Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (creato nel 1988 da WMO e UNEP)



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Transcript:

IPCC Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (creato nel 1988 da WMO e UNEP) fornisce ai decisori politici una valutazione scientifica della letteratura tecnicoscientifica e socio-economica disponibile in materia di cambiamenti climatici, impatti, adattamento, mitigazione. Quarto Rapporto di Valutazione (2007) http://www.ipcc.ch WG 1 WG 2 WG 3 I principi fisici di base" (Feb 07) Impatti, Adattamento e Vulnerabilità" (April 07) Mitigazione dei cambiamenti climatici (May 2007) Rapporto di Sintesi (Nov 2007) Studi sempre più accurati con maggior numero di dati ed osservazioni Aumenta l affidabilità e si riducono i margini di errore nelle previsioni

Variazioni della concentrazione di gas serra in atmosfera Carote di ghiaccio di Vostok N 2 O CO 2 Correlazione paleoclimatica tra T e [CO2] CH 4 T (circa 10 C) Nell ultimo periodo interglaciale (circa 125.000 anni fa) la T era > di quella attuale in media tra i 3 e i 5 C ed il livello del mare era tra i 4 ed i 6 metri maggiore Le concentrazioni in atmosfera di CO 2 CH 4 e N 2 O nel 2005 superano notevolmente i valori massimi ed il range naturale degli ultimi 650.000 anni! Per 650.000 anni fino al 1750 180<CO 2 <300 ppm Per 10.000 anni fino al 1750 265 <CO 2 <280 ppm Negli ultimi 250 anni CO 2 fino a 379 ppm nel 2005

Variazioni della concentrazione di gas serra in atmosfera [CO 2 ] nel 2005 = 379 ppm (contro i 280 ppm dell era pre-industriale) +35% Forzante radiativo: 1,66 (W/m 2 ) Causa dell incremento: uso dei combustibili fossili e cambiamenti dell uso dei terreni (deforestazione) Tasso annuo di crescita registrato nel periodo 1960-2005 = 1,4 ppm/anno. Tasso annuo dal 1995 al 2005 = 1,9 ppm/anno Il tasso di crescita è in aumento! [CH 4 ] nel 2005 = 1774 ppb (contro i 715 ppb del 1750) + 148% Forzante radiativo: 0,48 (W/m 2 ) [N 2 O] nel 2005 = 319 ppb (contro i 270 ppm del 1750) + 18% Forzante radiativo: 0,16 (W/m 2 ) Causa dell incremento: agricoltura e uso dei combustibili fossili Causa dell incremento: agricoltura

Variazioni nella temperatura superficiale Confronto tra modelli matematici ed osservazioni dirette Variazioni osservate Modelli climatici con solo forzanti naturali (solari e vulcaniche) Nel corso del XX secolo, considerando i soli fattori naturali forzanti il clima, ci si sarebbe dovuti attendere un lieve raffreddamento a causa della minore attività solare, e dell'intensa attività vulcanica. Variazioni osservate Modelli climatici con forzanti sia antropogenici che naturali L'incremento termico molto rapido degli ultimi 50 anni non è spiegabile ricorrendo alla variabilità naturale del clima, ma secondo l'ipcc è in gran parte da attribuirsi all aumento di gas ad effetto serra causato dall attività umana. (probabilità > 90%) Ma quanto incide l attività umana?

Stima del Forzante Radiativo medio globale Il forzante radiativo è una misura delle variazioni nella radiazione (calore) che entra o esce dal sistema climatico terra-atmosfera. Il contributo antropico supera il 93% Dal 1750 ad oggi le attività umane hanno determinato un effetto globale medio di riscaldamento (forzante radiativa 1,6 W/m 2 ). Tale effetto è maggiore dell effetto solare di riscaldamento (0,12 W/m 2 ). Non è considerato il FR delle eruzioni vulcaniche in quanto è episodico.

Osservazioni dirette dei recenti cambiamenti climatici Temperatura globale media alla superficie Aumento di 0,74 C (+ 0,18) nel periodo 1906-2005 Trend ultimi 50 anni pari a 1,28 C (+ 0,26) per secolo Livello globale medio del mare 0,17 m (+ 0,05) di crescita nel XX sec. trend nel decennio 1993-2003 pari a 0,31 m (+ 0,07) per secolo. Superficie di copertura nevosa nell emisfero Nord (tra marzo e aprile) - 5 % dal 1980 Il tasso di crescita è in aumento!

