vertebre e il polso. Nel caso di fratture vertebrali, queste possono verificarsi spontaneamente, all improvviso, senza alcuna causa immediata; il loro schiacciamento a cuneo può far incurvare tutta la colonna vertebrale e provocare intensi dolori, che inizialmente potrebbero venir confusi con dolori nevralgici o muscolari. La frattura viene dimostrata da una radiografia che, nel caso della colonna vertebrale, riporta la definizione di cedimento di un corpo vertebrale. IL RISCHIO DI OSTEOPOROSI AUMENTA CON L ETÀ E CON LA MENOPAUSA Lo squilibrio del rimodellamento osseo è favorito dal sesso e dall età: l osteoporosi prevale infatti nelle donne in menopausa (scomparsa delle mestruazioni) e nel sesso maschile dopo i 60 anni. 11

ALTRI FATTORI DI RISCHIO PER L OSTEOPOROSI L osteoporosi può essere inoltre favorita da numerosi fattori predisponenti. storia personale di precedenti fratture storia familiare di osteoporosi scarsa attività fisica basso peso corporeo dieta povera di calcio e di vitamina D abuso di alcool e caffè fumo di tabacco assunzione prolungata di cortisonici e anticoagulanti malattie ormonali (per esempio, l ipertiroidismo) asportazione chirurgica delle ovaie PRINCIPALI ESAMI UTILI PER DIAGNOSTICARE L OSTEOPOROSI Radiografia L osteoporosi può essere sospettata nel caso ci si sia sottoposti a una normale radiografia - richiesta magari per altri motivi nel cui referto il radiologo indichi segni di osteopenia, ovvero di ridotta consistenza dell osso. Ciò vuol dire che sulla lastra l immagine della struttura delle ossa risulta meno bianca (ossia meno densa). Talvolta il referto radiografico riporta alterazioni ormai avanzate o, addirittura, segni di frattura (per esempio, i cedimenti vertebrali già citati). La radiografia della colonna vertebrale può essere richiesta anche per un esame morfologico della colonna stessa, che consente di misurare la presenza di eventuali cedimenti vertebrali. 12

CONOSCERE L OSTEOPOROSI Densitometria ossea L esame di riferimento per porre diagnosi di osteoporosi è la densitometria ossea (detta anche mineralometria ossea computerizzata, meglio conosciuta con la sigla MOC). È un metodo radiologico assolutamente indolore e innocuo (i raggi vengono utilizzati in bassissime dosi) che valuta in modo esatto la densità minerale delle ossa: stabilisce infatti quanti grammi di calcio e altri minerali sono presenti nel segmento osseo esaminato. Questa valutazione viene solitamente applicata alla colonna vertebrale e al femore, oppure a livello del polso. DONNA SOTTOPOSTA ALLA MOC SEZIONE SCANSIONATA DELLA COLONNA VERTEBRALE SEZIONE SCANSIONATA DEL FEMORE 13

Il tempo necessario per eseguire una MOC è di circa 5 minuti, non è in alcun modo dolorosa e non c è bisogno di particolari preparazioni dietetiche o farmacologiche. Al termine della procedura il paziente può quindi riprendere normalmente le comuni occupazioni. L unica accortezza è di rimandare di qualche giorno la densitometria in caso di recente sottoposizione a un esame scintigrafico o radiologico con mezzo di contrasto. Prima dell esame, inoltre, andranno rimosse dal campo di esplorazione parti metalliche come monete, fibbie, orologi, braccialetti e simili. I segmenti scheletrici studiati dalla densitometria ossea variano in relazione alle caratteristiche del paziente; in generale viene valutato il tratto lombare della colonna vertebrale nelle persone di età <65 anni, mentre si preferisce esaminare il collo del femore nelle persone più anziane e/o con malattie della colonna vertebrale. A volte, per avere una valutazione più attendibile, l esame può essere condotto sia sulla colonna vertebrale sia sul femore. Esami di laboratorio Per definire meglio la diagnosi e le cure, sono anche utili alcuni esami del sangue e delle urine (per esempio, fosfatasi alcalina, calcio, fosforo, vitamina D e paratormone). Altri esami A discrezione del medico, per particolari condizioni, possono essere richiesti ulteriori esami come la TAC, la risonanza magnetica nucleare e gli ultrasuoni. 14

