La Strategia Regionale per la promozione attiva della domiciliarità mediante l introduzione di modelli innovativi nella gestione dei servizi

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Transcript:

La Strategia Regionale per la promozione attiva della domiciliarità mediante l introduzione di modelli innovativi nella gestione dei servizi Annalisa Faggionato Palmanova, 29 giugno 2011

Evoluzione del ruolo della Pubblica Amministrazione nella realizzazione delle politiche regionali.1 Le amministrazioni pubbliche sono percorse da profondi processi di cambiamento: la ridistribuzione delle competenze tra i diversi livelli di governo il ruolo sempre più forte del cittadino nei rapporti con la PA la riforma e semplificazione delle procedure amministrative il cambiamento delle forme di gestione dei servizi di interesse generale

Evoluzione del ruolo della Pubblica Amministrazione nella realizzazione delle politiche regionali.2 L emergere di una maggiore complessità nel governo dei sistemi ha reso sempre più evidente la necessità di superare modelli di governo centrati sulla gerarchia e sull autorità per adottare modelli che si basino su cooperazione, pluralismo e costruzione di consenso e che siano maggiormente in grado di reclutare i poteri, le risorse e le responsabilità diffuse per il raggiungimento dell interesse pubblico E importante che la P.A. sviluppi una capacità di interconnettere per mettere a sistema tutti gli attori indirizzandoli verso una visione comune e condivisa

I bisogni del territorio I bisogni che costringono il sistema dei servizi sociali e sociosanitari a riorganizzare la propria rete Dinamiche demografiche (progressivo invecchiamento della popolazione, allungamento della vita media, tendenza a non fare figli e conseguente denatalità, processi immigratori) Cambiamenti nelle forme di convivenza (diminuzione dei matrimoni, aumento dei divorzi e delle separazioni, pluralità delle forme familiari) Trasformazioni del sistema produttivo (flessibilità con alto rischio di precarietà) Crisi produttiva e occupazionale non ancora superata Diminuzione del numero di potenziali caregivers, con conseguenti problemi di sostenibilità della rete di assistenza informale, soprattutto per quella di tipo familiare Incremento atteso nei costi per l acquisto e la gestione di tecnologie e farmaci innovativi;

I problemi e le sfide che ci troviamo ad affrontare Le sfide: perseguire la sostenibilità nel tempo dell equilibrio tra l inevitabile limite del possibile prelievo fiscale e la crescente domanda di servizi e relativi costi. comprendere come meglio affrontare, in una condizione di sostenibilità e di equilibrio, la sfida del rinnovamento e dell innovazione dei servizi.

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Gli ospedali hanno ridotto la propria capacità ricettiva (da 8.434 a 5.390 p.l.) a seguito della politica di revisione della rete ospedaliera (L.R. n. 13/95). Il tasso di ospedalizzazione si è ridotto (160 ricoveri su 1000 abitanti). I posti letto delle residenze per anziani è aumentato: oltre 10.400 posti letto di cui circa 6.800 per non autosufficienti convenzionati con le ASS). Si è consolidato il ruolo del distretto sanitario pur rimanendo il consolidamento ancora un obiettivo da perseguire compiutamente. Si è rafforzato il ruolo del MMG nell ambito delle cure domiciliari.

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Le leggi regionali negli ultimi anni hanno delineato un modello di sistema integrato di interventi e servizi sociali rafforzando il ruolo della gestione associata delle funzioni sociali da parte dei Comuni. L esercizio associato delle funzioni e dei servizi sociali da parte dei Comuni (Servizi Sociali dei Comuni) nel 2010 ha preso in carico oltre 48.700 persone di cui il 90% con presa in carico complessa. Si è consolidato l approccio operativo che valorizza percorsi di. integrazione tra Servizi Sociali Comunali e Distretti sanitari

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si è consolidato il modello operativo: valutazione multidimensionale e multiprofessionale definizione del progetto personalizzato presa in carico integrata. Punto che rimane ancora un obiettivo da perseguire compiutamente. I Servizi Sociali dei Comuni e i distretti sanitari hanno avuto modo di sviluppare la propria programmazione sociosanitaria integrata con l elaborazione del PAT e del PdZ: documenti che orientano a livello locale il sistema salute e protezione sociale.

