PARERE. IT Unita nella diversità IT 2011/0062(COD) 12.10.2011. della commissione giuridica



Documenti analoghi
II.11 LA BANCA D ITALIA

La correlazione tra la direttiva 98/34/CE e il regolamento sul reciproco riconoscimento

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del

Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV

BANCA CENTRALE EUROPEA

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

Roma, 30 ottobre 2008

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare ***I

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

Credito alle Famiglie Giugno 2009

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

PROGETTO DI PARERE. IT Unita nella diversità IT. Parlamento europeo 2015/0278(COD) della commissione per la cultura e l'istruzione

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di

Relazione sulla gestione

DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO PER LA RACCOLTA DEL PRESTITO SOCIALE. Art. 1) Il presente Regolamento disciplina la raccolta di prestiti dai soci (sia persone fisiche

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42.

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

AssoFinance. Milano, via Giovanni Battista Pirelli 26 CODICE DEONTOLOGICO

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

Modifiche alla disciplina del Credito al Consumo

RISOLUZIONE N.43 /E. Con l istanza specificata in oggetto è stato esposto il seguente QUESITO

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del

La disciplina della Consulenza Finanziaria nella Mifid 2

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI

La vendita dei Prodotti Assicurativi

REGOLAMENTO I.S.E.E. (Indicatore situazione economica equivalente)

Cassa Lombarda S.p.A. Pagina 1 di 5

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

Contratto internazionale di Agenzia

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela

Città di Nichelino Provincia di Torino. Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici. al fine dell iscrizione nell Elenco speciale

MODULO INFORMAZIONI PUBBLICITARIE Prestito Personale Abitare

REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE DELL ELENCO DEI FORNITORI

REGOLAMENTO EMITTENTI

UD1. Le assicurazioni legate al credito

Informazioni europee di base relative al credito ai consumatori

PROGETTO DI COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

INFORMAZIONI EUROPEE DI BASE SUL CREDITO AI CONSUMATORI

OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE CONSOB AVVIO DEL LIVELLO 3 SUL NUOVO REGOLAMENTO INTERMEDIARI CONFRONTO CON IL MERCATO

Addendum relativo all Iniziativa per i Consulenti di Servizi e Software Microsoft

P R O T O C O L LO D I N T E S A

VOLONTARIATO SICURO. QUADRO SINTETICO DEGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI per le Organizzazioni di Volontariato*

Termini di pagamento di giorni anche per i lavori pubblici

SCHEDA INFORMATIVA CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

Orientamenti e raccomandazioni

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Riferimenti normativi

MODELLO STANDARD CESSIONE DEL QUINTO DELLA PENSIONE

SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA

ORGANISMO DI MEDIAZIONE FORENSE SCHEMA OPERATIVO

Risoluzione n. 343/E

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato CONTENTO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Allegato: Contratto di fornitura di servizi

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. /.. DELLA COMMISSIONE. del

Relazione illustrativa

Codice Deontologico. Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA Riccardo Banfi Milano - 10 settembre 2014

Il presente documento pubblicizza le condizioni applicabili alla generalità dei Clienti Consumatori

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Prestito Chirografario Privati. TASSO FISSO Convenzione SISKI

Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA N. 94 DEL 9 APRILE 2010

Regolamento Isvap n. 24 del 19 maggio 2008

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

MODULO INFORMAZIONI PUBBLICITARIE Prestito Finalizzato Auto e Moto

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

Promemoria. Trattamento fiscale dei prestiti consorziali, riconoscimenti di debito, cambiali e sottopartecipazioni ( )

Delibera n del proposta da GIOVANAZZI. Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4. comma.

CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA

DELEGAZIONE DI PAGAMENTO

Acquista in sicurezza online Contratti a distanza - aggiornamento normativa di riferimento

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare

SCHEDA PRODOTTO INFORMATIVA. Prestito personale ordinario ,00

ANNUNCIO PUBBLICITARIO PRESTITO PERSONALE PENSIONIAMO

Progettazione - Preparazione e gestione procedure di gara

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

POLIS FONDI IMMOBILIARI DI BANCHE POPOLARI SGR.p.A. CODICE ETICO E DI CONDOTTA. Novembre 2012

ANNUNCIO PUBBLICITARIO PRESTITO PERSONALE SOLE INCASA

Transcript:

PARLAMENTO EUROPEO 2009-2014 Commissione giuridica 12.10.2011 2011/0062(COD) PARERE della commissione giuridica destinato alla commissione per i problemi economici e monetari sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in merito ai contratti di credito relativi ad immobili residenziali (COM(2011)0142 C7-0085/2011 2011/0062(COD)) Relatore per parere: Alexandra Thein AD\880916.doc PE467.293v03-00 Unita nella diversità

PA_Legam PE467.293v03-00 2/40 AD\880916.doc

BREVE MOTIVAZIONE La relatrice per parere dubita fortemente che, come invece sostiene il COM, la proposta possa essere uno strumento efficace contro la crisi finanziaria. Appare anche dubbio che sia possibile istituire un mercato interno dei crediti relativi agli immobili residenziali; occorrerebbe innanzitutto pensare a creare un mercato interno dei mutui immobiliari commerciali. Quanto ai mutui residenziali, i mercati hanno una forte impronta locale e occorre una consulenza in loco. Ciò vale in particolare nel caso di chi acquista per la prima volta sul mercato immobiliare, ad esempio la famiglia che acquista la sua prima casa di proprietà e che diviene per ciò stesso meritevole di tutela. La domanda transfrontaliera risulta piuttosto esigua. Esistono poi notevoli barriere linguistiche, per non parlare delle difficoltà derivanti dalle profonde divergenze fra gli ordinamenti giuridici degli Stati membri in materia non solo di diritto patrimoniale ma anche di diritto fallimentare e fiscale. La relatrice per parere si interroga pertanto sulla reale esigenza di una normativa così dettagliata e dubita che gli interventi proposti possano far davvero conseguire l'obiettivo prefissato, ossia la lotta contro la crisi finanziaria. Per il resto la proposta della Commissione appare alquanto carente. Le critiche principali riguardano i seguenti aspetti: - Interfaccia e parallelismo con la direttiva sul credito al consumo: diversi Stati membri hanno ampiamente recepito nei rispettivi ordinamenti la direttiva sul credito al consumo e già emanato disposizioni legislative che ricadono nel campo di applicazione della direttiva in esame. Già per questo motivo le disposizioni dovrebbero discostarsi dalla direttiva sul credito al consumo solo quando la materia da regolamentare lo renda assolutamente necessario. In caso diverso verrebbero istituiti due sistemi diversi che occorrerebbe delimitare chiaramente l'uno rispetto all'altro, con notevole e ingiustificato dispendio di risorse amministrative. Sarebbe inoltre opportuno che il consumatore non venisse sommerso da nuove informazioni, salvo che la materia da regolamentare non lo richieda. - Il legislatore europeo non deve intervenire senza necessità su strutture amministrative nazionali già esistenti. Non si capisce ad esempio perché la vigilanza sugli intermediari del credito debba essere svolta da organi che il regolamento sull'istituzione dell'autorità bancaria europea designa come competenti. - Atti delegati: l'ampiezza della delega di competenze legislative prevista dalla proposta dalla Commissione supera il quadro fissato dall'articolo 290 TFUE e dovrebbe pertanto al pari di quanto previsto dalla direttiva sul credito al consumo limitarsi all'ambito del tasso annuo effettivo. EMENDAMENTI La commissione giuridica invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella sua relazione i seguenti emendamenti: AD\880916.doc 3/40 PE467.293v03-00