CONOSCERE L OSTEOPOROSI QUALI SONO I SINTOMI? Purtroppo il primo sintomo con cui solitamente si preannuncia l osteoporosi è una frattura, quindi con un dolore molto forte e acuto, che può colpire il polso, l anca o una vertebra. Ciò indica che in qualcuna di queste sedi la malattia è già in stato avanzato. Come già detto, tali fratture possono essere persino spontanee o conseguenti a piccoli traumi. Altre volte i primi sintomi sono rappresentati da dolori ossei meno acuti di quelli di una frattura ma persistenti, che possono conseguire a modificazioni strutturali di alcune ossa. Se l osteoporosi interessa le vertebre, uno dei primi sintomi può essere rappresentato dalla riduzione di altezza per schiacciamento di uno o più corpi vertebrali e conseguenti dolori (che possono somigliare a lombalgie o sciatalgie) che seguono il percorso del nervo corrispondente alla vertebra danneggiata. 15

PREVENZIONE E CURA DELL OSTEOPOROSI La salute delle ossa richiede un adeguato introito alimentare di calcio e vitamina D. Gli studi indicano inoltre che un elevata assunzione di frutta e verdura è molto benefica per le ossa. Inoltre vanno evitati alcuni fattori di rischio, quali gli alcolici e il fumo di sigaretta, e favorita l attività fisica. Un alimentazione corretta e un attività fisica adeguata possono ridurre rischio di osteoporosi del 50%. CALCIO E VITAMINA D L osso è composto soprattutto di fosfato di calcio. Lo scheletro contiene infatti il 99% del calcio presente in tutto il corpo. La salute delle ossa richiede quindi un adeguato introito alimentare di calcio, ma anche di vitamina D, senza la quale il calcio non può essere assorbito a livello intestinale e messo a disposizione delle ossa. La vitamina D ha inoltre molte ulteriori azioni benefiche sull organismo. Fabbisogno quotidiano di calcio La Società Italiana di Nutrizione Umana, che definisce i livelli di assunzione di riferimento dei nutrienti (LARN), nell ultimo aggiornamento del 2014, ha definito il fabbisogno medio giornaliero di calcio in 500-1100 milligrammi, a seconda dell età. 16

PREVENZIONE E CURA DELL OSTEOPOROSI Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, 2014 Fabbisogno medio giornaliero di calcio (Ca) Ca (mg) BAMBINI - ADOLESCENTI 6-12 mesi Non definito 1-3 anni 500 4-6 anni 700 7-10 anni 900 11-14 anni 1100 15-17 anni 1000 (femmine) 1100 (maschi) ADULTI 18-29 anni 800 30-59 anni 800 60-74 anni 1000 75 anni 1000 GRAVIDANZA 1000 ALLATTAMENTO 800 È dimostrato che un apporto giornaliero di calcio inferiore a 700-800 mg è associato a una ridotta densità minerale ossea e ad un aumentato rischio di frattura. È da privilegiare l assunzione di calcio con gli alimenti rispetto a quella con integratori, perché nella forma alimentare il calcio è assorbito meglio dall organismo. Andrebbero invece limitate bevande contenenti alcol e caffeina, perché queste sostanze interferiscono con il metabolismo del calcio. Non è difficile raggiungere le dosi consigliate con l alimentazione, se non in presenza di restrizioni dietetiche dovute a intolleranze alimentari (in particolare al lattosio) o a scelte di vita (dieta vegetariana/ vegana). Se la dieta non assicura un adeguato apporto di calcio, diventa indispensabile l utilizzo degli integratori. 17

500 mg di calcio sono contenuti in: mezzo litro di latte 125 grammi di mozzarella 100 grammi di stracchino 400 grammi di yogurt 50 grammi di pecorino stagionato 5 arance intere (1 chilogrammo) 600 grammi di spinaci 200 grammi di mandorle Un assunzione normale di calcio è per esempio assicurata dal consumo giornaliero di: 200 ml di latte + 1 yogurt + 40 grammi di formaggio stagionato. Una buona integrazione di calcio può essere ottenuta anche con l assunzione di acqua minerale (alcune acque arrivano ad apportare anche 360 mg di calcio per un litro) ma la stessa acqua del rubinetto è solitamente molto ricca di calcio. Fabbisogno quotidiano di vitamina D La vitamina D è presente nei vegetali e negli alimenti di origine animale (in particolare nei grassi animali). Tuttavia, sono pochi gli alimenti che ne contengono quantità apprezzabili (i pesci grassi tipo salmone, latticini e uova). La vitamina D deriva quindi soprattutto (80-90%) dalla produzione della nostra pelle, sotto l azione dei raggi solari nei mesi che vanno da aprile a settembre. Difficile fornire indicazioni generali circa l esposizione solare. Alcuni studi hanno rilevato che un esposizione di 15-30 minuti tra le 10.00 e le 15.00, 2 volte a settimana, su viso/braccia/gambe, senza protezione solare, possono essere sufficienti per un adeguata sintesi di vitamina D da parte della pelle. 18