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si sono sviluppati nuovi strumenti di sostegno alla domiciliarità : Fondo regionale a sostegno dell autonomia possibile. Nel 2010 oltre 5.700 le persone non autosufficienti con un beneficio medio di 5.536 anno. Fondo per il sostegno a domicilio di persone in situazione di bisogno assistenziale ad elevatissima gravità. Nel 2010, prese in carico 334 persone gravissime con un beneficio medio di 10.479 anno. Centri diurni per anziani non autosufficienti - introduzione contributo giornaliero destinato all abbattimento della retta giornaliera (posti diurni attivi n. 411).

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Sono stati potenziati i servizi a favore delle persone disabili attraverso: L aumento delle risorse a favore degli enti gestori dei servizi semiresidenziali e residenziali che ospitano oltre 1800 persone La definizione di progetti realizzati attraverso le Province finalizzati alla sperimentazione di modelli organizzativi innovativi degli interventi e dei servizi di rete rivolti alle persone disabili L avvio di attività di studio e sviluppo delle fattorie sociali quale affermazione del welfare comunitario

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Molti anziani e persone disabili vivono nel proprio domicilio con impegni dei servizi sociosanitari e soprattutto delle famiglie. Oltre 34.200 persone oggi ricevono assistenza infermieristica a domicilio e oltre 11.000 assistenza riabilitativa a domicilio. Oltre 31.700 accessi di MMG in assistenza domiciliare integrata. Oltre 7.000 persone usufruiscono del Servizio sociale di assistenza domiciliare. Oltre 15.000 badanti sono impegnate nell assistenza di persone non autosufficienti.

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si sono sviluppate le cure intermedie, anche attraverso il potenziamento della residenzialità temporanea presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Oggi si contano 792 p.l. di RSA. Nel 2009 sono state accolte 9.836 persone con una permanenza media di 24,2 giorni. Più recentemente (2010) si è introdotto un aumento della quota di abbattimento retta nelle strutture per non autosufficienti convenzionate (n. 84) legato al reddito della persona (su 45.000.000 di abbattimento retta, circa 8.500.000 sono riconosciuti secondo criteri di reddito).

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Si è avviato un percorso di riqualificazione delle 191 strutture residenziali per anziani che troverà conclusione entro il primo semestre del 2012 finalizzato a superare le criticità dell attuale sistema di offerta residenziale per garantire: un offerta residenziale corrispondente a determinati requisiti equità di accesso nuovo sistema di valutazione del bisogno (ValGraf) personalizzazione del processo di cura livelli assistenziali correlati ai bisogni espressi adeguato presidio tecnico - clinico assistenziale l implementazione di interventi e strumenti volti a migliorare la capacità di governo e la qualità dell assistenza nel sistema residenziale qualificazione del personale

Elementi di cambiamento nell assistenza in FVG negli ultimi anni Analogamente è previsto un percorso di qualificazione dei servizi residenziali e semiresidenziali per persone disabili finalizzato a: ridefinire le modalità di accesso in relazione allo sviluppo dei progetti personalizzati definizione di nuove modalità di finziamento l implementazione di interventi e strumenti volti a migliorare la capacità di governo e la qualità dell assistenza nel sistema residenziale qualificazione del personale

Elementi che comportano criticità nel sistema attuale I fondi sociali destinati agli anziani non autosufficienti per l abbattimento delle rette per l accoglienza in casa di riposo superano quelli destinati al supporto della domiciliarità. I servizi territoriali (servizi infermieristici SID/SRD e di assistenza domiciliare sociale - SAD) in alcune aree territoriali stentano ancora a consolidarsi. Si registra ancora una carenza nella funzione di regia e di responsabilità nel garantire l erogazione integrata degli interventi sanitari e sociali. Carenze in alcune aree territoriali di posti letto in RSA. Il clima culturale sembrerebbe ancora orientato troppo verso la decisione del ricovero in struttura residenziale (protettivo, cautelativo inevitabile?).

Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Scelta strategica del PSSR Nel confermare gli obblighi di attività previsti dalle pianificazioni e/o indirizzi vigenti il PSSR 2010-2012 pone la lente di ingrandimento sulla presa in carico integrata delle persone con malattie croniche e con disabilità.

