FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE. Codice Politico



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Transcript:

FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE Codice Politico 1. ISTITUZIONE DEL COMUNE E CITTADINANZA 2. AUTOGOVERNO E CONSENSO 3. REDDITO E LAVORO 4. MODELLO ECONOMICO E FORME DI FINANZIAMENTO 5. PROPRIETA INTELLETTUALE RICCHEZZA SOCIALE

1. ISTITUZIONE DEL COMUNE E CITTADINANZA La Fondazione Teatro Valle Bene Comune è un istituzione intesa come spazio di soddisfazione di bisogni e di conquista di desideri in continua metamorfosi. È un modello positivo di azione per la trasformazione dell'esistente e in permanente rivoluzione. L atto di occupazione riappropriazione restituzione del Teatro Valle alla cittadinanza ha generato un processo costituente che prende vita dalle pratiche della comunità mutevole e aperta di lavorat*/artist*/cittadin*/utenti che attraversa la lotta per i beni comuni e che travalica i muri del teatro stesso. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune non nasce né in un luogo né in un momento storico casuali. È l atto di volontà di occuparci di ciò che è nostro, del divenire cittadinanza. Lo Statuto e il presente Codice Politico traducono in diritto vivente i principi generativi ed inclusivi della lotta che ha agito finora attraverso una prassi politica condivisa in un anelito costante alla felicità comune. Intendiamo per cittadinanza un processo aperto di autodeterminazione, affidato a pratiche relazionali e di riappropriazione dei diritti sociali fondamentali negati o elusi. Ci impegniamo a realizzare il diritto alla città, inteso come diritto all'uso, all'accesso, alle relazioni, al significato dei luoghi, in una dimensione della vita urbana che rompa i confini tra centri e periferie delle città, promuovendo processi di cooperazione sociale, consapevoli della non neutralità dei luoghi e degli spazi in cui ci situiamo. Le pratiche di questa nuova istituzione del comune, in piena autonomia, ripudiano ogni forma di fascismo, razzismo, omofobia e sessismo attraverso la creazione e la diffusione di politiche attive di inclusione e di affermazione delle singolarità. La partecipazione della cittadinanza consiste in tutte quelle attività che si dispiegano nella cura, nella produzione e creazione condivisa e nella cooperazione tra soggetti liberi. Questa nuova istituzione del comune si basa sull'autogoverno, l'accessibilità, l'eticità dei finanziamenti e l'equità dei rapporti di lavoro. È questo fare comune che trasforma il mero spazio fisico in un bene comune.

2. AUTOGOVERNO E CONSENSO La forma di autogoverno della Fondazione Teatro Valle Bene Comune è l assemblea, luogo di discussione nel quale si costruisce pensiero critico. Le decisioni vengono raggiunte attraverso la pratica del consenso. La pratica del consenso è un metodo inclusivo e non autoritario, un processo decisionale condiviso: posizioni differenti possono vivere insieme in autonomia senza essere dissolte in una sintesi unica o in un'opzione prevalente, accogliendo la natura generativa del conflitto e delle contraddizioni. Responsabilizza chi è presente all assemblea a prendere parola e a partecipare attivamente, principio fondamentale del governo dei beni comuni. Le pratiche di democrazia reale superano la delega e il metodo della maggioranza, evidentemente competitivo. La comunità, in questo modo, si autodetermina nel corso dell azione, non come gruppo o collettivo, ma come attuatrice dell esperienza di un processo aperto e condiviso. 3. REDDITO E LAVORO La Fondazione si costituisce anche come autonoma organizzazione e soggetto collettivo di lavoratori e lavoratrici della cultura, della conoscenza, dell arte e dello spettacolo. Il lavoro è energia, desiderio, non prodotto di interessi individuali e bisogni personali, ma agire che nasce dalla volontà di perseguire desideri collettivi e condivisi: passioni, necessità, bisogni comuni, sia materiali sia di linguaggio e immaginario. La Fondazione considera il lavoro materiale e il lavoro immateriale, il lavoro tecnico e il lavoro creativo fondamentali alla realizzazione di un progetto comune. Si impegna altresì a riconoscerne le specifiche esigenze e a disporre delle specifiche condizioni per un loro svolgimento pienamente soddisfacente. La Fondazione ripudia ogni forma di lavoro precario, in quanto forma di sfruttamento sociale nei rapporti di lavoro e fonte di diseguaglianze. La Fondazione ripudia i rapporti sociali gerarchici che si basano su competenze, tipo di lavoro svolto, titolarità dei compiti. Sperimenta forme di condivisione del senso del lavoro svolto insieme, riducendo il valore della specializzazione, del professionalismo e della fissità dei ruoli organizzativi. Favorisce un organizzazione organica di lavori e competenze, fondata su un assunzione collettiva dei progetti e sulla circolazione e condivisione di conoscenza, esperienza, saperi, che producano pratiche diffuse di turnazione, favorendo così anche modi aperti e innovativi di formazione e autoformazione. Il lavoro culturale e della conoscenza, in particolar modo il lavoro artistico, è per