PREVENZIONE E CURA DELL OSTEOPOROSI Ovviamente, l esposizione al sole è influenzata da diversi fattori e va controbilanciata con l effetto dannoso dei raggi ultravioletti (UV) sulla pelle soprattutto a certe latitudini e su certe carnagioni. La capacità di sintetizzare la vitamina D è particolarmente condizionata dall età del soggetto, tendendo a diminuire con l avanzare degli anni: si ha infatti un 30% in meno di produzione di vitamina D, a parità di esposizione ai raggi solari. Aging Dis 2012;3:313-329. CONCENTRAZIONI DI VITAMINA D IN RISPOSTA ALLA ESPOSIZIONE DI TUTTO IL CORPO A RAGGI UV (MINIMA DOSE CHE PROVOCA ERITEMA) 100 Vitamina D (nmol/l) 80 60 40 20 Giovane. 0 0 1 2 3 4 5 6 Giorno Anziano Holick et al. Lancet 1989 ATTENZIONE AL PESO La persona anziana può avere una nutrizione ridotta o inadeguata per vari motivi (difficoltà di masticazione, dieta scarsa di nutrienti, problemi economici, ipercolesterolemia) che può condurre a un eccessiva magrezza. Questa situazione è infatti un fattore predisponente per l osteoporosi e le fratture. Ma lo è anche l obesità che, oltre a predisporre al rischio di malattie cardiovascolari e diabete, non fa bene 19

alla salute delle ossa, anche perché spesso si associa a scarsa attività fisica. In particolare, con l obesità si può verificare una minore disponibilità di vitamina D, perché questo tipo di vitamina tende a essere sequestrata dalla massa grassa. Differenze tra donne e uomini Le donne, prima della menopausa, sono solitamente più attente al peso e quindi più a rischio di sottoalimentazione soprattutto di cibi contenenti calcio, cioè i formaggi, spesso considerati grassi o troppo ricchi di colesterolo. Questo concetto va in parte smitizzato: va evitato soprattutto il contenuto di colesterolo in cibi più dannosi come dolci e salumi, per esempio. L uomo invece è più tendente al sovrappeso e all obesità, con scelte di cibi più spesso già confezionati, meno ricchi di nutrienti, e con meno scelta di verdure e frutta. EVITARE ALCOOL E FUMO Alcool Un elevato consumo di alcolici è un fattore di rischio per l osteoporosi e si associa a un aumento del rischio di fratture, sia per gli uomini sia per le donne. Nell adulto si consiglia di non superare il quantitativo di 2 unità alcoliche al giorno, da consumare sempre a stomaco pieno. 5 12 18 36 1 Birra 1 bicchiere 330 ml Vino rosso 1 bicchiere 125 ml Aperitivo 1 bicchiere 80 ml Superalcolico UNITÀ 1 bicchiere ALCOLICA 40 ml (circa 12 grammi di alcool) Azioni negative dell alcool sul tessuto osseo Blocca gli osteoblasti (le cellule che portano nuovo tessuto osseo) Stimola gli osteoclasti (le cellule che eliminano tessuto osseo, affinché sia rinnovato) Riduce l assorbimento del calcio Riduce l attivazione della vitamina D Riduce la produzione di ormoni (testosterone ed estrogeni) 20