1 Titolo Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in merito ai contratti di credito relativi ad immobili residenziali Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio in merito ai contratti di credito relativi ad immobili residenziali stipulati dai consumatori Come nel caso del titolo della direttiva sul credito al consumo, occorre chiarire che la presente direttiva si riferisce ai contratti stipulati dai consumatori. 2 Considerando 2 (2) A norma del trattato, il mercato interno comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci e dei servizi nonché la libertà di stabilimento. Lo sviluppo di un mercato creditizio più trasparente ed efficiente in tale spazio senza frontiere interne è essenziale per promuovere lo sviluppo delle attività transfrontaliere e per realizzare un mercato interno dei contratti di credito relativi ad immobili residenziali. Tra le legislazioni dei vari Stati membri relative alle norme di comportamento nell'attività di erogazione di crediti per immobili residenziali e tra i sistemi di regolamentazione e vigilanza degli intermediari del credito e degli enti non creditizi che offrono contratti di credito relativi a immobili residenziali esistono differenze sostanziali. Tali differenze creano ostacoli che limitano il livello dell'attività transfrontaliera sia sul lato (2) A norma del trattato, il mercato interno comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci e dei servizi nonché la libertà di stabilimento. Lo sviluppo di un mercato creditizio più trasparente ed efficiente in tale spazio senza frontiere interne è essenziale per promuovere lo sviluppo delle attività transfrontaliere. Tra le legislazioni dei vari Stati membri relative alle norme di comportamento nell'attività di erogazione di crediti per immobili residenziali e tra i sistemi di regolamentazione e vigilanza degli intermediari del credito e degli enti non creditizi che offrono contratti di credito relativi a immobili residenziali esistono differenze sostanziali. Tali differenze creano ostacoli che limitano il livello dell'attività transfrontaliera sia sul lato dell'offerta che su quello della domanda, riducendo così la concorrenza e le possibilità di scelta sul mercato. PE467.293v03-00 4/40 AD\880916.doc

dell'offerta che su quello della domanda, riducendo così la concorrenza e le possibilità di scelta sul mercato, facendo aumentare il costo dell'erogazione di crediti a carico dei prestatori e addirittura impedendo loro di esercitare tale attività. Il mercato dei mutui per immobili residenziali ha una forte impronta locale: è soprattutto nel caso dell'acquisto della prima casa che l'acquirente ha particolare bisogno di consulenza e tenderà a cercarla soprattutto in ambito locale. 3 Considerando 3 (3) La crisi finanziaria ha dimostrato che un comportamento irresponsabile da parte degli operatori del mercato può mettere a rischio le basi del sistema finanziario, portando ad una mancanza di fiducia tra tutte le parti coinvolte, in particolare i consumatori, e a conseguenze potenzialmente gravi sul piano socioeconomico. Molti consumatori hanno perso fiducia nel settore finanziario e i mutuatari si sono trovati sempre più in difficoltà nel far fronte ai propri prestiti: ciò ha portato all'aumento degli inadempimenti e delle vendite forzate. Dati i problemi portati alla luce dalla crisi finanziaria e nel quadro degli sforzi intesi a garantire un mercato unico efficiente e competitivo, la Commissione ha proposto misure in merito ai contratti di credito relativi agli immobili residenziali, compreso un quadro di riferimento affidabile sull'intermediazione creditizia, nell'ottica della creazione di mercati responsabili e affidabili per il futuro e del ripristino della fiducia dei consumatori. soppresso AD\880916.doc 5/40 PE467.293v03-00

La lotta contro la crisi finanziaria e la prevenzione di future situazioni analoghe costituisce davvero una priorità; non risulta tuttavia chiaro il legame con la direttiva in oggetto, se non altro sotto il profilo temporale (Libro verde 2005, scoppio della crisi finanziaria a fine 2008). 4 Considerando 4 (4) Sono stati individuati diversi problemi legati al comportamento irresponsabile nella fase precontrattuale della concessione e accensione dei mutui e al potenziale margine per comportamenti irresponsabili da parte degli intermediari del credito e degli enti non creditizi. Alcuni problemi hanno riguardato i prestiti denominati in una valuta estera contratti dai consumatori in tale valuta per beneficiare del tasso d'interesse offerto, ma senza un'adeguata comprensione del rischio di cambio connesso. Si tratta di problemi dovuti a carenze a livello di mercato e di regolamentazione nonché ad altri fattori, quali la situazione economica generale e la scarsa cultura finanziaria. Altri problemi riguardano ad esempio regimi di registrazione, autorizzazione e vigilanza inefficaci, incoerenti o inesistenti per gli intermediari del credito e gli enti non creditizi che erogano crediti per immobili residenziali. I problemi individuati possono avere effetti a cascata significativi sul piano macroeconomico, danneggiare i consumatori, fungere da barriera economica o giuridica alle attività transfrontaliere e creare condizioni diseguali per gli operatori del mercato. (4) La Commissione ha individuato diversi problemi legati al comportamento irresponsabile nella fase precontrattuale della concessione e accensione dei mutui e al potenziale margine per comportamenti irresponsabili da parte degli intermediari del credito e degli enti non creditizi. Alcuni problemi hanno riguardato i prestiti denominati in una valuta estera contratti dai consumatori in tale valuta per beneficiare del tasso d'interesse offerto, ma senza un'adeguata comprensione del rischio di cambio connesso. Si tratta di problemi dovuti a carenze a livello di mercato e di regolamentazione nonché ad altri fattori, quali la situazione economica generale e la scarsa cultura finanziaria. Altri problemi evidenziati dalla Commissione riguardano ad esempio regimi di registrazione, autorizzazione e vigilanza inefficaci, incoerenti o inesistenti per gli intermediari del credito e gli enti non creditizi che erogano crediti per immobili residenziali. PE467.293v03-00 6/40 AD\880916.doc