sua natura discontinuo e non quantificabile in termini puramente temporali. La Fondazione riconosce tale forma di intermittenza come un valore, in quanto autonomia artistica e intellettuale e possibilità di autodeterminazione dei tempi di lavoro/non lavoro: i tempi della formazione continua, della ricerca, dell'errore e delle passioni. Data la natura di intermittenza aleatoria e talvolta incerta della professione artistica e non solo, la Fondazione lotta per la creazione di strumenti di reddito che garantiscano una protezione sociale universalistica per tutti i lavoratori e le lavoratrici intermittenti, indipendenti e autonomi, in ogni campo di attività nel quale la Fondazione operi, dando così seguito anche alla Risoluzione del Parlamento Europeo sullo Statuto sociale degli artisti del 7 giugno 2007. Un Reddito di cittadinanza europeo costituisce un orizzonte di lotta politica necessario per la conquista di una piena dignità e libertà delle condizioni sociali di vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Le pratiche della Fondazione sono forme di autorganizzazione e creazione di condizioni di vita autonome, autodeterminate, libere. I principi organizzativi della Fondazione sono la cooperazione e la collaborazione, intese come pratiche di rispetto e doveri di responsabilità reciproca. Nei rapporti di lavoro sono garantiti la trasparenza della relazione e il diritto d ascolto. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune lotta per la dignità di reddito e lavoro. Il reddito inserisce e ricolloca il compenso derivato da prestazioni lavorative autonome e il salario nell orizzonte di tutte quelle condizioni fondamentali per una vita degna, in quanto esso libera da condizioni di necessità e subordinazione sociale e dalla crescente pressione nel controllo dei processi lavorativi, moltiplicando spazi e tempi di scelta. Il reddito è aumento di possibilità per ciascuno e ciascuna, libertà di accesso, libertà e qualità di relazioni e condizioni sociali, condivisione di ricchezza materiale e immateriale, di strumenti di produzione, di saperi, conoscenza, esperienze. Il reddito è degno riconoscimento del lavoro vivo, produzione sociale diffusa. Tutto ciò che produce energia sociale è già propriamente reddito, che soddisfa bisogni e desideri differenti, singolari, in una dimensione di cooperazione. Per attuare questi principi la Fondazione si dà come norma che all'interno della Fondazione stessa la ricchezza sociale e comune creata dalle pratiche di lavoro e relazione viene redistribuita secondo un radicale principio di giustizia ed equità. Nella relazione con compagnie e soggetti altri la Fondazione si prefigge di ridurre la differenza nei compensi tra la massima e la minima, ispirandosi sempre ad un principio di equità. La Fondazione riconosce le forme di tutela sociale fondamentali nei rapporti di lavoro e pratica inoltre forme di tutela sociale autonome e integrative, nella direzione di un nuovo modello di mutualismo collettivo. Agisce per la creazione di una rete internazionale del lavoro creativo, della conoscenza e della cultura

