Qualità e performance dell endoscopia di screening: interazione tra patologo ed endoscopista

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Transcript:

Programmi di screening del CCR Linee Guida e concordanza diagnostica Anatomopatologica Qualità e performance dell endoscopia di screening: interazione tra patologo ed endoscopista Dott.. Paolo Ravelli U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva A.O. Bolognini di Seriate

IL II LIVELLO DELLO SCREENING COLO RETTALE Programma attivo di salute pubblica Costringe a riesaminare complessivamente un organizzazione Lo screening evidenzia i problemi e ci costringe a risolverli

II livello diagnostico dello screening Il ruolo degli endoscopisti nello screening non è solo l esecuzione di una colonscopia di qualità Lo screening ci ha costretto a riesaminare complessivamente l organizzazione del microsistema endoscopia Il percorso del paziente al II livello diagnostico dello screening impone di rapportarsi ad altre realtà in modo più stringente rispetto al percorso clinico Usare un linguaggio comune Lavorare insieme a tutti i livelli

Criticità emerse nel II livello diagnostico della campagna di screening in Lombardia 78 AO ed oltre 110 Servizi di Endoscopia Organizzazione dell endoscopia di screening La sedazione Il paziente in terapia antiaggregante- anticolagulante La tecnica della polipectomia-mucosectomia La diagnosi anatomo patologica dei polipi Il follow-up dopo polipectomia o chirurgia La gestione del polipo cancerizzato

La realizzazione dello screening del CCR Formare Numerose figure professionali e umane Monitorare Numerosi parametri di qualità

DDG/SAN 7248 / 2007 Organizzazione dei programmi di screening oncologici in Lombardia- raccomandazioni per la qualità Fornisce indicazioni per rendere omogenea la organizzazione dei test di screening Indentifica indicatori e standard specifici, tenuto conto della realtà territoriale Lombarda Prevede iniziative formative per diffondere i contenuti del documento

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 SECONDO LIVELLO DIAGNOSTICO Identifica Parametri di Qualità riguardo: centro di endoscopia colonscopia sedazione referto endoscopico esami istologici competenze e formazione refertazione e follow-up Le indicazioni sono suscettibili di revisione nei gruppi di lavoro ROL (Rete Oncologica Lombarda) e GISCoR

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 Parametri di Qualità del Centro di Endoscopia Sessione dedicate allo screening separate dall attività clinica Competenze diagnostiche/terapeutiche per giungere alla diagnosi Previsti accordi con strutture terziarie ove questo non sia possibile Percorso del pz. dal richiamo alla proposta del piano terapeutico Protocolli per pulizia e disinfezione (ambienti, strumenti, ecc) Collegamento con struttura per gestire una complicanza Venga eseguita una sedazione cosciente ed il suo monitoraggio Raccordo con chirurgia, oncologia medica, radioterapia Identificati i responsabili dei percorsi diagnostici Restituzione degli esiti dell approfondimento al centro screening

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 Parametri di Qualità della Colonscopia Classificazione rischio ASA Terapia anticoagulante Profilassi antibiotica Raggiungimento del cieco (foto) (95% se screening) Tempo di ritiro dello strumento (> 6-10 min ) Numero adenomi riscontrati per ciascun operatore (> 50aa) Documentazione numero di polipectomie contestuali Documentate per ciascun operatore le complicanze

Indicatori di qualità della colonscopia 1. Indicazioni e intervalli 2. Classificazione rischio ASA, terapia anticoagulante e profilassi antibiotica 3. Raggiungimento del cieco (foto) (90 %, 95% se screening) 4. Tempo di ritiro dello strumento (> 6-10 min ) e numero polipi riscontrati (> 25% in M. e 15% in F. dopo 50 aa) 5. Documentazione polipi (sede, dimensioni, caratteristiche), rimossi e recuperati (>95%) - n biopsie in IBD in follow-up (30) 6. Complicanze e consenso (0,3% insuff. resp, 0,1% perforazione, 1% sanguinamento dopo polipectomia) 7. Corretta relazione al patologo dei dati clinici ed endoscopici Rex et al., Multi-Society TasK Force on CC, Am J Gastr 2002