5 Considerando 5 (5) Per agevolare la creazione di un mercato interno ben funzionante e caratterizzato da un elevato livello di protezione dei consumatori nel settore dei contratti di credito relativi agli immobili residenziali, è necessario definire un quadro UE armonizzato in diversi settori. È inoltre necessario stabilire standard armonizzati, per garantire che i consumatori interessati a contratti di credito relativi ad immobili residenziali possano confidare nel fatto che gli enti con i quali interagiscono si comportino in maniera professionale e responsabile. (5) Per identificare le potenzialità di sviluppo di un mercato interno ben funzionante e caratterizzato da un elevato livello di protezione dei consumatori nel settore dei contratti di credito relativi agli immobili residenziali, si potrebbe rivelare utile definire un quadro UE armonizzato in diversi settori. Si potrebbe poi opportunamente pensare alla definizione di standard armonizzati, per garantire che i consumatori interessati a contratti di credito relativi ad immobili residenziali possano confidare nel fatto che gli enti con i quali interagiscono si comportino in maniera professionale e responsabile. Al riguardo è opportuno non perdere di vista la forte impronta locale del mercato dei crediti relativi agli immobili residenziali; proprio in questo settore i consumatori necessitano in grande misura di una consulenza a livello locale. È importante osservare che il mercato dei mutui per immobili residenziali ha una forte impronta locale; è soprattutto nel caso dell'acquisto della prima casa che l'acquirente ha particolare bisogno di consulenza e tenderà a cercarla soprattutto in ambito locale. 6 Considerando 9 (9) L'obiettivo della presente direttiva è garantire un elevato livello di protezione a fronte di tutti i crediti erogati ai consumatori. Dovrebbe pertanto applicarsi ai crediti garantiti da immobili, o ai crediti (9) L'obiettivo della presente direttiva è garantire un elevato livello di protezione a fronte di tutti i crediti erogati ai consumatori. Essa dovrebbe pertanto applicarsi ai crediti garantiti da immobili, o AD\880916.doc 7/40 PE467.293v03-00

utilizzati per acquistare un immobile in alcuni Stati membri e ai crediti destinati alla ristrutturazione di un immobile residenziale che non rientrano nella direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE del Consiglio, che stabilisce norme a livello UE riguardanti i contratti di credito ai consumatori. Inoltre, la presente direttiva non dovrebbe applicarsi a determinati tipi di contratti di credito in cui il credito sia concesso da un datore di lavoro ai suoi dipendenti in determinate circostanze, come già previsto dalla direttiva 2008/48/CE. ai crediti utilizzati per acquistare un immobile in alcuni Stati membri e ai crediti destinati alla ristrutturazione di un immobile residenziale che non rientrano nella direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE del Consiglio, che stabilisce norme a livello UE riguardanti i contratti di credito ai consumatori. Inoltre, la presente direttiva non dovrebbe applicarsi a determinati tipi di contratti di credito in cui il credito sia concesso da un datore di lavoro ai suoi dipendenti in determinate circostanze, come già previsto dalla direttiva 2008/48/CE. Così come la direttiva 2008/48/CE, la presente direttiva non dovrebbe inoltre applicarsi ai crediti agevolati. I crediti agevolati sono concessi nel quadro di piani di aiuto di diritto pubblico e sono pertanto soggetti a disposizioni particolari e alla vigilanza delle amministrazioni nazionali. 7 Considerando 11 bis (nuovo) (11 bis) Ai fini della presente direttiva il termine "consumatore" dovrebbe designare, per analogia con la direttiva 2008/48/CE, la persona fisica che, per le transazioni disciplinate dalla direttiva stessa, agisce per scopi estranei alla sua attività professionale o commerciale. Le attività assimilabili alla locazione commerciale di immobili a destinazione residenziale, ad esempio nei casi in cui la locazione assicura il sostentamento, non beneficiano della tutela assicurata dalla presente direttiva. PE467.293v03-00 8/40 AD\880916.doc

Occorre chiarire che le persone che acquistano un elevato numero di immobili residenziali per affittarli e a tal fine ottengono crediti, non devono essere tutelati come i consumatori e non ricadono pertanto nel campo di applicazione della presente direttiva. 8 Considerando 11 ter (nuovo) (11 ter) Ai fini di una tutela generale e adeguata del consumatore, il creditore o l'intermediario del credito, quando concedono prestiti al consumatore o gli forniscono servizi di intermediazione o di consulenza relativi a prestiti e, se del caso, servizi accessori, agiscono in maniera onesta, equa e professionale, nel migliore interesse del consumatore. Il considerando riprende l'articolo 5, paragrafo 1 della proposta della Commissione. Prevedere una norma di questo tipo nel dispositivo significa creare grossi problemi di recepimento. È tuttavia opportuno inserirne il contenuto nei considerando ai fini di un'adeguata tutela del consumatore. 9 Considerando 40 (40) Per tener conto dell'andamento dei mercati dei crediti relativi a immobili residenziali, compresi i prodotti disponibili, la Commissione dovrebbe essere abilitata ad adottare atti delegati a norma dell'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'unione europea per modificare il contenuto delle informazioni di base da includere nella pubblicità, il contenuto e il formato del Prospetto (40) Per tener conto dell'andamento dei mercati dei crediti relativi a immobili residenziali, compresi i prodotti disponibili, la Commissione dovrebbe essere abilitata ad adottare atti delegati a norma dell'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'unione europea per modificare la formula e le ipotesi usate per calcolare il tasso annuale effettivo globale. È di particolare importanza che durante i AD\880916.doc 9/40 PE467.293v03-00

informativo europeo standardizzato (ESIS), il contenuto delle informazioni fornite dagli intermediari del credito, la formula e le ipotesi usate per calcolare il tasso annuale effettivo globale ed i criteri di cui tener conto per la valutazione del merito di credito del consumatore. lavori preparatori la Commissione svolga consultazioni adeguate, anche a livello di esperti, concedendo a questi ultimi tempo sufficiente per emettere i loro pareri. Nella preparazione e nell'elaborazione degli atti delegati la Commissione dovrebbe provvedere alla contestuale, tempestiva e appropriata trasmissione dei documenti pertinenti al Parlamento europeo e al Consiglio. È inoltre indispensabile che la Commissione preveda tempi sufficientemente lunghi per l'entrata in vigore degli atti delegati. Le competenze conferite alla Commissione ai sensi dell'articolo 290 del TFUE per l'adozione di atti delegati sono troppo estese. Il considerando rispecchia le soppressioni effettuate nel dispositivo. Esso è stato inoltre adattato all'intesa comune in materia di atti delegati. 10 Articolo 1 La presente direttiva si propone di definire un quadro per alcuni aspetti delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti contratti di credito relativi a immobili residenziali per i consumatori e alcuni aspetti dei requisiti prudenziali e di vigilanza per gli intermediari del credito e i creditori. (Non concerne la versione italiana) (Non concerne la versione italiana) PE467.293v03-00 10/40 AD\880916.doc

