INCLUSIONE: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Piano Annuale per l Inclusività previsto dalla C.M. n.8/2013 9 maggio 2014 Simona Monzio Compagnoni
Piano annuale per l INCLUSIVITA DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012 «Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica» CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del 6 marzo 2013 Gli istituti sono invitati ad ottemperare alle indicazioni della circolare, che prevede l'elaborazione del Piano che "è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni".
B.E.S. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni. L area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit.
B.E.S. tre grandi sottocategorie: - DISABILITA - DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI : DSA, DISTURBI D ATTENZIONE, DEFICIT DEL LINGUAGGIO, IPERATTIVITA, RITARDO MENTALE LIEVE E/O MATURATIVO, SINDROME DI ASPERGER NON ALTRIMENTI CERTIFICATE, ECC - SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE.
«Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al contrario, la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.» Da Indicazioni nazionali per il curricolo-cultura scuola persona
L ICF fornisce l analisi dello stato di salute degli individui ponendo la correlazione fra salute e ambiente, arrivando alla definizione di disabilità, intesa come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. L analisi delle varie dimensioni esistenziali dell individuo porta a evidenziare non solo come le persone convivono con la loro patologia, ma anche cosa è possibile fare per migliorare la qualità della loro vita.
PROCEDURE E PROCEDIMENTI Il COLLEGIO dei DOCENTI delibera una prima rilevazione della casistica di Alunni con Bisogni Speciali del proprio istituto, per gli opportuni adempimenti territoriali. Il Consiglio di classe o il Team docente delibera l attivazione del percorso individualizzato e personalizzato, dando luogo al PDP. Ove non vi sia certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di Classe o il Team docente motiverà opportunamente, verbalizzandole, le decisione assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, ciò al fine di evitare contenzioso.
CRONOGRAMMA PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE (PAI)
ADATTAMENTO FLESSIBILITA PERSONALIZZAZIONE INDIVIDUALIZZAZIONE La pratica didattica personalizzata è difficile da attuare perché richiede una cultura ed una sensibilità che si costruisce riconoscendo i diversi livelli di azione coinvolti le diverse strategie possibili: osservative motivanti relazionali didattiche responsabilizzanti metacognitive etico - esistenziali
COSA VA RIVISTO CORRESPONSABILIZZAZIONE CURRICOLARI VS DELEGA AL SOSTEGNO «è l impostazione stessa del sostegno, così com è venuta consolidandosi nella prospettiva integrativa, a favorire la possibilità di un utilizzo scorretto delle risorse» L aula di sostegno intesa come micro-esclusione Contesto non adeguato per mancanza di collegialità.
COMPLESSITA DEI MATERIALI, organizzati e fruibili per diversi livelli di difficoltà e complessità APPRENDIMENTO COOPERATIVO (superamento della modalità orizzontale/frontale, attribuendo la personalizzazione del percorso) DIDATTICA LABORATORIALE PER PROBLEMI REALI (ipotesi/progettazione di un viaggio, fare un esperienza quotidiana)
RILEVAZIONE, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE INCLUSIVITA - INDEX PER L INCLUSIONE STRUMENTO INTERNAZIONALE DEL 2008 PUBBLICATO DA ERIKSON - QUADIS STRUMENTO DI VALUTAZIONE COSTRUITO IN LOMBARDIA - INTELLIGENZA TERRRITORIALE CTS PRESA IN CARICO GLOBALE INTESA STATO REGIONI 2008.
Grazie per l attenzione