Le persone con malattie croniche e con disabilità Perché l attenzione a questa popolazione? Sono numericamente tante persone Richiedono assistenza e cure continuative sia sanitarie sia sociali Chiedono particolare attenzione rispetto all inclusione sociale L incidenza della non autosufficienza è fortemente correlata all età e tenderà ad aumentare con l invecchiamento della popolazione La quota maggiore di risorse pubbliche assistenziali viene utilizzata da questo aggregato di persone Impegnano significative quote di professionisti sanitari e sociali Le persone con malattie croniche e con disabilità e le loro famiglie concorrono economicamente in modo significativo alla propria cura

Le persone con malattie croniche e con disabilità Di quante persone si tratta? Il numero delle pensioni per invalidità civile in FVG sono oltre 54.000. Oltre 43.000 persone oggi hanno riconosciuta l invalidità civile al 100% e hanno diritto all indennità di accompagnamento. Di queste più delle metà sono femmine. Verosimilmente, circa 6.000 sono ospiti di case di riposo per non autosufficienti. (Si evidenzia che altre 4.500 persone circa sono ospiti di strutture residenziali per anziani variamente denominate). Delle 32.500 verosimilmente non istituzionalizzate, oltre 4.000 fruiscono del Fondo per l autonomia possibile e 170 del Fondo per le persone con necessità assistenziali di elevatissima intensità.

Le persone con malattie croniche e con disabilità Oltre 1.200 giovani e adulti disabili sono accolti in centri diurni e oltre 600 in comunità alloggio e altri servizi residenziali. Da calcoli effettuati sulla base di dati disponibili nel Sistema informativo sociosanitario regionale, circa il 15% (pari a circa 5.500) hanno avuto due accessi al Servizio Infermieristico Domiciliare nel corso di un anno, indicandone una forma di presa in carico. Della rimanente parte oggi vi è difficoltà a ricostruire gli eventuali interventi del sistema sociosanitario.(tale difficoltà rappresenta un problema cruciale che richiede un intervento specifico a livello di sistema informativo).

Attuali Interventi e servizi a sostegno della domiciliarità Sistema della RESIDENZIALITÀ Telesoccorso PUOI Abbattimento barriere architettoniche Valutazione multidimensionale e definizione progetto personalizzato Assistenza semiresidenziale Interventi residenziali con funzione sollievo Abitare possibile Sistema della DOMICILIARITÀ Assistenza domiciliare distrettuale Assistenza domiciliare socioassistenzale Fondo per l autonomia possibile Fondo gravissimi

Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Azioni di revisione/miglioramento dei percorsi di presa in carico integrata della persona con malattie croniche e con disabilità e dei processi di gestione delle attività. La chiave della revisione non sta solo negli attori (in chi fa che cosa) e nei beni in gioco (risorse disponibili), ma anche nelle pratiche, nel come i servizi funzionano e nel che cosa producono; tutti elementi imprescindibili per ri-costruire e ripensare le politiche sociosanitarie.

Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Azioni previste dal PSSR 2010 2012 orientate a migliorare/potenziare/implementare/completare: Il sistema di accesso ai servizi (funzione di informazione, orientamento e accompagnamento ai servizi) L adozione di nuovi sistemi di valutazione del funzionamento della persona con malattie croniche con disabilità Il progetto personalizzato e il fascicolo elettronico personale La presa in carico integrata e definizione delle responsabilità Il raccordo dei percorsi di valutazione e presa in carico delle persone con disabilità con i percorsi di accertamento delle condizioni di invalidità civile, sordità, cecità, handicap e disabile ai fini dell inserimento lavorativo

Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) Un catalogo dei servizi sociosanitari con standard e costi, individuando i livelli essenziali che la Regione intende garantire Nuovi meccanismi di accreditamento dei servizi Un fondo regionale per la non autosufficienza che permetta la ricomposizione delle risorse pubbliche regionali destinate a finanziamento, oggi frammentate per le molteplici categorie di disabilità, rendendole disponibili in modo unitario e coerente, l ottimizzazione delle stesse e il recupero di efficienza nel sistema La revisione e potenziamento del sistema regionale informativo sociosanitario e sociale riconducendo informazioni oggi frammentarie e non sistematiche in un unico punto di raccolta.