11 Articolo 2 paragrafo 1 lettera b b) contratti di credito finalizzati all'acquisto o alla conservazione di diritti di proprietà su un terreno o un immobile residenziale costruito o progettato; b) contratti di credito che, al momento della loro stipula, sono finalizzati all'acquisto o alla conservazione di diritti di proprietà su un terreno o un immobile residenziale costruito o progettato; Nell'interesse della chiarezza normativa va chiarito che la finalità del contratto è quella del momento della sua stipula. 12 Articolo 2 paragrafo 2 lettera b bis (nuova) b bis) contratti di credito relativi a prestiti concessi a un pubblico ristretto in base a disposizioni di legge con finalità di interesse generale, che non prevedono il pagamento di interessi o prevedono tassi inferiori a quelli prevalenti sul mercato oppure ad altre condizioni più favorevoli per il consumatore rispetto a quelle prevalenti sul mercato e a tassi d'interesse non superiori a quelli prevalenti sul mercato. I crediti agevolati devono essere esclusi dall'ambito della presente direttiva, così come previsto dall'articolo 2, paragrafo 2, lettera l), della direttiva 2008/48/CE. 13 Articolo 3 lettera m bis (nuova) AD\880916.doc 11/40 PE467.293v03-00

m bis) "esempio rappresentativo": un esempio che menziona tutte le ipotesi utilizzate per il calcolo del tasso annuo effettivo globale e che corrisponde alla frequenza di determinati tipi di contratto di credito in un determinato mercato; 14 Articolo 3 lettera r bis (nuova) r bis) "immobile residenziale": un immobile prevalentemente destinato a finalità abitative; Una definizione di "immobile residenziale" contribuisce alla chiarezza e alla certezza giuridica. 15 Articolo 4 paragrafo 1 comma 1 1. Gli Stati membri designano le autorità competenti abilitate a garantire l'applicazione della presente direttiva e assicurano che esse siano dotate di tutti i poteri necessari all'adempimento delle loro funzioni. 1. Gli Stati membri designano le autorità competenti abilitate a garantire l'applicazione della presente direttiva e assicurano che esse siano dotate di tutti i poteri necessari all'adempimento delle loro funzioni. Se gli Stati membri attuano disposizioni della presente direttiva mediante norme che, secondo il loro ordinamento interno, non sono soggette a controlli da parte di autorità amministrative, possono astenersi dal designare tali autorità e/o di delegare loro competenze. PE467.293v03-00 12/40 AD\880916.doc

Se gli Stati membri attuano disposizioni della presente direttiva mediante norme che, secondo il loro ordinamento interno, non sono soggette a controlli amministrativi, come nel caso delle norme di diritto civile, non dovrebbero essere tenuti a designare autorità competenti. 16 Articolo 4 paragrafo 1 comma 2 Gli Stati membri assicurano che le autorità designate in quanto competenti per garantire l'applicazione degli articoli 18, 19, 20 e 21 della presente direttiva rientrino nelle categorie di cui all'articolo 4, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1093/2010 che istituisce l'autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea). Nel caso in cui debbano essere designate autorità competenti e a queste vengano delegate competenze, gli Stati membri assicurano che le autorità designate in quanto competenti per garantire l'applicazione degli articoli 18, 19, 20 e 21 della presente direttiva rientrino nelle categorie di cui all'articolo 4, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1093/2010 che istituisce l'autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea). In deroga a quanto precede, gli Stati membri possono anche nominare autorità che non sono ancora riprese fra quelle di cui all'articolo 4, paragrafo 2, del citato regolamento (UE) n. 1093/2010, purché assicurino che le disposizioni di detto regolamento pertinenti ai fini dell'applicazione degli articoli 18, 19, 20 e 21 della presente direttiva si applichino loro mutatis mutandis. Il legislatore europeo non deve intervenire senza necessità su strutture amministrative nazionali già esistenti. Non si capisce ad esempio perché la vigilanza sugli intermediari del credito debba essere svolta da organismi che rientrano fra quelli competenti ai sensi del regolamento sull'istituzione dell'autorità bancaria europea. AD\880916.doc 13/40 PE467.293v03-00

17 Articolo 4 paragrafo 2 2. Qualora nel suo territorio esistano più autorità competenti, lo Stato membro provvede a far sì che queste operino in stretta collaborazione per garantire l'efficace espletamento delle rispettive funzioni. 2. Qualora nel suo territorio esistano più autorità competenti, lo Stato membro provvede a far sì che queste operino in collaborazione. Il legislatore europeo non deve intervenire senza necessità su strutture amministrative nazionali già esistenti. Non si capisce ad esempio perché la vigilanza sugli intermediari del credito debba essere svolta da organismi che rientrano fra quelli competenti ai sensi del regolamento sull'istituzione dell'autorità bancaria europea. 18 Articolo 5 paragrafo 1 1. Gli Stati membri esigono che, quando concedono prestiti ai consumatori o forniscono loro servizi di intermediazione o di consulenza relativi a prestiti, e, se del caso, servizi accessori, il creditore o l'intermediario del credito agiscano in maniera onesta, equa e professionale, nel migliore interesse dei consumatori. soppresso L'articolo 5, paragrafo 1, della proposta della Commissione crea notevoli problemi di trasposizione e di responsabilità. Tuttavia, è opportuno inserirne il contenuto in un considerando ai fini di un'adeguata tutela dei consumatori. PE467.293v03-00 14/40 AD\880916.doc