PREVENZIONE E CURA DELL OSTEOPOROSI Fumo Gli studi effettuati confrontando i fumatori con i non fumatori hanno chiaramente dimostrato che il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per un vasto numero di malattie e condizioni, incluse le malattie delle ossa. Azioni negative del fumo sul tessuto osseo Blocca gli osteoblasti (le cellule che portano nuovo tessuto osseo) Stimola gli osteoclasti (le cellule che eliminano tessuto osseo, affinché sia rinnovato) Riduce la produzione di ormoni (testosterone ed estrogeni) ATTIVITÀ FISICA L attività fisica è fondamentale nelle persone anziane non solo perché mantiene in buona salute le ossa, ma anche perché migliora il tono muscolare e l equilibrio. Persone che fanno moto regolarmente hanno meno probabilità di cadere rispetto a chi non si muove. Uno studio ha dimostrato che le persone con età superiore a 80 anni che fanno moto regolarmente hanno una probabilità di cadere minore del 20% rispetto agli anziani sedentari. La percentuale di ridotto rischio aumenta fino al 35% riferendosi a cadute particolarmente rovinose. J Am Geriatr Soc 1996; 44: 489-497. Il movimento è quindi come una vera e propria cura. L importante è che l attività fisica sia quotidiana, deve quindi far parte del nostro stile di vita. I medici consigliano un esercizio fisico alla portata di tutti: camminare almeno mezz ora al giorno, con passo sostenuto e rinunciare, almeno per qualche piano di scale, all ascensore. Ma movimento è anche portare a spasso il cane e occuparsi dei nipoti. L importante è cambiare abitudini come quelle di stare tutto il giorno davanti al televisore o al computer. 21

Attività fisica consigliata dall Istituto Superiore di Sanità per l anziano (dai 65 anni in poi) (studio PASSI 2013) Almeno 150 minuti alla settimana di attività moderata o 75 di attività vigorosa, con esercizi di rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana. Svolgere anche attività orientate all equilibrio per prevenire le cadute. Chi fosse impossibilitato a seguire in pieno le raccomandazioni, dovrebbe fare attività fisica almeno 3 volte alla settimana e adottare uno stile di vita attivo adeguato alle proprie condizioni. Una buona attività muscolare può essere stimolata inoltre con piccoli esercizi che possono essere eseguiti comodamente in casa, da concordare con il proprio medico; in ogni caso, in presenza di osteoporosi vanno evitate flessioni e rotazioni rapide della colonna vertebrale, perché potrebbero essere traumatiche e favorire il rischio di fratture. Alcuni esercizi utili, da concordare con il proprio medico (anche per valutare intensità e durata): 1 2 Esercizi da seduti: mantenendo il busto eretto, spingere in avanti (1) e in dietro (2) i gomiti, con le mani poggiate dietro al collo. 1 2 Esercizi in posizione prona (distesi a pancia in giù su un piano rigido, con la pancia poggiata su un cuscino): dalla posizione di riposo (1) sollevare la testa (2), sforzandosi di mantenere busto e gambe tese ben aderenti a terra. 22

PREVENZIONE E CURA DELL OSTEOPOROSI 1 2 Esercizi in posizione supina (distesi a pancia in su, su un piano rigido): dalla posizione di partenza, con le ginocchia flesse (1) sollevare la testa (2), sforzandosi di mantenere il busto ben aderente a terra. CURA DELL OSTEOPOROSI In caso di diagnosi di osteoporosi, il medico fornisce consigli specifici sull attività fisica e sull alimentazione e valuta in base alle caratteristiche della persona, alla gravità dell osteoporosi e all esistenza di fattori di rischio aggiuntivi, come per esempio il rischio di cadute. Il medico può inoltre prescrivere farmaci molto efficaci, capaci di arrestare la perdita di tessuto osseo (riducendo l azione degli osteoclasti) e di favorire un corretto rimodellamento osseo, aumentando la massa ossea seguendo la naturale architettura interna dell osso. La terapia comprende inoltre solitamente il supporto della vitamina D e un eventuale integrazione di calcio. Il ruolo di questi farmaci, nella prevenzione dell insorgenza o della recidiva di fratture, è abbondantemente dimostrato. Inoltre, i farmaci più moderni sono anche estremamente maneggevoli, alcuni richiedono un assunzione giornaliera, ma ve ne sono altri che consentono anche una sola assunzione settimanale o mensile o, addirittura, con intervalli di tempo più lunghi. Tutto ciò comporta ovviamente un notevole miglioramento della qualità di vita della persona affetta da osteoporosi e una maggiore tranquillità di non incorrere in rischi futuri di sofferenza e inabilità. Molti lavori scientifici suggeriscono la supplementazione con vitamina D e calcio nei soggetti sopra i 65 anni, visto che quasi l 80% di questi soggetti risultano carenti di vitamina D. 23

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