che crei fiducia, combatta la solitudine e apra spazi e disponibilità al conflitto e alla lotta per i diritti. 4. MODELLO ECONOMICO E FORME DI FINANZIAMENTO La Fondazione opera, produce, vive attraverso un modello economico e sociale che rifiuta la logica della competizione individualistica. La competizione e la sua logica dell efficienza e dello sfruttamento di uomini, risorse e natura portano inevitabilmente al dominio, all impoverimento sociale, alla solitudine. La Fondazione lavora, crea, gode secondo il modello della cooperazione, dell autogestione, della condivisione di risorse e vita. Questo modello si finanzia attraverso fonti che non si limitano a quanto volontariamente viene donato dai suoi sostenitori, né a ciò che derivi dalle attività dirette della Fondazione nei suoi rapporti economici con terzi, o dalla partecipazione a bandi. Il Teatro Valle è un bene comune e la Fondazione che ne pratica il governo e la cura lotta per il riconoscimento di necessarie risorse pubbliche e forme di finanziamento diretto da parte dello Stato che riconoscano il lavoro vivo di lavoratori e lavoratrici e garantiscano la più ampia accessibilità e fruizione degli spazi del teatro, in quanto luogo aperto di produzione artistica e di formazione, e patrimonio culturale di tutte e tutti. Il rifiuto delle logiche del neoliberismo e la riaffermazione dei diritti degli individui e della compatibilità ambientale e sociale sono alla base di ogni rapporto economico, sia interno sia esterno alla Fondazione. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune si ispira e basa il proprio operato sulla solidarietà, la non discriminazione, la promozione dei diritti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, la tutela ambientale. Tali principi ispirano ogni azione della Fondazione, e in particolare i rapporti economici con terzi, quali, a titolo di esempio e in modo non esaustivo, gli sponsor, le donazioni, i fornitori di beni e servizi. Per questi motivi la Fondazione si dota di un apposito Regolamento sulla gestione dei rapporti economici, che dovrà fondarsi sulla tutela e la promozione dei principi contenuti nello Statuto e nel presente Codice Politico. Il Regolamento dovrà essere applicato a ogni rapporto economico di qualsivoglia natura, e dovrà prevedere una valutazione degli impatti sociali, ambientali, sulle lavoratrici e i lavoratori e sui diritti umani di ogni impresa o ente con i quali la Fondazione intratterrà rapporti commerciali, economici o finanziari. Potrà essere prevista una Commissione o apposito Comitato che supporti la Fondazione per la valutazione sociale e ambientale delle imprese e degli altri enti con i quali si terranno suddetti rapporti. La fondazione riconosce l'importanza delle ricadute sociali della propria azione

e per questo si impegna alla redazione insieme al Bilancio Economico Annuale, anche di un Bilancio Sociale, di pari valore, che dia conto di tutti gli incrementi del patrimonio comune non solo dal punto di vista economico. 5. PROPRIETA INTELLETTUALE RICCHEZZA SOCIALE La Fondazione Teatro Valle Bene Comune riconosce la conoscenza come common, risorsa inalienabile, inesauribile e continuamente rigenerata dall'intelligenza collettiva: per questo è patrimonio vivo di tutti e tutte, e non può essere oggetto di appropriazione esclusiva, di recinzioni, di profitto e di messa a rendita. Ogni regime proprietario applicato ai prodotti dell'intelligenza limita l'accesso ai saperi e alle informazioni, la condivisione dei contenuti, la circolazione delle idee ed è in contrasto con le pratiche di commoning in cui ci riconosciamo. La Fondazione si fa portatrice di un nuovo modello culturale, che da un lato riconosca e garantisca la condivisione libera e gratuita dei saperi, dall altro permetta un sistema di remunerazione del lavoro di creazione, produzione e diffusione della conoscenza. Il pieno riconoscimento della creatività autoriale e di tutti i suoi diritti passa necessariamente attraverso la piena disponibilità sociale della ricchezza intellettuale, che viene generata, nel pieno riconoscimento del suo valore, grazie alla libera condivisione e circolazione dei suoi frutti e nella equa distribuzione delle risorse che libera. Dunque la Fondazione ritiene inalienabile la possibilità di rendere accessibile a tutti ogni conoscenza, sapere ed opera d'arte in forma parziale e/o totale, ed opererà in tal senso, a patto che questo accesso non determini plagio, furto, sfruttamento e profitto a danno di chi detiene in prima istanza il titolo di autorialità e della comunità dei suoi liberi fruitori. Nella sua azione di sostegno, rispetto e salvaguardia della ricchezza creativa e intellettuale di quanti operano nel campo della cultura, della conoscenza e dell'interpretazione, la Fondazione contrasta, nel corso della propria attività interna ed esterna, l attività di quelle società, enti e/o istituzioni che nella tutela dei diritti d'autore, connessi e diretti, esercitano formalmente o di fatto una posizione predominante e di monopolio, promuovendo la ricerca di nuove forme di garanzia della creatività intellettuale e artistica più sostenibili dal punto di vista sociale, forme che favoriscano la più ampia autonomia creativa, di vita e di relazioni dell artista e dei lavoratori e delle lavoratrici della conoscenza. Inoltre, al fine della moltiplicazione della ricchezza intellettuale sociale, la Fondazione sostiene i talenti emergenti, promuove la diffusione dei saperi e favorisce la ricerca di nuove e sperimentali frontiere creative.