Impegni attuali e per il prossimo futuro (PSSR 2010 2012) La sperimentazione e lo sviluppo di forme di gestione unitaria del sistema integrato dei servizi sociosanitari in favore delle persone con disabilità che superino le distinzioni e le separatezze istituzionali attuali (Fondazioni di partecipazione) Completamento dell iter di riqualificazione delle strutture residenziali per anziani (tipologia di unità di offerta, standard strutturali e organizzativi, requisiti per l autorizzazione e per l accreditamento). Le strutture residenziali per anziani non autosufficienti saranno inserite nella rete dei servizi in una logica di integrazione tra i percorsi della residenzialità e della domiciliarità e a caratterizzarsi sempre più come centri di servizi capaci di assicurare con formule temporali diverse processi integrati per l accoglienza di persone con diversi profili di autosufficienza.

Quali ulteriori percorsi per il futuro? L attuale quadro finanziario generale, che richiede pesanti azioni di contenimento, e l andamento socio demografico che ci prospetta un incremento di domanda assistenziale, ci spingono verso una revisione: degli attuali assetti organizzativi di erogazione dei servizi sanitari e sociali per mezzo della quale si ritiene possibile un significativo recupero di risorse da reinvestire in settori strategici dell assistenza; degli attuali modelli di finanziamento per la non autosufficienza anche esplorando la possibilità, come già avviene in altri paesi, che accanto all intervento pubblico si possano affiancare forme di assicurazione sociale quale riconoscimento del rischio sociale della non autosufficienza.

Quali percorsi possibili? E necessario: Considerare la famiglia quale nucleo primario intorno al quale si addensano la vita sociale, i legami di solidarietà. Famiglia come nucleo primario di qualunque Welfare, in grado di tutelare i deboli e di scambiare protezione e cura. Adottare un approccio trasversale che interessa molti settori dell amministrazione pubblica (sanità, sociale, lavoro, casa, trasporti, formazione, ecc.); Porre maggiore attenzione alle condizioni favorenti l invecchiamento attivo e in buona salute. L anziano è risorsa all interno delle nostre comunità.

Quali percorsi possibili? Sostenere lo sviluppo di comunità solidali: una rete fatta di persone, famiglie, piccole comunità, associazioni, imprese profittevoli e non, volontariato, cooperative che alimenta il senso di responsabilità civile, la fiducia e la solidarietà reciproca. Sostenere lo sviluppo di comunità accessibili: case, edifici pubblici, servizi, trasporti, Investire in tecnologie di supporto all autonomia e alla vita. Innovare il tradizionale sistema dei servizi socio-sanitari in un ottica di appropriatezza e di sostenibilità e in un contesto di sviluppo di nuove economie.

Innovazione nell ambito della domiciliarità Art. 3, LR n. 1/2005 L abitare possibile quale nuova forma di domiciliarità alternativa alle strutture residenziali per l accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti. Art. 22, LR n. 26/2005 Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico

Sperimentazione Abitare possibile Finalità Ridurre e prevenire l istituzionalizzazione della persona anziana attraverso nuove forme di domiciliarità Evitare l isolamento sociale e l esclusione delle persone anziane dipendenti, favorendo l attivazione di risposte nuove Promuovere l autonomia, l autodeterminazione e la solidarietà delle persone anziane in un luogo di vita che raggruppi il domicilio della persona anziana, integrato in un contesto collettivo Evitare lo sradicamento delle persone anziane dalla comunità di appartenenza Favorire la realizzazione di contesti abitativi in grado di sostenere l integrazione sociale delle persone anziane Promuovere la cultura dell abitare possibile nell ambito dei processi di sviluppo locale sostenibile

Sperimentazione Abitare possibile La sperimentazione Abitare Possibile (strategia di domiciliarità avanzata) ha coinvolto 10 Comuni del territorio regionale e si è concentrata nella realizzazione di contesti abitativi in grado di sostenere l integrazione sociale delle persone anziane con il territorio e il contesto di riferimento Tra gli obiettivi della sperimentazione si evidenzia la volontà di sperimentare modelli gestionali ed organizzativi per le soluzioni abitative e/o per servizi diurni in grado di coinvolgere in modo integrato i servizi sociali dei comuni, i servizi sanitari e socio-sanitari e a promuovere la partecipazione attiva delle famiglie, del privato sociale e delle imprese di un territorio