19 Articolo 5 paragrafo 2 2. Gli Stati membri provvedono affinché la maniera in cui i creditori remunerano il proprio personale e gli intermediari del credito interessati, nonché la maniera in cui gli intermediari del credito remunerano il proprio personale non rechino pregiudizio all'obbligo di agire nel migliore interesse dei consumatori, come previsto al paragrafo 1. soppresso Questa disposizione è poco chiare e va dunque soppressa. 20 Articolo 6 paragrafo 1 lettera c c) i creditori e gli intermediari del credito siano soggetti ad un controllo inteso a stabilire se i requisiti di cui al paragrafo 1, lettere a) e b) sono rispettati in maniera continua. soppresso La disposizione impone oneri eccessivi ai creditori e agli intermediari del credito e va dunque soppressa. AD\880916.doc 15/40 PE467.293v03-00

21 Articolo 6 paragrafo 4 4. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è delegato il potere di specificare i requisiti di cui ai paragrafi 1 e 2 del presente articolo, in particolare i requisiti necessari per quanto riguarda l'adeguatezza delle conoscenze e delle competenze. soppresso 22 Articolo -7 (nuovo) Articolo -7 Fornitura gratuita di informazioni al consumatore Gli Stati membri provvedono affinché, ove ai consumatori siano fornite informazioni in conformità del disposto della presente direttiva, ciò avvenga a titolo gratuito per i consumatori. Ai creditori e agli intermediari del credito non deve essere consentito di addebitare oneri al consumatore per l'assolvimento degli obblighi giuridici che incombono loro. PE467.293v03-00 16/40 AD\880916.doc

23 Articolo 8 paragrafo 1 comma 1 bis (nuovo) Tale obbligo non si applica nei casi in cui la legislazione nazionale prescriva l'indicazione del tasso annuo effettivo globale nella pubblicità relativa a contratti di credito la quale sia priva dell'indicazione di un tasso d'interesse o di altri dati numerici relativi al costo del credito per il consumatore ai sensi del primo comma. La disposizione derogatoria dell'articolo 4, paragrafo 1, comma 2 della direttiva sul credito al consumo deve applicarsi anche in questo caso. 24 Articolo 8 paragrafo 2 comma 1 alinea 2. Le informazioni specificano in forma chiara, concisa e ben visibile, con l'impiego di un esempio rappresentativo: (Non concerne la versione italiana) (Non concerne la versione italiana) 25 Articolo 8 paragrafo 2 comma 1 lettera f f) la durata del contratto di credito; f) se del caso, la durata del contratto di credito; AD\880916.doc 17/40 PE467.293v03-00

Per esigenze di uniformazione con l'articolo 4, paragrafo 2, lettera d), della direttiva sul credito al consumo. 26 Articolo 8 paragrafo 2 comma 1 lettera g g) l'importo delle rate; g) se del caso, l'importo delle rate; Per esigenze di uniformazione con l'articolo 4, paragrafo 2, lettera f), della direttiva sul credito al consumo. 27 Articolo 8 paragrafo 2 comma 1 lettera h h) l'importo totale che il consumatore è tenuto a pagare; h) se del caso, l'importo totale che il consumatore è tenuto a pagare; Per esigenze di uniformazione con l'articolo 4, paragrafo 2, lettera f), della direttiva sul credito al consumo. 28 Articolo 8 paragrafo 2 comma 1 lettera i i) un'avvertenza, se del caso, relativa al rischio di perdere l'immobile in caso di non osservanza degli impegni legati al contratto di credito se il credito è garantito da un'ipoteca o da un'altra soppresso PE467.293v03-00 18/40 AD\880916.doc

garanzia analoga comunemente utilizzata in uno Stato membro sui beni immobili oppure da un diritto legato a beni immobili residenziali. Le ovvietà non devono figurare per legge fra le normali informazioni pubblicitarie, tanto più che nella pubblicità, in funzione del mezzo di informazione utilizzato, tempo e spazio sono limitati. 29 Articolo 8 paragrafo 4 4. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è delegato il potere di precisare ulteriormente l'elenco delle informazioni di base da includere nella pubblicità. In particolare, nell'adottare tali atti delegati la Commissione modifica, ove necessario, l'elenco delle informazioni di base di cui al paragrafo 2, lettere da a) a i), del presente articolo. soppresso Non si tratta qui di integrare o modificare disposizioni non essenziali della direttiva ai sensi dell'articolo 290, paragrafo 1, del TFUE. Non vi è dunque motivo di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati. 30 Articolo 9 titolo Informativa precontrattuale Informativa generale e precontrattuale AD\880916.doc 19/40 PE467.293v03-00

Chiarimento linguistico: l'articolo 9 non disciplina esclusivamente le informazioni precontrattuali. 31 Articolo 9 paragrafo 1 comma 2 lettera g g) un esempio indicativo del costo totale del credito per il consumatore e del tasso annuo effettivo globale; g) un esempio indicativo e rappresentativo del costo totale del credito per il consumatore e del tasso annuo effettivo globale; ove il consumatore abbia indicato al creditore uno o più elementi del credito che preferisce, quali la durata del contratto di credito e l'importo totale del credito, il creditore deve tenerne conto; dettato da esigenze di chiarezza: in linea con l'articolo 8, paragrafo 2. 32 Articolo 9 paragrafo 2 comma 2 Gli Stati membri garantiscono che quando al consumatore viene proposta un'offerta vincolante per il creditore, tale offerta sia accompagnata da un ESIS. In tali casi gli Stati membri provvedono affinché il contratto di credito non possa essere concluso prima che il consumatore abbia avuto il tempo sufficiente per raffrontare le offerte, valutarne le implicazioni e prendere una decisione informata circa l'opportunità di accettare un'offerta, indipendentemente dalla maniera in cui il contratto sia concluso. Gli Stati membri garantiscono che quando al consumatore viene proposta un'offerta vincolante per il creditore, tale offerta sia accompagnata da un ESIS. In tali casi gli Stati membri provvedono affinché il consumatore abbia tempo sufficiente per raffrontare le offerte, valutarne le implicazioni e prendere una decisione informata circa l'opportunità di accettare un'offerta, indipendentemente dalla maniera in cui il contratto sia concluso. Nella misura in cui al consumatore è riconosciuto un diritto di recesso in relazione al contratto di credito, ciò gli garantisce già tempo sufficiente per PE467.293v03-00 20/40 AD\880916.doc

prendere una decisione. Non è chiaro cosa significhi "il contratto di credito non possa essere concluso". Se la cosa riguarda la validità o invalidità del contratto di credito aspetto che oltretutto, come indicato dal considerando 7, spetta agli Stati membri stabilire, ne consegue una forte incertezza giuridica. In ogni caso al consumatore, che già comunque beneficia del diritto di recesso, non deve essere concesso un ulteriore periodo di riflessione. 33 Articolo 9 paragrafo 2 comma 4 bis (nuovo) Nel caso di un contratto di credito in base al quale i pagamenti effettuati dal consumatore non comportano un immediato e corrispondente ammortamento dell'importo totale del credito, ma servono a costituire il capitale durante i periodi e alle condizioni previsti dal contratto di credito o da un contratto accessorio, il creditore mette a disposizione ulteriori informazioni precontrattuali da cui risulti che il contratto di credito o il contratto accessorio non prevedono una garanzia di rimborso dell'importo totale prelevato in base al contratto di credito, salvo che non sia fornita una garanzia in tal senso. Parallelismo con l'articolo 5, paragrafo 5, della direttiva sul credito al consumo; nel caso dei contratti di credito immobiliare una disposizione di questo tipo riveste particolare importanza ai fini della tutela dei consumatori. AD\880916.doc 21/40 PE467.293v03-00