Diminuzione dei ghiacciai artici - 3%/decade Riduzione della superficie dei ghiacciai marini nell emisfero settentrionale L estensione della calotta di ghiaccio sul Mare Artico presente in estate si è ridotta del 20% rispetto al 1979 Le aree di fusione di ghiaccio in Groenlandia sono aumentate del 16% dal 1979 al 2002 ed il fenomeno è in aumento

Minori nevicate -19% media 1993-03 rispetto alla media 1982-1992 Quantità medie annuali di neve fresca (in cm) relativa al versante meridionale delle Alpi dal 1982 al 2003 (sulla base dei dati di 35 serie nivologiche) (da WWF Alpi e turismo: trovare il punto di equilibrio )

1978 Circa 3500 m Innalzamento del limite (quota) delle nevi persistenti Pizzo Bernina versante N 2003 Oltre 4000 m

Arretramento dei ghiacciai continentali Ghiacciaio del Grossglockner (3.798 m) negli Alti Tauri in Carinzia 1900 2000 La fusione dei ghiacciai alpini ha raggiunto oggi livelli superiori a quelli degli ultimi 5000 anni. i ghiacciai alpini dal 1980 hanno perso circa il 20-30% del volume e la caldissima estate siccitosa del 2003 ha comportato una ulteriore perdita del 10% (fonte EEA 2004) Fenomeno comune a quasi tutti i ghiacciai del pianeta (Africa, Sud America, Nord America, Nord Europa, Alpi, Himalaya, Nuova Zelanda) pur con velocità differenti.

Aumento della T media degli oceani fino a 3000 m di profondità Variazioni spaziali nella salinità degli oceani Riduzione della superficie dello strato di permafrost nell emisfero Nord L oceano sta assorbendo più dell 80% del calore. Crescita livello del mare per espansione e non solo per la fusione dei ghiacci Diminuzione alle medie-alte latitudini, aumento alle basse latitudini -7% dal 1900 della superficie massima stagionale (-15% in Primavera) Aumento del contenuto medio di vapore acqueo in atmosfera Variazioni nella distribuzione geografica delle precipitazioni Cambiamenti delle temperature estreme Giorni/notti fredde meno frequenti Giorni/notti calde più frequenti a scala globale a scala continentale e di bacino oceanico Cambiamenti nelle strutture dei venti Cambiamenti nella distribuzione, frequenza, durata ed intensità degli eventi estremi Intensificazione dei venti occidentali in entrambi gli emisferi (siccità, precipitazioni eccezionali, ondate di calore, cicloni tropicali) L intensità dei cambiamenti climatici osservati non è geograficamente uniforme ma ha riguardato principalmente le terre emerse con un riscaldamento maggiore nell emisfero settentrionale. Il riscaldamento nell Artico è risultato il doppio rispetto a quello globale.

Le proiezioni sul clima futuro Scenari al 2100 in assenza di interventi di mitigazione Scenario A1Fl (alto) Scenario A1B (intermedio) Scenario B1 (basso) Concentrazione attuale di gas serra = 430 ppm di CO 2eq IPCC Special Report on Emissions Scenarios Emissioni al 2100 di CO2eq (Gt/anno) Concentrazione al 2100 di CO2eq (ppm) Variazione media di Temperatura ( C al 2090-2099 rispetto al 1980-1999) Innalzamento medio del Livello del Mare (m al 2090-2099 rispetto al 1980-1999) Scenario B1 (basso) 25 600 1,8 0,28 Scenario A1B (intermedio) 62 850 2,8 0,35 Scenario A1Fl (alto) 130 1550 4 0,42 Tutte le proiezioni per gli scenari usati danno un riscaldamento durante il XXI secolo maggiore di quello osservato nel XX secolo. NB - ulteriori aumenti nei secoli successivi anche se si inverte il trend di emissione

Anche se le concentrazioni di gas serra si dovessero stabilizzare temperatura e livello del mare continueranno ad aumentare per centinaia di anni gli interventi di mitigazione agiscono sulla curva di emissione dei gas serra Minore è il tempo in cui si arriverà ad invertire il trend di emissione e minore il valore di picco delle emissioni di gas serra raggiunto, maggiore sarà la probabilità di contenere entro valori sostenibili la concentrazione di gas serra stabilizzati. Pertanto gli interventi di mitigazione adottati nei prossimi 2 decenni saranno fondamentali per determinare il livello stabilizzato di concentrazione di CO 2 (per le prossime centinaia di anni) e quindi la sostenibilità degli scenari futuri

Proiezioni nelle temperature e precipitazioni In assenza di mitigazione Scenario A1B nel 2090-2099 variazioni di temperatura Nel 21 secolo ci si aspetta che il riscaldamento sia maggiore sopra le terre emerse ed in particolare alle più alte latitudini dell emisfero Nord e minimo sopra l oceano meridionale e parte dell oceano del Nord Atlantico Scenario A1B al 2100 variazioni nelle precipitazioni in estate Le precipitazioni aumenteranno molto probabilmente alle alte latitudini mentre diminuzioni sono probabili nella maggior parte delle regioni subtropicali (fino ad oltre -20% nel 2100 per lo scenario A1B)

Scenario A1B variazioni nelle temperature e nelle precipitazioni estive in Europa nel periodo 2080-2099 rispetto al periodo 1980-1999 Temperature in Italia: da +3 C (sud) a +5 C (nord) Precipitazioni in Italia: da -10% (nord) a 50% (sud) Parte del territorio italiano a RISCHIO DESERTIFICAZIONE ENEA - nelle presenti condizioni climatiche e con gli attuali utilizzi del territorio: 3,7% del territorio italiano è molto vulnerabile (Sicilia, parte di Puglia e Sardegna) il 32,15% è vulnerabile il 64.11% è poco vulnerabile Negli scenari futuri le aree poco vulnerabili saranno soggette ad incrementare la loro vulnerabilità