Legge regionale n. 26 /2005 Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico La L.R. n. 26 del 10/11/2005 Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico art. 22 (Interventi a favore dell'innovazione nel settore del welfare) finanzia progetti di innovazione e ricerca riguardanti: processi e modalità di erogazione dei servizi introduzione di tecnologie innovative qualora di interesse generale trasferimento delle conoscenze e delle competenze nel sistema sanitario e sociale in cui trovino attuazione i principi ispiratori della politica regionale in tema di innovazione, nel caso specifico il principio di sussidiarietà orizzontale volto al perseguimento di un'efficace logica sistemica atta a favorire la collaborazione tra i diversi soggetti interessati al trasferimento di conoscenze e competenze innovative, l'uso sinergico delle risorse, la valorizzazione del potenziale di ricerca e sviluppo diffuso in regione, il perseguimento di obiettivi di complementarietà e di specializzazione

Innovazione nell ambito della domiciliarità In via prioritaria (2008 e 2009) la Regione ha finanziato progetti che prevedono azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti attraverso: attività di sviluppo di comunità (Presto a casa; Condominio solidale); l utilizzo di tecnologie per la domiciliarità (LADI : Laboratorio regionale in tema di accessibilità, domotica e innovazione ); l impiego di modelli gestionali dei servizi (Fondazione di partecipazione).

Fondazione di partecipazione Contesto normativo Programma di governo del Presidente della Regione 2008-2013 dove si afferma che la potenzialità dell integrazione socio-sanitaria è ancora in buona parte sulla carta e che, deve essere riconsiderata la governance territoriale dei servizi secondo due linee: la riappropriazione del ruolo dei Comuni e l individuazione di forme gestionali unificate anche di diritto privato, utili per consolidare le reti territoriali dei servizi Piano Sanitario e Sociosanitario per il periodo 2010 2012, che ha inteso avviare un quadro articolato di azioni di riforma del sistema di welfare locale che comprendono lo sviluppo di forme di gestione unitaria del sistema integrato dei servizi sociosanitari in favore delle persone con disabilità con una attenzione particolare alle opportunità innovative offerte dalla fondazione di partecipazione

Fondazione di partecipazione L attuazione progettuale ha agito a due diversi livelli: 1. Verifica dell adeguatezza dell istituto giuridico Fondazione di partecipazione quale: modello organizzativo innovativo in grado di favorire il consolidamento delle reti territoriali dei servizi (governance territoriale) modello organizzativo innovativo in grado di sviluppare una responsabilizzazione locale nella gestione delle questioni inerenti le persone non autosufficienti, anziani e persone in condizione di disabilità 2. Verifica delle condizioni di fattibilità per lo sviluppo delle Fondazioni di partecipazione in Friuli Venezia Giulia

L integrazione degli interventi Lo studio dell Istituto giuridico Fondazione di partecipazione consente di affermare che per le sue caratteristiche esso può consentire di realizzare una gestione responsabile e condivisa, dei servizi di utilità sociale da parte degli attori pubblici e privati di un territorio, in un ottica di welfare comunitario

Laboratorio regionale in tema di Accessibilità, Domotica e Innovazione - LADI Obiettivo La Regione intende costruire una visione unitaria della propria strategia, in tema di accessibilità, ICT e domiciliarità, al fine di valorizzare, attraverso la condivisione, le capacità gestionali, i know-how tecnici e tecnologici dei singoli attori per migliorare la qualità della vita delle persone non autosufficienti (anziani e in condizione di disabilità)

Laboratorio regionale in tema di Accessibilità, Domotica e Innovazione - LADI In sintonia con gli obiettivi regionali il progetto intende attivare forme di dialogo e cooperazione tra gli attori pubblici e privati per favorire una migliore qualità della vita a casa delle persone anziane e con disabilità LINEE di INTERVENTO Messa a regime del Laboratorio regionale in tema di accessibilità, domotica e innovazione - LADI inteso come luogo di confronto e di trasferimento di conoscenze tra attori pubblici e privati per favorite una migliore qualità della vita a casa delle persone anziane e con disabilità Promozione dell'accessibilità degli ambienti di vita che prevede lo sviluppo di criteri, strumenti e metodologie di valutazione dell'accessibilità degli ambienti di vita e di relazione, con particolare focus sugli spazi connessi all'erogazione di servizi socio-sanitari