34 Articolo 9 paragrafo 3 3. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è delegato il potere di modificare le informazioni di base di cui al paragrafo 1 del presente articolo nonché il contenuto e il formato dell'esis di cui all'allegato II. In particolare, ove necessario, tali atti delegati: a) modificano l'elenco delle informazioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo; b) sopprimono alcune delle informazioni elencate nell'allegato II; c) aggiungono altre informazioni all'elenco di cui all'allegato II; d) modificano la presentazione del contenuto dell'esis di cui all'allegato II; e) forniscono istruzioni supplementari sulla compilazione dell'esis di cui all'allegato II. soppresso Non si tratta qui di integrare o modificare disposizioni non essenziali della direttiva ai sensi dell'articolo 290, paragrafo 1, del TFUE. Non vi è dunque motivo di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati. 35 Articolo 10 paragrafo 1 bis (nuovo) 1 bis. Gli Stati membri garantiscono che, ai fini del calcolo del tasso annuo effettivo globale, l'intermediario del credito PE467.293v03-00 22/40 AD\880916.doc

comunichi al creditore l'eventuale compenso che il consumatore deve versare all'intermediario del credito stesso per i suoi servizi. Parallelismo con l'articolo 21, lettera c, della direttiva sul credito al consumo. 36 Articolo 10 paragrafo 2 2. Su richiesta del consumatore, gli intermediari del credito non vincolati forniscono informazioni circa i diversi livelli delle commissioni che devono essere versate dai diversi creditori che erogano i contratti di credito proposti ai consumatori. Il consumatore è informato di avere il diritto di esigere tali informazioni. 2. Gli intermediari del credito non vincolati forniscono informazioni al consumatore circa i diversi livelli delle commissioni che devono essere versate dai diversi creditori che erogano i contratti di credito proposti ai consumatori. 37 Articolo 10 paragrafo 3 3. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è delegato il potere di aggiornare l'elenco delle informazioni relative agli intermediari del credito che devono essere fornite al consumatore, come stabilito al paragrafo 1 del presente articolo. In particolare, nell'adottare tali atti delegati la Commissione modifica, ove necessario, le informazioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo. soppresso AD\880916.doc 23/40 PE467.293v03-00

Non si tratta qui di integrare o modificare disposizioni non essenziali della direttiva ai sensi dell'articolo 290, paragrafo 1, del TFUE. Non vi è dunque motivo di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati. 38 Articolo 10 paragrafo 4 4. Per assicurare modalità di applicazione uniformi del paragrafo 1 del presente articolo, alla Commissione è conferito il potere di stabilire, ove necessario, un formato standardizzato e la presentazione delle informazioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo. soppresso Non si tratta qui di integrare o modificare disposizioni non essenziali della direttiva ai sensi dell'articolo 290, paragrafo 1, del TFUE. Non vi è dunque motivo di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati. 39 Articolo 11 paragrafo 1 Gli Stati membri provvedono affinché i creditori e, se del caso, gli intermediari del credito forniscano al consumatore spiegazioni adeguate sul/i contratto/i di credito ed eventuali servizi accessori proposti, in modo che questi possa valutare se il contratto di credito proposto sia adatto alle sue esigenze e alla sua situazione finanziaria. Una spiegazione adeguata comprende informazioni personalizzate circa le caratteristiche del credito offerto, senza tuttavia che sia formulata alcuna raccomandazione. I creditori e, se de caso, Gli Stati membri provvedono affinché i creditori e, se del caso, gli intermediari del credito forniscano al consumatore spiegazioni adeguate sul/i contratto/i di credito ed eventuali servizi accessori proposti se del caso illustrando le informazioni precontrattuali di cui all'articolo 9, paragrafo 2, le caratteristiche principali dei prodotti offerti e gli effetti specifici che possono avere per il consumatore, incluse le conseguenze del mancato pagamento in modo che il consumatore sia messo in PE467.293v03-00 24/40 AD\880916.doc

gli intermediari del credito valutano accuratamente e con tutti i mezzi necessari il livello di conoscenza e di esperienza del consumatore in materia di crediti, in modo da poter stabilire il livello delle spiegazioni da dare al consumatore e da adattare tali spiegazioni di conseguenza. condizione di valutare se il contratto di credito proposto sia adatto alle sue esigenze e alla sua situazione finanziaria. Parallelismo con l'articolo 5, paragrafo 6, della direttiva sul credito al consumo. Inoltre, non è possibile disciplinare per legge in che modo il creditore o l'intermediario del credito debbano valutare se da parte il consumatore necessiti di ulteriori chiarimenti. 40 Articolo 11 comma 2 bis (nuovo) Gli Stati membri possono adattare le modalità e la portata di tale assistenza e stabilire chi la fornisce, tenendo conto del contesto particolare nel quale il contratto di credito è offerto, del destinatario e del tipo di credito offerto. Parallelismo con l'articolo 5, paragrafo, 6 della direttiva sul credito al consumo. 41 Articolo 12 paragrafo 2 comma 2 Quando per ottenere il credito è obbligatoria l'apertura di un conto, i costi di gestione di tale conto, i costi relativi all'utilizzazione di un mezzo di pagamento che permetta di effettuare pagamenti e prelievi su quel conto e gli altri costi I costi di gestione del conto sul quale vengono contabilizzati i pagamenti e i prelievi, i costi relativi all'utilizzazione di un mezzo di pagamento che permetta di effettuare pagamenti e prelievi e gli altri costi relativi alle operazioni di pagamento AD\880916.doc 25/40 PE467.293v03-00