Gli effetti dei cambiamenti climatici Stern Review - 2006 Variazioni di di Temperatura globale (rispetto ai valori pre-industriali) Agricoltura Diminuzione nella resa dei raccolti in molte aree, in particolare nei PVS Possibile aumento della resa in alcune regioni alle alte latitudini Resa in calo in molti paesi sviluppati Acqua Scomparsa dei piccoli ghiacciai montani forniture idriche minacciate in molte aree Diminuzioni significative nella disponibilità di acqua in molte aree, compresi il Mediterraneo e l Africa meridionale L innalzamento del livello del mare minaccia le maggiori città Ecosistemi Eventi meteo estremi Danni estesi alle barriere coralline Rischi di maggiori cambiamenti nel sistema climatico Numero crescente di specie a rischio estinzione: riduzione della biodiversità Intensità crescenti di tempeste, incendi boschivi, siccità, inondazioni, ondate di calore Rischio crescente di pericolosi feedback e improvvisi cambiamenti a grande scala nel sistema climatico (correnti oceaniche, ecc.) Oggi Oltre i 2-3 C danni gravissimi, imprevedibili e irreversibili

Conseguenze rilevanti in Europa L ondata di calore e la forte siccità del 2003 hanno provocato in tutta Europa : circa 35.000 morti una riduzione nel raccolto agricolo ed una perdita di circa 12 miliardi di euro conflitti legati alla carenza di disponibilità idrica nel sud Europa (ad es. tra industria energetica ed agricoltura) malattie tropicali (nel 2006 comparsa della malaria in Corsica e di un alga tossica tropicale, Ostreopsis ovata, nel Tirreno). possibili inondazioni costiere nel nord Europa (ma anche nel delta del Po) possibile calo del turismo estivo (nel mediterraneo) ed invernale (sulle Alpi) Intensità dei diversi effetti e capacità di adattamento molto variabili (nelle diverse aree geografiche) Vulnerabilità maggiore nei paesi in via di sviluppo I costi di riparazione dei danni provocati dai cambiamenti climatici saranno insostenibili in assenza di misure di: adattamento mitigazione interventi preventivi per attenuare gli impatti ormai inevitabili per contenere l aumento di Temperatura entro limiti accettabili (< 2-3 C) E indispensabile supportare i paesi in via di sviluppo (le cui emissioni nel 2020 supereranno quelle dei paesi industrializzati)

in assenza di mitigazione con interventi di mitigazione L importanza della mitigazione I costi complessivi legati ai cambiamenti climatici saranno compresi da un minimo del 5% fino ad oltre il 20% del PIL mondiale annuale (T > 2 C rispetto al periodo pre-industriale già nel 2035; a lungo termine T > 5 C!) I costi di mitigazione necessari ad evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici possono essere limitati all 1% del PIL globale ogni anno. Oggi: 430 ppm di CO 2eq (+2 ppm/anno) Per contenere entro i 2-3 C l aumento di temperatura (rispetto al periodo preindustriale) in questo e nel prossimo secolo è necessario stabilizzare entro 100-150 anni la concentrazione di gas serra a 450-550 ppm di CO 2eq. Stern Review - 2006 3 C 2 C Il picco di emissione deve essere raggiunto al massimo entro 20 anni! Riduzione di almeno il 50% delle emissioni (rispetto al 1990) entro il 2050 e oltre l 80% a lungo termine. Obiettivi UE (gen 2007): -20% entro il 2020 e -50% nel 2050 (rispetto al 1990)

Mitigazione: comportamenti consapevoli e scelte politiche I settori di mitigazione: Risparmio energetico (edilizia e trasporti) Utilizzo di energia rinnovabile Gestione del territorio (attività agro-forestali) Cambiamenti culturali e negli stili di vita Eliminazione degli sprechi Acquisti verdi (dal prodotto del supermercato, alla macchina alla elettricità alla casa) Scelte politiche in tempi molto brevi condivise e senza esitazioni A livello internazionale: COP 13 accordi sulle quote di emissione (Protocollo di Kyoto post 2012) e sui Meccanismi Flessibili, come il Clean Developement Mechanism nei PVS ed Emission Trading tra paesi industrializzati A livello nazionale: Incentivi e tassazioni, sia a livello locale che nazionale Regolamentazione del mercato (Obblighi e Divieti) Investimenti in Ricerca e Sviluppo (innovazioni tecnologiche)

Mitigazione: uso di Energia Rinnovabile Energia elettrica Eolico (tra cui offshore) Solare termodinamico Solare fotovoltaico Biocombustibili Energia termica: Solare termico (anche passivo) Biocombustibili per riscaldamento Trasporti: Biocombustibili (anche aerei) Idrogeno (come vettore energetico) 20 turbine per più di 40.000 famiglie The Middelgrunden Offshore Wind Farm