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 Parametri di Qualità del Referto Endoscopico Dati anagrafici completi Se è stata eseguita sedazione Qualità della pulizia intestinale Indicato e documentato il raggiungimento del cieco Motivare esame incompleto e punto raggiunto Descritta sede e caratteristiche delle lesioni Manovre operative eseguite ed accessori utilizzati Segnalate le eventuali complicanze Formulata la diagnosi endoscopia Fornite quando possibile indicazioni di follow-up (ovvero specificare che verranno fornite alla consegna del referto endoscopico)

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 Raccomandazioni post procedura e di follow-up Numero degli adenomi rimossi > 3 vs 1-2 OR 2.25 Dimensioni < 1 cm SIR 1.5 1-2 cm SIR 2.2 > 2 cm SIR 5.9 ALTO RISCHIO Controllo 3 anni Istologia tubulo-villoso SIR 3.8 villoso SIR 5.0 displasia moderata OR 5.9 displasia severa OR 14.4 BASSO RISCHIO Controllo 5 anni

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 Parametri di Qualità degli Esami Istologici All atto dell invio in AP del pezzo: Identificazione corretta del campione Identificazione del richiedente (operatore, struttura) Fissare in formalina 10% Fornire una completa informazione clinica e della procedura eseguita La risposta istologica deve: Fornire un competa descrizione macroscopica comprensiva di orientamento del peduncolo Fare una completa diagnosi istologica Fornire informazioni su eventuali tecniche ancillari impiegate Utilizzare sistemi standard di classificazione Identificare il patologo responsabile della diagnosi

DDG/SAN 7248 / 2 luglio 2007 Competenze e Formazione Criticità di concordanza interosservatore sulla interpretazione istologica Incontri periodici di riesame e discussione della casistica Revisione da parte di un secondo patologo dei casi dubbi, in particolare di adenoma cancerizzato Per i patologi coinvolti nello screening, sono in previsione incontri di concordanza tipo Slides Seminar con l obiettivo di ridurre le discordanza diagnostiche

Regione Lombardia - DG Sanità - U.O. Governo della Prevenzione Train the Trainers SIED - GISCoR Osservatorio Nazionale Screening - Min Sal

Il Progetto Formativo Destinato agli endoscopisti coinvolti nei programmi di screening Responsabili ASL dei programmi di screening

Progetto Formativo Scopo Mantenimento della competenza Uniformare comportamenti condivisi

Gruppo di Lavoro Direzione Generale Sanità Regione Lombardia UO Governo della Prevenzione Maria Elena Pirola IReF (Scuola di Direzione in Sanità) Giovanna Rabbufetti Società Scintifiche SIED - AIGO SIGE) Cristiano Crosta, Paolo Ravelli GISCoR Bruno Andreoni

Progetto Formativo Metodo Lezioni Frontali (IReF) Responsabili Servizi Endoscopia Responsabili ASL Corsi sul Campo Giornate di Lavoro tra pari

Considerazioni Conclusive Reinterpretare il ruolo delle figure professionali coinvolte nello screening Lo screening costringe a ripensare la nostra organizzazione: Internamente Nelle interfacce Il percorso del paziente al II livello diagnostico impone Usare un linguaggio comune Lavorare insieme a tutti i livelli

Considerazioni Conclusive Fornire notizie cliniche, una diagnosi endoscopica, la descrizione completa delle procedure operative eseguite Gestione corretta del pezzo asportato (orientamento, colorazione, ecc.) Necessità di criteri condivisi di definizione istologica del polipo Definizione e gestione dell adenoma cancerizzato Utilizzo di criteri condivisi di follow-up in funzione della diagnosi istologica

Considerazioni Conclusive Riproducibilità del Modello Lombardo di formazione degli endoscopisti e degli anatomo patologi Corsi di formazione fra pari Stretto Sinergismo fra gli organi istituzionali (Regione, ASL) e le Società Scientifiche Credibilità e rappresentatività delle Società Scientifiche nei confronti delle istituzioni

Dobbiamo cercare di costruire un sistema che renda facile fare le cose giuste e difficile fare quelle sbagliate Julie Carol Misson Bentigo Health Care Group, Victoria, AUSTRALIA