relativi alle operazioni di pagamento sono inclusi nel costo totale del credito per il consumatore, a meno che i costi correlati al conto non siano stati indicati in modo chiaro e distinto nel contratto di credito o in qualsiasi altro contratto concluso con il consumatore. sono considerati compresi nel costo totale del credito per il consumatore, a meno che l'apertura del conto sia facoltativa e i costi correlati al conto non siano stati indicati in modo chiaro e distinto nel contratto di credito o in qualsiasi altro contratto concluso con il consumatore. Parallelismo con l'articolo 19, paragrafo 2, comma 2, della direttiva sul credito al consumo. 42 Articolo 12 paragrafo 5 comma 1 5. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è delegato il potere di modificare la formula e le ipotesi usate per calcolare il tasso annuo effettivo globale di cui all'allegato I. 5. Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all'articolo 26 per modificare la formula e le ipotesi usate per calcolare il tasso annuo effettivo globale di cui all'allegato I. Adeguamento all'intesa comune sugli atti delegati. 43 Articolo 14 paragrafo 1 1. Gli Stati membri provvedono affinché, prima della conclusione del contratto di credito, il creditore proceda ad una valutazione approfondita del merito creditizio del consumatore, sulla base di criteri tra i quali il reddito, i risparmi, i debiti ed altri impegni finanziari del consumatore. La valutazione si fonda su informazioni necessarie che il creditore o, 1. Gli Stati membri provvedono affinché, prima della conclusione del contratto di credito, il creditore proceda ad una valutazione approfondita del merito creditizio del consumatore, sulla base di criteri tra i quali il reddito, il patrimonio, i debiti ed altri impegni finanziari del consumatore. La valutazione si fonda su informazioni necessarie che il creditore o, PE467.293v03-00 26/40 AD\880916.doc

se del caso, l'intermediario del credito ottiene dal consumatore e da fonti interne o esterne pertinenti e soddisfa i requisiti di necessità e di proporzionalità di cui all'articolo 6 della direttiva 95/46/CE. Gli Stati membri assicurano che i creditori istituiscano procedure adeguate per valutare il merito creditizio del consumatore. Tali procedure sono riesaminate ad intervalli regolari e vengono iscritte in appositi registri, tenuti aggiornati. se del caso, l'intermediario del credito ottiene dal consumatore e da pertinenti fonti interne o, se del caso, esterne e soddisfa i requisiti di necessità e di proporzionalità di cui all'articolo 6 della direttiva 95/46/CE. La nozione di "risparmi" è riduttiva e va sostituita con "patrimonio". Non è chiaro poi cosa si intenda per "procedure adeguate per valutare il merito creditizio", se si considera che tali "procedure" non devono variare eccessivamente tra uno Stato membro e l'altro. Se saranno gli Stati membri a prescriverle e, come l'esperienza ci insegna, con inevitabili differenze tra uno Stato e l'altro si finirà per compromettere le finalità della direttiva. 44 Articolo 14 paragrafo 2 lettera a a) se dalla valutazione del merito di credito del consumatore risulta che le prospettive di rimborso del prestito nel corso della durata del contratto di credito sono negative, il creditore rifiuta il credito; a) se la valutazione del merito di credito del consumatore esprime un giudizio negativo sulla capacità futura di quest'ultimo di onorare i propri debiti, il creditore rifiuta il credito; La formulazione proposta è eccessivamente riduttiva; nel caso dei mutui residenziali non si può sempre partire dal presupposto che il consumatore possa rimborsare il mutuo entro i termini prescritti. La nuova formulazione fa riferimento alla definizione di "merito del credito" di cui all'articolo 3, lettera o). AD\880916.doc 27/40 PE467.293v03-00

45 Articolo 2 paragrafo 2 lettera b b) se la richiesta di credito viene respinta, il creditore informa il consumatore delle ragioni del rifiuto immediatamente e gratuitamente; b) se il credito non viene concesso per il fatto, che in sede di valutazione del merito creditizio, è stato espresso un giudizio negativo sulla capacità del consumatore di onorare i propri debiti, il creditore informa il consumatore delle ragioni del rifiuto immediatamente e gratuitamente; La disposizione è formulata in modo troppo generale; esse dovrebbe applicarsi solo ai casi in cui la valutazione del merito creditizio è negativa. 46 Articolo 14 paragrafo 4 4. Oltre a valutare il merito creditizio di un consumatore, gli Stati membri garantiscono che i creditori e gli intermediari del credito ottengano le informazioni necessarie circa la situazione personale e finanziaria del consumatore, le sue preferenze ed i suoi obiettivi, e che prendano in considerazione un numero sufficiente di contratti di credito della loro gamma di prodotti per individuare prodotti che non siano inadeguati al consumatore, in base ai suoi bisogni ed alla sua situazione finanziaria e personale. Queste considerazioni si fondano su informazioni aggiornate e su ipotesi ragionevoli circa la situazione del consumatore per tutta la durata del contratto di credito proposto. soppresso PE467.293v03-00 28/40 AD\880916.doc

La disposizione, che non figura nella direttiva sul credito al consumo, costituisce un grosso onere non solo per il consumatore, ma anche per il creditore e l'intermediario. Il consumatore non dovrebbe essere obbligato a rivelare particolari della sua situazione personale se non sono necessari alla valutazione del suo merito creditizio. La disposizione va dunque soppressa. 47 Articolo 14 paragrafo 5 5. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è delegato il potere di precisare e modificare i criteri di cui tener conto per valutare il merito di credito del consumatore come stabilito al paragrafo 1 del presente articolo e per garantire che i prodotti di credito non siano inadeguati per il consumatore, come stabilito al paragrafo 4 del presente articolo. soppresso Non si tratta qui di integrare o modificare disposizioni non essenziali della direttiva ai sensi dell'articolo 290, paragrafo 1, del TFUE. Non vi è dunque motivo di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati. 48 Articolo 15 paragrafo 1 1. Gli Stati membri assicurano che, nel quadro della richiesta di credito, i consumatori forniscano ai creditori e, se del caso, agli intermediari del credito informazioni complete e corrette circa la loro situazione finanziaria e personale. Tali informazioni devono essere soppresso AD\880916.doc 29/40 PE467.293v03-00

confermate, se necessario, da prove documentali provenienti da fonti indipendenti verificabili. La disposizione è poco chiara; il consumatore non deve essere tenuto a fornire informazioni non necessarie ai fini della valutazione del suo merito creditizio. Il consumatore è già obbligato in base ai principi generali a fornire informazioni complete e corrette. 49 Articolo 16 paragrafo 1 1. Ciascuno Stato membro garantisce a tutti i creditori l'accesso non discriminatorio alle banche dati utilizzate nello Stato membro in questione per valutare il merito creditizio dei consumatori e per verificare che i consumatori rispettino gli obblighi di credito per tutta la durata del contratto di credito. Tali banche dati comprendono banche dati gestite da credit bureau privati o da agenzie di valutazione del merito creditizio, nonché registri pubblici dei crediti. 1. Ciascuno Stato membro garantisce a tutti i creditori l'accesso non discriminatorio alle banche dati utilizzate nello Stato membro in questione per valutare il merito creditizio dei consumatori affinché possano proseguire detta valutazione qualora il consumatore venga meno per la prima volta all'obbligo di pagare le rate. Tali banche dati comprendono banche dati gestite da credit bureau privati o da agenzie di valutazione del merito creditizio, nonché registri pubblici dei crediti. Se il consumatore adempie ai propri obblighi contrattuali, non occorre valutare e verificare costantemente il merito creditizio non è necessario consultare le banche dati se non vi è motivo di farlo. 50 Articolo 16 paragrafo 2 2. Ai sensi dell'articolo 26 e subordinatamente alle condizioni di cui agli articoli 27 e 28, alla Commissione è soppresso PE467.293v03-00 30/40 AD\880916.doc

delegato il potere di definire criteri uniformi per la registrazione del credito e condizioni uniformi per il trattamento dei dati relativi al credito, da applicare alle banche dati di cui al paragrafo 1 del presente articolo. In particolare, tali atti delegati definiscono le soglie di registrazione da applicare alle banche dati e prevedono definizioni concordate per i termini chiave usati da tali banche dati. 51 Articolo 18 paragrafo 2 2. Gli Stati membri possono provvedere affinché l'esercizio del diritto di cui al paragrafo 1 sia soggetto a determinate condizioni. Tra queste condizioni possono figurare restrizioni temporali sull'esercizio del diritto, trattamenti diversi a seconda del tipo di tasso debitore, o restrizioni relative alle condizioni alle quali il diritto può essere esercitato. Gli Stati membri possono altresì prevedere che il creditore abbia diritto ad un indennizzo equo ed obiettivamente giustificato per i costi potenziali direttamente connessi al rimborso anticipato del credito. In ogni caso, se il rimborso anticipato cade in un periodo per il quale il tasso debitore è fisso, l'esercizio del diritto può essere subordinato all'esistenza di uno speciale interesse da parte del consumatore. Se uno Stato membro stabilisce tali condizioni, garantisce che esse non rendano l'esercizio del diritto di cui al paragrafo 1 eccessivamente difficile o oneroso per il consumatore. 2. Gli Stati membri possono provvedere affinché l'esercizio del diritto di cui al paragrafo 1 sia soggetto a determinate condizioni. Tra queste condizioni possono figurare restrizioni temporali sull'esercizio del diritto, trattamenti diversi a seconda del tipo di tasso debitore, o restrizioni relative alle condizioni alle quali il diritto può essere esercitato. Se uno Stato membro stabilisce tali condizioni, garantisce che esse non rendano l'esercizio del diritto di cui al paragrafo 1 eccessivamente difficile o oneroso per il consumatore. Gli Stati membri possono altresì prevedere che il creditore abbia diritto ad un indennizzo equo ed obiettivamente giustificato per i costi potenziali direttamente connessi al rimborso anticipato del credito. In ogni caso, se il rimborso anticipato cade in un periodo per il quale il tasso debitore è fisso, l'esercizio AD\880916.doc 31/40 PE467.293v03-00

del diritto può essere subordinato all'esistenza di uno speciale interesse da parte del consumatore. Un "indennizzo equo ed obiettivamente giustificato per i costi potenziali direttamente connessi al rimborso anticipato del credito" non può complicare eccessivamente al consumatore l'esercizio dei suoi diritti o causargli spese eccessive nel senso del testo proposto come ultimo comma dalla Commissione. Spostando tale comma risulta chiaramente che il potere discrezionale degli Stati membri non si applica a questo caso. 52 Articolo 21 paragrafo 3 3. Alla Commissione è delegato il potere di adottare e, qualora necessario, modificare, standard tecnici di regolamentazione che stipulano l'importo monetario minimo dell'assicurazione della responsabilità civile professionale o di garanzie analoghe di cui al paragrafo 1, lettera b). Gli standard tecnici di regolamentazione di cui al primo comma sono adottati ai sensi degli articoli da 10 a 14 del regolamento (UE) n. 1093/2010. L'EBA elabora progetti di standard tecnici di regolamentazione che stipulano l'importo monetario minimo dell'assicurazione della responsabilità civile professionale o di garanzie analoghe di cui al paragrafo 1, lettera b), e li presenta alla Commissione [entro 6 mesi dall'adozione della proposta]. [4 anni dopo l'entrata in vigore della presente direttiva] e poi ogni due anni l'eba riesamina e, se necessario, elabora progetti di standard tecnici di regolamentazione che modificano l'importo monetario minimo dell'assicurazione della responsabilità soppresso PE467.293v03-00 32/40 AD\880916.doc

civile professionale o di garanzie analoghe di cui al paragrafo 1, lettera b), e li presenta alla Commissione. Non si tratta qui di integrare o modificare disposizioni non essenziali della direttiva ai sensi dell'articolo 290, paragrafo 1, del TFUE. Non vi è dunque motivo di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati. 53 Articolo 24 paragrafo 1 comma 1 1. Fatte salve le procedure per la revoca dell'autorizzazione o il diritto degli Stati membri di irrogare sanzioni penali, gli Stati membri assicurano, conformemente al loro diritto nazionale, che possano essere adottate misure amministrative o irrogate sanzioni amministrative appropriate a carico delle persone responsabili nel caso in cui le disposizioni adottate in attuazione della presente direttiva non siano rispettate. Gli Stati membri provvedono affinché dette misure siano effettive, proporzionate e dissuasive. 1. Gli Stati membri stabiliscono le norme relative alle sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate conformemente alla presente direttiva e prendono tutti i provvedimenti necessari per garantirne l'attuazione. Le sanzioni devono essere efficaci, proporzionate e dissuasive. Parallelismo con l'articolo 23 della direttiva sul credito al consumo. 54 Articolo 24 paragrafo 1 comma 2 Gli Stati membri prevedono sanzioni in casi particolari nei quali i consumatori forniscano consapevolmente informazioni incomplete o scorrette per ottenere una soppresso AD\880916.doc 33/40 PE467.293v03-00